18 25 maggio 2020 UNA GRECIA SCONOSCIUTA · 2019-11-20 · Acarnania e Etolia furono a lungo...

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76 VIAGGI di CULTURA VIAGGI di CULTURA 77 Pireo ATENE Eubea Termo Agrinio Calidone Pleurona Patrasso Missolungi Oiniadai CEFALONIA ZACINTO LEUCADE ITACA Tebe Orchomenos Cheronea Delfi Lamia Itea Canale di Corinto Etolia Tessaglia Acarnania Nikopolis Cassope Necromanteion Dodona Ioannina Arta Corinto Osios Lukas Termopili Vravro Volos Monte Pelio Larissa Meteore Preveza Golfo di Ambracia E p i r o Capo Artemisio P E L O P O Platea Lepanto Perachora Eleusi G olfo S a r M A R E E G E O 2020: Grecia ionica Foto di pagina dispari: Museo di Tebe (alto): Kuros di età arcaica da Tebe; VI sec. a.C. (basso): fregio figurato con processione di donne piangenti. Dipinto su un sarcofago (larnax) in terracotta; da Tebe. 18 25 maggio 2020 UNA GRECIA SCONOSCIUTA Assistente culturale: Claudia Lambrugo Una Grecia insolita, frequentata per ora da qualche specialista e occasionali turisti. Ancora piacevolmente 'provincia' nel senso nobile della parola. Il piacere di un viaggio di scoperta e di grandi - spesso imponenti - realtà archeologiche. I paesaggi - da soli - valgono il viaggio. Poste sulla riva orientale del Mare Ionio, le regioni storiche di Epiro, Acarnania e Etolia furono a lungo considerate barbariche dai Greci. Fino alla guerra del Peloponneso - in realtà - le notizie su queste regioni risultano spesso scarse o mitiche. Questa minore centralità nei confronti della Grecia 'classica' non permise - tuttavia - a queste regioni di restare estranee al complesso sistema di alleanze che le grandi città della Grecia di allora - Atene, Sparta e, in minore misura, Tebe - costruirono a sostegno delle proprie sfere di influenza. La situazione mutò con la conquista romana: l'Adriatico acquisì una centralità prima ignota; le vie che conducevano a Tessalonica e a Corinto divennero battute e importanti. Poi, con la rovina di Roma e dell'Italia, anche la costa orientale dell'Adriatico perse di importanza. Oggi la regione offre santuari di fama antichissima (Dodona) e città in splendido stato di stato di conservazione (Pleurona, Oiniadai ecc.) insieme a nuove realtà portate alla luce da scavi recenti (Calidone, Termo). In prossimità di queste coste furono combattute due battaglie navali che hanno modificato in profondità il mondo dell'Occidente: Azio e Lepanto. E non è tutto: i paesaggi sono tanto maestosi quanto inattesi. Dalla piana beotica si passa alle pendici irte e tempestose del Parnaso e poi - in un improvviso cambiamento - ecco le lagune di Missolungi, le saline a perdita d'occhio in cui si

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76 VIAGGI di CULTURA VIAGGI di CULTURA 77

Pireo

ATENE

EubeaTermo

Agrinio

CalidonePleurona

PatrassoMissolungiOiniadai

CEFALONIA

ZACINTO

LEUCADE

ITACA

Tebe

Orchomenos

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M A R E E G E O

2020: Grecia ionicaFoto di pagina dispari: Museo di Tebe (alto): Kuros di età arcaica da Tebe; VI sec. a.C. (basso): fregio figurato con processione di donne piangenti. Dipinto su un sarcofago (larnax) in terracotta; da Tebe.

18 25 maggio 2020

UNA GRECIA SCONOSCIUTA Assistente culturale: Claudia Lambrugo

Una Grecia insolita, frequentata per ora da qualche specialista e occasionali turisti. Ancora piacevolmente 'provincia' nel senso nobile della parola. Il piacere di un viaggio di scoperta e di grandi - spesso imponenti - realtà archeologiche. I paesaggi - da soli - valgono il viaggio.

Poste sulla riva orientale del Mare Ionio, le regioni storiche di Epiro, Acarnania e Etolia furono a lungo considerate barbariche dai Greci. Fino alla guerra del Peloponneso - in realtà - le notizie su queste regioni risultano spesso scarse o mitiche.Questa minore centralità nei confronti della Grecia 'classica' non permise - tuttavia - a queste regioni di restare estranee al complesso sistema di alleanze che le grandi città della Grecia di allora - Atene, Sparta e, in minore misura, Tebe -

costruirono a sostegno delle proprie sfere di influenza.La situazione mutò con la conquista romana: l'Adriatico acquisì una centralità prima ignota; le vie che conducevano a Tessalonica e a Corinto divennero battute e importanti. Poi, con la rovina di Roma e dell'Italia, anche la costa orientale dell'Adriatico perse di importanza. Oggi la regione offre santuari di fama antichissima (Dodona) e città in splendido stato di stato di conservazione (Pleurona, Oiniadai ecc.) insieme a nuove realtà portate alla luce da scavi recenti (Calidone, Termo).In prossimità di queste coste furono combattute due battaglie navali che hanno modificato in profondità il mondo dell'Occidente: Azio e Lepanto. E non è tutto: i paesaggi sono tanto maestosi quanto inattesi. Dalla piana beotica si passa alle pendici irte e tempestose del Parnaso e poi - in un improvviso cambiamento - ecco le lagune di Missolungi, le saline a perdita d'occhio in cui si

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Arsenale. Oiniadai, regione storica dell'AcarnaniaEtolia - Grecia

combatté per l'indipendenza della Grecia; i luoghi dove morì - tra gli altri - il poeta inglese Byron.

Proseguendo nello slancio creato dalle Olimpiadi, l'amministrazione greca ha organizzato scavi o risistemato molte aree archeologiche (ad esempio a Kalapodi) e - piccolo capolavoro forse inaspettato - dato vita a piccoli musei archeologici molto ben curati (quello di Tebe, Cheronea, Thermos, Ioannina, ecc.), che sono dei veri e propri fiori all’occhiello della museografia contemporanea.Insomma, la Grecia merita dei complimenti per quanto fatto e quanto emerso nelle sue province occidentali.

PROGRAMMA18, LUNEDÌ: ATENE, TEBEPartenza da Milano o altra città collegata con Atene. Arrivo ad Atene e trasferimento in pullman a Tebe (Beozia); durante il tragitto sosta a Platea, luogo della celebre, quanto decisiva battaglia dei Greci contro i Persiani nell’agosto 479 a.C. Cena e pernottamento a Tebe.

19, MARTEDÌ: TEBE (BEOZIA)Visita di Tebe: il Museo Archeologico, finalmente aperto dopo anni di chiusura, offre un allestimento entusiasmante con reperti interessanti legati alla storia antichissima della regione. Visita del Kabireion. Dopo pranzo le visite proseguono con Cheronea, sede della battaglia che nel 338 a.C. pose fine alla libertà delle città greche, sconfitte nello scontro contro Filippo II di Macedonia. Nel I sec. d.C. vi nacque Plutarco che a Cheronea trascorse buona parte della vecchiaia. Si visitano il piccolo, ma nuovissimo museo locale, il celebre leone di pietra e l’area archeologica con un teatro in posizione magnifica. L’itinerario prosegue costeggiando le pendici settentrionali del Monte Parnaso, con sosta (tempo permettendo) a Kalapodi, dove recentissimi scavi tedeschi hanno illuminato con straordinarie novità la storia del santuario di Apollo e Artemide di Abai. In serata arrivo a Delfi, dove si cena e pernotta.

20, MERCOLEDÌ: DELFI (FOCIDE)Giornata dedicata alle visite di Delfi: santuario di Atena Pronaia,

santuario di Apollo, sede del celeberrimo oracolo e Museo Archeologico. Cena e pernottamento a Delfi.

21, GIOVEDÌ: AGRINIO (ETOLIA)Si scende nel golfo di Itea in un maestoso paesaggio dominato dal celebre ‘mare degli ulivi’ e, raggiunta la costa settentrionale del Golfo di Corinto, si prosegue il viaggio fino a Calidone, con sosta nella graziosa cittadina (con monumenti ottomani di recente restauro) di Naupatto, il cui nome veneziano Lepanto riecheggia un fatidico scontro, quello navale dell’ottobre 1571 tra Ottomani e Lega Santa. A Calidone, luogo della mitica caccia contro il feroce cinghiale, si visita l’area archeologica, circondata da un paesaggio maestoso. Dopo pranzo, proseguimento delle visite a Pleurona da cui si gode di un impressionante panorama sulla baia e sulle lagune di Missolungi; teatro, cisterne d’acque e agorà di Pleurona sono di recente restauro. Cena e pernottamento a Agrinio.

22, VENERDÌ: AGRINIOIn mattinata ci si addentra nell’entroterra dell’Etolia dove, costeggiando le sponde del lago Trichonida, si giunge avvolti da profumi mediterranei a Thermos, sede di un importante santuario pan-etolico; molto ben pensato e nuovissimo il piccolo museo annesso. Trasferimento a Aitolikò, simile alla nostra Comacchio, porta di accesso al Parco Nazionale di Missolungi dove il continuo

sovrapporsi di acqua e terra, tra isolotti di canne e dune sabbiose, crea scenografie spettacolari di un Mediterraneo selvaggio e affascinante; immersa nel parco è l’antica città di Oiniadai, impressionante (con il suo teatro e gli arsenali), quanto sconosciuta alla maggior parte dei turisti e visitatori. Rientro a Agrinio dove si cena e pernotta.

23, SABATO: IOANNINA (EPIRO)In mattinata trasferimento a Nikopolis, fondata sul promontorio settentrionale del Golfo di Ambracia da Augusto dopo la vittoria riportata ad Azio su Marco Antonio e Cleopatra nel 31 a.C.; visita dell’area archeologica con possenti resti della cinta muraria e di edifici di età romana e dell’adiacente museo

Battaglia di Azio (31a.C.)Promontorio e antico porto della Grecia, nel golfo di Ambracia (odierna Arta, in Epiro).

Nelle sue acque si svolse (2 sett. 31 a.C.) la celebre battaglia tra la flotta di Ottaviano, comandata da Agrippa, e quella di Marco Antonio e Cleopatra.Iniziato da Marco Antonio, lo scontro ebbe per lui un esito disastroso e aprì la strada al principato augusteo.

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Ingresso nelle lagune di Missolungi Etolia - Grecia

di recente allestimento. Dopo pranzo si prosegue per Kassopi e per il suggestivo nekromanteion di Efira, sede di uno dei più famosi oracoli dei morti del mondo classico, luogo preposto (anche paesaggisticamente) al contatto con l’aldilà. In serata trasferimento a Ioannina dove si cena e pernotta.

24, DOMENICA: IOANNINAVisita di Dodona: santuario di Zeus e il grande teatro. Dodona è antichissimo centro religioso dei popoli pre-ellenici, posto ai piedi del Monte Mitsikèli. Fu a lungo il più antico oracolo della Grecia prima di essere soppiantato da Delfi. L’oracolo dodoneo era dato dall’interpretazione del suono prodotto dallo stormire al vento delle foglie di una quercia sacra; o da una fonte che sgorgava ai piedi della quercia o dal tubare o dal volo di colombe sacre. Al termine delle visite si rientra a Ioannina e inizio delle visite. La città sorse nel V secolo d.C.: capitale del despotato di Epiro (1204-14), venne conquistata dai Turchi nel 1431 e fu attivissimo centro economico e culturale, che culminò con il despotato di Ali Pascià (1742-1822). Resosi indipendente dall’Impero ottomano, alla guida di un esercito greco-albanese che fu alla base delle successive epiche nazionali, Ali Pascià controllò per molti anni un’area che si estendeva fino all’Eubea e alla Morea. Un lungo assedio riportò Ioannina (1822) all’interno dell’Impero ottomano. Visita del suggestivo centro storico (kastro): moschea Aslan Pasha

Tzamí, Museo bizantino, Fethiye Tzamí, quartiere ebraico.Nell’isoletta Nissí nel lago Pamvótis visita dei soli monumenti superstiti del periodo antecedente il dominio turco: convento di S. Giovanni Battista (1507) e gli affreschi delle chiese di S. Nicola Spano e S. Nicola Dilio (tempo permettendo). È sorprendente quanto Ioannina abbia conservato il suo volto ottomano e multietnico in un paese come la Grecia che ha sistematicamente distrutto tutto quello che potrebbe ricordare la dominazione turca. Cena e pernottamento a Ioannina.

25, LUNEDÌ: ITALIATrasferimento all'aeroporto di Atene e rientro in Italia.

SCHEDA TECNICA

Quota di partecipazione: Informazione non disponibile sul web. Rivolgersi alla nostra segreteria:- allo 051 23.37.16 (da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13:30) - a [email protected]

Battaglia di Lepanto

Scontro navale combattuto all'imboccatura del Golfo di Corinto (Grecia) il 7 ottobre 1571 tra le forze della Lega santa (Spagna, Venezia, Roma e altri Stati italiani, al comando di don Giovanni d'Austria, 1547-1578) e quelle turche (comandate da Mehmet Ali Pascià, m. 1571). Il casus belli era stato l'attacco turco a Cipro (possedimento veneziano) l'anno precedente. A lungo presentata come vittoria cristiana che diede inizio della decadenza marittima ottomana, oggi Lepanto si è lentamente convertita in qualcosa di diverso.

La battaglia fu vinta, su questo non ci sono dubbi. Ma dodici mesi dopo gli Ottomani avevano ricostruito per intero la flotta distrutta dimostrando di avere conquistato una netta superiorità a livello di arsenale.Dalla battaglia di Lepanto né Venezia né altro regno cattolico furono più in grado di organizzare una flotta in grado di sfidare i turchi. Per molti storici la perdita della supremazia rappresentata dall'Arsenale segnò l'inizio del lento declino veneziano.