Ahead Project L'Esperienza Del Graffitismo Nel Quartiere Di Mortise Di Giada Pellicari
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Ahead Project: lesperienza del graffitismo nel quartiere di
Mortise
di Giada Pellicari
La citt ideale quella su cui aleggia un pulviscolo di scrittura che non
sedimenta n calcifica
Italo Calvino, La citt scritta: epigrafi e graffiti.
Sempre pi spesso anche in Italia vengono organizzati eventi, festival,
manifestazioni e progetti curatoriali dove vengono invitati in maniera legale
dei writer a creare delle opere accostabili a quelle forme visive inclini al
muralismo urbano, in cui la citt viene utilizzata come percorso espositivo di
lavori e come tappeto da decorare.
Quello che spesso si tende a dimenticare quando vengono realizzati questi
progetti e che la gente comune di solito non conosce, che il writer ha da
sempre fatto tutto questo in totale libert, senza laiuto di curatori, critici,
amministrazioni e anche, perch no, sponsor. O meglio, lo ha effettivamente
vissuto: sui treni, sui muri, nei cavalcavia, nelle hall of fame, alle jam, sui
pannelli della metropolitana.
Accade anche alcune volte che chi organizza quelle forme di graffitismo
legale, dove intervengono amministrazioni, curatori e critici (in rari casi
preparati), pubblicitari e comunit locali, spesso lo fa non accennando al
fatto che tutto quello che viene rappresentato in forma ingigantita, in realt
nasca dal trascorso di anni di Writing illegale. Anni in cui il contatto, la
velocit, lo stile e la gestualit si sono posti come i caratteri dominanti del
vissuto del writer, il quale ha da sempre esperienziato la citt in un percorso
continuo di scelta di elementi urbani su cui intervenire.
Non ci sono graffiti buoni e graffiti cattivi. Ci sono i graffiti, punto.
Esiste una cultura, questa, nella quale la calligrafia e la scrittura del proprio
nome sono gli aspetti fondamentali. La legalit e lillegalit, di fatto, sono
semplicemente due facce della stessa medaglia e due sviluppi diversi dello
stesso movimento e, spesso, anche dello stesso nome, che nascono da una
matrice comune costituita dal binomio tag e bomboletta.
E importante fare questa premessa per rendere noto come il progetto
avvenuto nel quartiere di Mortise a Padova nasca proprio dal substrato
culturale dei graffiti portato alle estreme conseguenze, intendendo con ci
una forma di ingigantimento del lavoro del writer trasformato in una
progettualit di muralismo urbano. Chi lo ha fatto, in questo caso, ha
unesperienza ventennale alle spalle allinterno di questo mondo, da cui ha
sviluppato delle tendenze artistiche successive ma sempre tangenti ad esso.
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Ahead project un caso particolare di muralismo urbano, perch per questo
progetto sono intervenuti gli stessi writer che da anni si sono mossi nello
specifico territorio di Padova con i loro graffiti, sviluppando una cifra stilistica
divenuta nel corso del tempo peculiare di questa citt. I protagonisti dei
lavori visibili nelle quattro facciate nel quartiere di Mortise, a ridosso
dellarea centrale di Padova, sono Joys, Made, Yama e Orion, quattro
esponenti di una crew storica, gli EAD, nata pi di ventanni fa e tuttora
attiva. Crew che nel mio percorso di curatore ho studiato da diversi anni e
con cui ho sviluppato progetti espositivi, conferenze e successive
pubblicazioni. Come gi ho gi spiegato in un catalogo precedente:
Letteralmente Escuela Antigua Disciples, il gruppo nasce nel 1991 a
Padova grazie allincontro tra Boogie, Zagor e Trace a cui,
successivamente, si sono uniti altri writer tra cui si ricordano Joys, Riot,
Axe, Curdo, Made, Yama e Peeta, ponendosi come una crew nella
quale si pu riconoscere una ricerca di originalit di uno stile poi
riconosciuto come padovano. Nel caso degli EAD, infatti, si riscontrano
una complementariet tra gli elementi rappresentati e uno studio
nella composizione delle pareti, formate spesso dallinsieme tra
figurativo e lettering, oltre che la realizzazione di numerose murate a
tema. Si pu notare poi uno stile visivamente riconoscibile e peculiare
dei lavori di Yama, Made e Peeta, che dal punto di vista teorico viene
1 Testo gi pubblicato in G. Pellicari, Una storia per immagini in Urbanizeme
Exhibition. Larte dei Writers e degli Street Artists, catalogo della mostra a cura di
Ologram e Teresa Iannotta, Cleup, Padova, 2011, revisionato per questa occasione.
chiamato 3D, ma che ha la particolarit di essere essenzialmente
caratterizzato dalla presenza di una linea a frusta, di derivazione
fitomorfica. La tipologia di graffiti 3D che, per alcuni versi, caratterizza
la crew di Padova, sembra sia stata anticipata dai pezzi di Joys, non
tanto perch essi risultano in 3D, ma in quanto spesso la scrittura del
suo nome abbia avuto la capacit di trasformarsi in unarchitettura
contenente le lettere stesse. Si vengono infatti a creare nei suoi pezzi
degli elementi geometrici, che si intrecciano tra di loro in maniera
perpendicolare e orizzontale, portando a ci che pu essere definita
come scultoreit della tag caratterizzante il lavoro di Joys. La
modularit peculiare dei suoi pezzi, infatti, si va a sviluppare in una
sovrapposizione di livelli dove lo spazio diviene sempre pi pieno e
pregno della struttura stessa, lasciando poco margine al vuoto.
Lalta qualit caratterizzante gli artisti di Padova deriva oltre che dalla
frequentazione delle banche, importante punto di incontro tra writers,
breakers, e skaters del triveneto, anche da contatti con altri artisti
della scena italiana quali Dado, Capo, Etnik, Hemo. Nasce inoltre
anche grazie ai numerosi viaggi compiuti tra cui si ricordano quelli in
Messico, New York, Tokio, Tallinn e i diversi Meeting Of Styles a cui
molti dei writers citati hanno preso parte. In particolare si ricordano i
tre avvenuti a Padova nel 2005, 2006 e 2007, i quali effettivamente si
possono ritenere un punto di svolta importante per lo sviluppo
dellarte legata al mondo del Writing in Italia1.
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In questo caso le quattro facciate di Ahead possono essere viste nella loro
complessit, ma anche come dei lavori che separatamente hanno la capacit
di sussistere autonomamente. In realt per proprio nel loro insieme che
offrono un nuovo step nella storia del graffitismo padovano, perch risultano
come un effettivo manifesto stilistico di questa commistione tra 3D
geometrico e fitomorfismo curvilineo, rappresentati rispettivamente da Joys
e Orion ai lati estremi, da Made e Yama in quelli centrali. E in realt proprio
a stretto contatto con la citt stessa che queste cifre stilistiche, analizzate da
me gi in passato, si sono sviluppate e hanno dato forma agli elementi
geometrici e curvilinei che si possono ampiamente vedere oggi, ovvero la
citt stessa e lesperienza quotidiana del suo percorso che hanno influenzato
dal punto di vista visivo, per forza di cose, gli approcci di questi writer:
Arrivando allaspetto teorico relativo alla contestualizzazione dei
graffiti allinterno di una citt come Padova, si pu pensare che vi sia
una relazione con le caratteristiche delle architetture della citt, vale
a dire nella pianta urbana caratterizzata da una dimensione curvilinea,
ma soprattutto nella presenza di numerosissimi portici, elementi che
hanno influito stilisticamente i writer di Padova. Questo perch si
pensa, da parte di chi scrive, che esista molto spesso una
contestualizzazione del graffito allinterno dellarchitettura, e che vi
siano degli influssi stilistici derivanti dalla cultura visiva locale. In
2 Pubblicato in G. Pellicari, On Writing. Talking about Graffiti and Aerosol Art,
Edizioni Luckyshoes, Venezia 2012, p.11.
questo senso si potrebbe pensare che la tipica forma curvilinea della
citt abbia influenzato questi artisti e si pu comprendere meglio il
discorso sulla scultoreit della tag, sulla contestualizzazione del pezzo
nelle architetture e sullevoluzione di una tipologia stilistica
prettamente legata alla dimensione territoriale della citt.2
Nel corso di questi mesi ho letto molti articoli sul progetto stesso, su questa
mania spopolata nel cercare i lavori a Padova e sul continuare a scrivere
sempre le stesse identiche cose: la solita questione arte o vandalismo?; lo
scambiare i graffiti per street art e viceversa; riferirsi impropriamente a
Basquiat e Haring; la parola ingaggiamento dei writer e relative conferenze
stampa.
Credo che, sostanzialmente, vi sia una grande confusione imperversante e
che molto spesso le persone scrivano senza informarsi o tanto meno
chiedere. La schizofrenia dilagante negli ultimi mesi in questa citt
(rappresentata in maniera emblematica dal susseguirsi di certi eventi, come:
il ritenere il graffitismo vandalismo e delinquenza; la promozione di
progetti legali; la realizzazione di mostre fotografiche contro i graffiti ma che
in realt in maniera inconsapevole ne esaltavano la natura estetica;
lorganizzazione di conferenze stampa con argomentazioni sbagliate;
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lutilizzo di parole come ingaggiamento) stata in realt la cartina di
tornasole di un sintomo che si riscontra in tutte le citt italiane, ma che
maggiormente similare a quello che sta avvenendo a Milano, fin dagli anni
Ottanta.
Andiamo per punti:
- Arte o vandalismo? Dopo cinquantanni dalla nascita del movimento
questa domanda ha francamente stancato e ci si stupisce di come
ancora tuttora sia la sola argomentazione riscontrabile nei quotidiani
e non solo. Come ho gi spiegato legalit e illegalit sono le due facce
della stessa medaglia. Semmai essa pu essere riformulata in: fino a
che punto ammissibile la libert di espressione creativa?
- La street art e i graffiti non sono la stessa cosa. Sono due linguaggi
diversi nati in contesti differenti ed in epoche altrettanto dissimili.
Esistono molti libri a riguardo.
- Basquiat e Keith Haring sono tra i primi pittori dello spazio urbano
a entrare in un contesto mainstream da galleria e con un linguaggio
pi similare a quella che oggi viene chiamata come Street Art.
- Ingaggiare i writer? I writer sono umani dotati di libert di
espressione, che da sempre hanno operato a stretto contatto con il
tessuto urbano e che in questo caso sono anche tra gli stessi
promotori del progetto. Essi non devono diventare strumento di
propaganda, tanto meno per dare la visione sbagliata del writer
cattivo e del writer buono, che in realt non fa altro che
danneggiare quello che effettivamente il Writing e che comunque
questo progetto intendeva rispettare.
Ahead project nato a stretto contatto con un quartiere popolare della citt,
dove lo sviluppo del Writing sui palazzi stato visto come una forma di
riqualificazione della zona. Molto spesso le idee di riqualificazione urbana e
di arte pubblica vengono accostate sia in letteratura, ma anche nella stampa
quotidiana, nel momento in cui si parla di progetti di Writing e Street Art.
Non vorrei ora aprire anche un ulteriore paragrafo su cosa sia o non sia larte
pubblica, ma spesso essa viene chiamata impropriamente tale quando si
vuole dare una definizione a questi progetti. In realt conferire definizioni
risulta il pi delle volte erroneo, come far confluire i fenomeni in diverse
categorie. Tuttavia esse per ci aiutano a comprendere quello che vediamo.
Larte pubblica di per s viene spesso confusa con quelle che in realt sono
opere in luogo pubblico, poich se non vi una partecipazione attiva da
parte della comunit locale, spesso non risulta essere come un progetto
sentito e vissuto come pubblico e di tutti. Nel caso dei graffiti tutto ci
diviene ancora pi complesso, perch in realt il Writing un linguaggio
codificato, dove il writer parla allaltro writer tramite lo stile e la scrittura,
che spesso risultano non comprensibili o decifrabili dalle persone. Ecco
perch parlare di arte pubblica risulta improprio, o quanto meno riduttivo,
perch il Writing non , di fatto, pubblico.
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Semmai esiste una dimensione pubblica del fare graffiti, dove la comunit
pu essere resa partecipe semplicemente perch vede il writer nellatto della
sua gestualit3.
La riqualificazione urbana pu essere un intento, ma il pi delle volte diviene
una conseguenza di questi progetti, poich i luoghi protagonisti di solito si
trasformano in centri gravitazionali di passaggio sia di turismo ma anche di
rinnovata aggregazione sociale, dando una nuova e diversa vivibilit al posto
stesso. Ovviamente non sempre tutti sono daccordo con queste forme di
progettazione culturale, ma in realt importante continuare a farle perch
solo in questo modo che si genera discussione e la discussione solitamente
ha la capacit di dare il via ad una riflessione critica.
Giada Pellicari agosto 2014
http://www.aheadproject.org/
3 Ho affrontato questo argomento in maniera pi specifica nellarticolo Il Writing a
Locate di Triulzi-LAmazing Day 2014, visibile qui:
http://streetartattack.blogspot.it/2014/04/il-writing-locate-di-triulzi-lamazing.html
Giada Pellicari nasce a Padova nel 1987. E una curatrice darte
contemporanea che ha indirizzato la sua pratica curatoriale e critica verso gli
ambiti del Writing e della Street Art, dellarte pubblica e dei New Media,
attraverso mostre, conferenze e pubblicazioni. Collabora sia con istituzioni
pubbliche che con gallerie private. Si laureata prima allUniversit di
Padova in DAMS Arte (110 e lode) e successivamente ha conseguito la laurea
magistrale in Arti Visive allUniversit IUAV di Venezia (110 e lode). E stata
curatore in residenza per un anno presso la Fondazione Bevilacqua La Masa
di Venezia, dove ha curato e co-curato progetti espositivi, cicli di conferenze,
workshop e performance artistiche.
E stata, inoltre, teaching assistant di un corso della School of the Museum of
Fine Arts di Boston in partnership con lUniversit IUAV di Venezia.
Ha scritto il saggio di introduzione alla mostra di post-graffitismo
Deconstructions personale di Raptuz e Poesia, che si tenuta a Miami a
luglio 2014, organizzata da Nina Torres Fine Art Gallery e Hausammann
Gallery. E stata uno dei relatori al convegno internazionale Lisbon Street
Art and Urban Creativity International Conference organizzato
dallUniversit di Lisbona a luglio 2014.
E parte della giuria del Premio Cosua, concorso internazionale di videoarte.
Dall agosto 2012 Editor in Chief del noto sito di Writing e Street Art:
www.streetartattack.com.
e qui: http://streetartattack.blogspot.it/2014/05/il-writing-locate-di-triulzi-
lamazing.html