30 giugno 2009 Relazione dei servizi 2008 Pianificazione dei servizi 2009

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COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA BUSSOLENGO, LEGNAGO, VERONA 30 giugno 2009 Relazione dei servizi 2008 Pianificazione dei servizi 2009 Manuela Peruzzi Spisal ulss 20 Verona

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30 giugno 2009 Relazione dei servizi 2008 Pianificazione dei servizi 2009. Manuela Peruzzi Spisal ulss 20 Verona. caratteristiche produttive del territorio. Nella provincia di Verona, al 2007 attive 90.246 imprese (dati Infocamere) popolazione lavorativa complessiva 398.000 unità - PowerPoint PPT Presentation

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30 giugno 2009

Relazione dei servizi 2008Pianificazione dei servizi 2009

Manuela PeruzziSpisal ulss 20 Verona

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caratteristiche produttive del territorio

Nella provincia di Verona, al 2007

attive 90.246 imprese (dati Infocamere)

popolazione lavorativa complessiva 398.000 unità(dati ISTAT)

Il 95% sono piccole medie imprese.

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Imprese attive 2007: ripartizione percentuale per aggregazioni di attività

Imprese attive (2007)

produzione servizi49%

agricoltura21%

industria manifatturiera

13%

costruzioni17%

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Forza lavoro 2007: ripartizione percentuale occupati per aggregazioni di attività

Occupati (media 2007)

costruzioni9%

agricoltura4% industria

manifatturiera25%

produzione servizi62%

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Caratteristiche produttiveCaratteristiche produttive

Frammentazione delle imprese con dispersione delle attivitàFrammentazione delle imprese con dispersione delle attività Catena di appalti e diversificazione dei nuclei di decisioneCatena di appalti e diversificazione dei nuclei di decisione Mutamenti dei modelli organizzativi di impresaMutamenti dei modelli organizzativi di impresa Picchi di produzionePicchi di produzione Perdita di centralità del lavoro subordinato e aumento del lavoro a tempo Perdita di centralità del lavoro subordinato e aumento del lavoro a tempo

determinatodeterminato

Rischi supplementariRischi supplementari

Improvvisazione Improvvisazione Aumento del carico di lavoro Aumento del carico di lavoro Dilatazione dell’orarioDilatazione dell’orario Vuoti di responsabilitàVuoti di responsabilità Meno specializzazione della manodopera.Meno specializzazione della manodopera.

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Salute e lavoro in provincia di VeronaSalute e lavoro in provincia di Verona

Trend in calo degli infortuni ma Verona rimane la provincia con il Trend in calo degli infortuni ma Verona rimane la provincia con il maggior numero di infortuni del Venetomaggior numero di infortuni del Veneto

Calano meno gli infortuni gravi gravissimi e mortali, le cause si Calano meno gli infortuni gravi gravissimi e mortali, le cause si ripetono ripetono

Vi sono settori, con maggior prevalenza: edilizia, agricoltura, Vi sono settori, con maggior prevalenza: edilizia, agricoltura, trasporti… trasporti…

Si aggiungono nuovi rischi Si aggiungono nuovi rischi

le malattie professionali assumono nuove caratteristiche e le malattie professionali assumono nuove caratteristiche e l’ aumento dei tumori professionali per pregresse esposizionil’ aumento dei tumori professionali per pregresse esposizioni

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La pianificazione delle attività LEA (DPCM 2001) DI PREVENZIONE

Delibera regionale (D.G.R. n. 2860 del 7.10.2008) assegna ai Direttori Generali il raggiungimento di obiettivi di attività previsti per gli SPISAL nel DPCM 17.12.2007 - PATTO STATO REGIONI.

• vigilanza nel 2,5% delle aziende nel 2009 e 5% nel 2010 nei comparti ed ai problemi di maggiore rilevanza epidemiologica

• sportello informativo (telefonico, via internet, su appuntamento) di

assistenza alle imprese, lavoratori, associazioni, DGR 99/8.8.2008)

• Indagini per infortuni gravi, gravissimi e mortali e malattie professionali

• sorveglianza sanitaria negli ex esposti ad amianto

• interventi di infor-formazione per datori di lavoro delle piccole imprese, rappresentanti dei lavoratori e lavoratori stranieri.

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Standard delle attività di prevenzioneStandard delle attività di prevenzione

I NUOVI STANDARD DI ATTIVITA’ PER LA VIGILANZA NEGLI AMBIENTI DI I NUOVI STANDARD DI ATTIVITA’ PER LA VIGILANZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO – Patto per la sicurezza sul lavoro – DPCM 17.12.2007:LAVORO – Patto per la sicurezza sul lavoro – DPCM 17.12.2007:

ITALIA 250.000 controlli nel 2009ITALIA 250.000 controlli nel 2009

VENETO 17.650 VENETO 17.650

VERONA 3.383 VERONA 3.383

50% degli interventi in : 50% degli interventi in :

• ediliziaedilizia

• agricolturaagricoltura

• aziende con priorità di rischio infortunisticoaziende con priorità di rischio infortunistico

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Interventi di prevenzione effettuati nel 2008 in rapporto agli obiettivi del DPCM 17.12.07

Interventi di prevenzione

ULSS 20

ULSS 21

ULSS 22

TOTALI

Numero Numero Numero Numero

Aziende di tutti i comparti oggetto di intervento

930 350 545 1825

• Obiettivi DPCM 17.12.07 (5% PAT) 1710 585 1088 3383

• Differenza - 780 - 235 - 543 - 1558

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Livello di copertura rispetto ai LEA assegnatiLivello di copertura rispetto ai LEA assegnati

• vigilanza complessiva di tutte le aziendevigilanza complessiva di tutte le aziende 53%53%

• vigilanza cantieri / notifiche pervenute vigilanza cantieri / notifiche pervenute 20 % 20 %

• indagini per infortuni indagini per infortuni mortali mortali 100 % 100 % gravissimigravissimi 100 %100 %

gravi gravi 20-25 %20-25 %

• indagini per malattie professionali indagini per malattie professionali 100 %100 %

• sportello informativo sportello informativo 100 %100 %

• visite per ex esposti ad amianto visite per ex esposti ad amianto 100 %100 %

• In-formazione In-formazione 100 %100 %

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il personale degli spisal della provincia di Verona

PERSONALE NUMERO

Medici 11

Chimici e Biologi 4

Ingegneri 2

Tecnici della prevenzione 23

Totali UPG 40

Interventi di prevenzione (3.383) 88/UPG

Ass. sanitari e Infermieri 8

Amministrativi 4

Altri (Psicologo, Sociologo) 2

Totali 54

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ULSS N° OPERATORITOTALI

N° ADDETTIINDUSTRIA

SERVIZI

N.ADDETTI GLOBALI: INDUSTRIA, SERVIZI AGRICOLTURA PER

PROVINCIA

RAPPORTO OPERATORI/ADDETTI INDUSTRIA E SERVIZI

X 100 000

RAPPORTO OPERATORI

/ADDETTI GLOBALI

X 100 000 PER PROVINCIA

U.L.SERVIZI,

INDUSTRIA

RAPPORTO OPERATORI /U.L.

X 10 000

1 10 45567Belluno72.254

21 Belluno14

10184 9.8

2 5 22727 22 5008 9.9

3 7 59492

Vicenza320.438

11 Vicenza15

13900 5.0

4 10 65829 15 13166 7.5

5 14 72020 19 12584 11.1

6 16 109021 14 23916 6.6

7 12 73448

Treviso316.374

16 Treviso13

16260 7.3

8 14 84011 16 19095 7.3

9 14 139798 10 29982 4.6

10 12 60011

Venezia304.337

19 Venezia21

17243 6.3

12 26 139093 17 22739 11.4

13 17 63396 26 15436 11.3

14 10 32638 30 9206 10.8

15 19 85063

Padova298.408

22 Padova19

18693 10.1

16 24 152161 16 32396 7.4

17 14 46084 30 13456 10.4

18 18 48509Rovigo73.220

37 Rovigo33

13374 13.4

19 6 19068 31 5891 10.1

20 23 191160

Verona339.736

12 Verona16

34020 6.7

21 13 44587 29 11695 11.1

22 17 82046 20 21758 7.8

TOTALE 301 1635740 1724771 18 17 360010 8.3

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Il TESTO UNICO il D. LGS. 81/2008

Riordino e coordinamento delle normative preesistenti in materia di sicurezza e salute sul lavoro

FINALITA’: RIDUZIONE DEGLI INFORTUNI MORTALI E GRAVI Potenziamento della prevenzione

Estensione del campo di applicazione

Contrasto del lavoro nero irregolare

Ampliamento della formazione

Inasprimento del sistema sanzionatorio

Comitati di coordinamento nazionale, regionale, provinciale.

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Il coordinamento Il coordinamento art. 7 del D. Lgs. 81/2008art. 7 del D. Lgs. 81/2008

ORGANISMO PROVINCIALE COORDINATO DAL DIRETTORE ORGANISMO PROVINCIALE COORDINATO DAL DIRETTORE GENERALE ATTRAVERSO IL RESPONSABILE SPISALGENERALE ATTRAVERSO IL RESPONSABILE SPISAL

SPISAL, VVFF, INAIL, Direzione provinciale del Lavoro, ISPESL SPISAL, VVFF, INAIL, Direzione provinciale del Lavoro, ISPESL

predisporre programmi di intervento, tenendo conto delle priorità predisporre programmi di intervento, tenendo conto delle priorità individuate a livello provinciale, individuate a livello provinciale,

garantire azioni di coordinamento delle attività di vigilanza, controllo, garantire azioni di coordinamento delle attività di vigilanza, controllo, formazione, informazione, assistenza alle imprese.formazione, informazione, assistenza alle imprese.

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MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

Direzione Provinciale del Lavoro di Verona

L’esperienza operazione cantieri sicuri

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VIGILANZA COORDINATA SPISAL POLIZIA MUNICIPALE NEI CANTIERI

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SPISAL, DPL, INPS, INAIL, CCIAA, FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL, Federazione Provinciale Coldiretti Verona, Cia Verona, Confagricoltura, Ente Bilaterale dell’Agricoltura Veronese

Per:

assistenza, infor-formazione di tutti i soggetti;

Controlli coordinati degli enti pubblici.

a

ATTO DI IMPEGNO SICUREZZA IN AGRICOLTURA

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Per

Individuare criteri uniformi per l’interpretazione e l’applicazione della normativa di sicurezza antincendio negli ambienti di lavoro;

Uniformare le procedure di verifiche ispettive;

PROTOCOLLO DI INTESA CON VIGILI DEL FUOCO 2007

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COME INDIRIZZARE LA PREVENZIONE COME INDIRIZZARE LA PREVENZIONE

Controllo mirato con attenzione su settori, rischi, Controllo mirato con attenzione su settori, rischi, condizioni di lavoro, imprese a maggior rischio di condizioni di lavoro, imprese a maggior rischio di infortunio e di salute infortunio e di salute attraverso un sistema di sorveglianza attraverso un sistema di sorveglianza

epidemiologica (fussi inail) epidemiologica (fussi inail)

Selezione dei Selezione dei cantieri con priorità di rischio di infortuniocantieri con priorità di rischio di infortunio grave e mortale, attraverso il controllo a vista del 100% grave e mortale, attraverso il controllo a vista del 100% dei cantieri edili notificati con mappatura del territorio.dei cantieri edili notificati con mappatura del territorio.

Assistenza e supporto prevalente alle piccole e medie Assistenza e supporto prevalente alle piccole e medie aziende a maggior rischio di infortunioaziende a maggior rischio di infortunio

Semplificazione delle procedure di vigilanza Semplificazione delle procedure di vigilanza mirate su mirate su obiettivi sensibili di rischio obiettivi sensibili di rischio

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COME RAGGIUNGERE QUESTI OBIETTIVICOME RAGGIUNGERE QUESTI OBIETTIVI

ConsolidamentoConsolidamento

SSinergie di vigilanza integratainergie di vigilanza integrata tra enti della prevenzione, SPISAL, tra enti della prevenzione, SPISAL, DPL, Inps, Inail, Polizia Municipale e altre Forze dell’Ordine nei DPL, Inps, Inail, Polizia Municipale e altre Forze dell’Ordine nei cantieri e in agricoltura.cantieri e in agricoltura.

rete della prevenzione con le parti socialirete della prevenzione con le parti sociali (OO.SS. e Ass. (OO.SS. e Ass. Imprenditoriali), gli organismi bilaterali.Imprenditoriali), gli organismi bilaterali.

Per concludere:Per concludere:L’obiettivo da raggiungere è di un’azione di vigilanza ed assistenza L’obiettivo da raggiungere è di un’azione di vigilanza ed assistenza in grado di conciliare la grave situazione economica con la tutela in grado di conciliare la grave situazione economica con la tutela della salute. della salute.

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CHE COS’E’ LA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO ?

Politica

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Sul lavoro