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• ALBERONA

• BOSCO MARANO

• MADONNA DELLA SERRITELLA

BOSCO DI FAETO

ITINERARIO NATURALISTICO

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Legend

Punto di partenza

Punto di arrivo

! Bird Watching

" Sito di interesse Botanico

" Albergo

! Punto ristoro

! Percorso Vita

! Parco Avventura

!5 Area pic-nic

! Fontane, sorgenti

Percorso Bosco di Faeto

Rete sentieristica nel bosco

Strade provinciali

Strade asfaltate

Strade sterrate

Strade campestri, mulattiere.

Boschi

BOSCO DI FAETO

Legenda

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BOSCO DI FAETOITINERARIO NATURALISTICO

INFORMAZIONI GENERALI

Comune Faeto

Come arrivare con mezzi pubblici linea Faeto-Foggia (Ferrovie del Gargano) solo feriali.

Punto di partenza Contrada Piano delle Noci, Faeto, 628 m (41°19’43.86”N; 15°

8’54.74”E)

Punto di arrivo = Punto di partenza

Andamento percorso Ad Anello

Lunghezza (km) 4,2 Km

Tempo di percorrenza 1h e 10 min

Livello di diicoltà TurisicoPercorribilità del seniero A piedi, in mountain bike, a cavallo. Idoneo all’uso promiscuo.

Tpologia e fondo del tracciato. Asfaltato, sterrato

Diicoltà tecniche ed equipaggia-

mento

Percorso privo di paricolari diicoltà

Altezza massima/minima 900 m / 764 m

Dislivello complessivo salite 131 m

Dislivello salite / discese 131 m / 131 m

Pendio medio 8,7% /-7,6%

Pendenza Max/min 21,7% / -25%

Ambiente lungo il percorso faggeta appeninica mista a Cerro ed altre specie; mosaici agro silvo

pastorali con campi colivai a frumento.Presenza di tabelle Si, lungo tuto il percorsoIdoneo a bambini/anziani Si

Idoneo a Disabili NO

Carreggiabilità Si, ma normalmente chiusa al traicoPuni di interesse - Bosco di Faeto:

- Presenza di habitat e specie prioritarie, area ricadente nella Zona

Speciale di Conservazione IT9110003 “Monte Cornacchia - Bosco Fae-

to” ai sensi della Direiva Habitat 92/43/CEE.

- Area a valenza paesaggisica

- Parco Avventura di Faeto

- Percorso Vita

- - Orto Botanico e Centro Visite Ecologia del Bosco (atualmente chiusi per lavori di manutenzione)

- Centro storico di Faeto

Servizi lungo il percorso Si, veda Numeri e indirizzi uili

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DESCRIZIONE DEL PERCORSOVi de le Suriènze de lu Bòve de Faìte (Via delle sorgeni del Bosco di Faeto)

Esteso su una supericie di “soli” 121 etari, il bosco di Faeto disingue per il notevole valore naturali-sico, riconosciuto dalla designazione dell’area a Zona Speciale di Conservazione “Monte Cornacchia - Bosco Faeto” (IT9110003) ai sensi della direiva Habitat 92/43/CEE. Un piccolo gioiello che atrae i naturalisi , ma che incanterà chiunque decida di visitarlo, grazie all’ agevole percorso che permete di ammirare la rigogliosa vegetazione sovrastata da alberi giganteschi. Il Percorso ad anello parte

da Piano delle Noci, un luogo immerso nel bosco e dotato di numerosi servizi, grazie alla presenza

dell’omonimo Rifugio dove è possibile gustare piai ipici e pernotare. Presso Piano delle Noci è stato realizzato anche un Parco Avventura di prossima apertura al pubblico. Proseguendo lungo la

strada che si inoltra nel bosco, si incontra un Percorso Vita, ideale per smalire lo stress prima di coninuare il cammino e immergersi nel cuore verde del percorso. Faggi e cerri gigani fanno gli onori di casa in un viaggio indietro nel tempo , quando le foreste dominavano i Moni Dauni. Sul fondo della valle si costeggia il Canale del Feudo dalle acque cristalline e ricche di vita che si riversano in una suggesiva cascatella.

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BOSCO DI FAETOITINERARIO NATURALISTICO

Faggi e Cerri gigani fanno gli onori di casa in un viaggio indietro nel tempo , quando le foreste dominavano i Moni Dauni.

Il Canale del Feudo dalle acque cristalline che si riversano in una suggesiva cascatella.

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L’ombra degli alberi crea un clima ideale anche per escursioni nelle giornate esive più calde, in caso contrario verranno in soccorso le fresche acque della Fontana dei Tui, una delle tante preseni nel territorio di Faeto. Giuni alla ine del bosco si imbocca la carreggiata che sale ino alla S.P. 128, lungo la quale si prosegue a destra per 700 m ino all’incrocio per Piano delle Noci.

Fontana dei Tui

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FLORAIl bosco è stato oggeto di coninui interveni da parte dell’uomo, che nel corso dei secoli ne ha modi-icato la composizione con tagli a scelta o addiritura a raso dall’epoca romana agli inizi del 1800. Le frequeni aperture delle compagini boschive, spesso unite a condizioni climaiche paricolari, hanno favorito nel tempo specie più resisteni al caldo e alla scarsità d’acqua, come il Cerro, Quercus cerris, la cui difusione è stata implementata anche dall’uomo, perché tale specie assicurava più elevate produzioni di legname, sopratuto per la realizzazione di manufai e atrezzi. A parire dal secondo dopoguerra, però, la gesione forestale portò alla conversione a cedui matricinai e a fustaia, atra-verso l’invecchiamento del ceduo. In anni receni, è stata avviata la desinazione del popolamento di Faggio a bosco da seme, inalizzando l’iniziaiva alla ridifusione della specie nei Moni Dauni. Grazie a quesi ulimi interveni il Bosco di Faeto oggi sembra tornato a nuova vita. Il Bosco oggi presenta una composizione molto varia, formato da Cerri Quercus cerris ai quali si è associato il Faggio Fagus sylvaica, isolato in alcune aree e dominante in altre. In quest’ulime possiamo ritrovare esempi di faggeta rientrani nell’habitat “Faggei degli appennini con Taxus e Ilex”, indicato dall’Unione Euro-pea come prioritario ai sensi della Direiva Habitat 92/43/CEE.

Faggeta nel Bosco di Faeto

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Lo strato arboreo risulta cosituito anche dall’Acero di Monte Acer pseudoplatanus, l’Acero oppio Acer cam-

pestre, l’Acero napoletano Acer neapolitanum, il Carpino bianco Carpinus betulus, l’Olmo di montagna Ulmus glabre , il Sorbo ciavardello Sorbus torminalis , il Tiglio nostrano Tilia platyphylos, nonché il Melo selvaico Malus sylvestris e il Sorbo comune Sorbus domesica. Lungo il corso del Canale del Feudo svetano esem-

plari di Pioppo bianco Populus alba e di Pioppo nero Populus nigra. Tra gli arbusi è presente l’Agrifoglio Ilex aquifolium, il pungitopo Ruscus aculeatus, la Dafne laurella Daphne laureola, il Geranio striato Geranium versicolor, la Dentaria minore Cardamine bulbifera, l’Erba fragolina Sanicula europaea, la Mercorella bastarda

Mercurialis perennis ed il Caglio odoroso . Tra le numerose erbacee molto comune è il Sambuco lebbio Sambucus ebulus, la belladonna Atropa belladonna e la Primula Primula vulgaris. Il Farfaraccio mag-giore Petasites hybridus, molto comune lungo le sponde del Canale del Feudo e riconoscibile per le foglie gigantesche che possono superare i 50 cm di larghezza.

Sambuco lebbio Sambucus ebulus, molto comune lungo il percorso.

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La belladonna, Atropa belladonna, i cui frui (verdi nella foto) a maturazione diventano neri.

Primula Primula vulgaris.

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Il Farfaraccio maggiore Petasites hybridus, molto comune lungo le sponde del Canale del Feudo e riconoscibile per le foglie gigantesche che possono superare i 50 cm di larghezza.

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LA FAUNAIl bosco di Faeto ospita una fauna molto ricca, ma come avviene spesso in ambieni di questo ipo la loro osser-vazione direta non sempre è facile. Per poter ideniicare le principali specie di uccelli preseni si consiglia di procurarsi i cani registrai reperibili sul web (si consiglia htp://www.scricciolo.com/). Il Picchio muratore Sita europaea è il vero padrone di casa: contrariamente ad altre specie, si osserva facilmente mentre si arrampica

sui tronchi degli alberi e talvolta può lasciarsi avvicinare. Il Picchio rosso maggiore Dendrocopos major, è deci-

samente più facile da ascoltare che da osservare, sopratuto in primavera, grazie al caraterisico tambureg-

giamento prodoto batendo rapidamente il becco contro il tronco come segnale territoriale. Al crepuscolo a fare da padrone di casa è l’Allocco Strix aluco, un rapace noturno che marca il territorio emetendo un canto sinistro e afascinante, una specie di ululato con tonalità simili a quella dell’ocarina. Altre specie comuni e nidiicani sono il Picchio verde Picus viridis, la Poiana Buteo buteo, il Colombaccio Colomba palumbus, la Tor-tora Streptopelia turtur, il Cuculo Cuculus canorus, l’ Assiolo Otus scops, il Gufo comune Asio otus, il Succia-

capre Caprimulgus europaeus, lo Scricciolo Troglodytes troglodytes, Peirosso Erhitacus rubecula, l’Usignolo Luscinia megarhyncos, il Merlo Turdus merula, la Sterpazzolina Sylvia canillans, la Capinera Sylvia atricapilla, il Luì piccolo Phylloscopus collybita, Fiorrancino Regulus ignicapillus, Codibugnolo Aegithalos caudatus, il Cin-

ciarella Parus caeruleus, il Cinciallegra Parus major, il Rampichino Cerchia brachydactyla, il Rigogolo Oriolus

oriolus, la Ghiandaia Garrulus glandariur, Fringuello Fringilla coelebs, il Zigolo nero Emberiza cirlus. Durante le

migrazioni la lista delle specie aumenta ulteriormente. Tra i mammiferi è presente il Cinghiale Sus scrofa, dii-

cilmente osservabile ma la cui presenza viene spesso tradita dalle orme e dalle tracce di escavazione efetua-

te durante la ricerca di cibo. Comune il Ghiro Glis glis, la Faina Martes foina e il Tasso Meles meles. Tra i reili è presente il Cervone Elaphe quatuorlineata. Tra gli anibi è presente la Rana appenninica Rana italica, la Rana agile Rana dalmaina e il raro Ululone dal ventre giallo Bombina variegata. Tra i numerosi insei si segnala

il Lucanus tetraodon, specie aine al più raro Cervo Volante Lucanus Cervus

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L’Allocco Strix aluco.

Rana appenninica Rana italica.

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BOSCO DI FAETOITINERARIO NATURALISTICO

PARCO AVVENTURA E PERCORSO VITA

Presso Piano delle Noci è stato realizzato un Parco Avventura di prossima apertura al pubblico (per informazioni sull’apertura si veda indirizzi e link uili) e un Percorso Vita, un aricolato programma ginnico da svolgere in tappe lungo un circuito, durante il quale in ogni stazione si svolgono gli esercizi indicai in apposite tabelle.

Parco Avventura Percorso Vita

FAÌTE - FAETO

Il borgo di Faeto, insieme a quello di Celle S. Vito, ospita una minoranza linguisica franco-provenzale e secondo l’ipotesi più accreditata, l’origine di queste due colonie sarebbe da ricondurre allo stanzia-mento di truppe francesi da parte degli Angioini nel 1269. La Casa del Capitanio è un ediicio civile di piccole dimensioni con connotazioni catalano – provenzali. Lo sile degli elemeni ornamentali della facciata principale la fanno risalire alla seconda metà del ‘400. La Catedrale, dedicata al Sanissi-mo Salvatore, è stata costruita nel 1570 uilizzando il materiale dell’anico castello e del monastero omonimo benedeino.

Mulini ad Acqua

Nella zona sono preseni i ruderi di vari mulini ad acqua, atualmente non fruibili per la mancanza di una rete senierisica speciica. Per maggiori informazioni si consuli il libro. Pirozzoli A., Pirozzoli N., 2004. I Mulini ad acqua dell’alta Valle del Celone - Quando l’acqua dava pane, Arigraiche, Foggia.

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BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATAAA.VV. Le vie dei Moni. Guida al Trekking sui Moni Dauni. Azienda di promozione turisica della Provincia di Foggia.

AMORI G., CONTOLI L., NAPPI A. (eds), 2008. Erinaceomorpha, Soricomorpha, Lagomorpha, Ro-denia. Fauna d’Italia, vol. XLIV. Edizioni Calderini de Il Sole 24 ORE Edagricole, Bologna.

BRICHETTI P. & FRACASSO G., 2003-2013 - Ornitologia Italiana, Vol 1-8. Alberto Perdisa Editore,Bo-logna

CASORIA L. 2014 - Moni Dauni da Scoprire. Lavoro inanziato dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Puglia 2007-2013, Piano di Sviluppo Locale GAL Meridaunia “I Luoghi dell’Uomo e della Natura”, Asse III, Misura 331, azione 2. Consultabile e scaricabile gratuitamente al seguente indirizzo: htp://www.meridaunia.it/upload/Guida%20GAL%20Meridaunia%20-%20WEB.pdf

CHINERY M., 1989. Farfalle d’Italia e d’Europa. De Agosini - Collins, Novara.

CORTI C., CAPULA M., LUISELLI L., RAZZETTI E. & SINDACO R., 2010. Fauna d’Italia Repilia. Vol. XLV. Edizioni Calderini de Il Sole 24 ORE Edagricole, Bologna.

GIACOMINI V. E FENAROLI L., 1958. La Flora. Conosci l’Italia. Vol. II. Touring Club Italiano. Milano.

GRUPPO ITALIANO PER LA RICERCA SULLE ORCHIDEE SPONTANEE (GIROS), 2009. Orchidee d’I-talia. Guida alle orchidee spontanee. Il Castello Cornaredo (MI)

LANZA B., ANDREONE F., BOLOGNA M.A., CORTI C. & RAZZETTI E. (Eds.), 2007. Fauna d’Italia, Vol. XLII, Amphibia. Edizioni Calderini de Il Sole 24 ORE Edagricole, Bologna.

LANZA B., 2012 - Mammalia V. Chiroptera. Fauna d’It alia, XLVII. Calderini - Edizioni Calderini de Il Sole 24 ORE Edagricole, Bologna.

MELILLO MICHELE. 1959. Intorno alle probabili sedi originarie delle colonie franco-provenzali di Celle e Faeto, «Revue de linguisique romane» 23, pp. 1-34.

PIGNATTI S., 1982. Flora d’Italia, Vol 1-3. Edagricole, Bologna.

PIROZZOLI A., PIROZZOLI N., 2004. I Mulini ad acqua dell’alta Valle del Celone - Quando l’acqua dava pane, Arigraiche, Foggia.

PRATESI F. & TASSI F., 1979. Guida alla natura della Puglia, Basilicata e Calabria. A.Mondadori Ed., Milano.

SPAGNESI M. E TOSO S., 1999 - Iconograia dei Mammiferi d’Italia. INFS, Ozzano Emilia. 201 pp.;

SIGISMONDI A. & TEDESCO N., 1990. Natura in Puglia. Mario Adda Ed., Bari.

SOCIETAS HERPETOLOGICA ITALICA. 2006. Atlante degli Anibi e dei Reili d’Italia. Edizioni Poli-stampa, Firenze.

SVENSSON L., MULLARNEY K., ZETTERSTROM D., 2012. Guida degli Uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente. Ricca Editore, Roma.

Sii internet:www.minambiente.it/home_naturawww.scricciolo.com/eurosongs/cani.htmwww.meridaunia.it/

www.sit.puglia.it/

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BOSCO DI FAETOITINERARIO NATURALISTICO

INDIRIZZI E NUMERI UTILIParco Avventura di Faeto

Località PIano delle NociDi prossima apertura al pubblico, per informazioni telefonare al comune di Faeto 0881/973290

Puni di Ristoro e Pernotamento lungo il Percorso completoRifugio Piano delle Noci

Contrada Piano delle Noci, 71020 Faeto - tel. 0881.973014

Servizi:Ristoro con piai ipici

Pernotamento con 16 camere disponibiliParco e giardino

Indirizzi UiliComune di Faeto - Via Cappella n. 1 - 71020 Faeto (Fg) - Tel. 0881/973290 - Fax 0881/973267

Sito: htp://www.comune.faeto.fg.it/Mezzi pubblici

Ferrovie del Gargano htp://www.ferroviedelgargano.com/linea Faeto-Foggia