02 NOTIZIARIO DEL FAMULATO CRISTIANOSantità, servizio apostolico, fraternità

«Sante e coraggiose»Madre Patricia traccia il sentiero che il Famulato cristiano devepercorrere. Nel prossimo anno 2017 cadranno il 50°della morte delvenerabile Adolfo Barberis, avvenuta a Torino il 24 settembre 1967,e il 110° della sua ordinazione sacerdotale ricevuta il 29 giugno 1907 dallemani del cardinale arcivescovo di Torino Agostino Richelmy del qualeera il segretario. Per la ricorrenza in cantiere numerose iniziative.

S ante e coraggiose per rinnovarci(( e rinnovare» era il titolo che ab-

biamo dato al Capitolo generaledella Congregazione tenuto nel 2014. «Santee coraggiose per rinnovarci e rinnovare» è iltitolo degli Atti capitolari 2014. il documentoche traccia il sentiero da percorrere comeCongregazione durante il presente gover­no. Tre sono gli aspetti da lavorare e viverecon maggiore consapevolezza e impegno:l'anelito alla santità; l'unità tra vita interiore e

servizio apostolico; la mistica della fraternità.Sono le sfere più importanti della nostra vitadi consacrazione come comunità di vita at­tiva.

Proprio per dare forma più concreta aquesti impegni si è tenuto l'incontro comu­nitario nella Delegazione missionaria che hariunito le comunità della Colombia e del Mes­sico durante una settimana tra il dicembre2015 e il gennaio 2016. Per questa occasioneerano giunte dall'Italia per parteciparvi la su-

periora generale e la sua vicaria.I diversi momenti vissuti - la pre­

ghiera. le celebrazioni. le· riflessioni. ilavori di gruppo. i dibattiti. la condivisio­ne - sono esperienze molto arricchen­ti per tutte. Com'è consuetudine nellanostra famiglia religiosa. oltre alle coseserie e importanti. si sono tenuti anchespazi di ricreazione e giochi in comune.Un momento di particolare importan­za sono state le «serate con il Padre»quando la sorella vicepostulatrice del­la causa di canonizzazione del nostroFondatore ha illuminato e ci ha fattogustare il vissuto della misericordia delvenerabile Adolfo Barberis.

Un discorso vitale per la nostraCongregazione. come credo lo sia pertutta la vita consacrata. è stato quellovocazionale. Anzi. direi che in un cer­to senso è stato privilegiato. Si intuisceuna consapevolezza e una ripresa si-

03gnificativa di lavoro in questo campo. Tuttele nostre comunità sono impegnate in ini­ziative con i giovani presso diverse scuolee gruppi giovanili parrocchiali. Sono in pro­gramma diverse attività come incontri e ri­tiri vocazionali periodici. incontri per adole­scenti. i «semilleros» vocazionali. laboratoridi servizio apostolico. Ma al di là di questi beiprogetti. siamo convinte che la forte testimo­nianza di una vita fraterna vera è ciò che allafine attira le nostre giovani e le fa rimaneree condividere la nostra vita di donazione aGesù che dice: «Da questo tutti saprannoche siete miei discepoli. se avrete amore gliuni per gli altri» (Giovanni 13.35). Ecco la verasfida.

L'esperienza di fede in America Latina vie­ne rappresentata spesso con simboli e gestiche portano insito un messaggio: la nostrafede si deve vedere. gustare. toccare. Comequella di Gesù: una fede oggettiva. viva e

pratica. che ha toccato. veduto e gustatol'altro. Tutte queste espressioni. allora. nonrimangono solo dei segni esterni ma diven­tano impegno. L'impegno di vivere una fedecoerente e concreta che si gusti. si veda. sitocchi. Questo è il senso degli impegni presialla fine del nostro incontro.

«Tutto è dono. tutto viene da Dio e tuttova esclusivamente a Dìo!»: concludo conquesta frase del nostro venerabile AdolfoBarberis. Non prima di aver ricordato la ne­cessità di preparare e vivere due ricorrenzemolto significative del prossimo anno 2017:il 50° anniversario del suo «dies natalìs». cheavvenne il 24 settembre 1967 e il 110° anniver­sario della sua ordinazione sacerdotale. chevenne celebrata il 29 giugno 1907. Ci sarannodiverse iniziative per celebrare queste dateche troverete nel prossimo numero. Sietetutti invitati. Cordiali saluti.

Madre Patricia

NOTIZIARIO DEL FAMULATO CRISTIANOVerso il 50° del «dies natalis» del Fondatore.(1967 - 24 settembre - 2017)

Mente e cuore fissi in DioIl «congresso peculiare sulle virtù» dei consultori teologi, tenutosia Roma il 15 gennaio 2013, è la piattaforma di base del «decretosulle virtù» del 3 aprile 2014 grazie al quale don Adolfo Barberis è«venerabile». la testimonianza (poco conosciuta) di San Padre Pioda Pietrelcina a due suore del Famulato: «Avete un santo a Torinonella vostra casa». E a una famiglia vicentina disse: «Quello è un santoe vi può aiutare».

S iamo pertanto convinti che Adol­fo Barberis in oltre 60 anni di vita

(( sacerdotale. trovatosi in una situa­zione difficile tra incomprensioni e umiliazioni.esercitò in grado eroico la fede. la speranza e lacarità verso Dio e verso il prossimo: prudenza.giustizia. fortezza e temperanza. castità. pover­tà. umiltà. obbedienza e semplicità in un gradomolto superiore al comune. perché la sua men­te e il suo cuore erano fissi in Dio mentre la suaanima ardeva di zelo per la santificazione deifratelli».

Così conclude il «congresso peculiare sullevirtù» dei consultori teologi, tenuto a Roma allaCongregazione per le Cause dei Santi il 15 gen­naio 2013. Di fatto è una sorta di piattaforma dibase del «decreto sulle virtù» che Papa France­sco il 3 aprile 2014 ha dato ordine di pubblicare:da quella data don Barberisè «venerabile».

E c'è un fatto singolare ricordato da questodocumento. intitolato in latino «Relatio et votacongressus peculiaris super virtutibus». e anchedalla monumentale «Biografiadocumentata» re­datta da suor Silvana Minetti (pagine 578-579}Un fatto sostanzialmente sconosciuto ai più: «Danon trascurare l'indiretta conferma della santitàdi don Adolfo Barberis proveniente da San Pioda Pietrelcina».al secolo Francesco Forgione.nato a Pietrelcina il 25 maggio 1887 e morto aSan Giovanni Rotondo il 23 settembre 1968. Il re­ligioso cappuccino era molto famoso. non solo

perché aveva ricevuto le stimmate e non soloper la sua santità. ma anche per il «dono dellaprofezia»per cui innumerevoli persone accorre­vano da lui.

Due religiose del Famulato. suor Agostina(«riteniamo si tratti della grande accusatrice delBarberis»)e suor Agnese si recano da padre Pioin pellegrinaggio. «Quando venne il loro turnoper accedere allo stimmatizzato del Garganoegli. alzando la voce.disse:"Come?Voi venite dame per parlare e avete un santo a Torino. nellavostra casa!Andatevene via". Che rl "santo"a cuipadre Pio si riferiva fossedon Barberis.fu confer­mato da una famiglia vicentina a cui il cappucci­no aveva esplicitamente detto di lui "quello è unsanto e vi può aiutare".Conoscendo il dono pro­fetico di San Pio. non sorprende l'atteggiamentosferzante adottato con l'accusatrice di don Bar­beris. che veniva richiamata alla docile sequeladel suo fondatore».

Il venerabile Barberis vive la sua lunga vita(1884-1967) con la mente e il cuore fissi in Dio.mentre la sua anima arde di zelo. come dimo­stra l'incredibile e ininterrotta predicazione chetenne tra il 1931 e il 1953 a numerose categoriedi persone in tutta Italia. Aggiungono i consultoriteologi: «Se mancò di prudenza lo fece forse nelsettore amministrativo. soprattutto fidandosi dipersone non meritevoli. Ma in questo campo,sarebbe forse più giusto parlare di una certa in­genuità».

05Barberisgioisce della

sua appartenenza allaChiesa e per il suo esserepovero:i suoispostamen­ti avvengono sempre oin bicicletta o a piedi. Sisentesicurodel perdonodi Dio e. a sua volta. per­dona di cuore le offesericevute.offrendo le pro­priesofferenzeper la san­tificazionedelle sue figliespirituali.Anche di frontealle limitazioni impostedall'età avanzata rimane«fedelissimo ai doverisacerdotali, accettandotutto in purificazione dello spirito»

Constatano i teologi: «Era sorretto da quellafede incrollabile. illuminata e fruttuosa che tuttosublima.E quando fu messoai margini nelladire­zione materiale e spirituale dell'Istituto.fu esem­plare per la pazienzae la serenità con cui si tiròda parte. Rientravatutto nella sua disponibilità afare sempre e comunque la volontà di Dio. Conuna pazienzache non conobbe limiti nelle tribo­lazioni di ogni genere.per più di 30 anni. riuscì asopportare persecuzioni. contraddizioni dettatesolo da incomprensioni. gelosie e sospetti infon­dati». Aggiunge il censore teologo: nei suoi scritti«non troviamo traccia di recriminazioni. giudiziavvelenati. accuse o cose del genere Aleggiasempre la pazienzanelleoffese.nelle incompren­sioni e nelle ingiustizie di cui fu vittima. Anche leinfinite traversie per la erezione canonica del Fa­mulato non lo videro mai impaziente o adirato:anzi. egli si abbandonò totalmente alla volontàdi Dio che gli si manifestava in quei ritardi. riu­scendo a cogliere.da vero uomo di fede.l'aspettoprovvidenzialedi quelle tribolazioni».

Sebbene ingiustamente perseguitato è obbe­diente in tutto. rimane in diocesi nonostante leemarginazioni e la disistimadei preti.Ha «sempreun profondo senso del dovere e della giustizia.per cui se commise qualche errore fu per man­canza di esperienzae per il troppo buon cuore».

Ed ecco le conclusioni dei teologi: «1) il cur­riculum vitae degli anni giovanili fu segnato

jI

da umilianti sconfitte nella lotta per il controllodell'affettività e della sessualità;2) tutta la suavita sacerdotale fu segnata da una ininterrottaserie di croci che egli sopportò in espiazione deipeccati della gioventù. esercitando le più elettevirtù senza tentennamenti. in un costante cre­scendo e nell'esercizioaustero della penitenza;3) nutrì sempre un profondo sensodi gratitudinea Dio per avergli offerto continue occasioni perespiare;4) animato dalla speranzasi abbandonòall'azionemisteriosa della graziaavviandosi sere­namente all'incontro con Cristo risorto». E allora«riteniamo che la beatificazione di questo esem­plare sacerdote diocesano torinese sarà di con­forto e valido sostegno ai pastori di anime chesi trovano a dover esercitare il ministero in mez­zo a molte difficoltà nell'attualeclima pressochégenerale di crisi della fede. All'interrogativo sullevirtù eroiche. rispondiamo "affermative"»

Nel processo diocesano (8 febbraio 1995-4 luglio 1998), celebrato con il cardinale arci­vescovo Giovanni Saldarini. si sono svolte 73sessioni e due rogatorie, a Roma e a Padova.efurono ascoltati53 testimoni. L'interavita del Bar­beris è scandagliata: ne emerge una poliedricafigura di prete torinese nel XX secolo.segretariodel cardinale arcivescovo Agostino Richelmy,scultore. pittore. incisore. musicologo, studiosodella Sindone.predicatore.apostolo delle «famu­le» e fondatore del Famulato.

Pier Giuseppe Accornero

06 NOTIZIARIO DEL FAMULATO CRISTIANO

Quando un sogno può diventare realtà

Cosa vuole Dio da me?Riflessione per i giovani e i meno giovani su sogno, vocazione emissione. Quale è la volontà di Dio su di me? Mi sta forse chiamando?Che cosa devo rispondere? Che cosa devo fare? Ognuno è un pezzodel grande mosaico della vita.

Per fortuna che ci sono i sogni. E fin da pic­coli sogniamo: da grande vorrei essere... Epoi nella vita teniamo tutto sotto control­

lo. Eppure un giorno. all'improvviso sorge nellamente e nel cuore il sogno di qualcuno che ciama. fino a dare la vita per noi. È Gesù.Chissàquante volte gli abbiamo detto il nostro amoree gli abbiamo manifestato il nostro desiderio diseguirlo per sempre. Gesù ci prende sul serio eci chiede di realizzare il sogno.

Spesso il sogno diventa vocazione. E allo­ra ci chiediamo: cosa vuole il Signore da me?Quale è la volontà di Dio su di me? Mi sta forsechiamando? Che cosa devo fare? Allora si vaalla ricerca di risposte razionali e convincenti etalvolta la risposta è dettata dalla prudenza: èmeglio aspettare.vedere un po' quello che suc­cede. e poi c'è ancora tempo. Sarà proprio veroche vogliamo esserefelici? E se la risposta è «sì»perché non buttarsi?

Dice il Signore Gesù ai suoi discepoli: «Chie­dete e vi sarà dato;cercate e troverete;bussate e vi sarà aper­to; perché chiunquechiede riceve.e chi cer­ca trova e a chi bussasarà aperto» (Matteo7,7-8). E allora:che cosaci manca per essereveramente felici? Larisposta è molto sem­plice: lasciareche Gesùsi impadronisca e operinella nostra vita per ri­spondergli con slnce

rltà perché alla fin fine è Gesù che per primo cicerca e vuole stare con noi: solo in lui è la verafelicità.La nostra fede diventa. quindi. accoglien­za di una nuova vita e manifestazione di quellagrazia della quale siamo i destinatari. Davverograndi cose Dio può fare attraverso noi se glidiciamo liberamente il nostro «sì». Ed è solonella storia concreta e quotidiana che possia­mo cercare e incontrare Dio. Egli non si stancamai di chiamarci e di manifestarsi a noi. Non sistanca mai. E tu. giovane. che leggi questa bre­ve nota. non aver paura di concretizzare i tuoisogni. non impedire che Dio realizzi il suo pianodi salvezza in te.

Ognuno di noi è un pezzo fondamentale nelmosaico del piano di Dio. Ciascuno ha una mis­sione speciale.Quale è la tua vocazione? Qualeè la tua missione? Che cosa devo fare? Che laluce di Cristo illumini i tuoi passi perché tu pos­sa dare una risposta a queste domande.

SuorRocio

ANNO XXXII - N° 1 MAGGIO 2016Zipaquira Delegazione Colombia-Mexico

Il gioioso incontroin terra americanaLa madre generale Patricia e suor Silvana hanno partecipato allegiornate della Delegazione Colombia-Messico (28 dicembre 2015-3 gennaio 2016) sul tema «Convertite dallo Spirito, rinnoviamo lanostra consecrezione». L'onda lunga del Capitolo generale del 2014.Le sollecitazioni dell'Anno Santo della misericordia.

e I è un principio fondamentale nelle no­stre vite. l'essenzadella nostra naturaumana che non dobbiamo mai esclu­

dere dai nostri pensieri e dalle nostre azioni: dasoli non possiamo farcela perché la solitudinedel cuore e degli affetti può colpirci, nonostan­te le enormi possibilità di incontro offerte daimezzi di comunicazione che. talvolta. spingonoall'egoismo anziché aprirci al prossimo. comesuggerisce Gesù nella parabola del Buon Sa­maritano (Luca 10,25-37). Anche nel Vangelo diGiovanni le parole di Gesù - che Papa France­sco definisce «il Volto della misericordia» - ci ri­cordano che «senzadi me non potete far nulla»

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(Giovanni 15.5) per cui, come diceva RomanoGuardini, teologo molto caro a PapaFrancesco.«l'uomo è uomo solo nella relazione con Dio».

Alla luce di queste considerazioni la consa­crazione religiosa non è e non può essere unarealtà a sé stante. separata dalla realtà delle re­lazioni. Anzi la vita comunitaria concretizza lavita religiosa.accompagnata dalle altre «colon­ne portanti»: vita di orazione. consigli evangeli­ci, apostolato. È necessario che anche nella vitareligiosa si rinnovino le relazioni fraterne attra­verso l'incontro. la preghiera e la riflessione.

Nel Natale 2015 Gesù Bambino ha portatoun gioioso regalo alle sorelle della Delegazione

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Colombia-Messico: la visita di madre Patricia edi suor Silvana nella bella terra colombiana perl'incontro comunitario svoltosi a Zìpaqura L'ul­timo Capitolo generale aveva per titolo-tema«Santee coraggiose per rinnovarci e rinnovare»e l'incontro in terra colombiana (28 dicembre2015-3gennaio 2016) ne è stato la conseguen­za logica: «Convertite dallo Spirito, rinnoviamola nostra consacrazione».

Gli incontri dei primi giorni sono avvenuti aChinauta, una località a tre ore di distanza daZipaquira. Ci ha accompagnate nelle riflessioniil padre gesuita Pablo Gil, che ha molto insistito·sulla necessità di ritornare sempre a Gesù,fon­te perenne di novità, dal quale sorgono nuovicammini e orizzonti in una prospettiva insie­me umana e missionaria in modo che viviamomantenendo sempre il cuore aperto al prossi­mo: esso è degno di attenzione per il semplicefatto di esistere.

Sono seguiti i lavori di gruppo delle sorelle,

con il supporto delle indicazioni di madre Patri­cia. Lavori conclusi con la redazione di un do­cumento molto concreto che fissa gli obiettividella nostra vita religiosa: l'anelito della santità,l'unità tra vita interiore e apostolato. la misticadella fraternità, la pastorale vocazionale. Obietti­vi da raggiungere con entusiasmo.

La presenzafraterna e allegra di madre Patri­eia e di suor Silvana è stata come un deliziosocondimento per il banchetto dell'incontro. Meritaricordare poi le serate di formazione sulla «mise­ricordia di don Barberis»alla luce della testimo­nianza di suor Silvana. Uno stimolo in più a per­correre il suo medesimo cammino in quest'annodi grazia,ed esserecosì «Misericordessicut Pater,misericordiosi come il Padre»(Luca 6,36)che è iltitolo-tema di questo Giubileo straordinario dellamisericordia fino al 20 novembre 2016. Sono sta­ti incontri caratterizzati dalla gioia, dall'allegriaedalla creatività delle sorelle.

SuorMariella

ANNO XXXII - N° 1 MAGGIO 2016All'oratorio di Zipaquira in Colombia

«Los Adolfitos» e la misericordiaPer una corretta formazione determinanti sono il ruolo e l'azione deglianimatori, giovani volontari che offrono il loro servizio nel nome di Gesù:la postulante Diana Paola e poi Maria Alejandra, Maria Elisa, Erika, Valentina,Catalina, Sergio e Lucas Mateo. Accompagnano i bambini negli incontri delsabato pomeriggio. Gli adolescenti del «Gruppo Jeshua» si ritrovano il venerdì.

L I Anno Santo straordinario della mise­ricordia (8 dicembre 2015-20 novem­bre 2016)è tempo di grazia e di bene­

dizione per la Chiesa e per il mondo. Immersanelle numerose iniziative intraprese nei diversiangoli della terra. la Chiesa si rinnova e ringio­vanisce. Il Giubileo straordinario è l'opportunitàche ci offre la Chiesaed è una sfida.Si tratta diorientare e accompagnare bambini, adolescen­ti e giovani che desi­derano incontrare ilvolto misericordiosodel Padre. Dietro diloro le famiglie sonoassetate di Dio che èsorgente di amore. dipace. di perdono. diriconciliazione.

A Zlpaquìra i bam­bini. con cuore sem­plice.gioioso e traspa­rente. hanno detto illoro «sì» alla miseri­cordia di Dio. si sonoimpegnati a vivere gliinsegnamenti misericordiosi di don Adolfo Bar­beris, hanno partecipato agli incontri settima­nali dell'oratorio «Los Adolfitos».

Molti volti nuovi hanno arricchito il gruppo.Che bello vederli correre in oratorio con la cu­riosità e il desiderio di rivedere e abbracciare gliamici. Che gioia vederli entrare nella cappellacon il sorriso sulle labbra e nel cuore. ansiosi didire di nuovo «sì» alla meravigliosa esperienzadi crescita umana e spirituale.

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Bambini. genitori e famiglie uniti nel cam­mino alla luce del Vangelo. Una bella realtà èrappresentata anche dagli animatori. giovanivolontari che offrono il loro servizio nel nomedi Gesù.Tra essi ricordiamo la postulante DianaPaola e poi Maria Alejandra. Maria Elisa. Erika.Valentina. Catalina.Sergio e Lucas Mateo: conentusiasmo accompagnano i bambini negli in­contri del sabato pomeriggio. Gli insegnamen­

ti. le parole. i gesti, l'e­sempio. la spiritualitàdel venerabile Barbe­ris rappresentano unstimolo per tutti, gran­di e piccoli. nell'intra­prendere il camminodella santità nella mi­sericordia.

Sulla barca dellaformazione non pos­sono mancare gli ado­lescenti. Il «GruppoJeshua»si riunisce tut­ti i venerdì pomerig­gio in Casaf. Anch'essi

dicono «sì» alla misericordia. anch'essivoglionoseguire l'esempio di Gesù misericordioso nellavita quotidiana. Come si sa. i giovani sono il futu­ro e la speranza della Chiesae del mondo. Ca­saf apre spazi di formazione per i giovani.

Sull'esempio di questi bambini, di questiadolescenti e di questi giovani. diciamo anchenoi «sì» alla misericordia: non resteremo de­lusi!

Suor Gladys Andrea

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Torino, via Lomellina 44

Tante voci per ilvenerabile BarberisIl bel concerto nella chiesa del Gesù la sera del 28 ottobre 2015.Il coro Francesco Veniero, diretto dal maestro Turicchi, ha eseguito13 impegnativi brani da Schubert a Handel, da Perosi ad Arcadelt,da Verdi a Bach, da Palestrina a Mozart e Bizet. Diceva Sant'Agostino:il canto mette le ali alla preghiera. Anche una serata di bel cantoreligioso diventa una serata di preghiera.

O gni giorno.andando e tornando dal lavo­ro. passoin corso Casalecon l'autobus61.spessofermo perché in corso Casalec'è

la coda.E alloraguardo le vetrine dei negozi.Unamattina ho visto una locandi­na diversa. E mi sono detto:«Ma io quello della foto loconosco».Eh già. era propriolui. il venerabile Adolfo Bar­beris.fondatore del Famulatocristiano.

E che ci fa il Barberis suuna locandina? Approfittan­do di un favorevole semafo­ro rossoe aguzzando un po·la vista. ho letto: «Concertoin onore del venerabileAdol­fo Barberis nella chiesa delGesù in via Lomellina 44». Ilcoro è intitolato a FrancescoVeniero.è diretto dal maestroFranco GabrieleTuricchi. Uncoro che ha 33 anni di vitae di esperienza.Uno sguardo all'agenda e il 28ottobre va bene... con grande gioia dei miei figliperché possono vedere la partita del Toro. E cosìil 28 ottobre 2015. una sera piovviginosa. miamoglie e io ci avviamo in via Lomellina dove lachiesadel Gesùè semplice e bellae ha una buo­na acustica. Il coro FrancescoVeniero canta un

repertorio classico.che spazianei secoli da Arca­delt a Palestrina.da Verdi al francescano Stella.Nel programma:13 brani.E che brani!

Subito mi ha colpito il fatto che il primo branoe l'ultimo sono collegati.Il pri­mo «Dominabitur. domineràda mare a mare» riecheggiala «profezia»che si canta nel­la novena di Natale. l.ultirnobrano è il famoso «Alleluia»diGeorg Friedrich Hàndel cheacclama al Re dei re. Quindil'inizio e la fine del concertosono nel segno di Cristo re­dentore.

E poi le armonie di FranzSchubert con il «Kyrie»dallaMessain G Maior n. 2. la suacelebre «Ave Maria» cantatadal soprano Annamaria Tu­ricchi; il «Magnificat» di Lo­renzo Perosi; l'«Ave Maria»di Jacob Arcadelt; la troppo

poco conosciuta aria «La Vergine degli angeli»da «La forza del destino» di GiuseppeVerdi.An­cora il dolcissimo «Jesusbleibet meine Freude»di Johann Sebastian Bach; i mottetti «O BoneJesu»e «Venite. adoremus»di Giovanni Pierluigida Palestrina;l'«Ave verum corpus» capolavorodi Wolfgang Amadeus Mozart e l'«AgnusDei» di

ANNO XXXII - N° 1 MAGGIO 2016 11Georges Bizet. Musica e canto ci hanno aiutato apensare alla bellezza di Dio. come ci ha invitati afare la madre generale Patricia. Suggeriva Sant'A­gostino: il canto mette le ali alla preghiera. Ancheuna serata di ascolto di bel canto. in questo casoreligioso. diventa una serata di preghiera. Con lamusica e il canto si esprimono tutte le emozionidel cuore: dalla gioia al lamento. dalla paura allasperanza. dalla fede alla contestazione.

Merito del coro Francesco Veniero è quello diunire il ricordo di Adolfo Barberis. abilissimo musi­cista. al canto sacro come espressione di preghie­ra e di fede. di lode e di supplica. Nei brani presen­tati c'era tutto questo: dal «Kyrie» al «Gloria». dal«Laudato sie» all'«Agnus Dei». Un concerto che.andando oltre alla pura esecuzione dei brani. ha

Villa Richelmy, San Mauro Torinese

aperto i cuori all'irruzione di Dio nella nostra vita.una irruzione dolce. come solo Lui sa fare. E Ma­ria - che nel «Magnificat» canta la misericordia ela potenza di Dio - è la nostra «prima canterina»e da lei noi tutti. impegnati nel servizio del canto.prendiamo il «la» per cantare il nostro «Alleluia».

Un grazie al coro Francesco Veniero per avercidonato una serata di bella musica, perché ancheattraverso l'armonia dei cori passa l'insegnamen­to dell'amicizia e della condivisione. Non è facilecantare in coro. soprattutto quando le voci sonodiverse Ma nella diversità delle armonie, nei tim­bri squillanti dei soprani e dei tenori e in quelli piùgrevi dei bassi e dei contralti. c'è il volto di unaumanità che desidera intonare il canto della pace.

Vito

La dottoressa Alessandrada trent'anni infonde fiduciaalle ospiti di «Villa Richelmy»Come ogni giovedì da quasi

trent'anni la nostra fedeledottoressa Alessandra Merli­

no viene a visitare le sue (e spessoanche le non sue) pazienti alla casadi riposo «Villa Richelmy» a SanMauro Torinese. Dico «visitare» ma,in realtà. anche rincuorare. ascolta­re. infondere coraggio e speranza.La nostra dottoressa va ben oltreil suo lavoro. È - come dire? - unapersona che dà fiducia e della qua­le ti puoi fidare. Non perde mai lapazienza con le sue anziane. leconsidera parte di sé, le segue finoalla fine della loro vita con dedizione e precisione.Per lei non conta l'età ma la persona umana darispettare e da curare e alla quale alleviare le sof-

Irerenza il tutto con delicatezza escrupolo. Che dire? La dottoressaAlessandra fa parte di questa casacome la casa fa parte di lei. Ha vistoquesta casa fin dall'inizio della suaprofessione medica. quando si èsposata. quando ha festeggiato lanascita dei suoi tre figli. E lo scorsoanno ha festeggiato con noi e conla sua famiglia i 25 anni di matri­monio. Ditemi. Non è un esempiodi fedeltà alla professione medicadi cui il mondo ha tanto bisogno?Grazie. dottoressa Alessandra. perquello che sei e per quello che fai.

Grazie a nome di tutte le ospiti e delle suore di que­sta casa. Continua a far parte di noi.

Suor Anna Maria

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Villa Richelmy, San Mauro Torinese

Una bel la esperienzal'incontro dei volontariSi sono trasferiti in via Lomellina, accolti dalla madre generale Patricia.Giovanni sempre presente e indispensabile, Gigi maestro del coro di«Villa Richelmy», e poi Mario, Marisa, Cesarina, Rosanna, Vainer, Renzo,Gianna, Angelo il «biscazziere» della tombola del lunedì, Franca eArmando «il persona/ trainer».

N ella mia esperienza ho già avuto occa­sione di prestare volontariato presso va­rie associazioni. E quando ho ricevuto

l'invito a partecipare a un incontro dei volontaridi «Villa Richelmy» di San Mauro Torinese. misono chiesta: «Perché questo invito? Già cono­sco tutti, anche se sono una delle ultime vo­lontarie arrivate».Allora ho fatto un sondaggiomolto discreto. ma le risposte non mi soddisfa­cevano.

Anticipo subito che al termine dell'incontroho avuto la risposta al mio interrogativo. Cosìil 28 novembre 2015. nella sempre piacevole

sede di via Lomellina. accolti dalla madre ge­nerale Patricia e da suor Anna Maria di SanMauro. ho trovato Giovanni sempre presen­te e indispensabile. Gigi maestro del coro di«Villa Richelmy», e poi Mario. Marisa.Cesarina.Rosanna.Vainer. Renzo. Gianna. Angelo il «bi­scazziere» della tombola del lunedì, Franca eArmando «il persona! trainer».

Suor Anna Maria ci ha ringraziati - anchea nome della superiora suor Antonietta chenon ha potuto essere presente - per la nostrapartecipazione. ha comunicato la scaletta dellagiornata e ha ceduto la parola alla madre gene-

ANNO XXXII - N° 1 MAGGIO 2016 13

raie. Ed ecco la prima sorpresa: ci ha invitato aformare dei gruppi omogenei nei quali ognunoha raccontato di sé allo scopo di conoscercimeglio. al di là degli incontri che abbiamo du­rante il nostro volontariato. Aprirsi agli altri è unottimo momento di aggregazione.

Suor Patricia ha poi illustrato il tema dellagiornata e cioè «Il servizio». che è il motto delFamulato e che esprime ciò che alla basedell'o­pera e della missione del fondatore.

Il passo del Vangelo di Giovanni 21,1-14, cheracconta la terza apparizione di Gesù risortoagli apostoli, aiuta a riconoscere le nostre pau­re. a riflettere sull'invito del Signore. ad accetta­re la sua presenza. ad obbedire ai suoi coman­di, ad aver fiducia nelle sue braccia semprepronte ad accoglierci. E c'è un particolare diquel racconto evangelico che mi ha colpito: ilfatto che Gesù si mette a servire gli apostoli ea distribuire loro il pesce che è stato pescatoe cucinato sul fuoco: «Allora Gesù si avvici­nò, prese il pane e lo diede loro. e così pureil pesce» (Giovanni 21.13). Ed è proprio quellostile di servizio che quotidianamente le suoredel Famulato svolgono verso i più bisognosi.Anche i volontari svolgono un servizio che di­venta un momento di gioia quando vedonospuntare un sorriso o ricevere un grazie da chisi sta aiutando. Questo mi ha aiutata a prende-

re consapevolezza di quanto sia importante ilservizio. Un'emozione che è proseguita nellaMessa. Il pranzo e il successivo gioco «rubabandiera» mi hanno riportata a quando dabambina giocavo e nessuno voleva perdere.quando le prese in giro erano il sale del gio­co. Risultato: la squadra femminile ha battutoquella maschile.

Un filmato sulla vita e sulle opere del Barbe­rls ha illustrato cosa si deve intendere per «ser­vizio» alle donne in difficoltà. ai bambini. aglianziani, ai deboli. Poi l'apertura alla missione. InColombia le suore hanno portato aiuti non solomateriali ma soprattutto scuole. ambulatori,azione pastorale. Il filmato ha il pregio di rende­re più comprensibile quanto il Barberis volevarealizzarecon il Famulato.

Prima di lasciarci,da tutti è venuta la richie­sta di intensificare questi incontri. Abbiamo an­che potuto visitare le stanze dove ha vissutodon Barberis.la sua piccola e spoglia camera. lasua biblioteca. E così ho avuto la risposta al miointerrogativo iniziale «Perché questo incon­tro?». Ho conosciuto il Barberis. ho conosciutoil Famulato. Penso di poter chiamare «amici» ivolontari. Non è un risultato da poco in questitempi sapere che condividiamo uno scopo co-mune.

Marisa

14 NOTIZIARIO DEL FAMULATO CRISTIANO

Genova, «Soggiorno della Serenità»

Notizie in pii loieIl nostro canarino GiacominoChe bel regalo:un canarino che abbiamo chiamato Giacomino. Digiorno vive nel soggiorno della «Serenità»e di sera se ne ritorna acasadallesuore.Giacominoè un canarinospecialeperchécanta solonel pensionato. È strano, ma è così. lo abbiamo constatato diversevolte. forse perché se si vede solo non ha nessuno stimolo: a chi eper chi cantare?Quando al mattino arriva nel centro diurno le ospitilo accolgono con gioioso fervore. risate e complimenti. Chiassoe ri­sateche toccano il massimoquando le ospiti lo sorprendono a fare ilbagnetto.GrazieGiacomino,senzasaperlo tu ci tieni tutti allegri e inquesto ci fai un bel servizio.

Genova. «Soggiorno della Serenità»

Un Natale con i nostri cariIl pranzo visto dai commensali

F in dal nostro arrivo si respirava un climagioviale e anche la persona più schiva allafine si arrendeva a questa aria familiare

con le prelibatezze dell'aperitivo offerte in unaquantità industriale. Poi saliti al piano primo dai

nostri cari siamo stati accolti da lasagne.cimae vino. Ci ha riempito il cuore di gioia vedere inostri cari curati e benvoluti e poter stare conloro seduti allo stesso tavolo. Ci siamo accortiche averli ancora è un dono d'amore. Cera unbellissimo presepe allestito da suor Francescaesuor Rosinache hanno lavorato tanto. Il pranzosi è concluso con dolci e panettone Dopo avergustato la cucina genovese abbiamo fatto unbrindisi con 80 persone:ci dirigeva suor Fiorellacon il megafono. E suor Ersiliavigilava perchétutto procedesse per il meglio: le sue collabo­ratrici maestre si sono improvvisate cameriere.In conclusione è stata una bellissima giornata.Peccato che sia volata via in un attimo.

Maria, Giuseppe,Rosetta Buoncoraggio

*** Un pomeriggio diverso dove gli ospiti, ognuno con la sua scatola, imitando il programma televisivo disuccesso «Affari tuoi», condotto dal bravissimo Flavio lnsinna. hanno partecipato e vinto tutti, anche soloun premio di consolazione.*** Emilia - Signora Francesca. sono Emilia e ho 101 anni, desidero accompagnarla: lei ha 103 anni e habisogno di una compagnia e di un aiuto. Eccomi quaFrancesca - Signora Emilia. grazie. Meno male che lei è più giovane . Sapesse. quando io avevo la suaetà. .. Che bei tempi!

ANNO XXXII - N° 1 MAGGIO 2016 15Una novena di Natale molto originaleAnche nel 2015. come sempre.si è svolta la nove­na di Natale.Ma. diversamente dagli anni passati- per esempio molto animata fu quelladel 2014instile messicano- c'èstatauna novità.La superiorasuor Fiorellaha raccontatodi un ipotetico tassista­protagonista e di quanto gli accadevagiorno pergiorno svolgendo il suo lavoro da buon cristiano.l.lncontro con le varie persone che egli dovevatrasportare e i loro colloqui avevano lo scopo ditrarne ciò che ogni buon credente dovrebbe farein tema di valori cristiani: valore del matrimonio.unità della famiglia. educazione dei figli. amoreper il prossimo. pazienza e altro ancora. È statauna sorpresa comprendere quanto sia semplicevivere il Vangelo nella vita quotidiana attraversopiccoli gesti o incontri casuali.Certo ci vuole unpo· di buona volontà e qualche piccolo sacrificio.

la festa del perdono e della misericordiaLa preparazione spirituale al Natale è stata dav­vero speciale.anche in considerazione dell'AnnoSanto straordinario della misericordia. Abbiamopensato di costruire un ponte. Così ciascuno haavuto una pietra.simbolo del beneo del malechesi può fare agli altri. Dopo una breve spiegazionee una breve riflessionee dopo aver chiarito a checosa serve un ponte.ci siamo serviti dell'esempioaffinché ognuno potesse riconciliarsi con Dio econ il prossimo mediante il Sacramentodellacon­fessione.Quindi ognuno ha attaccato la sua sulponte in costruzione per simboleggiare la sceltaafavoredel benecontro il male.li messaggioè chia­ro ed è stato recepitoda tutti e cosìabbiamo con­cluso con la celebrazione.Per vari giorni il ponteè rimasto bene in vista nella sala. In conclusione.una celebrazionebellae significativaper tutti.

Genova. «Soggiorno della Serenità»

Un Natale a servizio degli altriIl pranzo visto dalle cameriere

D opo il successo dell'anno precedente.anche nel 2015 si è ripetuto il pranzo diNatale nel «Soggiorno della Serenità»

al quale erano invitati due familiari per ogniospite. L'iniziativa era promossa dalle Suore delFamulato che ci tengono molto alle famiglie efanno di tutto perché il Natale sia una festa difamiglia. A fare gli onori di casa c'erano le suoreche quotidianamente dedicano la loro opera

..I

alla cura degli anziani dagli 80 ai 103anni.Il pranzo è stato offerto dalla comunità dellesuore.è stato preparato con cura e amore dall'e­sperta cuoca Paola aiutata dal personale ed èstato servito da noi quattro insegnanti in trasfer­ta dal Sud d'Italia a Genova e ospiti nella casadelle suore. I familiari invitati hanno giudicato«elegante. professionale e cordiale» il nostroservizio a tavola. che abbiamo fatto molto vo­

lentieri. Sfoggiavamo i grembiulini bianchida esperte seppur improvvisate cameriere.Siamo state felici di partecipare a questoevento. soprattutto per la gioia che vede­vamo nei volti di quelle nonnine. ognunaal suo tavolino con i propri cari. E hannoconsumato il delizioso pranzo senza preoc­cuparsi - per una volta tanto - se qualcosanon era indicato nella tabella nutrizionale...In compenso hanno preso le loro consuetegocce e pastiglie. La loro serenità è stata la

- miglior ricompensa per aver sacrificato unadomenica di riposo nel servizio.

Annamaria, Valeria,Marzia e Monica

Preghiera per intercessione del Venerabile Adolfo Barberis

O Santissima Trinità. Padre. Figlio e Spirito Santo.Ti adoriamo e Ti ringraziamo

della carità che hai diffuso nel cuoredel Venerabile Adolfo Barberis

e di averci dato in Lui un modellodi accoglienza gioiosa

e di servizio sollecito verso i fratelli.Donaci di vivere. come Lui.

nell'adesione fiduciosa alla Tua santa volontàper essere nella Chiesa e nel mondo

strumenti delfa tua Provvidenza.come Gesù e come Maria.

sempre chini sulle necessità del prossimoPer i suoi meriti e la sua intercessione.

concedici la grazia che Ti domandiamo ...(silenzio)Gloria ...

SONO TORNATINELLA

CASA DEL PADRE

Cugino e zio di suor Marcella

Fratello di suor Emerenziana

e cugino di suor Margherita

Per le anime dei defuntila nostra preghiera disuffragio. Alle sorelle

e ai loro parenti le nostrefraterne condoglianze

In ricordo di Suor Ida

Il 4 febbraio 2016 suor Ida. al secolo TeresaFranchetti. ha lasciato questa vita terrena perandare incontro al suo Sposo e poterlo cosìcontemplarlo da vicino. Sposo al quale ha vo­luto bene e che ha servito per 66 anni. tuttitrascorsi nel silenzio e nella preghiera. in modoparticolare durante i lunghi periodi di malattia.Nonostante la cagionevole salute ha svolto di­verse mansioni. in particolare in Casa Madre dove aveva il compitodi portinaia. Ha trascorso gli ultimi anni di vita nella comunità dl SanMauro Torinese. Grazie suor Ida del tuo servizio silenzioso e ob­bediènte. Dal Cielo prega per noi.

Per coloro che vogliono

conoscere di più la Santa Sindone

possono consultare il nostro sito

www.famulatocristiano.net

Potete leggere l'opuscolo

"Comesi guarda la Sindone"scritto dal venerabile

AdolfoBarberis.

Per informazioni, per comunicazione di grazie ricevute, per offerte:Suore Famulato Cristiano

Via Lomellina. 44 -10132 Torino - TeL 011.8980429 - Fax 011.89971341www.tamulatocristiano.net

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Oppure:Don Flavio Peloso - Postulatore

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F Notiziario del I e Maggio 2016 - Anno XXXII - N. 1 - Periodico quadrimestrale - Poste Italiane s.p.a. -t t Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1. comma 2, COMamu ato nstìano Bergamo • Direttore responsabile: Pier Giuseppe Accornero - Registrazione Tribunale

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