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22.36.474 definizione e modelli · 2016. 5. 2. · realtà con un criterio naturalistico di...
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Definizioni scientifiche
individuò altresì 3 variabili legate alla impostazione degli autori delle definizioni – Livello di astrattezza e di generalizzazione – Rilievo dato all’intenzionalità dell’atto
comunicativo – Associazione della definizione a un valore
normativo
Fondamenti della comunicazione
Definizioni scientifiche
La conclusione di Dance fu che, data l’impossibilità di pervenire alla definizione più rigorosa, questi tentativi chiedevano troppo al concetto di comunicazione, forzandolo a compiere un lavoro eccessivo. Siamo di fatto di fronte non ad una singola idea ma a una famiglia di concetti tra loro non riducibili a unità.
Fondamenti della comunicazione
Definizioni scientifiche
La Annenberg School of Communication, 1989, pubblicando un’enciclopedia nell’ambito delle scienze della comunicazione, non include la voce «comunicazione», lasciando all’intera opera il compito di «definire, riflettere, sintetizzare e spiegare il campo (field) in modo accessibile, esaustivo e autorevole». Wilbur Schramm
George Gerbner
Fondamenti della comunicazione
Definizioni scientifiche «Comunicazione è un termine difficile da definire. Quasi tutte le definizioni dicono probabilmente di più sul loro autore che non sulla natura della comunicazione.»
Emory A. (Em) Griffin A First Look at Communication Theory McGraw-Hill Inc., 19973.
La versione testo di alcuni capitoli (almeno del 2. Talk about Communication) appare sul web nel sito www.afirstlook.com, ove pare sia disponibile anche una versione più completa, con figure, in PDF.
Definizioni scientifiche La comunicazione è un processo in cui una persona, mediante l’uso di segni (naturali, universali)/simboli, verbalmente e/o non verbalmente, consapevolmente o non consapevolmente ma intenzionalmente, veicola significato ad un’altra al fine di ottenere un cambiamento.
Robert J. Schihl (Regent University, School of Communication and the Arts, Virginia)
www.regent.edu/acad/schcom/phd/com707/def_com.html
La mia definizione è decisamente orientata sull’emittente. Io assegno grande valore all’intenzionalità: cioè si ha vera comunicazione (true communication) solo quando il significato creato o ricevuto è quello che l’emittente intendeva. Se il mio significato non è stato veicolato, io dubito che ci sia stata comunicazione. È stato implicato il linguaggio, delle parole sono trascorse, ma non un atto di comunicazione.
Puntualmente Schihl conclude con il richiamo all’etimologia del termine a alle consonanze col valore assegnato dalla teologia cristiana ai valori “comunitari”
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razionalità rispetto ai mezzi (Weber), incapace di legittimare i propri obiettivi (demandati alla sfera alternativa dei “valori”) la scienza finisce per annegare nel mare dell’oggettività e perdere lo sguardo “panoramico” sulla realtà
specializzazione del lavoro scientifico affermazione di un sapere “parcellizzato”, alieno dalle grandi sintesi
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Definizioni scientifiche Qualcosa di simile accade nell’arte “cubista”. Gli occhi e i nasi storti di Picasso non vengono da un’imperizia nel disegno o da un espediente per essere grandi artisti senza talento, ma dal tentativo di svolgere su una tela bidimesionale un discorso tridimensionale. Egli metteva insieme davanti e dietro, profilo e prospetto dei volti, per rappresentare una realtà nuova e complessa, lasciando spazio alla visione e all’interpretazione dello spettatore, più che alla raffigurazione realistica che copia la realtà e prestabilisce ciò che lo spettatore deve vedere.
Pablo Picasso Portrait of Francoise, (olio su tela, 1949)
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Già gli impressionisti pensavano che il compito dell’artista non fosse più quello di rappresentare la realtà con un criterio naturalistico di verosimiglianza, ma piuttosto quello di restituire il punto di vista e il modo di percepirla, cioè l’“impressione” che essa suscitava, per favorire sensazioni soggettive e personali nell’osservatore, con atteggiamento apertamente provocatorio rispetto all’arte classica, accademica e pompier.
Claude Monet Stagno delle ninfee, armonia in verde (olio su tela, 1899, Musée d'Orsay, Parigi)
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Se vivessimo in un palazzo di cui si può vedere solo una piccola parte, solo alcune stanze, senza conoscere nulla
dell’insieme architettonico che lo configura, della struttura che lo sorregge, del paesaggio che lo contiene, se avessimo solo assaggi, approcci limitati, come accade per la comunicazione,
saremmo costretti a lavorare su schemi e mappe.
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Definizioni scientifiche Bisogna ripercorrere alcuni itinerari della scienza e della cultura del ’900, per trovare le ispirazioni e i vincoli che - sulle macerie del positivismo ottocentesco - hanno prodotto
– La possibilità di ragionare per centri di interesse comune, piuttosto che per rigide articolazioni disciplinari,
– la disponibilità a rincorrere la realtà sin nelle pieghe dell’effimero anziché barricarsi nella cittadella del sapere, sulle vette dei massimi sistemi,
– la predilezione per le architetture scientifiche composite e flessibili rispetto a costruzioni rigorose e severe che sembrano voler sottomettere quelle realtà che dovrebbero solo spiegare e che minacciano crolli irreparabili non appena se ne corroda una giuntura.
Sono queste le principali condizioni che permettono la nascita del concetto moderno di comunicazione.
Definizioni scientifiche Per quanto riguarda la possibilità di ragionare per centri di interesse comune, nell’800 il consesso scientifico obbligava a fondare una scienza per ogni nuovo oggetto emerso o a proposito della scoperta di un nuovo contesto entro cui collocare un oggetto già noto. Per questo Freud passò buona parte della sua vita a cercare una base scientifica per la psicanalisi, soffrendo per l’incapacità di farne una scienza esatta. La stessa sorte toccò a De Saussure, il linguista che nel corso delle sue lezioni parigine introducendo le nuove nozioni di segno, significato e significante, sentiva la necessità di una nuova disciplina che avrebbe voluto chiamare semiologia.
Definizioni scientifiche
La cultura del ’900 è punteggiata di scuole e circoli, quali quelli di Vienna (epistemologico) o di Praga (linguistico), ossia luoghi in cui gruppi di studiosi di discipline affini si riunivano per favorire il dibattito ed il progresso della scienza, come per lungo tempo era avvenuto nell’ambito delle scienze esatte. Lo scambio nella comunità scientifica smette in quell’epoca di essere pontificale. Diminuisce il prestigio del singolo grande pensatore (Hegel, Kierkegaard, Schopenhauer). A partire dal ’900 gli scienziati cominciano a lavorare in gruppo, attivando il ragionare per centri di interesse comune.
Definizioni scientifiche In quest’ottica la diffusione della comunicazione, il sapere e la cultura smettono d’essere questioni di coscienza (spirituali e individuali) e diventano anche problemi scientifici, alla cui soluzione possono lavorare gruppi di “specialisti”. I dilemmi del mondo contemporaneo cominciano ad essere percepiti come complessi, a richiedere un approccio multidimensionale. Ciò vale anche per la comunicazione, che diventa un oggetto sempre più intricato, con l’invenzione della riproduzione e della trasmissione a distanza della voce e dell’immagine. Mentre l’oggetto diventa più complesso, viene anche percepito come più articolato.
Definizioni scientifiche
Inoltre, la comunicazione sino all’800 coincideva con il linguaggio. La comunicazione senza senso, inconscia o inconsapevole, non era oggetto di indagine perché non produceva significati certificati. Solo con Freud si attribuisce valore al lapsus, al sogno, a ciò che è comunicato dal subconscio, un senso addirittura maggiore rispetto alla comunicazione “consapevole”, il cui significato è in buona parte determinato dal contesto sociale. Cambia il modo di guardare la comunicazione: comincia ad essere rilevante non solo la comunicazione seria, strutturata, controllata, che serva a qualcosa o che abbia uno scopo sociale, comincia a contare, invece, tutto ciò che ci circonda e ciò che è personale.
Fondamenti della comunicazione
Oggi spesso si parla di Società della comunicazione
E altrettanto spesso si dice che tutto è comunicazione
In realtà, consultando i differenti dizionari della lingua italiana nel corso del tempo ci si rende conto del crescente spazio che indubbiamente la comunicazione ha assunto
La Società della Comunicazione
Il dizionario
Fondamenti della comunicazione
La Società della Comunicazione Nell’età post-industriale la "finitezza" di sempre, che ci opprimeva e ci imponeva la sua legge, si infrange. A portata degli uomini si trova finalmente la risorsa infinita, l’unica: l’informazione, la conoscenza, l’intelligenza.
Jean-Jacques Servan-Schreiber, "Le Défi Mondial", 1980
Fondamenti della comunicazione
Nel mondo in cui viviamo l’elemento fondamentale non sono più le risorse o gli strumenti produttivi, ma l’informazione, il pensiero umano. Ciò che conta non è più il possesso delle risorse, né delle macchine per trasformarle ma la conoscenza. Il potere è nelle mani di chi ha maggiori conoscenze, o può controllare il flusso delle informazioni.
La Società della Comunicazione
Alvin Toffler, The Third Wave, («La terza ondata»), W. Morrow & Co, Inc, 1980.
La Società della Comunicazione La fortuna travolgente del concetto di comunicazione può rappresentare il più grande pericolo per la sua “tenuta” e per la sua capacità interpretativa. In situazioni di condivisione quasi universale di un’idea, si rischia costantemente di svuotare di contenuti il concetto, accrescendo l’adesione superficiale e “di maniera”. Si sviluppa, così, un concetto di comunicazione moderno, allargato, una specie di “pancomunicazionismo”, secondo cui tutto è comunicazione. Somiglianza con il pan-culturalismo
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Paul Watzlawick e la “Scuola di Palo Alto” La “Scuola di Palo Alto” ha utilizzato le teorie della comunicazione, in particolare della pragmatica, come sfondo teorico per il lavoro psicoterapeutico. Gli assiomi della comunicazione sono “alcune proprietà semplici della comunicazione che hanno fondamentali implicazioni interpersonali” P. Watzlawick, J.H. Beavin, D.D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana, trad. it. Astrolabio, Roma, 1971
Importanza della Comunicazione
Fondamenti della comunicazione
Importanza della Comunicazione
1 “Non si può non comunicare”
Chiunque si trovi in una situazione sociale è comunque la sorgente di un flusso informativo, indipendentemente dalla propria intenzionalità, dall’efficacia dell’atto comunicativo o dalla comprensione reciproca.
Fondamenti della comunicazione
Importanza della Comunicazione
Il comportamento non ha un suo opposto. Non esiste qualcosa che sia un non comportamento o, per dirla anche più semplicemente, non è possibile non avere un comportamento. Ora se si accetta che l’intero comportamento in una situazione di interazione ha valore di messaggio, vale a dire è comunicazione, ne consegue che comunque ci si sforzi non si può non comunicare. (Watzlawick 1967)
Fondamenti della comunicazione
Importanza della Comunicazione "L’uomo che guarda fisso davanti a sé mentre fa colazione in una tavola calda affollata , o il passeggero d’aereo che siede con gli occhi chiusi, stanno entrambi comunicando che non vogliono parlare con nessuno né vogliono si rivolga loro la parola, e i vicini di solito afferrano il messaggio e rispondono lasciandoli in pace” E. Degas, L’absinthe, 1876
P. Watzlawick, J.H. Beavin, D.D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana, Studio dei modelli interattivi delle patologie e dei paradossi, Roma, Astrolabio, 1971.
Importanza della Comunicazione Un’altra causa che contribuisce a generare l’idea moderna di comunicazione è la disponibilità a seguire la realtà anche nelle pieghe dell’effimero. Così, per avere un’idea moderna di comunicazione, bisogna inseguire la realtà, anche quella insignificante o poco importante. Molti studi di comunicazione hanno analizzato argomenti apparentemente provocatori, pescando nella produzione culturale di massa, dimostrando una diversa disponibilità dello scienziato moderno nei confronti degli oggetti di indagine delle discipline scientifiche.
4. Definizioni
Prof. Giovambattista Fatelli
Fondamenti della comunicazione
Non è possibile attribuire un significato univoco al termine comunicazione
È, tuttavia, legittimo operare una distinzione tra:
Concezioni generali e
Definizioni
Il significato attuale
Fondamenti della comunicazione
Trasferimento di una proprietà, di una risorsa o di uno stato da un soggetto a un altro
1. Comunicazione come trasferimento di risorse
Definizioni della comunicazione
Qualcosa veicola qualcosa, ottenendo una trasformazione nell’ambiente circostante
M. Morcellini, G. Fatelli, Le scienze della comunicazione.Modelli e percorsi disciplinari, Carocci, 1994
Fondamenti della comunicazione
McQuail
� Teorie degli addetti ai lavori � Teorie normative � Teorie del senso comune
Definizioni della comunicazione
Diversi percorsi di definizione della comunicazione, direzioni non gerarchizzabili, dotate ciascuna di proprie specificità
Fondamenti della comunicazione
Si tratta di una definizione semplice che descrive una serie vastissima di fenomeni
N.B. Una definizione ancor più elementare di questa potrebbe essere data esclusivamente dalla comunicazione come contatto
1. Comunicazione come trasferimento di risorse
M. Morcellini, G. Fatelli, Le scienze della comunicazione.Modelli e percorsi disciplinari, Carocci, 1994
Definizioni della comunicazione
Fondamenti della comunicazione
Comportamento di un essere vivente che ne influenza un altro
(C.F. Hockett, Origin of Speech, 1960)
2. Comunicazione come influenza
Qualunque emissione di un segnale da parte di un organismo che ne influenza un altro
M. Morcellini, G. Fatelli, Le scienze della comunicazione.Modelli e percorsi disciplinari, Carocci, 1994
Definizioni della comunicazione
Fondamenti della comunicazione
Definizione improntata ad un’impostazione biologica
Può comprendere sia un soggetto che ne influenza un altro che una cellula che ne contamina un’altra
2. Comunicazione come influenza
Definizioni della comunicazione
Fondamenti della comunicazione
Scambio di valori sociali condotto secondo determinate regole
Non si tratta di uno scambio libero, ma di un processo condotto secondo precisi criteri
3. Comunicazione come
scambio di valori
M. Morcellini, G. Fatelli, Le scienze della comunicazione.Modelli e percorsi disciplinari, Carocci, 1994
Definizioni della comunicazione
Fondamenti della comunicazione
Definizione derivante dall’antropologia strutturalista, secondo cui la società funziona
secondo criteri generali che regolano gli scambi tra le persone
In questo modo, la società mantiene il proprio equilibrio, perpetuando la sua struttura nel tempo
3. Comunicazione come
scambio di valori
Definizioni della comunicazione
Fondamenti della comunicazione
Lo scambio di valori sociali, dunque, non dipende né dalla volontà né dalla consapevolezza dei singoli
individui
Si tratta essenzialmente di un processo implicito al fare parte della società
3. Comunicazione come
scambio di valori
Definizioni della comunicazione
Fondamenti della comunicazione
Comunicazione come scambio
All’azione sulle cose (trasformazione della natura) corrisponde l’asse della produzione; all’azione sugli altri uomini, creatrice di relazioni intersoggettive, fondatrici della società, corrisponde l’asse della
comunicazione. (Greimas & Courtés 1979)
Definizioni della comunicazione
Fondamenti della comunicazione
La comunicazione come scambio di valori
In Les Structures élémentaires de la parenté, Claude Lévi-Strauss ha dimostrato quanto gli scambi cerimoniali di regali - come pure gli scambi di donne - siano inseriti nella vita economica di una comunità e indispensabili al mantenimento della coesione sociale del gruppo. Infatti, le regole della parentela e del matrimonio servono ad assicurare la comunicazione delle donne tra i gruppi, come le regole economiche servono ad assicurare la comunicazione dei beni e dei servizi e le regole linguistiche la comunicazione dei messaggi. L'antropologia, dunque, è per Lévi-Strauss «analisi delle strutture»
Fondamenti della comunicazione
Interazione e comunicazione rosengren
Per poter individuare con chiarezza le caratteristiche distintive della comunicazione umana è necessario partire da una definizione di base (comune anche agli animali e alle piante): quella di interazione. L’interazione come influenza reciproca si realizza quando alcuni dei processi di A (compreso il comportamento) cambiano come risultato di alcuni processi di B (compreso il comportamento), e viceversa, in almeno un ciclo completo e spesso in più di uno.
Fondamenti della comunicazione
Interazione e comunicazione rosengren
La prima condizione che si innesta sul concetto di interazione, restringendo l’ambito di applicazione della definizione all’essere umano è la consapevolezza. Quando gli esseri umani comunicano, sanno che lo stanno facendo. In più, noi sappiamo che l’altro sa. L’intersoggettività, dunque, è un’altra variabile caratteristica della comunicazione umana.
Fondamenti della comunicazione
Interazione e comunicazione rosengren
Un’altra condizione tipica della comunicazione umana è l’intenzionalità. Quando comunichiamo, lo facciamo più o meno di proposito.
Comunicazione come azione
Comunicazione come azione inconsapevole
Comportamenti fisici, quali arrossire, balbettare, tremare etc.
Comportamenti fisici inconsapevoli (ad es. piccoli cambiamenti nell’espressione etc)
L’individuo è consapevole delle azioni e dei comportamenti
L’azione/comportamento è intenzionale
Sì
No
No Sì
Trasferimento di informazioni da un soggetto a un altro per mezzo di veicoli di varia natura
Passaggio di nozioni, di qualsiasi genere, attraverso
l’uso di mezzi, di qualsiasi genere, da un soggetto ad un altro
4. Comunicazione come trasmissione
M. Morcellini, G. Fatelli, Le scienze della comunicazione.Modelli e percorsi disciplinari, Carocci, 1994
Definizioni della comunicazione
Fondamenti della comunicazione
Definizione alla base della teoria matematica dell’informazione e del modello di Shannon e
Weaver
In essa non riveste alcuna importanza né il ruolo dell’emittente né quello del destinatario
L’unica cosa che realmente conta è che una particolare informazione che parte da un punto iniziale A giunga,
il più correttamente possibile, ad un punto finale B
4. Comunicazione come
trasmissione
Definizioni della comunicazione
Fondamenti della comunicazione
Condivisione, fra due o più soggetti, di un medesimo significato
Attraverso un processo comunicativo è possibile
giungere ad una condivisione di significato e, dunque, ad una comprensione reciproca
5. Comunicazione come condivisione
M. Morcellini, G. Fatelli, Le scienze della comunicazione.Modelli e percorsi disciplinari, Carocci, 1994
Definizioni della comunicazione
Fondamenti della comunicazione
Tale definizione punta la sua attenzione più che sulla trasmissione del messaggio sulla sua
comprensione
5. Comunicazione come condivisione
Definizioni della comunicazione
Fondamenti della comunicazione
Formazione di un’unità sociale a partire da individui singoli, mediante l’uso di un
linguaggio o di segni (Collins Cherry, On Human Communications, 1957)
Il processo comunicativo permette di creare legami sociali tra persone attraverso la condivisione di valori
ed il coinvolgimento
6. Comunicazione come Relazione sociale
M. Morcellini, G. Fatelli, Le scienze della comunicazione.Modelli e percorsi disciplinari, Carocci, 1994
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Fondamenti della comunicazione
Lo strumento tramite cui ciò è possibile non è un mezzo
tecnologico, ma è il linguaggio
Tale definizione, dunque, si basa sull’innata attitudine dell’uomo alla socialità e sulla sua capacità di
produrre significati simbolici e complessi
6. Comunicazione come Relazione sociale
Definizioni della comunicazione
Fondamenti della comunicazione
Comunicazione come inferenza
Il messaggio non viene interpretato per l’informazione linguistica pura che esso porta con sé ma per quel che permette di capire sulla base delle conoscenze possedute rispetto a sé e all’altro. Comunicare significa contribuire a mutare lo spazio cognitivo dell’altro.
U.Volli, Il libro della comunicazione, Il Saggiatore, Milano, 1994
Definizioni della comunicazione
Fondamenti della comunicazione
Comunicazione come ermeneutica
Interpretazione, mis-lettura, decodifica aberrante
U.Volli, Il libro della comunicazione, Il Saggiatore, Milano, 1994
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Fondamenti della comunicazione
6. Modelli
Prof. Giovambattista Fatelli
Fondamenti della comunicazione
Modello
Modello s.m. 1. L’oggetto o il termine atto a fornire un conveniente schema di punti di riferimento ai fini della riproduzione o dell’imitazione, talvolta dell’emulazione: copiare fedelmente il m.; il Petrarca è stato per lungo tempo il m. preferito dei poeti d’amore; con funzione attributiva: uno scolaro m. # La persona che posa davanti …
G. Devoto, C.G. Oli Nuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Fondamenti della comunicazione
In generale è possibile operare una distinzione fondamentale relativa ai differenti tipi di modelli modelli lineari
modelli circolari
I modelli della Comunicazione
Fondamenti della comunicazione
1.A quale paradigma della comunicazione appartiene?
2.È presente il feedback?
3.Quali sono elementi della comunicazione presenti nel modello?
4.Quali sono le loro caratteristiche?
Domande sui modelli