ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del...

15
ReCULM Guida ReCULM per la Formazione O2-A2 “Sviluppo dei materiali didattici e linee guida per VET"

Transcript of ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del...

Page 1: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

ReCULM

Guida ReCULM per la Formazione O2-A2 “Sviluppo dei materiali didattici e linee guida per VET"

Page 2: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

2

Febbraio 2018

Acronimo del progetto: ReCULM

Nome del progetto: Un corso VET per mediatori interculturali per affrontare l’esigenza di

competenze nella crisi dei rifugiati

Codice del progetto: 2016-1-EL01-KA202-023714

Informazioni sul documento

Nome ID del documento: ReCULM_O2-A2_ ReCULM Trainer's Guide_<2018-02-15>

Titolo del documento: Guida ReCULM per la Formazione

Tipo di produzione: Intellectual Output O2

Data di consegna: 15/02/2018

Titolo dell’attività: O2-A2 “Sviluppo di materiali didattici e linee guida per VET

Leader dell’attività: UAL

Livello di diffusione: aperto

Esclusione di responsabilità Il supporto della Commissione Europea nella produzione di questa

pubblicazione non rappresenta un’approvazione dei contenuti, che rispecchiano soltanto le opinioni degli

autori; pertanto la Commissione non potrà essere ritenuta responsabile per qualsivoglia utilizzo che si

faccia delle informazioni in essa contenute.

Page 3: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

3

Sommario

1. Introduzione .................................................................................................................................................. 4

2. Materiali Didattici .......................................................................................................................................... 5

2.1. Introduzione ........................................................................................................................................... 5

2.1.1 Slide .................................................................................................................................................. 5

2.1.2 Link .................................................................................................................................................... 6

2.2 Contenuto dei moduli .............................................................................................................................. 7

3. Strumenti di valutazione ............................................................................................................................. 13

3.1. I casi studio ........................................................................................................................................... 13

3.2. Domande di valutazione ....................................................................................................................... 15

Page 4: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

4

1. Introduzione Questo documento, denominato “Guida alla Formazione ReCULM” contiene i materiali didattici e gli strumenti di valutazione utili alla formazione MOOC sviluppata nell’ambito del Progetto Erasmus + ReCULM Up skilling Cultural Mediation (www.reculm.eu/it/), in specifico i contenuti sviluppati in relazione all’“Intellectual output O2-A2: “Development of training materials & VET integration guidelines". La finalità di questa guida è di presentare i materiali e strumenti didattici (Slides), e la metodologia di valutazione (casi studio e domande di valutazione). Questi strumenti sono pensati per i mediatori interculturali che intendono aggiornarsi o acquisire nuove competenze per migliorare il proprio lavoro con i rifugiati, per gli studenti che si stanno formando come mediatori, e per le organizzazioni che si occupano di formazione di queste professionalità (istituzioni accademiche, ONG, ecc.). Questo documento e i materiali e gli strumenti didattici allegati sono stati elaborati dall’Università di Almerìa (Spagna) e dall’Università di Modena e Reggio Emilia (Italia), con il supporto degli altri partner del progetto ReCULM (l’Università di Glasgow nel Regno Unito e il Centro Nazionale per la Ricerca Sociale - EKKE - in Grecia). La struttura del documento è la seguente: nella prima parte, sono esposti i contenuti del corso modulare; nella seconda, sono presentati gli strumenti di valutazione del Progetto ReCULM, che includono i casi studio e i questionari di valutazione.

Page 5: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

5

2. Materiali Didattici

2.1. Introduzione

I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase precedente del progetto: un’indagine sui mediatori svolta nei 4 Paesi partner del progetto: Grecia, Italia, Spagna e Regno Unito. Il corso modulare consiste in 6 unità di apprendimento (Moduli) i cui contenuti sono strutturati in 5 temi, presentati in forma di slide. In specifico ciascun tema è articolato in un numero di slide compreso tra 10 e 40. Questi contenuti sono messi a disposizione dei mediatori e degli enti di formazione attraverso la pagina web del progetto, e vi si può accedere liberamente e gratuitamente. I contenuti dei moduli e le slide sono stati elaborati dall’Università di Almerìa.

2.1.1 Slide

Le slide sono strutturate come si può vedere nell’immagine sotto. Includono dunque, per ciascuna tematica: il titolo, il sommario, i contenuti e risorse aggiuntive, la bibliografia e gli altre fonti di riferimento utili.

Page 6: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

6

2.1.2 Link

Le slide contengono link a contenuti esterni come video, piattaforme, immagini e documenti che forniscono informazioni aggiuntive, in caso gli studenti siano interessati ad approfondire alcuni contenuti.

Questi link normalmente sono inseriti in basso, a destra o a sinistra della slide, seguiti dai simboli che si vedono nell’immagine sopra, che indicano di che tipo di contenuto si tratta (immagini, siti, video, documenti).

Page 7: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

7

2.2 Contenuto dei moduli

Di seguito sono presentati i materiali e i contenuti dei diversi temi. Modulo 1. Elementi di base sulle migrazioni, i rifugiati e il quadro legale in cui si inseriscono Mappa dei contenuti

Temi Contenuti N. Slide

1. Analisi dei più recenti flussi migratori (XXI secolo)

I. Introduzione a fenomeno delle migrazioni II. Il caso dell’Europa

23

2. Concetti e terminologia I. Definizioni (Apolidi, sfollati interni, stranieri, ecc.) II. I termini e diciture (Gli Accordi di Schengen, Resettlement, accordi per la Riammissione, ecc.)

10

3. I rifugiati: contesti d’origine, conflitti interni, caratteristiche culturali e sociali

I. Cos’è un rifugiato? II. Da dove vengono i rifugiati? III. Perché arrivano qui? IV. Dove sperano di andare? Dove in realtà arrivano? V. La risposta dell’UE alla crisi dei rifugiati

21

4. Quadro di riferimento legale e politico nazionale ed Europeo

I. I diritti umani II Cos’è la protezione internazionale? III. La protezione internazionale in Europa IV. La protezione in Spagna, Regno Unito, Grecia e Italia

41

5. Provvedimenti speciali e protocolli per il supporto a gruppi vulnerabili

I. Cosa si intende per gruppi vulnerabili? II. La protezione internazionale dei gruppi vulnerabili nel Sistema Europeo comune di Asilo III. La protezione dei gruppi vulnerabili in Grecia, Italia, Spagna e Regno Unito IV. Informazioni aggiuntive e di approfondimento (Tematiche 4 e 5)

34

Totale 129

Page 8: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

8

Modulo 2. Diversità culturale e relazioni interetniche Mappa dei contenuti

Temi Contenuti N. Slide

1. Cultura e diversità I. Cos’è la cultura? II. Cosa si intende per socializzazione? III. Il concetto di diversità e la diversità culturale IV. Il pluralismo culturale e l’interculturalità

19

2. Elementi di psicologia sociale e teorie socio-cognitive

I. Elementi di psicologia sociale II. La cognizione sociale

22

3. Teoria delle rappresentazioni sociali: stereotipi e pregiudizi

I. Le rappresentazioni sociali II Gli stereotipi III. I pregiudizi

20

4. Migrazione e acculturazione

I. Etnia, etnocentrismo e relativismo culturale II. Integrazione sociale III. Acculturazione

18

5. Esclusione sociale e discriminazione

I. Introduzione II. La discriminazione III. L’indagine International Comparative Study of Ethnocultural Youth (ICSEY) IV. Teorie sulla discriminazione e il pregiudizio. Il nuovo razzismo. V. La discriminazione degli immigranti e dei rifugiati e la risposta dell’Unione Europea VI. L’esclusione sociale

26

Totale 105

Page 9: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

9

Modulo 3. Gestione del conflitto: definizione, prevenzione e risoluzione. Il conflitto interetnico Mappa dei contenuti

Temi Contenuti N. Slide 1. Modelli e tecniche la facilitazione in contesti comunitari comunità e l’inclusione

I. Introduzione: l’inclusione sociale II. La promozione dell’inclusione sociale III. Rimozione degli ostacoli all’inclusione sociale IV. Gli obiettivi di integrazione per I rifugiati

14

2. Introduzione al conflitto I. Definizioni di conflitto II. Teorie del conflitto III. Le cause del conflitto IV Tipi di conflitto

15

3. Aspetti psicologici e socio-culturali del conflitto: il conflitto interetnico

I. I conflitti nel contesto multi-culturale II. La prospettiva della Cultural Variability III. Stili di risoluzione del conflitto interculturale

16

4. Analisi del contesto conflittuale

I. Cos’è l’analisi del conflitto? II. Le parole-chiave III. Strumenti per l’analisi del conflitto

16

5. Modelli e tecniche di prevenzione e gestione positive del conflitto nella mediazione interculturale

I. La gestione efficace del conflitto II. Spunti di riflessione per la gestione del conflitto dal punto di vista culturalmente individualistiche in culture collettivistiche III. Spunti di riflessione per la gestione del conflitto dal punto di vista collettivistico in culture individualistiche IV. Gestione positiva del conflitto nella mediazione interculturale

16

Totale 77

Page 10: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

10

Modulo 4. Elementi sul benessere psicologico e la salute socio-emotiva dei rifugiati. Strategie di supporto ai gruppi e la cura di sé dei mediatori Mappa dei contenuti

Temi Contenuti N. Slide

1. Introduzione alla psicologia

I. Gli atteggiamenti II. I comportamenti III. La personalità IV. La motivazione V. Le emozioni

16

2. Il profilo psicologico dei migranti, dei rifugiati e dei gruppi vulnerabili

I. Introduzione II. Elementi di psicologia degli adulti III. Elementi di psicologia dei minori IV. Elementi di psicologia dei gruppi vulnerabili V. L’impatto psicologico grave: i disturbi più comuni

29

3. Le competenze professionali utili al lavoro con i rifugiati

I. Introduzione II. Conoscenze III. Competenze IV. Abilità V. Raccomandazioni per il contatto con i rifugiati

24

4. Tecniche e strumenti per la cura di sé e il miglioramento delle abilitò professionali dei mediatori interculturali

I. Introduzione II. Lo stress III. Il burn-out IV. L’ira e l’aggressività V. L’intelligenza inter-personale VI. Dalla cura di sé alla cura del gruppo

18

5. Tecniche e strumenti per il lavoro con i rifugiati e i richiedenti asilo

I. Introduzione II. L’intervento sugli adulti III. L’intervento sui minori IV. L’intervento sui gruppi vulnerabili V. Il primo soccorso e il primo supporto psicologico (APA)

28

Totale 115

Page 11: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

11

Modulo 5. Comunicazione e interpretariato nei contesti della mediazione interculturale Mappa dei contenuti

Temi Contenuti N. Slides 1. Teorie e modelli della comunicazione

I. Cosa significa comunicare? II. Le caratteristiche della comunicazione III. Elementi della comunicazione

22

2. Tecniche di comunicazione dei contesti interculturali

I. Introduzione II. Cosa si intende per comunicazione interculturale? III. Aspetti chiave della comunicazione interculturale IV Strategie di comunicazione interculturale V. Aspetti culturali nella comunicazione verbale VI. Aspetti culturali nella comunicazione non verbale

22

3. Competenze e valori utili a comunicare con attori sociali diversi

I. Introduzione II. Modello delle competenze comunicative interculturali III. Le dimensioni IV. Formazione delle competenze comunicative

25

4. L’interpretariato nella mediazione interculturale

I. Introduzione II. L’interpretariato nelle aree specialistiche III. Tipi di interpretariato IV. L’interprete V. Strategie per un interpretariato accurato

22

5. Codice deontologico dell’interpretariato

I. Introduzione II. Deontologia III. Differenza concettuale tra etica e deontologia IV Deontologia e principi etici nella professione dell’interprete V. L’interpretariato nel settore della salute VI. L’interpretariato in Grecia, Spagna, Italia e Regno Unito

18

Totale 109

Page 12: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

12

Modulo 6. La pratica della mediazione interculturale con i rifugiati Mappa dei contenuti

Temi Contenuti N. Slide 1. La mediazione interculturale nel contesto europeo

I. La mediazione interculturale (IM): contest, definizione, modelli e principi II. La mediazione interculturale (IM) in Europa III. Esperienze e pratiche di mediazione interculturale in Europa

23

2. Il mediatore interculturale I. Il profilo del mediatore II. Programma, fasi, azioni e tecniche III. Aree di intervento nel lavoro con persone e famiglie in Grecia, Italia, Spagna e Regno Unito

20

3. Relazioni e coordinamento del mediatore con altre professionalità

I. I limiti del ruolo dei mediatori e l’importanza di comprendere quado delegare il caso II. Il ruolo dei diversi professionisti nei team multidisciplinari in diversi settori III. Il gruppo di lavoro: introduzione all’importanza del team di professionisti IV. Gli aspetti di base del lavoro in team

13

4. Tecniche per il lavoro di comunità

I. Introduzione II. Valutazione III. Interventi di sensibilizzazione

20

5. Il codice deontologico dei mediatori interculturali

I. Introduzione II. I principi base del codice deontologico III. Regole generali per la condotta professionale IV. Codice deontologico della mediazione interculturale in Grecia, Italia, Spagna e Regno Unito V. Questioni deontologiche specifiche nel settore sanitario

13

Totale 89

Page 13: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

13

3. Strumenti di valutazione

3.1. I casi studio

I casi studio sono stati elaborati dall’Università di Modena e Reggio Emilia a partire dalle interviste realizzate con i mediatori e altri esperti di mediazione. Le interviste sono state realizzate dai partner del progetto ReCULM nei rispettivi Paesi: l’Università di Modena e Reggio Emilia in Italia, l’Università di Almerìa in Spagna, l’Università di Glasgow nel Regno Unito e il Centro Nazionale per la Ricerca Sociale (EKKE) in Grecia. I casi studio sono pensati come strumenti didattici per stimolare la riflessione e rinforzare le conoscenze, competenze e abilità dei mediatori acquisite tramite il corso ReCULM. Si tratta di descrizioni di situazioni che i mediatori si trovano comunemente ad affrontare nella loro quotidianità e dilemmi riguardanti la loro professione e le pratiche della mediazione. Una parte di essi è dedicata a problematiche che riguardano i rifugiati e i richiedenti asilo. Si compongono di tre parti: la descrizione di uno scenario o una riflessione sulla mediazione, una breve sintesi che aiuta il lettore a focalizzare i temi emergenti, alcune domande per stimolare riflessioni, considerazioni o dibattito. I casi studio e le relative domande possono essere selezionati a seconda delle diverse finalità o strategie didattiche. Possono essere usati per la formazione o l’auto-formazione o nei gruppi per favorire il dibattito sulla mediazione. Come si può vedere nella seguente tabella, tutti i casi studio sono collegati ai moduli del corso, che significa che sono pensati per supportare la riflessione sui temi trattati dai moduli. Ciascun caso studio può essere collegato a diversi moduli per via delle molteplici tematiche che consente di trattare. Casi diversi, infine, possono far emergere questioni e riflessioni simili.

Moduli del corso ReCULM I casi studio di riferimento

1. Elementi di base sulle migrazioni, i rifugiati e il quadro legale in cui si inseriscono

Casi 13, 17, 18, 29, 30, 31, 32, 34, 35, 37, 39

2. Diversità culturale e relazioni interetniche Casi 2, 3, 7, 9, 12, 17, 19, 20, 21, 22, 24, 26, 27, 31, 32, 33, 35, 36, 37, 40

3. Gestione del conflitto: definizione, prevenzione e risoluzione. Il conflitto interetnico

Casi 1, 2, 7, 22, 24, 26, 29, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 40

4. Elementi sul benessere psicologico e la salute socio-emotiva dei rifugiati. Strategie di supporto ai gruppi e la cura di sé dei mediatori

Casi 3, 4, 5, 6, 8, 10, 11, 14, 17, 20, 23, 28, 39

5. Comunicazione e interpretariato nella mediazione interculturale Casi 1, 2, 3, 4, 9, 12, 15, 16, 18, 19, 20, 25, 32, 38

6. La pratica della mediazione interculturale con i rifugiati Casi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 10, 11, 13, 14, 15, 21, 22, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40

Page 14: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

14

A titolo di esempio, si propone di seguito uno dei 40 casi studio che fanno parte degli strumenti di valutazione del corso ReCULM.

Profilo professionale, limiti e collaborazione con altre professionalità UN BREVE RACCONTO SULLA MEDIAZIONE Occorre che i mediatori che collaborano con altre figure professionali – come medici, psicologi, operatori sociali e così via – siano consapevoli del limite del proprio ruolo. Qualche volta, i mediatori che hanno lavorato in ambito sanitario e hanno affrontato svariati casi si sentono nella posizione di prendere l’iniziativa di consigliare i rifugiati su questioni relative alla salute senza il permesso dei medici o dello staff sanitario. Soprattutto se i mediatori provengono dallo stesso Paese e dalla stessa cultura, i rifugiati confidano nel mediatore più che sullo staff sanitario e prendono seriamente i loro consigli. Queste iniziative da parte del mediatore mettono a rischio la vita dei rifugiati e creano tensioni e problemi di comunicazione nel gruppo dei professionisti che lavorano a supporto dei rifugiati (Esperto di Rifugiati, ONG di ambito medico sanitario, Grecia). QUAL È IL PUNTO Questo racconto spiega quanto possa essere difficile per i mediatori definire i propri compiti e limiti del proprio ruolo rispetto alle altre figure professionali, in questo caso allo staff medico sanitario. Si sottolinea dunque l’importanza di acquisire la consapevolezza delle diverse competenze come parte del ruolo di mediatore, con la finalità di evitare, da un lato, i rischi per la salute dei rifugiati, che confidano nei mediatori – soprattutto se vengono dallo stesso Paese – e seguono i loro consigli; dall’altro, conflitti di ruolo nel team di lavoro. ALCUNI SPUNTI DI RIFLESSIONE - Sei d’accordo con le considerazioni proposte dal narratore sul ruolo dei mediatori? Pensi che la capacità di assumere un ruolo neutrale sia un requisito professionale importante per i mediatori? - Hai mai sperimentato o osservato conflitti relativi alla definizione dei reciproci limiti professionali? Se sì, in che modo ti sei comportato in questa situazione? - Pensi che l’appartenenza allo stesso Paese possa essere problematica per la costruzione di una relazione equilibrata tra mediatori e beneficiari? - Che vantaggi e svantaggi può creare per gli immigrati il supporto di un mediatore che proviene dal loro stesso Paese? - Quali potrebbero essere le difficoltà per un mediatore che si trova a lavorare con persone che provengono dal suo stesso Paese?

Page 15: ReCULM...5 2. Materiali Didattici 2.1. Introduzione I materiali elaborati nella fase O2-A2 del Progetto ReCULM sono stati sviluppati a partire dai risultati ottenuti in una fase …

15

3.2. Domande di valutazione

Le domande&risposte del corso ReCULM sono state elaborate dall’Università di Modena e Reggio Emilia (Moduli 1, 3, 5, 6) e dall’Università di Almerìa (Moduli 2, 4). Si tratta di strumenti didattici che possono essere utilizzati dai mediatori stessi per l’auto-valutazione o dagli insegnanti che si occupano della loro formazione, a fini valutativi. Il loro scopo è di rinforzare le conoscenze dei mediatori e contribuire a migliorare le competenze acquisite tramite il corso di formazione ReCULM. Sono direttamente collegate ai 6 moduli del corso. Per ciascun modulo sono previste 18 domande a risposta chiusa, dunque si tratta di 108 domande in totale. Possono anche essere selezionate dai mediatori, formatori e insegnanti, a seconda delle finalità e strategie didattiche. Per ciascuna domanda sono previste tre risposte, che possono essere: tutte corrette, due corrette o solamente una corretta. Per ciascuna risposta corretta viene indicata la fonte - modulo, tema e numero slide di riferimento – all’interno del corso in cui trovare le relative spiegazioni e informazioni più approfondite. Di seguito si presenta un esempio di domanda di valutazione.

DOMANDE E RISPOSTE PER LA VALUTAZIONE – MODULO 1 D1. Secondo le Nazioni Unite, quali sono i tre elementi dalla cui combinazione dipendono i diversi tipi di mobilità e che stabiliscono chi è un migrante e chi non lo è? □ a) Cambio di residenza (Spazio), Tempo di permanenza nella destinazione, e Motivazione dello spostamento. □ b) Condizioni legali, capacità di auto-sostegno economico, stabilità abitativa. □ c) Paese d’origine, Paese di destinazione e condizioni legali. D2. (...) RISPOSTE CORRETTE: MODULO 1 D1. a) Cambio di residenza (Spazio), Tempo di permanenza nella destinazione, e Motivazione dello spostamento. Fonte: Modulo 1, Tema 1, Slide 4, 5 e 6. D2. (...)