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Anno I n. 1 Luglio-Settembre 2010 Trimestrale di informazione dell’Associazione Amici del Cuore della Casa di Cura Carmide s.r.l. - Aderente a CONACUORE - Coordinamento Nazionale Associazioni del Cuore Vorrei realizzare un sogno: un progetto di ricerca nel campo della Riabilitazio- ne Cardiologica gestito totalmente dall’Associazione Amici del Cuore della Casa di Cura Carmide s.r.l. Villa L’Ulivo. È un progetto ambizioso e di non facile realizzazione, ma fattibile. Ho una certezza e un dubbio; • la certezza è che abbiamo le risorse umane e la competenza per portare avanti questo progetto; il dubbio è dove trovare le risorse economiche per realizzarlo. Il nostro potenziale è rilevante; unendo le forze è possibile fare in modo che un gruppo selezionato di pa- zienti possa portare avanti un progetto che abbia come scopo la Riabilitazioni e la Prevenzione Secondaria in un continuum che aggiunga a quello che è previsto dal Sistema Sanitario un plus che coinvolga le famiglie, il contesto lavorativo e sociale per migliorare i risultati. Faremo una conferenza organizzativa quanto prima. Accanto a questo progetto ne coltivo un altro: “Ami- co Cuore a Librino”.Voi sapete che abbiamo aperto uno sportello della nostra Associazione a Librino. Que- sto quartiere è un pozzo senza fondo: ha bisogno di tante, tantissime cose; io non voglio sostituirmi allo Stato, non è il nostro obbiettivo, ma c’è bisogno di tan- to e noi qualcosa possiamo dare e fare, soprattutto per i bambini. Ma questo quartiere è anche pieno di risorse: voi non avete idea di quanta gente c’è piena di buo- na volontà e di energie positive che sotto la guida di un prete eccezionale come padre Santino Salamone si moltiplicano e si ingigantiscono (v. art. a pag.5 ndr). Per il momento una volta la settimana facciamo un ambulatorio di prevenzione cardiologica e offriamo, con la grande comprensione della dottoressa Vittoria Denti, della Casa di Cura Carmide s.r.l. Villa L’Ulivo un chek-up, completo e gratuito Poi alla chiusura della scuola incontreremo un grup- po di bambini per una visita cardiologica e un avvio delle loro conoscenze di educazione sanitaria, e in au- tunno faremo delle altre attività dedicate. Abbiamo donato un lettino da visita cardiologico e un elettrocardiografo per un ambulatorio cardiologico di “primo impatto” e in autunno replicheremo qualche nostra iniziativa tipo “Mangio giusto, mi muovo e sto bene” per Librino. Vorrei chiudere con un invito rivolto ai nostri soci: fate qualcosa in più per l’ Associazione. Non è proibito dare una mano, procurare nuovi soci, nuovi sponsor (v. pag. 5 ndr) proporre iniziative e aiu- tare a portarle avanti. Vi aspetto! ANTONIO CIRCO Ha visto la luce questa nuova creatura, che ci acco- muna e ci avvolge nel suo grande abbraccio, tenendoci stretti all’interno della grande famiglia, costruita con l’impagabile impegno del dinamico dr. Antonio Circo. Non a caso desidero soffermarmi sulla data di regi- strazione del nostro giornalino e sul nome che porta, facendo una riflessione proprio sul 5 febbraio. Questa è una ricorrenza molto importante per i catanesi perché è il giorno della Magna Festa, dedicata alla Patrona della città: “S. Agata”. La Santa protettrice di Catania, van- ta centinaia di migliaia di devoti che per cinque giorni ogni anno, la seguono nel Suo lungo peregrinare per le vie della città, mentre altrettanti seguono i festeggia- menti da ogni parte del mondo. Se poi ci soffermiamo sul nome del nostro giornali- no: “Catania nel Cuore”, ci rendiamo conto che per una strana e impensabile coincidenza le due cose si sono coniugate, regalandoci questi due bellissimi auspici. Il nostro periodico è nato sotto la protezione della “Santa”, e questo ci rende più forti e sicuri, anche se molti di noi non sono catanesi doc, ma di adozione. Detto questo, desidero ringraziare affettuosamente co- lui che ha reso possibile l’inizio di questa nuova avven- tura: Antonio Circo, che continuerà a condurci lontano nel tempo. “Catania nel Cuore” sarà un modo nuovo di parlar- ci, di affrontare problemi e di risolverli, tutti assieme, soprattutto con l’aiuto della splendida equipe medica che opera all’interno della Carmide. Grazie anche alla Proprietà, che ha saputo vedere lontano, offrendoci la possibilità di avere un punto di riferimento locale, che permette di praticare una sana riabilitazione cardiolo- gica coniugata a serie indagini cliniche, e udite udite, il tutto all’interno di una struttura moderna, dinamica, flessibile e che soprattutto, non prevede lunghe liste di attesa. Cinque anni di attività associativa, che si sono sno- dati con tante iniziative e tanti momenti conviviali, che ci distraggono dal quotidiano. E… perché tutto questo possa proseguire è indispensabile continuare con il no- stro piccolo apporto economico, che potremo donare a pag. 6 Ci è indispensabile il sostegno di tutti di Salvo Vitale Perché

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Catania Cuore

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Anno I n. 1 Luglio-Settembre 2010

Trimestrale di informazione dell’Associazione Amici del Cuore della Casa di Cura Carmide s.r.l.- Aderente a CONACUORE - Coordinamento Nazionale Associazioni del Cuore

Vorrei realizzare un sogno:un progetto di ricerca nel campo della Riabilitazio-ne Cardiologica gestito totalmente dall’Associazione Amici del Cuore della Casa di Cura Carmide s.r.l. Villa L’Ulivo. È un progetto ambizioso e di non facile realizzazione, ma fattibile.

Ho una certezza e un dubbio;• la certezza è che abbiamo le risorse umane e la

competenza per portare avanti questo progetto;• il dubbio è dove trovare le risorse economiche per

realizzarlo.Il nostro potenziale è rilevante; unendo le forze è

possibile fare in modo che un gruppo selezionato di pa-zienti possa portare avanti un progetto che abbia come scopo la Riabilitazioni e la Prevenzione Secondaria in un continuum che aggiunga a quello che è previsto dal Sistema Sanitario un plus che coinvolga le famiglie, il contesto lavorativo e sociale per migliorare i risultati. Faremo una conferenza organizzativa quanto prima.

Accanto a questo progetto ne coltivo un altro: “Ami-co Cuore a Librino”.Voi sapete che abbiamo aperto uno sportello della nostra Associazione a Librino. Que-sto quartiere è un pozzo senza fondo: ha bisogno di tante, tantissime cose; io non voglio sostituirmi allo Stato, non è il nostro obbiettivo, ma c’è bisogno di tan-to e noi qualcosa possiamo dare e fare, soprattutto per i bambini. Ma questo quartiere è anche pieno di risorse: voi non avete idea di quanta gente c’è piena di buo-na volontà e di energie positive che sotto la guida di un prete eccezionale come padre Santino Salamone si moltiplicano e si ingigantiscono (v. art. a pag.5 ndr).

Per il momento una volta la settimana facciamo un ambulatorio di prevenzione cardiologica e offriamo, con la grande comprensione della dottoressa Vittoria Denti, della Casa di Cura Carmide s.r.l. Villa L’Ulivo un chek-up, completo e gratuito

Poi alla chiusura della scuola incontreremo un grup-po di bambini per una visita cardiologica e un avvio delle loro conoscenze di educazione sanitaria, e in au-tunno faremo delle altre attività dedicate.

Abbiamo donato un lettino da visita cardiologico e un elettrocardiografo per un ambulatorio cardiologico di “primo impatto” e in autunno replicheremo qualche nostra iniziativa tipo “Mangio giusto, mi muovo e sto bene” per Librino.

Vorrei chiudere con un invito rivolto ai nostri soci: fate qualcosa in più per l’ Associazione.

Non è proibito dare una mano, procurare nuovi soci, nuovi sponsor (v. pag. 5 ndr) proporre iniziative e aiu-tare a portarle avanti.

Vi aspetto! ANTONIO CIRCO

Ha visto la luce questa nuova creatura, che ci acco-muna e ci avvolge nel suo grande abbraccio, tenendoci stretti all’interno della grande famiglia, costruita con l’impagabile impegno del dinamico dr. Antonio Circo.

Non a caso desidero soffermarmi sulla data di regi-strazione del nostro giornalino e sul nome che porta, facendo una riflessione proprio sul 5 febbraio. Questa è una ricorrenza molto importante per i catanesi perché è il giorno della Magna Festa, dedicata alla Patrona della città: “S. Agata”. La Santa protettrice di Catania, van-ta centinaia di migliaia di devoti che per cinque giorni ogni anno, la seguono nel Suo lungo peregrinare per le vie della città, mentre altrettanti seguono i festeggia-menti da ogni parte del mondo.

Se poi ci soffermiamo sul nome del nostro giornali-no: “Catania nel Cuore”, ci rendiamo conto che per una strana e impensabile coincidenza le due cose si sono coniugate, regalandoci questi due bellissimi auspici.

Il nostro periodico è nato sotto la protezione della “Santa”, e questo ci rende più forti e sicuri, anche se molti di noi non sono catanesi doc, ma di adozione. Detto questo, desidero ringraziare affettuosamente co-lui che ha reso possibile l’inizio di questa nuova avven-tura: Antonio Circo, che continuerà a condurci lontano nel tempo.

“Catania nel Cuore” sarà un modo nuovo di parlar-ci, di affrontare problemi e di risolverli, tutti assieme, soprattutto con l’aiuto della splendida equipe medica che opera all’interno della Carmide. Grazie anche alla Proprietà, che ha saputo vedere lontano, offrendoci la possibilità di avere un punto di riferimento locale, che permette di praticare una sana riabilitazione cardiolo-gica coniugata a serie indagini cliniche, e udite udite, il tutto all’interno di una struttura moderna, dinamica, flessibile e che soprattutto, non prevede lunghe liste di attesa.

Cinque anni di attività associativa, che si sono sno-dati con tante iniziative e tanti momenti conviviali, che ci distraggono dal quotidiano. E… perché tutto questo possa proseguire è indispensabile continuare con il no-stro piccolo apporto economico, che potremo donare

a pag. 6

Ci è indispensabile il sostegno di tutti

di Salvo Vitale

Perché

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Luglio-Settembre 2010

Le malattie cardiovascolari continuano a rap-presentare la principale causa di morte in Europa e negli USA, dove sono maggiormente rappresentati i relativi fattori di rischio, cioè alcune condizioni in grado di facilitare la comparsa di queste patolo-gie e di accelerarne l’aggravamento; individuarli e conoscerli è fondamentale per cercare di condurre una vita sana, con migliori prospettive di soprav-vivenza.

1. Ipertensione arteriosa

Rappresenta uno dei più gravi fattori di rischio per le malattie cardiovascolari: se non curata que-sta condizione mette a dura prova la funzionalità del muscolo cardiaco, facilitando l’instaurarsi di malattie come lo scompenso cardiaco.

2. Ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia

Alte concentrazioni di colesterolo e di trigliceri-di nel sangue, determinano un maggiore rischio di malattia cardiaca. Questa condizione infatti favo-risce la formazione delle placche aterosclerotiche e l’indurimento delle arterie.

Il livello totale del colesterolo nel sangue è il primo e il più importante valore da controllare:

• meno di 200 mg/dL è il dato desiderabile; • tra 200-239 mg/dL è il livello soglia e • oltre 240 mg/dL significa rischio alto.

Importanti sono anche i livelli del colesterolo ‘buono’ o HDL:

• meno di 35 mg/dL: rischio alto; • più di 60 mg/dL: livello desiderabile;

e quelli del colesterolo ‘cattivo’ o LDL • meno di 130 mg/dL: desiderabile; • tra 130 e 159 mg/dL: valore soglia; • oltre 160 g/dL: rischio alto.

Principali imputati di ipercolesterolemia e iper-trigliceridemia sono i grassi saturi che si trovano soprattutto negli alimenti di origine animale, come la carne non privata del grasso, i prodotti caseari ottenuti da latte intero, il lardo, ma anche negli oli vegetali tropicali, come quello della noce di coc-co, l’olio di palma e nei grassi detti ‘trans’ presenti soprattutto nelle margarine e nei prodotti con esse preparati.

3. Uso di tabacco

La nicotina è un vasocostrittore e perciò alza la pressione arteriosa, aumentando il lavoro del cuo-re; ma questo non è che uno dei ben noti effetti negativi del fumo.

Il rischio di mortalità per patologie cardiovasco-lari aumenta da 3 a 9 volte con il fumo di sigaret-ta che è inoltre il principale fattore di rischio per un’improvvisa e rapida morte (entro un’ora) per infarto: per i fumatori il rischio è da due a quattro volte superiore rispetto a quello dei non fumatori.

Il fumo di sigaretta, se associato ad altri fattori, quali il diabete e l’ipertensione arteriosa, aumen-ta esponenzialmente la mortalità cardiovascolare. Smettere di fumare riduce rapidamente il rischio cardiovascolare, che può raggiungere il livello dei soggetti non fumatori nell’arco di un solo anno di astensione dal fumo.

4. Inattività fisica

L’inattività fisica da sola comporta un rischio 1,2-2 volte maggiore di sviluppare una patologia cardiovascolare, di 2 volte di andare incontro ad un ictus e di sviluppare obesità. L’attivazione fi-sica può inizialmente essere eseguita in maniera semplice andando al lavoro a piedi o in bicicletta, oppure utilizzando le scale invece dell’ascensore.

Per chi vuole fare sport, l’invito dei cardiologi è quello a praticare un’attività in modo graduale e regolarmente, ma senza “distruggersi”. L’esercizio fisico strenuo, infatti, favorisce l’arresto cardiaco e i casi di morte improvvisa.

5. Dieta

Oltre ai grassi saturi, altri ‘ingredienti’ dietetici a rischio sono l’eccesso di sale cioè cloruro di so-dio e l’alcol a dosi elevate. Una moderata quantità di alcol (due bicchieri al giorno di vino rosso per gli uomini, un po’ meno per le donne), ha invece effetti positivi sui vasi e sul cuore.

6. Sovrappeso / obesità

Quando non sono di origine genetica, la tenden-za ad ingrassare o la vera e propria obesità possono essere causate da una cattiva educazione alimenta-re che si corregge con difficoltà nell’età adulta.

Per questo motivo è importante impostare

Fattori di rischio

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un’alimentazione corretta fin da giovani, evitando una dieta che è spesso proprio quella preferita da bambini e ragazzi e cioè povera di verdure e frutta, che si caratterizza per la frequente assunzione di cibo tra i pasti principali, con privilegio di dolci, cibi fritti o molto grassi, ma molto poco variati. Altra causa concomitante del sovrappeso è la man-canza di attività fisica.

7. Diabete

Il diabete mellito aumenta notevolmente il ri-schio di infarto miocardico, ictus cerebrale e atero-patia periferica, sia perché danneggia direttamente il sistema cardiovascolare accelerando l’ateroscle-rosi, sia perché produce anormalità nella sintesi delle lipoproteine, alzando così i livelli dei lipidi plasmatici. Il rischio è analogo nel diabete insuli-no-dipendente e in quello non insulino-dipendente, ed è particolarmente evidente nei giovani e nelle donne.

8. Predisposizione genetica

Il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore in chi ha parenti già soggetti a queste malattie, so-prattutto se in età giovanile (sotto i 60 anni). Nella maggior parte dei casi questa familiarità è attribui-bile alla trasmissione di altri fattori di rischio, qua-li un eccesso di colesterolo, il diabete ed elevati livelli di omocisteina nel sangue.

Altri fattori di rischio, sui quali non si può inter-venire, detti pertanto immodificabili, sono:

• l’età - il rischio è maggiore con l’avanzare de-gli anni: passati i 35 uno stile di vita sano, con un minimo di attività fisica, protegge il cuore e ovviamente tutto l’organismo;

• il sesso - il rischio è maggiore per gli uomini, ma tende ad equivalersi una volta trascorsi i 65 anni;

• la razza - per ragioni non ancora del tutto chia-rite, gli africani sono meno esposti al rischio di contrarre malattie cardiovascolari

Nell’ambito del Progetto Cuore, l’Istituto Su-periore di Sanità ha elaborato, quale “strumento predittivo” in regime di prevenzione primaria, ri-guardante cioè le persone sane, la Carta del rischio cardiovascolare. Questa carta ha come finalità l’identificazione delle persone a rischio elevato di malattie cardiovascolari che è uno degli obiettivi principali della prevenzione primaria individuale e costituisce la premessa necessaria per attivare azioni tendenti alla riduzione dei fattori di rischio modificabili, attraverso il cambiamento dello stile di vita.

La modalità più appropriata per identificare le persone a rischio è quella realizzata attraverso la valutazione del rischio globale assoluto. Questa procedura, considerando insieme i valori di più fattori di rischio, permette di stimare la probabilità di andare incontro ad una malattia nel corso degli anni successivi (cinque-dieci anni).

Le Carte del rischio sono classi di rischio glo-bale assoluto calcolate per categorie di fattori di rischio. Si deve tener conto che quando i fattori di rischio considerati aumentano, la rappresentazio-ne del rischio come Carta viene abbandonata e si preferisce utilizzare i “punteggi di rischio” tramite semplici procedure di calcolo informatizzate.

Insomma adesso non ci sono più scuse, i fattori di rischio sono noti a tutti, quindi se li conosci li eviti!!

ANNA PETRALIA

• ATEROPATIA – Malattia dei vasi sanguigni, sinonimo di aterosclerosi

• ATEROPATIA PERIFERICA – Malattia che colpisce i vasi sanguigni degli arti inferiori

• ATEROSCLEROSI – Malattia che porta ad una progressiva alterazione dei vasi sangui-gni fino alla loro possibile occlusione.

• DIABETE INSULINO-DIPENDENTE – Diabete che deve essere trattato con insulina

• DIABETE MELLITO – Patologia del meta-bolismo caratterizzata da un elevato livello di glicemia nel sangue.

• ICTUS CEREBRALE – Patologia vascolare del sistema nervoso

• INFARTO MIOCARDICO – Malattia del cuore caratterizzata da una riduzione dell’ap-porto di sangue al tessuto cardiaco.

• LIPIDI PLASMATICI – Grassi (colesterolo, trigliceridi) nel sangue

• LIPOPROTEINE – Proteine che trasportano i grassi

• Mg/dL – Unità di misura: milligrammi su de-cilitro.

• OMOCISTEINA – Sostanza dell’organismo che se presente in eccesso causa danni ai vasi sanguigni

• PLACCHE ATEROSCLEROTICHE – Al-terazioni delle pareti dei vasi causate dall’ate-rosclerosi

• PROGETTO CUORE – Progetto del Mi-nistero della salute volto a sensibilizzare la popolazione alla prevenzione delle malattie cardiovascolari.

• TRIGLICERIDI – Particolare tipo di grassi nel sangue

• SISTEMA CARDIOVASCOLARE – Appa-rato dell’organismo costituito dal cuore e dai vasi sanguigni.

GLOSSARIO

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L’attività fisica è estremamen-te importante per il recupero del-la buona funzionalità del cuore dopo un intervento grave come l’infarto, l’applicazione di by-pass o comunque un intervento cardiochirurgico.

Esercizi fisici fanno parte quindi dei programmi di riabili-tazione cardiologica, che è una delle grandi novità degli ultimi decenni. È proprio grazie alla riabilitazione, infatti, che oggi si può tornare a condurre una vita normale dopo aver superato eventi anche gravi per il cuore.In questi casi, però l’attività va svolta con un rigoroso e costante controllo medico. Il programma fisico viene stabilito sulla base di una serie di esami sotto sfor-zo, come l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma. Il pazien-te viene sottoposto a un test da sforzo per valutare la soglia di esercizio fisico fino a cui si può spingere: vengono misurati la frequenza cardiaca e i valori di pressione mentre cammina o pe-dala.

Sulla base di queste valuta-zioni, verrà improntato un pro-gramma di attività fisica che co-pre tutta la degenza, con un buon impegno fisico, per migliorare la capacità cardiaca e muscolare dell’organismo. I progressi ot-tenuti alla fine di questo periodo possono essere valutati confron-tando il test fatto all’inizio del programma con quello fatto alla fine.

La riabilitazione viene ese-guita dai fisioterapisti attraver-so l’uso di attrezzature come il tappeto rotante e la cyclette, che vengono abbinate a cardiofre-quenzimetri secondo una scala di intensità di sforzo persona-lizzata prescritta dal cardiologo. Durante le sedute di fisioterapia il paziente viene controllato me-

diante telemetria, un elettrocar-diogramma monitorato tramite una centralina a distanza.

Nel centro di riabilitazione cardiologica, il riallenamento all’attività fisica viene iniziato in prima o seconda giornata dal ricovero, quindi verso la settima o ottava giornata dopo l’inter-vento.

Valutazione fisica

Il cardiologo di reparto, sulla base delle problematiche emer-se durante la fase di valutazione diagnostica, prescrive il tipo, la durata e l’intensità della terapia fisica da effettuare .

La fisioterapia è eseguita sem-pre sotto l’attento controllo di personale qualificato e specializ-zato.

Il training di riabilitazione fisi-ca è uno degli aspetti più impor-tanti del programma. È condotto da dottori in Fisioterapia / Fisio-terapisti e include, a seconda del caso clinico:

- ginnastica respiratoria - sedute alla cyclette o tapis

roulant - attività in percorsi ubicati ne

giardino della struttura - ginnastica calistenica e stret ching muscolare.

L’attività fisica: viene svolta al mattino e al pomeriggio. I primi giorni il paziente è monitorato con telemetria e durante le se-dute vengono controllati i valori della pressione e della frequenza cardiaca.

Lezioni didattiche educative: il fisioterapista incontra i pazien-ti e i loro familiari per spiegare l’importanza dell’attività fisica in palestra e a domicilio. Si cer-ca di responsabilizzare il pazien-te e di coinvolgerlo attivamente nel suo iter riabilitativo.

Ginnastica respiratoria

La ginnastica respiratoria ar-reca al paziente cardio-operato numerosi benefici. La sua utilità consiste nel permettere un pieno utilizzo dei polmoni.

La ginnastica riabilitativa ha come obiettivi:1) un aumento della quantità

d’aria inspirata con un con-seguente maggiore afflusso di ossigeno a tutti i tessuti e quindi anche al cuore.

2) la completa riespansione dei polmoni, che durante l’in-tervento sono stati svuotati dall’aria, per evitare il for-marsi di zone poco ventilate e per favorire il riassorbimen-to di eventuali versamenti.

3) favorire lo scarico di tensione fisica e psichica attraverso un aumentato afflusso di sangue al cervello.

NIDAL TOURKMANI

(1-continua)

Pigrizia fisica: pericolosa per il cuore

Il nostro fisioterapista:Mauro Biondi

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I nostri sponsor

La proposta del dott. Antonio Circo, dell’Associazione Ami-ci del Cuore, accompagnato dal caro amico Pippo Monaco, di promuovere e favorire l’educa-zione sanitaria dei cittadini di Librino e dei fedeli della mia parrocchia “Resurrezione del Si-gnore” nel campo specifico delle malattie cardio-vascolari, è stata una vera provvidenza.

Il progetto mira essenzialmen-te a sensibilizzare le persone ad una più efficace azione preven-tiva e ad ampliare le loro cono-scenze circa i rischi di una vita sedentaria e di un’errata alimen-tazione. Non solo, l’idea è anche quella di dare vita ad un gruppo di persone capaci di sostenere a Librino una mentalità foriera di condivisione delle varie pro-blematiche sociali e di compar-tecipazione alla sofferenza del malato.

Un’altra interessante attività sarà quella che intraprendere-mo a favore dei ragazzi che fre-quentano la parrocchia nel corso dell’estate, sperando sempre che la prevenzione sia lo strumen-to più efficace per la soluzione di tutti quei casi che potranno emergere, compreso il problema relativo all’obesità giovanile.

Librino, da sempre ritenu-to quartiere a rischio, mediante l’attvità dell’Associazione Ami-ci del Cuore può così aiutare a ridimensionare le problematiche socio-sanitarie che lo attanaglia-no. In circa tre mesi di impegno, molte persone si sono sottoposte a visite di controllo e tutti hanno elogiato e ringraziato la parroc-chia per la valente iniziativa. Le persone parlano di prevenzione, di cuore, di medicina. L’opera di sensibilizzazione è sicuramente riuscita.

Librino ha bisogno di Asso-ciazioni che, come gli Amici del Cuore, considerino le difficoltà del quartiere e concretamente diano un impulso propositivo per promuovere l’uomo in tutti gli aspetti della vita comune: so-

ciali, economici e sanitari...La capacità dell’Associazione

Amici del Cuore è stata quella di aver saputo creare aggregazione e interesse su temi come la car-diologia che non sempre sono tenuti nella giusta considerazio-ne vuoi per negligenza vuoi per ignoranza. Gli effetti aggregativi del servizio hanno creato i pre-supposti per la realizzazione di un gruppo che sia per i prossimi anni volàno di impulsi positivi

ed efficace promotore di preven-zione sanitaria.

Ringrazio di vero cuore il dott. Antonio Circo e l’Associazione che egli rappresenta, per la gran-de disponibilità dimostrata. Sa-luto i lettori con un toccante afo-risma di San Giuseppe Moscati, medico e santo della Napoli di inizio Novecento: “Non la scien-za, ma la carità ha trasformato il mondo”.

DON SANTINO SALAMONE

Una bella iniziativa a Librino

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La sensazione era quella di sen-tirsi come un animale ferito: una co-lomba alla quale erano state tagliate le ali. Dopo l’intervento di by-pass aortocoronarico c’era in me la pau-ra di rimanere e di essere considera-to come quel soldato ferito che tor-na a casa dalla guerra. Dopo circa due mesi di forzato ozio casalingo davanti alla tv o al computer, pas-sando dal letto alla poltrona, non mi sentivo assolutamente in forma. Alle telefonate rispondevo scettico e preoccupato. “Starai meglio pian piano, vedrai” mi dicevano tutti.

Ma io ero ormai convinto che non sarei potuto tornare di nuovo alla vita di prima che, sebbene con-dizionata dai tanti fattori di rischio per un cardiopatico, mi permetteva comunque di occuparmi dei tanti lavoretti in casa, di coltivare l’or-to in campagna, passeggiare col cane, e, soprattutto, programmare e mettere in atto una serie di viaggi all’estero che tanto avevo desidera-to fare durante la mia vita. “Appena andrò in pensione…” dicevo a me stesso. E viaggiavo già con la fanta-sia. Ma adesso, dopo quello che mi era accaduto, la delusione non face-va altro che aggravare il mio stato. Rischiavo di andare in depressione.

Subito dopo l’intervento, già in quarta giornata ero stato trasferito nel reparto di riabilitazione cardio-logica. Troppo presto, a mio avvi-so. Dopo 8/9 giorni mi mandarono a casa. Questo breve periodo non fu assolutamente sufficiente a solleva-re il mio morale e a farmi sentire fi-sicamente più in forma. Questo tipo di riabilitazione che oserei defini-re “mordi e fuggi” aveva prodotto scarsissimi frutti.

Un mio amico carissimo che vive a Nuova York e che aveva subìto

il mio stesso intervento mi diceva continuamente : “Fai riabilitazione se no l’intervento rischia di vani-ficarsi. In Sicilia non esiste ancora una cultura della riabilitazione car-diologica. Operano e mandano su-bito a casa”. Stavo per partire alla volta di Monfalcone, in Friuli, dopo aver preso contatti con il primario del reparto di riabilitazione cardio-logica degli Ospedali Riuniti, quan-do il medico di famiglia mi disse che qui a Catania già da 4 anni c’era un ottimo centro presso la Casa di Cura Carmide s.r.l., del gruppo “Sa-lute Sicilia” convenzionata con il sistema sanitario nazionale.

Ho incontrato così una struttu-ra veramente all’avanguardia, una delle poche esistenti in Sicilia che unisce alla professionalità, cortesia e disponibilità massime. Dopo il ri-covero è previsto un periodo di day- hospital e il risultato alla fine fu un successo: mi sentivo sempre meglio giorno dopo giorno sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologi-co. Il primario, dr. Antonio Circo, con la sua umanità e con la necessa-ria chiarezza è riuscito a far capire a tutto il gruppo di pazienti di cui facevo parte, la necessità di mettere veramente in pratica quei compor-tamenti e quelle attenzioni neces-sari per allontanare nel futuro altri episodi acuti. E questo è ciò che si chiama educazione sanitaria.

L’attività fisica poi, accompagna e dà senso a questo tipo di educa-zione: è anzi la condizione sine qua non si possa parlare di riabili-tazione cardiologia. I due momenti si integrano. Senza attività fisica l’educazione sanitaria rimane teo-ria. L’équipe dei fisioterapisti, co-ordinata dal valente dott. Mauro Biondi, è riuscita infatti a farci sen-

Riprendere a volare

attraverso la quota associativa e non solo, perché il nostro contribu-to potrà continuare, senza pesarci, anche con il 5 per mille da devol-vere alla nostra associazione ON-LUS, segnalando il codice fiscale 04412240873, in occasione della dichiarazione dei redditi. Adesso siamo a giugno del 2010 e fra qualche giorno il tipografo darà il via alle rotative per la stampa del nostro Giornalino che è di otto pagi-ne dove tutti, nessuno escluso, sia-mo invitati a collaborare inviando articoli e magari suggerendo nuove iniziative. Un arrivederci dunque, alla prossima edizione e al prossi-mo appuntamento previsto dal ric-co calendario di eventi, approntato per questo nuovo anno.

SALVO VITALE

RubricaDalla parte del paziente

Questa rubrica è aperta a tutti. Ogni socio che volesse collaborare è il benvenuto, nello spirito di questo foglio che, oltre ad essere un mezzo di divulgazione, si propone di invitarci all’osservanza di alcune elemen-tari regole di vita per la salvaguardia della nostra salute.

tire sempre più in forma dal punto di vista fisico. Attività fisica ed edu-cazione sanitaria sono i due pilastri della riabilitazione cardiologica.

E non va assolutamente sottova-lutato poi il tipo di attività svolta dall’Associazione “Amici del cuo-re”, nata alla ‘Carmide’ per volon-tà del dottor Circo. Essa è, vorrei definire, la ciliegina sulla torta. Ci accompagna con le sue iniziative, gli incontri periodici di approfon-dimento dei temi dell’educazione sanitaria, con attività fisica in oc-casione delle Giornate del cuore e momenti conviviali che ci fanno sentire ‘accompagnati’ in una vera e propria comunità.

Adesso potrò riprendere a vola-re come quella colomba alla quale sono ricresciute le ali. Difendersi dalla malattia (prevenzione) è di-verso che difendersi nella malattia.

FRANCESCO TURCO

(segue dalla prima)

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RubricaLuminari della medicina

a cura di Mario Guzzardi

Come tutti sanno, la scuola medica catanese può vantarsi di aver dato all’Italia un importante contributo, con sanitari ad un ottimo livello, sia clinico che accademico. Basti pensare a Luigi Condorelli, Gioacchino De Luca, Raffaele Gattuso, Angelo Majorana, Giuseppe Muscatello e tantissimi altri. Con questa rubrica inten-diamo onorare e ricordare i più illustri e significativi rappresentanti della scienza medica siciliana con partico-lare riguardo ai catanesi, non solo in campo cardiologico ma nelle varie branche della medicina e chirurgia.

Il prof. Angelo Majorana, omonimo e discendente dell’illustre statista catanese (1865 – 1910), è nato a Catania il 12 luglio 1910 ed è scomparso, quasi cen-tenario, nel gennaio del 2007. Laureatosi nel 1936 in medicina e Chirurgia a Roma e specializzatosi in neu-ropsichiatria infantile, fu allievo di grandi della me-dicina come Cesare Frugoni (1881-1978), Ugo Cerletti (1877-1963) ed altri.

Nel corso degli studi fre-quentò i corsi di psicologia tenuti da Sante De Santis (1862-1935), Ferruccio Ba-nissoni (1888-1952) e Mario Ponzo (1882-1960) nonché il laboratorio del C.N.R.

Nel 1947 fondò la casa di cura per malattie nervose e mentali “l’Ulivo” in seguito chiamata “Carmide” nome da lui stesso scelto in memoria del famoso dialogo di Platone in cui si legge: «… Il corpo non può esse-re curato senza tenere conto dell’anima (...) perché l’errore è che alcuni si mettono a fare i medici dell’una o dell’altra cosa separatamente, o della saggezza o della salute».

Ciò racchiude quello che, possiamo dire, fu il pen-siero che ne guidò l’azione di medico e di uomo. An-cora oggi la capacità di vedere l’essere umano nel suo complesso mente/corpo ci appare quanto mai moderno ed appropriato per chiunque eserciti la professione me-dica.

Nel 1952 fu incaricato dell’insegnamento di psicolo-gia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Univer-sità di Catania dove rimase fino al 1972, anno in cui fu chiamato ad insegnare Psicologia Fisiologica presso il corso di laurea in Psicologia dell’ateneo romano. Fon-dò la Scuola magistrale ortofrenica regionale nel 1955 ed il Centro di orientamento per studenti universitari nel 1958. Nel 1975 concluse la sua esperienza romana e ritornò a Catania come professore ordinario di psico-logia nel corso di laurea in Scienze politiche.

Uno dei suoi studenti più illustri fu il prof. Santo Di Nuovo, ordinario di Psicologia nell’Università di Cata-nia ed attualmente presidente della Struttura didattica di Psicologia dell’Università di Catania, e pro-rettore dell’Università “Kore” di Enna. Egli riferisce: «Appe-na diventato borsista nel vecchio Istituto di Psicologia

che Majorana dirigeva, mi ingiunse subito di starne alla larga per lavorare nel centro di orientamento, nella Scuola ortofrenica per disabili, e nella Casa di cura neuropsichiatri-ca, istituzioni pionieristiche che aveva fondato e dirigeva con competenza e passione. “Cosa stai a fare tra le mura di un Istituto universitario?”, mi disse, “Non basta leggere libri o programmare ricerche a tavolino per capire la psico-logia!”» ed è evidente quanto avesse ragione nel suggerire l’opportunità di completare ed approfondire la teoria con la pratica.

La Casa di cura “Carmi-de” fu per molti anni auten-tico punto di riferimento per lo studio ed il trattamento dei disturbi mentali. Essa - di cui

il prof. Majorana è stato primario fino al 2004 e di-rettore scientifico fino al 2007, anno della sua morte - nel corso degli anni ha subito diverse rimodulazioni mantenendo sempre vivo l’obbiettivo di realizzare una struttura in grado di offrire corrispondenza fra luogo, spazio e terapia. I suoi interessi di ricerca paralleli ad un’intensa attività didattica sono sempre stati rivolti a formare una scuola medico-psico-sociologica partico-larmente attenta ad impostare tutto il programma tera-peutico secondo uno schema concettuale-ontologico che comprenda gli aspetti organici psicologici e socio-logici della personalità.

Oggi la “Carmide” è una Casa di cura ad indirizzo polispecialistico (neurologia, neuropsichiatria e riabi-litazione funzionale ad orientamento neurologico, car-diologico ed ortopedico) VITTORIA DENTI

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Luglio-Settembre 2010

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Catania nel CuoreTrimestrale di informazione cardiologica

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Camminando con il cuore: 31 maggio 2009

A Piazza Armerina - 17 Aprile 2010

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