9 Il Saggio Del Tibet
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9 IL SAGGIO DEL TIBET (1980)
(Questo il secondo libro dedicato quasi completamente alla descrizione dello straordinario contenuto
di una delle caverne preparate, come basi operative, da un'antica ed avanzatissima civilt.)
ANTICHE CIVILTA' ED ALIENI
(Lobsang Rampa ed il suo maestro Mingyar Dondup partono per portare aiuto ad un eremita che sta
male. Affrontano un duro viaggio, durante il quale devono rimandare indietro i cavalli, poich questi
non riescono pi ad avanzare, ed intraprendono poi una difficile scalata per raggiungere l'eremo,
situato in vista della citt di Lhasa, ma molto pi in alto. Una volta raggiunta la destinazione e visitato
l'eremita, i due si rifugiano in un tunnel per sfuggire ad una grande frana si sta abbattendo su quella
parte di montagna, portandosi via l'eremita, l'eremo e persino la grande roccia su cui esso era stato
costruito, facendo svenire e denudando Lobsang Rampa, imprigionando le gambe del suo maestro echiudendo l'apertura da cui erano entrati. Seguendo le istruzioni del Lama Mingyar Dondup, il giovane
Rampa trova, in un ripostiglio nascosto dietro una roccia girevole, candele, vesti ed un sbarra di
acciaio con la quale riesce a liberare il maestro, le cui gambe, pur non presentando rotture, sono
profondamente lacerate, fino all'osso, dalle ginocchia in gi. Utilizzando i medicamenti che si erano
portati dietro e gli stacci presenti sul posto, il giovane Lama-medico cura il ferito nei limiti del
possibile, "incollandogli" i lembi di carne con un apposito unguento, solidificatosi il quale i brandelli di
carne rimangono al loro posto, trattenuti anche dalle fasciature. A questo punto il giovane si muove per
cercare un'uscita, ma viene richiamato dal maestro.)
N.B.: Il termine "universo" viene utilizzato quasi certamente come sinonimo di "galassia".
9-13 "Lobsang," disse il Lama sorridendo "questo posto lo conosco da cima a fondo. Esiste da circa un
milione di anni e fu eretto dalla gente che per prima popol questo nostro paese. Per una settimana
o due saremo abbastanza al sicuro, purch nessuna roccia, spostandosi, abbia bloccato la strada.
Ritengo improbabile che ce la faremo a uscire da quella parte. Se non riusciamo a metterci in
salvo attraverso uno dei camini vulcanici, allora pu darsi che fra un migliaio di anni o gi di l un
futuro esploratore scoprir due scheletri che gli offriranno materia di riflessione".
9-14 Ancora una volta ci mettemmo in cammino, pesti e ammaccati e, dopo quello che sembr un
percorso interminabile, arrivammo fino a una pietra messa di traverso sul sentiero dove il tunnel
finiva, o cos credevo. "No, no, non finisce qui", disse il Lama. "Spingi quel lastrone alla base e
fallo girare al centro. Poi, se si vuole passare dall'altra parte, basta chinarsi". Feci come mi era
stato detto e con un orrendo stridore il lastrone si spost fino a mettersi in posizione orizzontale, evi rimase. Per sicurezza lo tenni fermo, mentre il Lama vi strisciava sotto faticosamente, poi lo
rimisi a posto abbassandolo. L'oscurit era completa. "Spegni la candela, Lobsang." disse il
Lama Mingyar Dondup "Far lo stesso con la mia e allora vedremo la luce del giorno. Adesso
basta aspettare qualche attimo", disse il Lama, "e avremo tutta la luce che vogliamo". Avrei
potuto definirlo un 'buio sonoro', in quanto sembrava di udire una fitta serie di rumori sordi, da cui
per fui distolto dall'apparire di una luce simile a quella dell'aurora. Al di sopra di noi, su un lato
di ci che, a quanto pareva, era un ambiente chiuso, apparve una sfera lucente. Era rossa e
sembrava fatta di metallo incandescente. Immediatamente il rosso pass al giallo fino a diventare
bianco, il bianco azzurro della luce diurna. Ben presto ogni cosa fu resa visibile in tutta la sua
cruda realt. Restai l a bocca aperta, al colmo della meraviglia di fronte a ci che vedevo. La sala,
se cos si pu dire, aveva un volume maggiore di quello del Potala, in altri termini avrebbe potutocontenere tutto il Potala. La luce era intensa e rimasi ammaliato dalle decorazioni che si vedevano
sulle pareti, nonch dagli strani oggetti che erano sparpagliati sul pavimento senza tuttavia
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impedire di passare. "Un posto meraviglioso, Lobsang, non trovi? Fu creato tanti anni fa, pi di
quanti la mente umana possa concepire. Una volta era il quartier generale di una razza in grado di
compiere viaggi spaziali e quasi tutto il resto. Dopo milioni di anni tutto questo ancora funziona,
tutto intatto. Alcuni di noi erano noti come i Guardiani del Tempio Interno. Questo il Tempio
Interno". Mossi qualche passo per esaminare la parete pi vicina, che appariva coperta da una
specie di scrittura, una scrittura che istintivamente supponevo non appartenesse a nessuna razzaterrestre. Il Lama si inser telepaticamente nei miei pensieri. "S," rispose "tutto questo fu costruito
dalla razza dei Giardinieri, i quali trasportarono su questo mondo esseri umani e animali". Tacque
e indic una cabina collocata poco distante contro una parete. "Vuoi andare fino l a prendermi
due bastoni che in cima ne hanno un altro messo di traverso?". Obbediente, mi avvicinai alla
cabina che aveva indicato. Lo sportello si apr subito e rimasi affascinato dal suo contenuto.
Sembrava colma di oggetti d'uso medico. In un angolo c'erano molti di quei bastoni, forniti di una
specie di appoggio a una estremit. Ne presi due e mi accorsi che erano in grado di sorreggere un
uomo. A quell'epoca non sapevo che si trattava di stampelle, ma ne portai un paio al Lama, il
quale se le mise immediatamente sotto le ascelle dalla parte pi corta. A circa met strada tra la
parte superiore a quella inferiore sporgeva una specie di manico. Il Lama li impugn ambedue.
Si allontan da me e seguit a curiosare nell'armadio. Il Lama Mingyar Dondup non avevaperso tempo. Le sue gambe erano rivestite di lucido metallo e appariva in forma perfetta.
"Lobsang, prima di guardarci intorno mangiamo qualcosa, perch qui ci staremo suppergi una
settimana. Mentre andavi a prendere queste cose", disse indicando le sacche e la spranga d'acciaio,
"mi sono messo in contatto telepatico con un amico del Potala, il quale mi ha detto che sta
infuriando un vento fortissimo. Mi ha consigliato di rimanere dove siamo, finch il vento non si
calmer. I meteorologi hanno detto che la tempesta si scatener per circa una settimana.
Guarda, Lobsang, guarda questa bottiglia. E' il miglior brandy conservato esclusivamente a scopi
terapeutici. Penso che possiamo ritenere che il nostro periodo di detenzione qui giustifichi un po'
di brandy per dare gusto alla tsampa". Presi la ciotola che mi porgeva e la fiutai con
apprezzamento, ma nel contempo con esitazione . Tirai su la tsampa non soltanto con le dita, ma
aiutandomi anche con la palma della mano destra, e poi tutt'a un tratto - del tutto inaspettatamente
- caddi all'indietro. Mi piace dire che mi addormentai per la stanchezza, ma il Lama afferm che
ero ubriaco fradicio, quando pi tardi lo rifer ridendo all'Abate. quando mi svegliai quella
meravigliosa luce dorata inondava ancora la sala. Guardai in su verso... beh, suppongo che fosse il
soffitto, ma questo era talmente in alto che non avrei potuto dire dove fosse. "E' luce solare,
Lobsang, luce solare, e funziona ventiquattr'ore su ventiquattro. Non emana calore, ha esattamente
la stessa temperatura dell'aria che ci circonda. Non pensi che meglio avere una luce come questa
anzich candele puzzolenti e fumose? S, questo il prodigio dei prodigi. Lo conosco da
quando sono nato, ma nessuno sa come funziona. La luce fredda un'invenzione miracolosa.
Questa qui fu inventata circa un milione di anni fa. Perfezionarono un metodo per accumulare la
luce del sole e renderla disponibile anche nelle notti pi buie. Non l'abbiamo n in citt n neltempio, semplicemente perch non sappiamo come si fa. Questo l'unico posto che conosco dove
esiste questo tipo di illuminazione". "Come hanno fatto a costruire questa sala?" chiesi mentre
giocherellavo con le dita sopra un'iscrizione della parete. Feci un balzo indietro per la paura
all'udire uno scatto inequivocabile, mentre un settore della parete scivolava indietro. "Lobsang!
Lobsang! Hai fatto una scoperta. Nessuno di noi che stato qui sapeva che ci fosse un'altra sala
contigua a questa". Con cautela facemmo capolino dal vano della porta che si era aperta. Appena
le nostre teste passarono lo stipite si accese la luce. Notai che, mentre uscivamo della prima
grande sala, in nostra assenza la luce si spegneva. ci dirigemmo verso una grande e strana 'cosa'
che si ergeva al centro del pavimento. Era una struttura formidabile. Un tempo era stata
risplendente, ma adesso presentava una superficie vetrosa di un grigio smorto. Era alta suppergi
quanto quattro o cinque uomini e somigliava a due piatti messi l'uno sopra all'altro. Le girammointorno e sull'altro lato vedemmo una scala metallica che si allungava scendendo da una porta
della macchina fino a terra. Corsi in avanti e mi inerpicai avventatamente sulla scala senza
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neanche accertarmi che fosse ben fissata. Lo era. Una volta ancora, appena ostruii con la testa il
vano della porta, all'interno della macchina si accesero le luci. Il Lama Mingyar Dondup, per non
essere da meno, sal anche lui. "Lobsang" disse, "questo uno dei carri degli dei. Non li hai mai
visti guizzare nel cielo?" "S, signore," risposi. " Ma, naturalmente, non ne ho mai visto nessuno
cos da vicino".
9-19 Ci guardammo intorno. Sembrava che ci trovassimo in una specie di corridoio fiancheggiato suentrambi i lati da stipetti o armadi, o qualcosa di simile. Comunque, tanto per provare, tirai una
maniglia e un grande cassetto scivol fuori senza difficolt, come fosse stato appena fabbricato.
Dentro c'erano strani meccanismi di ogni sorta. Il Lama Mingyar Dondup, che stava guardando al
di sopra della mia spalla, ne prese uno. "Debbono essere parti di ricambio." Disse "Sono sicuro
che questi stipetti contengono parti di ricambio quanto basta per far funzionare di nuovo questa
cosa". Chiudemmo il cassetto e procedemmo. La luce si spostava davanti a noi e si attenuava man
mano che passavamo, finch ben presto arrivammo in un locale spazioso. Appena entrammo, esso
si rischiar di una luce brillante, che ci fece restare senza fiato. Si capiva che si trattava della
cabina di comando della cosa, ma ci che ci aveva sbalordito era il fatto che c'erano degli uomini.
Uno stava seduto in quella che nella mia immaginazione era la sedia del comandante e scrutava un
misuratore inserito in un pannello che aveva di fronte. C'erano molti altri misuratori e ne dedussiche egli fosse proprio in procinto di decollare. "Ma come possibile che costoro abbiano milioni
di anni?" dissi "Questi uomini sembrano vivi, tranne che sono profondamente addormentati". A un
tavolo, su cui erano distesi dei grandi diagrammi, era seduto un altro uomo, con i gomiti poggiati e
la testa fra le mani. Il Lama Mingyar Dondup afferr una delle figure per la spalla. "Secondo
me questi uomini si trovano in una condizione di morte apparente. Credo si possa riportarli in vita,
ma non so come si fa, non so cosa accadrebbe se fossi capace di farlo. Come sai, Lobsang, in
questa catena montuosa esistono altre caverne. Noi ne abbiamo visitata una contenente strani
attrezzi, come le scale che a quanto pare funzionano automaticamente (vedere "La caverna degli
antichi"). Ma tutto questo supera qualsiasi cosa io abbia visto finora. Dato che sono uno dei Lama
pi anziani responsabile della sua salvaguardia, posso dirti che questa cosa la pi meravigliosa di
tutte. Mi chiedo se ci sono altri pulsanti da premere per aprire altre stanze. Prima di tutto, per,
diamo una buona occhiata a questa. "Esaminammo le altre figure, sette in tutto. Si aveva
l'impressione che fossero tutti l sul punto di decollare, quando era accaduto qualcosa di
spaventoso. Sembrava come se ci fosse stato un terremoto che avesse fatto ruzzolare pesanti massi
su quello che probabilmente era un tetto scorrevole. Il Lama si ferm e si avvicin a un altro
uomo, di fronte al quale stava un registro, una specie di taccuino. Evidentemente aveva annotato
quanto stava succedendo, ma non potevamo leggere lo scritto in quanto non avevamo nessuna
chiave di lettura per ritenere se si trattasse di lettere, di segni particolari, o anche semplicemente di
simboli tecnici. "In tutte le nostre ricerche," disse il Lama "non abbiamo trovato niente che ci aiuti
a tradurre ... Un momento" prosegui con voce insolitamente agitata "quella cosa l, mi chiedo se
una macchina che registra parole. Certo, non credo che funzioner dopo tutti questi anni, ma ciproveremo". Ci avvicinammo insieme allo strumento che aveva menzionato. Constatammo che era
a forma di scatola, tagliata all'incirca a met da una linea che le correva tutt'intorno. Tanto per
provare, spingemmo in su la superficie al di sopra della linea e con nostra grande meraviglia la
scatola si scoperchi: dentro c'erano degli ingranaggi e un aggeggio che sembrava preposto al
trasporto di un nastro metallico da una bobina all'altra. Il Lama Mingyar Dondup guard
attentamente i pulsanti disposti sul davanti. Tutt'a un tratto quasi restammo fulminati per la paura e
fummo quasi sul punto di girarci e scappare, perch dalla parte superiore della scatola fuoriusc
una voce, una voce molto strana, del tutto diversa dalle nostre. Sembrava una lezione tenuta da
uno straniero, ma non sapevamo di quale argomento parlasse. Poi - altra sorpresa - dalla scatola
uscirono dei rumori (li chiamerebbero musica, suppongo), che a noi per sembrarono tutte
dissonanze. Allora la mia Guida premette un altro bottone e il rumore cess. Eravamo entrambipiuttosto stremati per via di ci che avevamo scoperto e per l'eccessiva agitazione. Perci ci
mettemmo a sedere su quelle che erano chiaramente delle sedie e fui preso dal panico, perch mi
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sembr di sprofondare come se fossi seduto sull'aria. Accanto alla cabina di comando c'era un
cubicolo, dove appena egli entr si accese la luce. "Credo che qui preparavano da mangiare,
perch tutte queste manopole non sono qui per bellezza, bens per uno scopo utile". Ne indic una
con su riprodotta una mano in posizione di Stop. Su un altra era riprodotta una fiamma, sicch la
premette. Sopra quell'arnese c'erano diversi vassoi di metallo. Ne tirammo gi uno. Ormai
stavamo sentendo caldo. Il Lama spost la mano qua e l. "Su, Lobsang, senti qui, c' il calore percucinare." disse alla fine. Poggiai la mano dove diceva lui, ma un tantino troppo vicino, e feci un
salto indietro un po' allarmato. Ma la mia Guida si limit a ridere e mise la tsampa semicongelata
nel contenitore di metallo, che poi pos su certe sbarre sopra la fonte di calore che si trovava sotto
di esse. Vi aggiunse dell'acqua e ben presto si vide del vapore formarsi nel piatto. Ci fatto, spinse
la manopola su cui era riprodotto il simbolo della mano e subito l'incandescenza si spense. Tolse il
piatto dalla fonte di calore e, servendosi di un oggetto metallico con una estremit larga e concava,
travas la tsampa nelle nostre scodelle. Accanto alla scatola che emanava calore vedemmo
qualcosa che sembrava un grande catino, sopra il quale sporgevano due manici di metallo. Provai
a girarne uno, nell'unico senso in cui andava, e nel catino sgorg acqua fredda a fiotti. Mi affretta
a rimetterlo come prima, poi provai a girare l'altro, di colore rossiccio. Ne usc dell'acqua
veramente calda, tanto calda che mi scottai, non gravemente, ma abbastanza da farmi fare un salto.Girai il manico, riportandolo nella sua primitiva posizione. "Maestro," dissi "se questa acqua deve
essere qui da uno di quei milioni di anni di cui parlavi, com' che siamo in grado di berla? A
quest'ora dovrebbe essere tutta evaporata o inacidita, ma la trovo molto gradevole". " Secondo
me quest'acqua proviene da un recipiente a tenuta d'aria, il che vuol dire che dovrebbe rimanere
gustosa. Suppongo che questa nave sia venuta qui per fare rifornimento, forse anche qualche
lavoro di riparazione, perch data la pressione dell'acqua che uscita deve essercene una quantit
veramente grande immagazzinata in qualche cisterna. In ogni modo, qui ne abbiamo a sufficienza
per un mese". "Allora," dissi "se l'acqua si mantenuta fresca, qui debbono esserci dei viveri che
forse si sono mantenuti ugualmente freschi". Mi alzai dalla sedia con qualche difficolt, perch
sembrava volesse avvinghiarmi, ma poi poggiai le mani sui suoi lati - cio sui braccioli - e
immediatamente non solo mi liberai ma fui spinto in su in posizione eretta. Riavutomi dallo
stupore e dalla violenta emozione, seguitai a tastare le pareti del cucinino. Vidi un sacco di
rientranze che sembravano prive di scopo. Infilai l'indice in una di esse e spinsi, ma non accadde
nulla. Provai a spingere di sbieco, ma niente da fare, cos non funzionava. Perci scelsi un'altra
rientranza, vi infilai il dito e un pannello scivol di lato. Dentro quell'armadietto c'erano molti
vasetti che sembravano del tutto privi di commettiture. Avevano dei coperchi trasparenti, sicch
era possibile vederne il contenuto. Si trattava evidentemente di un genere alimentare. Ma come
poteva essersi conservato per un milione di anni e forse pi? Si vedevano disegnati cibi che
non avevo mai visto e di cui non avevo mai udito parlare. Alcuni di essi erano chiusi in un
recipiente trasparente, che a quanto pareva non c'era modo di aprire. Andavo dall'uno all'altro di
tutti quegli armadietti, credenze o ripostigli, e ogni volta mi imbattevo in una nuova sorpresa. Pio meno sapevo come erano fatte le foglie di t, ma in uno degli stipi c'erano barattoli trasparenti
nei quali potevo vederle. Le sorprese non erano finite. Alcuni di quei recipienti trasparenti
contenevano quelli che evidentemente erano tagli di carne. Non ne avevo mai assaggiata e avrei
voluto provarla per vedere o, meglio, per sentirne il sapore. Presto mi stancai di gingillarmi nella
cucina e andai in cerca del Lama Mingyar Dondup. Guardava un libro e la sua espressione
aggrondata rivelava uno stato di intensa concentrazione. "Maestro," dissi "ho scoperto dove
tenevano il cibo. Lo hanno messo in certe scatole attraverso le quali possibile vederlo, ma non
c' modo di aprirle". Per un attimo mi fiss con sguardo assente, poi scoppi in una risata. "S,
certo, il modo in cui oggi si confezionano le sostanze non ha nulla a che fare con l'imballaggio di
un milione di anni fa. Ho assaggiato carne di dinosauro, fresca come se appartenesse a un animale
appena ucciso. Tra poco verr con te e faremo delle indagini". Gironzolai nella cabina dicomando, poi mi misi seduto a riflettere. Se quegli uomini avevano un milione di anni, perch non
si erano sbriciolati in polvere? Evidentemente era assurdo affermare che avevano un milione di
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anni, quando erano del tutto integri, apparentemente pieni di vita e in attesa soltanto di essere
risvegliati. Vidi che ciascuno di loro portava a tracolla una specie di borsa. La tolsi a uno dei 'corpi
dormienti' e la aprii. Dentro c'erano strani pezzetti di filo metallico avvolti in bobine, nonch altri
oggetti di vetro, ma di tutta la faccenda non ci capivo assolutamente niente. Conteneva anche una
bottoniera, e io premetti il primo pulsante che mi capit. Urlai dalla paura. Bruscamente il corpo al
quale avevo tolto la borsa fece un balzo improvviso e si tramut in polvere finissima, polvere diun milione di anni, o qualcosa di pi. Il Lama Mingyar Dondup mi raggiunse dove io stavo
impietrito dalla paura. Guard la borsa e il mucchio di polvere. "Di queste caverne" disse poi "ne
esistono molte. Alcune le ho visitate e abbiamo imparato a non premere mai nessun pulsante
finch non se ne conosce l'effetto, finch non si trovata la soluzione in via di ipotesi. Questi
uomini sapevano che stavano per essere sepolti vivi nel corso di uno spaventoso terremoto. Pu
darsi quindi che il medico di bordo si sia recato da ciascuno di loro e gli abbia messo a tracolla
una dotazione d'emergenza. Gli uomini sono poi entrati in uno stato di morte apparente, di modo
che non hanno saputo niente di quanto stava accadendo a loro e intorno a loro. Sono stati prossimi
alla morte come nessuno potrebbe esserlo, senza morire effettivamente. Hanno ricevuto
un'alimentazione adeguata per mantenere il corpo in funzione su scala minima. Ma quando hai
toccato questo pulsante (che, come vedo, un pulsante rosso), devi avere interrotto il flusso dienergia vitale fornita al soggetto che si trova in stato di morte apparente. Non ricevendo pi la
dose di energia vitale, l'et deve essergli piombata addosso all'improvviso riducendolo
immediatamente in un mucchietto di polvere". Esaminammo gli altri uomini, giungendo alla
conclusione che non potevamo fare niente per loro. In fin dei conti, eravamo intrappolati nella
montagna e la nave con noi. Se quegli uomini si fossero svegliati, il mondo sarebbe stato in
pericolo? Avrebbero rappresentato un pericolo per le lamaserie? Senza dubbio quegli uomini
possedevano una conoscenza che a noi li faceva apparire simili a dei. Avevamo paura di venire d
nuovo ridotti in schiavit, giacch la nostra razza serbava un ricordo vivissimo della schiavit di
un tempo lontano. "Tu sei giovane, Lobsang," disse il Lama "e io sono vecchio. Ho visto molte
cose e mi chiedo che cosa avresti fatto in un caso del genere. Questi uomini sono vivi, non ci sono
dubbi al riguardo, ma se noi li riportiamo in piena vita che cosa accadrebbe se sono crudeli, se ci
uccidono perch abbiamo lasciato morire uno di loro? Dobbiamo pensarci molto seriamente, non
sappiamo leggere le iscrizioni... ." Si interruppe perch ero saltato in piedi, tutto eccitato.
"Maestro, maestro" gridai "ho visto un libro che sembra una specie di dizionario di diverse lingue.
Pu darsi che ci aiuti". Senza attendere risposta, mi precipitai in una stanza accanto alla cucina,
dove si trovava il libro che sembrava come se fosse stato appena stampato. Lo afferrai a due mani,
perch era pesante, e lo portai di corsa alla mia Guida. Il Lama lo prese e con malcelata
impazienza ne apr le pagine. Per un po' stette seduto completamente assorto nella lettura.
"Lobsang, il libro la chiave di tutto, una storia veramente affascinante. Riesco a leggerlo,
scritto in quello che sembra il nostro linguaggio aulico. Questa nave ha circa due milioni di
anni. Funziona con energia ottenuta dalla luce, qualsiasi luce, delle stelle, del sole. Raccoglieenergia da quelle fonti che si sono servite gi di quell'energia e l'hanno trasmessa. "Questi
uomini", prosegu riferendosi di nuovo al libro, "erano di una razza cattiva, erano servi dei
Giardinieri del Mondo. Ma si tratta della solita storia, che riguarda uomini e donne. Gli uomini
desiderano le donne esattamente come le donne desiderano gli uomini. Ma l'equipaggio di questa
nave era formato da uomini che avevano abbandonato la grande nave appoggio. Questa qui,
veramente, quella che loro definiscono scialuppa di salvataggio. Il cibo si potrebbe mangiare in
piena sicurezza e gli uomini potrebbero venire svegliati. Ma a prescindere da quanto tempo si
trovano qui, sono sempre dei malvagi perch hanno cercato di procurarsi donne che per loro
sarebbero state troppo inferiori, ragion per cui il loro rapporto si sarebbe risolto in una sofferenza
totale per le donne stesse. C' da chiedersi se le loro borse di sopravvivenza funzioneranno, oppure
se si sono disinserite automaticamente dalla nave che loro chiamano nave appoggio. Credo chedovremo fare qualche prova e leggere un po' di pi, perch a me sembra chiaro che questi uomini,
se si consente loro di vivere, posseggono una conoscenza tale che possono nuocerci. Non
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potremmo mai vincerli, perch ci trattano come bestie, come oggetti su cui eseguire
esperimenti genetici. Hanno gi arrecato danni a causa dei loro esperimenti sessuali con le nostre
donne, ma tu sei ancora troppo giovane per conoscere ogni cosa a questo riguardo". Girovagai qua
e l. Durante il mio girovagare arrivai in una stanza tutta verde. C'era un tavolo dall'aspetto
molto particolare, sovrastato da un'enorme lampada, e dappertutto si vedevano scatole di vetro.
"Mah," pensai tra me "deve essere qui che rimettono in sesto i loro malati. Meglio andare a dirlo alLama". Mi affrettai a riferire al Lama Mingyar Dondup che avevo scoperto una stanza molto
strana, tutta dipinta di verde, in cui c'erano cose altrettanto strane conservate in recipienti che
sembravano fatti di vetro ma non era vetro. Lentamente si alz in piedi e aiutandosi con le due
stampelle si avvi verso la stanza che avevo scoperto. Appena entrai - ero io che facevo strada - si
accesero le luci, luci proprio come la luce del giorno. Il Lama si ferm sulla soglia, con
un'espressione di immensa soddisfazione sul viso. Si aggir per la stanza, osservando diverse
cose, sollevandone altre e scrutando il contenuto di alcuni... non so come chiamarli. Alcuni oggetti
conservati in cubi di vetro erano del tutto al di l della mia capacit di comprensione. Ma alla fine
si sedette su una sedia bassa e si immerse nella lettura di un libro che aveva preso da uno scaffale.
"Vedi, Lobsang," disse poi " una storia piuttosto lunga. Questo mondo era pronto per
essere colonizzato, sicch i nostri Signori - debbo chiamarli Signori perch erano i capi deiGiardinieri della Terra e di altri mondi - ordinarono che una determinata specie dovesse essere
allevata sulla Terra e quella determinata specie eravamo noi. Su un pianeta lontanissimo, che si
trova fuori del nostro universo, furono approntati dei pezzi anatomici e venne allestita una nave in
grado di viaggiare a una velocit assolutamente incredibile. Noi, sotto forma di embrioni umani,
fummo stipati nella nave. In un modo o nell'altro i Giardinieri, come venivano chiamati, li
portarono su questo mondo e poi non sappiamo che cosa accadde tra il momento dell'arrivo degli
embrioni e la comparsa delle prime creature che potevano essere definite umane. Ma durante la
loro assenza dal loro mondo d'origine accaddero molte cose. Il vecchio sovrano, o 'Dio', era avanti
con gli anni e certe persone male intenzionate che volevano impadronirsi del suo potere fecero di
tutto per liberarsi di quel Dio e metterne un altro - il loro burattino personale - a governare al suo
posto. La nave fece ritorno dalla Terra e trov che la situazione era assai diversa. Constatarono di
non essere i benvenuti e che il nuovo monarca voleva ucciderli per toglierli di mezzo. Invece i
Giardinieri che erano appena tornati dalla Terra catturarono alcune donne della loro stessa taglia e
decollarono di nuovo in direzione dell'universo terrestre (tu sai, Lobsang, che ci sono molti e
svariati universi). Giunti nel mondo dove avevano allevato esseri umani, imposero la loro
sovranit, fabbricarono diversi manufatti come le piramidi, con cui essi potevano tenere sotto
controllo radio qualsiasi cosa si dirigesse verso la Terra. Gli esseri umani che loro avevano
allevato li servivano come schiavi e si accollavano ogni fatica, mentre i Giardinieri si adagiavano
comodamente nel lusso e ordinavano agli schiavi umani che cosa dovessero fare. Uomini e donne
- forse dovremmo chiamarli superuomini e superdonne - si stancarono dei loro compagni e delle
loro compagne, sicch nacquero molte relazioni che provocarono litigi e agitazioni a non finire.Ma poi dallo spazio esterno apparve un'astronave non individuata dalle sonde installate sulle
piramidi. Era enorme e quando atterr ne uscirono persone che cominciarono a costruire
abitazioni. Coloro che per primi erano sbarcati sulla Terra si adirarono per la comparsa di questi
altri uomini e donne provenienti dallo spazio, sicch da uno scontro verbale si pass a uno scontro
fisico. Lo stato di agitazione si protrasse per un certo periodo, durante il quale si fecero invenzioni
diaboliche. Alla fine l'equipaggio della grande astronave non ne pot pi e invi molte astronavi
che, a quanto pare, erano tenute in serbo per un intervento del genere e che bombardarono in modo
spaventoso i luoghi dove vivevano gli altri spaziali. Le bombe erano una forma molto progredita
di bomba atomica e dove caddero tutto mor a perdita d'occhio. Dalla terra sal un bagliore
purpureo e gli uomini e le donne dello spazio che lo avevano provocato risalirono sulla loro
gigantesca astronave e partirono. Per oltre cento anni nelle zone bombardate della Terra non ci fuquasi nessuna forma di vita, ma quando gli effetti delle radiazioni diminuirono questa gente usc
furtivamente all'aperto piena di paura, tremando e chiedendosi che cosa avrebbe visto. Costitu
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degli insediamenti agricoli, usando aratri di legno e cose simili. Noi siamo degli analfabeti,
Lobsang. Su questa Terra c'era gente molto pi intelligente, ci sono state diverse civilt, come tu
sai. Per esempio," aggiunse indicando lo scaffale "questo libro ci parla di metodi in campo
medico e chirurgico appartenenti a un tipo di cui da noi non abbiamo mai sentito parlare, e s che
noi siamo stati i primi a essere insediati sulla Terra. In questa particolare catena montuosa ci
sono molte di queste caverne che un tempo comunicavano tra loro per mezzo di tunnel. Erapossibile spostarsi da una caverna all'altra, avere sempre luce e aria fresca, a prescindere da dove
ci trovassimo. Ma una volta la regione del Tibet era all'altezza del livello del mare, la gente viveva
su un territorio pianeggiante leggermente collinoso e in quell'epoca remota disponeva di fonti di
energia a noi del tutto ignote. una volta questo mondo era coperto di nuvole. Il sole non si
vedeva mai, non sapevamo nulla dell'esistenza delle stelle. Ma allora, a quei tempi, la gente viveva
centinaia di anni, non era come adesso che si muore appena si appresa qualche cosa. Adesso gli
uomini muoiono uno dopo l'altro a causa sia delle dannose radiazioni solari, sia del fatto che lo
strato nuvoloso di protezione si dileguato. Poi i raggi pericolosi vennero a impregnare il mondo,
recando con s ogni sorta di malattie, ogni sorta di aberrazioni mentali. Il mondo fu in subbuglio,
il mondo fremette sotto l'urto di quella terribile esplosione. Atlantide, che si trovava lontanissimo
da qui sull'altro versante del mondo, sprofond nell'oceano, mentre invece noi del Tibet, cio, ilnostro territorio, si sollev a circa cinquemila metri sul livello del mare. La gente divent
cagionevole di salute e per lungo tempo mor per insufficienza di ossigeno a quell'altezza.
Eravamo pi vicini al cielo e dove eravamo noi le radiazioni erano pi forti. Una parte lontana
della nostra terra rimase all'altezza del livello del mare e i suoi abitanti si diversificarono sempre
pi da noi, sino a diventare quasi di intelligenza ritardata. Non avevano templi, non adoravano gli
dei e anche adesso vanno in giro su imbarcazioni fatte di pelle d'animale a caccia di foche, pesce e
altre forme di vita. Ci sono animali immensi dotati di corna enormi sulla testa e quegli uomini ne
uccisero molti e ne mangiarono la carne. In seguito apparvero altre razze che chiamarono
eschimese questo popolo dell'estremo settentrione. Nella parte del Tibet in cui siamo noi rimasero
i migliori, sacerdoti, maghi e medici di gran fama. Nella parte che venne recisa dal Tibet e affond
fino al livello del mare o, meglio, si arrest all'altezza del livello del mare, restarono le persone
intellettualmente inferiori, operai comuni, gente comune, taglialegna e portatori d'acqua. Essi si
trovano pressoch nelle stesse condizioni da pi di un milione di anni. Gradatamente sono usciti
all'aperto e hanno cominciato a guadagnarsi la vita sulla superficie della Terra. Impiantarono
piccole fattorie e nel giro di circa un secolo le cose sembrarono normalizzarsi e si sistemarono."
Gli tolsi via dalle gambe le fasciature ricavate dagli stracci e indietreggiai di fronte a ci che
vidi. Le gambe erano coperte di pus e la carne appariva in realt molto infiammata. Inoltre, al di
sotto del ginocchio erano molto gonfie. "Adesso" disse il Lama "tu dovrai seguire le mie istruzioni
alla lettera. Prima di tutto dobbiamo avere qualcosa per disinfettarle. Per fortuna qui tutto in
buone condizioni. Su quello scaffale" e lo indic "troverai un barattolo di vetro con su scritto
qualcosa. Secondo me il terzo recipiente a partire da sinistra sul secondo ripiano verso il basso.Portalo qui e vedr se quello giusto". Docilmente, mi diressi verso gli scaffali e feci scorrere
all'indietro uno sportello che sembrava fatto di vetro. Feci scorrere lo sportello di vetro da un
lato e guardai i flaconi. S, pensai, proprio questo. E glielo portai. Lo guard, lesse le istruzioni,
poi disse: "Meglio se tu mi passi quel recipiente grande che sta rovesciato l accanto. Innanzi tutto
lavalo bene. Ricorda che d'acqua ne abbiamo in quantit illimitata, perci risciacqualo e poi
versacene un po', circa tre scodelle". Cos feci, pulii sfregandolo ben bene il recipiente, che era gi
pulitissimo, ci misi a occhio tre scodelle d'acqua e glielo portai. Con mia grande meraviglia, fece
qualcosa al flacone e il cappuccio venne via . "Se in questo barattolo di vetro c' qualcosa,
allora deve esserci il mezzo per prenderlo e tirarlo fuori. Questo semplicemente quello che si
chiama un tappo. Questo tappo lo user tenendolo sottosopra e allora diventer un misurino.
Vedi?" Guardai il tappo che aveva capovolto ed era proprio cos. Potei rendermi conto che sitrattava di un misuratore di un certo tipo, perch era graduato da cima a fondo. "Dobbiamo
procurarci qualche fascia" prosegu. "Se apri quella credenza, ci troverai tanti pacchetti. Apri lo
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sportello, cos posso darci un'occhiata". Stavolta lo sportello non era n di vetro n di legno,
sembrava qualcosa di mezzo. Lo aprii e vidi allora che c'era una quantit di involti disposti
sistematicamente. "Porta qui quello azzurro" disse il Lama. "A destra ce n' uno bianco, porta
anche quello". Mi guard, diede un'occhiata alle mie mani e aggiunse: "Apri il rubinetto e lavati le
mani. Vicino al rubinetto troverai una tavoletta fatta di una sostanza bianca. Bagnati le mani,
bagna la tavoletta e spalmatela sulle mani, stando attento a pulirti le unghie". Feci quanto mi avevadetto e rimasi piuttosto colpito al vedere come la mia pelle appariva molto pi chiara. In quel
momento le mie mani erano proprio color rosa e stavo per l'appunto per asciugarmele sulla veste,
quando il Lama disse: "Fermo!" Indic qualcosa che aveva estratto dall'involucro bianco.
"Asciugati le mani con questo e dopo che te le sei asciugate non arrischiarti a toccare le tua veste
sudicia e logora. Per fare questo lavoro devi avere le mani pulite". La faccenda mi interessava sul
serio, perch aveva disteso sul pavimento un candido lenzuolo, su cui aveva disposto diversi
oggetti: una bacinella, una specie di paletta e un altro aggeggio che non capii assolutamente che
cosa fosse. E' molto difficile descriverlo perch non avevo mai visto niente del genere. Sembrava
tuttavia un tubo di vetro, che aveva all'esterno delle marcature, a un'estremit del quale sembrava
ci fosse un ago d'acciaio, mentre dalla parte opposta c'era una manopola. Nel tubo, che
evidentemente era vuoto, c'era un liquido colorato che formava bollicine e frizzava. "Oraascoltami attentamente." disse il Lama "Dovrai pulire la carne da cima a fondo fino all'osso. Qui
adesso abbiamo la meraviglia delle meraviglie del progresso scientifico e ce ne serviremo in
pieno. Prendi questa siringa e tira fuori l'estremit del tubo - aspetta, lo faccio io per te - e poi mi
infili quell'ago nella gamba, proprio qui" e mi indic un punto in particolare. "Render insensibile
la gamba, altrimenti probabile che perderci i sensi per il dolore lancinante che questo
provocher. Forza, diamoci da fare". "Lobsang, hai fatto un ottimo lavoro. Non ho sentito
neanche una fitta. Come lama medico avrai successo. Ora" prosegu "abbiamo aspettato
abbastanza. Questa gamba piuttosto insensibile, cos non reagir al dolore. Voglio che tu prenda
quel ferro chirurgico, tra parentesi una pinza, e voglio che tu metta un po' di questo liquido in
una bacinella e poi lo applichi su tutta la gamba, passandolo dall'alto in basso. Mi raccomando in
gi, non in su. Puoi premere abbastanza forte e ti accorgerai che il pus viene via a grumi. Bene,
quando ne avrai fatto un bel mucchio in terra, dovrai aiutarmi a cambiare posto". Pulii a fondo
una gamba, osso e carne compresi. "Questa una polvere." disse poi il Lama. "Voglio che tu la
metta nelle ferite, in modo da farla penetrare fino all'osso. Disinfetter le ferite e impedir al pus
di riformarsi. Una volta fatto, dovrai fasciarmi le gambe con una benda che si trova nell'involto
azzurro". Sistemata una gamba, passai all'altra. "Faresti meglio a darmi uno stimolante,
Lobsang" disse il Lama". si trova su quell'ultimo ripiano. Prendine soltanto una fiala. Una fiala
un piccolo recipiente che finisce a punta. Stacca la punta e piantami la fiala nella carne, in un
punto qualsiasi". Cos feci. Poi pulii tutto il pus e la sporcizia. Alla fine mi addormentai dritto in
piedi.
9-33 "Molte sono le cose che dovrai imparare, Lobsang. Sei ancora un po' giovane, ma il modo in cuisiamo arrivati in questo posto, beh, questo te lo spiegher. I Giardinieri della Terra avevano
bisogno di luoghi segreti per poter venire su questo pianeta all'insaputa dei terrestri, cos, quando
questo era soltanto un basso cumulo di pietra che sporgeva al di sopra del terreno, loro
penetrarono nella pietra viva, tagliandola per mezzo di ci che pi tardi sar noto come torcia
atomica. Essa fondeva la roccia e molta della superficie grigia che si vede all'esterno vapore
proveniente dalla roccia liquefatta. Poi, quando la caverna fu scavata fino a farle raggiungere la
giusta dimensione, fu lasciata raffreddare e la sua superficie divent perfettamente levigata come
vetro. Aperta la caverna, che ampia abbastanza da contenere l'intero Potala, fecero qualche
sondaggio e poi perforarono dei tunnel proprio lungo questa catena rocciosa che a quell'epoca era
pressoch coperta di terra. Era possibile percorrere circa duecentocinquanta miglia attraverso
quelle gallerie, da una caverna all'altra. Allora ci fu quell'immensa esplosione che fece oscillare laTerra sul suo asse, alcune localit sprofondarono, altre si sollevarono. Noi fummo fortunati perch
la collinetta divenne una catena montuosa. Ho visto delle illustrazioni che ti mostrer, ma
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naturalmente a causa dei movimenti impressi alla Terra alcuni tunnel furono spinti fuori
allineamento e non si pot pi percorrerli per tutta la loro lunghezza come in precedenza. Invece
noi potemmo visitare forse due o tre caverne prima di uscire all'aperto sulla catena montuosa e
camminare un po' fin dove sapevamo che il tunnel proseguiva. Come sai, per noi il tempo non ha
nessuna importanza, cos io sono uno di coloro che stato in circa un centinaio di quei posti e ha
visto tante, tante cose strane". "Io so che cosa devo fare innanzi tutto" dissi tra me alzandomi inpiedi. "Onorevole Lama, posso aiutarti nelle tue funzioni corporali?" "Grazie di cuore, Lobsang",
rispose sorridendomi. "Ma gi ho provveduto. Oltre quell'angolo laggi c' un posticino. Se ci vai,
troverai che nel pavimento c' un buco molto comodo. Mettiti sul buco e lascia che la Natura
segua il suo corso!" Mi diressi verso il punto che mi aveva indicato, trovai il buco e me ne servii.
Le superfici della stanza avevano la levigatezza del vetro, eccetto il pavimento, fatto con un
materiale simile a una stuoia, cos non c'era timore di scivolare. Espletate le mie funzioni, pensai
di nuovo a mangiare. Entrai nella stanza che si trovava all'estremit opposta e mi lavai
accuratamente le mani. Mi lavai bene le mani e chiusi il rubinetto, al che sentii un getto d'aria
calda provenire da un foro nella parete. Era a forma rettangolare e mi immaginai che se ci infilavo
le mani si sarebbero asciugate rapidamente. Cos feci e credo che quella sia stata la migliore lavata
che mi fossi mai concesso. L'acqua dava una sensazione molto gradevole e mentre tenevo le maniin quella apertura il calore cess. Credo che i progettisti avessero calcolato un certo lasso di tempo
ritenuto giusto per asciugare le mani. Mi diressi allora verso l'armadio e lo aprii, restando
sbigottito di fronte allo spiegamento di recipienti che conteneva. C'era ogni sorta di scatole,
ciascuna contrassegnata da etichette talmente strane che non mi dicevano niente. Per esempio,
un'etichetta mostrava una cosa rossa, dotata di artigli enormi, che sembrava un mostro feroce un
po' simile, pensai, a un dermattero, altrimenti detto forbicina. C'erano poi altre figure che
rappresentavano ragni ricoperti da una armatura rossa. Quei recipienti li lasciai perdere e invece ne
scelsi qualcuno con su riprodotta quella che era evidentemente frutta di qualche specie, taluna
rossa, altra verde, altra ancora gialla, ma tutta dall'aspetto allettante. Ne presi quanti pi potevo
portarne, finch in un angolo scorsi una specie di carrello. Vi misi tutta quella roba e lo spinsi
fuori dirigendomi dal Lama Mingyar Dondup. Appena vide come me la cavavo, si mise a ridere di
cuore. "Ti piaciuto lavarti le mani?" disse "Ti piaciuto il sistema per asciugarle? Pensa soltanto
che sta qui da qualche milione di anni e ancora funziona. L'atomo che fornisce energia a tutte
queste apparecchiature praticamente indistruttibile. Purtroppo quando ce ne andremo tutto si
fermer, tutta l'energia verr di nuovo immagazzinata in attesa di altri arrivi. Allora le luci si
accenderanno di nuovo. A proposito, quella della luce una faccenda che non capiresti, perch
dietro la superficie che sembra di vetro c' una sostanza chimica che reagisce a un determinato
impulso generando luce fredda. Ma vediamo che cosa hai portato". Gli porsi le cose che avevo
scelto, una alla volta, e lui prese quattro barattoli di metallo. "Credo che per ora ci basteranno,"
disse "ma avremo bisogno di bere. Nella credenza che sta sopra il rubinetto troverai dei recipienti
per l'acqua. Riempine un paio, e in fondo alla credenza ne troverai un altro che contiene dellepalline. Portalo qui, con una di quelle palline l'acqua avr un gusto diverso". Tornato in quella
specie di cucina, trovai i recipienti che mi erano stati indicati, li riempii d'acqua e li portai al
Lama. Feci di nuovo marcia indietro e presi un tubetto contenente delle strane compresse
arancione. Uscii ancora una volta con il mio bottino e lo portai al Lama, il quale lo prese,
armeggi intorno al tappo e fece uscire una compressa che and a finire dritta nel bicchiere
d'acqua. Ripet l'operazione e una seconda compressa salt nell'altro bicchiere. Egli se ne port
uno alle labbra e bevve una abbondante sorsata. Lo imitai non troppo convinto e rimasi
piacevolmente colpito da un sapore gradevole. "Mangiamo un po' prima di bere ancora", disse poi
il Lama. Prese uno dei barattoli e infil un dito in un anellino. Ci fu un sibilo d'aria. Dopo di che,
appena il sibilo cess, tir ancora pi forte e tutto il coperchio del barattolo venne via. Dentro c'era
della frutta. L'annus cautamente, poi ne estrasse un pezzo e se lo mise in bocca. "S, s, si mantenuta in modo perfetto, assolutamente fresca. Ne aprir uno per te, scegli quello che vuoi e
dammelo". Guardai quella roba fra cui c'era un frutto di colore scuro, cos dissi che volevo quello.
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Tir l'anellino e di nuovo si ud un sibilo d'aria. Tir pi forte e venne via tutta la parte superiore.
Ma poi ci fu un problema. Quella roba l dentro era piccola e immersa in un liquido. "Dovremo
comportarci in maniera pi educata. Vai di l e in uno dei cassetti troverai dei pezzi di metallo,
concavi a un'estremit e dotati di manico. Portane due, uno per te e uno per me. Tra parentesi,
sono di metallo e di colore simile all'argento". Uscii di nuovo e di l a poco tornai con quei due
strani oggetti. "Maestro, l ci sono altri pezzi di metallo che hanno delle punte e altri ancora che dauna parte somigliano al filo di un coltello". "S, certo, forchette e coltelli, li proveremo pi tardi.
Ma questi qui sono cucchiai. Affonda l'estremit del cucchiaio nel tuo barattolo, cos puoi tirar
fuori frutto e succo. Insomma, puoi mangiare e bere senza sporcarti tutto". Ben presto il mio
barattolo si vuot. Il Lama Mingyar Dondup fu ancora pi veloce. "Lobsang, meglio andarci
piano, un pezzo che siamo a digiuno. Non me la sento di camminare" prosegu "perci ti
consiglio di farti una passeggiata per andare a vedere le varie ripartizioni, perch abbiamo bisogno
di conoscere tutto ci che riusciamo a sapere". Con una certa tracotanza uscii dalla sala e mi resi
conto che c'erano stanze dappertutto. Entrai in una di esse, le luci si accesero e un posto sembrava
pieno di macchine che risplendevano come se fossero state installate soltanto quello stesso giorno.
Vagai qua e l quasi timoroso di toccare qualcosa, ma poi del tutto casualmente mi imbattei in una
macchina che stava gi facendo vedere un'immagine. Erano indicati dei pulsanti da premere el'immagine si mise in movimento. Si vedeva una specie di sedia e un uomo dall'aria strana che
stava aiutando un altro uomo dall'aria ancora pi strana a sedersi su quella sedia. Poi il primo
afferr due manici e vidi che girava il manico a destra e la sedia si sollev di molti centimetri. Poi
l'immagine mut. Si vide la sedia mentre veniva spinta in avanti verso diverse macchine e vi si
soffermava. Il messaggio era diretto a me. Mi voltai in fretta e furia e inciampai nella sedia a
rotelle, finendo faccia a terra. Sentii il naso come se me lo avessero staccato e tutto bagnato. Mi si
era ammaccato e sanguinava. Spinsi la sedia davanti a me e tornai di corsa dal Lama. "Adesso
mi occorre qualcosa per pulirmi il sangue dalla faccia". Mi avvicinai a una scatola e scartai uno
dei rotoli azzurri. Conteneva proprio quella strana roba bianca simile a una manciata di cotone
impacchettata. Dopo essermelo applicato alle narici per diversi minuti, l'emorragia si arrest e
gettai i tamponi insanguinati in un recipiente che per caso era vuoto. Qualcosa mi spinse a
guardarci dentro. Rimasi di stucco constatando che era sparito tutto, non inghiottito dall'oscurit o
roba del genere, bens era proprio svanito nel nulla. Andai perci dove avevo ammucchiato gli
stracci sporchi di pus e, servendomi di un pezzo di metallo piatto con un manico di legno, raccolsi
quanto pi potevo in una sola andata e lo gettai nel portarifiuti. Spar tutto. Allora andai nel
cantuccio lontano di cui avevamo necessariamente approfittato per rispondere ai richiami della
natura, raschiai tutto ci che c'era rimasto e lo gettai nel recipiente. Immediatamente ogni cosa
scomparve e il recipiente apparve risplendente come se non fosse mai stato usato. "Lobsang, credo
che quel recipiente dovrebbe adattarsi a quel buco di cui si siamo serviti. Vedi un po' se c'entra".
Ve lo feci rotolare e, certo, vi andava a pennello. Cos ve lo lasciai, affinch fosse pronto
immediatamente per l'uso. "Maestro, Maestro" dissi tutto eccitato "se ti metti seduto su questasedia posso portarti in giro a farti vedere cose assolutamente prodigiose". Il Lama si alz in piedi
con circospezione e io feci scivolare la sedia sotto di lui. Poi girai l'impugnatura come avevo visto
fare nell'immagine in movimento e la sedia si sollev in aria una trentina di centimetri, proprio
l'altezza giusta per me per tenerla per i manici e guidarla. Quindi, con il Lama seduto su quella che
io chiamavo sedia a rotelle, ma che evidentemente dipendeva dalla levitazione e non dalle ruote,
tornammo nella stanza dove erano installate le macchine. "Credo che questa fosse la loro stanza di
ricreazione, Lobsang." disse il Lama "Tutte queste cose servono per giocare. Diamo un'occhiata a
quella scatola che si trova vicino all'ingresso di questa stanza l". Girai la sedia, la spinsi verso
l'ingresso e la tirai su accostandola alla macchina che mi aveva fornito le istruzioni su come
usarla. Premetti di nuovo un pulsante e un'immagine si mise in movimento. Era incredibile. Si
vedeva il Lama Mingyar Dondup nell'atto di mettersi seduto sulla sedia e io che lo portavo aspasso. E poi, mentre ci spostavamo nella stanza e il Lama stava dicendo qualcosa, finch ci
voltavamo e tornavamo vicino a quella macchina. Vedevamo tutto ci che era appena accaduto.
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Poi l'immagine mut e mostr svariate macchine, di cui spieg natura e scopo. Quasi al centro
della stanza ce n'era una. Se si premeva un pulsante, diversi piccoli oggetti colorati scivolavano in
un vassoio. Ci avvicinammo alla macchina, il Lama premette il bottone indicato e alcune cose
rotonde scesero rotolando con rumore metallico su un piano inclinato andando a finire in una
vaschetta. Le esaminammo, provai a romperle, poi di fianco alla macchina scorsi una specie di
piattino sovrastato da una lama ricurva. Misi un po' di quei cosi tondi nel contenitore e abbassaiuna maniglia - tremando tutto di paura - per vedere cosa sarebbe successo. Presto vennero tagliati
a met e sembrava che dentro ci fosse un che di appiccicoso. Pensando sempre pi o meno al
mangiare, toccai l'interno di uno e lo misi sulla lingua. Che gioia! Era il sapore pi meraviglioso
che avessi mai gustato in vita mia. "Maestro," dissi "questo qualcosa che devi assolutamente
provare". Girai la sedia e lo portai vicino al pulsante. Lo premette di nuovo e usc un'altra quantit
di quei cosi. Ne presi uno e lo misi in bocca e fu come se mi ci fossi messo un sasso. Tuttavia, di l
a un attimo, l'involucro esterno del coso si ammorbid e, seguitando a premere con la mascella,
spezzai la superficie e sentii la pi dolce delle dolcezze. A quanto pareva, c'erano diversi gusti.
Ciascun colore corrispondeva a un determinato sapore. A dire il vero non avevo la pi pallida idea
di che si trattasse, ma il Lama si accorse della mia perplessit. "Tu sai, Lobsang, che io ho
viaggiato molto. In una citt dell'Occidente vidi una macchina come questa, contenente dellepalline di zucchero candito identiche a queste. Ma in quella citt dell'Occidente bisognava metterci
dei soldi. Si infila una moneta in una fessura, di modo che di quelle palline ne rotolano fuori
molte. C'erano altre macchine simili, che fornivano diverse cose. Ce n'era una che mi attirava in
modo particolare perch conteneva una sostanza che chiamavano cioccolato. Ma non so come si
scrive. Ah!" esclam "Eccola, eccola li quella parola scritta insieme ad altre sei. Secondo me sono
scritte in lingue diverse. Ma vediamo se questa qui quella giusta". Premette con decisione il
pulsante, la macchina tossicchi un po' e sul davanti si apr uno sportello. Vedemmo che c'erano
svariati tipi di cioccolata e di caramelle e ne mangiammo tanti che ci sentimmo veramente male.
Credetti sul serio di essere sul punto di morire! Andai in quel posto dove venivano eliminati i
rifiuti e rigettai tutto quello che avevo mangiato. Il Lama Mingyar Dondup, che avevo lasciato
solo sulla sedia, mi chiam perch andassi a prenderlo di gran carriera, ma sul resto di
quell'esperienza meglio stendere un velo. Ripresici abbastanza, ne parlammo e giungemmo alla
conclusione che era stata la nostra ingordigia a farci mangiare in quantit eccessiva un cibo a cui
non eravamo abituati. Andammo in un'altra stanza, che doveva essere stata adibita a lavori di
riparazione. C'era ogni sorta di macchine molto strane, ma fra le tante riconobbi un tornio. Il Dalai
Lama ne aveva uno nel suo magazzino. Gli era stato mandato da una nazione amica, che
desiderava esserlo ancora di pi. Certo, nessuno sapeva usarlo, ma in tantissime occasioni mi ero
intrufolato nella stanza e alla fine ero riuscito a capire di che si trattasse. Era un tornio a pedale.
Stando seduti su una panca di legno, si usavano entrambi i piedi per spingere su e gi i pedali. Con
ci si faceva girare una ruota e se, per esempio, fra quelle parti su cui era scritto 'testa' e
'contropunta' si collocava un pezzo di legno, lo si poteva intagliare e fabbricare dei bastoniperfettamente dritti. Non riuscii ad afferrarne l'utilit, ma presi i nostri bastoni e li rifinii. Ci
sentimmo molto meglio con quello che potevo definire soltanto un randello fatto a regola d'arte.
Girovagando, scorgemmo qualcosa che sembrava un crogiolo. Aveva tutt'intorno cannelli ossidrici
e apparati termici di ogni sorta, e ben presto ci mettemmo a fare esperimenti. Scoprimmo che
potevamo saldare insieme dei metalli sciogliendo un pezzo sopra l'altro e passammo molto tempo
a fare diverse prove per migliorare le nostre capacit. "Diamo un'occhiata in qualche altro posto,
Lobsang", disse alla fine il Lama. "Ce ne sono qui di cose meravigliose, no?" Girai di nuovo la
manopola e la sedia si alz di una sessantina di centimetri. La spinsi fuori dell'utensileria e la feci
entrare in una stanza che si trovava molto lontano dalla parte opposta. Qui il mistero era autentico.
C'erano dei tavoli, tavoli metallici, su cui stavano enormi ciotole. Non ci capivamo niente, ma poi
in un locale attiguo scoprimmo un vano praticato nel pavimento. Impresse sulla parete, proprio aldi sopra di esso, c'erano evidentemente le istruzioni per l'uso dell'impianto. Per fortuna c'erano
anche delle illustrazioni sul modo di impiegarlo, cos ci mettemmo a sedere sul bordo della piscina
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vuota e tolsi le bende che avvolgevano le gambe del Lama. Poi, standogli a fianco, lo aiutai ad
alzarsi in piedi. Appena egli si port al centro della vasca, questa cominci a riempirsi di una
soluzione fumante. "Lobsang, Lobsang, questo far guarire le mie gambe. So leggere alcune
parole scritte sulla parete e, se non so leggerle in una lingua, sono in grado di farlo in un'altra.
Questo un prodotto che rigenera carne e pelle". "Maestro," chiesi "Come pu tutto questo guarire
proprio le tue gambe e com' che conosci tante lingue?". " E' molto semplice," rispose "studioquesto tipo di cose da quando sono nato. Ho viaggiato in lungo e largo per tutto il mondo e ho
appreso vari idiomi. Ti sarai accorto che ho sempre dei libri con me e che tutto il tempo che ho
d'avanzo lo passo a leggere questi libri per apprenderne il contenuto. Ora questa lingua" prosegu
indicando la scritta sulla parete " quella che si chiama sumerica. Era la lingua principale di unadelle Atlantidi". "Atlantidi?" pensai "Ma il posto non era Atlantide?" Glielo dissi e il Lama rise
allegramente. "No, no, Lobsang, non esiste un posto come Atlantide. E' un termine generico per
designare le tante regioni che sprofondarono sotto l'oceano e di cui si perdette ogni traccia".
"Credevo" risposi "che Atlantide fosse un luogo dove possedevano una civilt molto progredita, a
un punto tale da farci apparire come rozzi e primitivi. Ma ora tu mi dici che non esisteva nessuna
Atlantide in particolare". "Sull'argomento c' tanta confusione" mi interruppe "e gli scienziati del
mondo non vogliono credere alla verit. La verit questa. Un tempo questo mondo avevasoltanto un'unica massa terrestre. Il resto era acqua e, alla fine, in seguito alle vibrazioni della
terra, come per esempio i terremoti, la massa terrestre unica si frantum in tante isole, le pi
grandi delle quali furono chiamate continenti. Gradatamente si separarono andando alla deriva, di
modo che la popolazione della maggior parte di queste isole aveva dimenticato l'Idioma Antico e
come lingua ufficiale usava il proprio dialetto locale. Anni fa l'espressione verbale, cio la parola
parlata, non esisteva, tutti comunicavano tramite telepatia. Ma in seguito gente malvagia si
approfitt della possibilit di conoscere ci che gli uni trasmettevano agli altri, ragion per cui
nacque la consuetudine che nelle collettivit i capi concepissero dei modi di esprimersi di cui si
servivano quando non volevano ricorrere alla telepatia che chiunque poteva intercettare. Con il
trascorrere del tempo, ci si serv sempre pi del linguaggio e l'arte della telepatia and perduta,
tranne che per poche persone come alcuni di noi nel Tibet. ... Lobsang, a quanto pare questa cosa
opera miracoli per le mie gambe. Guardale e vedrai che stanno effettivamente guarendo". Le
guardai, e ci che vedevo aveva davvero del soprannaturale. La carne era stata tagliata proprio
fino all'osso, tanto che avevo creduto che l'unica cosa da fare sarebbe stata amputargliele una volta
tornati al Chakpori; ma adesso, in quella prodigiosa vasca rotonda, il tessuto muscolare gli si stava
risanando. Mentre ero l in osservazione, potevo veder crescere quello nuovo e rimarginarsi i tagli.
"Sto pensando di uscire per un po' di qui" disse tutt'a un tratto il Lama. "Mi fa venire il prurito alle
gambe, al punto che se ci rimango dovr mettermi a ballare e tu ti faresti una risata. Perci uscir,
ma non voglio nessun aiuto". Usc dalla vasca con passo sicuro e nel far cos tutto il liquido
scomparve. Non c'era nessun foro, n tubo di scarico o cose del genere. Semplicemente sembr
che le pareti e il fondo lo assorbissero. "Vedi, Lobsang, ecco qui alcuni libri che contengonoillustrazioni oltremodo affascinanti. Mostrano come si eseguono certe operazioni, mostrano come
far funzionare quelle macchine l fuori. Dobbiamo darci da fare per cercare di capirlo. Se c' la
possibilit di ripristinare questa scienza antichissima, forse saremo in grado di giovare
all'umanit". Sfogliai qualche libro. A me sembravano piuttosto raccapriccianti, con tutte quelle
figure di gente a pancia aperta, di persone con le ferite pi spaventose che si possano immaginare,
ferite cos brutte da essere inconcepibili. Decisi tuttavia che avrei tenuto duro e che avrei imparato
tutto quello che potevo sul corpo umano. Bene, esiste qualcosa come la morte apparente. In
realt queste persone, i Giardinieri della Terra, erano esposti alle malattie esattamente come noi, se
non che non potevano curarsi e guarire servendosi delle sostanze rinvenibili allo stato grezzo su
questa terra. Sicch quando qualcuno si ammalava sul serio e in un modo che non rientrava
nell'esperienza che i Giardinieri avevano acquisito qui nel nostro mondo, il paziente veniva chiusoin una cassa di plastica dopo essere stato sottoposto al trattamento d morte apparente. Ridotto in
questo stato, il paziente era vivo, ma a un livello minimo. Non era possibile percepire i1 battito
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cardiaco n la respirazione, di sicuro. I1 soggetto poteva essere mantenuto in vita in quello stato
per un periodo di cinque anni. Ogni anno una nave veniva a prendere quelle casse. I malati
venivano curati presso speciali ospedali, nella Patria degli dei. Una volta rimessi in sesto,
tornavano in buone condizioni come nuovi". "Maestro, che ne dici di quegli altri corpi,
appartenenti a uomini e donne, ciascuno dei quali giace in una bara di pietra? Sono certo che sono
morti, ma sembrano vivi e in buona salute. Allora, che stanno a fare qui, perch sono qui?" "IGiardinieri della Terra sono persone che si danno molto da fare. I loro soprintendenti lo sono
molto di pi. Se volevano conoscere le effettive condizioni esistenti tra i terrestri, bastava che
controllassero uno di questi corpi. La loro forma astrale penetrava in uno di questi corpi, che sono
dei veri e propri contenitori, sai, e rendeva attivo il corpo stesso. E allora poteva essere un
trentenne, o qualunque fosse l'et adatta, senza tutta la seccatura e la confusione di nascere e di
vivere un'infanzia, e forse di intraprendere un'attivit e prendere perfino moglie. Questo poteva
provocare tantissime complicazioni. Ma questi corpi vengono mantenuti in buone condizioni e
sempre pronti a ricevere 'un'anima' che di solito li mette in moto per un po' di tempo. Reagiscono a
determinati stimoli e sono in grado di muoversi sotto un controllo perfetto a piacimento del nuovo
e temporaneo occupante del corpo-involucro. Ce ne sono molti di questi che noi definiamo
soggetti che si reincarnano. Si trovano qui per tenere a freno gli esseri umani, nonch per cercaredi prevenire e di mutare il corso delle tendenze violente di questa gente. Tra qualche anno il
Tibet sar conquistato dai cinesi, i quali spoglieranno il Potala di tutte le cose che lo hanno reso
famoso, si porteranno via le Figure Auree soltanto per fonderle e prendere l'oro che contengono. I
libri sacri e i testi di cultura saranno portati a Pechino ed esaminati, perch i cinesi sanno che da
noi hanno molto da imparare, perci abbiamo predisposto dei nascondigli per gli oggetti pi
preziosi. Tu non avresti trovato questa caverna se non per puro caso. Quindi distruggeremo il
fianco della montagna in modo che la circostanza non abbia la minima probabilit di ripetersi.
Inoltre, vedi, abbiamo tunnel di collegamento per oltre duecento miglia, che i cinesi non
potrebbero percorrere sulle loro macchine a quattro ruote, e certamente neanche a piedi, mentre
per noi si tratta di un tragitto di un paio di giorni. Tra qualche anno il Tibet sar invaso ma non
conquistato. I nostri uomini pi sapienti saliranno sugli altipiani del Tibet e vivranno sottoterra,
pi o meno come la gente che gi fuggita vive nella parte cava di questo mondo. Faremo
quindi molto assegnamento su questi libri. Riportarli al Potala significherebbe semplicemente farli
cadere nelle mani dei cinesi, il che sarebbe veramente un ben triste destino. Bene, credo sia ora di
effettuare una ricerca sistematica in questa caverna in modo particolare, per tracciarne una
mappa". "Non ce n' bisogno, signore." risposi "Eccone una con i minimi dettagli".
9-44 Il Lama Mingyar Dondup appariva estremamente soddisfatto e lo fu ancora di pi quando gli
mostrai le carte relative a molte altre caverne. Avevo rovistato qua e l in uno scaffale,
meravigliandomi di non vedere neanche un granello di polvere e la carta ... beh, la chiamavo carta,
ma in effetti si trattava di un materiale simile alla carta, soltanto che era molto pi sottile. La
nostra carta era tutta roba fatta a mano, ricavata dal papiro. Tirai su quella pila di carte e mi resiconto che si trattava sempre di mappe e di grafici. Per prima cosa c'era una mappa su scala minima
che raffigurava un'area di circa duecentocinquanta miglia. Il tunnel era messo in evidenza con
certe interruzioni lungo il percorso per indicare dove non era pi transitabile, ragion per cui si
sarebbe dovuto uscire dal nostro tunnel e cercare l'ingresso di quello successivo. Quanto alla
mappa, nulla da eccepire, ma quanti terremoti l'avevano resa inattedidibile? Quello era il
problema. La mappa seguente era invece un grafico della caverna in cui in quel momento eravamo
comodamente sistemati. Vi si vedevano tutte le stanze e rimasi meravigliato nel constatare quante
erano. Inoltre armadi e locali erano tutti contrassegnati, ma naturalmente non sapevo leggere cosa
c'era scritto. La stendemmo sul pavimento e ci sdraiammo sul ventre per esaminarla. Era un
libro voluminoso, tozzo e pesante, che sembrava fosse stato appena stampato. "E un dizionario,
Lobsang, delle quattro lingue usate. Adesso siamo sulla buona strada". Pos anche quello sulpavimento. Dovevamo servirci del pavimento per allargare tutti i grafici, dato che il tavolo era
troppo piccolo. Il Lama seguit a far frusciare le pagine del dizionario, mentre scriveva appunti
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proprio sul grafico che rappresentava la caverna dove ci trovavamo. "Tanti secoli fa" disse poi
"c'era una civilt avanzatissima, molto pi progredita di quella a cui il mondo in seguito
pervenuto. Ma purtroppo c'erano molti terremoti e maremoti, sicch alcune terre furono sommerse
dalle onde e, secondo questo dizionario, Atlantide non l'unico continente che sprofondato. Ce
n'era uno sul mare che chiamavano Atlantico e un altro pi a sud nelle stesse acque. In questa
regione c'erano molte vette elevate, vette che tuttora si protendono al di sopra del mare e vengonodefinite isole. Sulla mappa posso farti vedere proprio dove si trova". Frug in mezzo alle carte e
tir fuori un grandissimo foglio a colori, su cui indic i mari e le zone dove era stata Atlantide.
"Atlantide," prosegu "la terra perduta. Questo in realt significa la parola. Non un nome come
Tibet o India, un termine generico per designare la terra perduta, la terra che sprofond senza
lasciare traccia". "Ecco, Lobsang, ho trovato." disse finalmente alzandosi in piedi. "In quella
stanza ci sono macchine prodigiose che ci fanno vedere il passato esattamente fino al presente e
altre che ci fanno vedere un probabile futuro. Esploriamo prima qualche altra stanza, perch
dobbiamo passare un bel po' di tempo nella sala delle macchine che possono farci vedere ci che
accadde sin da quando su questo mondo apparvero i primi esseri umani. Gli abitanti di questo
mondo hanno molte strane opinioni, ma noi conosciamo la verit perch siamo stati capaci di
intercettare il Documento dell'Akasha e quello akashico delle Probabilit. In altri termini,possiamo predire con precisione ci che accadr al Tibet, alla Cina e all'India. Al contrario, per
quanto riguarda le singole persone, il Documento delle Probabilit rimane molto nel vago e non va
preso troppo sul serio". " Tutto appare nuovo, come appena fatto, e io non riesco proprio a
capacitarmene". Il Lama mi sorrise: "Ma un milione di anni fa", disse, "la scienza era molto
superiore a quella di oggi. Gli uomini avevano un sistema in base al quale si poteva fermare lo
stesso trascorrere del tempo. Il tempo un concetto puramente arbitrario e viene usato soltanto su
questo mondo. Il tempo un artificio a cui siricorre per poter assumere impegni in un'attivit
commerciale o in questioni di tutti i giorni. Queste caverne sono isolate dal mondo, hanno intorno
quello che posso soltanto definire uno schermo. Questo schermo le colloca in una dimensione
diversa, la quarta dimensione, nella quale le cose non vanno in rovina. Prima di riprendere le
nostre perlustrazioni, mangeremo qualcosa e il pranzo sar a base di carne di un dinosauro ucciso
dai cacciatori due o tre milioni di anni fa. Ti accorgerai che ha un sapore squisito". Ci detto, si
alz in piedi, entr nella dispensa e ne usci con un grosso recipiente, attorno al quale c'era uno
spaventoso disegno. Rappresentava quello che ritenni fosse un dinosauro, su cui era tratteggiata in
rosso una marcatura che mostrava quale parte dell'animale fosse contenuta nel barattolo. Il Lama
armeggi un po' e il barattolo si apr. Potetti constatare che all'interno la carne era assolutamente
fresca, al punto da far credere che l'animale fosse stato ucciso quel giorno stesso. La cuoceremo,
perch la carne cotta molto migliore di quella cruda, cos farai bene a guardare quello che
faccio". Traffic con alcuni piatti di metallo, poi in uno di essi rovesci il contenuto del barattolo e
fece scivolare il tutto in quello che sembrava un armadietto di metallo. Chiuse lo sportello, gir
alcune manopole e si accesero delle piccole luci. "Fra dieci minuti", disse, "sar cotto a puntino, inquanto non cotto sulla fiamma, bens viene scaldato dall'interno verso l'esterno. E' un sistema a
raggi che non ho la pretesa di capire. Ma adesso dobbiamo cercare qualche verdura che stia bene
con la carne". Affond le mani in uno stipo e tir fuori un barattolo di forma allungata. Lo mise
sul piano di lavoro e ne esamin attentamente l'etichetta. "S, questa verdura. Dobbiamo metterla
a cuocere nel forno per cinque minuti". In quell'istante si spense la luce. "Questo il segnale."
disse il Lama "Adesso dobbiamo metterci dentro questa verdura". Cos dicendo, si avvicin al
forno, apr lo sportello infilandovi tutto il barattolo e lo richiuse subito. Poi manovr alcune
manopole e si accese una luce diversa. "Lobsang, quando tutte queste luci si spegneranno il nostro
pasto sar pronto. Perci adesso dobbiamo prendere i piatti e quegli altri terribili arnesi che hai
visto, cio coltelli affilati, oggetti metallici che da una parte finiscono con un incavo, quelle altre
cose che hanno quattro o cinque punte e si chiamano forchette. Credo che questo pasto ti piacer".Proprio nel momento che finiva di parlare, le piccole luci tremolarono, si abbassarono e si
spensero. "Ecco qua, Lobsang. Ora possiamo sederci sul pavimento e farci un buon pranzo". Si
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mosse verso quello stipo caldo che chiamava forno e ne fece scorrere cautamente lo sportello. La
fragranza era deliziosa e stetti a guardare con l'acquolina in bocca mentre toglieva i piatti di
metallo dai ripiani. Scodell una bella porzione di ogni cosa per me, ma non molto per s.
"Mangia, Lobsang, mangia. Devi tenerti in forza, lo sai". C'erano piatti, ortaggi di vario colore,
nessuno dei quali avevo mai visto prima di allora, e poi il piatto pi grande che conteneva un
grosso pezzo di carne di dinosauro. Con circospezione presi la carne con le dita, finch il Lama midisse di usare la forchetta e mi mostr come dovevo fare. Tagliai allora un pezzo di carne, lo
guardai, lo annusai e me lo misi in bocca. In un baleno mi precipitai in cucina verso l'acquaio e me
ne liberai. Il Lama rideva fragorosamente. "Hai delle idee completamente sbagliate, Lobsang.
Credi che io ti stia giocando un tiro, ma non vero. In alcune parti della Siberia la popolazione
locale ogni tanto scova un dinosauro (dovrebbe trattarsi di mammut) che rimasto intrappolato
nello strato di ghiaccio permanente e si congelato a un punto tale di compattezza che pu darsi ci
vogliano tre o quattro giorni per scongelarlo. Mangiano carne di dinosauro con la massima
soddisfazione". Raschiai per bene gli ultimi avanzi di carne dal piatto e poi, guardando incerto
le verdure, decisi di assaggiarne un po'. Con mio grande stupore, avevano effettivamente un
ottimo sapore. Intendiamoci, mai prima di allora avevo assaggiato verdure; tutto quello che in
precedenza avevo avuto da mangiare era stata la tsampa annaffiata con acqua. Cos mi serviiabbondantemente di tutto, finch intervenne il Lama. "Devi tenere a mente che questo mondo
conta milioni di anni e ci hanno vissuto tanti e tanti tipi di umanit. Per esempio, un paio di
milioni di anni fa sulla terra c'era una specie vivente nota come Homo Habilis. Fecero il loro
ingresso nella nostra era, inventando i primi utensili di questo particolare ciclo. Vedi, noi
apparteniamo alla specie dell'Homo Sapiens e discendiamo da quell'altra specie diHomo di cui ti
ho appena parlato. Immagina che siamo come le piante. Ma gli esseri umani di ogni tipo
vengono messi alla prova e, se non ce la fanno a soddisfare i giardinieri, allora il loro destino sar
quello di subire catastrofi e disastri. Sopravverranno violente esplosioni e terremoti, ogni traccia di
vita umana sar seppellita, profondamente seppellita sotto terra, quindi comparir una nuova razza
di uomini. E cos il ciclo continuer. Come il coltivatore rivolta le piante con l'aratro, cos i
giardinieri del mondo provocarono disastri tali da annientare ogni traccia dei centri abitati. Per
esempio, sono esistite donne dalla pelle purpurea e con otto mammelle per lato esattamente come
le hanno le cagne gravide. Ammetto che avere dodici mammelle sarebbe piuttosto utile, ma la
razza si estinse perch la faccenda era poco pratica. Se la donna aveva dato alla luce molti figli, i
suoi seni diventavano talmente penduli che non era in grado di camminare senza inciamparci. Cos
la razza scomparve. Ci fu poi un'altra razza i cui uomini erano alti 120-130 centimetri, non di pi,
ed erano cavallerizzi nati, non come te che non sai sederti sul pi mansueto dei pony che abbiamo.
Quelli, invece, avevano gambe molto arcuate e non avevano bisogno di staffe o di sella, o roba del
genere. La loro conformazione fisica naturale sembrava fatta apposta per cavalcare. Purtroppo a
quell'epoca il cavallo non era stato 'inventato' ". "Queste rocce che chiamiamo montagne" disse
"hanno delle propriet particolari. Sono in grado di assorbire la luce solare, di assorbirlacontinuamente, e poi, se si sa come fare, possibile liberare la stessa luce solare a qualsiasi grado
di intensit occorra. Mentre il sole risplende pi o meno per tutto il tempo in cima alle montagne,
noi seguitiamo ad accumulare luce solare per le ore in cui il sole ha compiuto il suo percorso e non
pi in vista. Dunque, dicevo, dobbiamo servirci della luce solare immagazzinata. Essa cade su
una piastra di speciale fattura, poi una corrente d'aria fredda soffia sull'altro lato della piastra,
quindi la luce si manifesta sotto forma di calore da una parte e di freddo dall'altra. Ne consegue
che si formano delle goccioline d'acqua, nate dalla luce proveniente dal sole e dal freddo
proveniente dalla terra. Quella sar acqua assolutamente pura, che si chiama acqua distillata.
Possiamo cos raccoglierla in recipienti e avere acqua fresca da bere in abbondanza". Con il
trascorrere degli anni quest'acqua potrebbe contarne uno, due, tre milioni, ma dato che noi siamo
arrivati qui, abbiamo spezzato il sigillo e abbiamo fatto funzionare tutto, in tal caso potrebbeessere stata questione di appena una o due ore prima. Vedi, esiste una cosa che la morte
apparente. Abbiamo sentito parlare molto del fatto che in altri paesi ci sono persone che sono
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entrate in trance catalettica per mesi. Attualmente c' una donna che ha gi oltrepassato il limite di
un anno e mezzo; il suo stato di salute non appare affatto peggiorato, non sembra invecchiata, in
altri termini viva. Non possibile sentirne il battito cardiaco, non possibile coglierne l'alito su
uno specchio. Allora che cos' che la fa dormire e perch non le fa male? Ci sono tante cose da
riscoprire, tutte cose che all'epoca in cui vennero i Giardinieri rientravano nella normalit. Tanto
per farti un esempio, permettimi di mostrarti una stanza - guarda qui sul prospetto - in cui siconservano i corpi a uno stadio di vita in sospensione. Una volta all'anno, in quella stanza
entravano due lama, estraevano i corpi dalle bare di pietra uno per uno e li esaminavano
attentamente nell'eventualit che avessero contratto qualche malattia. Se tutto era a posto, li
facevano camminare su e gi per far muovere di nuovo i loro muscoli. Poi, dopo averli nutriti un
po', bisognava affrontare l'arduo compito di collocare il corpo astrale di un Giardiniere nel corpo
tirato fuori da una bara di pietra. E un'esperienza singolarissima. Nella dimensione astrale, tu sei
libero d assumere qualsiasi taglia ti conviene di pi. Pu darsi che per qualche motivo tu voglia
essere molto piccolo, oppure bello grande e grosso per qualche altra ragione. Bene, tu scegli il
corpo che fa al caso tuo e poi ti ci sdrai accanto. I lama iniettano una sostanza nel corpo
apparentemente morto, poi ti sollevano con delicatezza e ti ci adagiano sopra a faccia in gi.
Gradatamente, in un periodo di circa cinque minuti tu scompari, perdendo sempre pi consistenza,poi tutt'a un tratto la figura che si trova nella bara di pietra con un sobbalzo si mette seduta dritta
esclamando 'Dove sono? Come ho fatto ad arrivare qui?'. Tieni presente che per un po' conservano
il ricordo dell'ultima persona che ha usato il corpo, ma nel giro di dodici ore il corpo che hai scelto
appare del tutto normale ed effettivamente capace di fare tutto ci che potresti fare se tu fossi
sulla terra nel tuo proprio corpo. Facciamo cos perch a volte non possiamo permetterci il lusso di
rischiare di danneggiare il corpo vero. Ci che accade a queste parvenze di corpi non ha
importanza. Essi debbono soltanto trovare qualcuno che sia nelle condizioni adatte per loro, poi
potremmo mettere il corpo in una bara di pietra e lasciare che la forza vitale vada alla deriva verso
un altro piano di esistenza. Sappi che nessuno ci entrato mai per forza, ma sempre nel caso che
ne sia pienamente consapevole e consenziente. Tra non molto tu vivrai in uno di questi corpi per la
durata di un anno meno un giorno. Il giorno di meno ci vuole perch di solito i corpi stanno
trecentosessantacinque giorni senza che capitino loro certi oscuri inconvenienti. Ragion per cui
meglio regolare la durata a un anno meno un giorno. Poi il corpo che tu ancora occupi entra nella
bara di pietra, rabbrividendo per quanto fredda, e gradualmente la tua forma astrale affiora dal
corpo supplente ed entra in quello tuo, assumendone tutte le funzioni, tutti i pensieri e tutta la
conoscenza. Alla quale, inoltre, si sovrappone ora tutta la conoscenza che tu hai acquisto durante
gli ultimi trecentosessantaquattro giorni. Atlantide deteneva un posto di primo piano in questo
settore. Disponevano di una quantit di questi corpi, che venivano adottati di continuo da qualche
individuo di prim'ordine desideroso di conseguire una determinata esperienza. Poi, una volta
raggiunto lo scopo, tornavano a riprendersi il proprio corpo, lasciando il succedaneo a
disposizione di qualcun altro. Non possiamo rischiare che l'autentico personaggio importantesubisca danni, non possiamo permettere che il suo corpo si guasti, perci gliene forniamo un
surrogato. Se a quest'ultimo capita di perdere un braccio o una gamba, proprio un vero peccato,
ma ci non nuoce all'entit superiore che ospita. Lascia che te lo spieghi in questo modo. Nella
testa abbiamo un cervello. Ora questo cervello cieco, sordo e muto. Riesce soltanto a
comportarsi in maniera animalesca e non possiede alcuna autentica cognizione delle sue
sensazioni. Per fare un esempio, diciamo che l'entit superiore tal dei tali desidera sapere cosa si
prova a essere bruciati. Bene, stando nel proprio corpo l'entit superiore non potrebbe sopportare
le violente e rudi vibrazioni necessarie affinch si abbia la sensazione di bruciare, sensazione che
invece pu avere questo corpo di entit inferiore. Allora l'entit superiore entra nel corpo
supplente, dopo di che, salve le necessarie condizioni, pu darsi che essa riesca a conoscere che
cosa si prova grazie all'esperienza fatta dal suo sostituto. Il corpo pu vedere, il cervello no. Ilcorpo pu ascoltare, il cervello no. Il corpo pu provare amore, odio e ogni altra sorta di emozioni,
ma l'entit superiore no, quindi la conoscenza deve ottenerla per procura. Non puoi far entrare
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l'entit nel corpo se lo scopo disonesto. Per aver bisogno di subentrare in un corpo l'entit
superiore deve avere un ottimo autentico motivo. Non lo si pu fare n per interessi sessuali n per
interessi economici, dato che essi non aiutano nessuno a progredire nel mondo. Di solito accade
che i Giardinieri del Mondo abbiano un compito da svolgere, un compito difficile in quanto,
essendo intelletti superiori, essi non hanno sensazioni, non possono vedere. Allora prendono
accordi affinch un certo numero di essi (di intelletti superiori) subentrino in un corpo, scendanosulla terra e fingano di essere terrestri. Dico sempre che l'inconveniente pi grosso l'odore
spaventoso che questi corpi emanano. Il loro odore simile a quello della carne calda e putrefatta
e, prima di poter superare la nausea provocata da un trasferimento del genere, pu darsi che ci
voglia mezza giornata. Quindi non c' davvero modo che un'entit superiore, che abbia
eventualmente fatto qualche errore, possa ingannare il corpo supplente. Esso pu osservare ci che
fanno gli altri, si capisce, ma non si pu fare niente che danneggi l'entit superiore. Questi corpi
supplenti hanno una specie di Corda d'Argento che conduce a una fonte di energia. Questa, a sua
volta, tiene aperta la strada per il corpo che deve essere occupato, come si sa nella maggior parte
delle religioni che esistono al mondo. La Corda d'Argento collegata sul piano metafisico a una
fonte centrale e coloro che accudiscono a questi corpi possono valutarne lo stato di salute tramite
appunto la Corda d'Argento e, di conseguenza, possono aumentare l'alimentazione o sospenderla aseconda dei casi". Scossi la testa, sconcertato. "Allora perch a certi la Corda d'Argento spunta sul
capo, mentre ad altri esce dall'ombelico? Vuol dire che gli uni sono migliori degli altri? Vuol dire
che se la corda esce dall'ombelico si tratta di gente non tanto evoluta?" "Niente affatto. Non ha
nessunissima importanza da dove emerge la Corda d'Argento. Se tu appartenessi a un certo tipo,
potrebbe darsi che la tua Corda d'Argento emerga, diciamo, dal tuo alluce per tutto il tempo che il
contatto stabilito, e questo tutto ci che importa. E finch il contatto stabilito e tenuto sotto
controllo, il corpo continua vivere in una condizione che definiamo statica. Ci significa che tutto
immobile. Gli organi corporei funzionano al minimo e nell'arco di un anno un corpo consumer
meno di una ciotola di tsampa. Vedi, dobbiamo fare cos, altrimenti dovremo girovagare per
sempre lungo i tunnel di questa montagna, stando attenti che un corpo sia ben curato. Se poi
facessimo venire qui gente incaricata di nutrire i corpi, allora ci nuocerebbe effettivamente al
corpo, poich una persona potrebbe vivere in condizione statica per svariati milioni di anni, purch
sia curata con il dovuto riguardo. E questo dovuto riguardo pu passare, come in effetti passa,
attraverso la Corda d'Argento". "Allora una grande Entit pu scendere a dare un'occhiata, per
vedere che specie di corpo occuper l'essere superiore?" "No" disse il Lama "Se l'Entit che
occuper un corpo lo vedesse quando vuoto, non si sognerebbe di entrare in una cosa dall'aspetto
tanto disgustoso. Su, vieni con me, andiamo nella Sala delle Bare". Ed ecco la porta, una
grande porta, che sembrava fatta d'oro battuto. Al nostro approssimarsi una luce esterna prese a
tremolare e poi si stabilizz. E la porta si spalanc. Entrammo e per un attimo mi fermai
prendendo nota di quello spettacolo piuttosto raccapricciante. Era un locale stupendamente
arredato, pieno di pilastri e di sbarre. "Servono per appenderci i corpi che si sono destati da poco"disse il Lama "Il pi delle volte quando si svegliano sono un po' storditi. E' piuttosto seccante che
un corpo appena ridestatosi finisca faccia a terra e si sfiguri al punto che per un po' non possibile
impiegarlo. Scombussola tutti i piani che si sono fatti e pu darsi che in seguito si debba prendere
un corpo diverso e un'entit diversa, il che comporta molto lavoro supplementare. Nessuno di noi
ne sarebbe contento. Ma vieni un momento qui e guarda questo corpo". Mi diressi con riluttanza
verso il punto in cui il Lama mi faceva cenno di avvicinarmi. Guardai nell'interno della bara di
pietra. C'era un uomo nudo. Sul corpo aveva molti aghi, almeno cos sembravano, da cui partivano
dei fili sottili. Mentre lo osservavo, il corpo ogni tanto sussultava e sobbalzava, il che era uno
spettacolo veramente spaventoso. In quel momento apri gli occhi privi della vista e torn a
chiuderli. "Dobbiamo andarcene immediatamente." disse il Lama Mingyar Dondup. "Quest'uomo
verr occupato molto presto. La presenza di intrusi li mette tutti in agitazione". Si gir e usc dallastanza. Diedi un'ultima occhiata in giro e poi lo seguii malvolentieri. Le persone nelle bare di
pietra, tanto uomini che donne, erano completamente nude e mi chiedevo che cosa avrebbe fatto
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una donna occupando uno dei quei corpi. "Lobsang," disse il Lama "ti leggo nel pensiero. Perch
non si dovrebbe usare una donna per qualche scopo? Una donna ci vuole, in quanto ci sono posti
dove gli uomini non sono ammessi, proprio come ce ne sono altri dove non sono ammesse le
donne. Ma muoviamoci un po' pi alla svelta, perch non dobbiamo far ritardare l'Entit superiore
che in attesa". "Comunque, Maestro, non riesco a vederne il vantaggio. Voglio dire, si
supporrebbe che l'Entit superiore entri in un corpo appena nato, anzich gingillarsi con cadaveriche rassomigliano a zombi". " Prima che un bambino impari qualcosa ci vogliono molti anni,
deve andare a scuola, deve ubbidire ai genitori, il che una vera perdita di tempo. Trascorrono
forse trenta o quaranta anni, mentre se il corpo pu fare tutto questo e poi entrare in queste bare,
allora la persona vale effettivamente molto di pi, conosce tutte le condizioni di vita del posto
dove nata e non deve passare anni ad aspettare e apprendere, non sapendo neanche di che cosa
occuparsi". "In ogni modo, poi, perch la durata della vita degli esseri umani cos
tremendamente breve? A quel che si legge a proposito di qualcuno dei Sapienti, cio di quelle
persone che sono veramente sagge, sembra che siano vissuti cento, duecento o trecento anni, e
ancora appaiono giovani". "Sta bene, Lobsang, tanto vale che te lo dica adesso. lo ho pi di
quattrocento anni e so dirti esattamente perch la vita degli uomini cos breve. Molti milioni di
anni fa, quando il nostro