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2019: L’ANNO DI GUSTAW HERLING-GRUDZIŃSKI FESTIVAL LETTERARIO NAPOLI DI HERLING NAPOLI, 24-26 OTTOBRE «Appena mi sono stabilito a Napoli, mi sono subito reso conto che era una città … nella quale non avrei potuto trovare una mia collocazione. … Malgrado ciò, fin dall’inizio fui affascinato da Napoli come città. ... mi legavo sempre più ad essa, sebbene il mio disagio psicologico sia durato ancora molto a lungo». (Gustaw Herling, Breve racconto di me stesso) Il 2019, Anno di Gustaw Herling-Grudziński, si celebra da giovedì 24 a sabato 26 ottobre con il festival letterario Napoli di Herling, organizzato dall’Istituto Polacco di Roma con il Comune di Napoli, l’Università Orientale, l’Istituto Italiano per gli Studi Storici e l’Università Suor Orsola Benincasa. Le manifestazioni in memoria di Herling si aprono a Castel Nuovo (giovedì 24 dalle 17) con la presentazione di Etica e letteratura, il Meridiano in cui, per la prima volta, vengono riuniti in un solo volume i capolavori di Gustaw Herling: Un mondo a parte, il Diario scritto di notte e i Racconti. A seguire, presso la Domus Ars (alle 20), il concerto dedicato a Roman Palester, padre della musica contemporanea polacca e grande amico di Gustaw Herling, con un intervento introduttivo del musicologo Lech Dzierżanowski. Il festival prosegue a san Domenico Maggiore (venerdì 25 dalle 9,30) con il convegno L’Europa di Herling, in cui si riflette sull’opera dello scrittore polacco che ha perseguito per tutta la vita un ideale di «letteratura come testimonianza», e a Santa Chiara (alle 20), dove Toni Servillo legge il Requiem per il campanaro. I lavori si concludono a palazzo Filomarino (sabato 26 dalle 14) con le testimonianze su Gustaw Herling e il suo mondo e la presentazione della mostra documentaria Gustaw Herling - ritratto napoletano: pagine autografe, documenti inediti e fotografie che dipingono il «sorriso dolente» e il «subdolo lampo negli occhi» che il giovane scrittore colse nel suo primo incontro con la città «densa». Insieme agli studiosi e agli amici saranno protagonisti del festival anche gli studenti delle polonistiche italiane, musicisti e artisti polacchi che restituiranno, nei numerosi incontri che per tre giorni Napoli dedica a Gustaw Herling, un ritratto dello scrittore a tutto tondo in cui la letteratura si collega alla musica, alle arti visive, al cinema e allo studio sulla parola: convegno, letture, mostra, concerto e la proiezione di un film documentario. INGRESSO LIBERO A TUTTE LE MANIFESTAZIONI Per il programma completo www.istitutopolacco.it

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2019: L’ANNO DI GUSTAW HERLING-GRUDZIŃSKI

FESTIVAL LETTERARIO NAPOLI DI HERLING

NAPOLI, 24-26 OTTOBRE

«Appena mi sono stabilito a Napoli, mi sono subito reso conto che era

una città … nella quale non avrei potuto trovare una mia collocazione.

… Malgrado ciò, fin dall’inizio fui affascinato da Napoli come città.

... mi legavo sempre più ad essa, sebbene il mio disagio psicologico

sia durato ancora molto a lungo».

(Gustaw Herling, Breve racconto di me stesso)

Il 2019, Anno di Gustaw Herling-Grudziński, si celebra

da giovedì 24 a sabato 26 ottobre con il festival letterario

Napoli di Herling, organizzato dall’Istituto Polacco di

Roma con il Comune di Napoli, l’Università Orientale,

l’Istituto Italiano per gli Studi Storici e l’Università Suor

Orsola Benincasa.

Le manifestazioni in memoria di Herling si aprono a Castel Nuovo (giovedì 24 dalle 17) con

la presentazione di Etica e letteratura, il Meridiano in cui, per la prima volta, vengono riuniti

in un solo volume i capolavori di Gustaw Herling: Un mondo a parte, il Diario scritto di notte

e i Racconti. A seguire, presso la Domus Ars (alle 20), il concerto dedicato a Roman Palester,

padre della musica contemporanea polacca e grande amico di Gustaw Herling, con un

intervento introduttivo del musicologo Lech Dzierżanowski. Il festival prosegue a san

Domenico Maggiore (venerdì 25 dalle 9,30) con il convegno L’Europa di Herling, in cui si

riflette sull’opera dello scrittore polacco che ha perseguito per tutta la vita un ideale di

«letteratura come testimonianza», e a Santa Chiara (alle 20), dove Toni Servillo legge il

Requiem per il campanaro. I lavori si concludono a palazzo Filomarino (sabato 26 dalle 14)

con le testimonianze su Gustaw Herling e il suo mondo e la presentazione della mostra

documentaria Gustaw Herling - ritratto napoletano: pagine autografe, documenti inediti e

fotografie che dipingono il «sorriso dolente» e il «subdolo lampo negli occhi» che il giovane

scrittore colse nel suo primo incontro con la città «densa».

Insieme agli studiosi e agli amici saranno protagonisti del festival anche gli studenti delle

polonistiche italiane, musicisti e artisti polacchi che restituiranno, nei numerosi incontri che

per tre giorni Napoli dedica a Gustaw Herling, un ritratto dello scrittore a tutto tondo in cui la

letteratura si collega alla musica, alle arti visive, al cinema e allo studio sulla parola: convegno,

letture, mostra, concerto e la proiezione di un film documentario.

INGRESSO LIBERO A TUTTE LE MANIFESTAZIONI

Per il programma completo www.istitutopolacco.it

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Napolidi HerlingF E S T I V A L L E T T E R A R I O24 - 26 ottobre 2019

AssociAzione“GustAw HerlinG

un mondo A pArte – centro studi”

si ringrazia:

partner: con il patrocinio di:

Ambasciatadella Repubblica di Poloniaa Roma

Consolato Onorariodella Repubblica di PoloniaRegione Campania

con il sostegno di:

in collaborazione con:

2019: l’Anno di Gustaw Herling-Grudziński

organizzazione:

Via Vittoria Colonna 100193 Romatel.: +39 06 36 000 723www.istitutopolacco.it

Università degli Studi di Napoli“L’Orientale”

co-organizzazione:

Dipartimentodi Studi Letterari,Linguistici e Comparati

© Bohdan Paczowski

ingresso libero a tutte le manifestazioni

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Giovedì 24 ottobre 2019

Castel NuovoSala dei Baroni, Via Vittorio Emanuele III

ore 17.00 - Inaugurazione - Saluti Istituzionali Anna Maria Anders - Ambasciatore della Repubblica di Polonia in ItaliaLuigi de Magistris - Sindaco di NapoliGaetano Daniele - Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di NapoliNatalino Irti - Presidente dell’Istituto italiano per gli Studi StoriciElda Morlicchio - Rettrice dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” Lucio d’Alessandro - Rettore dell’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di NapoliDario dal Verme - Console Onorario della Repubblica di Polonia a Napoli

ore 17.30 - Presentazione del volume:“Gustaw Herling. Etica e letteratura. Testimonianze, diario, racconti”“I Meridiani”, Mondadori 2019 in collaborazione con Mondadori Libriintroduce e modera: Emma Giammatteicon un saluto di: Renata Colorni intervengono: Krystyna Jaworska, Marta Herling, Goffredo Fofi, Silvio Perrella

Domus ArsVia di Santa Chiara, 10

ore 20.00 - Concerto “La musica abbatte le frontiere”in collaborazione con l’Istituto di Musica e Danza di Varsaviaintroduce: Lech Dzierżanowski - “L’amicizia fra Roman Palester e Gustaw Herling nelle loro lettere”interpreti:Agnieszka Marucha - violinoRafał Zambrzycki-Payne - violinoJakub Tchorzewski - pianoforteIn programma le musiche di Karol Szymanowski, Dmitrij Šostakovič, Roman Palester,Mieczysław Weinberg, Grażyna Bacewicz e Ryszard Sielicki.

Venerdì 25 ottobre 2019

Complesso Monumentale S. Domenico MaggioreSala del Capitolo, Vico S. Domenico Maggiore, 18

Convegno “L’Europa di Herling”

ore 9.30 - Saluti Augusto Guarino - Direttore del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”Guido Carpi - Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”Emma Giammattei - Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università degli Studi “Suor OrsolaBenincasa” di NapoliStefano de Matteis - Presidente dell’Associazione “Gustaw Herling un mondo a parte - Centro studi” Józef M. Ruszar - Direttore dell’Istituto della Letteratura

ore 10.00 - I sessione - modera Luigi MarinelliWojciech Karpiński, Gustaw Herling-Grudziński: Museo dell’immaginazione.Paolo Morawski, Fondazione Romana Marchesa J.S. Umiastowska - Gustaw Herling-Grudzińskie l’Europa: “diario” di una geocultura implicita.Tomasz Makowski, Biblioteca Nazionale di Varsavia - Leggendo Herling.

ore 11.30 - II sessione - modera Krystyna JaworskaZdzisław Kudelski, Università Cattolica Giovanni Paolo II di Lublino - Che cosa significa essere uno scrittore?Su Gustaw Herling-Grudziński.Stefano de Matteis, Università Roma Tre - Per non dimenticare “gli occhi asciutti degli adulti colpevoli”.Dariusz Jaworski, Istituto del Libro di Cracovia - La verità appartiene alla luce. Che cosa ha da dirciHerling-Grudziński nell’epoca della post-verità? Alcune riflessioni a partire dalle pubblicazioni dell’Istitutodel Libro di Cracovia per il centenario della nascita dello scrittore.

ore 14.30 - III sessione - modera Luca BernardiniRadosław Sioma, Università Niccolò Copernico di Toruń e Istituto della Letteratura - Il Golgota delle donne. Su “Beata, santa” di Gustaw Herling. Giovanna Tomassucci, Università degli Studi di Pisa - Alcune riflessioni sul rapporto di G. Herling--Grudziński con l’ebraismo.Piotr Kłoczowski, Dorota Fortuna, Museo della Letteratura “Adam Mickiewicz” di Varsavia - L’inventario della biblioteca di Gustaw Herling nel suo studio a Villa Ruffo a cura di Dorota Fortuna.

ore 16.00 - IV sessione - modera Laura Quercioli MincerMagdalena Śniedziewska, Università di Breslavia e Istituto della Letteratura di Cracovia - Herling e Elsa Morante: poeti delle “piccole patrie”.Alessandro Ajres, Università degli Studi di Torino - L’autobiografia italiana nei racconti di Herling.

Basilica di Santa ChiaraVia Santa Chiara, 49/Core 20.00

Toni Servillo legge “Requiem per il campanaro”di Gustaw Herling, nell’adattamento di Stefano de Matteis.In collaborazione con Teatri Uniti

Sabato 26 ottobre 2019

Università degli Studi “L’Orientale”Aula delle Mura Greche, Piazza San Domenico Maggiore, 12

ore 10.00 - Gli studenti leggono Herlinglettura delle traduzioni degli studenti delle polonistiche italianemodera: Andrea Ceccherelli

Istituto Italiano per gli Studi StoriciPalazzo Filomarino, Via Benedetto Croce, 12

Gustaw Herling e il suo mondo. Testimonianze

ore 14.00modera: Marta Herling Intervengono:Anna Bernhardt, Édith de la Héronnière, Elena de Varda, Wojciech Karpiński, Zdzisław Kudelski,Titti Marrone, Józef Opalski, Silvio Perrella, Piero Sinatti, Vera Verdiani, Mariusz Wilk

Presentazione della mostra documentaria “Gustaw Herling - ritratto napoletano”a cura di Joanna Borysiak con Elli Catello.Visitabile dal 25 ottobre al 15 novembre 2019 | lun. - ven. ore 9.30 - 18.30

ore 16.30 - Proiezione del film “Diario scritto sotto il vulcano”1995, reg. Andrzej Titkow, 59’, vo sott.it

Programma

© Bohdan Paczowski © Bohdan Paczowski

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Corriere della Sera Lunedì 30 Settembre 2019 27

INTERVENTI EREPLICHEAgricoltura, ricerca e cambiamenti climaticiL’agricoltura concorre al cambiamento climatico ma, asua volta, ne subisce gli effetti. Deve quindi affrontareuna doppia sfida: ridurre le emissioni di gas chealterano il clima e, contemporaneamente, adattarsialle nuove condizioni climatiche. Occorre abbandonarel’agricoltura che fa largo uso di energie da fonti nonrinnovabili (petrolio) e promuovere pratiche agricolepiù ecologiche basate sull’uso di fertilizzanti e tecnichebiologiche di lotta ai parassiti (agricoltura diprecisione). Nello stesso tempo, l’agricoltura riduce ilriscaldamento globale poiché sottrae l’anidridecarbonica dall’atmosfera (il principale gas inquinante)con impianto di nuovi boschi, ripristino di terre

degradate, riciclo e valorizzazione di rifiuti. Infine, laricerca è impegnata a sviluppare nuove varietà cheresistono alle avversità ambientali (alte temperature,deficit idrici, nuove patologie) sempre più frequenti.

Paolo Ranalli, già direttore di dipartimentodel Consiglio per la Ricerca in Agricoltura

Buon inizio nei rapporti con l’UeMi fa piacere notare che il clima di sintonia tra Italia eUe vada progressivamente rafforzandosi. Non solo perla cordialità manifestata con un abbraccio tra lapresidente von der Leyen e il nostro capodell’esecutivo, ma soprattutto per le espressioni disostegno da parte di personaggi altolocati (leggi Tusk,

Juncker, Charles Michel) a favore del nostro Paese. Lepremesse sono dunque positive. Confidiamo tuttaviache tali favorevoli atteggiamenti da parte dei verticieuropei non vengano «inquinati» da possibile beghe ofutili controversie che potrebbero manifestarsi(speriamo di no) all’interno del nostro nuovo governo.

Carlo Radollovich

In corteo senza sigaretteHo seguito a tratti per strada il corteo degli studenti aMilano per il Fridays For Future, e sono rimasta colpitadal loro coinvolgimento. Unico appunto: sarebbe statobello non vederli fumare. O mi sbaglio?

Maria Delsano

Risponde Luciano Fontana

ILBUONESEMPIOAMERICANOCONTROL’EVASIONEFISCALE

PRESCRIZIONE«La svolta da gennaioma servirà davvero?La riforma della Giustizia èuno dei temi caldi del governoe la soluzione per ora riguardasoprattutto le buoneintenzioni e le dichiarazionidistensive del ministro dellaGiustizia come quella cheinteressa la riduzione deitempi dei processi rivista entro4 anni nei diversi gradi.L’unica nota positiva oggiesistente è la norma sullaprescrizione che dal primogennaio sarà abolita dopo lasentenza di primo grado.Vedremo quali saranno irisultati di questa vicendaperché secondo alcuni giuristi,allungherà i tempi dei processianziché abbreviarli come siaugurano invece i cittadinibenpensanti.

Nicodemo Settembrini

CARTADICREDITO«Non dimentichiamocidegli anziani»Ce la vedo la vecchina con lapensione minima e magari conproblemi di vista, andare alsupermercato sotto casa colBancomat per risparmiarequalche centesimo di Iva,quando prima tirava fuori isuoi 20 euro e rientravacontenta di aver speso bene isuoi sudati risparmi con leofferte sottocosto.

Enzo Bernasconi, Varese

TRASPORTIANAPOLI«Quanti disagisenza metro e bus»La situazione dei trasporti aNapoli è insostenibile. Lascorsa settimana, per ben duegiorni il servizio di linea dellametropolitana che collegaPozzuoli con il centro storico èstato sospeso, con disagi perpasseggeri e per gli studenti.Ieri mattina è completamente«saltato» l’autobus comunaleC33 che collega il quartiere delVomero con quello di Soccavo,rimasto così completamenteisolato. Napoletani e turistinon sono perciò liberi direcarsi dove vogliono andare odove devono portarsi perragioni impellenti di lavoro.

Vittorio Gennarini

VIAGGIOABERLINO«In treno i costi sonopiù alti che in auto»Sono andato con mia moglie aBerlino dalla Toscana e hopreferito il treno all’auto permotivi ambientali. Ma anche ilconto ha il suo peso: con l’autoavrei speso circa 370 euro, conil treno ho speso 1.045 euro.

Roberto Pastori

di Pierluigi Battista

GustawHerlingcampione di libertà

F inalmente, si apre un’altra breccia nelmuro di ignoranza, ostilità econformismo che in Italia ha

ostacolato la diffusione di un pensierolibero, l’attenzione per testimonianzeinascoltate che avrebbero potuto far capiremeglio le dinamiche e gli orrori deitotalitarismi del XX secolo. Finalmenteperché la decisione di pubblicare uno deiprestigiosi Meridiani della Mondadoridedicato alla figura e alle opere di GustawHerling suona come un risarcimentotardivoma doveroso per uno scrittorepolacco in esilio in Italia che ha vissuto inuna nicchia intellettualmente fervidamaappartata senza che i suoi straordinari librientrassero, comemeritavano, diprepotenza nel dibattito culturale e politicoitaliano. Chi avesse letto il suo «Unmondoa parte», affrancandosi da una inscalfibilepigrizia culturale e da una penosasoggezione ai diktat e alle omissioni dellacultura mainstream, avrebbe trovato inlargo anticipo i temi dell’Arcipelago Gulagdi Solgenitsin. Invece «Unmondo a parte»è circolato come un «samizdat»semiclandestino e Herling, un intellettualemolto apprezzato da quel campione dellalibertà intellettuale che è stato AlbertCamus, genero di Benedetto Croce peraverne sposato la figlia Lidia, è restato unnome sconosciuti ai più. Per due anniHerling, ai tempi del Patto Molotov-Ribbentrop che sanciva la divisione dellaPolonia tra le due dittature, è statoprigioniero dei campi di concentramentodella Nkvd sovietica. Poi, appena liberato,si è arruolato nella lotta antinazista con letruppe polacche agli ordini del generaleAnders prendendo parte alla battaglia diMontecassino, poi è stato costretto afuggire dal regime comunista di Varsavia:l’orrore dei totalitarismi Herling l’havissuto nella sua carne. Ha collaborato auna rivista bellissima come «TempoPresente» di Nicola Chiaromonte e IgnazioSilone. Trovava ascolto presso piccole maagguerrite case editrici come l’Ancora diNapoli. A Parigi ha fondato la rivista«Kultura» per dare voce al vasto maoppresso dissenso dell’Est. Ma ancora neisuoi ultimi anni Herling ha conosciuto inItalia l’umiliazione della censura e si è vistorifiutare dall’Einaudi l’introduzione agliscritti di Varlam Šalamov non in linea con icanoni dell’ortodossia filocomunista. Orafinalmente i Meridiani Mondadori dedicatia GustawHerling, un campione dellalibertà. © RIPRODUZIONE RISERVATA

●Particelle elementari

Caro direttore,nel 1952 il ministro Vanoniconvoca mio padre Noè Cinti,apprezzato funzionario delministero delle Finanze, e lomanda negli Stati Uniti perstudiare il sistema tributarioamericano, convinto che ilpiù urgente problemaitaliano sia quellodell’evasione fiscale. Miopadre parte, lasciando unamoglie incinta e con quattrofigli a carico, con grandesenso del dovere, e svolge seimesi di intensa missionevisitando tutti i singoli Statidi quella nazione. Al ritornoporge al ministro unvoluminoso plico con unadettagliata relazione: «Sevuole, posso riassumere indue frasi: 1) l’evasione fiscaleè considerata furto allo Statoe giuridicamente più gravedell’omicidio, e per glievasori c’è solo il carcere;2) tutto è deducibile per cuinessuno si fa sfuggire unaricevuta». Il ministrocongedò mio padre con unadeprimente affermazione(simile a quella che ho sentito

oggi alla radio del premierConte) relativa al fatto cheera contrario ai sistemicoercitivi. Settant’anni doposiamo ancora alle prese con ilproblema enormedell’evasione fiscale, forse ègiunto il momento diapplicare quanto suggeritoallora.

Saverio Cinti

Caro signor Cinti,

L a sua storia ci ricordache giriamo sempre in-torno allo stesso pro-blema: come rendere

semplice ed efficace la lottaall’evasione fiscale. In Italianon solo si pagano tasse alte,se ne pagano anche tantespesso complicate. Ridurre ilpeso del Fisco sulle imprese ei lavoratori è un’emergenza,combattere quella tassazioneocculta dovuta a una burocra-zia assurda una priorità. Co-

me nella domanda se è natoprima l’uovo o la gallina, nonso se i furbi siano il risultato ola causa di un sistema fiscalecosì penalizzante per l’econo-mia. Di sicuro non aver varatopoche regole semplici e certefavorisce l’esplosione dell’eva-sione fiscale. La certezza diuna pena severa è sicuramen-te un disincentivo all’evasionema io ritengo che il puntofondamentale sia nel secondosuggerimento di suo padre: inogni occasione i cittadini de-vono avere un vantaggio achiedere la ricevuta fiscale, anon farsi ingannare da chipromette uno sconto in cam-bio della mancata emissionedi una fattura. Il conflitto d’in-teresse tra i soggetti in gioco èuna chiave decisiva. In Italiasta prendendo piede e qual-cosa di simile è previsto an-che nella discussione sulla ri-duzione del contante. Non ciresta che sperare che arrivinofinalmente le mosse giuste.Lo slogan di Conte, «menotasse e pagate da tutti», perora è un desiderio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CARODIRETTORE

Le lettere a Luciano Fontanavanno inviate a questo indirizzodi posta elettronica:[email protected]

Le lettere firmatecon nome, cognomee città e le foto vannoinviate a«Lo dico al Corriere»Corriere della Seravia Solferino, 2820121 MilanoFax: 02-62827579

[email protected]@corriere.it

Aldo Cazzullo - «Lodico al Corriere»«Lo dico al Corriere»

@corriere

La fotodel giorno

Così l’autodiventa negozio

N ello scatto delfotografo Ahmad al-

Basha (Afp) è ritratto Maidal-Din al-Shamiri, 16 anni,yemenita seduto nell’autodi famiglia trasformata innegozio in attesa diclienti. Siamo nella zonasudoccidentale delloYemen, a Taez. Lamacchina, non piùfunzionante, è statalesionata durante laguerra in corso nel Paese.

Marco Gillo© RIPRODUZIONE RISERVATA

PREZZI DI VENDITA ALL’ESTERO:Austria € 2,50; Belgio € 2,50; Cipro € 2,50; CroaziaHrK 19; Francia € 2,50; Germania € 2,50; Gran BretagnaGBP 2,20; Grecia € 2,50;Lussemburgo € 2,50; Malta € 2,50; Olanda € 2,50; Portogallo/Isole € 2,50; Repubblica Ceca 89 CZK; Slovenia € 2,50; Spagna/Isole € 2,50; Svizzera CHF 3,50.

ABBONAMENTI: Per informazioni sugli abbonamenti nazionali e per l’estero tel. 0039-02-63.79.85.20 fax 02-62.82.81.41.SERVIZIO CLIENTI: 02-63797510 (prodotti collaterali e promozioni).

DEL LUNEDÌ

DIRETTORE RESPONSABILELuciano Fontana

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PREZZI: *Non acquistabili separati, il venerdì Corriere della Sera + 7 € 2,00 (Corriere€ 1,50 + 7 € 0,50); il sabato Corriere della Sera + IoDonna € 2,00 (Corriere € 1,50 + Io-Donna € 0,50). A Como e prov., non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + Cor.Como € 1,32 + € 0,18; ven. Corsera + 7 + Cor. Como € 1,32 + € 0,50 + € 0,18; sab. Corsera+ IoDonna + Cor. Como € 1,32 + € 0,50 + € 0,18. In Campania, Puglia, Matera e prov.,non acquistabili separati: lun. Corsera + CorrierEconomia del CorMez. € 1,00 + € 0,50;m/m/g/d Corsera + CorMez. € 1,00 + € 0,50; ven. Corsera + 7 + CorMez. € 1,00 + € 0,50+ € 0,50; sab. Corsera + IoDonna + CorMez. € 1,00 + € 0,50 + € 0,50. In Veneto, non

acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorVen. € 1,00 + € 0,50; ven. Corsera + 7 +CorVen. € 1,00 + € 0,50 + € 0,50; sab. Corsera + IoDonna + CorVen. € 1,00 + € 0,50 + €0,50. InTrentinoAltoAdige, non acquistabili separati:m/m/g/dCorsera + CorTrent.o CorAltoAd. € 1,00 + € 0,50; ven. Corsera + 7 + CorTrent. o CorAltoAd. € 1,00 + € 0,50 +€ 0,50; sab. Corsera + IoDonna + CorTrent. o CorAltoAd. € 1,00 + € 0,50 + € 0,50. ABologna e prov. non acquistabili separati: l/m/m/g/d Corsera + CorBo € 0,66 + €0,84; ven. Corsera + 7 + CorBo € 0,66 + € 0,50 + € 0,84; sab. Corsera + Io Donna + CorBo€ 0,66 + € 0,50 + € 0,84. A Firenze e prov. non acquistabili separati: l/m/m/g/d Cor-sera + CorFi € 0,66 + € 0,84; ven. Corsera + 7 + CorFi € 0,66 + € 0,50 + € 0,84; sab.Corsera + Io Donna + CorFi € 0,66 + € 0,50 + € 0,84.

ARRETRATI: rivolgersi al proprio edicolante, oppure a [email protected] o al numero 02-25843604. Il pagamento della copia, pari al doppio del prezzo di copertina deve essereeffettuato su iban IT 97 B 03069 09537 000015700117 BANCA INTESA -MILANO intestatoa RCSMEDIAGROUP SPA. comunicando via e-mail l’indirizzo ed il numero richiesto

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30-09-20191+14

Benedetto Croce

006708

Quotidiano

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Benedetto Croce

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2019, l’anno di Herling: da sabato 24 ottobre

un festival sullo scrittore polacco

18 Ottobre 2019

«Appena mi sono stabilito a Napoli, mi sono

subito reso conto che era una città … nella

quale non avrei potuto trovare una mia

collocazione. … Malgrado ciò, fin dall’inizio

fui affascinato da Napoli come città. … mi

legavo sempre più ad essa, sebbene il mio

disagio psicologico sia durato ancora molto a

lungo». (Gustaw Herling, Breve racconto di me

stesso)

In foto Gustaw Herling

Il 2019, Anno di Gustaw Herling-Grudziński, si celebra da giovedì 24 a sabato 26

ottobre con il festival letterario Napoli di Herling, organizzato dall’Istituto Polacco di

Roma con l’Orientale, il Comune di Napoli, l’Istituto Italiano per gli Studi Storici e

l’Università Suor Orsola Benincasa. Le manifestazioni in memoria di Herling si

aprono a Castel Nuovo (giovedì 24 dalle 17) con la presentazione di Etica e

letteratura, il Meridiano in cui, per la prima volta, vengono riuniti in un solo volume i

capolavori di Gustaw Herling: Un mondo a parte, il Diario scritto di notte e i

Racconti. Il festival prosegue a san Domenico Maggiore (venerdì 25 dalle 9,30) con il

convegno L’Europa di Herling, in cui si riflette sull’opera dello scrittore polacco che

ha perseguito per tutta la vita un ideale di «letteratura come testimonianza», e a Santa

Chiara (alle 20), dove Toni Servillo legge il Requiem per il campanaro. I lavori si

concludono a palazzo Filomarino (sabato 26 dalle 14) con le testimonianze su

Gustaw Herling e il suo mondo e la presentazione della mostra documentaria Gustaw

Herling – ritratto napoletano: pagine autografe, documenti inediti e fotografie che

dipingono il «sorriso dolente» e il «subdolo lampo negli occhi» che il giovane

scrittore colse nel suo primo incontro con la città «densa». Insieme agli studiosi e agli

amici saranno protagonisti del festival anche gli studenti delle polonistiche italiane,

musicisti e artisti polacchi che restituiranno, nei numerosi incontri che per tre giorni

Napoli dedica a Gustaw Herling, un ritratto dello scrittore a tutto tondo in cui la

letteratura si collega alla musica, alle arti visive, al cinema e allo studio sulla parola:

convegno, letture, mostra, concerto e la proiezione di un film documentario. Per il

programma completo www.iiss.it

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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2019 TERZA PAGINA 37

GustawHerling polacco di NapoliAveva vissuto e raccontato il Gulag

1919-2019Un festival e unMeridianoMondadori celebrano i cento anni dalla nascita dello scrittore

E ra stato costretto a la-sciare la Polonia dagiovane per via dell’in-vasione nazista. E non

aveva potuto farvi ritorno do-po il 1945, a causa della ditta-tura comunista imposta daisovietici. Ma lo scrittore Gu-staw Herling-Grudzinski —vissuto per la maggior partedella sua vita a Napoli, doveaveva sposato Lidia Croce, fi-glia del grande filosofo —manteneva con la sua patriaun legame identitario saldis-simo, testimoniato dal fattoche scriveva tutti i suoi testiletterari in polacco. Una lin-gua che considerava, disse aPoznan nel 1991 in occasionedel primo viaggio compiutonel suo Paese d’origine dopoil crollo del blocco sovietico,una sorta di «pelle sottile e te-sa sul palmo della mano».Era forte però anche il suo

affetto per Napoli, che dal 24al 26 ottobre gli dedica un fe-stival organizzato dall’Istitutodi cultura polacco in Italia as-sieme a diverse istituzionipartenopee. «Era affascinatodalla città — ricorda la figliaMarta Herling — con le sueluci e le sue ombre, amavaesplorarne i segreti e le tradi-zioni. E più in generale ammi-rava l’arte e i paesaggi del no-stro Paese, che era divenuto lasua seconda patria». Proprioa Napoli, nella basilica di San-ta Chiara, nasce uno degli ul-timi racconti di Herling, Re-quiem per un campanaro, chedurante il festival sarà lettonella basilica stessa dall’attoreToni Servillo (ore 20) nella se-rata di venerdì 25 ottobre.Nato cento anni fa, il 20

maggio 1919, e scomparso il 4luglio del 2000, Herling avevacombattuto coraggiosamenteper la causa della libertà nel-l’ora più buia dell’Europa.Quando Hitler e Stalin si era-no spartiti la Polonia, nel1939, aveva fondato un’orga-nizzazione patriottica in lottacontro le due tirannie. Era sta-to arrestato dai sovietici nelmarzo 1940 ed era finito in uncampo del Gulag all’estremoNord della Russia, nella regio-

ne di Arkhangelsk. Di quellaterribile esperienza aveva la-sciato un resoconto impres-sionante nel libroUnmondo aparte, considerato un capola-voro della letteratura concen-trazionaria: uscì a Londra nel1951 e in Italia da Laterza nel1958, ma nel nostro Paese conscarsa risonanza.Ora quel testo, poi ripropo-

sto da Rizzoli (1965) e da Fel-trinelli (1994), è compreso nelMeridiano Mondadori Etica eletteratura, a cura di KrystynaJaworska, con un saggio diWlodzimierz Bolecki e un ri-

cordo di Goffredo Fofi, che inoccasione del festival saràpresentato a Napoli il 24 otto-bre (ore 17.30) nella Sala deiBaroni di Castel Nuovo. OltreaUnmondo a parte, il volumeinclude alcuni racconti diHerling e soprattutto il suoDiario scritto di notte, operadi grande finezza e originalitàcomposta a partire dal 1971,che comprende testi narrativie riflessioni del più vario ge-nere accumulate nel corso deltempo dallo scrittore polacco.Rilasciato dai sovietici nel

gennaio 1942 in seguito all’ag-gressione tedesca control’Urss — ma aveva dovuto af-frontare un duro scioperodella fame per ottenere la li-bertà — Herling aveva rag-giunto con molti suoi conna-zionali i territori controllatidai britannici e quindi avevacombattuto i nazisti in Italia,

nel corpo polacco del genera-le Wladyslaw Anders, meri-tandosi la croce Virtuti mili-tari, massima onorificenzamilitare polacca. Poi avevascelto l’esilio e l’opposizioneal regime comunista di Varsa-via, fondando con altri l’im-portante rivista «Kultura».La sua esperienza ne faceva

un testimone diretto del Gu-lag e delle analogie tra il regi-me nazista e quello sovietico,il che gli aveva procurato for-medi ostracismo anche in Ita-lia. «Solo negli anni Novanta— ricorda la figlia Marta, cheha curato la ricchissima cro-nologia inclusa nelMeridiano— la sua opera è stata risco-perta e valorizzata, soprattut-to per merito di Francesco M.Cataluccio». Ma bisogna ri-cordare che ancora nel 1999 lacasa editrice Einaudi rifiutò dipubblicare la conversazionedi Herling con Piero Sinatti,che sarebbe dovuta uscire co-me introduzione ai Raccontidi Kolyma di Varlaam Shala-

mov, sopravvissuto al Gulag.Poi il testo uscì presso la pic-cola editrice napoletana L’an-cora del Mediterraneo con iltitolo Ricordare, raccontare.Insomma il festival di Na-

poli rimedia anche alla scarsaattenzione rivolta per lunghianni (a parte ambienti mino-ritari come il Partito radicale ela rivista «Tempo Presente»di Ignazio Silone e NicolaChiaromonte) a un grandescrittore europeo che vivevanel nostro Paese, portatore diuna profonda spiritualità e disaldi valori liberali. «Era unpatriota polacco — ricordaMarta Herling —, ma estra-neo al nazionalismo etnico.Anche per via delle sue originiebraiche, insisteva sulla voca-zione pluralista ed europeadella Polonia: un richiamochemi pare molto attuale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Antonio CariotiRassegna

● Si tiene aNapoli dal 24al 26 ottobreil festivalletterario«Napoli diHerling», checelebra i centoanni dallanascita delloscrittorepolaccoGustawHerling-Grudzinski(1919-2000)

● Nel corsodel festival diNapoli, giovedì24, saràpresentato ilMeridianoMondadori diGustawHerling, Etica eletteratura(pagine CLXVII-1.681,e 68),a cura diKrystynaJaworska, conun saggio diWlodzimierzBolecki, unricordo diGoffredo Fofi ela cronologiarealizzata daMarta Herling,figlia delloscrittore

Gustaw Herling a Londra nel 1951, quando pubblicò Un mondo a parte

Lamostra inVirginiaArchitetto e presidenteThomas Jeffersoncreatore di uno stile

Thomas Jefferson architetto. Modellipalladiani, principi democratici e il conflittodelle idee: questo il titolo della mostrainaugurata ieri al Chrysler Museum of Art diNorfolk, Virginia, Stati Uniti, che fino al 19gennaio (chrysler.org) racconterà uno dei latiforse meno conosciuti del terzo presidentedegli Stati Uniti (in carica dal 4 marzo 1801al 3 marzo 1809) nonché di uno dei padrifondatori della nazione, Thomas Jefferson,

(1743-1826), politico ma anche architetto(suoi i progetti per il campus dell’Universitàdella Virginia, la sua casa di Monticello,patrimonio Unesco dal 1987, il Campidogliodi Richmond). Progettista «amatoriale» eclassicista d’ispirazione, influenzatoprofondamente da Andrea Palladio (lamostra nasce grazie alla collaborazione conil Museo Palladio di Vicenza), Jefferson èstato l’inventore del neoclassicismo

americano (Jeffersonian Style). Uno stilefatto di cupole e colonne modellate sullaclassicità, cupole e colonne che — spiega ilcuratore Erik H. Neil — per Jefferson nonerano soltanto simboli della perfezioneformale ma, più in generale, di quegli ideali dilibertà e democrazia che proprio nell’anticaGrecia e nell’antica Roma avevano presoforma. (st.b.)

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FrancoforteDopo il Booker Prize

FRANCOFORTE«Le voci delle donne oggi sonopiù alte di quanto fossero una volta. Neglianni Sessanta le femministe venivano tratta-te come pazze. Poi sono riuscite a usciredall’angolo e hanno lavorato su diritti comel’aborto. Ma anche sulla possibilità di avereun proprio conto in banca e di essere pagatecome gli uomini se svolgono lo stesso tipodi mansione: obiettivo questo che ancoranon è stato raggiunto». Margaret Atwoodmette al centro della fiera del libro di Fran-coforte il tema femminile. Lo fa nel corso diun gala letterario nella serata di ieri, al qualepartecipa con ColsonWhitehead, Maja Lun-de, Elif Shafak (tutti presentano i loro libriusciti in tedesco) e poi Ken Follett sul suotour anti-Brexit. «La situazione— proseguela scrittrice canadese— è anche peggiore inaltre zone del mondo, perciò il mio romanzoI testamenti (Ponte alle Grazie) è legato aEquality Now, associazione che lavora per ledonne di ogni etnia. I regimi totalitari fannosempre marcia indietro sui diritti femmini-li». L’autrice parla anche del secondo grandetema che le sta a cuore da sempre, il clima.«Mio padre fu tra i primi ambientalisti epure lui fu preso per pazzo. Sono felice cheora ci siano tanti ragazzi a manifestare. SuInstagrammi sono anche espressa per ilmovimento Exctinction Rebellion». Atwood,che ha ottenuto il Booker Prize 2019, dice diessere stata «sorpresa». Il suo nome era cir-colato anche come possibile candidato auno dei due Nobel assegnati quest’anno (peril 2019 e il 2018, quando era stato sospeso).A proposito di premi e di Nobel, ieri un

evento assai affollato della Buchmesse èstato dedicato al vincitore del riconoscimen-to 2019 dei librai tedeschi: Sasa Stanisic, perHerkunft (Luchterhand). Nel volume l’autorebosniaco naturalizzato tedesco racconta tral’altro la sua disperata fuga dalla guerra nellaex Jugoslavia negli anni Novanta. Propriolui, alla vigilia della Buchmesse, aveva dura-mente criticato la scelta di dare il Nobel adHandke: «Sono scioccato», aveva detto inriferimento alle posizioni in difesa di Milo-sevic espresse dallo scrittore austriaco. Nel-l’incontro di ieri Stanisic ha parlato di lette-ratura, ma anche di origini e appartenenza,del rapporto con la lingua tedesca, dellaprima volta in cui, a casa di un compagno diuniversità, non si è sentito più ospite in Ger-mania. Nessun riferimento ad Handke, mala sensazione era che la presenza del neo-Nobel aleggiasse. Avvicinato dal «Corriere»a margine, Stanisic ha spiegato di voler par-lare solo del suo libro, perché «tornare suHandke sarebbe stato troppo doloroso».

✽ ✽ ✽

L’impressione è che Handke sia stato ingenerale un tema difficile, scivoloso, di que-sta fiera. Un «fantasma onnipresente» ha de-finito lo scrittore il quotidiano tedesco «Ta-geszeitung». L’autore in effetti non c’è, maecheggia nei discorsi degli addetti ai lavori;meno negli eventi pubblici con i grandi scrit-tori. Fin dal primo giorno ha glissato su Han-dke la compagna di Nobel, Olga Tokarczuk.Mentre affronta l’argomento, parlando al«Corriere» a margine del suo panel, Jon Fos-se, grande drammaturgo che uscirà da La na-ve di Teseo con lamonumentale opera narra-tiva Septology: «La letteratura deve essere se-parata dalla politica», dice a sostegno delladecisione dell’Accademia.«La mia esperienza, nella parte della fiera

più professionale, è stata di molti elogi— te-stimonia invece Luigi Brioschi, presidente diGuanda, editore di Handke in Italia —, l'Ac-cademia ha fatto una scelta fortemente lette-raria». Lo ha detto ancheWimWenders, ami-co e collaboratore di Handke. «Chi altri hapreso la lingua così seriamente?». Oggi il re-gista è a Francoforte per premiare il fotografovincitore del Premio per la pace degli editoritedeschi, Sebastião Salgado.

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dalla nostra inviata Alessia Rastelli

Atwood: più fortile voci delle donneMa non basta

Il supplementoAnticipazioni e racconti, due grandi romanzieri in esclusiva. E in edicola c’è l’Agendina

IsabelAllende eArturo Pérez-Reverte su«la Lettura»

A lla Estación del Norte,in Catalogna, arrivanocentinaia di soldati fe-

riti nella Guerra civile spa-gnola. Il giovane medicoVíctor Dalmau si ritrova tra lemani il corpo di un ragazzinomoribondo che rianima conuna manovra a cuore aperto,mai fatta prima. Mentre glisalva la vita, qualcuno lo staosservando... È l’incipit delnuovo romanzo di Isabel Al-lende, Lungo petalo di mare(in libreria per Feltrinelli gio-vedì 24), pubblicato in ante-prima nel nuovo numero de«la Lettura», il #412 in edicola

per tutta la settimana fino asabato. Attraverso le vicendedei protagonisti Víctor Dal-mau e Roser Bruguera, l’autri-ce racconta la storia degli esu-li spagnoli che scapparono inCile con la nave «Winnipeg»,un’operazione guidata da Pa-blo Neruda.Il nuovo numero dell’inser-

to ospita anche un racconto diArturo Pérez-Reverte. Qui loscrittore spagnolo presenta ilsuo investigatore: il cane Ne-ro, un segugio ex campione dicombattimenti clandestini,protagonista de I cani di stra-da non ballano (in libreria per

Rizzoli dopodomani).È in edicola a e 9,90 (o pre-notabile su primaedicola.it)l’Agendina 2020 de «laLettura», con nuovi colo-ri. Realizzato interamentein Italia e stampato daAspitalia (Bergamo), l’an-nuario è realizzato in colla-borazione con l’UniversitàIulm (guidata daGianni Ca-

nova), con testi dello scrittoreislandese Jón Kalman Stefáns-son (pubblicato in Italia daIperborea) e del direttore del«Corriere della Sera» LucianoFontana. (j. ch.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CombattenteRilasciato dai sovieticinel 1942, aveva lottatoal fianco degli Alleatiper liberare l’Italia

Cristian Avram firma la copertina

L’annuario

ScomodoCome testimonedelle analogie tra Ursse Terzo Reich subìforme di ostracismo

● Le Agendine2020 de «laLettura» sonodisponibiliin edicolaae 9,90 in trecolori: rosso,azzurro e verde

Thomas Jeffersonritratto da Peale

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Gustaw Herling, lo scrittore polacco che

considerava Napoli la sua seconda patria Raccontò il Gulag e lottò contro le tirannie. Fortemente osteggiato e dimenticato per anni, Napoli gli dedica

un festival

A Napoli, dal 24 al 26 ottobre, si terrà un festival

dedicato allo scrittore Gustaw Herling-Grudzinski.

Organizzato dall’Istituto di cultura polacco in Italia con

diverse istituzioni partenopee, celebra un uomo che,

costretto a lasciare la Polonia da giovane a causa

dell’invasione nazista, ha vissuto per la maggior parte

della sua vita a Napoli.

Il Corriere della Sera ne traccia la storia.

Il rapporto strettissimo con Napoli 0:10 / 2:21

Con Napoli Herling ha avuto sempre un rapporto strettissimo. Qui ha sposato la figlia di Benedetto Croce,

Lidia.

Sua figlia Marta racconta:

«Era affascinato dalla città con le sue luci e le sue ombre, amava esplorarne i segreti e le tradizioni. E più in

generale ammirava l’arte e i paesaggi del nostro Paese, che era divenuto la sua seconda patria».

Il Gulag Herling nacque nel 1919. E’ morto il 4 luglio del 2000. Quando Hitler e Stalin si divisero la Polonia, lui

fondò un’organizzazione patriottica per combattere le tirannie.

Fu arrestato dai russi nel marzo 1940 e finì in un campo del Gulag all’estremo Nord della Russia, nella

regione di Arkhangelsk.

Rilasciato dai sovietici nel gennaio 1942 dopo l’aggressione tedesca all’Urss e dopo un duro sciopero della

fame per ottenere la libertà, aveva raggiunto i territori controllati dai britannici e aveva combattuto i nazisti

in Italia. Poi aveva scelto l’esilio e l’opposizione al regime comunista di Varsavia, fondando con altri

l’importante rivista «Kultura».

Il polacco come una pelle

Per anni è stato osteggiato perché testimone diretto del Gulag e delle analogie tra il regime nazista e quello

sovietico, anche in Italia.

La figlia Marta ricorda che

«Solo negli anni Novanta la sua opera è stata riscoperta e valorizzata, soprattutto per merito di Francesco M.

Cataluccio».

Nonostante l’esilio, Herling ha mantenuto sempre un rapporto strettissimo con la sua patria e ha continuato a

scrivere tutti i suoi testi in polacco, lingua che per sua stessa definizione era come una “pelle sottile e tesa

sul palmo della mano”.

Il festival napoletano rimedia in parte alla scarsa attenzione rivoltagli per anni, scrive il Corriere della Sera.

La figlia ricorda che era un patriota polacco

«ma estraneo al nazionalismo etnico. Anche per via delle sue origini ebraiche, insisteva sulla vocazione

pluralista ed europea della Polonia: un richiamo che mi pare molto attuale»

20 Ottobre 2019

ilnapolista © riproduzione riservata

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Corriere del Mezzogiorno Martedì 22 Ottobre 2019NA11

Nel Salone dei Marmi del Comune diSalerno, alle 17.30, comincia un nuovociclo curato dal filosofo Gennaro Carilloe promosso dalla Scuola GerardoMarotta dell’Istituto italiano per glistudi filosofici di Napoli edall’amministrazione comunale diSalerno. Il ciclo s’intitola «Classicosalernitano. Figure del mito».Aprirà Luigi Spina, che parlerà di Ulisse,

con un mio piccolo contrappunto suAchille e soprattutto con lettureaffidate a Sandro Lombardi, tra imassimi attori italiani. Si continua il 23novembre con Dioniso: ne parleràLaura Pepe dell’Università Statale diMilano, con letture di Lino Musella. Achiudere sarà lo stesso Gennaro Carilloil 9 dicembre su Antigone, con l’attriceElena Bucci, a leggere Sofocle.

Il ciclo«Figure del mitoClassicosalernitano»

di Marta Herling

Cultura&Tempo libero

«È venuto un solda-to del repartopolacco, GustavoHerlingGrudzin-

ski, studioso di filosofia, letto-re dimiei volumi tradotti in te-desco, appartenente a ungruppo di cultori in Varsaviadella mia filosofia; vuole tra-durre miei libri in polacco».Così scrive Benedetto Croce inQuando l’Italia era tagliata indue. Estratto di un diario, alladata 21 marzo – 1° aprile 1944.Alcuni anni dopo nostro pa-

dre descrisse il suo incontrocon il filosofo a Sorrento, nelracconto Villa Tritone. Interlu-dio bellico in Italia pubblicatonel 1951 e che oggi apre la rac-colta dei racconti neiMeridia-ni di Gustaw Herling, Etica eletteratura: «Croce ci ricevettenel suo studio, ingombro di li-bri fino al soffitto e già immer-so nella penombra del tardopomeriggio. La conversazioneverté sulla campagna di set-tembre, sulla Germania e sullaRussia. Croce fu gentile, s’in-formò con interesse di moltiparticolari, esprimendosi consincera simpatia sulla Poloniae sui polacchi. [...] Mi alzai,Croce mi accompagnò allaporta aumentando la miaemozione e mi pregò di torna-re spesso a trovarlo al Tritone,come tanti altri che “questaguerra crudele aveva strappatodalle loro case natali”». Inquella «casa aperta nel sensomigliore e più europeo dellaparola» compose il suo primoscritto in Italia: Guida essen-ziale della Polonia per i buoniEuropei, tradotto dall’ inglesecon Elena Croce che lo pubbli-cò su Aretusa. Da Sorrentopartì per il fronte a Venafro,per prendere parte alla batta-glia di Montecassino.Gli anni del dopoguerra e

dell’esilio, li trascorse a Romadove con Jerzy Giedroyc fondò«Kultura»; a Londra dovescrisse Un mondo a parte, e aMonaco di Baviera a RadioFree Europe. A Monaco rivideLidia Croce: si sposarono nel1954 e si trasferirono a Napoli.Nella casa in via Crispi ha«fondato una famiglia» ed eb-be il suo studio, nel quale ri-tornò alla letteratura. «Rara-mente mi accade di scriverequalcosa oltre degli appunti inun luogo diverso. Poiché la co-sa più importante per me èconcentrarmi nella solitudine.Scrivo il Diario la notte, nelsenso che lo abbozzo in bruttae la mattina dopo mi metto alimarlo e ripulirlo» si legge inuna lettera a Sawicka del 1997.Qui, nella sua Napoli «dove hatrascorso oltre la metà dellasua vita», ha composto i rac-conti e il Diario scritto di not-te, ha tessuto relazioni di re-spiro europeo e internazionalecon la sua sterminata pubbli-cistica su quotidiani e riviste.La città cominciò a scoprirnela presenza, quando «la ricon-quista dell’indipendenza e de-mocrazia in Polonia» lo fecero«risuscitare in patria» e gliconsentirono i viaggi, a partiredal memorabile del 1991, cherasserenarono i suoi ultimi,radiosi per lui e per noi, anni.Lungo la traccia di questo

percorso, oggi il suo patrimo-nio intellettuale è testimonia-to in Italia dai Meridiani che

raccolgono Un mondo a partedall’ultima edizione negliOscar moderni; la scelta ingran parte inedita del Diario edei Racconti. Il suo archiviodepositato nella Fondazione«Biblioteca Benedetto Croce»,con il catalogo curato dalla Bi-blioteca Nazionale di Varsaviaè fonte inesauribile per arric-chire la conoscenza dello scrit-tore.Nel celebrare il centenario

Novecento, il suo «mondo aparte». Lo hanno ricordato itre Presidenti della Repubbli-ca di Polonia, Italia e Germa-nia che vi furono accolti il 20novembre 2012; ce lo ricordal’esclamazione nel suo Diario1957: «Da oggi ho una miastanza. Che gioia! A Room ofOne’s Own! Andiamo a Pae-stum e a Palinuro. Porto conme un piccolo taccuino».

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dalla nascita, nel denso pro-gramma del Festival letterarioche l’Istituto Polacco di Romae il Comune di Napoli, conl’Istituto italiano per gli studistorici, le Università Suor Or-sola e L’Orientale, enti e asso-ciazioni di Napoli e della Polo-nia, dedicano a Gustaw Her-ling, non dobbiamo dimenti-care il luogo dove visse etestimoniò nella quotidianaopera, la storia e memoria del

N el nostro tempo si sente spes-so parlare di “resistenza”: re-sistenza al potere, al disuma-

no, al Male... Ma in nome di cosa sidovrebbe resistere se gli dei hannoabbandonato i nostri cieli e le grandinarrazioni si sono esaurite? Forsesoltanto in nome di qualcosa di indi-struttibile dentro di sé, in nome del-l’assoluto della coscienza, della tra-scendenza dell’uomo rispetto allaStoria.Questo l’insegnamento morale di

Gustav Herling, maturato attraversola lettura di Kafka, Camus, Orwell,Chiaromonte, e soprattutto attraver-so la terribile esperienza del gulagsovietico, dove venne rinchiuso nel1940 per due anni ( e sulla quale pub-blicò nel 1951Unmondo a parte, cro-naca meticolosa e abbagliante del-l’orrore dei gulag dieci anni prima diUna giornata di Ivan Denisovic diSolgenitsin). Questa esperienza re-sta centrale nella sua biografia intel-lettuale e nella sua intera opera lette-raria. Ebbe anche a polemizzare conPrimo Levi, che rispettava profonda-mente, proprio sulla questione dellaassoluta identità tra Lager tedesco egulag sovietico (da Levi contestata):l’universo concentrazionario sovieti-

co è stato unamacchina di annienta-mento analoga ai campi di sterminionazisti, benché finalizzato al soledell’avvenire. Averlo dimostrato inmodo inequivocabile, aver snidatonel comunismo il culto della Forza,gli costò nel nostro paese, dove hatrascorso oltre la metà della vita (dal1955 fino allamorte, nel 2000, ha vis-suto aNapoli e sposato la terzogenitadi Croce, Lidia), emarginazione eperfino diffamazione (Gianni Toti su«Paese sera» ne suggerì l’espulsionedall’Italia, Fortini parlò di letteraturadi basso rango).Anche in Polonia il suo pensiero,

benché fondamentale per il movi-mento di Solidarnosc, è stato a lungooscurato. E solo come parziale rico-noscimento il Parlamento di quelpaese ha voluto dedicare il 2019 allasua memoria. Esce ora da noi questopreziosoMeridiano (introduzione diWlodzimierz Bolecki, testimonianzadi Goffredo Fofi, cronologia di MartaHerling e commenti ai testi di Kry-styna Jaworska) che oltre al già citatoMondo a parte contieneDiario scrit-to di notte (1971-2000) e i racconti. InItalia la rivista che gli diede subitoaccoglienza fu «Tempo presente», epoi il “Mondo” e pochissime altre.Da Fofi, che ha il grande merito diaverne rilanciato la presenza e leidee negli anni 90’, dissento solo su

un punto: non credo che si sentissepiù vicino a Silone — in quantoscrittore e artista — che a Chiaro-monte, invece soltanto “pensatore”.Esiste anche una “musica” della pro-sa saggistica: l’intera opera di Her-ling, sia essa diaristica, saggistica,narrativa, cronachistica, testimonia-le, ci mostra uno stesso stile: sobrio,appuntito, vicino alla conversazione,immaginativo e non privo di hu-mour. Mettendo da parte i racconti,quasi apologhi straordinari di ununiverso popolare che potrebbe es-sere yiddish (basti pensare all’ulti-mo, non rifinito, sul misterioso ul-tracentenario di Pescasseroli, assun-to dal fascismo come simbolo), sof-fermiamoci sul Diario scritto dinotte, un diario in pubblico nato sul-la rivista «Kultura»—dove raccogliel’eredità di Gombrowicz— e che og-gi dovrebbe leggere ogni ventenneper nutrire la propria intelligenzacritica. Impossibile rendere contoanche solo minimamente della ric-

chezza di temi, suggestioni lettera-rie, annotazioni psico-morali, diquesta cronaca intellettuale.Mi limi-to a due prelievi, scelti un po’ ad ar-bitrio. Una polemica, nel 1999, nontanto con Proust quanto con i «raffi-nati pappagalletti proustiani» che ri-petono quel passo dellaRecherche incui Bergotte del celebre quadro diVermeer su Delft elogia solo il fram-mento di muro giallo nell’angolo adestra! In realtà in quell’angolo c’èsolo una piccola macchia gialla e ilquadro è bello sua interezza. Herlingnon sopporta la pseudoraffinatezza,i letterati squisiti e gelidi, lo stileestetizzante di Cioran, con quei «pe-riodi smaglianti» che restano «er-meticamente chiusi». E poi unosplendido ritratto (nel 1978) diNietzsche cui si immagina che l’in-ventore dell’Anticristo prima di mo-rire abbia sussurrato indicando sestesso «un povero cristo»(e solo initaliano, diceHerling, c’è una espres-sione del genere per rendere la pro-strazione umana).IlMeridiano si intitola, appropria-

tamente, Etica e letteratura. Per loscrittore polacco la letteratura ha ache fare con concetti apparentemen-te usurati come bene e male, verità,giustizia, amore, onestà. Anche perSciascia, che Herling sentiva comespirito affine, la letteratura deve es-sere una «buona azione», che nel-l’immediato può anche destabiliz-zarci («è la più assoluta forma che laverità può assumere»), ma che pro-tegge contro ogni potere quel nucleoindistruttibile dentro ciascuno dinoi.

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di Filippo La Porta

L’analisi

Una letteratura che si nutredelle idee di verità e giustizia

Il festival

Servillo leggeil «Requiem»a Santa Chiara

I l 2019, anno di GustawHerling-Grudzinski, sicelebra da giovedì 24 a

sabato 26 con il festivalletterario «Napoli diHerling». Lemanifestazioni si aprono aCastel Nuovo (giovedì 24dalle 17) con lapresentazione delMeridiano «Etica eletteratura». Il festivalprosegue a san DomenicoMaggiore (venerdì 25 dalle9,30) con il convegno«L’Europa di Herling», incui si riflette sull’operadello scrittore polacco cheha perseguito per tutta lavita un ideale di«letteratura cometestimonianza», e a SantaChiara (alle 20), dove ToniServillo legge il «Requiemper il campanaro». I lavorisi concludono a palazzoFilomarino (sabato 26dalle 14) con letestimonianze su GustawHerling e il suomondo ela presentazione dellamostra documentaria«Gustaw Herling - ritrattonapoletano». Insieme aglistudiosi e agli amicisaranno protagonisti delfestival anche gli studentidelle polonistiche italiane,musicisti e artistipolacchi: oltre alconvegno, sono inprogramma letture, unconcerto e la proiezione diun film documentario.

Il volume

Sono in libreriale opere diGustav Herling(Un mondo aparte, Diarioscritto di nottee i racconti) peri MeridianiMondadori conil titolo «Etica eletteratura»(introduzionedi WlodzimierzBolecki,testimonianzadi GoffredoFofi, cronologiadi MartaHerling ecommenti aitesti diKrystynaJaworska).

Il «mondo a parte» dimio padre

A fianco,Gustav Herlingcon la figliaMarta,autricedell’articoloche aprequestapagina,in una fotogiovanile

Gustav Herling

EticaScrivere deve essereuna «buona azione»,che nell’immediato puòanche destabilizzarci

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Corriere del Mezzogiorno Giovedì 24 Ottobre 2019NA11

particolare della cultura italiana,amata, studiata, percorsa a piedinei luoghi e paesaggi. Questi te-sti – aveva notato il critico a pro-posito delle pagine narrative esaggistiche – sono così immersinella cultura italiana che a voltedanno l’impressione di esserestati tradotti dall’italiano in po-lacco! Nel saggio che introduce ilMeridiano Bolecki interviene suldato più determinante, che col-lega la sottaciuta genealogia fa-miliare colmotivo testuale del si-lenzio. Si tratta di un tema ine-spresso, tranne che in qualchedichiarazione dello scrittore,quando ricorda di essere stato«malato di silenzio, come tutti isopravvissuti al Gulag». Piutto-sto è un sottofondo diffuso, èl’origine assente che dà ordine esenso a ciò che continuamenteriaffiora, temi, consonanze e for-me della scrittura: c’è la «menteprigioniera» e il perenne dialogosul Male, c’è la diffidenza per laletteratura che sfoggia l’autobio-grafismo (come se l’io non fosseun mito della cattiva infinità), einvece la fede costante nella let-teratura come responsabilitàmorale. Herling afferma inoltreil principio della intangibilità elimitata dicibilità dell’essereumano, che ne fa uno scrittorenaturalmente “classico”: «Damolto tempo sono dell’opinione(sempre più ignorata e addirittu-ra schernita in tutto ilmondo, sianella letteratura sia sui giornali,sia sulle riviste e alla televisione)

che esiste un limite invalicabileriguardo a ciò che gli uominipossono dire sugli uomini». E vi-ge sempre al centro della sua ri-flessione il problema del rappor-to che si instaura, dopo Au-schwitz, fra testimonianza e let-terarietà, fra cancellazione dellamemoria e desiderio di passato.Ha origine dal complesso

mondo del silenzio, «mondo aparte» quant’altri mai, la stessa«filosofia della citazione» checostituisce la cifra profonda diquesto scrittore il quale ci ha of-ferto testi-dietro-i-testi, raccontidotati di un doppio fondo, alle-gorie, apologhi in forma di cro-naca. E questo – egli dice – per-ché la Storia lascia aloni e tracceche valgono come messaggi im-pliciti, scritti da una mano invi-sibile e da interpretare e reinve-stire in altre storie. La radice bio-grafica della speciale pronuncialetteraria di Herling, indurrebbeallora a riconoscerla nello scri-vere e fare intendere «tra le ri-ghe», secondo la celebre formu-

la di Leo Strauss, che stabiliva unnesso fra persecuzione e arte discrivere. Si deve aggiungere chenel Meridiano, insieme col ri-cordo bello e vero dovuto a Gof-fredo Fofi, Herling a Napoli, vaaccolto come dono prezioso ladensa e analitica Cronologiamessa a punto dalla figlia Marta,sulla trama di carte private e ditestimonianze edite e inedite. Nerisulta un caravaggesco itinera-rio di ombre più che di luci, il ro-manzo di un uomo del Novecen-to, di grande suggestione narra-tiva e storica.

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Cultura&Tempo libero

La scheda

● Oggi alle 17nella Sala deiBaroni delMaschioAngioino siterrà lagiornata diapertura delfestivalletterario«Napoli diHerling».

● Interver-ranno AnnaMaria Anders -ambasciatoredellaRepubblica diPolonia in Italia;Luigi deMagistris -sindaco diNapoli; NinoDanieleassessore allaCultura e alTurismo;Natalino Irti -presidentedell’Istitutoitaliano per gliStudi Storici;Elda Morlicchiorettricedell’Orientale;Luciod’Alessandrorettore del SuorOrsolaBenincasa eDario dalVerme, consoleonorario dellaRepubblica diPolonia aNapoli. Seguiràlapresentazionedel volume«GustawHerling. Etica eletteratura.Testimonianze,diario,racconti»pubblicato neiMeridianiMondadori

● Introduce emodera EmmaGiammattei,con un saluto diRenata Colornie gli interventidi KrystynaJaworska,Marta Herling,Goffredo Fofi,Silvio Perrella.

I «testi dietro i testi» e le allegorie come cifra dello scrittore oggi pubblicato inMeridiano

Herling e il doppio fondodella (vera) letteratura

N el 2014 il convegno ita-lo-polacco «Dall’Euro-pa illegale all’EuropaUnita» rappresentò la

prima messa a punto, in una na-turale dimensione comparatisti-ca, del discorso critico sulla figu-ra e l’opera di Gustaw Herlinggrande scrittore europeo, tra imassimi del secondo Novecen-to.

In questa definizione esatta, sivuole dire non rituale, ora unasoglia decisiva, forse un vero eproprio avvento nel lungo viag-gio testuale dei suoi scritti, si de-ve considerare il Meridiano a luiconsacrato e appena giunto tra lemani dei lettori, nuovi ed anti-chi. Il sovratitolo molto felice ecalzante, Etica e letteratura, rive-la subito il particolare vantaggiodella conversione editoriale alformat canonico della celebrecollana diretta da Renata Color-ni: un corpus omogeneo ed or-ganico per la prima volta ricono-scibile, sottratto ad una circola-zione frammentaria e tale da re-stituire in modo lampante lastruttura complessiva, centripe-ta, di una ricerca realizzata in piùdi mezzo secolo. Grazie alla curaefficace e discreta, con apparatiineccepibili, di K. Jaworska, il li-bro dispiega in duemila paginela parabola esemplare di uno«scrittore dell’emigrazione», ilcui atto di nascita è fuori dellapatria, in una traversata senzafrontiere, dal Gulag di Ercevo allaPalestina e alla battaglia di Cassi-no, da Londra aMonaco, da Pari-gi a Napoli, infine. Ci si fa innan-zi un «pellegrino e straniero» etestimone veggente del suo tem-po che è ancora il nostro; narra-tore di racconti dove la storia e ilpassato diventanomistero da de-cifrare ed esotico da abitare, e in-ventore di forme letterarie spe-ciali, di non-generi adeguati allapeculiare visione dell’autore, an-timoderna e non conforme alleopinioni ricevute, anche nell’Ita-lia dove si rifugia e trova un habi-tat, anzi «una tana». Ed emergeevidentissimo dal Meridiano undiarismo totalizzante che nellastessa pagina stringe insieme re-gistrazione e invenzione, com-mento e fabula, memorialismo einterpretazione dei sogni, e cheè, semplicemente, scrittura-co-me-vita, flusso di una coscienzacritica e letteraria altissima, qua-si fisiologicamente innervata.Questa costeggia di giorno ingiorno il dipanarsi della cosid-detta contemporaneità, neglieventi come nei libri, si manife-sta nell’auscultazione dell’epoca,si staglia, per compensarlo e nu-trirlo, sul silenzio di un non-det-to, che riguarda l’identità pro-fonda: l’origine ebraica di unoscrittore cristiano. Generata dadue testi-matrice scritti neglistessi anni, cioè il romanzo diformazione nel Gulag,Unmondoa parte, e il racconto che inaugu-ra nella propria scrittura l’ombralunga di Croce, Villa Tritone,

di Emma Giammattei

La città gli rende in ritardo il giusto omaggio

ScelseNapoli come sua patria d’elezione

S i celebra a Napoli il cente-nario della nascita di Gu-staw Herling, uno dei più

grandi scrittori polacchi del‘900, che per un cinquantenniofu esule in questa città, avendosposato Lidia Croce.Mondadori ha da poco pub-

blicato nella collana dei Meri-diani un volume che raccoglieuna parte cospicua della suaopera. Vi è riproposto un Mon-do a parte, in cui egli aveva rac-contato la sua lunga detenzionedel gulag sovietico. Era statopreso prigioniero sul fronterusso nel 1939. L’avrebbe poi la-sciato nel 1942 quando ai polac-chi detenuti in Urss fu consenti-to di raggiungere l’armata na-zionale che sotto l’auspicio de-gli inglesi, tra l’altro, combattéanche nella campagna d’Italia.Herling partecipò infatti allapresa di Cassino, venendo deco-rato. Un mondo a parte uscì nel1953 con la prefazione di Ber-trand Russell ed ebbe fortuna inlingua inglese, essendo la pri-ma importante testimonianzadel sistema concentrazionario

sovietico, oltre al suo intensovalore letterario. In Italia per af-fermarsi dovette attendere l’edi-zione Feltrinelli del 1994, anchese una traduzione, probabil-mente neppure messa in circo-lazione, era stata pubblicata nel1958 da Laterza.Herling incontrò infatti una

forte opposizione, soprattuttoin Italia ed in Francia, per il suoanticomunismo. La sua tesicoincideva con quella che AnnaArendt, nelle sue Origini del to-talitarismo, aveva affermato nel1951, e cioè che i percorsi del na-zifascismo e del comunismoerano stati storicamente diversi,ma l’esito totalitario equivalen-te. Se nel giudizio si vuole farprevalere la diversità si deve an-che riconoscere che quando lariflessione riguarda il caratteretotalitario di quei regimi, l’equi-valenza è conclusione inevitabi-

le ed è quanto normalmente ri-conosciuto, ma ancor oggi sol-leva polemiche. Portò, ad esem-pio, la casa editrice Einaudi nel1999 a rifiutare la prefazione diHerling, che questo concettoaveva ribadito, ai Racconti diKolyma, un’altra vicenda del gu-lag sovietico narrata da VarlamTichonovic Salamov.Herling strinse in Italia forti

legami con Silone e Chiaro-monte ed era tra gli amici delMondo di Pannunzio. A Napoligli erano prossimi gli intellet-tuali diNord e Sud e Montanellilo avrebbe preso come collabo-ratore de Il Giornale. Posizionidi minoranza politica ed intel-lettuale, che unite alla condizio-ne dell’esule, sempre difficileda sostenere per chiunque, nefacevano un solitario. E fu l’89l’anno in cui cominciò ad avereun più corale riconoscimento efrequentazione, anche se il ri-spetto per il critico letterarionon poteva essergli negato. Ave-va sempre continuato a battersiper il suo paese contro il regimeallora in vigore, scrivendo tral’altro sulla rivista Kultura, chesi pubblicava a Parigi ed entravaclandestinamente in Polonia.

Aveva del resto relazioni costan-ti con tutta l’Europa e gli StatiUniti. Teneva un “diario” conmolte riflessioni di grande inte-resse sulla letteratura europea,compresa quella italiana.Herling tornò, dopo il 1989,

più volte in Polonia ma vollecontinuare a vivere fino ai suoiultimi giorni a Napoli, lasciandotutto il suo importante archiviopersonale e i suoi libri alla Fon-dazione Biblioteca BenedettoCroce. Le manifestazioni di que-sti giorni segnano un omaggiodovuto alla sua memoria, par-lando il sindaco e i rettori delleUniversità, e inoltre resta spazioanche per una riflessione sul-l’opera sua. Dispiace soltantoche a condurla troviamo perso-nalità di rilievo della cultura po-lacca, ma pochi italiani, tra cuiEmma Giammattei e Silvio Per-rella. Anche la bibliografia italia-na su di lui resta scarsa, cosicchél’edizione Mondadori e questericorrenze sono un’occasioneutile a che si colmi una lacuna ela figura di Herling si erga nellamemoria meno solitaria di quelche è stata nel nostro paese nelcorso della la sua vita.

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Letture

● Domani ilfestivalprosegue aSanta Chiara(alle 20), doveToni Servillolegge il«Requiem peril campanaro».I lavori siconcludono apalazzoFilomarino(sabato 26dalle 14) condiversetestimonianzesu Herling e lapresentazionedella mostradocumentaria«Ritrattonapoletano».

AnticomunismoIncontrò una forteopposizionein Italia e in Franciaper le sue posizioni

Il libroFuaniMarino,dueincontriDoppio appuntamento a Napoli questo fine settimanaper Fuani Marino con il suo «Svegliami a mezzanotte»,Einaudi: domani alla Feltrinelli di piazza dei Martiri conPier Luigi Razzano, Titti Marrone e Andrea Fiorillo,sabato 26 alle 18 al Pan con Mirella Armieronell’ambito della rassegna «Squilibri».

Un tardo pomeriggio di luglio in un’anonima località divilleggiatura, dopo una giornata passata al mare, unagiovane donna, da poco diventata madre, saleall’ultimo piano di una palazzina. Si appoggia aldavanzale e si getta nel vuoto. Perché l’ha fatto, perchéha voluto suicidarsi? Non lo sappiamo. E forse, in quelmomento, non lo sa nemmeno lei. Ma quel tentativo disuicidio non ha avuto successo e oggi, quella giovanedonna, vuole capire. Fuani Marino è sopravvissuta aquel gesto e lo racconta in un libro spietato e profondo.

l’opera ininterrotta del Diarioscritto di notte (8 volumi) intessedunque per un trentennio, dal1970 al 2000, le ragioni della veri-tà, della libertà, della letteratura,intorno ad un nucleo segreto. Laprofondità è in superficie, lo sap-piamo. Su questo punto si devo-no almaggiore critico di Herling,W. Bolecki, alcune osservazioni

essenziali, di carattere linguisti-co, in parte riprese nella incisivaintroduzione al volume. La que-stione è: lo scrittore Herling inquale lingua, se così si puo dire,«accade»? In una lingua salvatache è la sua vera patria ed è in as-soluto la sua lingua propria,aperta alle parole ed ai significatidelle culture che attraversa, in

GustawHerlingnel Chiostrodi Santa Chiara

Il ricordoGoffredo Fofi raccontanel volume la storiadella sua amiciziacon lo scrittore polacco

di Piero Craveri

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Time: 23/10/19 22:14 IL_MATTINO - NAZIONALE - 39 - 24/10/19 ----

39

Giovedì 24 Ottobre 2019

ilmattino.itCulturaNapoli M

Una tre giorni di studi celebra il grande autore polaccoche denunciò: «Sono da quarant’anni in questa cittàma mai nessuno mi ha chiesto di scrivere qualcosa»

Con un festivalNapoli chiedescusa a Herling

DonatellaTrotta

Gli albi illustrati come «educa-tori silenziosi», catalizzatorirelazionali di competenzeplurali e scrigni di emozioni

e sentimenti capaci di suscitarecomunicazione empatica, nelconfronto con l’altro da sé. E se èvero che l’albo illustrato è anchela prima galleria d’arte che unbambino può visitare (Kveta Pa-covská), di tutto questo e moltoaltro si può avere conferma visi-tando lamostra «Milagros/Mira-coli», che aprirà alle 18 nell’Insti-tuto Cervantes esponendo alpubblico 47 tavole originali rea-lizzate dagli spagnoli Ana Juan

(illustratrice, pittrice e scultricevalenciana di grande impegno ci-vile) e Roger Olmos (illustratoreper ragazzi) per due preziosi li-bri pubblicati da #logosedizioninella collana Cbm. I libri sonoAnna dei miracoli di Ana Juan,che racconta una toccante storiaveraambientatanell’Alabamadifine ‘800 con un testo breve di in-tensa, struggente poesia e illu-strazioni seppiate fortementeevocative, dal tratto onirico esurreale; eLuciadiRogerOlmos,che affronta in chiave fantasticala quotidianità contemporaneadi una bambina cieca giocandosapientemente tra i forti contra-sti di colori accesi e sfumature di

grigio e nero per immaginare ilmondo interiore e la percezioneamplificata della realtà da partedi unnonvedente.I «miracoli» a cui allude il tito-

lo della mostra, infatti, sonoquelli che possono accadere achi è affetto da disabilità visiva edecide di viverla non come limi-tazione ma come opportunità dicrescita e potenziamento di (al-tre) abilità.Nona casoquesti dueracconti di potente impatto(emotivo, cognitivo e visivo) so-no pubblicati in una collanainaugurata nel 2017 con Blind diLorenzo Mattotti e voluta daCbm Italia onlus: parte della piùvasta organizzazione umanita-

ria internazionale impegnatanella prevenzione e cura della ce-cità e disabilità evitabile nei pae-si del Sud del mondo (dove que-sta federazione internazionaledi 10 associazioni è presente coniniziative che nel 2018 hanno so-stenuto530progetti in 54paesi eassistito 35 milioni di persone)che per avvicinare un pubblicopiù ampio, a partire dai più gio-

vani, ricorre proprio all’incantodell’arte di grandi illustratori ca-paci, con la sensibilità del loro ta-lento, di affrontare temi difficilicome la cecità e l’inclusione.All’inaugurazione della mo-

stra (apertadal lunedì al giovedì,ore 10-18; venerdì e sabato ore10-13) interverranno, con i dueartisti, il direttore di Cbm Italiaonlus, MassimoMaggio, il diret-tore del Cervantes di Napoli, Fer-ran Ferrando Melià e il consolegenerale di Spagna, Carlos Mal-donadoValcárcel.

`vernissageall’InstitutoCervantes, viaNazarioSauro23,alle 18. Ingressogratuito. Lamostraresteràaperta sinoal 30gennaio2020

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TittiMarrone

Una volta Gustaw Herling midisseche i comunistimangia-vano veramente i bambini.Lo disse d’un tratto, in una

pausa di una delle nostre conver-sazioni per «Il Mattino», poi restòa fissarmi con un’espressione in-decifrabile, come per studiare lamiareazione.Rimasi di sasso eal-lora lui stirò labocca inunsorrisotriste e spiegò: «Nel periodo po-st-rivoluzionario gli abitanti deivillaggi al confine tra Russia e Po-lonia eranopoverissimi, lamorta-lità infantile era altissima. Così,quando un bambino moriva perinediaomalattia,erapossibilecheil suo corpicino diventasse nutri-mentoperlafamiglia».Orrore sommo, sì, ma per chi

come lui aveva conosciuto l’abo-minio nel gulag sovietico dov’erastato imprigionato a vent’anni,scrivendone poi in Un mondo aparte, nonbisognavaarrestarsi al-la constatazionedi simili atti. «So-no arrivato alla convinzione cheun uomo possa dirsi tale soloquandovive incondizioniumane,enonc’ènientedipiùassurdochegiudicarlo in base ad azioni checompie in condizioni disumane»,aggiunse. Questa convinzioneavrebbe fatto da guida all’interro-gazione sul Male che sarebbe sta-ta al centrodelle nostre 15 conver-sazioni sulpost-comunismo,pub-blicate sul giornale tra il 1993 e il1994 e poi raccolte nel volume diPirontiControluce.Quando incontrai per la prima

volta il grande scrittore polaccoscomparso nel luglio del 2000, dicui da oggi si celebra l’alto valoreinuna tregiornidi studi, eraappe-na uscito da Feltrinelli un piccoloestratto del Diario scritto di notte,

di dimensionimonumentali nellaversione integrale.Micolpì chevi-vesse a Napoli dal 1955 senza chesi fosse mai vista la sua firma suungiornaledellacittà,glienechie-si la ragione. «Perché in 40 anninessuno qui mi ha mai chiesto discrivere», disse, spiegando di es-sersi sentito «come un lebbroso»,di essere stato oggetto di ostraci-smo intellettuale e editoriale peraverscrittodelgulagsovietico.No-nostante l’esperienza nel gulag,però,lasuaadesioneinteriorealla«religionedellalibertà»teorizzatada Benedetto Croce, padre di suamoglie Lidia, fu tale da impedirglidi giudicare i totalitarismi del se-coloscorsocon il filtrodell’antico-munismo.Inuno dei nostri primi incontri

mi raccontò che nel 1958 Vito La-terzaaveva, sì,pubblicato il suoro-manzo Un mondo a parte, ma «lolasciò chiuso nei depositi. Era co-munista», aggiunse «e può darsiche sia stato costretto ad agire co-sì». Subito arrivò la risposta sde-gnata di Vito Laterza: «Non homaiguidato lacasaeditricesecon-do le direttive del Pci. È gratuital’insinuazioneche ioabbiaricevu-tol’ordinediboicottareUnmondoa parte. Da chi, poi? Da Mosca, oda via Botteghe Oscure, come nel1958sidiceva inuncertocenacolonapoletano con il quale il signorHerling aveva avuto la fortunad’imparentarsi, senza avere avutocontemporaneamente la fortunadi diventare un autore di succes-so?».Ne nacque una polemica di-

vampatasullepaginedel«IlMatti-no»eripresadaaltrigiornali, alcu-ni tra i quali tentarono di caratte-rizzareHerling, improvvisamentescoperto, come scrittoredi destra.Luirisposecosì:«Hosempretenu-

to a caratterizzarmi come unoscrittorealdi fuoridiognisteccatopoliticoecontinuoanonaccettareclassificazionipolitiche, tantome-noquella di scrittore di destra.Hoavutoedhoancorasimpatiepoliti-chedisinistracheperònonhannomai avuto influenza su quello chescrivo». Le sue idee però avevanoinfluenzato, eccome, gli svolgi-menti decisivi della sua vita. Persommo paradosso, nel marzo1940, quando venne catturato daisovietici e poi internato nel gulagdopo aver organizzato a Varsaviaun gruppo di resistenza antinazi-sta, il giovaneGustawHerlingave-va cercato di passare in Lituaniaper combattere con l’esercito po-lacco ricostituito in esilio. Non sa-peva del patto Ribbentrop-Molo-tovedall’ufficialedellapolizia rus-sa che lo interrogò, si sentì dire:Manonsapeteche l’UnioneSovie-ticaoraèalleatadellaGermania?In una conversazione sui due

totalitarismi, poi, Herling tenne aprecisare la nascita del gulag pre-cedente il lager, «pervolontàdiLe-nin», e il fatto che entrambi sorti-vano l’effetto annientamento. «Ladifferenzarisiedenel fattoche i te-deschi avevano fin dall’inizio l’in-tenzione di uccidere, mentre i so-vietici...mettevano lagenteneigu-lagper farli lavorare fino all’estre-mo delle forze». Ma per lui «alleorigini dei gulag non c’è niente diparagonabile alla conferenza diWannsee in cui fu elaborata la so-luzione finale».Neimesi successi-vi, attraverso le nostre conversa-zionie l’amiciziadi cuiHerlingmionorò, oltre al grandespessore in-tellettuale, letterario e moraleavrei scoperto anche quello uma-nodiunodeimaggioriscrittoridelNovecento.

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Il2019, inPoloniaannodiGustawHerling-Grudzinski(20maggio1919-4luglio2000),sicelebradaoggiasabatoconil festival letterario«NapolidiHerling»organizzatodall’IstitutopolaccodiRomaconl’Orientale, ilComune,l’Istitutoitalianoperglistudistoriciel’universitàSuorOrsolaBenincasa.SicominciaoggiaCastelNuovoalle17conlapresentazionedel«Meridiano»cheinclude«Unmondoaparte», il«Diarioscrittodinotte»ei«Racconti».SiprosegueasanDomenicoMaggiore(domanidalle9,30)conilconvegno«L’EuropadiHerling».

Sempredomani,aSantaChiara,alle20,ToniServilloleggeil«Requiemperilcampanaro».I lavorisiconcludonoapalazzoFilomarinosabato,dalle14,contestimonianzeelapresentazionediunamostradocumentariadipagineautografe,documenti ineditiefotografiechedipingonoil«sorrisodolente»eil«subdololamponegliocchi»cheilgiovanescrittorecolsenelsuoprimoincontroconlacittà«densa».Conglistudiosiegliamici,sarannoprotagonistidel festivalancheglistudentidellepolonisticheitaliane.

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Servillo legge il «Requiem per il campanaro»tra convegni e voci da «Un mondo a parte»

La presentazione del «Meridiano»

LE QUINDICICONVERSAZIONISUL POST-COMUNISMOSU «IL MATTINO»RUPPERO UN SILENZIOIMBARAZZANTE

MCD GALLERY Con una suamostra d’Onofrio inaugurail suo nuovo spazio

DanielaRicci

Rivestendo entrambi iruoli di fotografa e gal-lerista, Maria Cristinad’Onofrio inaugura con-

temporaneamente il suonuovo spazio espositivo, laMcd Gallery, e la sua mo-stra personale intitolata«Senza tempo». L’obiettivodella giovane fotografa siconcentra prevalentementesui luoghi dell’anima legatialla suamemoria: a cattura-re il suo sguardoè infatti ciòcheprimadi tutto conosce ericonosce. Nei suoi scattispesso sono ritratte le archi-tetture di Castel dell’Ovo eCastel Nuovo, Palazzo Rea-le, la basilica di San France-sco di Paolo, la bellezza mi-steriosa della Gaiola, la Na-poli contemporanea dellametropolitana con le ferma-te di Toledo e del centro di-rezionale.Napoli, spiega lei, «è per

me uno spazio sospeso, diconseguenza i luoghi cheimmortalo sono pezzi delmio vissuto, parte dei mieipensieri, nostalgie, ricordi;e io provo quiete e incantodi fronte alla bellezza dellanostra storia e architettu-ra».Ma negli scatti di d’Ono-frio c’è anche la natura diNapoli, i suoi elementi, lasua materia primordiale: ilmare, il Vesuvio e la Solfata-ra. Napoli, protagonista del-le sue immagini in bianco enero, viene rielaborata inmaniera originale e perso-nale attraverso giochi conforme, riflessi, geometrie,ombre e luci che restituisco-no atmosfere senza tempo,appunto, proponendo unavisione interiore svuotatadioggettività e restituitaall’emozione di chi la ritraecon l’occhio del cuore.

`McdGallery,viaSantaLucia25, inaugurazionealle 18

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D’Onofrioarchitetturecome luoghidi memoria

RACCONTÓ: «IN RUSSIAMANGIANO DAVVEROI BAMBINI». VOLEVADIRE CHE LA POVERTÀPOTEVA PORTAREAL CANNIBALISMO

LA POLEMICACON VITO LATERZASUL PCI E I «CENACOLINAPOLETANI»LA CERTEZZA:«RESTO DI SINISTRA»

DUE ANNI NEL GULAG GustawHerling-Grudzinskiper lestradediNapoli.Sotto,ToniServillo,di scenasabato

Quei «Miracoli» illustratiche parlano ai bambini

UN MONDO A COLORI

Da sinistra, tavole di AnaJuan e Roger Olmos

AL CERVANTESLE TAVOLEDEI DUE DISEGNATORISPAGNOLI AFFRONTANOTEMI COME LA CECITÀE L’INCLUSIONE

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2019: l’Anno di Gustaw Herling-Grudzinski, in programma dal 24 al 26

ottobre

Promosso con il Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati

presso l’Università degli Studi L'Orientale di Napoli.

https://www.radioradicale.it/scheda/588164/festival-letterario-napoli-di-herling-

prima-giornata

https://www.radioradicale.it/scheda/588393/festival-letterario-napoli-di-herling-

leuropa-di-herling-seconda-giornata

https://www.radioradicale.it/scheda/588365/festival-letterario-napoli-di-herling-gli-

studenti-leggono-herling-terza-giornata

https://www.radioradicale.it/scheda/588366/festival-letterario-napoli-di-herling-

gustaw-herling-e-il-suo-mondo-testimonianze

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Time: 25/10/19 21:36 IL_MATTINO - NAZIONALE - 40 - 26/10/19 ----

40

Sabato 26 Ottobre 2019

ilmattino.itCulturaNapoli M

IL RICORDODEL GIORNALISTADEL «MATTINO»TRA L’AMORE PER CAPRIE LA GEOGRAFIA«POTENZIALE»

RaffaeleAragona

Sono stati tanti gli interessidi Francesco Durante, tan-ti e diversi, molteplici isuoi scritti. Come ricordia-

mo alle 11 al Blu di Prussia conalcuni suoi amici, colleghi,estimatori: Armida Parisi,Francesco Barra Caracciolo,Salvatore di Natale, AntonioFiore, Fabrizio Mangoni, Sal-vatore Pica.Con Francesco ebbi il piace-

re di «giocare» sulle paginedell’indimenticato «Mattinodel sabato» dove trovavanospazio originali argomenti dilinguistica divertente, con ibriosi interventi di compagnidi redazione e non. Per l’amicofriulano-anacaprese ebbi poioccasione di curare l’edizionedel suo volume Il sogno del se-gno. Sonetti bisticciati dal Due-cento al Seicento (Caprienig-ma, 1988), nel quale fece sfog-

gio di grande cultura lettera-ria e filologica, sempre moltointeressata alle giocosità dellalingua. La sua introduzione, acorredo di un’interessante sil-loge di sessanta sonetti, trac-ciava la linea storica e geogra-fica del bisticcio letterario. Ilvolume è di poco successivo aun librino che Durante curònel 1986 per le edizioni Can-croregina con un’erudita pre-sentazione: Dialogo anagram-mico dell’alchìmia di GennaroGrosso, «dottor e poeta napoli-tano» del Seicento, protagoni-

sta del foro napoletano e mem-bro dell’Accademia degli Ozio-si. Oltre agli anagrammi de-nunciati dal titolo, Durante fa-ceva rilevare anche diversecombinazioni «giocose» che,in quei tempi di influenza cul-turale spagnola, sfidavano leinvenzioni di Baltasar Graciáne di Francisco de Quevedo.In anticipo rispetto alla con-

creta appartenenza di Duranteal gruppo dell’Oplepo (l’Opifi-cio di Letteratura Potenziale),sono alcune sue incursioni ri-portate nel volumetto Donna-crapa catoblepa (La Conchi-glia, 1993): un caleidoscopio ditaglienti ironie sull’isola di Ca-pri solita a prendersi tropposul serio. A parte i suoi 42 en-decasillabi che elencano diséguito tutte le 142 isole italia-ne, con l’implicito riferimentofinale all’Isola Azzurra (li Gal-li, Santo Stefano, Cirella.../ unanemanca, forse la più bella), il

librino contiene altre simpati-che e argute invenzioni: arditilimerick e divertenti quartinecomposte alla maniera del ma-gistrato borbonico Ferdinan-do Ingarrica; e, ancóra, i versicontaminati di immaginaripoeti «capresi» come Raffaeled’Annunzio, Fausto Ungaretti,e persino Gian Domenico Pa-solini per il quale Durante siesibisce addirittura in una ver-sificazione in dialetto veneto.La sua isola fu anche ogget-

to di uno scritto più «serio»,una «storia letteraria dell’iso-la di Capri» (Il richiamo azzur-ro, La Conchiglia, 2000), accor-ta e approfondita rassegna discrittori, poeti e giornalistiche hanno scritto su Capri.Appassionato di geografia

fin da quando immaginava ter-re e nazioni di sua invenzione,fu felice quando, nel 2015, eb-be occasione di rendere pub-blica una sua «ricerca» di«geografia potenziale» presen-tandola al pubblico del SuorOrsola in occasione di un con-vegno oplepiano. In quel brevetesto Durante mostra la pro-pria passione adolescenzialeper gli atlanti, poi trasformata-

si in un gioco espressosi in va-rie direzioni: la vertigine dellalista di toponimi classificati incategorie fantasiose, come labrevità e la lunghezza (da unafino a 86 lettere).E tanto altro ancóra ha di-

vertito il «geografo» Durante,come l’elaborazione di cartegeografiche inesistenti o l’os-servazione di profili, a voltesorprendenti come quello aforma di cuore dell’isolettacroata di Galesnjak, nel canale

di Pasman o quello di due isoleindonesiane, Celebes e Halma-hera: pare proprio che nelcórso del tempo quest’ultimaabbia fatto di tutto per cercaredi uniformarsi alla sorellamaggiore…

`FrancescoDurante, scrittoreegiornalistadelMattinoscomparso loscorso3agosto,saràricordatoalle 11 con«Dueotrecoseche sodi lui», alBludiPrussia,viaFilangieri42

©RIPRODUZIONERISERVATA

Candidache scappòper trovarela maturitàCarolinaAmati

Italia Vitiello Izzo, biologa enarratrice salernitana, ri-parte dal romanzo di for-mazione con Candida, per-

sonaggio simbolico fin dal no-me e dal titolo. Siamo in unpaesino della Sicilia più arre-trata, negli anni del boom.Candida, di umili origini, na-ta a Terrasini, ha il destino se-gnato, unico obiettivo possibi-le il matrimonio. È «femmi-na» e come le sue sorelle, co-me sua madre, non le è con-cesso di amare, ma solo di es-sere scelta da un uomo qual-siasi. Ma a 16 anni perde laverginità stuprata dal figliodel boss del paese e senzama-trimonio riparatore. Al mas-simo una manciata di soldiper «togliere tutto di mezzo»e scappare, a Dresda, dove ri-comincia a vivere lontana daitabù in cui è cresciuta. Candi-da ha frequentato solo lescuole elementari, ma decidedi affrontare ilmondo e ha ca-pito che l’unicomodo per far-lo è imparare a conoscerlo.Frequenta ragazze più aper-te, scopre un mondo più mo-derno, sessualità compresa,lavora, si appassiona alla cu-cina così tanto da decidere diaprire un ristorante a Roma,ma...L’autrice segue la protago-

nista dagli anni ‘60 al 2000,alla sua vita fanno da sfondola mafia, il crollo del muro diBerlino, le stragi di Capaci evia D’Amelio, i grandi cam-biamenti politici degli anni‘90. La ragazza venuta dalSud e fuggita in Germaniaper poi tornare in Italia acqui-sta nuova consapevolezza an-che guardando e cercando dicapire quello che succede in-tornoa lei.Candida alla fine offre al

lettore un sentimento di spe-ranza e di riscatto anchequando sembra tutto perdu-to.

©RIPRODUZIONERISERVATA

SilvioPerrella

Cos’è un ricordo? È qualco-sa che è esistito, tenace nelmettereradicinellamente,maallostesso tempoambi-guo, improvvisamente in-certo di se stesso, nascosto

«nel grigio gomitolo del cervello,nell’umido letto di sabbia che sideposita nel fondo del torrentedei pensieri». L’apparizione delMeridiano dedicato alle opere diGustaw Herling e la tre giorni diconvegnonapoletanachesi chiu-de oggi ha fatto riemergere alcu-ni ricordi che si erano «rintanaticome anguille nelle pozze dellamemoria».Era dapoco crollato ilmuro di

Berlino, quando mi trovai a var-care la sogliadella«stanzapolac-ca» di Gustavo (lo chiamavanocosì gli amici, italianizzando ilsuo nome). Un luogo abitato dal-leombre,dove ilTempoera tenu-to come in un’attesa imprescru-tabile, e dove i libri si acculavanogliuni sopragli altri. Sesoloaves-se voluto, si sarebbero potutespalancare le finestre e la luce ra-

dente e diramatadel golfo avreb-beinvasoognicosa.Ma no, non era ancora il mo-

mento giusto per compiere quelgesto. La stanza doveva rimane-re inpenombra.Duepoltroncineemergevano tra i libri come leavesse disegnate Alberto Savi-nio. E fu lì che ci sedemmo piùvolte per intrecciare le nostreconversazioni. La prima uscì nelfebbraio del 1991. Herling nonaveva ancora avuto la possibilitàdi tornare in Polonia. L’avrebbefatto nel maggio di quello stessoanno, come si evince dalla palpi-tantecronologiache la figliaMar-taglidedicanelMeridiano.Interviste e incontri pubblici

non concederanno del tempo al-la sua intima festa del ritorno inpatria,unvorticedacuisisalveràun solo attimo: «In un tardo po-meriggio a Varsavia, uscivo dauna libreria all’angolo di Krako-wskie Przedmiescie e Miodowa.Faceva caldo, il sole spandeva lasua luce dorata sulla folla che siriversava in piazza Zamkowy.Tra due giorni sarei ritornato inItalia. Già dopodomani. Allamia

età in ogni saluto si avverte il di-stacco».In una dellle nostre passeggia-

te lungo via Caracciolo, mi dissecheglieranatounnipotinoeche,certo,sarebberipartitoneigiornisuccessivi per la Polonia, ma pertornare a Napoli, perché Napoliormaieralasuasecondapatria.Eravamo seduti uno accanto

all’altro sull’autobus del ritorno,quandopronunciò queste paroleguardando attraverso i finestrinicon i suoi occhiali da miope chedi tanto in tanto faceva spariredalvisoampio.Il Tempo si eramesso a corre-

re e non eradetto chenonavesseinserboaltredisillusioni. InPolo-nia le ambiguità crescevano edHerling se ne faceva interprete. I

suoi libri adesso uscivano sia inItalia sia inPolonia.Danoi eranoper così dire «tutelati» dalla pre-senza di Francesco Cataluccio(che Gustavo considerava allastregua di un figlio adottivo) allaFeltrinelli.Nel 1994giunse, finalmente, la

nuova edizione di Un mondo aparte. Quando conobbi Gustavomi aveva prestato con circospe-zione l’edizione rizzoliana deglianni Sessanta, raccomandando-mi di restituirla con puntualitàdopoduesettimane.Lapresenta-zione si svolse nella saletta rossadi Guida e vennero a onorarequelmomentocosì atteso lostes-so Cataluccio e Goffedo Fofi (cheaveva pubblicato le mie intervi-stesu«Linead’ombra»). IlgiornodopoMarioGuida ci chiesedi re-plicarenella sua libreriadi Saler-no. E fu lui stesso ad accompa-gnarci inautomobile.Gustavo e Mario sedevano

avanti. Conmedietro c’era SilviaCroce, che aveva deciso di venirecon noi. Si andava e le parole siaccostavano ai silenzi. Silvia eradivertitadal viaggioe raccontavadiquandosuopadre– indimenti-

cabile avventura! - le leggeva iTre moschettieri. Gustavo se nestavadavanticonil suotrench.Fu quella volta che mi parlò

della lingua toccata con i guanti?«Lo scrittore può paragonarsimetaforicamente allo scultore:se riesce a portare fuori dal suoPaese d’origine un blocco di ma-teria prima linguistica, può crea-re con successo, per tutta la vita,anche lontano dalla sua patria»,leggonelMeridiano.Con«il tatto sensibile delle sue

dita» lo scrittore tocca la lingua edà formaalla suaopera.E l’italia-no, gli chiesi?Quello è comese lotoccassiattraversoiguanti.Salerno si avvicinava e Drago-

nea, la Dragonea così tante voltemenzionata nello straordinarioDiario scritto di notte, non eralontana.O forse eravamogià sul-la via del ritorno e il buio dilaga-va e i nostri occhi si chiudevanoinunsonnoimmaginativo?

`Il «FestivalHerling»chiudeoggiaPalazzoFilomarino,dalle 14con lapresentazionedellamostradocumentariadedicataallo scrittore

©RIPRODUZIONERISERVATA

La scrittura con i guanti

QUELLA VOLTACHE SILVIA CROCERICORDÓ QUANDOIL PADRELE LEGGEVA«I TRE MOSCHETTIERI»

«DUE O TRE COSE CHE SO DI LUI» Francesco Durante

Il Festival Herling chiude a Palazzo Filomarino con l’inaugurazione di una mostra dedicata allo scrittoreIl ricordo dei suoi giorni napoletani, nella «stanza polacca», dove tutti lo chiamavano ormai «Gustavo»

ITALIAVITIELLOIZZOCANDIDAMANNI245 PAGINE20 EURO

L’OMAGGIO Gustav Herling nel suo studio napoletano (FOTO DI PACZOWSKI)

Durante, quei giochi di parolecon i compagni di redazione

Monica
Evidenziato
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LIDIA E GUSTAW

Inizia a Napoli la preparazione del

documentario di Elena de Varda

LIDIA E GUSTAW - Inizia a Napoli la

preparazione del documentario di Elena de VardaLa

regista Elena de Varda presenta il suo nuovo film

“Lidia e Gustaw” (attualmente in fase di pre

produzione tra Napoli, Dragonea e Sorrento), in

occasione del Festival Letterario “Napoli di

Herling” organizzato dall’Istituto Polacco di Roma,

in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi

Storici, con l’ Archivio Herling diretto da Marta

Herling, con l’Associazione Gustaw Herling, con il

Comune di Napoli, l’Università Orientale e l’Università Suor Orsola Benincasa.

Lidia Croce, figlia del filosofo della Libertà, Benedetto Croce, uno dei massimi protagonisti

della cultura e politica italiana, si innamora nel 1944 di un soldato polacco di passaggio verso

il fronte di Montecassino, Gustaw Herling Grudzinski, pellegrino della libertà.

Gustaw divenne in seguito uno degli scrittori polacchi in esilio più rilevanti del XX secolo. I

loro destini si separarono dopo la guerra per poi rincontrarsi solo molti anni dopo.

Vissero 45 anni a Napoli e grazie a Lidia oggi possiamo leggere straordinari racconti e diari

ambientati in una Napoli surreale.

La regista dichiara: “Il film si svolge principalmente a Napoli, dove racconterò questa

straordinaria storia d’amore sullo sfondo della cultura e della tradizione napoletana. Napoli

sarà filmata in modo suggestivo, ricollegandomi al mondo surreale descritto nei racconti

napoletani di Gustav Herling. Questa città ha un grande debito con Herling che colse l’essenza

di Napoli e la trasmise al mondo”.

Il film, una coproduzione internazionale tra la Polonia (Wojtekfilms), la Germania e la casa

di produzione napoletana Capetown Film, inizierà a febbraio 2020 e le riprese dureranno per

4 settimane a Napoli e dintorni.

28/10/2019, 09:52

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Data

Pagina

Foglio

28-10-201913ILMATTINO

Un film sulla storia d'amore tra Herling e Lidia CroceSi intitolerà «Lidia e Gu-staw» il film sulla storiad'amore tra la terzogenita diBenedetto Croce e il «polac-co napoletano» Gustaw Her-ling, il grande scrittorescomparso nel 2000 a Napo-li, dove aveva vissuto 45 an-ni dopo aver sposato la figliadel filosofo. Avrà regista esceneggiatrice polacchi, unaproduzione di quel paese -ma probabilmente in parteanche italiana — sarà girata

quasi del tutto a Napoli. Peril ruolo del protagonista dagiovane si ipotizza di coin-volgere Gustavo, nipote qua-si ventenne di Herling, figliodi Marta e Tommaso Sinigal-lia, somigliantissimo al non-no. Il primo incontro traHerling e Lidia Croce avven-ne a villa del Tritone nel1943, il loro amore nacquedopo il suicidio della pittriceKrystyna Stojanovska, pri-ma moglie di Herling, quan-

do la figlia del filosofo decisedi raggiungere lo scrittore aMonaco.La notizia del film è stata

data alla fine della tre giorninapoletana dedicata all'au-tore di Un mondo a parte:una rassegna internazionaledi grande caratura cultura-le, con la partecipazione dieminenti studiosi e amici po-lacchi ma anche di moltissi-mi italiani, e di vari momen-ti spettacolari come la sugge-

stiva lettura del Requiem perun campanaro (riduzione diStefano De Matteis) fatta daToni Servillo a Santa Chiara.Durante la tre giorni è anchestata rilanciata l'importan-za di recuperare l'apparta-mento di villa Ruffo in viaCrispi, dove visse Herling, al-la fruizione dei tanti ricerca-tori e studiosi della sua ope-ra.

t.m.RIPRODUZIONE RISERVATA

M ~

Clash, punk da museo snia fedeli alla linea

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Benedetto Croce

006708

Quotidiano

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Time: 27/10/19 21:34 IL_MATTINO - NAZIONALE - 19 - 28/10/19 ----

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Lunedì 28 Ottobre 2019

ilmattino.itPrimoPianoNapoli M

Mattinatadi caosaPosillipocondueincidenti registrati inpocheore. InviaTitoLucrezioCaro, stradaridotta inpessimecondizioniacausadelleradicidegli alberi chehannosfondato l’asfalto, unciclistaècadutorovinosamenteacausadiunabuca.L’uomohariportatoungrosso taglioallatestadacuiè fuoriuscitoparecchiosangueecontusionisu tutto il corpo: si èquindi resonecessario l’interventodiun’ambulanza. Sempre ierimattina, apochipassi dalCircoloPosillipo, c’èstatounviolento frontale fraduescooter (nella foto). «Assiemeadalcunicittadinivolontari ealpersonaledell’Anm-hannospiegato ilconsigliereregionaledeiVerdiFrancescoEmilioBorrelli eGianniCaselli, consiglieredella IMunicipalità,presenti sulposto - abbiamofattodefluire il traffico inattesadell’arrivo

dellaPoliziamunicipalechecihamessocircadueorepergiungeresulpostoacausadel traffico. I duemezzi

incidentati, infatti, avevanoresomoltopericolosa lacircolazione.Anche inquestocasoc’è statobisognodell’interventodeisanitaridel 118perprestare leprimecureaduecentauri».Quantoalle condizionidiviaTitoLucrezioCaro,Borrelli e

Caselli chiariscono: «I cittadini, dopol’incidente, cihannorappresentatotutte le lororimostranzesuunastradamolto trafficatadiventataunpericolopubblico.Ci chiediamoadessoquantobisogneràaspettareprimachevengarisolta lasituazione.Già inestate sonostati stanziati dei fondiper larivalutazionedelverdepubblicoeperlariqualificazionedelle strade, cosasiaspettaad investirli?».

L’amministratoreunicodiAnmNicolaPascaleha firmato il contrattoperl’assunzionea tempodeterminatodi100autisti di autobus. Ilavoratoriverrannoassuntidalla societàdisomministrazionevincitricedellagarad’appaltocheavvieràdaoggi leprocedurediselezione, cheavverrannopertitoli edesamie sarannoseguitedaunaattivitàdi formazioneper icandidati idonei.Al terminediquestefasi, lacuidurataprevistaèdiqualchesettimana, inuoviautisti sarannooperativi, quindi, per la finedinovembreesarannoassegnati aidiversidepositi inmododa tentaredimigliorare l’offertadi trasportodisuperficie in tutte leareedella città. Ilprovvedimentorientra tra leazionidimiglioramentoprevistedalpianodiconcordatodiAnmedèstato

autorizzatodalTribunale. L’ingressodei 100 interinali, cheavrannouncontrattodiunanno, èstatadecisoper

lanecessitàdi aumentare ladisponibilitàdiautisti, con loscopodimigliorare il servizioai cittadini. Leultimeassunzionidi autisti risalgonoal2008,quandoentrarono inAnm150nuovidipendenti. Inquelmomento l’aziendaavevaa

disposizionecirca 1700autisti,manelcorsodiquesti 11 anni, soprattuttocon leusciteper ipensionamenti, gliautisti si sonoridotti agli attuali 650.Con l’ingressodei 100nuovi autisti saledel 10%ilnumerodegli autobuschel’aziendapotrà far circolarecontemporaneamente.Lasceltadirivolgersi almercatodegli interinali èdettatadalla condizionesocietariadiAnmcheè inconcordato incontinuitàconprocedura incorsodinanzi alTribunalediNapoli equindinonpuòfareassunzionia tempoindeterminato.

IL DOCUMENTO

PaoloBarbuto

Ieri abbiamorecuperatoundocu-mentodelComunecheèdetermi-nante sulla questione della ria-pertura del Lungomare: si trattadiunpianod’emergenzachecon-sente a chi gestisce la viabilità dideviare il traffico anche in quellazonapedonalizzata, in casodidif-ficoltà.Queldocumentoporta la firma

dell’assessore Mario Calabrese:ieri l’avevamoattribuito erronea-mente a Raffaele del Giudice (cene scusiamo con i lettori e con gliinteressati), Calabrese ha chiestodi assumersi la paternità di quelprogetto di viabilità chepotrebbeessere fondamentale nei prossi-mi giorni ma che lo stesso asses-sore ritiene, invece, inutile per lequestioniattuali.

LATANGENZIALEQualè laquestionechehaprodot-to tanta attenzione al lungomareda riaprire? Stiamo parlando deilavori in Tangenziale che ridi-mensionano il flusso di autosull’autostradacittadinageneran-do gravi difficoltà nella viabilità.Attualmente ilMinistero dei Tra-sporti ha chiesto e ottenuto lacancellazione del pedaggio perevitarecodeai caselli,ma lapara-lisi del traffico non èdetto che sa-rà cancellata dalla fluidità ai ca-selli.Il Comune sta realizzando in-

contri per prevedere possibili ac-corgimenti al traffico, tra questiaccorgimenti viene presa in con-siderazione la riapertura tempo-ranea del lungomare, ed è perquesto che è stato tirato fuori ildocumento ufficiale firmato daMario Calabrese che, al tempo,avevaanche ladelegaallamobili-tà sullapossibilitàdi violarequel-lazonapedonale“sacra”per l’am-ministrazionearancione.

LAPROPOSTAAdire la verità il primo a propor-relariaperturadiviaCaraccioloevia Partenope fu Paolo Pomicinoche, nel giorno in cui, da presi-dente di Tangenziale, annunciòalla città (e al Comune) i possibiliproblemi di traffico, avanzò an-che quell’idea: «Mi sembrava, emi sembra tutt’ora, corretta - hadetto ieri Pomicino - l’unico asseper congiungere la zona est equellaovestdiNapolièrimastalaTangenziale dopo la chiusuradellungomare. Perciò se la Tangen-ziale ha problemi mi sembra na-turalechesiutilizzi l’altropercor-

so ufficialmente utilizzabile. Holetto che lo stesso Comune avevapredisposto un piano del genere,nesono lieto.Ancheperchéquan-do l’hodetto io ilComunes’è rize-lato».

LAREAZIONEA dire la verità il Comune, purammettendo l’esistenzadeldocu-mento sulla possibile riaperturae pur attestandosene la paternitàtramite l’assessore Calabrese,continuanonconsiderarepercor-ribile l’ipotesi di cancellazionedell’area pedonale accostata alGolfo di Napoli: «Per l’ennesimavoltaripeto-hachiaritoviasociallostessoprofessorMarioCalabre-se - se c’è trafficoapiazzaOttocal-li o sulla Tangenziale o ai ColliAminei nulla c’entra il lungoma-re e la sua riapertura». Insommadiscorso definitivamente chiuso:il traffico dellaTangenziale è unacosa, quello del lungomare un’al-tra. E a nulla valgono le tante sol-

lecitazioni sulla realenecessitàdifar transitare le auto sul lungo-mare per alleggerire il peso deltrafficosullaTangenzialeche,nelfrattempo, resteràgratuitaperal-tri nove giorni. Ma quei passaggigratuiti hanno un costo, ed èestremamentepesante.

LABATTAGLIASubito dopo aver accettato la ri-chiesta del Ministero di cancella-re il pedaggio, Tangenziale diNa-poli ha annunciato che metteràincassa integrazione il 56%deidi-pendenti per tredici settimaneconsecutive. Si tratta di una ma-niera per ribaltare sul Governo ilcosto dell’esenzione del pedag-gio. E qui va fatto un piccolo pas-soindietro.Tangenziale aveva chiesto al

Ministero dei Trasporti di accol-larsi l’onereeconomicodell’aper-tura dei caselli, ilMinistero ha ri-sposto che il guaio l’ha causatoTangenziale ed è la società stessachedeve pagarne il conto.DaNa-poli hanno accettato, la propo-sta/imposizione del Mit ma subi-tohannopensatoaun“pianoB”. Icaselli chiusi per dieci giorni ge-nerano perdite per due milioni?Mettiamo in cassa integrazione ilavoratori fino al raggiungimen-to di quella cifra, così il costo sisposteràsullespalledelGoverno.Oggi c’è l’incontro decisivo a

Napoli con i sindacati a Napoli, èannunciata battagliama le possi-bilità di successo sembrano po-che.

I LAVORIInTangenziale,nel frattempo, so-no partite le verifiche al viadottomalmesso, quello di Capodichi-no.Tecnici e sopralluoghi inatte-sa dei veri interventi che sarannoestremamente lunghi esiprotrar-ranno almeno fino all’inizio del2020.

©RIPRODUZIONERISERVATA

Il caos Tangenziale

Anm, via all’assunzione di cento nuovi autisti

Il provvedimento

[email protected]

Vendite immobiliari, mobiliari e fallimentari

Dalla prima di Cronaca

ErnestoMazzetti

L a domanda si ripropone da anni,mentre le statistichecontinuano

acollocareNapoli e regioneai postidi codaper qualità di vita.Mapensareal bello aiuta ad esorcizzareil brutto. Continuiamoavivere tratesori d’arte in suggestivi paesaggi; inun retaggio storico riccodimomentie figure chehanno segnato tappeimportanti nelle arti, nellamusica,nella letteratura, nella scienza.Consapevoli ch’è viva tuttora unacreatività che sa esprimersi in formealte, nelmondodei dotti, ed anche informecapaci di coinvolgeresentimenti e sensibilitàdi tutti.Nonèmeroesercizio retorico interrogarsise, inunpresente che ci affligge,

qualcheprospettivapossa venirapertadalla creatività culturale. Conunitàd’intenti trapubblico eprivatoe condivisionedi programmi tra ipoteri locali. E se, pur agevolandofruizioneanche turistica dei benid’arte e cultura, si sappia tutelarli dadevastazioni.Certonondà conforto il passatorecente. Brucia ancora l’esito delForumUniversale delleCulture. Siproponevadi proiettare ancheall’esterno il patrimonio culturale,immateriale e fisicodiNapoli eCampania.Dal Comune, titolaredell’organizzazione,nel 2013fieramente si asseriva che l’eventoavrebbeportatouna “sferzatadimodernità” rilanciando la città.Unflop!Nel novembre 2014 IlMattino

ne tracciò impietosobilancio: “Sedicimilioni di euro.Quattrocentomilaspettatori, in largaprevalenzanapoletani: alla vigilia si era parlatodi quattromilioni di turisti…uncontenitore rimasto vuoto e riempitoallameglio… senzagrandi idee… laCampanianon sen’è accorta.NeancheNapoli sen’è accorta.Figurarsi l’Italia e il restodelmondo”.Il successodelleUniversiadiquest’annoci haunpo’ ripagatodelladelusionedel Forum.Losport vincesulla cultura?E’ più giusto affermarech’è labuonaorganizzazionea fareladifferenza.Nonvi fu cinque annifa. C’è stata stavolta.Leggoche toccherà aMilanoospitarenel 2020 il Forummondialedellacultura, e che il Comunee tutte le

altre istituzioni chegestiscono ilgrandepatrimoniod’arte e culturadellametropoli si stannodandodafareaffinché “le iniziative culturaligenerino ricadute in tutti i settori,ancheeconomici”. Quattro anni facon l’ExpoMilanoconsolidòprestigio internazionale. Pensosappia confermarlo col Forum.Ondeinme,napoletano, riemergeunsentimento riprovevole, seppurgiustificato: l’invidia.Non solo enontantoperunpassato successomilanese eperunaltro ipotizzabile.Maperché ciò ripropone sulla scenanapoletanaemeridionale l’annosaquestionedi fondo: quelladellaclassedirigente. In virtùdella quale(edi nostre colpe)Milano si distaccadanoi.

©RIPRODUZIONERISERVATA

Se la classe dirigente è debole, la cultura è un’occasione sprecata

Doppio incidente, paralisi traffico a Posillipo

I disagi

Auto sul Lungomareil Comune non cede«Apertura inutile»

TRAFFICO Il Lungomare (qui via Partenope) quando non era “liberato” ARCHIVIO NEWFOTOSUD

`L’assessore Calabrese: il trafficonon ne trarrebbe alcun beneficio

`Pomicino: bocciata la mia ideaeppure era già possibile attuarla

OGGI IL VERTICECON I SINDACATIPER LA CASSAINTEGRAZIONE DEICASELLANTI: SARÀBATTAGLIA DURA

Monica
Timbro
Monica
Timbro
Monica
Timbro
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29-10-20191+2IL FOGLIO

Sia lode a Herling

Un libro/monumento del Novecento.Gli orrori dei lager sovietici, il torvoDopoguerra dell'italocomunismo

E, una bellissima notiziail fatto che questo li-bro/monumento del Nove-cento, Un mondo a parte di

rf Gustaw Herling (nato in Po-

UFFA! - DI GIAMPIERO MUGHINI

lonia nel 1919, morto a Napoli nel 2000), sisia appena guadagnato l'onore di figurarein un Meridiano Mondadori dal titolo Eticae letteratura interamente dedicato al testi-mone oculare di alcune delle massime tra-gedie del secolo scorso. E' un risarcimentoche l'editoria italiana doveva su tutti a chi

ha raccontato tra i primissimi la condizioneumana di chi era prigioniero in un lagersovietico, a un polacco che ha combattuto inprima fila nella micidiale battaglia volta astrappare Cassino ai tedeschi, a questogrande intellettuale europeo che nel secon-do Dopoguerra aveva sposato Lidia Croce(la più giovane delle quattro figlie di Bene-detto Croce) e che dal 1955 aveva vissuto aNapoli fino a immergersi nella cultura ita-liana e nelle sue topografie.

Herling aveva 20 anni ed era uno studentedell'Università di Varsavia quando nel set-tembre 1939 i panzer tedeschi sfondarono inpoche settimane le difese polacche. In quel-lo stesso mese di settembre i russi penetra-rono in Polonia da est a papparsene i terri-tori orientali, com'era del resto pattuito nelcodicillo segreto dell'accordo Molotov-VonRibbentrop del 24 agosto 1939. Herling cheera riuscito a sottrarsi alle grinfie dei nazitentò di uscire dalla Polonia per riunirsi a

quei suoi connazionali che stavano organiz-zandosi a formare una unità militare indi-pendente atta a combattere i nazi. I russi loarrestarono nel marzo del 1940 e condanna-rono a cinque anni di reclusione accusando-lo di voler fare lo spione a favore dei tede-schi. La sua cella era prevista per 20 detenu-ti, ce ne stavano 70. Dopo l'attacco tedescoall'Urss del giugno 1941, i russi amnistiaronoi polacchi che loro avevano tenuto nei lagersolo perché erano polacchi. Herling venneliberato solo a inizio 1942 e dopo aver fattouno sciopero della fame in condizioni uma-namente terrificanti. Appena liberato, entròa far parte del "Corpo polacco" comandatodal generale Wladyslaw Anders. Furono lo-ro ad arrivare per primi (e a scoppiare apiangere) sulle postazioni di Cassino da cui itedeschi erano stati sloggiati dopo combatti-menti tra i più infernali della Seconda guer-ra mondiale, combattimenti nei quali Her-ling si guadagnò la più alta onorificenza mi-litare polacca. (segue a pagina due)

Meridiano Herling: il "mondo a parte" del gulag e l'Italia dei Dopoguerra(segue dalla prima pagina)

Inutile dire che, finita la guerra, Herlingavrebbe potuto vivere dappertutto fuorchénella Polonia comunista, in quel regnodella menzogna assoluta che era il comu-nismo reale. E difatti andò a vivere dappri-ma a Roma e poi a Londra, dove cominciòa scrivere quello che ho definito il suo li-bro/monumento.Un mondo a parte apparve per la prima

volta in lingua inglese nel 1951 col titolo AWorld Apart: A Memoir of the Gulag, accom-pagnato da una prefazione di BertrandRussell che ne diceva tutto il bene possibi-le. Nel raccontare fino allo spasimo la sof-ferenza e l'umiliazione dei prigionieri diun campo di lavoro sovietico sul mar Bian-co - prigionieri che erano solo un piccolocomparto di una massa di detenuti politiciche nel 1940 Herling valuta fra i 18 e i 25milioni - era un testo schiacciante nel farpendere la bilancia a favore della tesi chequanto a orrore il comunismo reale e il na-zismo erano fatti esattamente della stessapasta. Basterebbe affiggere su un muro die-ci pagine scelte a caso di questo libro permettere a tacere i quattro babbei che anco-ra di recente hanno detto che comunismo enazismo sono profondamente diversi, per-ché il primo era nato a fin di bene mentre ilsecondo era criminale fin dalle sue mole-cole fondanti. E come no. Di certo era natoa fin di bene il lager dov'era detenuto Fier-

ling, un campo dove i prigionieri non conta-vano i mesi e gli anni della loro pena per-ché sapevano che da un momento all'altroquella pena poteva essere aumentata. Conqualche eccezione, lo racconta Herling. Adesempio quella di un ferroviere di nomePonomarenko che era stato un vecchio bol-scevico e che era stato condannato a diecianni. Lui ci credeva fermamente che diecianni sarebbero stati e non uno di più, e licontava, e stavano per scadere, mancavanoormai solo un paio di giorni e lui già assa-porava la conquistata libertà. Solo che ilgiorno prima lo chiamarono e gli disseroche la sua pena sarebbe durata indefinita-mente. Ponomarenko tornò alla sua cuccet-ta, si stese, pronunziò poche parole a direche la sua vita era finita, morì tra le quattroe le cinque del pomeriggio.Non era difficile immaginare che raccon-

ti così ameni avrebbero avuto difficile citta-dinanza nell'Italia del secondo Dopoguer-ra, dove l'italocomunismo esercitava un do-minio pressoché totale. La prima edizioneitaliana di Un mondo a parte la pubblicò nel1958 la Laterza e Herling reputa che nonarrivò neppure in libreria. Stesso discorsoper una successiva edizione Rizzoli, a pro-posito della quale un collaboratore di Pae-se Sera scrisse che a Herling andava tolta lacittadinanza italiana per poi espellerlo. Laprima edizione vera e reale del libro è del1992, per i tipi della Feltrinelli.

Solo che nel Meridiano Un mando a partenon è l'unico tesoro. Lo è altrettanto l'edi-zione finalmente integrale -più di 600 pagi-ne - del Diario scritto di notte che Herling èandato scrivendo per tutto il tempo dei suoi35 anni vissuti in Italia. E dove di primiziene potete raccogliere a man bassa. Adesempio l'incontro del gennaio 1978 traHerling e il professore napoletano Vincen-zo Maria Palmieri, quello che aveva fattoparte della Commissione di 12 scienziatiche la Croce Rossa Internazionale nell'a-prile 1943 aveva incaricato di stabilire se i4.000 e passa ufficiali polacchi trovati mortinel bosco di Katyn erano stati uccisi dainazi o dai sovietici. La commissione stabilìche senza ombra di dubbio erano stati ucci-si dai sovietici, i quali del resto mezzo seco-lo dopo lo ammetteranno. Ebbene nell'Ita-lia del secondo Dopoguerra gli italocomu-nisti resero la vita impossibile a Palmieri.Uno studente comunista arrivò a insultarlopesantemente durante una lezione univer-sitaria. Herling riferisce così le parole diPalmieri durante il loro incontro del gen-naio 1978 (e che nel 1955 si era invece rifiu-tato di incontrano): "Subito dopo la guerra,nella Napoli liberata, ho avuto la vita diffi-cile per via della mia partecipazione allaCommissione. Giorno dopo giorno MarioAlicata mi faceva letteralmente a pezzi emi insultava sull'Unità; da studente era sta-to un promettente attivista fascista".

Giampiero Mughini

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Benedetto Croce

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Quotidiano

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