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luigi-maccaro -
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bellezza del luogo. Gra-zie anche al lavoro deinostri ragazzi che l’han-no resa davvero bella.C’era tanta gente chegià vive una sorta diimpegno civile in orga-nizzazioni di volontaria-to, sportive, culturali.Abbiamo avuto diversidocenti universitari.Certo, non possiamocompetere con chi fanumeri impressionantipagando le cene nei ri-storanti o cose del ge-nere. Ma si sa, le rivo-luzioni le fanno le mi-noranze, no?».
Ri.Ca.
onclusa l’esaltante,seppur faticosa espe-
rienza di Talenti, abbia-mo chiesto a LuigiMaccaro, responsabiledella sede Exodus diCassino, un bilanciodell’evento e se l’obiet-tivo prefissato sia statoraggiunto.«L’obiettivo della mani-festazione era creareun contenitore dentroal quale favorire la di-scussione intorno ad al-cune tematiche pre-gnanti per il futuro del-la città - risponde Mac-caro - nella speranza diriaccendere un po’ dipassione, di desideriodi partecipazione daparte di tutti ed in par-ticolare dei giovani. Lacittà di Cassino devecostruire un progettonuovo che tenga al cen-tro i ragazzi. Però biso-gna fidarsi. Bisognacrederci per davvero.Un ragazzo di vent’an-ni dovrebbe provare di-sgusto di fronte a vec-chi volponi che hannoamministrato per de-cenni la città ed oracercano di cooptare, dicoinvolgere, di sfrutta-re gruppi e facce pulite,solo perché fra qualchemese si vota. I ragazzinon hanno l’anello alnaso. Devono soloprendere coraggio. E gliadulti che pensano disfruttarne biecamentela giovane età commet-tono un grave errore.
Da questo punto di vi-sta l’obiettivo della ma-nifestazione è stato am-piamente raggiunto: lacoltre grigia si stasquarciando». Cosa pensa che re-sterà di questa inizia-tiva sul territorio?«Vorrei che restasse unmetodo, quello del ri-trovarsi e confrontarsi.Vorrei che il dibattitopolitico non fosse costi-tuito solo dai commentie dalle polemiche chesi rintuzzano sulle pagi-ne dei giornali. Di que-sti tempi si parla tantodella politica del fare. Eva bene. Ma c’è biso-gno anche di una politi-ca che sappia pensare,ascoltare, confrontarsi,mettersi in discussioneper erodere quel siste-ma di potere autorefe-renziale dentro al qualele discussioni e le deci-sioni vengono prese atavolino da 2-3 personealla volta. Ma questocambiamento non lopossiamo chiedere agliamministratori di lungocorso».Exodus non è più so-lo associabile a drogae disagio. Ora è sino-nimo di...?«Exodus è sinonimo dipassione educativa.L’ho imparato dal miocapo, don Mazzi, che èinnamorato dei giovanicome lo erano prima dilui don Bosco, BadenPowell e tanti altri. Il
mio capo clan, agliscouts, aveva scritto suun muro della sede unafrase di don PrimoMazzolari: ”Un giovaneche a vent’anni nonsente fremiti di ribellio-ne, a trenta sarà un ru-minante”. Ho sempreavuto paura di diventa-re un ruminante. Edoggi, che di anni ne ho40, voglio fare la miaparte affinché i fremitidi ribellione dei ragazzipossano esprimersi,trasformarsi in energiapositiva, in passione, inimpegno solidale. Neho visti troppi diventa-re schiavi di droga, al-col, sesso, annichili-mento, noia, depressio-ne, spesso solo perchénon avevano intornoadulti capaci di coglierequell’energia. Se i geni-tori, gli insegnanti, iparroci, i politici lasmettessero di averpaura dei ragazzi il no-stro mondo, e la nostracittà, sarebbero davve-ro migliori. Per questo,tra qualche giorno, ri-partiremo con il proget-to Graffiti music che inquella notte magica diattesa del Papa, scaldòil cuore di centinaia dinostri giovani».Impegno sociale epolitico sono stretta-mente connessi, macon quale scopo?«Noi siamo convintiche sia possibile affron-tare i grandi problemi
C sociali in maniera sem-plice, coniugando pro-fessionalità e volonta-riato, avventura e quo-tidiano, movimento eistituzione. Cerchiamodi lavorare con tutte lerealtà presenti sul terri-torio. Exodus non puònon affrontare i piùscottanti problemi so-ciali. La sua vocazioneè proprio quella di sta-re sugli avamposti. E’questo il nostro mododi fare cultura. Di sug-gerire cambiamenti
istituzionali, suggeren-do una strada anche acoloro che gestiscono lacosa pubblica».I cittadini di Cassinohanno risposto inmodo piuttosto tiepi-do alla proposta diTalenti. Pigrizia o al-tro?«Io non direi. Intanto,non era così facile veni-re in comunità, da mol-ti ancora considerataun luogo “chiuso”, nonaccessibile. Tanto è ve-ro che molti che sonovenuti per la prima vol-ta hanno avuto espres-sioni di stupore per la
ltro che social network, alcuni giovani preferiscono affidare agli alberi ( inquesto caso, cinque in rapida successione) i propri messaggi d’amore. Po-
trebbe essere uno sposo ansioso di arrivare all’altare l’anonimo che ha affis-so una serie di fogli lungo i pini di via Sferracavalli. Il messaggio, ricompo-sto, suona così:«Hey dolce, pronta? Sei il fremito della mia anima. Ti amo!».
A
LA NOTA L’ex assessore Palombo
«Ai giovani dobbiamogarantire trasparenza»
Alberi utilizzati come messaggeri d’amore L’insolita trovata su via Sferracavalli, forse opera di un ansioso sposo
I ragazzi non diventinofacile “esca” degli adulti
POLITICHE GIOVANILI Nel “dopo Talenti” arriva l’appello da parte di Exodus
ul dopo “Talenti” in-terviene l’ex assesso-
re Carmelo Palombo,che esprime tutta la suasoddisfazione e il totaleappoggio a chi parteci-pa con orgoglio e inte-resse alla vita pubblica.«La politica giovanile -sottolinea l’ex ammini-stratore - è praticamen-te inesistente, e i pochigiovani che hanno degliideali politici non ven-gono incoraggiati a por-tare avanti le proprieidee. I giovani ci chie-dono servizi, occasioniper crescere e miglio-rarsi, lavoro qualificato,
ma anche risposte ai lo-ro problemi. E’ da quiche si dovrebbe riparti-re, cercando di iniziareun progetto integrativotra politica e giovani.Le parole del PadreAbate credo siano ser-vite a sottolineare in
S
CASSINO
modo energico la situa-zione di malessere estallo in cui da troppotempo la città sembraessersi arenata, cercan-do di concentrare il pro-prio pensiero sulle ge-nerazioni più giovani,perché come ripeto lasvolta per un cambia-mento radicale deve ini-ziare concentrandosi sudi loro. In passato, nellaveste di assessore, misono occupato di pro-blemi legati alla vivibi-lità di Cassino, cercan-do di avanzare propostee tenendo sempre pre-senti due aspetti per mefondamentali: sicurezzae legalità. E credo che latrasparenza sia la prio-rità assoluta da perse-guire. Le promesse nonmantenute, gli scandali,l’opportunismo, i giochidi potere, queste sono leragioni per la quale re-gna lo scetticismo tra lenuove generazioni chesono diventate il sogget-to escluso dalla politica.E’ necessario, invece,un tipo d’educazionecompletamente diverso,che abitui le persone,fin dai primi anni dellapropria vita, a porsi inrelazione con gli altri.Per questo l’impegno èquello di costruire unarete di interessi, di op-portunità e servizi, chepartendo dalla traspa-renza, permetta a d ognigiovane di sentirsi parteintegrante del progettopolitico».
Martedì 28
Settembre 201028