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INCONTRO DI FORMAZIONE DEL 23 OTTOBRE 2015
IL RUOLO DELL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
Relatrice: Patrizia Bestetti – Dirigente scolastico Istituto Comprensivo II Caduti di via Fani – Lissone
Il mio intervento in apertura di questo percorso di formazione vuol rappresentare un piccolo contributo verso il consolidamento del senso che il ruolo dell’insegnante di sostegno ha.
Non è presentato utilizzando singole diapositive ma “scrive un discorso” che in alcuni punti necessita di essere enfatizzato (semplicemente con colori e forme).
E’ rimasto volutamente in formato word per consentire l’utilizzo degli strumenti suggeriti.
Per giungere a questo partirò da un messaggio davvero semplice ma a mio parere di doveroso richiamo, soprattutto per un docente , sia egli di sostegno oppure no.
Questo non è un invito ad assorbire la differenza generalizzata ma ad imparare la nostra direzione anche da chi è diverso da noi, per tanti motivi.
E utilizza il verbo imparare, non dice: “pianifica” la tua direzione ma “impara”.
Cosa c’è nel verbo imparare?
Sei ingredienti che con altri possono fare di noi un buon insegnante.
A volte i bambini e i ragazzi che incontriamo e che ci vengono affidati hanno ben altro da dirci o molto di più da esprimere rispetto a quanto decidiamo che dicano o esprimano (impariamo ad ascoltarli)
Quali sono gli strumenti che abbiamo per imparare la direzione?
ASCOLTARLI ogni giorno, in classe e nei momenti di pausa, nel gioco
OSSERVARE per ipotizzare un percorso
Lo strumento di osservazione
e di raccolta dell’osservazione
è ad esempio
la check list
delle abilità
IMPARARE
MOTIVAZIONE
CURIOSITA’
STUDIO
CURAASCOLTO
METODO
ESEMPIO DI CHECK LIST SCUOLA PRIMARIARILEVAZIONE IN AMBITO SCOLASTICO
Autonomia Situazione iniziale
Situazione finale
Sì No Parzialmente(specificare) Sì No Parzialmente
(specificare)Sa vestirsi
Sa svestirsiSa mangiare da solo
E’ autonomo nell’uso del bagnoSi orienta nell’edificio scolastico autonomamente
Svolge attività quotidiane in modo:- guidato
- parzialmente guidato- imitando un modello
- autonomoRisolve situazioni problematiche :
- autonomamente- chiedendo aiuto
- desistendo e dichiarandosi incapaceValuta adeguatamente i propri lavori e le proprie capacità
Ha fiducia nelle proprie capacità
Autonomia operativa Segnare con una X Situazione iniziale
Situazione finale
Sì No
Parzialmente(specificare) Sì N
oParzialmente(specificare)
Sta nel banco o nel posto assegnatoli per la durata delle attivitàPorta a scuola il materiale scolasticoSa utilizzare il materiale scolastico
Ha cura del proprio materialePorta a termine nei tempi stabiliti un semplice lavoro
Riordina il proprio banco al termine di un’attività
Socializzazione Segnare con una X Situazione iniziale
Situazione finale
Sì No Parzialmente(specificare) Sì No Parzialmente
(specificare)Ricerca spontaneamente il rapporto con l’adulto
Ricerca spontaneamente il rapporto con i compagniI compagni lo ricercano nelle attività e nei giochi
I compagni lo aiutano se si trova in difficoltàAssume nel gruppo un ruolo:
- passivo- di gregario- aggressivo- oppositivo
- di isolamento- collaborativo
Rispetta le regoleRispetta il suo turno
E’ sensibile ai richiamiE’ sensibile agli incoraggiamenti Accetta le frustrazioni
Abilità percettive Segnare con una X Situazione iniziale
Situazione finale
Sì No Parzialmente (specificare) Sì N
oParzialmente(specificare)
Uditiva :Riconosce i suoni/rumori della vita quotidianaIndividua la direzione di una fonte sonoraSa abbinare i suoni agli oggetti/animali che l’hanno prodottoRiproduce i suoni ascoltatiRiproduce un semplice ritmoVisiva:Ferma lo sguardo sugli oggettiSegue con lo sguardo persone o oggetti in movimentoAssocia gli oggetti alle immagini corrispondentiRiconosce: - colore - forma - dimensionePercepisce somiglianze e differenzeTattile:Riesce a discriminare: - bagnato/asciutto - caldo/freddo - leggero/pesante - liscio/ruvido - morbido/duroRiconosce ad occhi chiusi: - oggetti - forme e grandezze
Abilità psicomotorie Segnare con una X Situazione iniziale
Situazione finale
Si No
Parzialmente (specificare) Si N
oParzialmente
(specificare)
Schema corporeo:Riconosce e denomina le principali parti del corpo: - sugli altri - su figureSa comporre e disegnare il corpo umanoConosce l’uso delle principali parti del corpoDiscrimina destra/sinistraMotricità globale:Cammina: - da solo - guidato - con ausili - evitando ostacoli - seguendo un percorso stabilitoCorre: - in maniera impacciata - con sicurezzaScende e sale le scale: - senza alternare i piedi - alternando i piediSa eseguire attività motorie: - semplici - più complesseSa svolgere attività in gruppo/in squadraMotricità fine e coordinazione oculo-manuale:Sa inserire oggetti in un contenitoreSa eseguire semplici piegature (es: piegare un foglio in due o quattro parti)Sa stringere-strappare-schiacciareImpugna e utilizza correttamente oggetti di uso comune (penna, pastelli, forbici, temperino…)Ha un’adeguata coordinazione tra le due maniHa un adeguato coordinamento oculo-manualeE’ in grado di allacciarsi le scarpe o i bottoni
Orientamento spazio-temporale Segnare con una X Situazione iniziale
Situazione finale
Si No
Parzialmente (specificare)
Si No
Parzialmente (specificare)
Individua le principali relazioni spaziali tra gli oggetti: - sopra/sotto - alto/basso
- dentro/fuori
- davanti/dietro
- vicino/lontano
- aperto/chiuso
Distingue: - adesso/prima/poi - giorno/notte
- ieri/oggi/domani
Sa organizzarsi nello spazio foglio
Esprime azioni relative al vissuto personale
Esegue una serie di consegne verbali
Ordina immagini relative ad una esperienza
Conosce il nome e la sequenza cronologica di: - giorni della settimana - mesi dell’anno
- stagioni
Riconosce la successione di azioni e avvenimenti
Riconosce la durata di azioni e avvenimenti
Riconosce la contemporaneità di azioni e avvenimenti
Sa descrivere l’ambiente circostante
Sa rappresentare l’ambiente circostante
Abilità attentive Segnare con una X Situazione iniziale
Situazione finale
Si No
Parzialmente (specificare)
Si No
Parzialmente (specificare)
Presta attenzione a ciò che succede attorno a sèRiesce a concentrare l’attenzione sui dettagli senza compiere errori di negligenzaQuando gli si parla presta attenzioneRiesce a seguire le istruzioni ricevute portandole a termine con successoPresta attenzione al materiale necessario per il lavoro o le attività E’ capace di organizzarsi nei compiti e nelle sue attivitàE’ in grado di mantenere l’attenzione sui compiti o sui giochi in cui è impegnato Affronta senza problemi compiti che richiedono uno sforzo mentale continuatoSegue le lezioni per: - tempi molto limitati - tempi brevi - senza difficoltàPresta attenzione a: - una breve storia narrata - una storia narrata più complessa - una storia narrata in video
Abilità mnestiche Segnare con una X Situazione iniziale
Situazione finale
Si
No
Parzialmente (specificare)
Si No Parzialmente (specificare)
Tiene a mente informazioni appena ricevuteRicorda: - le fasi di un’attività eseguita precedentemente - una serie di oggetti nella giusta sequenza
- una serie di immagini nella giusta sequenza - più parole pronunciate dall’insegnante - una breve storia narrata
- più complessa storia narrataMemorizza: - brevi sequenze di parole -Memorizza e recupera sequenze: giorni della settimana, mesi dell’anno, stagioni, alfabeto
-brevi e semplici testi - fatti numerici (risultati di semplici calcoli senza effettuare conteggio es.3+2=5)Memorizza termini specifici delle materie scolastiche, date, epoche storiche, elementi geografici …
Abilità logico-matematiche Segnare con una X Situazione iniziale
Situazione finale
Si No Parzialmente (specificare)
Si No Parzialmente(specificare)
Sa classificare oggetti in base ad una proprietàSa classificare oggetti in base a più proprietàIndividua somiglianze e differenzeIndividua la parte mancante di un oggetto/figura e il suo complementareSa porre in relazione coppie di oggettiSa seriare oggetti in ordine crescente e decrescenteRecita la sequenza numerica fino al 100 senza omettere i numeriNell’enumerazione riesce a passare da una decina all’altra senza difficoltàSa contare oggetti coordinando la sequenza verbale all’attività manualeE’ in grado di svolgere rapidamente semplici calcoli mentaliConta facendo uso delle dita o del materiale strutturatoConosce i simboli numerici grafici (cifre)Scrive correttamente le cifre (da un punto di vista grafico)Associa il simbolo alla quantitàConosce e utilizza correttamente i simboli matematici, senza confonderliRiconosce tra due numeri il maggiore e il minoreRiconosce tra due numeri il precedente e il successivoOrdina nella giusta sequenza i numeriConosce il valore posizionale di unità, decina, centinaia, migliaiaIncolonna correttamente le operazioniSa eseguire in colonna: - semplici addizioni - addizioni con il cambio - semplici sottrazioni - sottrazioni con il cambio - semplici moltiplicazioni - moltiplicazioni più complesse - semplici divisioni - divisioni più complesseUsa la tavola pitagoricaHa memorizzato le tabellineFa uso della calcolatriceE’ in grado di dire l’ora e di leggere l’orologio analogicoConosce le principali unità di misuraEsegue semplici equivalenzeSa risolvere situazioni problematiche: - semplici e con l’ausilio di materiale strutturato - semplici - con più operazioniRiconosce e denomina le principali figure geometricheRiproduce le principali figure geometricheRiconosce perimetro e areaSa calcolare perimetro e areaFa uso di tabelle e formulari
Abilità linguistico - espressive Segnare con una X Situazione iniziale
Situazione finale
Si No Parzialmente (specificare)
Si No Parzialmente (specificare)
Comprensione orale: - solo di messaggi semplici - messaggi più complessi - i diversi linguaggi specifici - necessita di mediazioneProduzione oraleComunica prevalentemente con i linguaggi non verbaliUtilizza la parola fraseUsa frasi semplici e lineariUsa frasi complesse con coordinate e subordinateE’ creativo nel linguaggio: utilizza connettivi logici e negazioni,Produzione scrittaSa rispettare la rigatura di un foglioUsa lo spazio sul foglio in modo armonicoRiproduce correttamente i grafemi in stampato maiuscoloRiproduce correttamente i grafemi in stampato minuscoloRiproduce correttamente i grafemi in corsivoPresenta un tratto grafico leggibileRiesce a copiare dalla lavagna o da un quaderno senza commettere erroriScrive sotto dettatura: - lettere - sillabe e digrammi -parole piane, con doppie, digrammi, accentiRiesce a scrivere sillabe/ parole senza scambiare suoni visivamente simili per forma (m-n, b-d) o suono (p-b, v-f)Scrive autonomamente: - semplici parole - semplici frasi - brevi periodi riferiti ai propri vissutiRiesce a scrivere parole senza
- operare riduzioni di gruppo (pota per porta …)- compiere fusioni o separazioni illecite (lape per l’ape)- omettere e/o aggiungere lettere, sillabe o parti di parole- compiere molti errori ortografici
Rispetta le concordanzeUsa i pronomiUsa i connettiviUsa correttamente i tempi del verboNecessita di schemi guida o sussidi alternativiRielabora autonomamente testi: - semplici - più complessi - pertinenti al tema - chiari nell’esposizione - con spunti personaliRiconosce grammaticalmente: -articoli -nomi -aggettivi -verbiLettura: - sillabica -Legge correttamente tutte le lettere, anche quelle che appaiono simili graficamente (m-n, b-d-q-p, a-e) o che suonano simili (t-d, f-v, p-
b…) -Legge correttamente sillabe/parole senza invertire le lettere, ometterle e aggiungerle - Legge correttamente una parola all’inizio della pagina, ma successivamente viene letta in modi diversi prima di arrivare alla fine del testo - espressiva - rispetta la punteggiatura - meccanica ma comprensibileDurante la lettura non commette errori di anticipazione (legge le prime lettere di una parola e poi “tira ad indovinare”)Durante la lettura non salta le righe e/o paroleLegge e comprende semplici testiLegge e comprende testi più complessiRisponde a domande la cui risposta va copiata dal testoRisponde a domande che richiedono la formulazione con parole proprie
Linguaggi non verbali Segnare con una X Situazione iniziale
Situazione finale
Si No Parzialmente (specificare)
Si No Parzialmente (specificare)
Usa i colori in modo appropriato
Colora rispettando i margini
Disegna: - spontaneamente - in modo stereotipato
- solo ricopiandoDecodifica e comprende i messaggi visivi Sa riprodurre oggetti con materiali di diverso tipoImita i compagni nel cantoCanta con i compagni o autonomamenteUsa il corpo per comunicarePartecipa al gioco simbolico spontaneo e/o guidatoAssiste ad animazioni e spettacoli teatraliPartecipa a rappresentazioni teatrali (recite, saggi, spettacoli)
La check list descrive e scompone nel dettaglio quel che il bambino o l’alunno sa fare nelle varie aree, dall’autonomia alla cognizione.
Perché nel dettaglio? Perché il dettaglio individualizza, non appiattisce.
Noi non abbiamo bisogno di arrivare a determinare un alunno standard.
A volte i docenti propongono di adottare un modello di check list più agile. Dopo averla sperimentata però ci si accorge che essa non ha determinato sufficientemente il profilo.
Soprattutto è importante individuare ciò che l’alunno sa fare, per poter partire da una performance di vantaggio.
Del resto essa non è da compilare interamente ma da essa deve emergere il profilo dell’alunno.
Le occasioni in cui poter praticare l’osservazione possono essere diverse, ma esiste un dato metodologico importante che potremmo sperimentare:
L’osservazione è un compito che l’insegnante deve assumere e, quando osserva, la conduzione del gruppo deve essere gestita da altri.
L’osservatore “si distacca” dalla situazione attiva e si concentra solo sul compito che si è dato:
quello di osservare.
Questa modalità di osservazione consente di ottenere rilevazioni più obiettive:
in quel momento infatti l’insegnante non è coinvolto emotivamente dalla partecipazione alla relazione
uscire dal ruolo soprattutto consente la sospensione della funzione valutativa tipica dell’insegnante.
Una maggiore conoscenza consente di dare significato alla intensità e alla frequenza di determinati comportamenti e quindi di
individuare se si è di fronte ad una crisi magari temporanea, oppure se è pensabile nel ragazzo/bambino un disagio più profondo.
Altro importante parametro di valutazione è il confronto tra colleghi su indicatori e non solo
Come può essere cogestita la check list?
Ogni docente deve averla a disposizione e configurare, tutti insieme, il quadro di partenza sul quale progettare l’intervento, mettendo in atto una certa flessibilità perché la check list è un documento dinamico ovviamente.Scambiamoci le osservazioni on line; la check list non si costruisce una volta per tutte. In una fase iniziale essa serve a comporre il PEI e nella fase finale serve alla relazione di fine anno ma anche ad elaborare il profilo dinamico funzionale dell’alunno.
su percezioni (la sede naturale è il Consiglio di classe) che può aiutare a verificare l’esistenza, l’intensità e la frequenza degli atteggiamenti – comportamenti osservabili;
Viste le caratteristiche dello strumento check list , è opportuno pensare un periodo sufficientemente lungo di osservazione, individuabile in un quadrimestre, con un appuntamento di verifica a metà percorso, quindi dopo due mesi.
Gli altri strumenti strumento per l’acquisizione dei dati riguardanti l’alunno sono:il verbale di accertamento della disabilità
Il DPCM N.185/06 ha imposto che gli accertamenti medico-legali siano effettuati da un collegio e non più da un singolo professionista.
Il verbale accerta la disabilità e la descrive utilizzando codici (ICD 10)Classificazione statistica Internazionale delle Malattie e dei problemi sanitari correlati, a cura del Ministero della Salute decima edizione
la diagnosi funzionale (meglio) se parte da ICF.L’Intesa Stato Regioni, siglata il 20 marzo 2008 sulla presa in carico globale dell’alunno con disabilità, prevede per la prima volta l’uso di ICF come modello antropologico su cui basare la diagnosi funzionale …. “ la Diagnosi Funzionale è redatta secondo i criteri del modello bio-psico-sociale alla base dell’ICF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità” (art.2 comma 2) ……
( ICF: Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute)
Il modello ICF colloca in relazione di reciprocità funzionamento e contesto sociale. Se cambia il contesto il funzionamento cambia.
E allora:
L’alunno è sempre davvero problematico? E se cambia il contesto? Devono esserci dei funzionamenti che sono assoluti al di là del contesto?
La Diagnosi Funzionale descrive la situazione clinico-funzionale del ragazzo al momento dell'accertamento (qual è la situazione nel qui e ora); deve quindi evidenziare non solo i deficit ma anche le potenzialità (sul piano cognitivo, affettivo-relazionale, sensoriale linguistico, ecc.).
Include conseguentemente le informazioni essenziali utili per l'integrazione scolastica, tra cui la specifica del livello di gravità e tipo di disabilità e delle eventuali tipologie di assistenza necessarie, onde consentire alla scuola e all'ente locale l'attribuzione delle risorse necessarie.
Per gli allievi di primo inserimento a scuola, la diagnosi funzionale viene redatta entro la scadenza delle iscrizioni (a gennaio/febbraio), per gli allievi già inseriti a scuola e inviati al collegio di accertamento in corso d'anno, viene redatta entro fine maggio.
Essa viene aggiornata al passaggio di ciclo scolastico (entro la scadenza delle iscrizioni) o in qualunque momento vi siano cambiamenti significativi del quadro di base, tali da richiedere
modifiche relative alle tipologie di assistenza necessarie.
E' un documento dettagliato, redatto dal servizio specialistico che ha in carico il minore e consegnato alla famiglia, che a sua volta lo fa avere alla scuola.Sulla base della diagnosi funzionale e degli altri elementi emersi dall’osservazione verranno predisposti collegialmente il PEI e il PDF.
Al termine dell’anno scolastico
E’ redatta la RELAZIONE FINALE DEL CONSIGLIO DI CLASSE/TEAM
Essa deve essere concepita come monitoraggio del percorso ma anche come valutazione del percorso, con punti di forza e aspetti da migliorare.
Essa è importante perché il consiglio di classe e il team non sono immutabili, possono vedere una nuova composizione e quindi i docenti hanno la necessità di conoscere da dove partire.
Appare evidente che il docente di sostegno non deve e non può lavorare da solo.
La funzione di supporto (ma io la chiamerei di cura), è affidata a tutta la comunità scolastica, nei confronti di tutti, dall’accoglienza del disagio alle risposte ai bisogni di eccellenza.
La sfida è costruire il percorso didattico da intraprendere in modo che risponda alle effettive esigenze dell’alunno e al contesto dell’intera classe.
E’ una sfida dura da accettare, difficile, che implica una ricerca di metodi, di prassi, di approcci a volte con una buona dose di fantasia.
E’ innanzitutto la classe
che deve sperimentare
una progettazione
fatta di prassi inclusive come
la cooperazione, i lavori di gruppo, sia per livelli che misti, per sfruttare le possibilità del reciproco insegnamento-
apprendimento.
E’ la scuola che si pone come luogo di speciale normalità, una normalità talmente ricca e competente da essere capace di rispondere alla complessità dei bisogni.
Una scuola sempre più vera, nella sempre maggiore consapevolezza delle normalissime differenze.
La “speciale normalità” si adatta meglio al concetto di inclusione che di integrazione(da “Il bisogno di una speciale normalità per l’integrazione” – Dario Janes)
Diventano speciali i bisogni normalissimi e unici e la specialità è la complessità di funzionamento del contesto scolastico.
Per far questo il ruolo dell’insegnante di sostegno è strategico e irrinunciabile.
Vediamo adesso il documento da produrre per iniziare il percorso:
il PEI (Piano Educativo Individualizzato)
frutto della riflessione di tutti i docenti, non della passiva sottoscrizione,
e ritengo sia molto significativo il punto di vista degli aiuti educativi
Il PEI deve essere formulato sulla base delle effettive capacità e potenzialità dell’alunno e la valutazione avrà esito positivo qualora si verifichi che vi siano stati progressi rispetto ai livelli iniziali degli apprendimenti.
P.E.I.RELAZIONE SULLA SITUAZIONE DI PARTENZA
(In base alle osservazioni sistematiche registrate nel primo periodo scolastico, redigere una sintesi della situazione di partenza: attività preferite a casa, a scuola, in gruppi sociali; attività extrascolastiche; amicizie; attitudini, interessi; capacità di adattamento e inserimento del gruppo classe; conoscenza dell’ambiente scolastico; eventuali comportamenti problema; altre osservazioni nelle varie aree)
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
DIAGNOSI
PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI
Il presente progetto è stato strutturato sulla base :
della documentazione presente nel fascicolo personale dell’alunno Sì Nodelle osservazioni e della conoscenza diretta del soggetto Sì Nodei colloqui con gli specialisti dell’U.O.N.P.I.A. Sì Nodei colloqui informativi con i genitori Sì Nodel piano di lavoro redatto per la classe Sì Nodelle osservazioni espresse dai docenti nell’ambito del Consiglio di Classe Sì No
ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
Orario settimanale delle lezioni della classe
Ore frequentate dall’alunno/a
Ore per l’attività di sostegno
Ore aiuto educativo
Numero alunni
ORARIO SCOLASTICO DELL’ALUNNO
Ora/giorno Lunedi Martedi Mercoledi Giovedi Venerdi
1^ ora
2^ ora
3^ ora
4^ ora
5^ ora
6^ ora
7^ ora
8^ ora
PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALIZZATA: EDUCATIVA e DIDATTICA
(inserire obiettivi educativi anche in relazione alla classe)
(inserire programmazione didattica: traguardi e obiettivi per le discipline previste) es:
(Disciplina)
CLASSE …………
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
(Conoscenze e abilità)
PROGETTI, LABORATORI E USCITE DIDATTICHE
METODOLOGIA*
Nei momenti in cui sarà presente l’insegnante di sostegno, l'alunno sarà seguito prevalentemente in (indicare le discipline).
La programmazione sarà strutturata e condivisa, secondo la logica dell’omogeneità e della continuità, da parte di tutti gli operatori che interagiscono con l’alunno.
Verrà usata la tecnica del modellaggio, nel pieno rispetto delle capacità individuali. Verrà privilegiata una modalità d’insegnamento per problem-solving. Verrà incoraggiato l’apprendimento collaborativo. Saranno favorite le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio per migliorare l’integrazione e l’attiva
partecipazione dell’alunno alla vita scolastica. Si privilegerà l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire l’operatività e allo stesso
tempo il dialogo, la riflessione su quello che si fa”. Attraverso la sollecitazione delle conoscenze precedenti verranno introdotti nuovi argomenti e
create aspettative. Si avrà cura di sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie strategie di
apprendimento Verranno utilizzati mediatori didattici che facilitino l’apprendimento e la comprensione (immagini,
schemi, mappe …). Si utilizzeranno rinforzi verbali e scritti per migliorare l’autostima, accrescere e consolidare
l’apprendimento di contenuti didattici, l’impegno e l’autonomia. La modalità di esecuzione del lavoro verrà segnalata sui quaderni attraverso una breve
annotazione. Le attività potranno essere modificate, integrate o rinforzate in base alla motivazione e alle
esigenze dell’alunno.
STRUMENTI E MATERIALI*
L’alunno, nelle diverse aree disciplinari, usufruirà dei seguenti strumenti:
tabelle, formulari, procedure specifiche … sintesi, schemi e mappe elaborati dai docenti calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante computer con videoscrittura, correttore ortografico, stampante. risorse audio (cassette registrate,sintesi vocale, audiolibri, libri parlati,libri digitali…) software didattici tavola pitagorica computer con sintetizzatore vocale strumenti informatici fotocopie adattate schemi e mappe appunti scritti al PC registrazioni materiali multimediali testi con immagini testi con ampie spaziature schede e testi da completare frasi da manipolare.
SPAZI E TEMPI*
L’insegnante di sostegno svolgerà le varie attività
fuori dalla classe, nell’aula multifunzionale, nell’aula informatica in classe in palestra.
Le attività specifiche di didattica differenziata verranno svolte preferibilmente
nelle prime ore del mattino.
Le attività verranno organizzate prevedendo momenti di interventi individualizzati
in classe fuori dalla classe
per favorire
l’acquisizione di contenuti specifici, migliorare e prolungare i tempi di attenzione e concentrazione, consentire l’applicazione e la sperimentazione delle conoscenze e degli strumenti compensativi con
un maggior numero di esercizi mirati.
VERIFICA E VALUTAZIONE*
La verifica degli obiettivi programmati avrà caduta
settimanale, attraverso il confronto tra colleghi su progressi e necessità, mensile alla conclusione di ogni quadrimestre. attraverso schede di verifica e/o interrogazioni.
Le verifiche saranno, potranno essere,
quelle proposte al gruppo classe, prevedendo la riduzione del numero di esercizi proposti, opportunamente predisposte con un numero adeguato di esercizi,
con domande a risposta multipla,
con frasi da completare per inserimento di parole chiave e/o
termini specifici elencati / non elencati
svolte con supporto di tabelle o mappe concettuali. Le valutazioni saranno registrate sul registro dell’insegnante
di sostegno e di classe relativamente alle discipline (elencare) di sostegno relativamente alle discipline (elencare) di classe relativamente alle discipline (elencare)
PATTO CON LA FAMIGLIA*
Si concordano:
i compiti a casa (riduzione, distribuzione settimanale del carico di lavoro, modalità di presentazione del compito …)
le modalità di aiuto: chi, come, per quanto tempo, per quali attività/discipline segue il bambino nello studio
gli strumenti compensativi utilizzati a casa le interrogazioni
*Mantenere solo le voci che interessano.
IL PRESENTE P.E.I È STATO CONCORDATO E CONDIVISO CON:
Dirigente scolastico Insegnante di sostegno
________________________ ________________________
Insegnanti di classe Specialisti
________________________ ________________________
________________________ ________________________
________________________
________________________
________________________
Genitori Aiuto educativo
________________________ ________________________
________________________
Ritengo infine di operare in modo utile (per coloro che non hanno avuto modo di accostarvisi) inserendo uno stralcio della direttiva del 27 dicembre 2012 e la successiva circolare del 6 marzo 2013 : un passo avanti verso una maggiore equità che è uno dei punti costitutivi di una scuola inclusiva.
Essa precisa che gli alunni con BES non rappresentano una terza categoria di alunni problematici bensì una macro situazione che comprende gli alunni con diversa abilità considerati con Legge 104 /92, con disturbi specifici di apprendimento considerati con Legge 170/2010 (Riconosce diritti alla personalizzazione del percorso formativo) e altre forme di difficoltà con delibera del Consiglio di Classe o del team, è la scuola che legittima il diritto alla personalizzazione.
Direttiva sui Bisogni Educativi Speciali
Il Collegio dei docenti ha il compito di definire il curricolo in direzione inclusiva, capace di rispondere ai bisogni di tutti e di ciascuno e tenendo conto dei due criteri della individualizzazione e della personalizzazione, come prescritto anche, ad esempio per la scuola del primo ciclo, dalle Indicazioni Nazionali (2012).
Si precisa che le scuole devono “esplicitare nel POF l’impegno programmatico per l’inclusione", vale a dire che ogni istituzione scolastica, dopo "un’attenta lettura del grado di inclusività e degli obiettivi di miglioramento" deve definire gli ambiti su cui intervenire:
l’insegnamento curricolare
la gestione delle classi
l’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici
le relazioni tra docenti, alunni e famiglie.
In particolare gli strumenti compensativi consentono all’alunno di controbilanciare le carenze funzionali determinate dal disturbo permettendogli di svolgere la parte “automatica” della consegna, concentrando l’attenzione sui compiti cognitivi più complessi. Non incidono sul contenuto, ma possono avere importanti ripercussioni sulla velocità e/o sulla correttezza dell’esecuzione della prestazione richiesta dall’insegnante. A titolo esemplificativo si citano: la tavola pitagorica, la tabella delle misure e delle formule, la calcolatrice, il PC, i dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori ecc…
Le misure dispensative invece evitano allo studente di cimentarsi in forme di attività che sono destinate al sicuro fallimento, indipendentemente dall’impegno del soggetto, in quanto
minate dal disturbo. A titolo esemplificativo si citano: tempi più lunghi per le prove scritte e lo studio, mediante una adeguata organizzazione degli spazi ed un flessibile raccordo tra gli insegnanti; organizzazione di interrogazioni programmate, assegnazione di compiti a casa in misura ridotta…
E’ bene sottolineare che in ogni caso, non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non in presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato, secondo quanto previsto dall’art. 6 del DM n. 5669 del 12 luglio 2011.
In merito agli alunni con disabilità, si sottolinea che:
le verifiche possono essere uguali, semplificate o differenziate rispetto a quelle previste per la classe, sulla base di quanto declinato nel PEI;
la valutazione deve esser svolta secondo i criteri educativi e didattici stabiliti nel PEI da tutti i docenti del Team / Cdc, e quindi non solo dal docente di sostegno;
un PEI semplificato/facilitato dà diritto al conseguimento del titolo di studio con valore legale;
un PEI differenziato dà diritto alla sola attestazione delle competenze.
Si ricorda che lo studente con disabilità che ha seguito un PEI differenziato, acquisendo l’attestazione delle competenze, può comunque iscriversi alla secondaria di II grado.
Dispensa dalla lingua straniera scritta
La dispensa dalle lingue straniere scritte può essere data sia in corso d’anno sia in sede di esame di Stato. Devono però ricorrere le seguenti condizioni:
1. certificazione di DSA, attestante la gravità del disturbo e recante esplicita richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera;
2. richiesta di dispensa dalle prove scritte presentata dalla famiglia o dallo studente, se maggiorenne;
3. approvazione da parte del Cdc confermante la dispensa, in forma temporanea o permanente, tenendo conto delle valutazioni diagnostiche e sulla base degli interventi di natura pedagogico-didattica, con particolare attenzione ai percorsi di studio l’insegnamento della lingua straniera risulti caratterizzante(liceo linguistico, istituto tecnico per il turismo, ecc…)
Esonero dalla lingua straniera
L’esonero è previsto nei casi di particolare gravità anche in comorbilità con altri disturbi e altre patologie.
Lo studente può essere esonerato dall’insegnamento della lingua straniera se sussistono le seguenti condizioni:
4. certificazione di DSA, attestante la particolare gravità del disturbo e recante esplicita richiesta di esonero;
5. richiesta di esonero presentata dalla famiglia o dallo studente, se maggiorenne;
6. approvazione dell’esonero dall’insegnamento della lingua straniera da parte del Cdc con laconseguente previsione di seguire un percorso didattico personalizzato.
In questo caso, il percorso di apprendimento è differenziato e dà diritto soltanto all’attestato certificante le competenze raggiunte (art.13 DPR n.323/1998). È quindi precluso l’ottenimento di un titolo di studio con valore legale.
È importante ricordare che il latino e il greco non sono considerate lingue straniere bensì lingue classiche per le quali non sono previsti né la dispensa dalla lingua scritta né l’esonero dall’apprendimento scritto e orale delle stesse.
Alunni con altre situazioni BES
La valutazione degli studenti che vivono altre situazioni di BES richiede di porre al centro alcuni principi guida che dovrebbero caratterizzare sempre le azioni valutative della scuola nei confronti degli apprendimenti degli alunni:
è necessario distinguere monitoraggio, controllo, verifica e valutazione degli apprendimenti;
è indispensabile che la valutazione non sia solo sommativa ma anche, e soprattutto, formativa;
è auspicabile che la valutazione sia sempre globale e multifattoriale mai parcellizzata e segmentata.
La valutazione deve inoltre tener conto:
della situazione di partenza;
dei risultati raggiunti dallo studente nel suo personale percorso di apprendimento;
dei risultati riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti per la classe frequentata e per il grado di scuola di riferimento;
delle competenze acquisite nel percorso di apprendimento.
Per questo è importante che il Collegio docenti:
Riflessioni sulle competenze del docente
di fronte ai diversi stili di apprendimento
stabilisca i livelli essenziali di competenza disciplinare al fine di valutare la congruenza con il percorso della classe e la possibilità di passaggio per l’alunno alla classe successiva;
concordi eventuali possibili modalità di raccordo con i contenuti disciplinari previsti per l'intera classe
In ogni caso, per una corretta e completa valutazione è buona cosa che il Cdc/team docenti:
definisca chiaramente che cosa, come e perché si sta valutando;
separi i contenuti della valutazione dalle capacità strumentali necessarie a condividerli e ad esplicitarli;
dedichi attenzione al processo più che al solo prodotto elaborato;
predisponga lo svolgimento delle verifiche secondo le condizioni abituali individuate per lo studente.
Come indicato anche dalla recente nota MIUR del 22.11.2013,La scuola può intervenire nella personalizzazione in tanti modi diversi, informali o strutturati, secondo i bisogni e la convenienza; pertanto la rilevazione di una mera difficoltà di apprendimento non dovrebbe indurre all’attivazione di un percorso specifico con la conseguente compilazione di un Piano Didattico Personalizzato
Inoltre,
nel caso di difficoltà non meglio specificate, soltanto qualora nell’ambito del Consiglio di classe (nelle scuole secondarie) o del team docenti (nelle scuole primarie) si concordi di valutare l’efficacia di strumenti specifici questo potrà comportare l’adozione e quindi la compilazione di un Piano Didattico Personalizzato, con eventuali strumenti compensativi e/o misure dispensative. Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi speciali, ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria l’adozione di particolari strategie didattiche.
Pertanto l’uso di strumenti compensativi e di particolari metodologie didattiche nel corso dell’anno scolastico, e fino al momento in cui il PDP eventualmente non decada, dev’essere finalizzato a mettere in grado lo studente di affrontare l’esame di licenza o l’esame di Stato con le stesse possibilità degli altri studenti della stessa classe, riducendo al minimo la fatica e le difficoltà conseguenti lo specifico BES.Giova qui ricordare che il docente, proprio perché esperto nella metodologia didattica, sia generale sia afferente la specifica materia di insegnamento, deve prima di tutto prevedere nel
PDP l’utilizzo di metodologie didattiche individualizzate e personalizzate e, solo in seconda istanza, di eventuali compensazioni e di possibili dispense.
In sede di esame di Stato per questi alunni non sono attualmente previste modalità differenziate di verifica degli apprendimenti, anche se ciò potrebbe essere auspicabile.
CONSIDERAZIONI E SUGGERIMENTI
Il rapporto con la classe:se l’alunno ha una difficoltà strumentale, utilizzare uno strumento compensativo non significa avvantaggiarlo ma porlo alla pari con gli altri, la pedagogia della marginalità ci dice che la sfida è saper costruire delle circostanze che educano a cooperare mostrandone il vantaggio nel ridurre lo svantaggio di quei ragazzi che occupano posizioni limite, di confine, di silenzio, nella classe e nella vita.
I tempi dell’alunno:la LENTEZZA è una caratteristica costante, soprattutto nei lavori che richiedono decodificaè il segnale della fatica e della necessità di impiegare processi complessi, non automatici
SUGGERIMENTI e CONTRIBUTIInterventi condivisi dal consiglio di classe e ripresi da altri docentiObiettivi compatibili e riconoscimento del successoRiconoscimento degli aspetti emotivi del disturboValorizzare l’unicità
ATTENZIONE A NON GENERARE MARGINALITA’ con l’intervento al di fuori dalla classe.Intervento sempre a piccolo gruppo meglio piccolo laboratorio.
Anche il poter essere protagonista al di fuori può generare sofferenza. Gestire la pratica con molta cura e attenzione.
Quattro strategie che possono portare inclusività diffusa:livelli graduati di difficoltà scelta compatibile di materiali didatticimodalità con cui si apprende, tante e differenti, con percorsi diversi mediazione dei pari attraverso un format didattico strutturato con momenti costanti di lavoro a piccolo gruppo didattiche laboratoriali
L’aiuto all’alunno veramente finalizzato all’autonomia:
non è mai eccessivonon è mai deresponsabilizzante (all’allievo si chiede sempre un contributo attivo, anche se modesto, in base alle sue capacità in tutte le fasi di lavoro)è programmato verso l’estinzione ( inserito in un percorso che a passi lenti ma regolari porti ad un metodo utile ad eliminare l’aiuto diretto.
Vygotskij ci ha spiegato che l’apprendimento si realizza solo se proposto nella cosiddetta
ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALEossia in un contesto di insegnamento in cui l’insegnante/ educatore propone all’allievo stimoli cognitivi di livello leggermente superiore rispetto alle competenze già acquisite ma non troppo lontani da quello che lui già sa. All’interno di questa area l’allievo può comprendere da solo il senso del nuovo compito.
La zona prossimale non è la stessa per tutti e la personalizzazione ha proprio il compito di ricondurre gli apprendimenti in questa zona anche per gli alunni in difficoltà al fine di rendere possibile un vero successo formativo basato sull’apprendimento.
Attenzione perché se l’apprendimento non è collocato dentro la zona di sviluppo prossimale avviene l’insuccesso scolastico che può trasformarsi in IMPOTENZA APPRESA ossia generare la convinzione di essere sempre incapaci e inadeguati anche in attività accessibili
Ringrazio tutti per l’attenzione e auguro un rincuorante proseguimento di anno scolastico.
Patrizia Bestetti