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Lettera circolare n° 10/2015 A tutti i frati cappuccini della Provincia d’Abruzzo Loro sedi Fratelli cari, ci siamo introdotti da pochi giorni nel nuovo anno e lo scenario di questo primo scorcio del 2015 si è già tragicamente macchiato di sangue con l’efferato attentato terroristico alla sede del giornale Charlie Hebdo a Parigi. Dai commenti della stampa e dei media si evidenzia la complessità del nostro mondo globalizzato agitato da tensioni che possono ingenerare anche fenomeni d’involuzione nel delicato processo d’integrazione pacifica delle culture e convivenza delle fedi religiose. Ho sentito spesso ripetere nelle rubriche culturali alla radio lo slogan “più cultura, meno paura”, per dire come la conoscenza reciproca può aiutare a superare le diffidenze e i timori nei confronti dello sconosciuto e del diverso. Alle volte sembra che questo scenario è distante da noi e possiamo sentirci al riparo da situazioni limite come queste, ma le nostre città e paesi sono ormai ambienti multietnici, dove l’integrazione non sempre è cosa ben riuscita, può accadere infatti che si viva gli uni accanto agli altri come estranei. Questa storia, mi chiedo, se non riservi a noi religiosi in particolar modo il compito di promuovere il dialogo e l’incontro in nome dell’unica paternità di Dio che ci fa fratelli. Il nostro percorso di formazione permanente Nel contesto globalizzato di oggi, allora, tutt’altro che marginali rispetto alla grande storia degli uomini, noi consacrati possiamo essere un lievito che fermenta la massa, o un piccolo seme di senape che produce germogli frondosi nel vasto campo che è il mondo. Il nostro percorso di formazione permanente, assume pertanto un compito importante in vista di una presa di coscienza del nostro ruolo nella compagine della Chiesa e del mondo contemporaneo. La rilettura della nostra storia plurisecolare proposta da p. Luigi Pellegrini lo scorso 11 dicembre a Pescara, ha voluto rispondere proprio a questo fine. Quel lungo viaggio virtuale nel quale siamo stati sapientemente condotti non è riconducibile soltanto ad un fattore di circostanza. Se da una parte si è voluto certamente dar merito al paziente e lungo lavoro di trascrizione degli Annali manoscritti della nostra Provincia curata dai nostri confratelli Luigi Del Vecchio e Claudio Testoni di cui l’intervento di p. Luigi Pellegrini costituisce una corposa introduzione al prezioso documento storico, dall’altra si è voluto riproporre il passato per far luce sul presente e sulla nostra identità di frati cappuccini. Al proposito le parole del Ministro generale scritte nella recente lettera circolare “Identità e Appartenenza” le trovo esemplificative ed efficaci per esprimere questo contenuto: «La nostra identità si è formata nel tempo, i secoli della nostra storia sono stati abitati da uomini che attraverso la loro vita e la loro dedizione a Cristo e alla Chiesa hanno dato un volto al nostro Ordine. La nostra identità la possiamo trovare descritta nei documenti e nei testi di ogni genere prodotti all’interno dell’Ordine, ma essa appare in modo decisamente più evidente dall’esperienza umana e spirituale vissuta dai nostri confratelli che ci hanno preceduto. […] Questa conoscenza rafforza il senso di appartenenza alla nostra famiglia e ne siamo fieri. E’ per me motivo di preoccupazione quando incontro frati o giovani prossimi alla professione perpetua che hanno una conoscenza molto superficiale della nostra storia o della Circoscrizione a cui appartengono e ancor peggio quando si afferma che queste cose

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Lettera  circolare  n°  10/2015  

 

     

A  tutti  i  frati  cappuccini    della  Provincia  d’Abruzzo  

Loro  sedi  Fratelli  cari,  

                                               ci   siamo   introdotti  da  pochi  giorni  nel  nuovo  anno  e   lo  scenario  di  questo  primo  scorcio   del   2015   si   è   già   tragicamente  macchiato   di   sangue   con   l’efferato   attentato   terroristico   alla  sede   del   giornale   Charlie   Hebdo   a   Parigi.   Dai   commenti   della   stampa   e   dei   media   si   evidenzia   la  complessità  del  nostro  mondo  globalizzato  agitato  da  tensioni  che  possono  ingenerare  anche  fenomeni  d’involuzione   nel   delicato   processo   d’integrazione   pacifica   delle   culture   e   convivenza   delle   fedi  religiose.   Ho   sentito   spesso   ripetere   nelle   rubriche   culturali   alla   radio   lo   slogan   “più   cultura,   meno  paura”,   per   dire   come   la   conoscenza   reciproca   può   aiutare   a   superare   le   diffidenze   e   i   timori   nei  confronti   dello   sconosciuto   e   del   diverso.   Alle   volte   sembra   che   questo   scenario   è   distante   da   noi   e  possiamo   sentirci   al   riparo   da   situazioni   limite   come   queste,  ma   le   nostre   città   e   paesi   sono   ormai  ambienti  multietnici,   dove   l’integrazione  non   sempre  è   cosa  ben   riuscita,   può  accadere   infatti   che   si  viva  gli  uni  accanto  agli  altri  come  estranei.  Questa  storia,  mi  chiedo,  se  non  riservi  a  noi  religiosi   in  particolar  modo   il   compito  di  promuovere   il  dialogo  e   l’incontro   in  nome  dell’unica  paternità  di  Dio  che  ci  fa  fratelli.  

Il  nostro  percorso  di  formazione  permanente  

Nel  contesto  globalizzato  di  oggi,  allora,  tutt’altro  che  marginali  rispetto  alla  grande  storia  degli  uomini,  noi  consacrati  possiamo  essere  un  lievito  che  fermenta  la  massa,  o  un  piccolo  seme  di  senape  che   produce   germogli   frondosi   nel   vasto   campo   che   è   il   mondo.   Il   nostro   percorso   di   formazione  permanente,   assume   pertanto   un   compito   importante   in   vista   di   una   presa   di   coscienza   del   nostro  ruolo  nella  compagine  della  Chiesa  e  del  mondo  contemporaneo.    

La   rilettura   della   nostra   storia   plurisecolare   proposta   da   p.   Luigi   Pellegrini   lo   scorso   11  dicembre  a  Pescara,  ha  voluto  rispondere  proprio  a  questo  fine.  Quel  lungo  viaggio  virtuale  nel  quale  siamo  stati  sapientemente  condotti  non  è  riconducibile  soltanto  ad  un  fattore  di  circostanza.  Se  da  una  parte   si   è   voluto   certamente   dar   merito   al   paziente   e   lungo   lavoro   di   trascrizione   degli   Annali  manoscritti  della  nostra  Provincia  curata  dai  nostri  confratelli  Luigi  Del  Vecchio  e  Claudio  Testoni  di  cui   l’intervento   di   p.   Luigi   Pellegrini   costituisce   una   corposa   introduzione   al   prezioso   documento  storico,  dall’altra   si   è  voluto   riproporre   il  passato  per   far   luce   sul  presente  e   sulla  nostra   identità  di  frati   cappuccini.   Al   proposito   le   parole   del   Ministro   generale   scritte   nella   recente   lettera   circolare  “Identità  e  Appartenenza”  le  trovo  esemplificative  ed  efficaci  per  esprimere  questo  contenuto:  

«La  nostra  identità  si  è  formata  nel  tempo,  i  secoli  della  nostra  storia  sono  stati  abitati  da  uomini  che  attraverso  la  loro  vita  e  la  loro  dedizione  a  Cristo  e  alla  Chiesa  hanno  dato  un  volto  al  nostro  Ordine.  La   nostra   identità   la   possiamo   trovare   descritta   nei   documenti   e   nei   testi   di   ogni   genere   prodotti  all’interno   dell’Ordine,   ma   essa   appare   in   modo   decisamente   più   evidente   dall’esperienza   umana   e  spirituale  vissuta  dai  nostri  confratelli  che  ci  hanno  preceduto.  […]  Questa  conoscenza  rafforza  il  senso  di  appartenenza  alla  nostra  famiglia  e  ne  siamo  fieri.  E’  per  me  motivo  di  preoccupazione  quando  incontro  frati   o   giovani   prossimi   alla   professione   perpetua   che   hanno   una   conoscenza  molto   superficiale   della  nostra  storia  o  della  Circoscrizione  a  cui  appartengono  e  ancor  peggio  quando  si  afferma  che  queste  cose  

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non  sono  importanti!  Ritengo  che  la  nostra  storia  e  la  nostra  tradizione  devono  essere  fonte  di  ispirazione  per  le  scelte  e  gli  orientamenti  futuri».  

 Per   un   senso   di   continuità   e   completezza   del   quadro   storico   trovo   molto   importante,   il  

racconto  che  farà  seguito  a  quanto  già  esposto  da  p.  Luigi  Pellegrini,  nel  prossimo  incontro  che  avremo  a  Pescara  Colli   giovedì  29   gennaio  prossimo,   condotto   questa   volta   da  p.   Luigi  Del  Vecchio,   il   quale  completerà   lo   sguardo   retrospettivo   alla   secolare   vicenda   cappuccina   in   Abruzzo,   mediante  l’illustrazione   essenziale   di   eventi   e   protagonisti   degli   ultimi   settant’anni   della   nostra   storia.   Se  vogliamo,  sarà  anche  più  avvincente,  perché  ci  farà  sentire  più  direttamente  coinvolti.  

 Cari  fratelli  trovo  di  fondamentale  importanza  il  lavoro  che  andremo  a  svolgere  di  qui  in  avanti,  

soprattutto  negli   incontri  zonali,  perché  se  da  una  parte   il  ministero  del  governo  che  mi  è  chiesto  di  esercitare  insieme  al  Consiglio  provinciale  non  può  accontentarsi  di    gestire  semplicemente  l’esistente,  così  dall’altra,  la  fraternità  provinciale  non  può  rimanere  miope  di  fronte  alla  realtà  attendendo  solo  il  naturale  evolversi  degli  eventi.  Oggi  è   il  momento  propizio,   la  grande  opportunità,  è  un  momento  da  non  sprecare,  nel  quale  ognuno  di  noi,  per   la  responsabilità  che  Dio  e   la  storia  gli  hanno  consegnato  deve  offrire  il  proprio  contributo.  

L’Anno  della  Vita  consacrata  

L’anno   della   vita   Consacrata,   inaugurato   alla   vigilia   dell’Avvento,   è   un   motivo   ulteriore   per  entrare   in  questo   spazio  di   riflessione  e  di   conversione  al   fine  di   ritrovare   la   freschezza  della  prima  comunità  dei  discepoli,  che  non  ha  paura  di  fare  il  primo  passo,  che  guarda  al  futuro  non  pensandolo  morente,  ma   nascente.   L’atteggiamento   col   quale   ci   ha   introdotti   Papa   Francesco   in   questo   anno   di  grazia  è  proprio  quello,  infatti,  di  chi  guarda  al  passato  della  Vita  religiosa  con  gratitudine,  senza  inutili  nostalgie,  per  immergersi  nel  presente  con  passione  e  protendersi  al  futuro  con  speranza1.  

Un  anniversario  importante  

In   questo  mese   di   gennaio   non  può  passare   inosservato   l’anniversario   del   terremoto   che   un  secolo   fa   devastava   la  Marsica  mietendo  più  di   trentamila   vittime;   tra   queste   innumerevoli   persone  ricordiamo  anche  i  confratelli  cappuccini  che  abitavano  i  conventi  di  Avezzano  e  Luco  ne’  Marsi  che  in  questa   particolare   circostanza   desidero   ricordare.   Ad   Avezzano   morirono:   Candido   Mannella   da  Ateleta,  sacerdote  predicatore  di  anni  31  e  r.  15;  Bernardo  Bianchi  da  Villavallelonga,  sacerdote  di  età  39,  r.  21;  Pietro  Pea  da  Balsorano  di  anni  35  e  r.  17;  Angelo  Baldassarre  da  Morrea,  laico  di  età  61  e  r.  31;  Raffaele  Lucilli  da  Paganica,  laico  di  età  37  e  r.12;  Remigio  Pendenza  da  Sorbo,  laico  di  età  34  e  r.  6.  Luco  ne’  Marsi:  Angelo  Marucci  da  Monticchio  di  età  45  e  r.  23.  A  seguito  del  disastroso  terremoto  del  1915,  abbandonato  il  tradizionale  luogo  di  santa  Maria  di  Vico,  i  cappuccini  d’Abruzzo  acquistarono  un  terreno  edificabile  alle  falde  del  Monte  salviano  e  qui  costruirono  il  nuovo  convento  grazie  alle  offerte  dei  fedeli  e  ad  una  generosa  elargizione  di  papa  Benedetto  XIV,  potendolo  inaugurare  così  il  1  maggio  1920.  A  distanza  di  cento  anni  dal  terremoto  della  Marsica,  nella  città  dell’Aquila  i   frati  cappuccini,  a  Dio   piacendo,   faranno   ritorno   nel   proprio   convento   a   conclusione   dei   lavori   di   consolidamento   e  ripristino,   a   seguito  del   sisma  del  2009.  Una  provvidenziale   coincidenza   che  alla   tragedia   segua  una  generosa   solidarietà,   che   allora   come  oggi   permette   la   continuazione  della   vita   e   della   presenza   dei  frati  cappuccini  nelle  nostre  città.  

 Comunicazioni      Nella  scorsa  riunione  comunicavo  alcune  notizie  che  ritengo  utile  trasmettere  per  iscritto  per  

darne  carattere  di  ufficialità  e  per  renderli  noti  agli  assenti.  

Ø Il  nostro  confratello  fra  Raffaele  Maria  Rollo  lo  scorso  11  novembre  ha  conseguito  la  licenza  in  filosofia   presso   la   Pontificia   Università   Gregoriana,   ora   per   ragioni   personali   ha   chiesto   un  

                                                                                                               1  Cfr.  Lettera  apostolica  di  Papa  Francesco  “A  tutti  i  Consacrati”,  Città  del  Vaticano  21  novembre  2014.  

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periodo  di  “assenza  dalla  casa  religiosa”  (Can.  665  §1).  Gli  formuliamo  gli  auguri  più  cari  per  un  proficuo  tempo  di  riflessione.      

Ø Il   20   novembre   2014   a   Viterbo   si   sono   riuniti   per   la   prima   volta   i   Consigli   delle   Province  d’Abruzzo,  del  Lazio  e  dell’Umbria  per  trattare  insieme  il  tema  dell’unificazione  delle  Province.  Pur  non  essendo  mancate   le  perplessità  e   le  domande  per   l’inedito  scenario  che  si  prospetta,    sono   stati   valutati   anche   quegli   aspetti   positivi   che   immettono   linfa   nuova   e   accendono  speranza  per  un  futuro  da  costruire  insieme.  

 Ø La  Società  Falco  S.r.l.   che   l’11  novembre  2013  ha  assunto   la  gestione  del  bar-­‐caffetteria  della  

Casa  del   pellegrino  di  Manoppello,   purtroppo  per   sopraggiunte  difficoltà   interne   alla   Società  stessa  ha  dovuto  rinunciare  all’attività.  Di  comune  accordo,  pertanto  si  è  giunti  alla  risoluzione  del   contratto   e   il   15   novembre   è   avvenuta   la   riconsegna   dei   locali   senza   che   la   Provincia  subisse  danni  di  natura  economica.  Il  Consiglio  sta  maturando  nuove  prospettive  di  gestione.  

 Ø Il  30  novembre  2014  l’OFS  d’Abruzzo  ha  celebrato  il  3°  Capitolo  elettivo  al  Centro  Emmaus  di  

Pescara   per   eleggere   il   nuovo   Consiglio  Regionale.   Per   conoscenza   vi   trasmetto   i   nominativi  degli  eletti:  Maria   Grazia   Visini    Ministra   regionale    (Cappuccini   Pescara);   Mariachiara   Raglione   vice  Ministro  (Conventuali  Brecciarola);  Pino  Ginaldi   segretario  (Conventuali  Pescara);  Cristina  Di  Pietro  (Minori   Teramo);   Maria   Grazia   Ciarciaglini    (Conventuali   Chieti);   Stefania  Muci    (Conventuali  L’Aquila  san  Pio  X);  Alessandro  Fusco  (Conventuali  Brecciarola).    

Nell’attesa  di  rivedervi  a  Pescara  il  29  gennaio  prossimo  vi  saluto  con  fraterno  affetto.    

 L’Aquila,  25  gennaio  2015  Festa  della  Conversione  di  San  Paolo    

fra  Carmine  Ranieri      

____________________________  vostro    Ministro  e  servo  

 

   

         

   

         

       

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