1 A. C. Rev febb 1999 - TERZA PARTE. 2 4) mandibola : a) funzioni b) crescita : b1) meccanismi e...
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A . C . Rev febb 1999 - TERZA PARTE
2
4) mandibola : a) funzioni b) crescita : b1) meccanismi e luoghi I) ruolo della cartilagine condilare II) ruolo del ramo e del corpo
b2) entità e direzione I) altezza II) larghezza III) lunghezza IV) rotazione b3) cronologia b4) meccanismi di compenso b5) riflessi su occlusione e dentizione
c) problemi teorici
d) questioni cliniche
Dia 3
Dia 4
Dia 8
Dia 26
Dia 31
Dia 28
Dia 37
Dia 55
Dia 58
Dia 57
Dia 69
Dia 70
Dia 16
3
fig 94a fig 94b
è l’osso più mobile di tutto il cranio, è di importanza vitale, in quanto è coinvolto in:
- masticazione - parola
- mimica - mantenimento vie aeree
a) funzioni:
4
fig 95
la mandibola è stata paragonata ad un osso lungo incurvato così che le due cartilagini epifisiarie si fronteggiano
( fig 95) questa zona costituisce la parte “ basale” e circonda il fascio
vascolo nervoso.Attorno ad essa si sviluppano una serie
di processi funzionali.Questa teoria è ripresa da
Moss (1-5-6-7) sulla base deilavori di Walkhoff (1901)(56),
Washburn (1951) (57),Symons (1951,1953)(58-59)
b) crescita :
5
fig 96
u. coronoideau. basale-condilareu. angolare
u. alveolare
La mandibola rappresenta un’unità macroscheletrica costituita da unità microscheletriche : basale -condilare , coronoidea , angolare , alveolare ( fig 96) .In questo modo la crescita della mandibola è soggetta a : - fattori intrinseci ( unità basale )- rimodellamento dovuto alle inserzioni muscolari ( unità angolare, coronoidea)- rimodellamento che accompagna i processi eruttivi ( unità alveolare)Tuttavia solo una piccola percentuale della crescita mandibolare è dovuta ai fattoriintrinseci (unità basale) il resto è sotto controllo della componente muscolare e alveolare.Anche la cartilagine condilare , ritenuto in passato un centro autonomo di crescita ,rappresenta in realtà una importante zona di adattamento alle forze di articolazione .Quindi non è la crescita del condilo che “allontana” la mandibola dalla fossa glenoidea ma piuttosto è l’opposto. ( vedi ruolo della cartilagine condilare dia 8)
6
fig 97
1
2
3
1
2
4 4
- unità coronoidea = muscolo temporale (1)- unità angolare = massetere , pterigoideo interno (2)- unità basale = fascio vascolo nervoso del canale mandibolare (3)- unità alveolare = denti (4)
Le unità microscheletriche corrispondono a matrici periostee specifiche (5)
3
7
fig 98b
fig 98a
Secondo Sassuoni (60) è possibile identificare due gruppi di forze muscolari principali che possono essere correlate con la forma della mandibola:- forze di elevazione (massetere, temporale,pterigoideo interno) che agiscono sulla parte posteriore della mandibola comprimendola contro il cranio-forze di abbassamento (digastrico , geniojoideo, milojoideo) che agiscono sulla parte anteriore in senso opposto.
Dalla combinazione di queste forze dipenderebbe la forma della mandibola.
Anche anatomicamente si è visto che l’inserzione dei muscoli elevatori è spostata più anteriormente nei soggetti ipodivergenti e
viceversa negli iperdivergenti.
Dia 48
8
ROSSO = APPOSIZIONEBLU = RIASSORBIMENTO
fig 99
b1) meccanismi e luoghi di crescita
nella mandibola:
I) ruolo della cartilagine condilare:
la mandibola è un osso membranoso soggetto a
rimodellamento su tutte le superfici (fig99), sebbene la regione condilare si sviluppiin seguito a una particolare evoluzione di tipo genetico.
La crescita di compenso che si verifica a livello del condilo è di fondamentale importanza
per mantenere i rapporti funzionali tra la mandibola
e la base del cranio.(61)
9
fig 100 a
fig 100 b
Un argomento di discussione è se il condilo rappresenta la forzaprincipale che determina lo
spostamento in basso e in avanti della mandibola ( fig 100a)
Questo concetto , ritenuto valido per molti anni , è controbattuto dai
sostenitori della teoria della matrice funzionale che osservano come la
mandibola abbia una adeguata funzione e una posizione normale
anche in assenza dei condili.
Ovvero seconso questa teoria sono i tessuti molli a determinare lo spostamento antero-posteriore
della mandibola mentre al condilo spetta il compito
di mantenere il contatto con la base del cranio ( fig 100b).
( 62)
10
Si è giunti a questa conclusione in quanto esperimenti di trapianto del condilo mandibolare
non ne hanno dimostrato una capacità autonoma di crescita ( 63-64).
La crescita dei condili mandibolari sembra essere più
simile alla crescita delle suture mascellari che alla crescita delle cartilagini epifisiarie ( 65 )
11
fig 101
1
2
3
Anche l’asportazione del condilo non è determinante per il normale sviluppo della mandibola infatti in caso di frattura traumatica del condilo in età precoce si assiste alla sua rigenerazione senza alcuna conseguenza sulla crescita nel 80%dei casi ( 66-67) Solo nel 20% si hanno deficit di sviluppo mandibolare e questi sono dovuti allo sviluppo di tessuto cicatriziale postraumatico con limitazione funzionale (68)
Un trauma su un lato della mandibola (1) può fratturare il
processo condilare del lato opposto (2). La trazione del
muscolo pterigoideo laterale (3) distrae il frammento condilare
( cartilagine compresa) che in seguito andrà incontro a riassorbimento
12
fig 101 c = 13 annifig 101 b = 11 annifig 101 a = 9 anni
Esempio di frattura del condilo in soggetto femminile all’età di 9anni (fig 101a) e spontanea risoluzione
nelle radiografie eseguite a 11 anni (fig 101b) e 13 anni (fig 101c)
13
E’ la limitazione della funzione articolare che influenza negativamente lo sviluppo
e non l’integrità condilare. La riprova di questo sono gli esiti dell’ anchilosi dell’articolazione
temporo-mandibolare che comportano sicuramente un grave danno allo sviluppo
della mandibola (per blocco funzionale)(69)
fig 101e
fig 101f
14
Quindi la cartilagine condilare è diversa dalle altre cartilagini del cranio
che mostrano una capacità intrinseca di crescita dopo trapianto :
la cartilagine epifisiaria trapiantata cresce sia nella nuova sede che in vitro ( 70 ).
la cartilagine della sincondrosi della base cranica sembra abbia un potenziale intrinseco se trapiantate al momemto giusto (70),
la cartilagine del setto nasale cresce se trapiantata quasi come la cartilagine epifisiaria (71)
Del resto la cartilagine condilare è una cartilagine secondaria mentre le altre sono cartilagini primarie derivate direttamente
dalle cartilagini embrionali primitiveUna caratteristica peculiare della cartilagine condilare è la rapidità di risposta agli stimoli e la capacità di rispondere a stimoli ormonali
( 28)
15
Concludendo: la ricerca del “vero” meccanismo di crescita porta a dimenticare che più meccanismi possono coesistere
e quindi è meglio parlare di meccanismi più importanti di altri.
Probabilmente lo spostamento mandibolare è opera sia della cartilagine condilare
che dell’attività muscolare e i due sono interscambiabili nel caso uno venisse a mancare.
Le loro capacità di adattamento si evidenziano in pieno nelle variazioni ambientali
(come nella terapia funzionale)
16
fig102b
fig102arosso=riassorbimento blu=apposizione
La mandibola subisce processi di
rimodellamento ( apposizione e
riassorbimento )su tutte le superfici
( fig 102a) che ne determinano
l’aumento in grandezza (fig 102b)
II) ruolo del ramo e del corpo:
17
fig 103a
fig 103b
Il rimodellamento , dovuto all’apposizione (margine posteriore del ramo ) e
il riassorbimento ( margine anteriore) (fig 103a),
comportano un movimento di deriva che , considerato nella mandibola
presa come entità singola, determina uno
spostamento postero-superiore(fig 103 b).
La crescita in corrispondenza del margine posteriore del ramo è stata evidenziata fin dal 1778
da Hunter e confermatadal classico esperimento di
Humphry (vedi dia successiva)
derivarimodellamentoriassorbimento
18
fig 103c
Nel ramo della mandibola di un giovane maiale viene praticato un foro (1)e introdotte due anse metalliche che contornano l’una il margine anteriore (2)
e l’altra il margine posteriore (3) del ramo stesso.Dopo un certo tempo si può constatare che l’ansa anteriore deborda dal
margine anteriore del ramo (a) , mentre l’ansa posteriore provoca un solco nel margine posteriore (b).
1
23ab
19
Nella rappresentazione della mandibola
in sezione orizzontale si evidenzia
la crescita posteriore con aumento-soprattutto-
della distanza intercondilare
fig 104
20
Oltre che il rimodellamento la mandibola subisce anche uno spostamento in toto , sia primario (dislocazione primaria)che secondario (dislocazione secondaria)
21
in seguito ai processi di apposizione ossea sul margine posteriore del ramo e di riassorbimento sull’anteriore, si ha un allungamento del corpo mentre il ramo mantiene la sua larghezza originaria ( fig 105a).
Contemporaneamente la mandibola è dislocata anteriormente (fig 105b).Il condilo svolge il ruolo di crescita (teoria dell’attività autonoma di crescita del condilo)
ovvero cresce secondariamente allo spostamento per mantenere il rapporto con la basecranica (teoria della matrice funzionale)
DISLOCAZIONE PRIMARIA DELLA MANDIBOLA:
fig 105bfig 105a
dislocazione
22
in seguito all’espansione della fossa cranica media (fig 106a) , la mandibola viene spostata in direzione anteroinferiore (fig 106 b).
Dato che la crescita della fossa cranica media è localizzata soprattutto anteriormente ai condili , la dislocazione secondaria della mandibola non raggiunge l’entità di quella
del mascellare.
DISLOCAZIONE SECONDARIA DELLA MANDIBOLA:
fig 106bfig 106a
dislocazione
23
C
D
fig 107-2A
fig 107-1A
A
B
Il rimodellamento del ramo e la crescita a livello del condilo (c) si verificano contemporaneamente allo spostamento (b).La crescita a livello della base cranica determina un’ulteriore spostamento in
direzione anteroinferiore (d) (D. secondaria).Tale combinazione di modifiche porta alla situazione finale. (2)
Dalla posizione iniziale (a)l’intera mandibola si sposta, in seguito alla crescita dei tessuti molli in direzione
anteroinferiore“allontanandosi” dalle giunzioni articolari(b) (D.primaria).
DIS
LO
CA
ZIO
NE
E
CR
ES
CIT
A O
SS
EA
:
24
fig 108
Gli spostamenti dovuti alla crescita risultano correlati a quelli del mascellare , lo scopo principale dello spostamento del corpo mandibolare è di mantenere in continua
giustapposizione l’arcata dentoalveolare infeiore con quella superiore (Questo aspetto verrà esaminato nello sviluppo della dentizione).
La crescita del complesso sfeno-occipitale ( M,K)
costituisce l’equivalente di crescita del nasofaringe (P) e del ramo mandibolare (D).Il ramo cresce in direzione dorsale (G) e la mandibola
viene dislocata anteriormente (Z)
In questo modo si ripristina il rapporto sagittale tra arco mandibolare e complesso
nasomascellare dopo l’avanzamento di questo (f).
25
fig 109
Anche la crescita in altezza è correlata con lo sviluppo della base cranica e del complesso naso-mascellare (fig 108)
Lo sviluppo verticale del clivo e del ramo
mandibolare (b+d) costituisce l’equivalente
di crescita dello sviluppo verticale del
complesso nasomascellare (c)
Quest’ultimo è determinato da processi di crescita nasali ( na) e maxilloalveolari (av).
Il ramo cresce in direzione
posterosuperiore (G) e si sposta in direzione
inferiore (Y)
26
fig109bfig109a
b2) entità e direzione di crescita: : I ) ALTEZZA
Come precedentemente visto la crescita in altezza dipende dalla crescita del ramo con direzione postero-superiore e dall’accrescimento dei processi alveolari
che sarà a sua volta influenzato dal tipo facciale ( ipo-iperdivergente) (fig 109ab)L’importanza del regolare sviluppo dei processi alveolari nella crescita verticale
dei mascellari è dimostrato dagli effetti dell’anchilosi dei decidui.
27
Per quanto riguarda la crescita in direzione postero-superiore bisogna precisare che questa
non avviene secondo una linea retta come generalmente indicato mapiuttosto con una linea a zigzag ad indicare successivi cambiamenti di direzione
di crescita con alternanza di prevalenza posteriore e verticale (fig 110) (72)
fig110
28
II) larghezza:
La crescita in larghezza è dovuta alla naturale
divergenza dei rami e quindi alla loro
crescita(fig 111ab) e in parte alla quota di apposizione
sulla superficie esterna del ramo (fig 112).
fig111a fig111b
fig112
rosso= riassorbimentoblu=apposizione
29
fig 113
Si verifica quindi un aumento della distanza intercondilare e goniaca mentre l’ampiezzadell’arcata dentale varia poco (fig113)
A B C D
A: alla nascita la mandibola è relativamente piccola e presenta una struttura cartilagineain corrispondenza della sinfisi che permette una rapida crescita trasversale B:a 12 mesi la parte anteriore presenta gli incisivi decidui erotti e ha già raggiunto una dimensione simile a quella dell’adultoC:a 10 anni il corpo della mandibola è diventato più lungo così da rendere disponibilelo spazio per l’eruzione dei molariD: ad eruzione completa - in condizioni ideali - la crescita dorsale del corpo ha permesso la normale eruzione di tutti i denti.
vedi grafici dia succ.
30
A
B
C
fig115b
fig 115a
fig 115c
31
III) lunghezza:
L’aumento in lunghezza è correlato
alla crescita del ramo.Si distinguono :
- LUNGHEZZA TOTALE tra condilion e gnation anatomico :
Co- Gn( punto di intersezione tra l’asse
facciale e il contorno del mento )
- LUNGHEZZA DEL CORPO tra gonion anatomico e
pogonion : Go - Pg .
fig 116
Co
Gn
Go
Pg
vedi grafici dia succ.
32
fig 116-1
fig117b
fig 117a
fig 107a=variazione della lunghezza di Co-Pg da6 a 16 anni (maschi = azzurro femmine = rosso)
fig 107b=variazione della lunghezza di Go-Pg da6 a 16 anni (maschi = azzurro femmine rosso)
La lunghezza della mandibola (Co-Gn) ècorrelata con la lunghezza del mascellare
superiore (Co-A) e l’altezza facciale (Me-Sna).Queste misure sono utilizzate nell’analisi
cefalometrica di McNamara
M
M
F
F
Co
A
GnMe
Sna
33
maschioadulto
(faccia grande)
femminaadulta
(faccia media)
dentaturamista
(faccia piccola)
100
95
90 --
85
80 --
l100
l110 122 130
60 67 70
altezzafacciale
anterioreinferiore
lunghezzamandibola
in mm
lung
hezz
a te
rzo
med
io in
mm
E’ importante ricordare che conta la misura lineare non l’età o il sesso del paziente.La relazione tra la lunghezza del terzo medio e la lunghezza della mandibola è lineare e dipende dalla “ misura”
del paziente piuttosto che dal sesso e dall’età. Quindi si può parlare di faccia piccola ( dentatura mista) , faccia media (femmina adulta) , faccia grande (maschio adulto)
34
BA
Ad esempio, se la mandibola è ruotata in basso ed all’indietro , in concomitanza con un incremento di 15 mm. dell’altezza facciale anteriore inferiore(A), la punta del mento si allontana dalla perpendicolare del Nasion. Nell’ esempio raffigurato nello schema A, la punta del mento si
muove in direzione posteriore di 13 mm. in seguito alla rotazione. Se si accorcia l’altezza facciale anteriore di 15 mm.(B), l’automatica rotazione della mandibola sposterà la punta del mento di 15 mm. in avanti.
Se si aumenta l’altezza facciale anteriore inferiore, la mandibola sembrerà più retrognatica. Se si riduce l’altezza facciale anteriore inferiore, la mandibola sembrerà più prognatica. In un individuo in crescita, un incremento dell’altezza facciale anteriore inferiore maschererà un simile
incremento della lunghezza mandibolare dando per risultato l’impressione che il mento mantenga lo stesso rapporto antero-posteriore con le strutture della base cranica.
Co
100
SnA
70
0
-13
130
85
A
N
100
A
SnA
Co
+15
7055
0
N
130
Un incremento od una diminuzione dell’altezza facciale anteriore inferiore può avere un profondo effetto sul rapporto antero-posteriore tra il mascellare superiore e la mandibola.
35
Anche se l’aumento in lunghezza è correlato ai processi di crescita del ramo (fig 118) , tuttavia la lunghezza del corpo è strettamente correlata ai processi di apposizione e riassorbimento che sono alla base del meccanismo di aumento
dello spazio disponibile per l’eruzione del secondo e terzo molare inferiore ( fig 119)
fig 119
fig 118
36
fig119a
37( vedi anche previsione della rotazione dia 42)
IV) rotazione :
I classici studi di Bjork hanno dimostrato che la mandibola durante la crescita può subire una rotazione anteriore o posteriore. Si parla di crescita con rotazione posteriore ( o rotazione oraria) quando la
dimensione verticale anteriore supera di molto quella posteriore ( fig 120b) .Al contrario , quando prevale l’altezza facciale posteriore, si parla di rotazione anteriore
( o rotazione antioraria) (fig 120a). ( 73 )
fig 120a fig 120b
38
La rotazione totale della mandibola è data da due tipi distinti di rotazione , indicati da Bjork rispettivamente come rotazione intramatrice e rotazione della matrice. (74-75-76).La valutazione delle variazioni è stata effettuata sia con impianti che utilizzando alcune strutture anatomiche ( canale mandibolare, corticale interna della sinfisi)
39
R. DELLA MATRICE = è una rotazione a pendolo di tutta la mandibola attorno al condilo.Tale rotazione potrà essere anteriore o posteriore. (Fig 121a)
FIG 121A
40
R. INTRAMATRICE = è dovuta ai processi di apposizione
e riassorbimento che variano in relazione al verso della
rotazione..
In fig 121b le sedi di apposizione e riassorbimento in caso di
rotazione anterioreIn fig 121c le sedi di apposizione e
riassorbimento in caso di rotazione posterire
FIG 121B
FIG 121C
41
In un soggetto normale predomina la rotazione intramatrice sulla rotazione della matrice con un valore percentuale
di 75% e 25% rispettivamente.Questi due tipi di rotazione si verificano in tutti i soggetti ma con
notevoli variazioni tra i soggetti iperdivergenti e ipodivergenti.Quindi il temine “rotazione” può risultare ingannevole in quanto gran parte di ciò che viene attribuito alla rotazione mandibolare
è un processo di rimodellamento regionale (intramatrix) che compensa la traslocazione del corpo della mandibola.
In oltre questo tipo di rotazione è difficilmente descrivibile e quantificabile con la cefalometria convenzionale. ( 77 )
42
PREVISIONE DI ROTAZIONE
Si può effettuare una previsione di rotazione con tre metodi
1) longitudinale2) metrico
3)strutturale
43
1)LONGITUDINALE : prevede il confronto di radiogrammi successivi dello stesso paziente. Sono stati proposte numerose tecniche, in particolare sono da menzionare quello di PETROVIC (78) e di SOLOW (79). Queto metodo è limitato soprattutto nella valutazione dei cambiamenti verticali. Infatti mentre il rimodellamento delle superfici anteriori dei mascellari non è particolarmente accentuato , al contrario le superfici orizzontali di riferimento subiscono radicali cambiamenti durante lo sviluppo.
Quindi per migliorare la valutazione dei cambiamanti
verticali è utile effettuare le sovrapposizioni su
strutture di riferimento naturali della mandibola
come indicato da Bjork (73).1)estremità del mento
2)corticale interna sinfisi3)canale mandibolare4)germe di un molare
La rotazione subita dalla mandibola sarà evidenziata
dall’angolo tra nasion - sella delle
sovrapposizionifig 121d
44
fig 121e
In caso di rotazione anteriore - crescita del condilo anteriore *- si avrà un innalzamento del punto S rispetto al punto N ( fig 121e)
* La direzione di crescitapiù comune del condilo è
quella verticale con qualche componente anteriore, non
sono rare crescite più accentuate in avanti e in alto.Meno frequente la crescita
del condilo a prevalenza posteriore
45
fig 121f
In caso di rotazione posteriore - crescita del condilo posteriore- si avrà un
abbassamento del punto S rispetto al punto N
( fig 121f)
46
L’asse facciale si costruisce congiungendo la fessura pterigomascellare (punto PTM) con il gnation geometrico (intersezione tra il piano facciale -N/Pg- e il piano mandibolare -Go/Me-).L’ANGOLO FACCIALE è misurato tra Ba-PTM-Gn , nell’analisi di McNamara i valori si ottengono sottraendo dalla misura fatta 90 gradi , da cui per valori negativi si avrà crescita posteriore e viceversa
fig121g
2) METODO METRICO: tra questi ricordiamo l’asse facciale utilizzato da Rickets e ripreso da McNamara.
47
consiste nel riconoscere caratteristiche strutturali specifiche che si sviluppano come conseguenza del rimodellamento nello specifico tipo di rotazione. La previsione dello sviluppo è valida presupponendo un andamento di crescita costante.
Per definire il tipo di rotazione della mandibola è necessario
localizzare il centro dirotazione che può trovarsi sia alle estremità della mandibola
come in un qualsiasi puntointermedio e in questo caso la rotazione delle estremità sarà
in opposte direzioni.Bjork (80) con il metodo degli impianti ha distinto tre tipi di rotazione anteriore e due tipi di
rotazione posteriore.Si è in oltre visto che la
rotazione anteriore è nettamente più frequente della
posteriore.fig121h
3) METODO STRUTTURALE :
48
ANTE-ROTAZIONE di PRIMO TIPO: è il più comune , la rotazione avviene a livello articolare. E’ tipico dei morsi profondi con i denti dell’arcata inferiore sospinti verso la superiore e ridotto sviluppo dell’altezza facciale anteriore.All’origine si può ipotizzare una potente azione muscolare ( vedi dia 7) oppure può essere secondario a perdita di denti dei settori posteriori.( fig 121i)
fig 121i
fig 121i
Dia 7
49
ANTE-ROTAZIONE di SECONDO TIPO: in questo caso l’ante rotazione avviene con centro a livello degli incisivi inferiori. E’ la combinazione di un notevole sviluppo dell’altezzafacciale posteriore e di un normale sviluppo di quella anteriore.
Perchè si verifichi un incremento dell’altezza
facciale posteriore si devono verificare :
- abbassamento della fossa cranica media rispetto
all’anteriore con conseguenteabbassamento delle fosse
condilari.- aumento in altezza del ramo che è il fattore più rilevante.
La direzione di crescita verticale del condilo
determina un maggiore abbassamento rispetto
all’avanzamentodella mandibola.
fig 121l
50
ANTE-ROTAZIONE di TERZO TIPO : si verifica quando il fulcro di rotazione è spostato a livello dei premolari. In questa situazione la rotazione anteriore è caratterizzata da un aumento della dimensione verticale posteriore e riduzione dell’anteriore
fig121m
51
POST-ROTAZIONE di PRIMO TIPO : il centro della rotazione è a livello del condilo.E’ determinata da alterazioni della intercuspidazione a livello anteriore, sia desiderata(p.e. mezzi ortodontici) , sia indesiderata ( p.e. interposizione lingua).( fig 121n)
Può essere responsabile di questo tipo di
rotazione anche un appiattimento della
base cranica che implica di riflesso una posizione più alta della
fossa cranica media rispetto
all’anteriore. In sintesi si avrà uno sviluppo ridotto dell’altezza
facciale posteriore cheporta alla post-rotazione con sovrasviluppo
dell’altezza facciale anteriore. fig 121n
52
POST-ROTAZIONE di SECONDO TIPO : il centro della post-rotazione è a livello deimolari associato a crescita sagittale del condilo. Data la posizione del centro di rotazionesi avrà una rotazione posteriore della sinfisi con posizione più bassa e arretrata del mento . La crescita sagittale del condilo determina uno sviluppo della mandibola più indirezione anteriore che verso il basso.( fig 121o)
fig 121o
53
ELEMENTI STRUTTURALI CHE CARATTERIZZANO LA ROTAZIONE
Dal punto di vista clinico è utile riconoscere i casi
di estrema rotazione.Sono state identificate da Bjork ( 73)
sette caratteristiche strutturaliindicanti una rotazione estrema:
54
fig 121p
fig 121q
1) inclinazione testa condilo2) curvatura canale mandibolare3) forma bordo inferiore mandibola ( incisura antigoniale)4) inclinazione sinfisi
5) angolo interincisivo6) angolo intermolare7) altezza terzo inferiore
55
b3) cronologia:
Anche nella mandibola esiste una sequenza definita di completamento della crescita nei tre piani dello spazio.
Prima la crescita si completa in larghezza poi in lunghezza infine in altezza.La crescita in ampiezza dell’ arcata dentale si completa
prima del picco di crescita .La distanza intercanina aumenta poco o nulla dopo i 12 anni ,
la distanza intermolare e intercondilare si modificano poco durante la crescita in lunghezza.
La crescita in lunghezza si arresta quasi completamente nelle femmine 2-3 anni dopo il menarca mentre nei maschi non prima dei 18 anni.
La crescita in altezza continua più a lungo e non termina prima dei 17-18 anni nelle femmine e non prima dei 20 nei maschi
Vedi tabelle dia succ
56
A
B
fig 122
6 8 10 12 14 16 18 anni
44
42
40
38
mmA: DISTANZA INTERMOLARE
M
F
fig 123a
Nella mandibola , a differenza che nel mascellare , l’ampiezza intermolare
presenta solo lievi incrementi durante la crescita in lunghezza.
L’ampiezza intercanina si stabilizza prima con minime variazioni
dopo i 12 anni(E’ opportuno ricordare che esistono
eccezioni a questa regola)
28
26
24
22
20
2 4 6 8 10 12 14 16 18 anni
mm
M
F
fig 123bA: DISTANZA INTERCANINA
57
b4) meccanismi di compenso :Le aree di inserzione muscolare e i
processi alveolari sono le regioni più adattabili infatti la forma del processo coronoideo , la struttura dei processi
alveolari , l’angolo goniaco sono molto diversi nel morso profondo scheletrico e nel morso aperto scheletrico.(fig124ab)La capacità di adattamento dei processi
alveolari è alla base del trattamento ortodontico mediante apparecchiature
fisse o mobili. L’ortodonzia funzionale influisce
sull’azione modellante esercitata dai muscoli nelle zone di inserzione e ,
guidando l’eruzione, modifica i processi alveolari.
In oltre determinando una nuova posizione della mandibola può influire sull’entità e sulla direzione della crescita condilare
(13).fig 124a fig 124b
58
b5) Riflessi su dentizione e occlusione :
Si è visto come l’aumento in larghezza della mandibola termini prima rispetto all’aumento in lunghezza e in altezza (V. cronologia dia 55) Del resto la sutura mentoniera si ossifica prima della nascita limitando cosìpossibili cospiqui aumenti in larghezza. Di conseguenza i meccanismi per ottenere il corretto allineamento dei denti sono essenzialmente basati , nei settori laterali, sulla diversa misura dei denti permanenti rispetto ai decidui ( Lee-way più favorevole nell’arcata inferiore rispeto alla superiore) , alla crescita dorsale e al rimodellamento. ( fig 125 abcd)
59
a= alla nascita la mandibola è relativamente piccola e presenta una zona cartilagineamediana che permette rapide variazioni in larghezza. Tale struttura si ossifica in breve tempo.
b= all’età di un anno la zona anteriore , dove sono erotti gli incisivi decidui, ha una misura simili a quella dell’adulto
c= all’età di 10 anni, in seguito all’aumento in direzione dorsale, si è creato lo spazio per i primi e secondi molari permanenti
d=l’ulteriore aumento dorsale permetterà il corretto allineamento dell’ottavo.
a
b
c
d
fig125
60
Si assiste ad una prima cospiqua crescita dalla nascita fino verso l’ottavo meseprima che la sinfisi mandibolare si calcifichi completamente
Infatti prima della nascita i germi dei denti decidui sono “affollati” nello spazio apicale fino a risultare , al completamento della dentatura decidua , normalmente
allineati o spesso spaziati ( solo raramente affollati) ( fig 126). In questa fase si ha la massima crescita in larghezza e inizia la crescita in direzione dorsale
Fig 126 : in rosa alla nascita , in rosso al completamento della dentizione decidua ( circa 2 anni ).
fig 126
61
Nella successiva prima fase di permuta (incisivi) e crescita del primo molare l’aumento in larghezza è limitato.( fig 127)
Si verifica un aumento della distanza intercanina in concomitanza con l’eruzione degli incisivi permanenti che a differenza del mascellare tendono ad erompere
lingualmente per poi giungere in una posizione leggermente più vestibolare di quelladei corrispondenti decidui. In “ profondità “continua la crescita dorsale
fig 127:in rosso dentaturadecidua completa ( 2 anni) , in bludentatura mista,dopo permuta incisivi ed eruzione primo molare ( circa 8 anni)
fig 127
62
Nella seconda fase di permuta ( canini ,premolari) i premolari erompono sulla stessa linea dei loro predecessori , i primi molari permanenti mesializzano
e si ha un ulteriore ridotto allargamento nella zona intermolare.La crescita in direzione dorsale ha fornito lo spazio per
il corretto allineamento dei molari permanenti
Fig 128in rosso la dentatura alla fine della prima fase di permuta in blu a permuta ultimata
fig 128
63
Anche il tipo di rotazione (anteriore o posteriore ) avrà specifici effetti sullo sviluppo
della dentizione
64
fig129
10 anni + 6 mesi15 anni + 6 mesi
Nel caso di crescita con rotazione posteriore e conseguente sviluppo
di un morso aperto scheletrico si
avrà crescita sagittale dei condili ,
la rotazione posteriore della mandibola determina una
progressiva retrusione del mento.
Il tragitto di eruzione di denti è essenzialmente verticale (da canino
verso i molari) , gli incisivi mostrano
una direzione di crescita linguale
( fig 129)
65
fig130
11 anni + 7 mesi17 anni + 7 mesi
Nel caso di crescita con rotazione anteriore e conseguente sviluppo
di un morso profondo scheletrico si
avrà crescita verticale -anteriore
dei condili , la rotazione posteriore
della mandibola determina una
progressiva protrusione del mento.
Il tragitto di eruzione dei denti è diretto
mesialmente , anchegli incisivi mostrano una
direzione di crescita vestibolare che tuttavia
sarà contrastata dagli incisivi superiori
( fig 130)
66
Anche l’entità del riassorbimento varia nei due tipi di rotazione con possibili ripercussioni a livello dei molari.
Nel caso di rotazione posteriore con crescita sagittale del condilo si avrà ampio riassorbimento del bordo anteriore del ramo con la formazione di
uno spazio ampio per i terzi molari (fig 131)
fig131
12 anni 20 anni
67
Nel caso di rotazione anteriore con crescita verticale del condilo si avrà ridottoriassorbimento del bordo anteriore del ramo con conseguente scarsa
formazione di spazio per i terzi molari (fig 132)
fig 132
12 anni 20 anni
68
Non bisogna dimenticare che la crescita anteriore o posteriore
esaminate precedentementerappresentano delle condizioni limite
mentre nella maggior parte dei soggetti si hauno sviluppo intermedio (81)
69
c) problemi teorici: due argomenti di interesse:
1) ruolo della cartilagine condilare nell’accrescimento mandibolare2) fonte degli spostamenti mandibolari durante la crescita
Riguardo questo secondo punto esistono due correnti dei pensiero:- la prima ritiene che la fonte sia rappresentata dai tessuti molli circostanti ( funzionalisti) - la seconda che sia localizzata nella capacità di crescita condilare
70
Alla luce delle numerose ricerche sperimentali e cliniche non sembra accettabile il concetto di mandibola geneticamente determinata.( 82-83-85-86-20-94)In particolare sono numerosi gli studi che dimostrano la possibilità di stimolare la crescita della mandibola ( 84-87-88-89-90-91-92) , pochi al contrario i lavori che evidenziano la possibilità di ridurre le dimensioni della mandibola (95-96).In oltre si è visto che la stabilità del trattamento è influenzata da una buona intercuspidazione in caso contrario si assisterà ad una variazione di crescita condilare fino al raggiungimento di un equilibrio occlusale (93)Gli studi sperimentali hanno formato le basi per il controllo terapeutico.Gli studi clinici sono più difficili da realizzare e meno chiari nei risultati anche se portano alle stesse conclusioni degli studi sperimentali.Studi clinici che tendono a dimostrare l’impossibilità del controllo terapeutico sono in contrasto con gli studi sperimentali.
d) questioni cliniche:
E’ possibile intervenire terapeuticamente sulla morfologia mandibolare (82) ?.
Quindi non bisogna entusiasmarsi troppo sulle reali possibilità di controllo e allo stesso tempo negare ogni possibilità terapeutica.
Probabilmente è possibile controllare adeguatamente la mandibola ma semplicemente si deve ancora imparare come.
71
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