a.a.2011-2012 Corso di Storia moderna Modulo 2 - unibg.it 1 Il re... · Corso di Storia moderna ......
Transcript of a.a.2011-2012 Corso di Storia moderna Modulo 2 - unibg.it 1 Il re... · Corso di Storia moderna ......
a.a. 2011-2012
Corso di Storia moderna
Modulo 2
Re e regalità
nell’età moderna
1
Il re medievale
Ugo Capeto941- 956 -996
re dei Franchi,
capostipite della dinastia
capetingiacapetingia
miniaturaXIV secolo
Incoronazione di Ugo
Capeto
Bibliothèque nationale de France
miniatura
primo quarto XIV secolo
Français 2615, fol. 148v
http://visualiseur.bnf.fr/Visualiseur
?Destination=Mandragore&O=078
05694&E=1&I=41824&M=imagese
ule
Segni di regalità
Corona
Soglio (trono / dai Merovingi, VII e VIII secolo)Soglio (trono / dai Merovingi, VII e VIII secolo)
Mano di giustizia (scettro / da Luigi IX il
Santo, XIII secolo)
Manto (qui simile al piviale episcopale)
azzurro con seminato di gigli d’oro
CATEGORIECATEGORIE
antropologiche e sociologiche
Max Weber
Wirtschaft und Gesellschaft
Tubingen 1922
[trad. it. Economia e società,
Edizioni di comunità, Milano
1961]
Parte I:
Max Weber (Erfurt 1864 – Monaco di Baviera 1920) / foto 1894
Parte I:
Teoria delle categorie sociologiche
Capitolo 3: I tipi di potere
§ 1 – La validità della legittimità
Potere
Per POTERE si deve intendere … la possibilità perspecifici comandi (o per qualsiasi comando) ditrovare obbedienza da parte di un determinatogruppo di uomini, e non già qualsiasi possibilità diesercitare “potenza” o “influenza” su altri uomini.Inteso in questo senso il POTERE (autorità) puòesercitare “potenza” o “influenza” su altri uomini.Inteso in questo senso il POTERE (autorità) puòfondarsi, nel caso singolo, sui più diversi motivi didisposizione a obbedire, cominciando dalla ciecaabitudine fino a considerazioni puramente razionalirispetto allo scopo. Ad ogni autentico rapporto dipotere inerisce un minimo di volontà di obbedire,cioè un interesse (interno o esterno) all’obbedienza.
(M. Weber, Economia e società, I, p. 207)
Obbedienza
L’OBBEDIENZA indica che l’agire di colui che obbedisce si svolge essenzialmente come se egli, per suo stesso volere, avesse assunto il contenuto del comando per massima del proprio atteggiamento – e ciò semplicemente proprio atteggiamento – e ciò semplicemente a causa del rapporto formale di obbedienza, senza riguardo alla propria opinione sul valore o sul non-valore del comando in quanto tale.
(M. Weber, Economia e società, I, p. 209)
Autorità
Etimologia: latino auctoritas,-atis, da augeo =
accrescere
ZINGARELLI: “Ragione, diritto, facoltà, podestà
legittima di comandare”
Autorità (2)
ENCICLOPEDIA ITALIANA TRECCANI: “Si dice autorità il principio dell’azione di una volontà su di un’altra. Questa azione suppone da un lato la forza determinante, dall’altro il riconoscimento di essa. La forza determinante non può essere fondata che sulla sintesi del volere con la legge. Fuori di questa sintesi non esiste l’autorità, ma solo gli elementi astratti di essa, e cioè o la legge che può attuarsi o non attuarsi … o il volere senza legge, che è il volere che non sa quello che vuole, ossia vuole e disvuole e perciò non possiede autorità. L’autorità non riconosciuta poi è un concetto che da se stesso si annulla …
Nell’ambito giuridico e politico la parola “autorità” indica la posizione di chi sia Nell’ambito giuridico e politico la parola “autorità” indica la posizione di chi sia investito di uno ius imperii, ossia poteri e funzioni di comandi: una preminenza, una superiorità in senso politico o giuridico … Al concetto di autorità si ricollega quello di gerarchia, quasi come misura, possiamo dire, dell’autorità.
La determinazione del fondamento razionale dell’autorità costituisce il problema più importante della filosofia della politica, soprattutto quando al concetto di autorità si ricolleghi e si contrapponga il concetto di libertà; si tratta in vero non di due problemi e di due concetti, ma di unico problema e unico concetto.
Ciò … risulta evidente quando si pensi che l’autorità non esiste all’infuori del riconoscimento e della partecipazione dell’attività spirituale di coloro su cui si esercita”.
Potere politico - caratteri
Il POTERE POLITICO organizza la società nel suo complesso (la sua specificità rispetto ad altre determinazioni del potere è la sintesi).
Esso opera:Esso opera:
- dando regole
- applicando sanzioni
- dirimendo conflitti
- prelevando risorse
- destinando risorse a atti/opere di interesse generale
- rappresentando e agendo per conto dell’intera comunità verso l’esterno.
Potere politico - strumenti
Il potere politico ottiene obbedienza
avvalendosi di strumenti e di processi:
1) l’influenza tramite la comunicazione e la 1) l’influenza tramite la comunicazione e la
persuasione
2) il dominio tramite l’impiego della forza
3) la legittimità
4) la sovranità
LEGITTIMITA’
L’esperienza mostra che nessun potere può accontentarsi per sua volontà di fondare la propria permanenza su motivi esclusivamente affettivi o razionali rispetto al valore. Ogni potere cerca piuttosto di suscitare e di coltivare la fede nella propria legittimità. A seconda della specie di legittimità a cui propria legittimità. A seconda della specie di legittimità a cui pretende, è però fondamentalmente diverso anche il tipo dell’obbedienza, dell’apparato amministrativo determinato a sua garanzia, del carattere dell’esercizio del potere – e quindi anche la sua efficacia. Di conseguenza è opportuno distinguere i tipi del potere a seconda della loro tipica PRETESA DI LEGITTIMITA’.
(M. Weber, Economia e società, I, p. 208)
LEGITTIMITA’: definizione
Qualità di legittimo. Conformità al diritto e alla
legge
LEGITTIMO: che è secondo la legge, che ha le
condizioni richieste dalla legge e perciò valido, condizioni richieste dalla legge e perciò valido,
regolare; che è tale in virtù o per volontà della
legge; lecito, giustificato.
(cfr. Lessico Universale Italiano, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani,
Roma 1972)
LEGITTIMITA’ e tipi di potere
a. razionale
b. tradizionaleb. tradizionale
c. carismatica
(cfr. M. Weber, Economia e società, I, p. 210 ss.)
1. Legittimità su base razionale
Poggia sulla credenza della legalità di ordinamenti statuiti [es. una costituzione] e del diritto di comando di coloro che sono chiamati ad esercitare il potere di coloro che sono chiamati ad esercitare il potere (potere legale) in base ad essi.
Caratteri:
- conformità alla ragione
- finalizzazione
- impersonalità
- formalità.
2. Legittimità su base tradizionale
Poggia sulla credenza quotidiana nel carattere sacro
delle tradizioni valide da sempre e nella legittimità di
coloro che sono chiamati a rivestire una autorità.coloro che sono chiamati a rivestire una autorità.
Caratteri:
- storicità
- consuetudine
- anzianità
- continuità.
3. Legittimità su base carismatica
Poggia sulla dedizione straordinaria al carattere sacro
o alla forza eroica o al valore esemplare di una
persona e degli ordinamenti rivelati o creati da essa.persona e degli ordinamenti rivelati o creati da essa.
Caratteri:
- personalità
- straordinarietà
- precarietà.
SOVRANITA’
E’ la qualità per cui il potere oltrepassa i
gruppi particolari che compongono la
società, ponendosi al di sopra di tutti e società, ponendosi al di sopra di tutti e
rivolgendosi a tutti.
Verso l’esterno sovranità significa autonomia
e indipendenza
(Claude Rivière, Introduzione all’antropologia, il Mulino,
Bologna 1995)
La monarchia
La monarchia medievale si legittima
prevalentemente su base TRADIZIONALE.
In essa sono presenti anche elementi razionali e In essa sono presenti anche elementi razionali e
carismatici. I tipi weberiani infatti non si
manifestano puri ma coesistono in tutte le
forme di autorità, in dose varia.
RITI DI PASSAGGIO
Arnold VAN GENNEP
Les rites de passage
Paris, E. Nourry 1909
(tr. it., Torino, Boringhieri, 1981)
Status del monarca
La condizione del re è speciale al massimo grado, poiché massima è la sua autorità.
Tale condizione non è consustanziale alla persona, ma è acquisitaattraverso un processo complesso e minutamente formalizzato, a cui partecipa simbolicamente tutto il Regno.
Tale processo produce un passaggio di stato, in seguito al quale colui Tale processo produce un passaggio di stato, in seguito al quale colui che è diventato re è essenzialmente diverso dall’uomo che era prima.
Tutta la comunità, in seguito a tale processo può riconoscere nella persona il proprio re e integrarlo nella propria struttura come tale.
Questo processo può pertanto essere qualificato come un RITO DIPASSAGGIO nel senso di Van Gennep.
INCORONAZIONE
- L’incoronazione è il centro del rito di passaggio.
- Essa perfeziona la legittimazione del nuovo monarca, garantendo la presenza di tutti i requisitigarantendo la presenza di tutti i requisiti
- Tramite questo rituale il re ottiene i poteri legittimi che gli sono propri
Ciascuna monarchia elabora uno specifico rituale.
Specificità del re medievale
Bibliografia elementare
Marc Bloch, I re taumaturghi. Studi sul caratteresovrannaturale attribuito alla potenza dei reparticolarmente in Francia e in Inghilterra [1924], Einaudi, Torino 1973
Jean Barbey, Etre roi: le roi et son gouvernement en France de Clovis a Louis XVIe, Fayard, Paris 1992
Jacques Krynen, L’empire du roi. Idées et croyancespolitiques en France XIIIe-XVe siècle, Gallimard, Paris1993
Jacques Le Goff, Il re nell’occidente medievale [Gallimard 2004], Laterza, Roma-Bari 2006
Le Goff
Aspetti tipici della regalità medievale:
- unicità (indivisibilità) del potere regale;
- carattere cristiano del re- carattere cristiano del re
- carattere nobile del re
- carattere originario della figura del re (non subordinato a papa o imperatore)
- legittimazione di tipo simbolico e sacrale
Re cristiano
Sul carattere cristiano del re, la specificità maggiore con riferimento al medioevo:
- il re è figura di Dio [rex imago Dei];
- analogia dei re medievali con quelli dell’Antico Testamento [Davide] o del Nuovo [re magi]Testamento [Davide] o del Nuovo [re magi]
- analogia del re con Cristo [le gioiose entrate come rievocazione della domenica delle palme]
- Il re che deve a Dio il suo ministero [rex a Deocoronatus]
Ma il re non è autosufficiente, non è autocrate: necessita della mediazione della Chiesa, oltre che del riconoscimento della comunità.
Re nobile
Sul carattere nobile del re, sulla sua appartenenza
alla nobiltà del regno:
- re come König, o king, dal gotico kuni = stirpe
- è concetto di derivazione germanica, non latina –- è concetto di derivazione germanica, non latina –
il latino deriva la parola dal verbo regĕre
- da qui il rilievo dell’elemento dinastico, della
parentela, del tema del sangue, che accomuna il
re ai nobili
- re come primus inter pares
Re, non papa e non imperatore
Relazione concettuale del re con papa e imperatore:
secondo Le Goff nella cultura medievale è il re che incarna il potere
- la regalità ha un vantaggio notevole su papato e impero: ha cessato di essere elettiva, diventando ereditariaha cessato di essere elettiva, diventando ereditaria
- l’elettività è fattore di debolezza per il papato, ma soprattutto per l’impero
- l’ereditarietà, la formazione di dinastie è fattore di durata e quindi di forza;
Nondimeno i re derivano rituali e segni del loro potere dalla sfera papale e da quella imperiale
[soglio, mano di giustizia, più avanti la corona chiusa e il globo crocifero]
Diritto alla corona
Derivante da:
- Vittoria militare
- Elezione da parte dei Grandi e manifestazione di - Elezione da parte dei Grandi e manifestazione di consenso da parte del Popolo
- Designazione del successore da parte del re vivente
- Principio dinastico pienamente affermato (XIII-XIV secolo), con successione del primogenito maschio (di norma)
Legittimazione sacrale (Francia)
In Francia il fattore più efficace di legittimazione
è di tipo sacrale, cioè che chiama in causa la è di tipo sacrale, cioè che chiama in causa la
potenza simbolica della religione
Cerimonia di consacrazione [sacre in francese].
- Investitura
- Unzione- Unzione
- Consegna dei regalia [oggetti emblematici della regalità e dei suoi poteri e ministeri]
- Incoronazione
- Intronizzazione
Unzione
La consacrazione culmina nel rito dell’UNZIONE con olio santo [crisma]:
- l’unzione istituisce analogia con i re d’Israele,
- quindi con Cristo;
- Il rito è celebrato in un luogo deputato, la cattedrale di Reims, dove si conserva l’ampolla dell’olio santo.
Officium del re e poteri
- auctoritas
- potestas o imperium- potestas o imperium
- dignitas
- majestas [dal XIII secolo]
- sovranità [rex est imperator in regno suo / dalla
fine del XIII secolo]
Limiti del potere regio
Aspetto controverso, perché spesso non
giuridicamente definito nei vari ordinamenti.giuridicamente definito nei vari ordinamenti.
Secondo Le Goff il potere del re medievale non è
legibus solutus, ma è limitato dal diritto del
regno.
Re e religione
Rex sacer. Il re deve soprattutto all’elemento religioso la sua legittimazione / egli è consacrato / quindi sacro
Rex sacerdos. Il re è simile al sacerdote: come questo è consacrato (unzione, pianeta retta sul braccio, comunione sotto le due specie durante la cerimonia) ed esercita un ufficio e un ministero
Rex sanctus. Il re può essere considerato santo dal popolo o anche Rex sanctus. Il re può essere considerato santo dal popolo o anche canonizzato (San Luigi, Santo Stefano); egli può manifestare poteri miracolosi
Tuttavia egli resta un laico, non è ordinato come il sacerdote: la sua sacralità deriva dalla Chiesa e dalla cerimonia religiosa.
Marc BlochMarc Bloch
I re taumaturghi
1924
(Bloch) - 2
Studio di storia della cultura e della mentalitàcollettiva
Bloch insiste sulla distanza che separa l’ideaBloch insiste sulla distanza che separa l’ideamoderna del potere politico e della regalitàcon quella medievale: quest’ultima collocavaquesti concetti nella sfera del sacro e delmeraviglioso
→ NOVITA’ STORIOGRAFICA
(Bloch) - 3
Di che cosa si tratta ?
• il potere taumaturgico del re medievale nasce come generale
• nel tempo diventa specifico: man mano è sempre più strettamente connesso alla guarigione della scrofolosi, strettamente connesso alla guarigione della scrofolosi, cioè da tutte le forme di gonfiore e infiammazione purulenta dei linfonodi (sintomo di molte patologie diffuse fra medioevo ed età moderna, come la tubercolosi);
• come avviene la guarigione: il re tocca le “scrofole”, cioè i rigonfiamenti, e fa il segno della croce.
• il potere è del re solo, non anche dei suoi famigliari
Enrico II di Francia cura Enrico II di Francia cura
gli scrofolosi
(miniatura secolo XVI,
Biblioteca Nazionale di
Parigi)
(Bloch) - 4
In quali contesti?
• I poteri taumaturgici dei re si riscontrano in Francia e in Inghilterra
• Francia: a partire dall’anno 1000 circa
• Inghilterra: dal 1100• Inghilterra: dal 1100
→ l’Inghilterra imita il modello francese
altri contesti europei presentano qualche traccia o tentativo, che però non si consolida in unaTRADIZIONE
(Bloch) - 5
Francia :
• per merovingi e carolingi non ci sono testimonianze di questa attività. Sono i capetingi a adottare questa tradizione
• Bloch individua l’origine della tradizione del potere taumaturgico del re in
ROBERTO II il Pio
(996-1031, secondo re della dinastia capetingia, ma già dal 987 associato al (996-1031, secondo re della dinastia capetingia, ma già dal 987 associato al trono del padre Ugo)
A Roberto fu riconosciuto il potere di guarire i malati, in via personale, in virtù della sua pietà
→ i successori rivendicano lo stesso potere di guarigione come dote ereditaria
→ il potere taumaturgico si lega alla dinastia capetingia, da Roberto fino a Luigi XVI
(Bloch) - 6
Francia :
Fonte principale sul consolidamento della tradizione:
Gilberto, abate di Nogent-sous-Coucy, Traité des reliques des Saints (inizio secolo XII
«Che dico? Non abbiamo visto il nostro signore, il re Luigi, far uso di un prodigio consuetudinario? Ho veduto con i miei occhi dei malati sofferenti di scrofole nel collo o in altre parti del corpo, accorrere in gran folla per farsi toccare da lui, - al quale tocco aggiungeva un segno della croce. Io ero là, toccare da lui, - al quale tocco aggiungeva un segno della croce. Io ero là, vicinissimo a lui, e lo difendevo persino contro la loro importunità. Il re però mostrava verso di essi la sua generosità innata; avvicinandoli con la mano serena faceva umilmente su di essi il segno della croce. Anche suo padre, Filippo, aveva esercitato con ardore questo stesso potere miracoloso e glorioso; non so quali errori. Da lui commessi, glielo fecero perdere».
La testimonianza fa riferimento a:
1) Filippo I (1060-1108 / quarto re della dinastia capetingia, dopo Ugo Capeto, Roberto II il Pio, Enrico I)
2) Luigi VI (1108-1137)
(Bloch) - 7
Inghilterra
fonte Pietro di Blois, chierico francese alla corte di Enrico II Plantageneto:
«Confesso che assistere il re equivale a compiere unacosa santa; perché il re è santo; egli è l’Unto delSignore; non invano ha ricevuto il sacramentodell’unzione, la cui efficacia, se per caso qualcunol’ignorasse o la mettesse in dubbio, sarebbeampiamente dimostrata dalla scomparsa di quellapeste che colpisce l’inguine e dalla guarigione dellescrofole»
(Bloch) - 8
Inghilterra
- per gli anglosassoni non c’è testimonianza coeva attendibile potere..
- Bloch ipotizza che già il predecessore, Enrico I, abbia toccato gli scrofolositoccato gli scrofolosi
Quindi il primo re taumaturgo inglese sarebbe:
ENRICO I, detto Beauclerc, figlio del duca di Normandia Guglielmo (detto “il Conquistatore” dopo la vittoria di Hastings, 1066)
→ Il rito inizia attorno al 1100, con i re normanni
Enrico I d’Inghilterra
detto Beauclercdetto Beauclerc
(miniatura del XIII secolo, dalla
Illuminated Chronicle di Matthew Paris,
British Library, MS Cotton Claudius D. VI,
F.9)
(Bloch) - 9
Presupposto del potere taumaturgico:
il carattere sacro della regalità
«sanctus enim et christus Domini est»(Pietro di Blois su Enrico II Plantageneto)
(Bloch) - 10
Da dove viene questa sacralità?
• dalla tradizione germanica precristiana, che attribuisce virtù sacrali ad alcune stirpi e da esse trae i re [Tacito]
• dalla tradizione romano-orientale, che considerava sacri gli imperatori [interrotta con le invasioni, poi recuperata]
• dalla tradizione ebraico-cristiana [religione come principio • dalla tradizione ebraico-cristiana [religione come principio di legittimazione utilizzata da Carlo Magno
i re carolingi, usurpatori della corona merovingia, devono inventarsi una nuova sacralità: essi diventano sacri attraverso una cerimonia religiosa di nuova elaborazione:
• la CONSACRAZIONE ecclesiastica attraverso l’UNZIONE
Clodoveo I riceve
dalla Colomba la
Santa Ampolla
(miniatura, secolo
XV)
(Bloch) - 11
“Nella santa chiesa dell’illustre città di Reims, Clodoveo, allora re di Francia, udì la predica del gloriosissimo confessore il beato Remigio, vescovo di quella città famosa; là, mentre questi battezzava il predetto re con il suo popolo, lo Spirito Santo, o un angelo, apparve sotto forma di una colomba discendente dal cielo e recante un’ampolla colma del liquore del sacro crisma; da quel crisma questo stesso re, e dopo di lui tutti i re di Francia nostri predecessori e io stesso a mia volta, nei giorni della consacrazione e dell’incoronazione, col favore di giorni della consacrazione e dell’incoronazione, col favore di Dio, ricevemmo l’unzione, con la quale, sotto l’influsso della clemenza divina, nei re di Francia discendono una virtù e una grazia tali che essi, con il solo contatto delle loro mani, salvano i malati dal male delle scrofole: cosa dimostrata chiaramente dall’evidenza dei fatti, sperimentata su innumerevoli persone”.
[carta di concessione di privilegi da parte del re Carlo V di Francia al capitolo della cattedrale di Reims, secolo XIV, Bloch p. 101]
(Bloch) - 12
CONSACRAZIONE
• richiede la mediazione ecclesiastica
• non è sacralità = santità (esempio di Melchisedec) ma il divenire sacri per la forza del rito
• Unzione: nel cerimoniale ebraico essa costituiva la procedura normale per trasferire un uomo o un oggetto dalla categoria del profano alla categoria del sacro / è un rito di passaggio / in Europa essa arriva con l’antico testamento, utilizzata per i catecumeni, per l’ordinazione dei preti e dei vescovi (a partire dal regno visigotico)vescovi (a partire dal regno visigotico)
• Pipino il breve per legittimarsi è il primo re di Francia a farsi ungere non per ricevere battesimo, come Clodoveo, ma per consacrarsi come re;
• Nel VIII anche i re inglesi adottano il rito, pare per imitazione dei francesi; poi esso si diffonde in tutta Europa occidentale.
• Poi associata alla INCORONAZIONE (Introdotta da Carlo Magno, Roma, San Pietro, 25 dicembre 800, Leone III; il cerchio d’oro ricorda il diadema imperiale, mutuato dagli imperatori romani dalle monarchie orientali)
(Bloch) - 13
PRIMA CERIMONIA UNIFICATA:
sovrano: Ludovico il Pio
816
ReimsReims
officiante: Papa Stefano IV
Elevazione alla dignità imperiale
Unzione + incoronazione
(Bloch) - 14
La sacralità è condizione del POTERE TAUMATURGICO.
Questo non compare subito, ma in seguito a esigenza specifica di legittimazione da parte di nuova stirpe regia:
Francia: i Capetingi hanno eliminato gli ultimi carolingi. Così indebolito il principio dinastico / rischio che torni a prevalere il principio elettivo, adottato ora per le cariche ecclesiastiche
→ Utilizzano le virtù guaritrici come strumento di legittimazione agli occhi del popolo.
Con Roberto, noto per essere uomo pio, si verifica anche la condizione specifica per introdurre il rito, perché la santità era spontaneamente associata al Con Roberto, noto per essere uomo pio, si verifica anche la condizione specifica per introdurre il rito, perché la santità era spontaneamente associata al miracolo
Inghilterra.
• Enrico I, figlio di Guglielmo, ha anche lui problemi di legittimazione e di consolidamento della dinastia. Mutua il rituale taumaturgico dall’esempio dei re dei Franchi, essendo vissuto in Francia
• Egli non ammette il plagio e fa attribuire dal suo storico di corte (Guglielmo di Malmesbury, Historia regum, 1124 circa) l’origine non ai re francesi, ma al re anglosassone e santo Edoardo il Confessore.
(Bloch) - 15
• Francia e Inghilterra sviluppano poi due rituali arricchiti di particolari diversi: in Inghilterra si include il lavaggio delle mani da parte del re e la distribuzione dell’acqua, bevuta dai malati come un medicinale; in Francia si pronuncia una un medicinale; in Francia si pronuncia una formula etc
• La guarigione si fa dapprima saltuariamente e a richiesta, poi su base regolare, quotidiana, settimanale e simili, dopo la messa. I malati vengono sottoposti prima a diagnosi; si raccolgono nella residenza reale e si presentano al re; ricevono un’elemosina.
(Bloch) - 16
La durata del rito nell’età moderna:
- nonostante la Riforma (v. Elisabetta I, che abbandona il rito degli anelli contro l’epilessia, ma conserva l’imposizione delle mani agli scrofolosi; Giacomo I teme di peccare di magia o di idolatria, ma continua, modificando solo la formula);
- nonostante la volontà della Chiesa di affermare il proprio monopolio del sacro;
- nonostante il modificarsi della concezione della regalità nel - nonostante il modificarsi della concezione della regalità nel senso del razionalismo e della secolarizzazione (v. in Francia con Luigi XIV, dove si continua anche la pratica integrativa del pellegrinaggio alle reliquie di San Marcolfo, patrono della guarigione delle scrofole). L’ostacolo maggiore è posto dalla condotta immorale del re Luigi XV, e poi dall’avvento della Rivoluzione, che sopprime la sacralità della figura regia e poi la monarchia tout court.
→ il rituale è compiuto per l’ulYma volta in Inghilterra dalla regina Anna nel 1714 e in Francia da Carlo X nel 1825.