1998 12 Ronago 98

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Giornalini della Parrocchia: 1992-1999 Don Sergio Tettamanti

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  • RONAGO '98 - N. 4

    Auguri!Auguri!Auguri!Auguri!Auguri!Auguri!Auguri!Auguri!Auguri!Auguri!

    Un Natale speciale... per far fiorire tra noi nuovi stili di vita

    Speciale, in tutti i sensi, il numero del gior-nalino e gli auguri di buon Natale,quest'anno! Buon Natale vuoi dire buonanascita. Ecco allora l'augurio di far nasce-re, in questo Natale, qualcosa di nuovo,uno stile nuovo, un uomo e una donnanuovi, di quella novit che ha caratterizza-to il primo Natale, quello di Ges: la novitdell'Amore che si fa condivisione, solida-riet, attenzione, dono gratuito e genero-so. Buon Natale cos allora! Dopo un tem-po di Avvento vissuto alla riscoperta dinuovi stili di vita, non ricadiamo ora neiVecchi stili': buon Natale come augurio acontinuare, a tentare di assumere, dentroquesto vecchio mondo, la novit del Van-gelo.Buon Natale speciale! Forse con menospreco e dispersione, ma certamente conpi attenzione alle persone, con maggiorcapacit di con-divide-re, come il bambinoGes, quel poco o tanto che siamo e ab-biamo!Speciale questo numero del giornalinodunque: voluto dalia Caritas Parrocchialeper offrire a tutta la comunit Sa possibili-t di approfondire quanto durante l'Avven-to abbiamo accennato e scoperto; per of-frire a ciascuno un suggerimento concretoda cui partire per fare diversa la vita ecos innestare nella storia di oggi un ger-moglio di novit.Speciale sar il Natale cos..., Ma non certo niente di nuovo! Si Natale di Ges,da quasi 2000 anni sempre stato cos...l'inizio di un nuovo stile di vita...: di un Dioche entra nella nostra storia e camminacon noi per condividere, per sostenere,per farsi solidale con tutti, dono per tutti!

    Il Giubileo alle porte ormai... ma a chescopo? Solo per ottenere finanziamentidove non c' n bisogno, o per comprarequalche indulgenza, o per fare un belviaggio detto 'pellegrinaggio' vista l'occa-sione? Non di questo ha bisogno oggi i!cristianesimo: bens di riscoprire e ritorna-re alla novit del Vangelo, ai nuovi stili divita che traducono nella storia, nel concre-to del quotidiano, io stile sempre nuovo diquel Dio che ci ha manifestato il suo volto,la sua vita, mandando a noi, nella pienez-za dei tempi, il suo Figlio Ges per annun-ciare a tutti la buona notizia di un mondoche salvato solo dall'Amore che condivi-de e genera fraternit e giustizia. La lettu-ra di queste pagine ci aiuti a vivere un Na-tale vero, autentico quindi gioioso, specia-le, cristiano,

    DON SERGIO

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  • RONAGO '98 - N. 4

    La festa del Natalee il cammino verso il nuovo anno

    Gli appuntamentiLe confessioni:- sabato 19, ore 15.00 per gli adulti- luned 21, ore 16.00 per le classi medie- luned 21, ore 20.30 perle classi superiori

    e i giovani- marted 22, ore 15.00 per le elementari- mercoled 23, ore 15.00 per gli anzianiLa notte di Natale, 24 dicembre:alle ore 23.15 Veglia in preparazione alla S.Messa.25 dicembre: S.NATALES. Messe alle ore 7.30 e 10.00:concludiamo l'iniziativa della Caritas perl'Avvento di fraternit; durante le S. Messeognuno potr consegnare la busta con ilproprio contributo a favore o del fondo disolidariet per le famiglie o a sostegno deibambini orfani del Rwanda. I ragazzi allaMessa delle 10.00 portano il salvadanaio diogni classe.Celebrazione del Vespro alle ore 17.30S. Stefano, sabato 26:S. Messe: alle ore 7.30, 10.00e alle ore 18.00 (prefestiva)Gioved 31 dicembrealle ore 18.00 S. Messa di ringraziamento:ricordiamo nella preghiera tutti i battezzati,gli sposati e i defunti dell'anno.Primo gennaio 1999.Giornata mondiale della Pace:alle ore 17.30 preghiera per la pace conspunti di riflessione sul Messaggio delPapa.Sabato 2 gennaiofesta del compatrono S. Defendente e tradi-zionale offerta del Focatico da parte dellefamiglie. S. Messa alle ore 10.00.

    Dio, creatore del ciclo e detta terra,Padre d Ges e Padre nostro.

    Benedetto sii Tu, Signore, Padre che seinei cieli, perch nella tua infinita miseri-cordia Ti sei chinato sulla miseriadell'uomo e ci hai donato Ges, tuo Fi-glio, nato da donna, nostro salvatore eamico, fratello e redentore.

    A Te , Padre, la nostra lode perenne!Padre clementissimo, nell'anno santo fio-risca vigoroso l'amore verso di Te e ver-so il prossimo: i discepoli di Cristo pro-muovano la giustizia e la pace; ai poverivenga annunciata la Buona Novella e aipiccoli e agli emarginati la madre chiesarivolga il suo amore di predilezione.

    A Te, Padre, la nostra lode perenne!A Te, Padre della via,principio senza principio,somma bont ed eterna luce,con il Figlio e con lo Spirito,onore e gloria, lode e riconoscenza,nei secoli senza fine. Amen.

    (Giovanni Paolo IIdalla preghiera per il III anno verso il Giubileo)

    6 gennaio, mercoled,Festa dell'Epifania

    e giornata dell'Infanzia Missionariaalle ore 14.30 in chiesa, preghiera per i ra-gazzi di tutto il mondo e benedizione deibambini.Segue nel salone dell'Oratorio, alle ore15.00, l'incanto dei Doni dell'Albero el'estrazione dei biglietti della Lotteria afavore della nostra Scuola Materna.

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    FamigliaFamigliaFamigliaFamigliaFamigliaFamigliaFamigliaFamigliaFamigliaFamiglia

    Dal semedipendono i frutti

    La famiglia indubbiamente il primo e fondamentale luogo di for-mazione per ogni persona.Lo per i figli che, crescendo al suo interno, fanno proprio il suostile e tutto ci che in essa sentono e vivono.Lo per gli sposi che, iniziando una vita in comune, decidono dibasarla sugli ideali e sui valori in cui credono.Per questi motivi la famiglia una realt a cui guardare con granderispetto e attenzione ma, allo stesso tempo, necessario trovare inessa persone disposte a prestare ascolto a tutte quelle proposte chele permettano di svolgere sempre pi adeguatamente il proprio ruo-lo.Eccone alcune...

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    I nostri figliUn piatto e un'orizzonte

    PerchLo stile di vita che scegliamo per noi, qua-lunque esso sia, coinvolge sempre e co-munque anche i nostri figli, che oggi lo spe-rimentano direttamente dentro la famiglia eche domani abiteranno il mondo, migliore opeggiore, che lasceremo loro in eredit. Ab-biamo dunque la duplice responsabilit diconsegnare ai nostri figli un mondo pi giu-sto e di trasmettere loro un ideale di impe-gno, di coinvolgimento, di condivisione, cheli metta in grado di lavorare a loro volta perrenderlo ancora migliore.

    Che cos'II rapporto che instauriamo con i nostri figli uno specchio del nostro rapporto con ilmondo, le cose, il futuro. L'alternativa es-senziale, anche qui come altrove, si con-densa in una parola: "essere", anzich"avere".

    Come si agisce"Essere genitori" piuttosto che "avere

    un figlio: nostro figlio non qualcosa cheriempie un vuoto, n un cucciolo da esibire,n un contenitore da riempire secondo i no-stri sogni, bens una persona unica, origina-le, con un proprio progetto di vita. Esseregenitori significa aiutarlo a trovare la suastrada.

    "Esserci", donare del tempo: megliogiocare insieme ai nostri figli che comprareloro tanti giocattoli, meglio fare insiemequalcosa durante il tempo libero che iscri-verli a corsi su corsi, meglio guardare insie-me a loro la TV che regalar loro il televiso-re...

    Educare all' essere": abituiamo ibambini fin da piccoli alla sobriet e allacondivisione, a cominciare dall'uso dei gio-cattoli, di cui i nostri figli dispongono oggi in

    tale abbondanza da provarne persino noia.Educhiamoli dunque a sapersi accontentaredi meno cose, a trattare bene i loro giocatto-li, perch altri bambini ne possano usufrui-re, o addirittura a privarsi di qualche giocat-tolo nuovo a favore di altri bambini menofortunati. Ed ancora: importante coinvol-gere gradualmente i nostri figli in qualcheproposta concreta di solidariet o di serviziocui la famiglia intera pu aderire.

    Aprire la famiglia ad orizzonti univer-sali, vivere insieme momenti forti di riflessio-ne e di preghiera, orientare gli studi e il la-voro secondo criteri di "servizio", proporreesperienze di volontariato e di condivisionecon gli ultimi, parlare anche di vocazioniparticolari quali la vocazione religiosa e illaicato missionario.

    Per saperne di piGazai, Mangia !a minestra e taci, EGA, pp. 180, 22.000Gordon, Genitori efficaci, Meridiana, pp. 192 26.000Solter, il bambino consapevole, Meridiana, pp. 160, 24.000AAVV, Piccoli eroi in crisi, EGA, pp. 240, 26.000

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    FamigliaFamigliaFamigliaFamigliaFamigliaFamigliaFamigliaFamigliaFamigliaFamigliaConsumo criticoFare la spesa ad occhi aperti

    PerchConsumare e fare la spesa ci sembrano fattibanali che riguardano solo noi, i nostri gusti, ilnostro portafoglio. Eppure il consumo unfatto che riguarda tutta l'umanit, perch die-tro a questo nostro gesto quotidiano si na-scondono problemi di portata planetaria, dinatura sociale, politica e ambientale.* II nostro consumo contribuisce allo sfrutta-mento dei popoli dei Sud del mondo/- nelle piantagioni Del Monte, un bracciantefilippino guadagna solo 800 lire all'ora, per untotale giornaliero di 6.400 lire. Ma stato cal-colato che, per garantire i bisogni fondamen-tali a una famiglia di sei persone, ci voglionoalmeno 11.200 lire ai giorno;- il lavoro minorile molto diffuso nel Sud delmondo, e non per incuria delle famiglie, maperch gli adulti non guadagnano abbastanzae i padroni trovano i bambini pi docili.* l'impatto ambientale dei nostri consumi preoccupante:- i consumi generano inevitabilmente rifiuti,che a loro volta creano sempre problemi di in-quinamento;- in agricoltura l'uso massiccio di fertilizzantie pesticidi sta avvelenando le falde acquiferee sta rendendo sterili vaste quantit di terra;- l'industria della carta sta provocando unpauroso impoverimento di boschi e foreste alivello planetario;- la produzione di carne alimentare trasformale foreste in pascoli e i campi in monoculture,che cacciano dal loro ambiente indios e con-tadini.

    Che cos' un atteggiamento di scelta permanente chesi attua su tutto ci che compriamo ogni voltache andiamo a fare la spesa. Il consumo criti-co punta a far cambiare le imprese attraversole loro stesse regole economiche, fondate sulgioco della domanda e dell'offerta. Infatti, sce-gliendo cosa comprare e cosa scartare, non

    solo segnaliamo alle imprese i comportamentiche approviamo e quelli che condanniamo,ma sosteniamo le forme produttive corrette,mentre ostacoliamo le altre. In definitiva, con-sumando in maniera critica, come se andas-simo a votare ogni volta che facciamo la spe-sa.

    Come si agisceOgni volta che facciamo la spesa possiamoscegliere i prodotti non solo in base al prezzoe alla qualit, ma anche in base alla loro sto-ria e al comportamento delle imprese che ce lioffrono. In particolare importante valutare sesono prodotti utili, se sono frutto di oppressio-ne o di ingiustizia in qualche paese del mon-do, se richiedono alti consumi di energia perla loro produzione e il loro trasporto, se hannoconseguenze ambientali gravi... In particolare,tra i prodotti alimentari, sono quindi da preferi-re quelli stagionali, ottenuti senza impiego didiserbanti, di insetticidi o di eccessivi conser-vanti.

    Per saperne di piAAVV, Guida ai consumo critico, EMi, pp. 288, 20.000AAW, Boycott! Scelte di consumo critico, EM, pp.288, 20.000AAVV, Guida verde de! consumatore, Longanesi, pp.242, 20.000I CARE: la rivista dei consumatore critico, Centro Nuo-vo Modello di Sviluppo - Vecchiano (PI), fax050/827165

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    Festa sobriePerch sciupare ?

    PerchFare festa, gioire e partecipare questa gioiaa familiari ed amici un'esigenza fonda-mentale per l'uomo.La festa accompagna tanti momenti signifi-cativi della nostra vita, tra questi anche al-cune tappe importanti come il battesimo, laprima comunione, la cresima, i! matrimonio.Fare festa in queste occasioni bello, giu-sto ed importante: la festa infatti percos dire "l'abito esterno" della letizia interio-re che nasce dal centro autentico della fe-sta, cio il sacramento, ed una letizia persua natura "comunitaria", che chiede di es-sere partecipata e condivisa.Ma sappiamo che non sempre cos... ilsacramento rischia di diventare sempremeno celebrazione e sempre pi cerimonia,parte di un "rito delle cose" che culmina nel-la festa sontuosa, nella rincorsa a chi fa dipi, all'abito pi bello, al buffet pi ricco, alregalo pi appariscente, in una logica disfarzo e spreco che offende i poveri e tradi-sce il senso vero di ci che viene celebrato.

    Che cos'La proposta per il cristiano innanzituttol'esortazione a ristabilire il giusto equilibriotra celebrazione del sacramento e festa, eper tutti l'invito a privilegiare l'essere rispettoall'avere, la gioia della semplicit rispettoalla schiavit dell'apparenza, a riscoprire lacentralit delle persone rispetto alle cose. una scelta che si traduce in pratica in sva-riati modi, pi o meno "radicali" a secondadella sensibilit e della possibilit di chil'accoglie. Si tratta comunque di una scelta"controcorrente", che richiede anche un piz-zico di coraggio perch pu scontrarsi contradizioni o aspettative altrui ben diverse: lamediazione pu costare fatica, ma il sensodi tale scelta alla fine compreso dai pi.

    Come si agisce- Si pu scegliere la sobriet nel banchetto,nell'abbigliamento, negli addobbi, nei regali,nel viaggio di nozze... come segno dellascelta di una vita semplice, ma anche perdestinare il risparmio ad opere di condivisio-ne o solidariet.- Si pu rinunciare ai regali e chiedere inve-ce a familiari ed amici l'adesione ad una ini-ziativa di solidariet.- Si possono chiedere regali alternativi ousare bomboniere provenienti dal commer-cio equo e solidale.- Si pu predisporre una lista di nozze (seproprio non se ne pu fare a meno) essen-ziale... e magari "equa e solidale".- Ci si impegna a riscoprire il senso davve-ro "comunitario" della celebrazione dei sa-cramenti e dunque aprire la festa alla comu-nit pi ampia: meno buffet esclusivi, pimerende comunitarie!

    Per saperne di piTribe, Uso libero e libero uso, FCE, pp. 80, 8.500AAVV, Spiritualit dei servizio, Piemme, pp. 152, 22.000

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  • RONAGO '98 - N. 4

    GiovGiovGiovGiovGiovGiovGiovGiovGiovGiovaaaaaaaaaannnnnnnnnniiiiiiiiiiE tu che sei giovane.

    ci stai?A giudicare dalle iniziative che sbocciano un po' ovunque, pi che mai

    tempo di impegno...Per dare autenticit e senso alla propria esistenza contribuendo a tra-

    sformare un mondo disseminato di ingiustizie, per alleviare le sofferenzedei poveri come vuole la carit, perch un gesto di solidariet pu costarepoco a chi lo compie, ma cambiare la vita di chi lo riceve.

    Qualunque siano le motivazioni, la valenza e la continuit dell'impegno, chiaro per che molte persone si mettono in gioco o hanno intenzione difarlo.

    E tu che sei giovane, ci stai?Ecco alcune proposte per te...

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  • RONAGO '98 - N. 4

    Volontariatoperch qualcuno creda

    Perch- Ogni societ, per quanto evoluta ed orga-nizzata, manifesta al proprio interno sacchedi povert, di disagio, di emarginazione...alle quali lo Stato non sempre in grado difare fronte con celerit ed in modo adegua-to. Quindi la gente stessa, al sorgere del bi-sogno, si organizza per provvedervi in ma-niera solidaristica e mutualistica.- In questi anni sono nate molte Associazio-ni e Cooperative di solidariet sociale perpromuovere il bene comune e l'integrazionedei cittadini, specie di quelli svantaggiati.Esse lavorano assieme all'Ente pubblico,ma fanno anche grande affidamento sul vo-lontariato di milioni di cittadini.

    Che cos'Volontario una persona che decide di met-tersi dalla parte dei poveri e di chi si trova inqualche difficolt; offre il suo tempo libero ele sue competenze in modo gratuito; si pro-pone non solamente di assistere gli altri, madi condividere insieme un cammino di giu-stizia e di promozione umana col fine cheognuno diventi protagonista di se stesso. Ilvolontario dunque opera in modo personale,spontaneo e gratuito, per fini di solidariet,in Associazioni o Cooperative impegnateper lo pi nella gestione di strutture di acco-glienza, nell'erogazione di servizi so-cio-assistenziali e in attivit di addestramen-to e di inserimento lavorativo di persone so-cialmente svantaggiate. Le attivit concretesono quindi molte e diversificate: assistenzadomiciliare, centri diurni per anziani, centriaperti per minori, centri sodo-educativi perportatori di handicap, centri di accoglienzaper persone senza fissa dimora, centri diaccoglienza per dimessi da ospedali psi-chiatrici, centri di accoglienza per immigrati,servizi di accompagnamento e trasporto dipersone invalide, forme di auto-aiuto per fa-

    miglie con persone svantaggiate a carico,laboratori artigianali, gruppi di servizio sulterritorio...Ma il volontario anche proposta politica.Non infatti una semplice risposta al dram-ma dell'esclusione sociale, ma si proponesempre pi come "domanda": la domandadi un senso nuovo della convivenza civile,basato sulla solidariet concreta e su unavisione rinnovata dei rapporti umani.

    Come si agiscePer vivere bene il Volontariato opportunoper prima cosa chiedersi il perch si decidedi aiutare gli altri, in modo da conoscere ipropri limiti e le proprie risorse e mettersi alriparo da tentazioni di onnipotenza. Infattinon possibile aiutare veramente un'altrapersona senza rendersi conto dell'aiuto chesi riceve.Guardandosi poi intorno nel proprio territo-rio si scoprir senz'altro la presenza di qual-che Gruppo o Associazione o Cooperativadi solidariet sociale. A questi possiamo of-frire la nostra disponibilit di tempo e di im-pegno, compatibilmente con le altre nostreresponsabilit di famiglia e di lavoro, e so-prattutto le qualit umane di cui ognuno dotato.

    Per saperne di piAAVV, Annuario sociale 98, EGA, pp. 336, 24.000AAVV, La carit, Piemme, pp. 224, 22.000AAW, Comunit cristiana e territorio, Piemme, pp.204, 22.000

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  • RONAGO '98 - N. 4

    GiovGiovGiovGiovGiovGiovGiovGiovGiovGiovaaaaaaaaaannnnnnnnnniiiiiiiiiiObiezione di coscienza al servizio militare

    e Anno di Volontariato SocialeA.V.S.

    A servizio della pacePerch

    In un mondo lacerato profondamente da nu-merosi conflitti armati e da ingiustizie immaniche condannano gran parte dell'umanit aduna vita indegna, ognuno di noi ha il compitodi aggiungere goccia a goccia, consapevoliche tante gocce, poco a poco, scavano anchela roccia pi dura... Occorre avere il coraggiodi dire dei "no" e nello stesso tempo dei "si":s all'impegno, s alla solidariet, s alla co-scienza. Per essere nella societ un segno digratuit e di testimonianza. Per percorrere in-sieme un tratto di cammino nel passaggio dal-la violenza al dialogo, dall'emarginazione allascelta preferenziale degli ultimi, dall'individua-lismo all'impegno solidale.Che cos' l'obiezione di coscienza

    - Una forma di testimonianza concreta di di-sobbedienza ad una legge esteriore, in nomedella fedelt ad una legge inferiore pi alta;- l'espressione della propria libert di coscien-za attraverso il rifiuto di compiere il serviziomilitare;- una delle diverse maniere di "difendere lapatria", attraverso la prestazione di adeguaticomportamenti di impegno sociale non arma-to.

    Che cos' I'A.V.S. la proposta rivolta a ragazze maggiorenni ea giovani non impegnati nel servizio militare dioffrire e condividere un anno della propria vitaa servizio volontario e gratuito delle personepi deboli ed emarginate.Pu trattarsi anche di un periodo pi breve divolontariato presso centri di servizio a perso-ne in difficolt.Va inteso come periodo privilegiato di crescitapersonale e comunitaria, momento di pausaper l'orientamento della propria vita, occasio-

    ne di scoperta del servizio a cui orientare tuttal'esistenza.

    Come si agisce* Chi obbligato alla leva scrive una dichiara-zione in cui esprime la propria contrariet inogni circostanza all'uso personale delle armiper imprescindibili motivi di coscienza. Taledomanda scritta viene inviata al Ministero del-la Difesa entro i due mesi successivi alla visi-ta di leva, oppure entro la fine dell'anno in cuiscade il rinvio per motivi di studio. Coloro chevedono accolta la loro domanda prestano aisensi della L. 722/72 il servizio sostitutivo civi-le presso enti, organizzazioni o corpi di assi-stenza, istruzione, protezione civile e tuteladel patrimonio forestale.* Durante l'A.V.S. si presta servizio pressoCentri Operativi a favore e con anziani, minoriin difficolt, tossicodipendenti, madri nubili,portatori di handicap, persone con sofferenzapsichiatrica, immigrati, ammalati di AIDS.L'esperienza da vivere attraverso uno stiledi vita che si concretizza in una serie di scel-te:* vita comunitaria, che porta a sperimentare -attraverso momenti di formazione, di preghie-ra, di verifica - un arricchimento vicendevole;* stile di vita sobrio, che predilige l'essenziale,evitando ii superfluo;* dimensione di servizio, per orientare tutta lapropria vita alla solidariet e alla cooperazio-ne;* impegno per un cammino di ricerca spiritua-le in uno stile di confronto e di reciproca acco-glienza.

    Per saperne di piCavagna, I cristiani e l'obiezione di coscienza al ser-vizio militare, EDB, pp. 198, 22.000MIR MOVIMENTO NON VIOLENTO Via Macchi 12 -21100 Varese, tel. 0332/238281Nanni, Formare solidariet, Aesse, pp. 180, 15.000

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  • RONAGO '98 - N. 4

    GiovGiovGiovGiovGiovGiovGiovGiovGiovGiovaaaaaaaaaannnnnnnnnniiiiiiiiiiTurismo responsabile

    Viaggiare su altri binariPerch

    II turismo nei paesi del Sud del mondo in grande sviluppo e costituisce una op-portunit per procurarsi valuta pregiata.Ma le ondate turistiche sono molto irre-golari e creano una dipendenza di tiponeocoloniale.L'impatto ambientale delle strutture edelle dinamiche turistiche spesso pe-sante, perch si fonda sull'ottica dell'usae getta consumistico. Sono documenta-te, poi, sia diffuse violenze sessuali suminori che l'alimentazione della prostitu-zione.In molti casi i paesi in via di sviluppo nonvedono ritorno economico, poich l'80-90% dei profitti resta delle multinaziona-li, che controllano le strutture e la reteturistica.

    Che cos' il tentativo di organizzare viaggi, chehanno come scopo la scoperta e loscambio culturale. C' quindi attenzioneai luoghi visitati, ma anche alla dimen-sione sociale; accanto allo svago sta lavisita a comunit di villaggio o a coope-rative del commercio equo e solidale edi promozione sociale. Ci si avvale dipiccole strutture ricettive del posto e dimezzi di trasporto pubblici ed ecologici.In alcuni casi una percentuale del costodel viaggio serve a finanziare micropro-getti. Tuttavia sembra difficile per un turi-sta sfuggire al rischio di ostentare un li-vello di vita superiore e quindi di perpe-tuare, almeno in parte, un nuovo sfrutta-mento.

    Come si agisceSi prepara il viaggio con un'agenzia qua-

    lificata a costruire un contatto umanocon i residenti del luogo, estraneiall'industria turistica. Si curano gli aspettidelle dinamiche di incontro nel gruppo econ gli ospitanti. Si individuano pochedestinazioni da approfondire cultural-mente in un'ottica multidisciplinare, piut-tosto che tante "mordi e fugg".

    Per saperne di piGarrone, Turismo responsabile, RAM,pp. 340, 28.000Grady, Schiavi o bambini?, EGA, pp.110, 22.000RAM (Robe dell'Altro Mondo) Via delParco 14 -16036 Recco (GE), tel.0185/720012. Microguide RAM: manualiper viaggiare. Quello che non c' nellealtre guide.Pindorama (agenzia viaggi), ViaGri-gna35 - Milano, tel. 02/ 39218714CTM-MAG, Gli itinerari del commercioequo e solidale, Piazzetta Forzate 2/3 -Padova, tel. 049/651865

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    SSSSSSSSSSoooooooooocccccccccciiiiiiiiiietetetetetetetetetet

    Il mondo:la nostra casa

    Dall'art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo: "Tutti gliesseri umani nascono liberi ed eguali di dignit e diritti. Essi sono dotatidi ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito difratellanza."

    Perch tutto questo non resti solo una dichiarazione, educarci allapace e alla mondialit e prestare attenzione alla vita civile possono esse-re alcuni importanti ambiti di impegno.

    Ecco alcuni suggerimenti su come fare...

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  • RONAGO '98 - N. 4

    Educazione allo sviluppoe alla mondialit

    Oltre la casaPerch

    Per un mondo pi giusto occorre mettere inatto una pi corretta cooperazione con iPaesi impoveriti e anche promuovere ilcambiamento qui da noi, sensibilizzando lepersone e le istituzioni ai temi della solida-riet, dei diritti della persona, dell'incontrotra i popoli e le culture.Ma perch questi cambiamenti siano dure-voli e profondi bisogna far nascere e diffon-dere una mentalit nuova che, superando ipunti di vista egocentrici e soggettivi, il giu-dizio sommario e lo stereotipo, apre allaconvivenza umana sulla base dell'acco-glienza, del rispetto e della partecipazione.

    Che cos'II percorso di educazione alla mondialit innanzitutto un'opportunit per riflettere: chi avviato in questa direzione stimolato aleggere ogni problema - politico, economi-co, sociale, culturale - da pi punti di vista,in una prospettiva aperta ad accogliere laricchezza e i valori di tutti i popoli e di tuttele culture.Ambito privilegiato dell'educazione allamondialit la scuola; nessun'altra realt,infatti, pu meglio proporsi quale portavocedi conoscenze e prospettive nuove, di stili divita e di modelli che aiutino a formare i citta-dini futuri del mondo come "comunit di po-poli".Anche la famiglia, l'oratorio e le associazionicon finalit educative sono luoghi fonda-mentali di formazione alla convivialit delledifferenze. Non si tratta, infatti, solo di ac-quisire conoscenze, ma anche di maturareatteggiamenti di "simpatia" per l'altro.

    Come si agisceLe proposte di percorso di educazione allamondialit variano in base ai tipi di gruppo -

    gruppo classe nella scuola, gruppi nel terri-torio, gruppi parrocchiali, famiglie -, o all'etdei partecipanti. Per questo motivo impor-tante che vi sia stretta collaborazione fra glianimatori di educazione allo sviluppo e diformatori - insegnanti, responsabili di grup-po, genitori... -, per la definizione di camminieducativi adeguati ai vari contesti.Gli strumenti privilegiati sono: l'intervento diesperti, l'uso di filmati e diapositive, i giochidi simulazione, la testimonianza di volontaririentrati. L'obiettivo quello di offrire dellechiavi di lettura che permettano di conosce-re le problematiche relative agli squilibriNord-Sud, di comprendere i meccanismiche li determinano e di interrogarsi sul pro-prio ruolo in tutto ci. La finalit quella difar maturare un atteggiamento positivo neiconfronti dell'altro e di tutti gli altri, fino a su-scitare comportamenti di giustizia e di soli-dariet.

    Per saperne di piPerotti, La via obbligata dell'interculturalit, EMI,pp.112, 16.000Nanni, Educare alla convivialit, EMI, pp. 240, 20.000Asal, La bussola. Guida dei centri di educazioneallo sviluppo (schede), 22.000

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  • RONAGO '98 - N. 4

    SSSSSSSSSSoooooooooocccccccccciiiiiiiiiietetetetetetetetetet

    Educazione alla pacePazienza per i tempi lunghi

    PerchL'interdipendenza dei popoli spesso solopreoccupata di accaparrarsi le ricchezze e lerisorse energetiche dei territori, e disegna unapolitica che divide il mondo in aree di influen-za economica, come stanno a dimostrare leguerre in Iraq e nell'Africa nera.Per il cristiano, la pace lo sviluppo di tuttol'uomo e di tutti gli uomini. I nomi della pacesono quindi: affermazione dei diritti umani,giustizia sociale, sviluppo solidale, difesa del-le minoranze etniche, convivialit delle diffe-renze.La globalizzazione dell'economia porta ad ac-centuare forme di colonialismo economico, disfruttamento della mano d'opera, di schiavitanche infantile.La soluzione dei conflitti si ottiene non tantocon la guerra e con la sconfitta del nemico,ma convincendo l'avversario che la nostra po-sizione quella giusta con metodi e strumentidi lotta nonviolenti.

    Che cos' anzitutto un'educazione permanente stretta-mente collegata all'educazione alla mondialite allo sviluppo. Essa parte dalla famiglia edalla comunit parrocchiale, come luogo incui si sperimenta il dialogo, l'accoglienza,l'accettazione delle persone. I conflitti sonofatti ordinari nell'esperienza quotidiana di cia-scuna persona e di ogni popolo; ma non si ri-solvono con la violenza e con la guerra. Lapace non consiste nell'eliminazione delle di-versit, ma nella loro giusta valorizzazione,nella convivialit delle differenze. L'"altro" non un nemico da combattere, ma una personada conoscere e da incontrare. Educazionealla pace prendere coscienza che gli attualiconflitti armati mondiali sono dettati dalla logi-ca del profitto economico (le cause delle guer-re sono le ingiustizie politiche, economiche esociali) e del nemico da abbattere. A livello

    ecclesiale tale educazione si esprime anchenella pratica del dialogo ecumenico con gli al-tri cristiani e con le altre religioni.

    Come si agisceSi pu aderire, anche come famiglia, a iniziati-ve e far parte di movimenti o gruppi con scopidi solidariet e giustizia tra i popoli. Va appre-sa la pratica dei dialogo come strategia di so-luzione nei conflitti; occorre, inoltre, elaboraremetodi di lotta non violenti: consumo critico,campagne di opinione, boicottaggio, resisten-za passiva, forme di obiezione di coscienza edi disobbedienza civile alle ingiustizie. Nellavita quotidiana ci si propone di eliminare quel-le pratiche culturali e comportamentali di in-giustizia e di superiorit che ancora resistononei dualismi adulto-bambino, maschio-femmi-na, superiore-dipendente, clero-laici, ...

    Per saperne di piAAVV, Educare alla pace, Piemme, pp. 248, 22.000Novara D., Scegliere la pace, EGA, 5 voli.Pontara, La personalit non violenta, EGA, pp.104, 14.000Gross-Mayer, Come i nemici diventano amici, EMI,pp. 256, 18.000PEACELINK Web: http:/Mrww.freewor!d.it./peacelink

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  • RONAGO '98 - N. 4

    Controllo delmandato elettorale

    Una delega, non in biancoPerch

    Per avviare un modo genuinamente democrati-co di intendere il rapporto tra elettore ed eletto.Non pi deleghe in bianco, non pi rapporti pri-vilegiati volti ad ottenere favori o contributi, maaccordi chiari per collaborare concretamente: ilcittadino con l'apporto delle sue competenze,l'eletto con le possibilit offerte da ruolo e re-sponsabilit."Per un corretto svolgimento della vita sociale, indispensabile che la comunit civile si riappro-pri di quella funzione politica che troppo spessoha delegato esclusivamente ai "professionisti" diquesto impegno nella societ... Si fa politicanon solo nei partiti, ma anche al di fuori di essi,contribuendo ad uno sviluppo globale della de-mocrazia con l'assunzione di responsabilit dicontrollo e di stimolo, di proposta e di attuazio-ne di una reale e non solo declamata partecipa-zione". (CEI, Nota pastorale "Educare alla lega-lit" n. 17, 1991).

    Che cos'A candidati ed eletti - sia amministratori che po-litici - viene chiesta l'adesione ad alcuni principidi solidariet universale ritenuti essenziali el'impegno su alcuni obiettivi riguardanti la pace,la giustizia e la salvaguardia dell'ambiente nelcorso del loro mandato. Poi si controlla il lavorosvolto dagli eletti al fine di verificare la qualit diiniziative, interventi e voti sulle materie propostee si valuta, perci, l'effettivo rispetto dell'impe-gno inizialmente sottoscritto.

    Come si agisceNel 1987, in vista delle elezioni politiche, fu pro-mossa a livello nazionale l'iniziativa "Democra-zia partecipazione", riproposta poi ad ogni ap-puntamento elettorale amministrativo o politico.Associazioni attive negli ambiti della pace, dellosviluppo, dell'ambiente, dei soggetti deboli,dell'immigrazione, hanno richiamato le forze po-litiche e i singoli candidati ad un deciso impegnoall'interno dei consigli comunali su queste tema-tiche.

    Per saperne di piAAVV, Formare solidariet, Aesse, pp. 180, 18.000

    ImmigrazioneSfida e opportunit

    Perch- Il fenomeno dell'immigrazione in Italia non un fatto sporadico, ma sta diventando un nor-male richiamo di persone che cercano lavoro.Pu essere una sfida, ma anche una grandeopportunit di incontro tra culture diverse.- Il diritto di muoversi da un territorio all'altro assodato finch siamo noi a doverci sposta-re per lavoro, per turismo, per studio. Noi ita-liani, popolo di viaggiatori e di emigranti...- un fatto di civilt garantire i diritti fonda-mentali ai lavoratori immigrati e alle loro fami-glie (lavoro, casa, sanit, scuoia, voto). im-portante creare nei paesi di provenienza lecondizioni economiche e sociali perch altrepersone non siano costrette ad emigrare. Aloro volta gli immigrati devono osservare leleggi.- La societ futura sar sempre pi una sfidamultietnica, interculturale, multireligiosa, ono? I segnali non contraddittori: Palestina, Li-bano, Bosnia, Rwanda...

    Che cos'Si tratta di prendersi a cuore il problema degliimmigrati e delle loro famiglie. Lo si pu fare ocon un sostegno economico, o aiutandoli amigliorare le condizioni di lavoro, a trovareuna casa, a imparare la lingua, a inserirsi nelcontesto sociale. In generale l'immigrato la-scia in patria l'affetto di una famiglia e trovaad accoglierlo la burocrazia di uno Stato. Sipu instaurare un dialogo rispettoso, per co-noscersi meglio, anche sul terreno religioso. importante informarsi sulle leggi che regolanola presenza di lavoratori stranieri e avere unavigilanza critica sulle responsabilit delle am-ministrazioni comunali.

    Come si agisceOccorre sostenere le iniziative in atto da partedella Caritas o di strutture di accoglienza pre-senti sul territorio che si occupano delle casao dei sindacati. In alcune diocesi o parrocchiesi fa ogni anno la "Festa dei Popoli", occasio-ne di incontro e di scambio.

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    Per cambiare le regole...Per cambiare le regole...Per cambiare le regole...Per cambiare le regole...Per cambiare le regole...Per cambiare le regole...Per cambiare le regole...Per cambiare le regole...Per cambiare le regole...Per cambiare le regole..."Eppur si muove..."

    Iniziative della nostra comunit parrocchiale...IL COMMERCIOEQUO E SOLIDALE

    LE MOTIVAZIONI... Per apprezzare i prodotti non per la firmache portano, ma per la fatica sopportata dachi li ha fatti e per la storia che ci sta dietro.... Per garantire ad ogni produttore una giu-sta ricompensa del proprio lavoro.... Nel commercio tradizionale al piccoloproduttore del Sud del mondo rimane soli il2-3% del prezzo finale pagato dal consuma-tore; nel circuito del commercio equo inveceil 27-28% va al produttore e viene pagato almomento dell'acquisto.... I paesi impoveriti del Sud del mondoesportano soprattutto materie prime (circal'80% delle loro esportazioni); nello stessotempo importano manufatti dai paesi delNord, con una quota che supera il 70% del-le importazioni.... Sono le ragioni di mercato, dominato dal-le multinazionali del Nord, a fissare i terminidi scambio, che sono decisamente sfavore-voli per i produttori dei Sud.IN CONCRETO, CI CHE POSSIAMO FARE NOI:Si pu privilegiare l'acquisto nelle botteghedel commercio equo e solidale di alcuni pro-dotti alimentari come il caff, il te, il cacao,lo zucchero di canna, le spezie... e diversitipi di prodotti artigianali provenienti da pic-cole cooperative di agricoltori e artigianidell'Africa, dell'Asia e dell'America Latina.Nelle Coop si possono acquistare caff e tecon il marchio "Transfair". Molti gruppi par-rocchiali organizzano occasionali banchettivendita dei prodotti in collaborazione con lebotteghe; ma sarebbe auspicabile che si dif-fondesse maggiormente l'iniziativa di queigruppi parrocchiali che effettuano in modocontinuativo una spesa comune mensile inbottega...

    ... Anche la nostra parrocchia, ogni terzadomenica del mese, organizza una venditadi questi prodotti. ...Nella nostra zona, inoltre, esistono alcunebotteghe del mondo; sono:* GARABOMBOa Como, via Morazzone 17* ENCUENTROa Lurate Caccivio, via XX Settembre 129* IL PONTEa Cant, via Carcano 23.

    ..IL FONDO DI SOLIDARIETPARROCCHIALE

    Nella nostra parrocchia attivo, dal 1995,un fondo di solidariet, che ha permesso inquesti anni di aiutare persone e famiglie indifficolt, attraverso la concessione di pre-stiti gratuiti, per far fronte alle diverse situa-zioni di disagio.Il fondo "alimentato" da libere offerte o daprestiti senza interessi che la parrocchia simpegna a restituire alla scadenza concor-data. Oltre che offrire un aiuto alle famigliedella comunit, il fondo raccoglie e devolveanche le offerte a sostegno di situazioni diemergenza nazionali o internazionali.Riportiamo in sintesi i dati pi significativi:

    ENTRATE- PRESTITI: . 199.000.000

    (di cui . 104.000.000 gi restituiti)-OFFERTE: .40.500.000

    USCITE- PRESTITI DATI: .163.500.000

    (di cui . 67.600.000 gi restituiti)- AIUTI PER EMERGENZE: . 55.031.000

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    Iniziative della nostra comunit parrocchialeIN CONCRETO, CIO' CHE POSSIAMO FARE NOI:Se vuoi, puoi contribuire con: offerte liberei con versamenti sul c/c 1325presso la Banca Popolare di Milano di Rona-go (specificando la causale) prestiti a tempo determinato, rivolgendotipresso la casa parrocchiale.

    ...INFORMAZIONEALTERNATIVA

    LE MOTIVAZIONIUn'odierna leggenda ci vuol far credere chela tecnologia moderna rende possibile esse-re al corrente di qualunque evento accada inqualsiasi angolo del pianeta. Al di l delleapparenze, la realt ben diversa. Lo squili-brio tra Nord e Sud, infatti, si manifesta an-che - se non soprattutto - dal punto di vistainformativo: la stessa affermazione delle tec-nologie d'avanguardia non fa che contribuiread allargare il fossato che separa non tanto ipaesi in via di sviluppo dai paesi industrializ-zati, quanto tutti i Sud da tutti i Nord checoesistono all'interno di ogni regione dellaterra.Non interdipendenza, ma dipendenza; nonpluralismo, ma concentrazione progressivain poche mani; informazione intesa noncome bene pubblico, ma come merce.I grandi giornali e settimanali italiani di infor-mazione non sfuggono a queste logiche, conqualche altra aggravante: il Sud del mondo pochissimo considerato e, quando succede,prevale il pressapochismo (mancano quasidel tutto analisi approfondite) e una buonadose di sensazionalismo,Di fronte a questo panorama, si rende quan-to mai preziosa l'opera svolta da fonti e mez-zi di informazione indipendenti, capaci diparlare del Sud anche attraverso i! Sud stes-so.IN CONCRETO, CI CHE POSSIAMO FARE NOI:La campagna abbonamenti, appena con-clusa, ha offerto la possibilit di abbonarsiad alcune di queste riviste alternative: MOSAICO DI PACE, mensile di Pax Christi TERRE DI MEZZO, giornale di strada

    AVVENIMENTI, settimanale dell'altra Italia ROCCA, mensile della Cittadella di Assisi NIGRIZIA, mensile dell'AfricaSe non l'hai ancora fatto, sei sempre in tem-po a sottoscrivere uno di questi abbonamen-ti.. .provaci almeno una volta!Invece, quando entri in una libreria, "abituati"a cercare una di queste case editrici: EDIZIONI GRUPPO ABELE (EGA) EDITRICE MISSIONARIA ITALIANA(EMI) EDITRICE LA MERIDIANA..IL LOCALE DI ACCOGLIENZA

    PARROCCHIALELA STORIA

    Dal giornalino parrocchiale 1/95:"Domenica 5 febbraio 1995, giornata per lavita, si inaugurato, nella nostra comunit, illocale di prima accoglienza. Si tratta di unpiccolo monolocale, situato sotto la casaparrocchiale, che la Caritas, unitamente aiConsiglio Pastorale, ha pensato di utilizzare,in accordo con il Centro di Aiuto e di Ascoltoed il Centro di Aiuto alla Vita di Como, perfar fronte a situazioni di prima emergenza daloro segnalate."E cos Natasela e Gessica, Badi, Laurinda eHelena hanno condiviso con noi una partedel loro cammino......ora ospite della comunit un'altra fami-glia.IN CONCRETO, CI CHE POSSIAMO FARE NOI:Alcune persone hanno gi dato, in modi di-versi, la loro disponibilit e collaborazioneper la gestione del locale. Questo tuttavianon deve far pensare che a loro si deleghi iltutto; anzi, l'intera comunit che chiama-ta a farsi accogliente ed ospitale. Collabora-re pu voler dire:- Conoscere gli ospiti, instaurando con loroun rapporto di amicizia.- Contribuire con offerte alle spese di gestio-ne del locale.- Cercare di riprodurre nella propria famigliauna simile esperienza, aprendoci all'acco-glienza e mettendo eventualmente a disposi-zione ambienti e locali non utilizzati.

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  • RONAGO '98 - N. 4

    Caritas zona PrealpiCaritas zona PrealpiCaritas zona PrealpiCaritas zona PrealpiCaritas zona PrealpiCaritas zona PrealpiCaritas zona PrealpiCaritas zona PrealpiCaritas zona PrealpiCaritas zona PrealpiIl Centro di AscoltoIl primo bilancio della sua attivit

    Dicembre 1998Carissimi,

    con la presente desideriamo rivolgervi i nostri auguri natalizi. Li accompa-gniamo con i! ringraziamento per la vostra attenzione nei confronti del C.d.A. e conuna semplice sintesi dell'attivit svolta da maggio a ottobre.

    Al di l della persone incontrate e delle situazioni affrontate, in questi mesiabbiamo constatato quanto sia importante il collegamento e la collaborazione contutte le realt present sul territorio, a partire dalle comunit parrocchiali. questoun primo aspetto che ci preme non solo evidenziare, ma soprattutto riuscire a po-tenziare grazie anche alla vostra attenzione e disponibilit.

    Inoltre abbiamo percepito il bisogno di una continua verifica del nostro opera-to, appunto per qualificare sempre meglio il servizio offerto; ci appare indispensabi-le, almeno in questi primi mesi, un lavoro sereno di verifica che possa portare an-che ad eventuali modifiche, pur di intraprendere la strada migliore. Vi siamo gratiquindi se da parte vostra ci saranno osservazioni, critiche, proposte utili a una mi-glior impostazione del nostro servizio.

    Rinnoviamo la nostra disponibilit ad essere presenti, soprattutto nelle Par-rocchie, per una presentazione pi dettagliata della realt del C.d.A. e delle modali-t di collaborazione che si possono attuare e potenziare.

    D nuovo ringraziandovi per l'attenzione, Vi auguriamo un Natale vissutocome momento di riscoperta e di incontro con quel Dio che, in Ges, viene tra noiper condividere la nostra storia, ascoltare il nostro grido, aiutare i nostri passi a ten-dere verso mete di giustizia e di pace.

    Buon NataleGli Operatori del C.d.A.

    Si trasmette una sintesi dell'attivit svolta dal C.d.A. nel periodo dal maggio all'ottobre1998 in cui si sono svolti colloqui, in sede e telefonici, con 25 utenti.Nello schema che segue si trovano specificate le notizie essenziali relative alle per-sone arrivate al C.d.A. Meno evidenti appaiono i bisogni e le richieste, anche per-ch sono dati assai difficili da sintetizzare in quanto ogni persona, al di l della do-manda immediata, ha alle spalle altri bisogni nascosti che emergono solo attraver-so la continuit del colloquio.

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  • RONAGO '98 - N. 4

    C.d.A. un Primo bilancio della sua attivitProblemi a livello psichico pur in forme velate, difficolt relazionali e familiari,

    situazioni di "povert" legate al fallimento economico, alla perdita del lavoro, allamancanza di un alloggio. Questi alcuni dei principali bisogni emersi.

    Appaiono evidenti due forti necessit, che di conseguenza interpellano tuttele nostre comunit: il bisogno di lavoro e la ricerca di un alloggio. Su queste esigen-ze concrete possibile una collaborazione tra tutte le realt presenti sul territorio:segnalare al C.d.A. possibilit di lavoro immediate, mettere a disposizione locali oappartamenti liberi, invitare ad affittare appartamenti vuoti...; sono modalit concre-te dove tutti possono dare il proprio contributo.

    Un altro punto importante di collaborazione pu essere il far conoscere me-glio la presenza del C.d.A. affinch altre persone che si trovano in situazioni preca-rie e che sono alla ricerca di ascolto e di aiuto possano pi facilmente rivolgersi allanostra sede.

    pur vero che siamo nella fase iniziale e quindi ii nostro servizio indubbia-mente segnato da limiti e carenze che tenteremo gradualmente di superare; c' uncontinuo bisogno di aggiornamento e maturazione, oltre che di persone che metta-no a disposizione del C.d.A. tempo e professionalit. A questo scopo stato orga-nizzato un "cammino formativo" aperto anche a quanti sono interessati a collabora-re pi da vicino con il Centro che, non dimentichiamolo, l'espressione caritativadelle nostre comunit cristiane della Zona Prealpi.

    SINTESI attivit C.d.A. maggio - ottobre 1998 :N CASI PERVENUTI: 25 SESSO: F: 14 M: 11ET' MEDIA dell'UTENZA: 35 anni N minorenni : 1NAZIONALIT: ITALIANA: F 9 M 7

    MAROCCHINA: F 3 M 0TUNISINA: F 0 M 2SENEGALESE: F 0 M 1DOMENICANA: F 1 M 0TURCA: F 1 M 1

    STATO CIVILE: Coniugato: 13 Divorziato/a: 1Celibe/ nubile: 6 Vedova/ o: 1 Non indicato: 4

    SCOLARIZZAZIONE: Diploma di terza media : 2(tratto da scheda richiesta di lavoro) Diploma di scuola media superiore : 1

    Dato non indicato: 13STATO OCCUPAZIONALEDisoccupati : 21 Pensionati : 1

    Occupati stabilmente: 2SITUAZIONE ABITATIVA:Con alloggio di propriet: 1

    Con alloggio in affitto: 16In cerca di alloggio: 3Senza fissa dimora: 3 Non rilevato: 5

    NUCLEI CON MINORI: 1NUCLEO CON FIGLIO PORTATORE DI HANDICAP: 1

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  • RONAGO '98 - N. 4

    MeMeMeMeMeMeMeMeMeMesssssssssseeeeeeeeee delldelldelldelldelldelldelldelldelldella Pa Pa Pa Pa Pa Pa Pa Pa Pa PaceaceaceaceaceaceaceaceaceaceNel rispetto dei diritti umani

    Educhiamoci alla mondialit

    "Nel rispettodei diritti umani

    il segretodella Pace"

    A partire dal Messaggio del Papa per laGiornata Mondiale della Pace, il mese digennaio, come ogni anno, si caratterizzacome occasione privilegiata di riflessione,preghiera, impegno a favore della Pace.Quest'anno, raccogliendo l'invito della Cari-tas Zonale, la nostra attenzione vuole sof-fermarsi in particolare sulla situazione in cuivivono diversi Paesi dell'Est europeo: ex-Jugoslavia, Kosovo, Albania. Sia per cono-scere meglio quanto ogni giorno viene ta-ciuto o nascosto, sia per far s che i dirittiumani vengano non solo conosciuti ma at-tuati, sia per sostenere coloro che in primapersona operano per la rinascita di questepopolazioni dopo gli anni della guerra, inparticolare don Renzo Scapolo e la sua As-sociazione "Sprofondo".Per questi motivi la nostra comunit parroc-chiale ha messo in atto alcune iniziative fi-nalizzate a coinvolgere tutti nella riflessione,nella preghiera e nella solidariet. Le elen-chiamo di seguito...La preghiera per la Pace- Venerd 1 gennaio alle ore 17.30 in Chie-sa: momento di preghiera a partire dal mes-saggio del Papa;- ogni domenica del mese, durante le S.Messe, l'intenzione della preghiera dei fede-li.- la Veglia Zonale per la Pace che verr pro-posta dall'Azione Cattolica.

    L'educazione alla Pace e alla mondialit previsto un cammino formativo per le classisuperiori e i giovani (al luned sera) e un in-contro per le famiglie, secondo il seguenteprogramma:INCONTRI per classi superiori e giovani

    ore 21.00/22.30Giorni 1 -2-3 sup. 4-5 e giova-

    niNoi e le cose Noi e gli

    altriLun. 11 Cosa vesti?

    video con BeppeGrillo

    Bafa-bafa...gioco

    Lun. 18 Gioco delle matitecolorate...

    Tollerarenon basta:avventurasulla luna...

    Lun, 25 Per tutti: Incontro con Koss,uno straniero in Italia

    DOMENICA 31 chiusura mese della pace:Ore 10,00 S. Messa Pomeriggio in Oratorio(dalle 15 alle 17) con animazione per ragazzie incontro per i genitori

    L'impegno per la Pace.- Sostenere economicamente uno dei progettidi Don Renzo Scapolo (vedi descrizione nellapagina seguente); la raccolta dei fondi av-verr durante le domeniche del mese di gen-naio e avverr in tutte le parrocchie della no-stra Zona Prealpi. Quanto verr raccolto sarpoi consegnato a don Renzo in un incontroprevisto entro la fine del mese.- incontro per informarsi e formarsi conoscen-do, attraverso le testimonianze di volon-tari-testimoni la situazione dei Paesi dell'Est.L'incontro, ancora da definirsi come data esede, sar per tutta la Zona Pastorale.

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    Mese della Pace: il "progetto" di solidariet da sostenere...La Banca del Lavoro

    Sprofondo opera dal 1994 a Sarajevo, dove ha una sede stabile e deivolontari .Il fondatore, Don Renzo Scapolo, si trasferito l tre anni or sono perpromuovere da vicino i progetti di solidariet e controllare che va-dano a buon fine.Durante la guerra si sono sostenute le popolazioni locali con generidi prima necessit, distribuiti alle famiglie in base al numero dei lorocomponenti, senza nulla chiedere in cambio.Conclusa la guerra, ma non l'emergenza, Sprofondo si impegnata inun progetto che ha come scopo non solo l'assistenza economica, maanche la reintegrazione sociale delle persone e il loro reinserimentone! mondo del lavoro.Per questo la nostra associazione, tramite la "Banca del lavoro", siimpegna a fornire beni, viveri e denaro in cambio di ore di lavorosociale.Gli interventi oggi sono mirati ai quartieri di Vraca e Grbavica nellaFederazione croato-musulmana e di Lukavica, nella Repubblicaserba di Bosnia. Questi quartieri sono adiacenti e sono tra i pi pove-ri di Sarajevo. Dei 40 000 abitanti, pi di 30.000 sono profughi. Sonocoinvolte nel progetto circa 200 famiglie per un totale di quasi 700persone.L'Associazione Sprofondo propone loro attivit di carattere sociale:sgombero di macerie e ricostruzione di case e strutture sociali (scuole,centro di aggregazione, ...); assistenza ad anziani invalidi, ammalati;animazione e sostegno scolastico a bambini, lavori ecologici.Ad ogni capofamiglia viene garantito un minimo di 20 ore mensilidi lavoro, alle quali vengono sommate 5 ore aggiuntive per ognicomponente del proprio nucleo famigliare. Ogni ora di lavoro retri-buita con compenso variabile da 2,5 Dm (circa L.it. 2500 ) a 4 Dui(circa L.it. 4000) a seconda della professionalit richiesta. Il compen-so viene corrisposto- parte in denaro e parte in materiale utile allacasa o in alimenti, vista la possibilit di Sprofondo di acquistarli inloco sgravati da I.V.A. in quanto associazione umanitaria.Le famiglie di Sarajevo coinvolte nei progetto hanno deciso di devol-vere il 10% del compenso guadagnato per destinarlo all'assistenza del-le famiglie fruibili al lavoro (le cosiddette "famiglie sociali", che peril momento sono una quindicina); considerata la precaria situazione, ilgesto di alto valore morale!

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  • RONAGO '98 - N. 4

    Un Oratorio equo e solidale...su questo non ci piove!

    E non poteva mancare un pensierinoper... l'ORATORIO e quanti lo frequenta-no. Non forse uno degli ambienti doveiniziare a sperimentare i 'nuovi stili divita' di cui abbiamo parlato? E alloraecco i nuovi "comandamenti" per prova-re a crescere pi... equi e solidali !!!1. SPIRITO DI MONDIALTViviamo sotto un campanile, ma siamocittadini del mondo.2. L'ORATORIO ARCOBALENOL'oratorio attento, premuroso, rispetto-so della presenza di amici di altre culturee fedeli di altre religioni.3. ORATORIO CHE EDUCA, NONSPRECAOggetti, strumenti, materiali didattici: tut-to pu essere riutilizzato, riparato, recu-perato, riciclato. Tanti consumi possonoessere ridotti. Alcuni oggetti sofisticati emoderni sono anche superflui.4. LEGALI E SOLIDALIPur nel labirinto delle norme, l'oratorio ri-spetta sempre la legalit; e il frutto deisuoi risparmi pu confluire nella BancaEtica. Anche il risparmio ha un cuore!5. REGALARE IL TEMPOSe il tempo denaro, l'oratorio insegnaa dare tempo! Tempo per gli altri, in unvolontariato motivato e costante.6. NON SI RIFIUTA LA DIFFERENZIA-TAL'educazione parte dalle piccole cose:anche dai rifiuti dei nostri consumi.L'oratorio ne pu fare raccolta differen-ziata.

    7. DESTA FA RIMA CON... SOBRIET'La vera gioia nella semplicit e nellamoderazione; in tutte le sue feste l'orato-rio non invita Lusso e Spreco.8. MANGIA E PENSAII bar dell'oratorio pu vendere prodottiche quando li mangi fanno pensare.Sono i prodotti del commercio equo esolidale.9. MARCHI DI INGIUSTZIACi sono indumenti, oggetti o attrezzi rea-lizzati per io sport che provengono da uniniquo sfruttamento di adulti o bambiniche spesso lavorano come schiavi.L'oratorio non complice dell'ingiustizia.10. VACANZE SOLIDALILa solidariet va anche in gita, anche almare e in montagna; "calcolando" unapersona in pi si pu realizzare un'ado-zione o un aiuto.

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  • RONAGO '98 - N. 4

    SommarioSommarioSommarioSommarioSommarioSommarioSommarioSommarioSommarioSommarioInvito alla lettura:pag. 1 Un Natale speciale...pag. 2 La festa del Natale e il cammino verso il nuovo annopag. 3 Dal seme dipendono i frutti: la FAMIGLIA

    - I nostri figli pag. 4- Consumo critico pag. 5- Feste sobrie pag. 6

    pag. 7 E tu che sei giovane, ci stai? : i GIOVANI- Volontariato pag. 8- Obiezione di coscienza e A.V.S. pag. 9- Turismo responsabile pag. 10

    pag.11 il mondo la nostra casa : la SOCIET- Educazione allo sviluppo e alla mondialit pag. 12- Educazione alla pace pag. 13- Controllo dei mandato elettorale pag. 14- Immigrazione pag. 14

    pag. 15 "Eppur si muove..." iniziative della nostra COMUNIT1pag. 17 Il Centro di Ascolto: primo bilanciopag. 19 Nel rispetto dei Diritti umani: il mese della Pacepag. 21 Un1 Oratorio equo e solidale...

    Ciclostilato in proprio

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    Buone festeBuone festeBuone festeBuone festeBuone festeBuone festeBuone festeBuone festeBuone festeBuone feste