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Corso di formazione CESPICorso di formazione CESPI
Maria Pia Schieroni
Direttore SC Recupero e Rieducazione Funzionale
Direttore Dipartimento Riabilitativo
AUO San Giovanni Battista di Torino
18-19 febbraio 2009
PAZIENTE ONCOLOGICOPAZIENTE ONCOLOGICO
NON NECESSARIAMENTE “TRATTAMENTO” RIABILITATIVO
� PRE/DURANTE/POST-TRATTAMENTO� PAZIENTI “GUARITI”� PAZIENTI “LUNGOSOPRAVVIVENTI”� INTERVALLI LIBERI� RIPRESA DI MALATTIA� FASE AVANZATA - TERMINALE
� PRE/DURANTE/POST-TRATTAMENTO� PAZIENTI “GUARITI”� PAZIENTI “LUNGOSOPRAVVIVENTI”� INTERVALLI LIBERI� RIPRESA DI MALATTIA� FASE AVANZATA - TERMINALE
FASE DI MALATTIAFASE DI MALATTIAFASE DI MALATTIA
INTERMEDIA/AVANZATA/PALLIATIVA:INTERMEDIA/AVANZATA/PALLIATIVA:
���� TRATTAMENTO GLOBALE, PATOLOGIA GENERALIZZATA (complicanze iatrogene ed evolutive)
INIZIALE:INIZIALE: ���� TRATTAMENTO SPECIFICO, MIRATO (complicanze organo-specifiche)
In fase di PALLIAZIONE
RIABILITARE: UN PARADOSSOIn fase di PALLIAZIONE In fase di PALLIAZIONE
RIABILITARE: RIABILITARE: UN PARADOSSOUN PARADOSSO
FASE DI MALATTIAFASE DI MALATTIA
??
Terapia di supporto
Aspetti
curativiAspetti
riabilitativi
Individuare i “bisogni riabilitativi”nell’ambito dell’ iter clinico
Individuare i Individuare i ““ bisogni riabilitativibisogni riabilitativi ””nellnell ’’ambito dellambito dell ’’ iter clinicoiter clinico
““ LE COMPLICANZE LE COMPLICANZE ONCOLOGICHE DI INTERESSE ONCOLOGICHE DI INTERESSE
RIABILITATIVORIABILITATIVO ””
VALUTAZIONE durante la pratica clinica in Riabilitazione
INTERVENTO RIABILITATIVOsuscettibili di
CLASSIFICAZIONECLASSIFICAZIONECLASSIFICAZIONE
RIABILITARE :RIABILITARE :RIABILITARE :
COMPLICANZE ONCOLOGICHE DI INTERESSE RIABILITATIVO
FASE AVANZATA DI MALATTIA
COMPLICANZE ONCOLOGICHE DI INTERESSE COMPLICANZE ONCOLOGICHE DI INTERESSE RIABILITATIVORIABILITATIVO
FASE AVANZATA DI MALATTIAFASE AVANZATA DI MALATTIA
CLASSIFICAZIONECLASSIFICAZIONE
IatrogeneEvolutiveIatrogeneEvolutive
Comuni a tutti i tipi di tumoreOrgano-specificheComuni a tutti i tipi di tumoreOrgano-specifiche
Di natura fisica“ psichica
Di natura fisica“ psichica
Tipo di neoplasiaSedeTipo di neoplasiaSede
PrecociTardivePrecociTardive
Loco-regionaliGeneralizzateLoco-regionaliGeneralizzate
M.P.Schieroni e coll.
“ORGANOSPECIFICHE”
“ORGANOSPECIFICHE”
� POLMONE� MAMMELLA� PROSTATA� URO-GINECOLOGICI� DISTRETTO CERVICO-CEFALICO� GASTROINTESTINALI� SISTEMA NERVOSO (SNC-SNP)� OSSEI I – II� …
“MALATTIA” CANCRO
IATROGENE
EVOLUTIVE
“MALATTIA” CANCRO
IATROGENE
EVOLUTIVE
“COMUNI“COMUNI
A TUTTI I TIPI DI TUMORI”
A TUTTI I TIPI DI TUMORI”
M.P.Schieroni e coll.
COMPLICANZE ONCOLOGICHE DI INTERESSE RIABILITATIVO
COMPLICANZE ONCOLOGICHE DI INTERESSE COMPLICANZE ONCOLOGICHE DI INTERESSE RIABILITATIVORIABILITATIVO
TUMORI DELL’APPARATO DIGERENTE❏ Incontinenza rettale❏ Paralisi del plesso lombare❏ Paralisi nervo otturatorio❏ Paralisi nervo femorale❏ Edemi arti inferiori❏ Linfedemi arti inferiori❏ Linfangiti❏ Complicanze infettive del linfedema❏ Disturbi nutrizionali❏ Disturbi della deglutizione❏ Disturbi respiratori❏ Lesioni del SNP❏ Altro….
TUMORI URO-GINECOLOGICI❏ Incontinenza urinaria❏ Paralisi del plesso lombare❏ Paralisi nervo otturatorio❏ Paralisi nervo femorale❏ Edemi arti inferiori❏ Linfedemi arti inferiori ❏ Alterazioni della sensibilità❏ Dolore neuropatico❏ Lesioni del SNP❏ Lesioni del SNC ❏ Altro….
TUMORI DELLA MAMMELLA❏ Problemi di cicatrizzazione❏ Algia di spalla❏ Limitazione articolare della spalla❏ Turbe posturali❏ Paralisi del plesso brachiale❏ Paralisi del n. intercostobrachiale❏ Paralisi del n. toracico lungo❏ Deficit respiratori ❏ Edema arto superiore❏ Linfedema arto superiore❏ Complicanze infettive dellinfedema❏ Linfangiti/Linfosclerosi❏ Fibrosi e retrazioni muscolare❏ Esiti di chirurgia ricostruttiva❏ Altro…
TUMORI DEL POLMONE - PLEURA❏ Algia di spalla❏ Limitazione funzionale di spalla❏ Deficit respiratorio❏ Paralisi del plesso brachiale❏ Turbe posturali❏ Altro…
TUMORI CUTANEI❏ Deficit di nervi cranici e periferici ❏ Linfedemi❏ Complicanze infettive del linfedema e linfangiti/linfosclerosi❏ Edemi ❏ Dolore loco-regionale ❏ Limitazione articolare nella sede dell'intervento❏ Emiplegie e paraplegie da MTS SNC e/o ossee❏ Altro…
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE “ORGANO-SPECIFICHE”- 1
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE PROBLEMATICHE RIABILITATIVE ““ ORGANOORGANO--SPECIFICHESPECIFICHE”” -- 11
M.P.Schieroni e coll.
TUMORI DELL’ANGOLO PONTO-CEREBELLARE❏ Disturbi della fonazione❏ Disturbi della deglutizione❏ Disturbi nutrizionali❏ Paralisi del n. faciale❏ Paralisi n. accessorio spinale❏ Paralisi altri nervi ❏ Edemi del volto❏ Linfedemi del volto❏ Problemi di cicatrizzazione❏ Fibrosi e retrazioni del collo❏ Dolore loco-regionale ❏ Algia di spalla ❏ Limitazione funzionale di spalla❏ Limitazione funzionale del rachide cervicale ❏ Persistenza di S. vestibolare centrale o periferica❏ S. cerebellare omolaterale❏ Problemi di circolazione liquorale❏ Anastomosi VII-XII con deficit dell’ipoglosso❏ Altro….
TUMORI SNC❏ Emiparesi/Emiplegia ❏ Tetraparesi/Tetraplegia❏ Paraparesi/Paraplegia ❏ Monoparesi❏ Afasia❏ Turbe della deglutizione ❏ Alterazione della sensibilità❏ Dolore❏ S. Atassiche ed instabilità nella marcia❏ Altro….
TUMORI DEL DISTRETTO CERVICO-CEFALICO❏ Disturbi della fonazione❏ Disturbi della deglutizione❏ Disturbi nutrizionali❏ Paralisi del n. faciale❏ Paralisi n. accessorio spinale❏ Paralisi altri nervi ❏ Edemi del volto❏ Linfedemi del volto❏ Problemi di cicatrizzazione❏ Fibrosi e retrazioni del collo❏ Algia di spalla ❏ Limitazione funzionale di spalla❏ Limitazione funzionale del rachide cervicale ❏ Altro….
TUMORI OSSEI PRIMITIVI, SECONDARI E MIELOMA❏ Problemi di cicatrizzazione❏ Limitazioni articolari❏ Fibrosi e retrazioni❏ Turbe posturali❏ Dolore loco-regionale ❏ Amputazione❏ Paralisi periferica❏ Paraplegia❏ Tetraplegia❏ Incontinenza urinaria❏ Esiti di stabilizzazione chirurgica❏ Edemi❏ Linfedemi❏ Linfangiti❏ Complicanze infettive del linfedema❏ Altro…1
TUMORI EMATOLOGICI❏ Lesioni del SNC ❏ Disturbi respiratori ❏ Dolore ❏ Astenia❏ Altro…
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE “ORGANO-SPECIFICHE”- 2
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE PROBLEMATICHE RIABILITATIVE ““ ORGANOORGANO--SPECIFICHESPECIFICHE”” -- 22
M.P.Schieroni e coll.
1) FATIGUEfrequentissimasottostimata – difformemente riferita
90% pz in chemio-RT-immuno-T30-70% pz post-trattamento per mesi/anni
CAUSE
anemiadisf. tiroideedolorestress
farmacicomorbilitàiponutrizioneinattività
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE “COMUNI A TUTTI I TUMORI”
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE PROBLEMATICHE RIABILITATIVE ““ COMUNI A TUTTI I TUMORICOMUNI A TUTTI I TUMORI””
M.P.Schieroni e coll.
1) FATIGUE
2) SINDR. IPOCINETICA
Ipotrofia – ipostenia muscolareLimitazioni articolariRetrazioni muscolo-tendineeTurbe motricità e deambulazione
“ circolatorieComplicanze polmonariOsteoporomalacia, frattureLesioni da decubito,…………
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE “COMUNI A TUTTI I TUMORI”
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE PROBLEMATICHE RIABILITATIVE ““ COMUNI A TUTTI I TUMORICOMUNI A TUTTI I TUMORI””
M.P.Schieroni e coll.
1) FATIGUE
2) SINDR. IPOCINETICA
3) CHEMIOTERAPIA
esordio insidioso brusco
precocitardive
transitoriepermanenti
- Neurotossicità SNC sindromi cerebellariemisindromi piramidalimeningiti,……
SNP: neuropatie sensitivemotoriemiste
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE “COMUNI A TUTTI I TUMORI”
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE PROBLEMATICHE RIABILITATIVE ““ COMUNI A TUTTI I TUMORICOMUNI A TUTTI I TUMORI””
M.P.Schieroni e coll.
1) FATIGUE
2) SINDR. IPOCINETICA
3) CHEMIOTERAPIA
esordio insidioso brusco
precocitardive
transitoriepermanenti
- Neurotossicità paresi – plegie disto-prossimalimono-bilaterali
atassieturbe tonoturbe funz. corticali sup.parestesie-disestesie, dolori
- Miopatie, spasmi muscolari, mialgie- Reumatismi post-chemioterapia- Edemi- Fibrosi polmonare,……
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE “COMUNI A TUTTI I TUMORI”
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE PROBLEMATICHE RIABILITATIVE ““ COMUNI A TUTTI I TUMORICOMUNI A TUTTI I TUMORI””
M.P.Schieroni e coll.
1) FATIGUE
2) SINDR. IPOCINETICA
3) CHEMIOTERAPIA
4) ALTRI FARMACI
transitoriepermanenti
miopatieedemi
- cortisone- ……
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE “COMUNI A TUTTI I TUMORI”
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE PROBLEMATICHE RIABILITATIVE ““ COMUNI A TUTTI I TUMORICOMUNI A TUTTI I TUMORI””
M.P.Schieroni e coll.
1) FATIGUE
2) SINDR. IPOCINETICA
3) CHEMIOTERAPIA
4) ALTRI FARMACI
5) RADIOTERAPIA
insorgenzagravità
dose/frazionamenti correlatatolleranza individuale
nei trattamenti combinati (RT+CT)
esordio insidiosobrusco
precocitardive
transitoriepermanenti
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE “COMUNI A TUTTI I TUMORI”
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE PROBLEMATICHE RIABILITATIVE ““ COMUNI A TUTTI I TUMORICOMUNI A TUTTI I TUMORI””
M.P.Schieroni e coll.
1) FATIGUE
2) SINDR. IPOCINETICA
3) CHEMIOTERAPIA
4) ALTRI FARMACI
5) RADIOTERAPIAcute-sottocuteapp. osteo-artro-musc.- danni tissutali fibrosi
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE “COMUNI A TUTTI I TUMORI”
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE PROBLEMATICHE RIABILITATIVE ““ COMUNI A TUTTI I TUMORICOMUNI A TUTTI I TUMORI””
M.P.Schieroni e coll.
1) FATIGUE
2) SINDR. IPOCINETICA
3) CHEMIOTERAPIA
4) ALTRI FARMACI
5) RADIOTERAPIA
- danni tissutali fibrosi
deficit motoridoloreosteodistrofia-frattureedemi-linfedemi,……
- lesioni neurologicheSNC
SNP
encefalopatiemielopatie
nevritiplessopatie
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE “COMUNI A TUTTI I TUMORI”
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE PROBLEMATICHE RIABILITATIVE ““ COMUNI A TUTTI I TUMORICOMUNI A TUTTI I TUMORI””
M.P.Schieroni e coll.
1) FATIGUE
2) SINDR. IPOCINETICA
3) CHEMIOTERAPIA
4) ALTRI FARMACI
5) RADIOTERAPIA
6) DOLORE
associato all’invasione diretta
“ alla terapia
non correlato
post-chirurgicoda chemio/ormonoterapia da radioterapia
componente organicafunzionale
somatico: superficiale/profondoneurogenico (SNC/SNP)misto
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE “COMUNI A TUTTI I TUMORI”
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE PROBLEMATICHE RIABILITATIVE ““ COMUNI A TUTTI I TUMORICOMUNI A TUTTI I TUMORI””
M.P. Schieroni e coll.
1) FATIGUE
2) SINDR. IPOCINETICA
3) CHEMIOTERAPIA
4) ALTRI FARMACI
5) RADIOTERAPIA
6) DOLORE
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE “COMUNI A TUTTI I TUMORI”
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE PROBLEMATICHE RIABILITATIVE ““ COMUNI A TUTTI I TUMORICOMUNI A TUTTI I TUMORI””
7) DISPNEA
8) DISFAGIA
9) EDEMI-LINFEDEMI
M.P. Schieroni e coll.
10) METASTASI (ossee, cerebrali,…)
11) SINDR. PARANEOPLASTICHE fatiguesindromi neuromuscolarimiopatie – miastenieneuropatie sensitive/motorieencefalopatiemielopatiemalattie reumatiche,……13) CACHESSIA
14) PROBLEMATICHE PSICOLOGICHEpazientefamiliarioperatori sanitari
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE “COMUNI A TUTTI I TUMORI”
PROBLEMATICHE RIABILITATIVE PROBLEMATICHE RIABILITATIVE ““ COMUNI A TUTTI I TUMORICOMUNI A TUTTI I TUMORI””
12) PATOLOGIE ASSOCIATE
M.P. Schieroni e coll.
Riflessione epidemiologica sui bisogni
C. Peruselli S.C. Cure Palliative - Biella
In Piemonte ogni anno 9.000-12.000 necessitano di Cure Palliative domiciliari e/o residenziali.
Per le malattie diverse dal cancro, si stima un numero compreso fra il 50% e il 100% dei morti per cancro
Delibera di Giunta n. 15-7336 del 14/10/02 Reg. Piemonte“Linee guida regionali inerenti l’applicazione delle cure palliative”
LA MALATTIA IN FASE AVANZATAMolteplicità dei sintomi
Il 71% dei malati per tutti i tipi di tumore presenta più di 1 sintomo:
• Dispnea e tosse
• Dolore
• Sintomi neurologici
• Astenia
• Anoressia
• Sintomi gastroenterici
• Complicanze metaboliche
• …
C. Peruselli S.C. Cure Palliative - Biella
Che cosa è utile per il malato in fase avanzata?
� Prolungare la sopravvivenza ?
� Garantire una buona qualità di vita (QdV) !
• Rispetto dell'autonomia decisionale del paziente• Non maleficienza• Beneficienza• Giustizia distributiva (equo utilizzo delle risorse)
C. Peruselli S.C. Cure Palliative - Biella
Ma che cos'èla Qualità di Vita?
Concetto multidimensionale che valuta come la sua malattia ed il suo trattamento influiscono su3 dimensioni:
�� FisicaFisica : la capacità di svolgere attivitàquotidiane (salire le scale, fare la spesa…)
�� PsicologicaPsicologica : o emozionale, (ansia, panico, depressione)
�� SocialeSociale : il grado in cui la malattia riduce il ruolo sociale (all'interno della vita familiare, nel lavoro, tra gli amici...)
Cella, 2002
Chi e come si valuta la QdV?
� Con l'affermarsi del principio di autodeterminazione è ora ampiamente accettato che debba essere il pazientepazientea valutare la propria QdV.
� Generalmente gli strumenti per misurarela QdV sono questionariquestionari : � domande sui sintomi, le abilità personali, le
emozioni
� risposte fornite in forma numerica o secondo l'intensità del sintomo.
C. Peruselli S.C. Cure Palliative - Biella
Quali altri mezzi per migliorare la QdV?
� La terapia di supportoterapia di supporto per il controllo dei sintomi (legati alla tossicità dei trattamenti o alla malattia stessa).
� La riabilitazione riabilitazione intesa nel senso più ampiodel termine come il recupero del paziente con deficit legato alla malattia od al suo trattamento allo stato funzionale migliore possibile.
Gunn, 1984
Riabilitazione in fase avanzata di malattia
FinalitFinalit àà::
� Conservazione autonomia e mobilità
� Minimizzare la dipendenza
� Alleviare il peso emozionale negativo
� Promuovere attività vocazionali ed integrazione sociale
� Preservare una QdV soddisfacente in relazione allo stato di malattia
Capecci, 2006
O.M.S. = “OBBIETTIVO DELLE CURE E’IL RAGGIUNGIMENTO DELLA MIGLIORE QUALITA’
DI VITA POSSIBILE PER IL MALATO E I SUOIFAMILIARI”
O.M.S.O.M.S. = = ““OBBIETTIVO DELLE CURE EOBBIETTIVO DELLE CURE E’’IL RAGGIUNGIMENTO DELLAIL RAGGIUNGIMENTO DELLA MIGLIORE QUALITAMIGLIORE QUALITA ’’
DI VITADI VITA POSSIBILE PER IL MALATO E I SUOIPOSSIBILE PER IL MALATO E I SUOIFAMILIARIFAMILIARI””
“GUARIRE”“GUARIRE” “CURARE”“CURARE”Contenere sintomi fisici e psichici
RIABILITAZIONERIABILITAZIONEALTRE DISCIPLINE
MEDICO-CHIRURGICHE
ALTRE DISCIPLINE MEDICO-
CHIRURGICHE
““ RICOSTRUZIONE / MANTENIMENTORICOSTRUZIONE / MANTENIMENTODELLA QUALITADELLA QUALITA ’’ DELLA VITADELLA VITA ””
� Guadagnare almeno in parte il controllo della situazione
� Controllo di sintomi “fisici” e “psichici”
� Mantenere la vita nelle migliori condizioni possibili
� Garantire la migliore qualità di vita possibile, in costante funzione delle:
- condizioni cliniche- disabilità- risorse- aspettative
� Stimolare motivazione del paziente alle cure
� Massima autonomia (stimoli utili e graditi al paziente)
� Condivisione di finalità riabilitative globali:
mirata a bisogni - fisici
- psicologici
- relazionali
Fisiatra, fisioterapista, medico di famiglia, oncologo,
ortopedico, neurologo, internista, infermiere,
psicologo/psichiatra, assistente sociale, volontario, etc
E. Hartmann - Pio Albergo Trivulzio
Lo stato di salute globale è risultato delle
comorbilità e delle loro implicazioni sulla funzione
fisica, psichica e sociale.
La figura del riabilitatore si inserisce
all’interno dell’equipe multidisciplinare per
la condivisione del progetto riabilitativo,
quando il pz. deve confrontarsi con il
deterioramento delle sue funzioni
fisiologiche e con la natura progressiva
della patologia
E. Hartmann - Pio Albergo Trivulzio
FISIATRA
FAMILIARI
VOLONTARI
RIABILITAZIONERIABILITAZIONET.d.RT.d.R
NURSINGI.P.
NURSINGI.P.
OBIETTIVI COMUNI MODALITA’ CONDIVISE
EFFICACIA “ASSISTENZA CONTINUATIVA”
COLLABORAZIONE
MEDICO CURANTE
FISIATRA:
• INDICAZIONI AL TRATTAM.
RIABILITATIVO
• VINCOLI CLINICI
• PRESCRIZIONE DI ORTESI
ED AUSILII
• COUNSELLING
FISIATRA:
• INDICAZIONI AL TRATTAM.
RIABILITATIVO
• VINCOLI CLINICI
• PRESCRIZIONE DI ORTESI
ED AUSILII
• COUNSELLING
TERAPISTA:
• TRATTAMENTO MOTORIO
• ADATTAMENTO SPAZI
• ADDESTRAMENTO AUSILII
• COUNSELLING
• CORRETTE POSTURE
• MOBILIZZAZIONE
• PRESE SUL PZ (MTS, …)
TERAPISTA:
• TRATTAMENTO MOTORIO
• ADATTAMENTO SPAZI
• ADDESTRAMENTO AUSILII
• COUNSELLING
• CORRETTE POSTURE
• MOBILIZZAZIONE
• PRESE SUL PZ (MTS, …)
PRINCIPALI COMPETENZE:PRINCIPALI COMPETENZE:
Non idoneità
• Paziente non motivato / rifiuto• Quadro cognitivo molto compromesso, coma o sopore• Gravi condizioni cliniche
AsteniaVissuto / Aspettative
DolorePrognosi
Metastasi osseeEsame obiettivo
ConsapevolezzaEsami strumentali
Quadro cognitivo / MotivazioneAnamnesi
E. Hartmann Pio Albergo Trivulzio
“SE”
VALUTAZIONE SPECIALISTICA FISIATRICAVALUTAZIONE SPECIALISTICA FISIATRICA
“QUANTO”“COME”
?
� IPERCALCEMIA
� DOLORE
� INSTABILITA’ VERTEBRALE
� FRATTURE PATOLOGICHE
� COMPRESSIONE MIDOLLARE
� ALTERAZIONI EMOPOIETICHE
� IPERCALCEMIA
� DOLORE
� INSTABILITA’ VERTEBRALE
� FRATTURE PATOLOGICHE
� COMPRESSIONE MIDOLLARE
� ALTERAZIONI EMOPOIETICHE
�SOMATICO
�VISCERALE
�NEUROPATICO
�PROGRESSIONE NEOPLASTICA
�POST-CHIRURGICO
�POST-CHEMIOTERAPICO
�POST-RADIOTERAPICO
�DA DEAFFERENTAZIONE
�DANNI DA IMMOBILIZZAZIONE
�PREESISENTE/ PATOLOGIE CONCOMITANTI
�SOMATICO
�VISCERALE
�NEUROPATICO
�PROGRESSIONE NEOPLASTICA
�POST-CHIRURGICO
�POST-CHEMIOTERAPICO
�POST-RADIOTERAPICO
�DA DEAFFERENTAZIONE
�DANNI DA IMMOBILIZZAZIONE
�PREESISENTE/ PATOLOGIE CONCOMITANTI
���� ELETTROANALGESIA poco efficace���� ELETTROANALGESIA poco efficace
STRATEGIE MOTORIE CORRETTE STRATEGIE MOTORIE CORRETTE
COMPENSI FUNZIONALI SICURI/EFFICACI
COMPENSI FUNZIONALI SICURI/EFFICACI
PRESCRIZIONE AUSILI E ORTESI PRESCRIZIONE AUSILI E ORTESI
PREVENZIONE DEI DANNI DA SOVRACCARICO FUNZIONALE DELLE STRUTTURE ADIACENTI
PREVENZIONE DEI DANNI DA SOVRACCARICO FUNZIONALE DELLE STRUTTURE ADIACENTI
REQUISITIREQUISITI
FACILI DA USARE
ACCETTABILI
CONFORTEVOLI
�� DOPO CHIRURGIADOPO CHIRURGIA
INDICAZIONI:
�� ASSENZA DI ALTRE INDICAZIONI TERAPEUTICHEASSENZA DI ALTRE INDICAZIONI TERAPEUTICHE
�� DURANTE E DOPO RADIOTERAPIADURANTE E DOPO RADIOTERAPIA
rrIDONEI ( LESIONE/PZ.)
NESSUNA ORTESI E’ OTTIMALE !NESSUNA ORTESI E’ OTTIMALE !
SCELTASCELTA
LIVELLO DI LESIONELIVELLO DI LESIONE
ENTITAENTITA’’ DEL DANNO VERTEBRALE DEL DANNO VERTEBRALE
LIVELLI LESIONALI MULTIPLILIVELLI LESIONALI MULTIPLI
SCOPISCOPI (CARICO(CARICO--FLESSIONEFLESSIONE--ROTAZIONE) ROTAZIONE)
oo ↓↓↓↓↓↓↓↓ DOLOREDOLORE
oo ↓↓↓↓↓↓↓↓ SOLLECITAZIONI A RISCHIOSOLLECITAZIONI A RISCHIO
DI POSIZIONE O POST-CHIRURGICIDI POSIZIONE O POST-CHIRURGICI
ADATTAMENTI AMBIENTALIADATTAMENTI AMBIENTALI
DEAMBULAZIONEDEAMBULAZIONE
POSTURA/PREVENZIONE DECUBITIPOSTURA/PREVENZIONE DECUBITI
• COMPLICANZE MULTIORGANO
• POSSIBILITA’ ANTIGRAVITARIE E MOTORIE
• ENTITA’ SOLLECITAZIONI
• DOLORE E TOLLERANZA
• “COSTI” / BENEFICI0
• COMPLICANZE MULTIORGANO
• POSSIBILITA’ ANTIGRAVITARIE E MOTORIE
• ENTITA’ SOLLECITAZIONI
• DOLORE E TOLLERANZA
• “COSTI” / BENEFICI0
IN FUNZIONE DIIN FUNZIONE DIIN FUNZIONE DI
NEL PAZIENTE TERMINALENEL PAZIENTE TERMINALENEL PAZIENTE TERMINALE
RISCHIO DIFRATTURERISCHIO DIFRATTURE • PREVENZIONE DANNI
IMMOBILIZZAZIONE• ↓↓↓↓ RISCHIO TVP
• ↑↑↑↑ AUTONOMIA ADL• ↓↓↓↓ FATIGUE
• ↑↑↑↑ RIPOSO NOTTURNO• ↑↑↑↑ QUALITA’ DI VITA
• PREVENZIONE DANNI IMMOBILIZZAZIONE
• ↓↓↓↓ RISCHIO TVP• ↑↑↑↑ AUTONOMIA ADL
• ↓↓↓↓ FATIGUE• ↑↑↑↑ RIPOSO NOTTURNO• ↑↑↑↑ QUALITA’ DI VITA
CURRENT EXERCISE AND WEIGHT-BEARING GUIDELINES FOR PATIENTS WITH BONE METASTASES
CURRENT EXERCISE AND WEIGHT-BEARING GUIDELINES FOR PATIENTS WITH BONE METASTASES
Gerber, 1997
None
AROM (no twisting, stretching)
Light aerobic
(avoid lifting/straining)
TD:NWB (usecrutches/walker)
PWB
FWB
> 50% cortex
25% - 50%
0% - 25%
Exercise recommendationsWB recommendationsPlain radiograph
(metastatic involvement)
Bunting, 1985
NELLE SEDI DI METASTASINELLE SEDI DI METASTASI
RIEDUCAZIONE SCONSIGLIATA IN PZ.
CON SEVERA IPERCALCEMIA
( DOLORE CHE RICHIEDA OPPIOIDI E.V.)
RIEDUCAZIONE SCONSIGLIATA IN PZ.
CON SEVERA IPERCALCEMIA
( DOLORE CHE RICHIEDA OPPIOIDI E.V.)
MOBILIZZAZIONE PASSIVA E ATTIVA ASSISTITA
MOBILIZZAZIONE PASSIVA E ATTIVA ASSISTITA
MANOVRE DI CLAPPING E VIBRAZIONIMANOVRE DI CLAPPING E VIBRAZIONI
ESERCIZI CONTRO RESISTENZAESERCIZI CONTRO RESISTENZA
TEST PER FORZA MUSCOLARETEST PER FORZA MUSCOLARE
MOBILIZZAZIONE ATTIVA MOBILIZZAZIONE ATTIVA
ESERCIZI AEROBICI
( cicloergometro a bassi carichi)
Crevenna,2003
ESERCIZI AEROBICI
( cicloergometro a bassi carichi)
Crevenna,2003
RIEDUCAZIONE ALLA FUNZIONERIEDUCAZIONE ALLA FUNZIONE
PROGRAMMI DI AUTOTRATTAMENTO DOMICILIARE CON SUPERVISIONE RISULTANO
PIU’ FLESSIBILI E MENO GRAVOSIPER I PAZIENTI E I CARE GIVER
Coleman, 2003
Dolore:
valutazione multidimensionale• Dolore totale : insieme di sofferenze di diversa origine
– fisica–psichica–sociale–spirituale
• L’esperienza del dolore è altamente soggettiva, dipende dal grado di attenzione e suggestione che circonda l’esperienza dolorosa
• Per molti pz. il dolore diviene il punto focale attorno al quale ruota la propria vita e quella dei famigliari
E. Hartmann - Pio Albergo Trivulzio
Riabilitazione - dolore
•>ImmobilitImmobilitàà dolore ansia • tensione muscolare dolore
•>MobilitMobilit àà tensione muscolare dolore…uso di analgesici che possono ridurre o sopprimere lo stato di coscienza
E. Hartmann - Pio Albergo Trivulzio
Fatigue
Sensazione di estrema stanchezza, Sensazione di estrema stanchezza, spossatezza, mancanza di energia che spossatezza, mancanza di energia che impedisce di svolgere le normali attivitimpedisce di svolgere le normali attivitàà della della vita quotidianavita quotidiana
ÈÈ il maggiore ostacolo al mantenimento di il maggiore ostacolo al mantenimento di una qualituna qualit àà di vita accettabiledi vita accettabile
E. Hartmann - Pio Albergo Trivulzio
Fatigue (coinvolge la sfera fisica, mentale e psicologica)
Riferita da più del 90% dei pz. neoplastici, in partic. se sottoposti a trattamento chemio-radioterapico e talvolta a numerosi mesi di distanza dalla sospensione del trattamento
Il suo impatto sulla qualitIl suo impatto sulla qualit àà della vita può essere uguale della vita può essere uguale a quello del dolorea quello del dolore
“Vuol dire essere vittima di un fenomenomultidimensionale che si sviluppa nel tempo, riduce i livelli
di energia, le capacità mentali e lo stato psicologico del soggetto”
Russel Portenoy Beth Israel Medical Center N.Y.
Dolore importante durante trattamento
18%
82% si no
39%
61%
mobiliz deambul
Piano di trattamento
E. Hartmann - Pio Albergo Trivulzio
Motivazione alla terapia
92%
8%
0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%
100%
accet terapia
rifiuta terapia
E. Hartmann - Pio Albergo Trivulzio
Motivazione elevata al trattamento riabilitativo prolungabile fino alle fasi
ultime della vita
• 70 % dei pz trattati fino ad 1 settimana prima del decesso
• 41% trattato fino a 48 ore prima del decesso
“Il diritto del malato è di essere curato fino alla fine
e il dovere etico degli operatori sanitari è di curare anche laddove non sembrano
esservi più spazi per un intervento tradizionale”
E. Hartmann - Pio Albergo Trivulzio
??
Protocolliterapeutici rigidi
SI’SISI’’NONONO
Condizioni oggettive
Condivisione d’equipe e entourage
PAZIENTE ONCOLOGICOPAZIENTE ONCOLOGICO
Esercizio fisico: negoziazione dell’intervento riabilitativo
secondo la fluttuazione clinica
Condividere il piano riabilitativo col pz.• A letto - contro gravità - da seduto• Modalità• Intensità• Frequenza• Durata• Progressione
Essere pronti a modificare il progetto iniziale e le modalità di esecuzione con l’adozione delle tecniche più adeguate
Attività riabilitativa : “la cura del gesto per un contatto fisico
empatico per l’accoglienza del pz,nel rispetto del suo dolore
e delle sue esigenze”
• Rieducazione neuromotoria passiva / attiva• Facilitazione passaggi posturali• Linfodrenaggio / massoterapia sfiorante• Terapie fisiche• Controllo delle posture al letto / carrozzina • Studio degli ausili• Addestramento del caregiver• …
Strumenti e tecniche:
Postura: funzione altamente sofisticata che ci mette nella condizione migliore
per effettuare un movimento e che comporta un costo energetico
La posizione da assumere deve :• comportare il minore costo energetico possibile che il pz.
possa sostenere • garantire sicurezza (equilibrio), comfort, miglior ventilazione,
rilassamento• essere valutata in base alle condizioni della persona e alle
pressioni che si esercitano sul piano di appoggio• prevenire lesioni, dolori e compressioni• …
È importante addestrare adeguatamente pz, familiari, personale di assistenza circa le posture da assumere e i passaggi posturali e trasferimenti più corretti
Contatto fisico,
modificazione fisica
Il contatto corporeo col fisioterapista migliora il vissuto corporeo e recupera l’autostima
- evocazione risposta motoria = porta aperta sul miglioramento e sul controllo delle proprie funzioni
- accettazione / accoglienza
Il paziente è obbligato a rielaborare la sua immagine corporea ,
sia dal punto di vista estetico che della performance
Immagine corporea
• 41%: sentimento d’odio verso la propria immagine
• 97%: cambiamenti fisici
• 50%: richiesta d’aiuto per accettare i cambiamenti fisici
• 25%: richiesta d’aiuto da figure diverse da medico e psicologo
Dipartimento di Medicina U.O Oncologia - Castelfrancoveneto
� Iter evolutivo opposto rispetto alle “patologie non maligne e non gravemente evolutive”
�Recupero “impossibile” = progetto riabilitativo “perdente”in tempi brevi
�Non protocolli riabilitativi “classici”, bensì tecniche che lavorano sul “sintomo”, non sofisticate nè complesse, privilegiando il “problem solving”
�Adattamento al peggioramento delle funzioni, alla disabilità crescente, alle richieste “reali” del paziente
“ATTITUDINE ALLA RELAZIONE”
ATTEGGIAMENTODEL RIABILITATOREATTEGGIAMENTO
DEL RIABILITATORE
ATTEGGIAMENTO DEL RIABILITATOREATTEGGIAMENTO
DEL RIABILITATORE
� Comunicare apertamente� Comprendere il vissuto globale di perdita� Ascoltare e favorire la verbalizzazione� Evitare di fuggire e delegare l’ascolto� Valutare il dolore attraverso la comunicazione verbale
e non verbale del paziente� Valutare l’astenia� Sapere dosare il trattamento riabilitativo � Lavorare in équipe,condividendo le diverse possibilità
di intervento, senza creare false aspettative
NELLA FASE INIZIALE GRANDI PROSPETTIVE
Poi incapacità di comunicare “cosa” sta vivendo perangoscia, depressione, dinamiche di protezione verso se stesso e anche verso gli altri (famigliari).
In realtà bisogno di esprimere le paure, di “smettere di recitare la commedia della negazione della morte”
M. De Hennezel
RICHIESTE DEL PAZIENTERICHIESTE DEL PAZIENTE
“ATTITUDINE ALL’ ASCOLTO ATTIVO”
� RAGGIUNGIBILI
� MIRATI AI BISOGNI
� CONDIVISI
� SEMPLICI
� A BREVE TERMINE
� MUTEVOLI (…)
OBIETTIVI RIABILITATIVIOBIETTIVI RIABILITATIVI
NoNoNoSìSSìì
� SENSIBILITA’
� SINCERITA’
� RISPOSTE CHIARE
COMPRENSIBILI
IMMEDIATE
� SENSIBILITA’
� SINCERITA’
� RISPOSTE CHIARE
COMPRENSIBILI
IMMEDIATE
� GRANDI PROGETTI
� FALSE ASPETTATIVE
� GRANDI PROGETTI
� FALSE ASPETTATIVE
EQUILIBRIOEQUILIBRIO
Studio Psiconcology 2004: “dignità“ correlata a diversi fattori: dolore, dipendenza, disperazione, depressione, rete di supporto…
Studio Psiconcology 2004: “dignità“ correlata a diversi fattori: dolore, dipendenza, disperazione, depressione, rete di supporto…
SU 213 Pz: 7,6% DIPENDENZA,
DISPERAZIONE, DEPRESSIONE
SU 213 SU 213 PzPz: 7,6% : 7,6% DIPENDENZA, DIPENDENZA,
DISPERAZIONE, DISPERAZIONE, DEPRESSIONEDEPRESSIONE
SCARSA QUALITA’ VITA (correlazione significativa con i sintomi)
SCARSA QUALITA’ VITA (correlazione significativa con i sintomi)
IMPORTANTE IN FASE AVANZATA FAVORIRE AUTONOMIA FUNZIONALE,
PER MIGLIORARE QUALITA’ DI VITA E SENSO DI DIGNITA’
IMPORTANTE IN FASE AVANZATA FAVORIRE AUTONOMIA FUNZIONALE,
PER MIGLIORARE QUALITA’ DI VITA E SENSO DI DIGNITA’
� Vestirsi, lavarsi� Wc al posto della comoda� Comoda al posto del pannolone� Bere, mangiare da solo� Sedersi sul letto, in poltrona� Girarsi autonomamente nel letto� Arrivare al comodino da notte / alla finestra
“Entourage” che condivida gli obiettivi e gli consenta di realizzarli“Entourage” che condivida gli obiettivi e gli consenta di realizzarli
LA PRESENZA DI OBIETTIVI
SEPPURE PICCOLI, ALIMENTA LA SPERANZA
LA PRESENZA DI OBIETTIVI LA PRESENZA DI OBIETTIVI
SEPPURE PICCOLI, ALIMENTA LA SPERANZASEPPURE PICCOLI, ALIMENTA LA SPERANZA
BISOGNOBISOGNOBISOGNOBISOGNOBISOGNOBISOGNOBISOGNOBISOGNO
DESIDERIODESIDERIODESIDERIODESIDERIODESIDERIODESIDERIODESIDERIODESIDERIOMOTIVAZIONE
MOTIVAZIONE
���� DOLORE ?���� PEGGIORAMENTO: ����FATIGUE
���� PERFORMANCE MOTORIE
���� CONDIZIONI CLINICHE
���� COSCIENZA
NURSING ACCURATO
ALTERNANZA DELLE POSTUREscopo antalgico/prevenzione decubiti
COUNCELLING A PROGETTOriabilitativo; prescrizione/addestramento ausili
I.P.
TdR
Per
SOSPENSIONE DEL TRATTAMENTO RIABILITATIVO
SOSPENSIONE DEL TRATTAMENTO RIABILITATIVO
MANCANZA DI EVIDENZA (POCHI STUDI)
A.J.Phis.Med.Rehab.,1994 STUDIO SU 301 pz: “239 difficoltà motorie nelle ADL; dopo riabilitazione il 27% miglioramento (Barthel Index)”
QUESTIONARIO AI FAMILIARI:
88% PZ. DESIDERIO DEAMBULARE
67% PZ. EFFICACIA RIABILITAZIONE
QUESTIONARIO AI FAMILIARI:QUESTIONARIO AI FAMILIARI:
88% PZ. DESIDERIO DEAMBULARE88% PZ. DESIDERIO DEAMBULARE
67% PZ. EFFICACIA 67% PZ. EFFICACIA RIABILITAZIONERIABILITAZIONE
“La storia di un malato
alla fine della vita
è spesso anche quella
della sua famiglia che lo assiste.”
Sindrome del burnout / disagio
negli operatori
�Sintomi : demotivazione, apatia, depressione, irritabilità, intransigenza, stanchezza, perdita di entusiasmo, difficoltà relazionale, insonnia, inappetenza, etc.
�Creata dal continuo contatto con altri esseri umani che hanno problemi e motivi di sofferenza per prognosi infausta
�Frustrazione per insuccesso terapeutico e pressioni psicologiche del paziente e dei famigliari
Riabilitazione Oncologicagli ultimi studi
Riabilitazione Oncologicagli ultimi studi
Il corpo segnala al mondo lo stress emotivo, la paura, l’incredulità... costruendo una “regione di silenzio”:
nel silenzio l’assenza di movimento.
L. Ostacoli
SETTINGSETTINGUNITA’ DI CURE PALLIATIVE DOMICILIO
(ADI,ospedalizzazione domiciliare)
HOSPICESS.CC.OSPEDALIERE
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LA RIABILITAZIONE NELLA FASEAVANZATA DELLA MALATTIA ONCOLOGICA
TORINO, 23 novembre 2007
LA RIABILITAZIONE NELLA FASEAVANZATA DELLA MALATTIA ONCOLOGICA
TORINO, 23 novembre 2007
S.C.D.O. Recupero e Rieducazione Funzionale Dipartimento di Medicina Riabilitativa e Domiciliar e
Direttore Dott.ssa M.P. SchieroniASO S.Giovanni Battista Molinette - Torino
S.C.D.O. Recupero e Rieducazione Funzionale Dipartimento di Medicina Riabilitativa e Domiciliar e
Direttore Dott.ssa M.P. SchieroniASO S.Giovanni Battista Molinette - Torino
RIABILITARE: UN PARADOSSO?RIABILITARE: UN PARADOSSO?
M.P. SCHIERONIM.P. SCHIERONI
S.C.D.O. Recupero e Rieducazione Funzionale Dipartimento di Medicina Riabilitativa e Domiciliar e
Direttore Dott.ssa M.P. SchieroniASO S.Giovanni Battista Molinette - Torino
S.C.D.O. Recupero e Rieducazione Funzionale Dipartimento di Medicina Riabilitativa e Domiciliar e
Direttore Dott.ssa M.P. SchieroniASO S.Giovanni Battista Molinette - Torino
LA RIABILITAZIONE NELLA FASEAVANZATA DELLA MALATTIA ONCOLOGICA
TORINO, 23 novembre 2007
LA RIABILITAZIONE NELLA FASEAVANZATA DELLA MALATTIA ONCOLOGICA
TORINO, 23 novembre 2007
Riabilitazione in fase avanzata di malattia
� Disabilità neurologica e neuromotoria
� Emiplegie, paraplegie, polineuropatie, alterazioni delle funzioni sfinteriali
� Disabilità muscoloscheletrica
� Linfedema, crolli vertebrali, fratture
� Disabilità respiratoria
� Insufficienza respiratoria, BPCO
� Disabilità digestiva
� Disfagia, incoordinamento alla deglutizione
� Problematica relativa alle stomie (digestive, urinarie, aeree) �
� Disabilità psicologicaStrada, 2006
Riabilitazione in fase avanzata di malattia:Allettamento
• Il problema maggiore per pazienti in fase terminale per le ripercussioni che può avere su vari organi e apparati
• L'immobilità prolungata è responsabile di: – Alterazione del metabolismo osseo, con diminuzione del contenuto
minerale ed ipercalcemia
– Ipotrofia muscolare, retrazioni muscolotendinee, contratture muscolari
– Stasi delle secrezioni bronchiali, atelettasie, focolai bpm, causati da limitata escursione diaframmatica, ridotta inspirazione e insufficienza della tosse
– Neuropatie periferiche dovute a compressione prolungata su nervi periferici
– Alterazione delle funzioni intestinali, con stipsi o quadri subocclusivi
– Ulcere da decubito
– Alterazioni circolatorie, con comparsa di linfedemi e TVP
• Programma riabilitativo mirato a:– Mantenere o facilitare le funzioni respiratorie e
cardiocircolatorie– Recuperare tono e trofismo muscolare– Ripristinare la funzionalità articolare– Favorire il rilassamento– Prevenire TVP e ulcere da decubito– Recuperare autonomia e indipendenza
• Del programma riabilitativo devono far parte esercizi passivi ed attivi assistiti o contro resistenza, respiratori, tosse assistta, umidificazione, controllo della postura a letto, in carrozzina o in poltrona, terapie manuali o fisiche, istruzione ai trasferimenti (da letto a carrozzina, bagno...), rieducazione al cammino con eventuale uso di ausili o presidi ortesici.
Balzarini, da “Libro Italiano di Cure Palliative”, II Ediz., 2007
Riabilitazione in fase avanzata di malattia:Allettamento
• Sintomo che condiziona pesantemente la QdV
• Stanchezza generalizzata, debolezza, esaurimento, perdita di energia, incapacità a concentrarsi, perdita di interesse e motivazione.
• Legata sia alle terapie oncologiche che alla malattia stessa(iponutrizione, cachessia, allettamento...) e a condizioni psicologiche.
• Il trattamento deve essere indirizzato a ridurre l'intensità del sintomo o a stabilizzarlo ad un livello che consenta lo svolgimento delle attivitàche il paziente considera fondamentali.
– Educazione e informazione del paziente e della famiglia
– Correzione di problematiche specifiche
– Terapie sintomatiche
Balzarini, da “Libro Italiano di Cure Palliative”, II Ediz., 2007
Riabilitazione in fase avanzata di malattia:Fatigue
• Frequenti nei pazienti terminali
• Riconoscono cause meccaniche ma anche malnutrizione, carenze vitaminiche e minerali, ipoaluminemia, macerazione...
• La prevenzione si basa su pratiche riabilitativo-infermieristiche che devono essere messe in atto precocemente, soprattutto in soggetti anziani, obesi, defedati, conalterazioni dello stao di coscienza o deficit neurologici centrali o periferici, lesioni ossee.
– Mobilizzazione sistematica del paziente
– Controlli igienici
– Impiego di presidi antidecubito
– Correzione di squilibri idroelettrolitici, metabolici, nutrizionali
– Terapie fisiche (magneto- e laser-terapia)�
Balzarini, da “Libro Italiano di Cure Palliative”, II Ediz., 2007
Riabilitazione in fase avanzata di malattia:Ulcere da decubito
• Impiego di presidi ortesici: – Controllo del dolore meccanico– Garantire la stabilità della struttura ossea interessata– Limitare la mobilità del segmento coinvolto– Impedire complicanze (fratture patologiche)�
• Terapie motorie– Programma riabilitativo basato su :
• Controllo della postura per evitare rigidità articolari e contratture muscolari, recuperare la stenia ed eventuali deficit motori, prevenire complicanze tromboemboliche
• Esercizi passivi e passaggi posturali• Massoterapia per migliorare la circolazione locale e mantenere
il trofismo cutaneo e muscolare• Rieducazione al cammino
Balzarini, da “Libro Italiano di Cure Palliative”, II Ediz., 2007
Riabilitazione in fase avanzata di malattia:Metastasi ossee
• Ruolo di supporto per:– Migliorare la funzione respiratoria e la ventilazione, per potenziare
la dinamica toracica e diaframmatica, per igliorare la tolleranza dle paziente alle attività quotidiane, per ridurre la dispnea, per facilitare il drenaggio delle secrezioni
– Controllo del dolore meccanico– Garantire la stabilità della struttura ossea interessata– Limitare la mobilità del segmento coinvolto– Impedire complicanze (fratture patologiche)�
• Tecinche di rilassamento dei muscoli respiratori e accessori, ventilazione distrettuale, assistenza alla tosse, rimozione delle secrezioni.
• La capacità funzionale residua del paziente può essere migliorata e incrementata anche con il solo controllo della postura!
Balzarini, da “Libro Italiano di Cure Palliative”, II Ediz., 2007
Riabilitazione in fase avanzata di malattia:Disturbi respiratori
• Comune, dovuto a infiltrazione neoplastica dei lfn e dei linfatici, TVP, tromboflebiti migranti, compressione estrinseche venose o infatiche, immobilità ed ipostenia grave, allettamento...
• Il trattamento deve essere diretto ad alleviare i sintomi di accompagnamento (dolore, infezioni, linforrea), a prevenire ulteriori aumenti dimensionali dell'arto ed a mantenerne e recuperarne la funzionalità.
• Terapie manuali, contenitive, motorie, farmacologiche(antiinfiammatori, oppiodi, EBPM, diuretici, anticoagulanti...)<
Balzarini, da “Libro Italiano di Cure Palliative”, II Ediz., 2007
Riabilitazione in fase avanzata di malattia:Linfedema evolutivo
Approccio terapeutico globale alla malattia neoplastica
� La riabilitazione deve diventare sempre più parte integrante del trattamento del paziente ocn patologia neoplastica avanzata.
� L'incremento della sopravvivenza ha determinato un aumento della domanda di interventi riabilitativi per controllare meglio i sintomi e le problemaatiche derivanti sia dalla malattia in evoluzione che dalle terapie oncologiche in atto.
� Per dare una risposta adeguata a questi bisogni peròè necessario un lavoro di squadra...
�IN PZ.CON MTS OSSEE AASS + AAII�IN PZ.CON MTS OSSEE AASS + AAII
CARROZZINACARROZZINA
�EVITARE BASTONI / GIRELLO 4 RUOTE ( INSTABILITA’)
�EVITARE BASTONI / GIRELLO 4 RUOTE ( INSTABILITA’)
GIRELLIGIRELLI
CARICO O TRAZIONE SUL CINGOLO S-O E AASSCARICO O TRAZIONE SUL CINGOLO S-O E AASS
STAMPELLESTAMPELLE CARROZZINECARROZZINE TRAPEZITRAPEZI
EFFETTI A DISTANZAEFFETTI A DISTANZA
Alleanza terapeutica
� Il paziente affetto da malattia a prognosi infausta deve godere del miglior livello di QdV a lui possibile; i terapeuti che hanno preso in carico quel paziente devono essere i garanti di tale essenziale necessità.
Qualità di vitaQualità di vita Qualità di curaQualità di cura
GIOCO DI SQUADRAGIOCO DI SQUADRA
Attività riabilitativa : “la cura del gesto per un contatto fisico empatico per l’accoglienza del pz, nel rispetto del
suo dolore e delle sue esigenze”
• Rieducazione neuromotoria passiva-attiva• Facilitazione passaggi posturali• Linfodrenaggio/massoterapia sfiorante• Terapie fisiche• Controllo delle posture al letto /carrozzina • Studio degli ausili• Addestramento del Caregiver• …
Strumenti e tecniche: