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T.T.D. dell’attività motoria adattata

L’allievo che non ha percorso da solo almeno la metà del cammino, non ha appreso

nullasocrate

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ipcinternational paralympic

committee

www.paralympic.org

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IPC

• È la struttura di governo del movimento paralimpico

• Organizza le olimpiadi estive ed invernali

• Funziona come federazione internazionale per 9 sports

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• 161 stati membri

• 4 federazioni sportive internazionali (ISOD)

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• Collaborazione tra il CIO (comitato internazionale olimpico) e l’IPC sostanzialmente per l’organizzazione dei giochi paralimpici che si svolgono nella stessa sede dei giochi olimpici le settimane a seguire

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• Il governo e l’organizzazione dei 26 sport paralimpici è così strutturato

• 9 sports sotto il governo dell’IPC

• I restanti sotto il controllo di federazioni internazionali (ISOD)

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IPC sports

• Sci alpino• Atletica• Biathlon• Sci di fondo• Hockey su ghiaccio su slitta• Sollevamento pesi• Tiro a segno• Nuoto• Danze sportiva su sedia a rotelle

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sci alpino

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atletica

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biathlon

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sci di fondo

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hockey su ghiaccio su slitta

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sollevamento pesi

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tiro a segno

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nuoto

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danza sportiva su sedia a rotelle

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organismi membri dell’IPC

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CPISRA

• associazioni internazionale sport e tempo libero per i disabili affetti da paralisi cerebrale (CP-ISRA) www.cpisra.org

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bocce

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football 7 c 7

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IBSA associazione internazionale sport non vedenti

• www.ibsa.es

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football 5 c 5

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goalball

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judo

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IWAS international wheelchair and amputee sport federation

• www.iwasf.com

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scherma su sedia a rotelle

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rugby su sedia a rotelle

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INAS-FIDFederazione sportiva internazionale disabili affetti da

deficit intellettivi

• www.inas-fid.org

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classificazione sportive nella disabilità

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• nella classificazione sportiva delle disabilità si procede tramite la valutazione dei sistemi funzionali

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tramite parametri specificati in precedenza vengono classificati gli atleti in base alle capacità funzionali.

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• vengono valutati il campo di movimento o la rispettiva efficacia e coordinazione muscolare

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• classificazione funzionale

• controllo medico per valutare il livello di disabilità in relazione ad uno sport

• l’esecuzione dell’atleta durante l’attività sportiva

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La classificazione viene affidata a specialisti con formazione medica

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sistemi di classificazione

• Natura e gravità della disabilità dell’atleta

• Capacità di svolgere compiti associati allo sport

• Prestazioni precedenti

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• esiste un sistema di classificazione su base anatomica che viene adattato ad ogni particolare disciplina

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esempio del basket in carrozzella

vi sono 5 classi principali di disabilità che corrispondono a punteggi. Viene calcolato il totale dei punti dei cinque atleti che si affrontano sul campo di gioco. Esso non deve superare 14 punti in qualsiasi momento del gioco

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sci nordico

• possibilità per gli atleti con gradi diversi di disabilità di gareggiare tra loro.

• sono formate 4 categorie:

• Posizione seduta

• In piedi

• Menomazioni della vista

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nuoto

• equipe addetta alla classificazione

• 1 medico

• 1 addetto alla classificazione tecnica del nuoto

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prova al banco

• prova dell’attrezzo: prova al banco che prevede la misurazione della forza muscolare, della coordinazione, del campo dei movimenti……

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prova in acqua

• l’addetto valuta la capacità di eseguire le partenze, le bracciate e le virate

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osservazione nelle competizioni

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apprendere facendo

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• l’attività motoria adattata è rivolta a diverse tipologie di soggetti con diverse problematiche: disabilità fisiche o psichiche, disturbi alimentari, terza età, tossicodipendenti…….

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• con tali soggetti, la migliore strategia per favorire l’apprendimento è il gioco perché permette il coinvolgimento di aspetti decisivi quali il corpo e i vissuti emotivi

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nello stesso momento il gioco è la miglior strategia per una adeguata valutazione del soggetto da parte dell’educatore

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• Ecco il primo elemento fondamentale nella gestione dei sostegni scolastici

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• Troppo spesso per decidere se il bambino/a ha bisogno dell’insegnante di sostegno ci si riferisce a fredde griglie di valutazione.

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• non esiste prima una percezione, che in seguito viene dipinta con un’emozione; il fatto stesso di andare incontro al mondo, e cioè la percezione, possiede già di per sé una forma emotiva intrinseca. Non può esistere percezione senza componente emotiva

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• la grande difficoltà dell’osservazione come strumento di conoscenza è che noi ci serviamo di una tavola di riferimento il più delle volte senza saperlo. Per questo è molto difficile osservare gli eventi senza attribuire loro qualcosa dei nostri sentimenti.

Wallon

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• E questa è una riflessione importantissima quando si decide e ci si accinge a fornire l’insegnante di sostegno ad un allievo.

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• non esiste apprendimento senza il coinvolgimento delle emozioni

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• le Emozioni sono parte integrante dei processi del ragionamento e della decisione nel Bene e nel Male

Damasio

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“la trama della nostra mente e del nostro comportamento è tessuta attorno a cicli continui di emozioni seguite da sentimenti di cui veniamo a conoscenza e che a loro volta generano nuove emozioni, in una polifonia continua che sottolinea e accompagna pensieri specifici nella mente e azioni specifiche nel comportamento”

Damasio

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• studi dimostrano che bambini nei primi mesi di vita presentano una gamma di emozioni simili a quelle dell’adulto

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• e’ l’emotività che organizza la geografia delle nostre rappresentazioni mentali che danno una certa inclinazione e tono alle nostre emozioni

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damasio

•marcatore somatico

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damasio

• Le aree prefrontali come dispositivi di classificazione e schedatura delle emozioni.

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• I soggetti con danni a tali zone cerebrali non sono in grado di dare un’etichetta (marcatore somatico) alle sensazioni che il corpo sperimenta

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• Per tale motivo ogni loro scelta o struttura di apprendimento non è guidata dall’esperienza degli eventi storici precedenti……

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• Tali pazienti ricordano il fatto, il profumo, il suono e ricordano anche il contesto e gli aspetti temporali, ma non sono in gradi di recuperare l’etichetta emotiva corrispondente, proprio perché il dispositivo di raccolta e classificazione è distrutto.

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• Queste informazioni sono centrali per capire e gestire l’attività con soggetti normalmente abili e non……

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• Le indicazioni sono che non esiste apprendimento che si stabilizza nel soggetto se privo di aspetti emotivi

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• Inoltre esistono apprendimenti che si stabilizzano collegati a marcatori somatici positivi o negativi ma mai neutri

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• La semplice ripetizione porta ad apprendimenti non stabili

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• Apprendimenti collegati a marcatori somatici negativi tendono ad essere evitati e non riprodotti.

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• Quindi l’azione dell’insegnante o dell’educatore o allenatore è un’azione di mediazione

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• Questa mediazione ha due mission principali

1) Intervenire nella zona di sviluppo prossimale (Vigotsky)

2) Tentare di colorare l’apprendimento con emozioni piacevoli (Damasio)

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• La mediazione può diventare più efficace se l’educatore invece di dare solo risposte si preoccupa di fare domande

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• La mediazione può diventare più efficace se è trascendente e cioè il suggerimento o l’indicazione che l’educatore fornisce non riguardano solo il qui ed ora ma possono essere riutilizzati anche in altri contesti di apprendimento.

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il pensiero non è trascendente ma dipende dal corpo e dal cervello; è parte del corpo. Il significato scaturisce da relazioni con funzioni e necessità del corpo. La mente non rispecchia la natura.

(Putnam, Millikam, Langacker, Lakoff, Johnson, Searle, Edelman)

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• la mente è tanto accuratamente modellata dal corpo e destinata a servirlo che dal corpo può scaturire una sola mente. Se non c’è corpo, non c’è mente. Per ogni corpo, mai più di una mente.

Damasio

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i modelli cognitivi sono creati dagli esseri umani e in questo senso sono idealizzati: sono, cioè, astrazioni. Essi dipendono tuttavia dalla formazione di immagini come risultato dell’esperienza sensoriale e dipendono anche dall’esperienza cinestesica, la relazione tra il corpo e lo spazio.

“Edelman”

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quel che è importante cogliere è che i modelli cognitivi idealizzati implicano incorporamento concettuale e questo si realizza mediante attività del corpo prima del linguaggio

“Edelman”

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• quindi il Q.E.è più importante del Q.I.

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impariamo a leggere

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conosciamo le emozioni

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il contatto con l’altro

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tra il 15° e il 18° mese, la competenza che i bambini mostrano negli incontri tra coetanei cresce rapidamente. I bambini si impegnano nell’imitazione speculare l’uno dell’altro ed effettuano con successo crescente interazioni complementari e reciproche, che sono veri e propri giochi a due, contrassegnati da divertimento e gratuità

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selettivitàse i bambini vanno fatti incontrare ad

intervalli regolari, dimostrano di preferire quasi sempre la compagnia dello stesso coetaneo. (coppie stabili di amici)

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il respiro come centro vitale dell’esistere dell’essere umano

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• respirare profondamente è sentire profondamente. Se respiriamo in profondità nella cavità addominale, quella regione si anima. Se la nostra respirazione non è profonda, reprimiamo certi sentimenti associati all’addome.

lowen

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• in questo tipo di attività è centrale insegnare a respirare ai nostri allievi

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ascoltare l’altro e ascoltare me stesso

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nelle attività in classe o nella valutazione in

studio sono coinvolti solo alcuni aspetti

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nell’attività di gioco e quindi motoria sono coinvolti numerosi aspetti a partire dagli apparati sensoriali, fino alla vasta gamma di emozioni che vanno a “colorare” l’apprendimento rendendolo stabile

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“ciò che veramente conta non può essere contato”.

W. Thompson

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• i valori dell’IO riguardano la soddisfazione che ci dà il conseguimento di un obiettivo; quelli corporei, invece, il piacere fisico che proviamo in una qualsiasi attività svolta con grazia. Se concentriamo tutta l’attenzione sul conseguimento dell’obiettivo, sacrifichiamo il piacere di muovere verso di esso.

Lowen

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bioenergetica

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• Il corpo non conosce il successo e l’insuccesso, queste sono funzioni dell’EGO. Il corpo conosce solo piacere e dolore

lowen

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con un nuovo gruppo

• disposizione in cerchio e partendo da uno ogni membro del gruppo dice il proprio nome e quello dei membri precedenti a lui nel cerchio

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confronto con gli atleti

• Che cosa è un’emozione?

• Si possono evitare le emozioni?

• Come fate a capire che state provando un’emozione?

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• alla fine di ogni esercizio domandare come si sentono, quali sono le emozioni predominanti

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grounding

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grounding di gruppo

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esercizi

• Camminare lentamente in contatto con se stessi, respiro e pavimento

Incontrando lo sguardo degli altriAd occhi chiusi e contattare gli altri con le

mani cercando di capire chi sonoAd occhi aperti

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il cieco

• A coppie uno guida e l’altro fa il cieco e viceversa. Il cieco viene tenuto per mano e fatto camminare lentamente per la palestra. Si consiglia a chi guida di entrare in contatto con il senso di responsabilità e al cieco con la capacità di affidarsi

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la scultura

• a coppie, uno modella il corpo dell’altro costruendo delle forme. La scultura si lascia modellare.

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massaggi

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abbandonarsi

• l’atleta si lascia cadere e il gruppo lo afferra e lo sostiene. Il trainer fa entrare in contatto l’atleta con la capacità di abbandonarsi e la fiducia nel confronto del gruppo

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• la capacità di contenersi è cosciente e volontaria e presuppone la capacità di lasciarsi andare. Se non ci si sa abbandonare perché il controllo è inconscio e strutturato nel corpo, non si può nemmeno parlare di autocontrollo come espressione cosciente del sé. In questo caso la persona non si contiene: è contenuta.

“Lowen”

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giochi di contatto

• Il gruppo si dispone in cerchio e a turno uno alla volta “rotola” appoggiandosi sulla parte posteriore del corpo dei compagni

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tappeto umano

• Un soggetto alla volta rotola sul corpo dei compagni disposto a tappeto.

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Ascolto le vibrazioni del mio respiro

Espansione Contrazione

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• La chiave della salute è vivere pienamente la vita del corpo. Significa che il sentire è più importante del fare, essere liberi più importante che essere ricchi e che il presente è sempre più importante del futuro

“lowen”

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• La paura ha un effetto paralizzante sullo spirito; congela il corpo contraendo i muscoli. Se questo stato persiste, il corpo si intorpidisce e non la si sente più. E’ la condizione in cui si trovano per la maggior parte le persone che vengono in terapia: sono depresse, ma non spaventate e neppure tristi. E’ compito del terapeuta metterle a contatto con la loro paura facendo in modo che avvertano le tensioni presenti nel corpo: quando tenteranno di riattivarne le zone contratte, proveranno paura