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Claudia Juliano, Luisella Piu

Antitraspiranti e deodoranti

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I edizione: luglio

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Indice

Introduzione

Capitolo IProduzione dell’odore corporeo

.. Ghiandole sudoripare eccrine, – .. Ghiandole su-doripare apocrine, – .. Ghiandole sudoripare apoeccri-ne, – .. Ghiandole sebacee, – .. Flora microbicaascellare e produzione dell’odore corporeo, .

Capitolo IIAntitraspiranti

.. Generalità, – .. Meccanismo d’azione degli antitra-spiranti, – .. Principali sostanze ad attività antitraspi-rante impiegate nei cosmetici, – .. Nuove prospettivenel controllo della traspirazione, – .. Formulazioni diantitraspiranti, – ... Generalità, – ... Formulazio-ni di stick antitraspiranti, – ... Formulazioni di roll–onantitraspiranti, – ... Formulazioni di creme antitraspi-ranti, – ... Formulazioni di aerosol antitraspiranti , – ... Formulazioni di antitraspiranti per vaporizzatori nogas e spray squeeze, – .. Antitraspiranti naturali, –.. Valutazione dell’efficacia degli antitraspiranti, .

Capitolo IIIDeodoranti

.. Sostanze attive utilizzate nei deodoranti, – ... Anti-traspiranti con azione deodorante, – ... Sostanze ad azio-

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Antitraspiranti e deodoranti

ne profumante che mascherano gli odori, – ... Sostanze adazione antibatterica, – ... Sostanze che bloccano i compo-sti di odore sgradevole mediante captazione chimico–fisica, –... Deviatori enzimatici, – .. Nuove prospettive nelladeodorazione, – .. Forme di applicazione e formulazio-ni di deodoranti, – ... Formulazioni di stick deodoran-ti, – ... Formulazioni di roll–on deodoranti, – ... For-mulazioni di deodoranti pressurizzati, – ... Formulazio-ni di deodoranti per vaporizzatori no–gas, – ... Formu-lazioni di antitraspiranti/deodoranti, – .. Valutazionedell’efficacia dei deodoranti, .

Capitolo IVProblematiche concernenti la sicurezza d’uso di anti-traspiranti e deodoranti

.. Dermatiti da contatto, – .. Idrosadeniti, – .. As-sorbimento dell’alluminio contenuto negli antitraspiran-ti, – .. Alluminio e Alzheimer, – .. Antitraspiranti,deodoranti e tumori del seno, – .. Il problema deiVOC, .

Conclusioni

Bibliografia

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Introduzione

Ogni individuo ha un proprio caratteristico odore cor-poreo, derivante dalla degradazione batterica dei secretiriversati sulla superficie cutanea dalle ghiandole sudoripa-re (sudore eccrino ed apocrino) e sebacee (sebo) e dallaconseguente produzione di sostanze volatili. Se nel pas-sato l’odore corporeo svolgeva per l’uomo un ruolo diriconoscimento, di comunicazione e di attrazione sessuale,oggi esso è generalmente avvertito come sgradevole ecostituisce quindi un problema sempre più rilevante nellanormale vita di relazione. Non meraviglia perciò il fattoche i prodotti deputati al controllo della sudorazione edegli odori corporei, rispettivamente gli antitraspiranti e ideodoranti, costituiscano uno dei settori del mercato deicosmetici più vasti e in continua espansione.

La deodorazione, intesa sia come copertura che comeeliminazione degli odori, è una pratica che risale a tem-pi remoti. Infatti, già nell’antichità gli uomini avevanotentato di risolvere il problema degli odori corporei sgra-devoli; esistono testimonianze che dimostrano come tuttele civiltà del passato — Babilonesi, Assiri, Persiani, Egizi,Greci, Romani — sfruttassero a questo scopo sostanze pro-fumate ed oli essenziali, che avevano fondamentalmentela funzione di mascherare gli odori. La storia dei deo-doranti propriamente detti è però molto più recente erisale alla fine del XIX secolo, quando a Filadelfia, negliStati Uniti, comparve il primo deodorante commerciale,

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Antitraspiranti e deodoranti

Figura . Pubblicità d’epoca del primo deodorante, Mum.

detto Mum (Figura , tratta da una pubblicità d’epoca),messo a punto da un inventore rimasto anonimo; questoprodotto si presentava sotto forma di crema da applicarenella zona ascellare e conteneva ossido di zinco, un blandoastringente ed antisettico.

Contrariamente alla deodorazione, il controllo dellatraspirazione è diventato una pratica cosmetica solo negliultimi anni. Gli antitraspiranti apparvero sul mercatoall’inizio del XX secolo: il primo antitraspirante, costituitoda una semplice soluzione idroalcolica di cloruro d’allumi-nio, fu immesso sul mercato nel col nome di Everdry,e fu seguito negli anni successivi da prodotti similari. Essivenivano applicati nella zona ascellare con delle falde dicotone e, pur essendo efficaci, erano caratterizzati da unpH notevolmente acido e presentavano quindi il duplicesvantaggio di essere alquanto irritanti per la cute e di dan-neggiare i tessuti; negli anni ’ il cloruro d’alluminio furimpiazzato dall’alluminio cloridrato, che era meno irri-tante e permetteva di realizzare formulazioni meno acide,ma dotate di un effetto antitraspirante minore. Nel fuintrodotto sul mercato il primo prodotto antitraspiranteroll–on, detto Roulette, che sfruttava per l’erogazione delprodotto la tecnologia della penna a sfera, messa a punto

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Introduzione

nel decennio precedente. I prodotti roll–on soppiantaronovelocemente le formulazioni in crema ed anche quellehand squeezed, in quanto il prodotto, al contrario delle cre-me, non richiedeva l’uso delle dita per essere applicato,e, essendo abbastanza viscoso, non colava come invecefacevano le soluzioni erogate con le pompette. Più o menonello stesso periodo fecero il loro ingresso sul mercato ideodoranti e gli antitraspiranti pressurizzati, che sfrutta-vano la tecnologia sviluppata dall’Esercito degli Stati Unitiper la produzione degli insetticidi spray; il primo prodottodi questo tipo immesso in commercio fu il Right Guard,che conteneva come sostanza attiva lo zinco fenolsolfona-to. Gli aerosol conquistarono immediatamente i favori delpubblico, che iniziò a preferirli a creme e roll–on, tanto chenel essi rappresentavano più dell’% del mercato diquesti prodotti. Tuttavia, verso la metà degli anni ’ si co-minciarono ad avanzare delle riserve sulla sicurezza, per lasalute umana, dei complessi alluminio–zirconio, che spessocostituivano l’ingrediente attivo degli antitraspiranti pres-surizzati, e inoltre si iniziò a ridurre l’uso dei clorofluorocar-buri (CFC), utilizzati come propellenti degli spray, poichési era acquisita la consapevolezza che essi erano in granparte responsabili della distruzione della fascia dell’ozono.Queste considerazioni portarono ad una notevole flessio-ne del mercato dei prodotti pressurizzati e riportarono inauge i deodoranti e gli antitraspiranti in crema, in stick ein roll–on che, grazie all’impiego di eccipienti innovativi,quali il ciclometicone, risultavano perfezionate e molto piùgradite ai consumatori rispetto al passato, e che occupanotuttora stabilmente una consistente fetta di mercato.

I prodotti antitraspiranti e deodoranti rappresentanooggi uno dei segmenti più rappresentativi del mercatodei prodotti di bellezza e per la cura della persona, in

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crescita in quasi tutti i paesi. Secondo dati relativi all’anno, in Francia, ad esempio, le vendite di deodorantisono aumentate del .%; nello stesso anno, le venditesono aumentate anche in Germania (+ %), e così purein Spagna (+ %) e nel Regno Unito (+ .%). Anchein Italia, secondo i dati UNIPRO (), il mercato deideodoranti e degli antitraspiranti è in crescita; nel le vendite di questi cosmetici sono aumentate del .%,con un valore delle vendite di quasi milioni di euro,confermando che questi prodotti sono entrati stabilmentenelle abitudini degli italiani. I canali di distribuzione dideodoranti ed antitraspiranti sono abbastanza diversificati,poiché essi sono venduti in farmacia (. milioni dieuro), in profumeria (. milioni di euro) e in altri puntivendita (. milioni di euro), soprattutto supermercatied ipermercati (. milioni di euro).

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Capitolo I

Produzione dell’odore corporeo

: .. Ghiandole sudoripare eccrine, – .. Ghian-dole sudoripare apocrine, – .. Ghiandole sudoripareapoeccrine, – .. Ghiandole sebacee, – .. Floramicrobica ascellare e produzione dell’odore corporeo, .

L’odore corporeo deriva dalla combinazione di più fattori:il sudore prodotto dalle ghiandole sudoripare eccrine simescola sulla superficie cutanea con le secrezioni delleghiandole sudoripare apocrine e delle ghiandole sebacee;l’attività metabolica della flora microbica locale porta alladegradazione delle sostanze organiche presenti in questamiscela con produzione di sostanze volatili che costitui-scono, nel loro complesso, l’odore corporeo di ogni singo-lo individuo. Questi fattori vengono di seguito esaminatisingolarmente.

.. Ghiandole sudoripare eccrine

Le ghiandole sudoripare eccrine sono presenti già al mo-mento della nascita in numero elevato su tutto il corpo(– milioni). Esse hanno una diversa distribuzione neivari distretti cutanei, essendo più numerose a livello delleregioni palmo–plantari, del cavo ascellare e della fron-

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te; in particolare in ciascuna ascella se ne contano circa.. Le ghiandole sudoripare eccrine sono deputatealla produzione del sudore eccrino e partecipano attiva-mente ai processi di termoregolazione e all’omeostasiidrica e salina. Esse sono ghiandole tubulari semplici, estrutturalmente sono costituite da una porzione secreto-ria, o adenomero, e da un dotto escretore. La porzionesecretoria e una parte del dotto sono collocate nella partepiù profonda del derma o al confine tra derma e tessutoadiposo sottocutaneo, e sono avvolte a gomitolo (glo-merulo sudoriparo). Da qui il dotto escretore, lungo esottile, risale verticalmente nel derma (dotto intrader-mico) dirigendosi verso l’epidermide, dove si avvolgea spirale (dotto intraepidermico o acrosiringio) e sboc-ca sulla superficie cutanea nel poro sudoriparo (Figura.). La porzione secretoria è formata da tre tipi cellula-ri: cellule chiare, cellule scure e cellule mioepiteliali. Lecellule chiare, periferiche, morfologicamente simili a cel-lule sierose, ricche di mitocondri e contenenti glicogeno,sono responsabili della secrezione di acqua ed elettrolitinel lume del tubulo. Le cellule scure, affacciate al lumeghiandolare, sono ricche di mucopolisaccaridi e sono pro-babilmente deputate al riassorbimento di elettroliti dalsecreto presente nel lume ghiandolare; la loro secrezionemucosa abbassa la tensione superficiale del sudore. L’epi-telio ghiandolare è circondato dalle cellule mioepiteliali,con decorso a spirale, che contengono miofilamenti esi contraggono in risposta a stimoli colinergici, permet-tendo la progressione del secreto nel lume ghiandolare.Il dotto escretore, nella sua porzione glomerulare e in-tradermica, è formato da due strati di cellule cuboidalibasofile; il dotto intraepidermico a spirale è invece costi-tuito da numerosi strati concentrici di cheratinociti, che

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. Produzione dell’odore corporeo

Figura .. Rappresentazione schematica di ghiandola sudoriparaeccrina.

si cheratinizzano più velocemente di quelli epidermici.Le ghiandole sudoripare eccrine sono sotto il controllo

del sistema nervoso simpatico colinergico e rispondonoa stimoli termici, psichici e gustativi. La produzione delsudore avviene in due fasi: la prima si svolge nella por-zione secretoria della ghiandola e porta alla formazionedi un liquido isotonico in NaCl, la seconda ha luogo neldotto escretore, dove si verifica un parziale riassorbimentodel NaCl, così che il secreto finale è ipotonico. Il sudoreeccrino si presenta come un liquido opalescente con un ca-ratteristico odore non sgradevole e ha un pH acido (–.);

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Tabella .. Composizione media del sudore umano (da Proserpio,)

Componente %

Acqua 99,0200NaCl 0,7000Acido lattico 0,1000Acido citrico 0,0400Acido ascorbico 0,0400Acido formico e acetico 0,0096Acido propionico 0,0062Acido capronico/caprilico 0,0046Urea e acido urico tracce

appena secreto, esso si mescola sulla pelle col sudore apo-crino e con le secrezioni sebacee. La sua composizionemedia è riportata nella Tabella . (Proserpio, ).

.. Ghiandole sudoripare apocrine

Le ghiandole sudoripare apocrine sono ghiandole tubularisemplici annesse al complesso pilo–sebaceo (Figura .),localizzate in limitate regioni corporee provviste di peli,quali il cavo ascellare (dove il rapporto ghiandole apocri-ne:ghiandole eccrine è di :), il condotto uditivo, la zonaperiombelicale, l’areola mammaria, la regione pubica ela zona ano–genitale. Sono più grandi di quelle eccrine esono costituite da una porzione secretoria avvolta a gomi-tolo, situata nella parte più profonda del derma, e da undotto escretore rettilineo che si immette nell’infundibolopilifero sopra lo sbocco del dotto sebaceo.

La secrezione di queste ghiandole è di tipo apocrino,cioè il citoplasma apicale delle cellule secernenti viene eli-minato insieme al prodotto di secrezione in esse contenuto.

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. Produzione dell’odore corporeo

Figura .. Ghiandola sudoripara apocrina e complesso pi-lo–sebaceo.

Pur presenti alla nascita, esse acquisiscono la maturità fun-zionale solo alla pubertà, sotto lo stimolo androgenico, esi atrofizzano nell’età senile. Sono stimolate da fibre ner-vose simpatiche adrenergiche. Nelle ghiandole apocrinesono presenti due tipi di cellule, quelle secretorie e quellemioepiteliali; queste ultime, dotate di attività contrattile,hanno il compito di spingere la secrezione delle ghian-dole verso l’esterno. L’attività secretoria delle ghiandoleapocrine non è continua ma è di tipo pulsorio. Il secre-to delle ghiandole sudoripare apocrine, che è emesso inquantità piuttosto ridotte, si presenta come un liquido lat-tescente, viscoso, giallastro, che diventa plastico quando

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si essicca, e contiene, oltre all’acqua, proteine, carboidrati,acidi grassi, cere, squalene, colesterolo e suoi esteri, ste-roidi androgeni, come testosterone, diidrotestosterone, eferomoni derivati dal –androstene, come androstadieno-ne, –α–androstenolo e –α–androstenone. Nella specieumana le ghiandole apocrine non hanno funzione ter-moregolatrice, come invece avviene in altri animali, mahanno probabilmente una funzione di richiamo sessuale.

.. Ghiandole sudoripare apoeccrine

Recentemente è stato descritto un terzo tipo di ghiandolesudoripare, le ghiandole apoeccrine. Esse sono localizzateprevalentemente a livello ascellare e sono particolarmenteabbondanti negli individui affetti da iperidrosi ascellare.Hanno caratteristiche tanto delle ghiandole eccrine che diquelle apocrine e si sviluppano durante la pubertà.

.. Ghiandole sebacee

Le ghiandole sebacee sono ghiandole acinose ramificate,generalmente associate ai follicoli piliferi con cui formanoil “complesso pilo–sebaceo” (Figura .). Sono distribuitesu tutta la superficie cutanea, fatta eccezione per il palmodelle mani e la pianta e il dorso del piede, e sono partico-larmente grandi e numerose sul viso e sul cuoio capelluto(– per cm). Nella specie umana sono già funzio-nanti prima della nascita, contribuendo a formare, conla loro secrezione, cioè il sebo, la vernice caseosa; duran-te la pubertà, sotto l’influenza degli ormoni, diventanopiù grandi e più attive, mentre nell’età avanzata il loro

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. Produzione dell’odore corporeo

numero e la quantità di sebo prodotto subiscono una ri-duzione. Le ghiandole sebacee sono caratterizzate da unasecrezione di tipo olocrino, cioè le cellule secretorie pie-ne di secreto muoiono e si disintegrano, liberando il lorocontenuto che va appunto a costituire il sebo. Quest’ulti-mo si presenta come un olio anidro trasparente, costituitoda trigliceridi, digliceridi e acidi grassi liberi (.%), ce-re (%), colesterolo (.%) e suoi esteri (%) e squalene(%) (Bruno e Proserpio, ). Sia nell’uomo che nelladonna la sua secrezione è sotto il controllo degli ormoniandrogeni ed è continua; la fuoriuscita del sebo è facilitatadalla contrazione del muscolo erettore del pelo. Il sebo hafunzione lubrificante e contribuisce alla formazione delfilm idrolipidico cutaneo, che, a sua volta, contribuisce aprevenire la perdita d’acqua transepidermica e proteggedai microorganismi, grazie alla sua azione antibatterica edantifungina.

.. Flora microbica ascellare e produzione dell’odorecorporeo

Subito dopo la nascita, lo strato corneo della cute umanaviene colonizzato da microorganismi. La flora microbicapresente sulla pelle può essere distinta in microflora stabi-le, o residente, e microflora transitoria. La flora microbicaresidente risulta perfettamente adattata all’ecosistema cu-taneo e vi si insedia in modo permanente; essa si trovain uno stato di equilibrio dinamico ed è costituita preva-lentemente da micobatteri, lieviti (Candida, Pityrosporum)e batteri Gram+; tra questi ultimi si trovano tanto bacilli(corinebatteri o difteroidi, soprattutto del genere Coryne-bacterium, aerobi, e del genere Propionibacterium, anaerobi)

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quanto cocchi (appartenenti soprattutto ai generi Staphy-lococcus e Micrococcus); i batteri Gram– sono invece menorappresentati, e appartengono di solito ai generi Escherichiae Klebsiella, meno spesso al genere Pseudomonas. La floramicrobica transitoria arriva di solito sulla cute da altri di-stretti corporei (ad esempio bocca, naso) o dall’ambiente,e viene sostituita in breve tempo dalla flora residente.

La composizione della flora microbica cutanea non èuguale in tutti i distretti corporei; a questo proposito, nel-la cute si possono distinguere tre tipi diversi di “nicchie”ecologiche, caratterizzate da condizioni ambientali diffe-renti e quindi colonizzate da microorganismi diversi. Inparticolare, si possono distinguere zone “asciutte”, zone“seborroiche” e zone “umide” (Saurat et al., ). Le zoneasciutte sono caratterizzate da un basso contenuto di umi-dità, da una scarsa presenza di fonti energetiche e da unaflora residente poco diversificata, rappresentata soprattuttoda stafilococchi e micrococchi in bassa concentrazione (da a microorganismi/cm); le zone asciutte sonosoprattutto le gambe, gli avambracci e l’addome. Le zoneseborroiche sono ricche di ghiandole sebacee e quindi dilipidi, e dunque favoriscono la crescita di microorganismilipofili come Propionibacterium; la densità di microorgani-smi si aggira intorno a /cm; queste aree sono il cuoiocapelluto, il viso e la parte superiore del tronco. Le zoneumide sono quelle corrispondenti alle pieghe cutanee, co-me ascelle, perineo e spazi interdigitali; sono regioni caldee ricche di secrezioni ghiandolari, con una flora microbicadifferenziata. Per quanto riguarda la presente trattazione,la zona ascellare è sicuramente quella di maggiore interes-se, dal momento che soprattutto essa è responsabile dellosviluppo dell’odore corporeo ed è quindi il sito di appli-cazione di antitraspiranti e deodoranti. In effetti, l’ascella

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. Produzione dell’odore corporeo

umana ha tutte le caratteristiche per comportarsi comeil sito ideale per la produzione di odori sgradevoli: è unanicchia ecologica caratterizzata da una elevata temperatu-ra, che, grazie ad una ricca vascolarizzazione, raggiungequasi i °C, da un elevato tasso di umidità (grazie all’e-vaporazione delle secrezioni delle ghiandole sudoripareeccrine) e da una scarsa aerazione; ha un pH più elevatodi quello di altri distretti corporei, è fornita di peli, che neaumentano la superficie e, come si è visto sopra, è riccadi ghiandole sudoripare eccrine, apoeccrine ed apocrine,oltre che sebacee. Di conseguenza, la densità di microor-ganismi presenti sulla superficie ascellare è molto elevata,potendo raggiungere . milioni di microorganismi/cm

(di cui approssimativamente milioni sono aerobi e .anaerobi); i microorganismi maggiormente rappresentatisono cocchi aerobi (soprattutto stafilococchi), difteroidilipofili e varie specie di batteri Gram–. L’odore corporeo,come già detto in precedenza, è legato alla produzionedi molecole volatili odorose che si formano dai prodot-ti di secrezione delle ghiandole sudoripare e sebacee adopera degli enzimi della flora cutanea. È stato dimostratoche nelle ascelle di individui con odore ascellare pungen-te risiede un numero significativamente più elevato dimicroorganismi rispetto agli individui con debole odoreascellare. I difteroidi aerobi sembrano essere i maggioriresponsabili della produzione di sostanze odorose. L’odoreascellare ha una composizione molto complessa e anco-ra non perfettamente conosciuta; esso consta di diversecomponenti, principalmente acidi grassi, steroidi volatili esulfanilalcanoli.

Gli acidi grassi coinvolti nella formazione del cattivoodore sono a corta catena (C–C), sia lineari che ramifi-cati, sia saturi che insaturi, tra cui gli acidi isovalerico, ca-

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proico, caprilico, caprico e, più abbondante di tutti, l’acido–metil––esenoico, un acido insaturo ramificato a atomidi carbonio dotato di un odore particolarmente forte; nellesecrezioni ascellari è anche presente un composto ad essocorrelato, l’acido –idrossi––metilesanoico. Questi acidigrassi danno un contributo determinante alle caratteristi-che olfattive delle secrezioni ascellari. È stato dimostratoche l’acido –metil––esenoico viene liberato, ad opera deicorinebatteri ascellari, da due composti proteici inodorie solubili in acqua presenti nelle secrezioni apocrine, lecosiddette Apocrine Secretion Odor–Binding Protein e (ASOB e ASOB) (Spielman et al., ); successivamenteNatsch et al. () hanno dimostrato che nelle secrezioniascellari fresche sono anche presenti coniugati dell’acido–metil––esenoico e dell’acido –idrossi––metilesanoicocon la glutamina, e che essi sono specificamente clivati dauna aminoacilasi prodotta dai corinebatteri.

Un’altra classe di sostanze odorose è costituita daglisteroidi; nel sudore apocrino secreto di fresco sono pre-senti steroidi privi di odore che vengono trasformati inmolecole di odore pungente dalla flora locale. In partico-lare, è stato dimostrato che i corinebatteri ascellari sonoin grado di trasformare derivati –androstenici inodoriin molecole volatili dall’odore molto marcato, soprattut-to –α–androstenone e –α–androstenolo (Austin e Ellis,). È interessante osservare che alcuni individui so-no incapaci di percepire gli odori di questi steroidi e del-l’acido –metil––esenoico; tale anosmia è determinatageneticamente.

Infine, di recente, sono stati identificati composti chi-mici appartenenti alla classe dei sulfanilalcanoli, che con-tribuiscono a determinare l’odore corporeo; essi sono il–sulfanilesan––olo, il –metil––sulfanilbutan––olo, il

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. Produzione dell’odore corporeo

–sulfanilpentan––olo e il –metil––sulfanilesan––olo(Natsch et al., ). Questi composti solforati hanno unodore, percepibile già a concentrazioni di pg/L, che ricor-da quello delle cipolle, e sono prodotti dai corinebatteriascellari a partire da coniugati con la cisteina.

Il modo più semplice per prevenire lo sviluppo degliodori corporei potrebbe sembrare l’applicazione delle quo-tidiane pratiche di detersione cutanea, eventualmente ac-compagnate dalla rasatura dei peli ascellari. Il lavaggiodelle ascelle con i comuni detergenti può ridurre la po-polazione batterica oltre il %, ma, a meno che i lavagginon siano ripetuti a brevi intervalli di tempo, i microor-ganismi residui cresceranno fino a ritornare alla carica dipartenza. Dunque la detersione da sola, benché utile, nonè sufficiente ad evitare la produzione di odori sgradevoli.A questo scopo si ricorre perciò agli antitraspiranti e aideodoranti, che permettono di limitare l’impatto socialedi questo problema.