Post on 31-Oct-2020
1stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
FORMAZIONE NAZIONALE
Area tematica 2
PARTE B PARTE B �� INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) INCLUSIVA:INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) INCLUSIVA:
ASPETTI METODOLOGICI E DIDATTICI INCLUSIVI E ADATTATI ASPETTI METODOLOGICI E DIDATTICI INCLUSIVI E ADATTATI
(BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI, DISTURBI SPECIFICI APPRENDIMENTO, D(BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI, DISTURBI SPECIFICI APPRENDIMENTO, DISABILITAISABILITA’’) )
Stefania CAZZOLI Melissa MILANIFormia (IT) , 15�16/01/2016
2stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):APE):http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
������������
������������������������������ ���������������������������� � �����������������������
�������������������������������������������
������������������������������� ������ �����������!�����"�
� ������#����$�$��
3stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):APE):http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
������������
4stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
���������
�����������#��������������� %��������������#��������������� %����������� ��� ���
L’EDUCAZIONE FISICA ADATTATA è specializzazione dell’Educazione Fisica curriculare, per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES, DSA, Disabilità)” ��������������� �
APE è l’acronomimo di Adapted Physical Education.(ICSSPE, 2013)
L’APE è la specializzazione dell’Educazione Fisica che permette di progettare interventi didattici inclusivi e personalizzati. (Cazzoli, 2013).
La scuola italiana è inclusiva, tutti gli studenti frequentano le scuola regolare.
Tutti gli studenti partecipano alle classi regolari di Educazione Fisica.
L’Inclusione e la personalizzazione richiedono supporto normativo e adattamento metodologico�didattico.
Il supporto normativo dell’inclusione ha una lunga tradizione in Italia (da L.517/1977), la quale ha indicato il percorso di scolarizzazione inclusivo di tutti gli studenti nella scuola regolare. Successivamente specifici provvedimenti normativi hanno supportato l’inclusione degli studenti con “Disabilità”(L.104/1992), con “Disturbi Specifici Apprendimento.DSA” (L. 170/2010), con “Bisogni Educativi Speciali�BES” (MIUR CM 06/03/2013)
5stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free ����������%���������� ��� ���
Il diritto normativo dell’inclusione trova applicazione nella prassi didattica attraverso l’individualizzazione e la personalizzazione (da L. 53/2003).
La personalizzazione per l’inclusione degli ����������������� (BES; DSA; con Disabilità) nell’Educazione Fisica si basa su �����������
”��������� è progettato e realizzato al fine di mettere in contatto le esigenze motorie della persona per raggiungere il risultato desiderato. (Sherrill, 2004)
“������������������������������������� ��, significa cambiare e modificare,
in relazione ai dati osservati e alle potenzialità della persona,
al fine di raggiungere gli obiettivi di apprendimento comuni alla classe (Cazzoli, 2008)
La gestione dell’adattamento per l’Educazione Fisica Adattata (APE) Inclusiva
si basa su una vasta gamma di possibilit���!���������������. (L. 53/2003; L. 170/2010; MIUR CM 06/03/2013; L. 104/1992)
Nelle classi regolari di Educazione Fisica sono inclusi ����������������� con vasta variabilità di potenzialità.
L’insegnante, rimanendo nella progettualità delle attività motorie della classe, sceglierà gli adattamenti che ritiene più opportuni, efficaci e efficienti. (Cazzoli, 2016)
6stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
���������%���������� ��� ���
ADATTAMENTI SONO CAMBIAMENTI E MODIFICAZIONIADATTAMENTI SONO CAMBIAMENTI E MODIFICAZIONI (TIPOLOGIA)(TIPOLOGIA)
attività motoria specifica creata per una specifica tipologia di diddicoltà/disordine/disabilità
3� STRUTTURALE
riguarda regole e regolamenti2� TECNICO
riguarda la didattica, la metodologia di approccio e di lavoro
1� EDUCATIVO – METODOLOGICHE
Carta europea dello sport”,Consiglio d’Europa, Strasburgo 1987)
Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International of Physical Education, University of Bratislava, (peer reviewed) ISBN:978�
80�89324�05�7
7stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
����������%���������� ��� ���
ADATTAMENTI SONO CAMBIAMENTI E MODIFICAZIONIADATTAMENTI SONO CAMBIAMENTI E MODIFICAZIONI (INTENSITA(INTENSITA’’))
(De Potter, 2003)
Analisi del compito (Task analisys)*(1)3. MODIFICAZIONI CONSIDEREVOLI
Adattamenti attrezzature,regole, ruoliC2. MODIFICAZIONI MODERATE
Adattamenti ambienti, guide o segnali,potenziamento stimoli sensoriali
1. MODIFICAZIONI MINIME
Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International of Physical Education, University of Bratislava, (peer reviewed)
ISBN:978�80�89324�05�7
8stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
���������ADATTAMENTI SONO CAMBIAMENTI E MODIFICAZIONIADATTAMENTI SONO CAMBIAMENTI E MODIFICAZIONI (FACILITAZIONI E AIUTI) (FACILITAZIONI E AIUTI)
�%���������� ��� ���L’insegnante sceglie di utilizzare la facilitazione e gli aiuti più opportuni, efficaci ed efficienti per supportare l’apprendimento degli Alunni BES.(Gardner, Murphy;Crawford, 1985 modificato Cazzoli 2008�2010�2016)
12. CHAINING
(Concatenamento antero/retrogrado creando sequenze di elementi motori fondamentali�abilità motorie verso elementi motori complessi�tecnichemotorie sportive )
8. FADING
(Attenuazione degli aiuti)
4. SEMPLIFICAZIONE INPUT
(Suddividere il compito complesso d’apprendimento in compiti fondamentali)
11. GENERALIZZAZIONE dell’APPRENDIMENTO
(Trasferito In/da altre situazioni)
7. APPRENDIMENTO DISCIMINATIVO
(Predisporre percorsi di apprendimento che facilitano l’esecuzione autonoma degli allievi attraverso la soluzione di situazioni problema�Problem Solving e utilizzo educativo e riflessivo dell’errore)
3. AIUTO VERBALE
(Feedback ed indicazioni utilizzando comunicazione verbale: indicazioni relative parti del corpo, spazio, tempoC e incoraggiando con positive espressioni)
10. SHAPING
(Rinforzare comportamenti + vicini obiettivo)
6. MATERIALE FACILITANTE
(Rendere materiali: più lenti; più grandi o piùpiccoli; più colorati; di superficie più morbida e facile da manipolare; di peso inferiore;C)
2. INDICAZIONE GESTUALE
(Feedback ed indicazioni utilizzando comunicazione non verbale: gesti, espressioni del volto, mimica, contatto visivo)
9. MODELING
(Imitazione del modello)
5. PREVENZIONE ERRORI
(Predisporre percorsi di apprendimento che facilitano l’esecuzioni senza errori)
1. GUIDA FISICA
(Assistenza diretta e indiretta, contatto corporeo)
Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International of Physical Education, University of
Bratislava, (peer reviewed) ISBN:978�80�89324�05�7
9stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
���������
ADATTAMENTI SONO CAMBIAMENTI E MODIFICAZIONIADATTAMENTI SONO CAMBIAMENTI E MODIFICAZIONI (ELEMENTI) (ELEMENTI) �%���������� ��� ���
L’insegnante sceglie quali elementi adattare in modo più opportuno, efficace ed efficiente per supportare lo sviluppo motorio degli Alunni BES.(Rosa, Colella modificato Cazzoli 2008�2010�2016)
12. SOSTITUZIONE/POTENZIAMENTO STIMOLI SENSORIALI
8. QUANTITA’4. STRUTTURE
11. MOTIVAZIONE7. INTENSITA’3. TEMPO
10. GRUPPI6. DURATA2. SPAZIO
9. DIFFICOLTA’5. ATTREZZI1. CORPO
Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International of Physical Education, University
of Bratislava, (peer reviewed) ISBN:978�80�89324�05�7
10stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):APE):http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
���������������
��������������� ����������
������������������ � ��
11stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):APE):http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
EDUCAZIONEApprendimento/Insegnamento
NEUROSCIENZEFunzioni mente e corpo
PSICOLOGIAEmozioni, mente, corpo
Psicologia età evolutiva
Apprendimento/Insegnamento ed
emozioni, aspetti relazionali,
autostima e autoefficacia
Educazione e
neuroscience
Funzioni
dell’apprendimento
per l’insegnamento
Neuropsicologia
Emozioni e funzioni
NeuroNeuro��PsicoPsico��Pedagogia Pedagogia Apprendimento, Funzioni, EmozioniApprendimento, Funzioni, Emozioni
Cazzoli S.(2016) Educazione Fisica Adatta, D’Anna (in press)
"#$%"�&'#
PENSIERO
(#"�#)'�"�&'#
PROCESSI DELL’APPRENDIMENTO(Cazzoli S.,2016)
12stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
APPRENDIMENTO APPRENDIMENTO FORMALE FORMALE
SCOLASTICOSCOLASTICO
SVILUPPO INTELLETTIVOSVILUPPO INTELLETTIVO��COGNITIVOCOGNITIVO
Attività quotidiane; comportamento; funzione del centro d’attenzione;
percezione visuo�spaziale; abilità uditivo�linguistiche
SVILUPPO PERCETTIVOSVILUPPO PERCETTIVO��MOTORIOMOTORIO
Schema corporeo; maturità; abilità di distinguere gli stimoli in ingresso; progettazione motoria;
consapevolezza delle due parti del corpo; stabilità posturale
SISTEMA SENSORIALESISTEMA SENSORIALE
Organi e canali di senso OLFATTO VISTA UDITO GUSTO TATTO EQUILIBRIO
PROPRIOCEZIONE TERMOCEZIONE SENSAZIONE DOLORE
SISTEMA NERVOSO CENTRALESISTEMA NERVOSO CENTRALE
PIRAMIDE APPRENDIMENTOPIRAMIDE APPRENDIMENTO(Williams&Shellenbeger, 1�4: modificato, Cazzoli S. 2016)
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):
13stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
SVILUPPO MOTORIOSVILUPPO MOTORIO
SVILUPPO SVILUPPO
SENSOSENSO��PERCETTIVOPERCETTIVO
APPRENDIMENTO APPRENDIMENTO MOTORIOMOTORIO
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):APE):http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
APPRENDIMENTO DEL MOVIMENTOAPPRENDIMENTO DEL MOVIMENTO(Cazzoli S., 2016)
14stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
SVILUPPO SVILUPPO SENSO PERCETTIVOSENSO PERCETTIVO
SENSAZIONE SENSAZIONE PERCEZIONE PERCEZIONE
SVILUPPO SENSOSVILUPPO SENSO��PERCETTIVOPERCETTIVO ((Cazzoli S., 2016)
Problemi a carico del sistema nervoso centraleProblemi a carico degli organi di senso periferici
Percezione
processo psichico,
opera la sintesi dei dati degli organi sensoriali,
acquisiti attraverso i canali sensoriali,
in forme dotate di significato.
Sensazione, Sensazione,
processo processo fisiologicofisiologico,,
definita modificazionemodificazione del sistemasistema neurologiconeurologicoa seguito del contattocontatto con ambienteambiente tramite
organi di sensoorgani di senso.
Gli stimoli provenienti dall'ambiente vengono
acquisiti mediante organi di senso e i canali
sensoriali:
��UditoUdito, , vistavista, , olfattoolfatto, , gustogusto, , tattotatto, , cinestesiacinestesia, , propriocezionepropriocezione, , termocezionetermocezione, equilibrio e , equilibrio e sensazione di sensazione di doloredolore.
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
15stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
SVILUPPO SENSOSVILUPPO SENSO��PERCETTIVOPERCETTIVO
MODELLO SENSOMODELLO SENSO��PERCETTIVO MOTORIOPERCETTIVO MOTORIO ((CazzoliCazzoli s., 2016)s., 2016)
ACQUISIZIONE INFORMAZIONI DA AMBIENTE
ACQUISIZIONE ACQUISIZIONE INFORMAZIONI INFORMAZIONI DA AMBIENTEDA AMBIENTE
DATI PROCESSATI DAL
SISTEMA NERVOSO
CENTRALE
DATI DATI PROCESSATI DAL PROCESSATI DAL
SISTEMA SISTEMA NERVOSO NERVOSO
CENTRALECENTRALE
RISPOSTA MOTORIA RISPOSTA MOTORIA
(OUT PUT)(OUT PUT)
PROCESSO PERCETTIVOPROCESSO PERCETTIVOSENSAZIONI SENSAZIONI
In ingresso (IN PUT)In ingresso (IN PUT)
RECETTORIRECETTORIRECETTORI
PERCEZIONE PERCEZIONE MOVIMENTO MOVIMENTO CANALI SENSORIALI CANALI SENSORIALI
. Visuali . Visuali
. Uditivi. Uditivi
. Tatto. Tatto
. Olfatto. Olfatto
. Gusto. Gusto
. . ProriocezioneProriocezione��EquilibrioEquilibrio
STIMOLI SENSORIALI da STIMOLI SENSORIALI da ambiente : ambiente :
. Luce. Luce
. Suoni. Suoni
. Pressioni. Pressioni
. Odori. Odori
. Sapori. Sapori
. Movimenti. Movimenti
RISPOSTA
MOTORIA
RISPOSTA RISPOSTA
MOTORIAMOTORIA
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
ADATTAMENTO PER ADATTAMENTO PER DISABILITADISABILITA’’ SENSORIALI:SENSORIALI: i canali sensoriali vengono i canali sensoriali vengono potenziati a supporto di quelli non attivi/ipoattivi potenziati a supporto di quelli non attivi/ipoattivi
17stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
������� �� ��������������
����� ��� ������ ����������� ���� ������� ����������� � ��������� ��������� ����������� ����� �������� ���������������������� ������������������������� ����� ����������������� ��������������� ������� �������������� �� !�""#$$%�#$&'#"
18stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
http://www.wordbypicture.com modificato per Attività Fisica (Cazzoli S., 2016)
8.8.PraticaPratica
7.7.Implementazione Implementazione
VarietVarietàà esperienzaesperienza
6.6.PraticaPratica
5.5.SuccessoSuccesso
4.4.PraticaPratica
2.2.PraticaPratica
1.1.Esposizione Esposizione allall’’esperienzaesperienza
3.3.TentativiTentativi
Per prove ed erroriPer prove ed errori
APPRENDIMENAPPRENDIMENTO MOTORIO TO MOTORIO
& & PRATICA PRATICA MOTORIAMOTORIA
SVILUPPO MOTORIO E PRATICA MOTORIA: Modello ciclico (Cazzoli S., 2016)
19stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
SVILUPPO MOTORIO
ANALISI DEL COMPITO MOTORIO (TASK ANALYSIS) 1/2
L’ analisi del compito motorio prevede che i compiti complessi vengono destrutturati e scomposti in elementi costitutivi fondamentali. (Cazzoli, 2010�2016)
Il compito motorio è basato sul movimento ed è oggetto di apprendimento. (Schmidt at all 1991, 2000, 2008)
Gli elementi costitutivi fondamentali del compito motorio sono le abilità motorie:
Gli elementi costitutivi fondamentali del compito motorie, sono le ABILITÀ MOTORIE
ABILITATE MOTORIE combinate, contestualizzate in complesse situazioni reali, con approccio di risoluzione di problemi reali, diventano COMPETENZE.
La CONOSCENZA in Educazione Fisica è capire consapevolmente cosa si fa con il movimento.
Secondo il modello educativo delle CONOSCENZE�ABILITA’�COMPETENZE (Unesco , 2013 modficato Cazzoli,
2016)
LOCO�MOTORIE ARTI INFERIORI, SUPERIORI, TRONCO
CONTROLLO DEGLI OGGETTI
LOCO�MOTORIE ARTI INFERIORI
ROTOLARE, STRISCIARE,
ARRAMPICARE, SCIVOLAREC
ABILITA’ GROSSO MOTORIE
PRENDERE, LANCIA
COLPIRE, CALCIARE
ABILITA’ FINE�MOTORIE
CAMMINARE, CORRERE, SALTAREABILITA’ GROSSO�MOTORIE
20stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
SVILUPPO MOTORIOSVILUPPO MOTORIO � ANALISI DEL COMPITO MOTORIO (TASK ANALYSIS) 2/2 (Cazzoli S., 2016)
I compiti motori fondamentali evolvono con l’età e l’esperienza della pratica motoria attraverso l’apprendimento.
Lo SVILUPPO MOTORIO degli Alunni BES�Disabilità:
�segue i processi e le tappe comuni
�potrebbe avere ritardi (età anagrafica non corrispondente a quella dello stadio di sviluppo)
� Potrebbe richiedere tempi più lunghi.
Gli interventi didattici APE, per gli allievi BES�Disabilità, inclusivi e personalizzati
dovrebbero essere adattati in base alle potenzialità di ogni singolo allievo. (Cazzoli, 2010�2016)
Tabella 1: Fasi Sviluppo Motorio Bambino 0�21 mesi (OMS,2008)
Tabella 2: Fasi sviluppo Motorio Bambino 5�14 anni (Calabrese, 1978, Cazzoli 2015)
21stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
Tabella 1: SVILUPPO MOTORIOTabella 1: SVILUPPO MOTORIO (Cazzoli, 2015)
BAMBINO 0�5 ANNI (OMS,2009)
22stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
Tabella 2: SVILUPPO MOTORIO 6Tabella 2: SVILUPPO MOTORIO 6��14 ANNI14 ANNI (Cazzoli S, 2016)
CORRERE SALTARE
ROTOLARE
CALCIARE
STRISCIARE/GATTONAREARRAMPICARE
LANCIARE/AFFERRARE
A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
23stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5��14 ANNI14 ANNI (Calabrese, 1982; Cazzoli, 2010, 2016)
Ampia (lunghezza, tempo)
SIVersoSIRidotta
(lunghezza,
tempo)
Fase di volo
AmpiaSIVersoSIRidottaRecupero
coscia verso
bacino
In lineaSI
xxxxx
SI
xxxx
Sbandamento
laterale
Arti inferiori
oscillazione
In lineaSI
xxxxxx
SI
Xxxx
Sbandamento
laterale
Arti superiori
Oscillazione
AltoSIVersoSIBassoBaricentro
Buona SI
xxxxxxxxx
NO
X
RidottaCoordinazione
arti inferiori e
superiori
SI
5 anni
��à
Ampia
(maggiore
ampiezza bacino)
Descrittori
Base appoggio
Indicatori
Ridotta
(ampiezza bacino)
SIVersoCORRERECORRERE
Descrittori14 anni11 anni8 anni
��à��à��à�������’ ����
24stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5�14 ANNI (Calabrese, 1978, Cazzoli, 2010, 2016)
Ampia (lunghezza e tempo)
SIVersoSI�� ��������������������� ��������������
Fase di volo
Slanciate per aumentare la fase di volo e coordinate con fase di volo
SIVersoSI� ������ � ����������!����������’�"����!�� #� ��� ��������� ��������� ��� ��
Arti superiori
Arto di stacco richiamato nella fase di volo prima che arto riprende contatto con suolo/pavimento
SIVersoSI��� ��������� ���������� �"���� ���� ���������� ����������� ����� �� ���� � $�������� #�
Arti inferiori
Buona, sincronizzata
SIVersoSI�� ���#�� ������� ���������Coordinazione arti inferiori e superiori
Alto, segue traiettoria verticale
SIVersoSI���� #�������������� ���� ���� �����
Baricentro
SI
5 anni
��à
%��&���
Descrittori
Stacco
Indicatori
In movimentoSIVerso SALTARE
Descrittori14 anni11 anni8 anni
��à��à��à�������’����
25stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5�14 ANNI (Calabrese, 1978, Cazzoli, 2010, 2016)
SI (semi�rotazione)xxxxxxxxxx'Accompagnamento tronco
SI (flesso�estensione)xxxxxxxxxx'Arti inferiori
SIxxxxxxxxxx'�Coordinazione arti superio, tronco, arti inferiori
SI xxxxxxxxxx'Caricamento arto superiore
SI
5 anni
��à
Passa per sotto
Descrittori
Arto superiore, mano dominante
(consolidamento attorno 7 anni)
Indicatori
Compie un movimento circolare per dietro alto avanti e chiude diagonalmente verso anca contro�laterale
SIVerso LANCIARE LANCIARE A UNA A UNA MANOMANO
Descrittori14 anni11 anni8 anni
��à��à��à�������’����
26stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5�14 ANNI (Calabrese, 1978, Cazzoli, 2010, 2016)
SIxxxxxxxxxx���������� �!���
� ���
Tronco
SIxxxxxxxxxx������������Arti inferiori
SIxxxxxxxxxx'Coordinazione arti superiori, tronco, inferiori
Traiettoria obliquaSIVersoSITraiettoria orizzontale
Traiettoria attrezzo
SI
5 anni
��à
Distensione verso avanti
Descrittori
Arti superiori
Indicatori
Distensione avanti�alto
SIVerso LANCIARE A DUE MANI
(GETTO)
Descrittori14 anni11 anni8 anni
��à��à��à�������’����
27stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5�14 ANNI (Calabrese, 1978, Cazzoli, 2010, 2016)
Controlla la coordinazione in modo efficace e in differenti situazioni statiche e dinamiche
xxxxxxxxxx(��!�����������
*��+���������
��������
Coordinazione Arti superiori, tronco/arti inferiori
Controlla la coordinazione in modo efficace e in differenti situazioni statiche e dinamiche
SIVersoLimita
ta
Coordinazione spazio�
temporale:tempo
(velocità) e spazio
(direzione)
Previsione della Traiettoria attrezzo
Poco
precis
a
5 anni
��à
Proiezione verso l’oggetto
Descrittori
Arti superiori
Indicatori
Controllata e adattata alle situazioni
SIVerso AFFERRARE
Descrittori14 anni11 anni8 anni
��à��à��à�������’����
28stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5�14 ANNI (Calabrese, 1978, Cazzoli, 2010, 2016)
SIxxxxxxxxxx(��������������à ����� ���à
Spinta arti inferiori
Dorso tenuto flesso
xxxxxxxxxx% �� ������ ������ Flessione avanti del dorso
Rimane sulla linea sagittale
xxxxxxxxxx���������������������������
Bacino passa per alto verso basso
SI, tende ad aprire il bacino e distendere arti inferiori con velocità e intensità corretti
xxxxxxxxxx' #�������������������!���� ����������� �������� ��� ��
Arrivo in stazione seduta mantenendo il bacino chiuso contro il petto
Avanzata rispetto appoggio nuca
SIVersoSI����������������� ���� ��� ������
Appoggio arti superiori
SIxxxxxxxxxx'�Fluidità esecutiva (ritmicità, controllo dei vari segmenti corporei)
NO
5 anni
��à
'#��������������� ����������
Descrittori
Appoggio della nuca con flessione capo avanti, mento verso sterno
Indicatori
Appoggio della zona nuca
SIVerso ROTOLARE
CAPOVOLGIMENTO
Descrittori14 anni11 anni8 anni
��à��à��à�������’ ����
29stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5�14 ANNI (Calabrese, 1978, Cazzoli, 2010, 2016)
SIxxxxxxxxxx)���*� ��� ���Tronco accompagna con semitorsione
Compensa dinamicamente
xxxxxxxxxx&��� Arto superiore contro�laterale arto inferiore dominante, compensa
Efficacexxxxxxxxxx��������Esecuzione Fluida (Coordinazione arti inferiori, tronco, arti superiori come ritmicità, ampiezza, forza) precisione occhio�piede
SIxxxxxxxxxx��������Precisione controllo della attrezzo con arto inferiore
Caricamento per dietro avanti con oscillazione e distensione
SIVersoNO+��������� ���������� ����������� ��
Arto inferiore di attacco, contatto con palla
��!����,�!��!������������������������
�!��� ������
EVIDENTI xxxxxxxxxx' ����������Differenze di genere
NO
5 anni
��à
Da fermi
Descrittori
Arto inferiore appoggio monopodalico
Indicatori
In movimentoSIVerso CALCIARE
Descrittori14 anni11
anni
8 anni
��à��à��à�������’ ����
30stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5�14 ANNI (Calabrese, 1978, Cazzoli, 2010, 2016)
12�36 MESI
��à
ARRAMPICARE 0�12 mesi 14 anni11 anni8 anni5 anniSTRISCIARE/GATTONARE
��à��à��à�������’ ����
31stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
CORRERE SALTARE
ROTOLARE
CALCIARE
STRISCIARE/GATTONARE
ARRAMPICARE
LANCIARE/AFFERRARE
A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5�14 ANNI (Cazzoli, 2001, 2010, 2016)
Lo sviluppo delle abilitLo sviluppo delle abilitàà motorie motorie nellnell’’etetàà evolutiva evolutiva (periodo infanzia 0(periodo infanzia 0��11 anni) 11 anni)
avviene nel contesto del gioco motorio avviene nel contesto del gioco motorio attraverso un approccio globale!!!!!attraverso un approccio globale!!!!!
32stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):APE):http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
���������������������
33stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
�������������� %� ANALISI ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS)DEL COMPITO (TASK ANALYSIS) (Cazzoli S., 2016)
Il GIOCO MOTORIO è un’attività naturale della prima e seconda infanzia (0�7 anni).� gioco motorio spontaneo (0�18/24 mesi), � gioco motorio simbolico e fantastico (18/24 mesi�3 anni)� gioco motorio e filastrocche, canzoncine, conte e bans (3�5 anni)� gioco motorio strutturato di regole (6 anni),
I giochi motori permangono come attività naturali nella terza infanzia (7anni 11 anni) acquisendo una strutturazione più complessa,GIOCO MOTORIO TRADIZIONALEed evolvere in GIOCO MOTORIO SPORTIVO.
Il gioco motorio tradizionale e sportivo accompagnano lungo l’arco della vita (Parlebas, 1997)
Il gioco motorio in tutte le sue forma può essere individuale o di gruppo.
L’evoluzione del gioco motorio,per gli studenti con BES, DSA, Disabilità,
segue le tappe illustrate, ma le età anagrafiche di riferimento
E la durata delle fasi/tappepotrebbero essere variata.
I
GIOCO MOTORIO GIOCO MOTORIO PrimaPrima��SecondaSeconda Infanzia Infanzia
00��7 anni7 anni((.Spontaneo.Spontaneo; ; .Simbolico.Simbolico fantaticofantatico; . ; . FilastrocchFilastrocch, canzoncine..., . Strutturato di regole), canzoncine..., . Strutturato di regole)
GIOCO MOTORIO TRADIZIONALEGIOCO MOTORIO TRADIZIONALETerza Infanzia Terza Infanzia
77��11 anni11 anni
GIOCO MOTORIO SPORTIVOGIOCO MOTORIO SPORTIVOPrePre��AdolescenzaAdolescenza
1111��14 anni14 anni
34stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
���������������%� ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS)ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS) (Cazzoli S., 2016)
Successivamente all’apprendimento dei compiti motori fondamentali/abilità motorie si passa ai compiti motori complessi.I compiti motori complessi nella prima�seconda infanzia si realizzano nel gioco motorio (0�7 anni), nella terza infanzia (7�11 anni) il gioco motorio evolve verso giochi motori tradizionali (individuali e di squadra/team).I compiti complessi del periodo pre�puberale e puberale (dai 11�18 anni) si realizzano attraverso i giochi motori sportivi (individuali e di squadra/team).
I compiti motori complessi sono intesi come organizzazione e di più abilità motorie orientate verso le pratiche alla base dei compiti unitari di apprendimento, delle competenze che si attuano attraverso i giochi motori tradizionali e i giochi motori sportivi a livello individuale e di squadra, secondo un’evoluzione dal semplice verso il complesso. (Cazzoli, 2016)
Riassumendo iI gioco motorio si articola da un punto d vista sociologico in:
� GIOCO MOTORIO è un’attività naturale della prima e seconda infanzia (0�7 anni).
� GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE (radicato nella tradizione culturale, ma non legittimato e riconosciuto da istanze istituzionali es. prendere, palla�prigioniera, bandiera, gioco dei dieci passaggi,gioco delle 4 basi; può essere individuale o di gruppo/team) (7�11)
�GIOCO MOTORIO SPORTIVO ISTITUZIONALE (retto da una istanza ufficiale riconosciuta legittimato da istituzione esFederazione; può essere individuale o di squadra/team) (11�18 anni) (Parlebas P.,1997)
Parlebas, P. (1997) Giochi e Sport Edizioni il Capitello, Torino
Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità,
in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press)
35stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
��������������%� ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS)ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS) (Cazzoli S., 2016)
Il GIOCO MOTORIO è un’attività naturale attraverso il quale il bambino durante la prima e seconda infanzia utilizza il gioco e il movimento per conoscere il mondo attraverso il passaggio dal mondo affettivo a quello cognitivo, dall’attività senso�pecettiva libera e quella strutturata, dalla globalità all'analisi.
L’evoluzione del gioco nella prima e seconda infanzia passa attraverso quattro tipologie di gioco:
� gioco motorio spontaneo di esercizio con oggetti (0�18/24 mesi), per permettere ad ogni bambino l'esteriorizzazione delle proprie esigenze e problematiche;
� gioco motorio simbolico e fantastico (18/24 mesi�3 anni), per aiutare il bambino trasferisce le proprie esigenzepersonali nelle situazioni e nei personaggi del racconto;
� gioco motorio e filastrocche, canzoncine, conte e bans (3�5 anni), come evoluzione del gioco simbolico; � gioco motorio strutturato di regole (6 anni), basato su regole per regolare le relazioni interpersonali a seguito
delo sviluppo delle abilità sociali e di socializzazione, finalizzato a raggiungere obiettivi. obiettivi previsti a priori. (Classificazione della psicologia genetica di J. Piaget, 1964�1972)
Il GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE è una situazione contestuale che facilita l’apprendimento motorio e lo sviluppo motorio e costituisce fase propedeutica per passare successivamente al gioco motorio sportivo istituzionale.
Dal gioco motorio tradizionale si parte per l’educazione fisica adattata. (Cazzoli, 2016)
Il GIOCO MOTORIO ISTITUZIONALE�SPORTIVO costituisce il compito unitario d’apprendimento, dove le abilità motorie vengono usate in modo competente e possono essere situazioni per la valutazione.
Parlebas, P. (1997) Giochi e Sport Edizioni il Capitello, Torino
Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità,
in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press)
36stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
���������������%� ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS)ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS) (Cazzoli S., 2016)
Successivamente all’apprendimento dei compiti motori fondamentali/abilità motorie si passa ai compiti motori complessi.I compiti motori complessi nella prima�seconda infanzia si realizzano nel gioco motorio (0�7 anni), nella terza infanzia (7�11 anni) il gioco motorio evolve verso giochi motori tradizionali (individuali e di squadra/team).I compiti complessi del periodo pre�puberale e puberale (dai 11�18 anni) si realizzano attraverso i giochi motori sportivi (individuali e di squadra/team).
I compiti motori complessi sono intesi come organizzazione e di più abilità motorie orientate verso le pratiche alla base dei compiti unitari di apprendimento, delle competenze che si attuano attraverso i giochi motori tradizionali e i giochi motori sportivi a livello individuale e di squadra, secondo un’evoluzione dal semplice verso il complesso. (Cazzoli, 2016)
Riassumendo iI gioco motorio si articola da un punto d vista sociologico in:
� GIOCO MOTORIO è un’attività naturale della prima e seconda infanzia (0�7 anni).
� GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE (radicato nella tradizione culturale, ma non legittimato e riconosciuto da istanze istituzionali es. prendere, palla�prigioniera, bandiera, gioco dei dieci passaggi,gioco delle 4 basi; può essere individuale o di gruppo/team) (7�11)
�GIOCO MOTORIO SPORTIVO ISTITUZIONALE (retto da una istanza ufficiale riconosciuta legittimato da istituzione esFederazione; può essere individuale o di squadra/team) (11�18 anni) (Parlebas P.,1997)
Parlebas, P. (1997) Giochi e Sport Edizioni il Capitello, Torino
Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità,
in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press)
37stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)
���������������%� ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS)ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS) (Cazzoli S., 2016)
Il gioco motorio è uno strumento molto motivante per gli allievi e costituisce un contesto facilitante per l’apprendimento motorio e lo sviluppo motorio.
Il gioco motorio nel processo d’insegnamento viene utilizzando attraverso analisi dei suoi elementi e l’utilizza variato.
Gli elementi fondamentali che costituiscono il gioco sono:
�-���%.%'�/ "#'#)%�0��%.%'�/ '�(&%(1����������!����!!�!������!���!����!��������!�2�����!��������!���!�����!��!����!����� ���!�� �!���,�!�������������������,���������������������!� ��
���&3"�)# 4%#(�'#)%���1,2,3C15; 1c1; 2c2; 3c3C15c15)�5�)3#.# 4%#(�'#)%��attaccanti, difensori, battitori, C)26�#�%�''%$# �Punti, Tempo, MeteC)� 7����8%# �Dimensione del campo, utilizzo del campoC)�9��')�'�4%� ��'�''%(�
2 �)�4#.� ��)�4#.�"�&'%
2:��'')�88�'3)� �Attrezzi piccoli, grandi, codificati e non codificati)�9. STRUTTURE (impianti)�10.CODICE ETICO (Bunker D., Thorpe, R., 1982 modificato Cazzoli, 2016)
Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International of Physical Education, University of Bratislava, (peer reviewed) ISBN:978�80�89324�05�7
Cazzoli S. (2013) Person with disabilities: Inclusive physical activities &physical education literacy and guidelines for reporting and writing in Physical education and sports perspective of children and youth in Europe, University Comenius Bratislava –SK and FIEP ISBN: 978�80�89324�12�5
Cazzoli S. (2014) Quality of physical education as sport science based on evidence, (Chapter, pp 174�182) in Scheuer C., Antala B., Holzweg (Editors) Physical education: quality in management and teaching Logos Verlag Berlin GmbH 2014 (Reviewed), IBSN 978�3�8325�3802�6, ISSN 1866�1653
Parlebas, P. (1997) Giochi e Sport Edizioni il Capitello, Torino
Bunker, D., and Thorpe, R., (1982) A model for the teaching of games in secondary schools. Bulletin of Physical Education, 18(1), 58.
Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità,
in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press)
38stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
Task AnalysisGioco motorio
ELEMENTI CHE COSTITUISCONOIL GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE E SPORTIVO
Gli elementi fondamentali sono usati per l’adattamento e l’Educazione Fisica Adattata (APE)(Cazzoli, 2016)
Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità,
in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press)
:��'')�88�'3)�
Attrezzi piccoli, grandi,
Codificati e non codificati
-���%.%'�/
"#'#)%�
��%.%'�/
'�(&%(1���&3"�)#
4%#(�'#)%
1,2,3M15
1c1; 2c2; 3c3M15c15
7����8%#
Dimensione
del campo,
utilizzo del campo
5�)3#.# ;�%�
4%#(�'#)%
attaccanti, difensori,
battitori, velocistiM
9��')�'�4%�
'�''%(�
6�#�%�''%$#
Punti, Tempo,
Mete
�)�4#.�
)�4#.�"�&'#
9. STRUTTUREImpianti
10.CODICEETICO
Task AnalysisGIOCOMOTORIOElementi fondamentaliGIOCOMOTORIO(tradizionale e sportivo)
GIOCO MOTORIO 6/6 ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS)ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS) (Cazzoli S., 2016)
39stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
Lo SVILUPPO MOTORIO degli Alunni BES�Disabilità:
�segue i processi e le tappe comuni
�potrebbe avere ritardi(età anagrafica non corrispondente a quella dello stadio di sviluppo)
� Potrebbe richiedere tempi più lunghi.
Il GIOCO MOTORIO è un’attività naturale attraverso il quale il bambino durante la prima e seconda infanzia utilizza il gioco e il movimento per conoscere il mondo attraverso il passaggio dal mondo affettivo a quello cognitivo, dall’attività senso�percettiva libera e quella strutturata, dalla globalità all'analisi.
L’evoluzione del gioco nella prima e seconda infanzia passa attraverso quattro tipologie di gioco:
� gioco motorio spontaneo di esercizio con oggetti (0�18/24 mesi), per permettere ad ogni bambino l'esteriorizzazione delle proprie esigenze e problematiche;
� gioco motorio simbolico e fantastico (18/24 mesi�3 anni), per aiutare il bambino trasferisce le proprie esigenze personali nelle situazioni e nei personaggi del racconto;
� gioco motorio e filastrocche, canzoncine, conte e bans (3�5 anni), come evoluzione del gioco simbolico;
� gioco motorio strutturato di regole (6 anni), basato su regole per regolare le relazioni interpersonali a seguito delo sviluppo delle abilità sociali e di socializzazione, finalizzato a raggiungere obiettivi. obiettiviprevisti a priori. (Classificazione della psicologia genetica di J. Piaget, 1964�1972)
Il GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE è una situazione contestuale che facilita l’apprendimento motorio e lo sviluppo motorio e costituisce fase propedeutica per passare successivamente al gioco motorio sportivo istituzionale.
Dal gioco motorio tradizionale si parte per l’educazione fisica adattata. (Cazzoli, 2016)
Il GIOCO MOTORIO ISTITUZIONALE�SPORTIVO costituisce il compito unitario d’apprendimento, dove le abilità motorie vengono usate in modo competente e possono essere situazioni per la valutazione.Parlebas, P. (1997) Giochi e Sport Edizioni il Capitello, Torino
Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità,
in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G.
D’Anna Casa editrice Firenze (in press)
ADATTAMENTO PER ADATTAMENTO PER ALUNNI BES ALUNNI BES DISABILITADISABILITA’’
SVILUPPO DEL GIOCO MOTORIOSVILUPPO DEL GIOCO MOTORIO
40stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
GIOCO MOTORIO 0GIOCO MOTORIO 0��11 ANNI11 ANNI (Cazzoli, 2001, 2010, 2016)
GIOCO MOTORIO GIOCO MOTORIO ((���!� ��!��������������!� ����!� ��!��������������!� �))
sono attivitsono attivitàà naturali naturali attraverso le quale il attraverso le quale il bambinobambino durante ldurante l’’infanzia infanzia
sviluppa abilitsviluppa abilitàà motorie, abilitmotorie, abilitàà cognitive, cognitive, abilitabilitàà sociali e stili di vita attivi sociali e stili di vita attivi
per il benessere psicoper il benessere psico��fisico fisico (stare bene con se stessi, con gli altri) (stare bene con se stessi, con gli altri)
e le l’’attitudine a comportamenti sostenibili per la attitudine a comportamenti sostenibili per la propria salute propria salute ��� ���� �<< ,��������!�9�����������*��!���#"����-��,��������!�9�����������*��!���#"����-��
e la comunite la comunitàà e societe societàà per tutti gli allievi per tutti gli allievi e per gli studenti e per gli studenti BESBES��DisabilitDisabilitàà..
GIOCO MOTORIO SPONTANEO
GIOCO MOTORIO TRADIZIONALEGIOCO MOTORIO TRADIZIONALE
GIOCO MOTORIO GIOCO MOTORIO
SPORTIVOSPORTIVO
41stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
GIOCO MOTORIO 0GIOCO MOTORIO 0��11 ANNI11 ANNI (Cazzoli, 2001, 2010, 2016)
GIOCO MOTORIO SPONTANEO
GIOCO MOTORIO TRADIZIONALEGIOCO MOTORIO TRADIZIONALE
GIOCO MOTORIO GIOCO MOTORIO
SPORTIVOSPORTIVO
“EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA ATTIVA
Dalle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione
(2012) del MIUR:
.=�������������������������� viene promossa attraverso ����!��������*��,���� � che
consentono di apprendere il concreto �!����!�����!� di se stessi, degli altri ������=��+���� e che
favoriscano forme di cooperazione e solidarietà. Questa fase del processo formativo è il terreno
favorevole per lo sviluppo di ��=���������������� ������ ���!������� ��� e di atteggiamenti
cooperativi e collaborativi che costituiscono la condizione per praticare la convivenza civile.
Obiettivi irrinunciabili dell'educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di legalità e lo
sviluppo di ��=�����������!�������+���<, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo
consapevole e che implicano l'impegno a elaborare idee e a �!���� �!���������,�������������
��*���!�������������������!��!������������� �� [�] (pag. 25). Indicazioni nazionali per il curriculo scuola dell’infanzia e primo ciclo, MIUR, 2012
42stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
GIOCO MOTORIO 0GIOCO MOTORIO 0��11 ANNI11 ANNI (Cazzoli, 2001, 2010, 2016)
GIOCO MOTORIO
SPONTANEO
GIOCO MOTORIO GIOCO MOTORIO
TRADIZIONALETRADIZIONALEGIOCO MOTORIO GIOCO MOTORIO
SPORTIVOSPORTIVO
GIOCO MOTORIOGIOCO MOTORIOÈÈ attivitattivitàà naturale dellnaturale dell’’etetàà evolutiva evolutiva (Infanzia 0(Infanzia 0''11 anni)11 anni)
per lo sviluppo degli ASPETTI COGNITIVIper lo sviluppo degli ASPETTI COGNITIVIattraverso le funzioni del controllo motorio,attraverso le funzioni del controllo motorio,
strategie del strategie del problemproblem solvingsolvinge della tattica dei giochi motori e della tattica dei giochi motori
����������!����������������!� ������������!����������������!� ��
nel contesto di apprendimento formale nel contesto di apprendimento formale (scuola),(scuola),
non formale (non formale (organizzazioni extrascolasticheorganizzazioni extrascolastiche) ) e informali (e informali (vita quotidianavita quotidiana))
Con approccio INCLUSIVO.Con approccio INCLUSIVO.
Cazzoli S. (2001) L’apprendimento motorio dal modello concettuale alle indicazioni metodologiche e didattiche” Pubblicazione formazione e informazione.
Teorie e applicazioni per il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, Torino, Utet Libreria, 2001 ISBN 88�7750�743�8
Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità, in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze
motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press)
43stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):APE):http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
�������������������������
44stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
��������������������� % ���������������������� % � (Cazzoli S.,2016)
LO SPETTRO DEGLI STILI DLO SPETTRO DEGLI STILI D’’INSEGNAMENTO DELLINSEGNAMENTO DELL’’EDUCAZIONE FISICAEDUCAZIONE FISICA (Mosston M., 1966; Mosston
Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016)
.
Stili Stili insegnamento/ apprendimento
orientatiorientati verso
SVILUPPO COGNITIVO E SOCIALESVILUPPO COGNITIVO E SOCIALE
StiliStili di insegnamento/ apprendimento
orientatiorientati verso
SVILUPPO MOTORIOSVILUPPO MOTORIO
ResponsabilitResponsabilitàà nel prendere
decisionidecisioni nel processo di
Insegnamento/apprendimento Insegnamento/apprendimento
Centrata su allievo allievo
ResponsabilitResponsabilitàà nel prendere
decisioni decisioni nel processo di
Insegnamento/apprendimentoInsegnamento/apprendimento
Centrata sull’insegnanteinsegnante
Stili di produzioneStili di produzione
orientati ai PROCESSI di orientati ai PROCESSI di APPRENDIMENTO APPRENDIMENTO
Stili di riproduzione Stili di riproduzione
Orientati al PRODOTTO di Orientati al PRODOTTO di APPRENDIMENTO APPRENDIMENTO
Stili centraticentrati su allievo allievo Stili centraticentrati su insegnanteinsegnante
STILI DI INSEGNAMENTO STILI DI INSEGNAMENTO
PRODUZIONEPRODUZIONE
STILI DI INSEGNAMENTOSTILI DI INSEGNAMENTO
RIPRODUZIONERIPRODUZIONE
Prevalente ruolo dell’
ALLIEVOALLIEVO
Processo di Insegnamento/Apprendimento
Prevalente ruolo del DOCENTEDOCENTE
5�E4�D3�C2�B1�A 10�J 11�K9�I8�H7�G6�F
45stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: APEhttp://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
����������������������% ������������������������% �� EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (Mosston M., 1966; Mosston
Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016)
.
Stili Stili insegnamento/ apprendimento
orientatiorientati verso
SVILUPPO COGNITIVO E SOCIALESVILUPPO COGNITIVO E SOCIALE
ADATTAMENTO BES ADATTAMENTO BES
Si esegue Analisi del Compito motorio Si esegue Analisi del Compito motorio (Task (Task AnalysisAnalysis) e si facilit) e si facilitàà attraverso attraverso
docente e/o pari (compagnidocente e/o pari (compagni)
StiliStili di insegnamento/ apprendimento
orientatiorientati verso
SVILUPPO MOTORIOSVILUPPO MOTORIO
66��F. SCOPERTA GUIDATAF. SCOPERTA GUIDATA
77��G. SCOPERTA CONVERGENTEG. SCOPERTA CONVERGENTE
88��H. SCOPERTA DIVERGENTEH. SCOPERTA DIVERGENTE
99��I PROGRAMMA INDIVIDUALE DISEGNATO I PROGRAMMA INDIVIDUALE DISEGNATO DALLDALL’’ALLIEVOALLIEVO
1010��J. INIZIATIVA AUTONOMIAJ. INIZIATIVA AUTONOMIA
DELLDELL’’ALLIEVOALLIEVO
1111��K. AUTOK. AUTO��APPRENDIMENTO/INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO/INSEGNAMENTO DELLDELL’’ALLIEVO (Autonomia)ALLIEVO (Autonomia)
11��A. COMANDO (A. COMANDO (lezionelezione frontalefrontale))
22��B. PRATICA PER COMPITIB. PRATICA PER COMPITI
33��C. RECIPROCA VALUTAZIONEC. RECIPROCA VALUTAZIONE
44��D. AUTOD. AUTO��VALUTAZIONEVALUTAZIONE
55��E. INCLUSIONEE. INCLUSIONE
Stili di produzioneStili di produzione
orientati ai PROCESSI di orientati ai PROCESSI di APPRENDIMENTO APPRENDIMENTO
Stili di riproduzione Stili di riproduzione
Orientati al PRODOTTO di Orientati al PRODOTTO di APPRENDIMENTO APPRENDIMENTO
Stili centraticentrati su allievo allievo Stili centraticentrati su insegnanteinsegnante
STILI DI INSEGNAMENTO STILI DI INSEGNAMENTO
PRODUZIONEPRODUZIONE
STILI DI INSEGNAMENTOSTILI DI INSEGNAMENTO
RIPRODUZIONERIPRODUZIONE
Prevalente ruolo dell’
ALLIEVOALLIEVO
Processo di Insegnamento/Apprendimento
Prevalente ruolo del DOCENTEDOCENTE
46stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�
free
���������������������% ����������������������% � EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Mosston M., 1966;
Mosston Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016)
.
Allievi sono responsabili delle decisionisui tempi esecutivi, iniziano a sperimentare l'indipendenza; vengono fornite attività individuali per gli allievi; terminato un compito si procede a un compito successivo, senza aspettare gli altri allievi della classe;
Uso efficiente del tempo (il tempo sul compito èalta)
Apprendimento richiamando e ripetendo la performance
Standard di performance sono fissi (basati sulmodello)Progresso inizialmente èrapidoAllievi non pensano, usano memoria a breve termine
Implicazioni Implicazioni
Si esegue analisi del compito motorio (task analysis) e si facilitàattraverso docente e/o pari (compagni)
Attivitàprevalentemente fisico�motorie: apprendimento orientato allo sviluppo motorio individuale
Allievo svolge compiti previsti dal docente e determina ritmo, tempi di avvio, arresto, intervalli. Allievo svolge l’attività motoria individualmente.
Docente prevede dei compiti e durante la pratica motoria da feedback individuali ai singoli allievi.
La classe si distribuisce nello spazio palestra ma la pratica è individuale.
L’attività motoria èprogettata per la pratica individuale e lo sviluppo delle abilità motorie.
22��B. PRATICA B. PRATICA
PER COMPITIPER COMPITI
Attivitàprevalentemente fisico�motorie: apprendimento delle sequenze di abilitàmotorie modello proposte
Tipo attivitTipo attivitàà
Allievi rispondono alle istruzionila classe è impostata in modo ordinato.
Allievi eseguono il compito secondo le indicazioni e il modello proposto dall'insegnante (durata, serie, ripetizioni).
Ruolo allievo Ruolo allievo
Si esegue analisi del compito motorio (task analysis) e si facilitàattraverso docente e/o pari (compagni)
Insegnante prende tutte le decisioni, è direttivo e da istruzioni esecutive: luogo, tempo di inizio, ritmo, tempo di termine, dimostrazione, eccL'insegnante propone la sequenza delle azioni motorie
11��A. COMANDOA. COMANDO
Adattamento Adattamento Allievi Speciali Allievi Speciali
Ruolo Insegnante Ruolo Insegnante STILI DI STILI DI RIPRODUZIONERIPRODUZIONE
47stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
����������������������% �����������������������% � EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Mosston M., 1966;
Mosston Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016)
.
Allievi monitoranose stessi in modo individuale
Allievi imparano a conoscere i propri punti di forza e di criticità
Allievi sono motivati all’apprendimento e alla qualità del movimento più che ai risultati del movimento
Allievi sono coinvolti dalla maggiore socializzazione. Allievi hanno un ruolo piùattivo nel processo di apprendimento
Presenza del docente non è richiesta costantemente. Insegnante stimola gli studenti a prendere decisioni
Implicazioni Implicazioni
idemAttività motoria;
Attività sociale: massimizzare il coinvolgimento e la motivazione a apprendere a livelli di difficoltà e complessitàmaggiori; Attivitàcognitiva: analisi, auto�percezione, autonoma valutazione dei compiti, contesti
Allievi si valutano confrontandosi con le griglie di valutazione.
Allievi passano alle attività(compiti motori) successive quando acquisiscono la necessaria padronanza.
Insegnante progetta l’attività e fornisce una lista di attività (compiti motori da svolgere). Definisce e fornisce griglie con schede di valutazione.
L’attività prevede abilitàmotorie individuali, giochi a bersaglio, attività di firness. L’insegnante da dei feedback solo alla fine della lezione.
44��D. AUTOD. AUTO��VALUTAZIONEVALUTAZIONE
Attività motoria;
Attività sociale: lavorare con i pari/coetanei;
Attività cognitiva: osservare, analizzare, prendere decisioni
Tipo attivitTipo attivitàà
Alunni raggruppati in piccoli gruppi (a due o tre persone)
Gli allievi lavorano insieme su un compito predisposto dall'insegnante. Un allievo esegue il compito mentre l'altro osserva e fornisce al compagno feedback sull’esecuzione. I ruoli di esecuzione motoria e di osservazione si alternano.
Gli allievi svolgono un compito di analisi e valutazione
Ruolo allievo Ruolo allievo
Si esegue analisi del compito motorio (task analysis) e si facilitàattraverso docente e/o pari (compagni)
Insegnante propone attività (compiti motori) e predispone lavoro.
Insegnante divide la classe in piccoli gruppi (a due o tre persone).
A ogni persona da un compito: osservatore; esecutore.
Insegnante progetta e fornisce agli allievi carte di attività (immagini, testi descrittivi, griglie con criteri di osservazione).
L’insegnante comunica solo con gli osservatori
33��C. C. RECIPROCA RECIPROCA VALUTAZIONEVALUTAZIONE
AdattameAdattamento Allievi nto Allievi SpecialiSpeciali
Ruolo Insegnante Ruolo Insegnante STILI DI STILI DI RIPRODUZIONERIPRODUZIONE
48stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
����������������������% �����������������������% � EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Mosston M., 1966;
Mosston Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016)
.
Allievi monitoranose stessi in modo individuale
Allievi imparano a conoscere i propri punti di forza e di criticità
Allievi sono motivati all’apprendimento e alla qualità del movimento più che ai risultati del movimento
Allievi sono coinvolti dalla maggiore socializzazione. Allievi hanno un ruolo piùattivo nel processo di apprendimento
Presenza del docente non è richiesta costantemente. Insegnante stimola gli studenti a prendere decisioni
Implicazioni Implicazioni
idemAttività motoria;
Attività sociale: massimizzare il coinvolgimento e la motivazione a apprendere a livelli di difficoltà e complessitàmaggiori; Attivitàcognitiva: analisi, auto�percezione, autonoma valutazione dei compiti, contesti
Allievi si valutano confrontandosi con le griglie di valutazione.
Allievi passano alle attività(compiti motori) successive quando acquisiscono la necessaria padronanza.
Insegnante progetta l’attività e fornisce una lista di attività (compiti motori da svolgere). Definisce e fornisce griglie con schede di valutazione.
L’attività prevede abilitàmotorie individuali, giochi a bersaglio, attività di firness. L’insegnante da dei feedback solo alla fine della lezione.
44��D. AUTOD. AUTO��VALUTAZIONEVALUTAZIONE
Attività motoria;
Attività sociale: lavorare con i pari/coetanei;
Attività cognitiva: osservare, analizzare, prendere decisioni
Tipo attivitTipo attivitàà
Alunni raggruppati in piccoli gruppi (a due o tre persone)
Gli allievi lavorano insieme su un compito predisposto dall'insegnante. Un allievo esegue il compito mentre l'altro osserva e fornisce al compagno feedback sull’esecuzione. I ruoli di esecuzione motoria e di osservazione si alternano.
Gli allievi svolgono un compito di analisi e valutazione
Ruolo allievo Ruolo allievo
Si esegue analisi del compito motorio (task analysis) e si facilitàattraverso docente e/o pari (compagni)
Insegnante propone attività (compiti motori) e predispone lavoro.
Insegnante divide la classe in piccoli gruppi (a due o tre persone).
A ogni persona da un compito: osservatore; esecutore.
Insegnante progetta e fornisce agli allievi carte di attività (immagini, testi descrittivi, griglie con criteri di osservazione).
L’insegnante comunica solo con gli osservatori
33��C. C. RECIPROCA RECIPROCA VALUTAZIONEVALUTAZIONE
AdattameAdattamento Allievi nto Allievi SpecialiSpeciali
Ruolo Insegnante Ruolo Insegnante STILI DI STILI DI RIPRODUZIONERIPRODUZIONE
49stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) ������������ ��������������% ���������������% � EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Cazzoli S., 2016)
Allievo può scegliere i livelli più bassi per sperimentare il successo.
Inclusione, invita al coinvolgimentoe diventare consapevoli del divario tra la realtà e l'aspirazione.
Alcuni allievi hanno difficoltà a scegliere il proprio livello perchécondizionati da parere degli altri
Spesso uno stile troppo positivo esclude agli studenti di misurarsi in nuove esperienze.
Implicazioni Implicazioni
Si esegue analisi dei compiti motori (task analysis) e si facilitàattraverso docente e/o pari (compagni) l’autonomia delle scelte e la reale percezione di se stessi
Attività motoria;
Attività sociale: massimizzare il coinvolgimento; motivare ad apprendere a livelli di difficoltàe complessitàmaggiori nel contesto di gruppo;
Attività cognitiva: analisi, auto�percezione, autonoma valutazione dei compiti, contesti
Allievo sceglie il livello di prestazione in base alle capacitàpercepita, all’auto�valutazione
Allievo può decidere di eseguire il compito più facile o più difficile variando i livelli esecutivi per integrare le abilitàmotorie giàapprese.
Insegnante progetta un intervento didattico con l’apprendimento di un compito motorio /attività, tra gli ambiti disciplinari.
Propone le attività con diversi livelli di prestazioni della stessa, per consentire la riuscita di tutti gli studenti
Insegnante progetta piùlivelli per includere ed accoglie le differenze individuali di abilità.Fornisce un feedback per quanto riguarda il processo decisionale, non il livello presceltodi attività
difficoltà
55��E. INCLUSIONEE. INCLUSIONE
Adattamento Adattamento Allievi Speciali Allievi Speciali
Tipi attivitTipi attivitààRuolo Allievo Ruolo Allievo Ruolo Insegnante Ruolo Insegnante STILI STILI RIPRODUZIONERIPRODUZIONE
50stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)
���������������������$% ����������������������$% � EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Mosston M., 1966; Mosston
Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016)
Richiede molta preparazione da parte del docenteInsegnante deve essere preparato a sperimentare e gestire situazioni non conosciute, le risposte possono essere imprevedibili.
Vi è un limitato contatto sociale con gli altri allievi
Il coinvolgimento cognitivo èelevatoIl livello di attivitàfisica può essere basso
Implicazioni
Si facilità la comunicazione del problema, si facilitano i processi per la soluzione dei problemi attraverso incremento dei feedback, le stimolazioni sensorialiCattraverso docente e/o pari (compagni
Attività Motoria;
Attività sociale: coinvolgimento e cooperare con altri per risolvere un problema motorio;
Attività cognitiva: elevata intensità
Alunni devono prendere decisioni per arrivare a una soluzionedel problema motorio proposto dal docente.
Ogni risposta permette il passaggio al passaggio successivo.
Allievi analizzano il problema, progettano e realizzano attraverso prove ed errori le modalità esecutiva risolutiva. Mettono in atto più tentativi fino a giungere a una soluzioni efficaci, efficiente, opportuna e sostenibile.
Insegnante guida gli studenti attraverso una serie di problemi motori.
Insegnante attende la risposta degli alunni, offrire frequenti feedback frequente, indizi (pazienza)
(es. variazioni del baricentro in ginnastica, leve, la stabilità, forza, velocità, necessità di una serie di passaggi a basket, ecc)
Insegnante chiede agli allievi di risolvere un problema motorio. Insegnante invita gli allievi a scoprire soluzioni e varianti esecutive; modalità di utilizzo di un attrezzo; gestione di uno spazio C attraverso specifiche domande con l’esecuzione di uno o piùabilità motorie.
66��F. SCOPERTA F. SCOPERTA GUIDATAGUIDATA
Adattamento Allievi Speciali
Tipi attivitàRuolo Allievo Ruolo Insegnante STILI PRODUZIONE
51stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)
���������������������"% ����������������������"% � EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Mosston M., 1966; Mosston
Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016)
Richiesta per l'insegnante, di avere esperienza nel settoreValorizzazione della creativitàdegli studentie della cooperazione di studenti
Richiede preparazione da parte del docente
Vi è discreto un contatto sociale con gli altri allievi
Il coinvolgimento cognitivo èelevatoIl livello di attivitàfisica è discreta
Implicazioni Implicazioni
IdemAttività Motoria;
Attività sociale: elevata (cooperative learning) per risolvere problemi motori in modo creativo e diffeenziato
Attività cognitiva: elevata intensità
Allievi sono impegnati a scoprire una serie di soluzioni a un problemadil'apprendimento attraverso attivitàcooperativa, ogni soluzione èvalorizzata, la varietà e differenza sono valori
Insegnante progetta interventi didattici costruiti come problemi motori.Coinvolge gli studenti nella scoperta di un elevato numero di soluzioni Si limita a sollecitare risposte, non da giudizi(es. rotolamento corpo in varie modalità; attività di palestra utilizzando limitate attrezzature; combinazione di movimenti di ginnastica o danza; adozione di diversificate tattiche sportive; risoluzione di situazioni di gioco, ecc
88��H. SCOPERTA H. SCOPERTA DIVERGENTEDIVERGENTE
Si facilità la comunicazione del problema, si facilitano i processi per la soluzione dei problemi attraverso incremento dei feedback, le stimolazioni sensorialiCattraverso docente e/o pari (compagni
Attività Motoria;
Attività sociale: èsempre maggiore il coinvolgimento e cooperare con altri per risolvere un problema motorio;
Attività cognitiva: elevata intensità
Allievi analizzano il problema, progettano e realizzano attraverso prove ed errori le modalitàesecutive risolutive. Mettono in atto più tentativi fino a giungere a una o più soluzioni efficaci ed efficienti.
Insegnante chiede agli allievi di risolvere un problema motorio. Insegnante invita gli allievi a scoprire soluzioni e varianti esecutive; modalità di utilizzo di un attrezzo; gestione di uno spazio Cattraverso specifiche domande con l’esecuzione di uno o più abilità motorie.
77��G. SCOPERTA G. SCOPERTA CONVERGENTE CONVERGENTE
Adattamento Adattamento Allievi SpecialiAllievi Speciali
Tipi attivitTipi attivitààRuolo Allievo Ruolo Allievo Ruolo Insegnante Ruolo Insegnante STILI PRODUZIONESTILI PRODUZIONE
52stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)
����������������������% �����������������������% � EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Mosston M., 1966; Mosston
Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016)
Prevede di aver maturato precedenti esperienze nelle attività oggetto di apprendimento.Lo studente deve aver già maturato competenze di: gestione dei tempi; utilizzo del pensiero e progettazione;sperimentazione individuale; esecuzione individuale; registrazione e documentazione.Non adatto a tutti gli allievi
Implicazioni
Si facilità la comunicazione, si facilitano i processi per la creazione di soluzioni creative attraverso incremento dei feedback, le stimolazioni sensorialiCattraverso docente e/o pari (compagni
Attività motoria: elevata.Attività sociale: interpersonale ridotta, elevato coinvolgimento personale e capacitàdi fare delle scelteAttività cognitiva: molto elevata, capacità di analisi e selezione
Programma sviluppato dall’allievo,
prende la maggior parte delle decisioni sulla propria esperienza con grande coinvolgimento a livello motorio e cognitivo.
L’allievo decide individualmente ciò che vuole imparare all'interno della programma generale
dell'insegnante
L'insegnante sceglie un argomento disciplinare (es. salti). Programma interventi didattici, lascia all’iniziativa dell’allievo la progettazione di una sequenza di apprendimento motorio personale. Insegnante
supervisiona le attività dell’allievo.Insegnante osserva, guida e fornisce singoli suggerimenti, indicazioni individualizzate per l’arricchimento delle attività
99��I PROGRAMMA I PROGRAMMA INDIVIDUALE INDIVIDUALE DISEGNATO DISEGNATO DALLDALL’’ALLIEVOALLIEVO
Adattamento Allievi Speciali
Tipi attivitàRuolo Allievo Ruolo Insegnante STILI PRODUZIONE
53stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
2
B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)
������������������� �%������������������� �% � � EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Mosston M., 1966; Mosston
Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016)
IdemAttività motoria: elevata.Attività sociale: interpersonale ridotta, elevato coinvolgimento personale e responsabilitàAttività cognitiva: molto elevata, capacità di selezione e applicazione
Alto grado di autonomia dell’allievo in tutti i processi di decisione, scelta.Non adatto a tutti gli allievi
Allievo decide completamente l’ambito disciplinare, l’oggetto e le modalità
dell’apprendimento.
Allievo èresponsabile per ogni decisione riguardante cosa e come imparare.
Insegnante fornisce allo studente i criteri esecutivi di base e generali.
Insegnante supervisiona, se necessario aiutare l’allievo attraverso
feedback
1010��J. Iniziativa autonomiaJ. Iniziativa autonomia
delldell’’AllievoAllievo
Alto grado di autonomia dell’allievo in tutti i processi di comprensione, decisione, scelta.Non adatto a tutti gli allievi
Implicazioni Implicazioni
IdemAttività motoria: elevata.Attività sociale: relazioni interpersonali limitate; altissima capacità di comprensione,indipendenza sociale, Attività cognitiva: molto elevata
Allievo decide completamente l’oggetto dell’apprendimento, le nuove abilità da apprendere e implementare.
Allievo decide se èopportuno interpellare l'insegnante.
Insegnante è presente come osservatore esterno, accetta
le decisioni dell’allievo riguardo l’ambito e l’oggetto dell'apprendimento
1111��K. AUTOK. AUTO��APPRENDIMENTO/INSEGNAAPPRENDIMENTO/INSEGNAMENTO DELLMENTO DELL’’ALLIEVOALLIEVO
AdattaAdattamento mento
Allievi Allievi SpecialSpecial
Tipi attivitTipi attivitààRuolo Allievo Ruolo Allievo Ruolo Insegnante Ruolo Insegnante STILI PRODUZIONESTILI PRODUZIONE
54stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):APE):http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
������������������
55stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
�����������
DEFINIZIONE FUNZIONE ATTREZZI 1/6DEFINIZIONE FUNZIONE ATTREZZI 1/6 (Cazzoli S., 2016)
Gli ATTREZZI secondo il modello ecologico (Davis W, Broadhead G., 2007)
sono elementi che AMPLIFICANO le POTENZIALITÀ delle attività motorie. (Cazzoli, 2010)
Gli attrezzi facilitano lo sviluppo di:
�coordinazione neuro�sensoriale
�flessibilità e mobilità muscolo�tendinea�articolare
�potenziamento muscolare (nel periodo dell’infanzia utilizzo del carico naturale)
�equilibrio
�coinvolgimento cognitivo
�creatività e varietà
�forte impatto emotivo e motivante
�medium nelle relazioni interpersonali (socializzazione)�Davis W, Broadhead G., (2007) Ecological Task Analysis and Movement,© 2007 Human Kinetics. ISBN�13: 9780736051859
Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International of Physical Education, University of Bratislava, (peer reviewed)
ISBN:978�80�89324�05�7
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
56stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
����������������������
�������������������������������������������������������� �%��%��������� �� ���
Gli ATTREZZI sono oggetti che appartengono al contesto ambientale in cui avvengono le attività motorie.
Gli ATTREZZI stimolano, facilitano e amplificano il coinvolgimento nella pratica dell’attività motoria secondo l’approccio ecologico.
Il MODELLO ECOLOGICO è caratteristico delle scienze biologiche, evidenziando l’importanza della relazione tra organismo e l’ambiente in cui vive e come si influenzano.
Il MODELLO ECOLOGICO è stato successivamente trasferito alla sociologia, alla psicologia e all’educazione, con specifico riferimento all’attività motoria(Urie Bronfenbrenner’s Ecological Systems Theory, 1979�1994; OMS, 1986).
L’APPROCCIO ECOLOGICO in EDUCAZIONE FISICA prevede la facilitazione dell’apprendimento motorio attraverso la predisposizione dell’ambiente di apprendimento da parte del docente. (ETA Davis W, Broadhead G., 2007) (Cazzoli S. 2010)
L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO, oltre i contenuti di apprendimento, gli stili di insegnamento precedentemente sviluppati, comprende gli oggetti e le strutture per l’educazione fisica. Bronfenbrenner U. (1979). The Ecology of Human Development: Experiments by Nature and Design. Cambridge, MA: Harvard University Press. ISBN 0�674�22457�4
�Carta di Ottawa OMS, 1986).
Davis W, Broadhead G., (2007) Ecological Task Analysis and Movement,© 2007
Human Kinetics. ISBN�13: 9780736051859
Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in
Physical Education, Federation International of Physical Education,
University of Bratislava, (peer reviewed) ISBN:978�80�89324�05�7
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
ALLIEVO/ALLIEVO/STUDENTESTUDENTE
SOGGETTO apprendimento
PROCESSI
CONTENUTI CONTENUTI APPRENDIMENTO
Abilità motorieAbilità Tecnico�
sportive
AMBIENTE AMBIENTE DOCENTE facilitatore
STILI INSEGNAMENTO
personalizzatiATTREZZI
amplificatoriDavis W, Broadhead G., 2007; modificato Cazzoli S.,2010)
���)#((%#����)#((%#�
�(#.#4%(#��(#.#4%(#�
ININ
�;3(�8%#&���%�%(���;3(�8%#&���%�%(��
%&(.3�%$�%&(.3�%$�(Davis W, Broadhead G., 2007, Cazzoli S. 2010)
57stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
������������������������
��#����������������������#��������#����������������������#�������������� ����#������%�����#������%� �������� �� ���
Gli attrezzi possono essere raggruppati in due Macrogruppi:
NON CODIFICATINON CODIFICATI, oggetti appartenenti alla vita quotidiana es: fogli di carta di giornale, teli, nastri, bottiglie di plasticaC; poco specifici ma molto flessibili/duttili
CODIFICATICODIFICATI, attrezzi ginnastici, molto specifici meno flessibili
ATTREZZI ADATTAMENTO ATTREZZI ADATTAMENTO BESBES��DisabilitDisabilitàà Generalmente si utilizzano attrezzi non codificati come facilitazione degli attrezzi codificati oppure attrezzi codificati vengono prodotti in versione adattata (es.
palla sonora; fit ball doppia densità) (Malavenda S. Malavenda M., 1988, Cazzoli 2008,2016)
Malavenda S. e Malavenda M., Tecnica e didattica dell’educazione fisica, Secondo Volume, Quarta Edizione Roma, Labor Grafica, 1988 da pag 113 a pag. 218
Cazzoli S. (2016) Metodologia e didattica dell’attività motoria e Educazione Motoria Sportiva, UNITO�SFP
Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità,
in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press)
�'')�88%�&#&�(#;%�%(�'% �'')�88%�(#;%�%(�'%�;�''�"�&'#������;�''�"�&'#�����
�'')�88%�'')�88%
58stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
�������������%��������������%�
La fornitura di attrezzature sportive
Nel 2015 sono state fornite attrezzature sportive a tutti gli Istituti partecipanti (oltre 2.500).
Nel 2016 saranno fornite a tutti i nuovi Istituti partecipanti.
58
59stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
������������������������
��#��������������������������%���#��������������������������%� �������� �� ���
Sono gli attrezzi che possono avere grandi dimensioni, ma fondamSono gli attrezzi che possono avere grandi dimensioni, ma fondamentale forniscono sostegno entale forniscono sostegno
ed attorno ai quali si muove il corpo durante il movimento nelled attorno ai quali si muove il corpo durante il movimento nell’’attivitattivitàà fisicafisica
Possono essere suddivisi in 3 macrogruppi:
1. SUOLO
2. GRANDI ATTREZZI AREE ATTREZZATE OUTDOOR
3. GRANDI ATTREZZI SPORTIVI (Malavenda S. Malavenda M., 1988, Cazzoli 2010,2016)
Malavenda S. e Malavenda M., Tecnica e didattica dell’educazione fisica, Secondo Volume, Quarta Edizione Roma, Labor Grafica, 1988 da pag 113 a pag. 218
Cazzoli S. (2016) Metodologia e didattica dell’attività motoria e Educazione Motoria Sportiva, UNITO�SFP
Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità,
in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in
press)
60stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
����������������������SUOLO SUOLO �� GRANDE ATTREZZO E EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) 6/6 GRANDE ATTREZZO E EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) 6/6 (Cazzoli S., 2016
Il suolo è il primo grande attrezzo per l’Attività Fisica Adattata(APE),fornisce supporto al corpo nell’esecuzione del movimento.
Il corpo con il movimento al suolo:
vince la forza di gravitàmette in azione diversi segmenti corporeimette in azione le diverse leveutilizza stazioni diverse
(eretta, seduta, quadrupedia, decubitiC), atteggiamentiC)
utilizza diverse velocità, rapiditàutilizza diverso numero di esecuzioni o ripetizioni, serie o setutilizza diverso numero di gruppi muscolari coinvoltiutilizza situazioni di equilibrio statico o dinamico
(Malavenda S. Malavenda M., 1988, Cazzoli 2008,2016)
Malavenda S. e Malavenda M., Tecnica e didattica dell’educazione fisica, Secondo Volume, Quarta Edizione Roma, Labor Grafica, 1988 da pag 113 a pag. 218
Cazzoli S. (2016) Metodologia e didattica dell’attività motoria e Educazione Motoria Sportiva, UNITO�SFP
Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità,
in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press)
61stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):APE):http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
������������������������������� ���
62stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
Tav. 11 Alunni con disabilità per tipologia di disabilità anno scolastico 2014/2015
Fonte: MIUR �DGCASIS –Ufficio Statistica e Studi – Rilevazioni sulle Scuole 2014/2015
3,5%
Motoria
27 65,3%95,8%2,7%1,6%
Altrodi cui:
Intellettiva
Disabilità
Psicofisica
Disabilità UditivaDisabilità Visiva
63stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):APE):http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
��������������� �����������!�����"�
64stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
INFLUSSI DI
DISTURBO
Milani M. (2014) ‘Perché proprio l’educazione fisica e sportiva nel processo di identificazione dei BES?’ (Capitolo 7) in Gomez Paloma
F., Ianes D. ‘Dall’educazione Fisica e Sportiva alle prassi Inclusive’ , le Guide Erickson Trento 2014
6. LINEE GUIDA BUONE PRATICHE 1/6. LINEE GUIDA BUONE PRATICHE 1/ (Milani, 2016)
65stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
Strumenti operativi
E’ importante comunicare con l’alunno cieco per fornire le necessarie informazioni al fine di creare l’immagine mentale del percorso motorio da eseguire;
Fargli conoscere l’ambiente con descrizione verbale e attraverso il tatto;
Impostare tecnica base di accompagnamento;
Condurre l’alunno attraverso il percorso/esercizio e fargli «sentire» le difficoltà;
Facilitare la percezione della forma, della dimensione e le caratteristiche fisiche degli attrezzi da utilizzare;
Eseguire con guida (spalla – vocale, insegnante – compagno);
Richiedere massimo silenzio durante la fase esecutiva;
Stimolare e ampliare l’organizzazione spazio-temporale;Milani M. (2014) ‘Perché proprio l’educazione fisica e sportiva nel processo di identificazione dei BES?’ a cura di Gomez Paloma F., Ianes D. ‘Dall’educazione Fisica e Sportiva alle prassi Inclusive’ , le Guide Erickson Trento 2014
Dispense CIP
6. LINEE GUIDA BUONE PRATICHE 2/2/ (Milani, 2016)
66stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
Strumenti operativi
Far conoscere all’alunno l’ambiente di lavoro per ispirare sicurezza;
Predisporre un ambiente accogliente e tranquillo (fare attenzione se utilizza protesi
acustica)
Parlare lentamente e davanti all’alunno sordo;
Ricercare e stimolare l’attenzione dell’alunno (eseguire più dimostrazioni);
Associare alla dimostrazione pratica il linguaggio Lis o segnato e coinvolgere la classe
all’apprendimento di nuove strategie di comunicazione;
Disporre a fianco di ogni difficoltà un compagno che «segna» il punto critico;
Disporre a fianco di ogni difficoltà un cartoncino con simbologia grafica dell’esecuzione
motoria corrispondente;
Condurre e proporre le stesse attività motorie-sportive dei compagni di classe;
Ianes D. (2004), La diagnosi funzionale secondo l’ICF, Trento, Erickson
Associazione Trellle, Caritas Italiana, Fondazione Agnelli “Gli alunni con disabilità nella scuola italiana: bilancio e proposte “ Ed. Erickson 2011
6. LINEE GUIDA BUONE PRATICHE 3/3/ (Milani, 2016)
67stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
6. LINEE GUIDA BUONE PRATICHE 4/4/ (Milani, 2016)
68stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
6. LINEE GUIDA BUONE PRATICHE 2/2/ (Milani, 2016)
69stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
������������������������
stefania.cazzoli@unito.it
stefania.cazzoli@gmail.com
melissa.milani@unibo.it
70stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it
B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):APE):http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
� ������#����$�$��
71stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it71
stefania.cazzoli@unito.it
melissa.milani@unibo.it
2
A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
BIBLIOGRAFIA 1/2Allport G., (1967) PERSONAL RELIGIOUS ORIENTATION AND PREJUDICE Journal of Personality and Social Psychology 1967, Vol. 5, No. 4, 432�443
Bunker, D., and Thorpe, R., (1982) A model for the teaching of games in secondary schools. Bulletin of Physical Education, 18(1), 58.
Cazzoli S. (2001) L’apprendimento motorio dal modello concettuale alle indicazioni metodologiche e didattiche” Pubblicazione formazione e informazione. Teorie e applicazioni per
il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, Torino, Utet Libreria, 2001 ISBN 88�7750�743�8
Cazzoli S.(2007)“Adapte PE in Italian regular school: university teacher training in APA for integration and inclusion of students with disabilities” SOBAMA, Journal of the Brazilian
Society of Adapted Motor Activity volume 12, number 1, supplement, December 2007 ISSN 1413�9006
Cazzoli S. (2008)“L’attività fisica adattata (APA) e l’educazione fisica adattata (Ape): includere ed integrare I bisogni educativi speciali nella scuola primaria e secondaria” in AA.VV
“L’attività fisica adattata per I disabili. Prospettive della realtà italiana ed europea”, Libreria dello Sport Milano
Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International of Physical Education, University of Bratislava, (peer reviewed)
ISBN:978�80�89324�05�7
Cazzoli S. (2011) The physical Activity and health: the world Health Organization, in Labudova J. Antala B. Healthy active life style and Physical education, Federation
Internazionale Education Physique (FIEP) Bratislava 2011 ISBN 978�80�89324�07�1
Cazzoli S. (2013) Person with disabilities: Inclusive physical activities &physical education literacy and guidelines for reporting and writing in Physical education and sports
perspective of children and youth in Europe, University Comenius Bratislava –SK and FIEP ISBN: 978�80�89324�12�5
Cazzoli S. Marchioni M. Petranelli M.(2013) Unesco roadmap to put in action positive sport value and physical Educatin for everybody, Sport Science for Health, Volume, 9 –Supplement 1� September 2013
Cazzoli S. (2014) Quality of physical education as sport science based on evidence, (Chapter, pp 174�182) in Scheuer C., Antala B., Holzweg (Editors) Physical education: quality
in management and teaching Logos Verlag Berlin GmbH 2014 (Reviewed), IBSN 978�3�8325�3802�6, ISSN 1866�1653
Cazzoli S. (2016) Metodologia e didattica dell’attività motoria e Educazione Motoria Sportiva, UNITO�SFP
Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità,
in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in
press)
Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità (2006) e ratifica L 17 marzo 2009
Davis W., Broadhead G.(2007) Ecological task analysis and movement, © 2007 Human Kinetics, Inc
De Ajuriaguerra J., (1962) Le corps comme relation, "Revue suisse de Psychologie", 1962, 2, pp. 137�57
De Potter C., (2003) Adapted phy�sical activities and sport for sensory impaired individuals:
barriers to full participation in: First European Conference in APA and Sport: a white paper on research and practice, Acco, Leuven, 2003
Directory Sport Science 6° , 2013, ICSSPE, IOC, FIMS, ONU, WADA, WORLD SPORT FORUM, GAISF, WHO/OMS
Gardner, Murphy; Crawford, (1985) Programmazione educativa individualizzata per l’alunno handicappato. Guida all’analisi del compito ed all costruzione del curricolo di
insegnamento, Erickson, Trento
72stefania.cazzoli@unito.it ;
melissa.milani@unibo.it72
stefania.cazzoli@unito.it
melissa.milani@unibo.it
2
A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble�bee�clip�art�free
BIBLIOGRAFIA 2/2
Hutzler Y., (2007) A Systematic Ecological Model for Adapting Physical Activities: Theoretical Foundations and Practical Examples ADAPTED PHYSICAL ACTIVITY QUARTERLY,
2007, 24, 287�304© 2007 Human Kinetics, Inc.
Janney R., Snell M., (2000) Modifying schoolwork, Paul H. Brooker, Baltimora, 2000
Martin E. Block M. E., Obrusnikova I. (2007) Inclusion in Physical Education:A Review of the Literature From 1995�2005 ADAPTED PHYSICAL ACTIVITY QUARTERLY, 2007, 24,
103�124© 2007 Human Kinetics, Inc
Michelini L. (1991) Handicap e sport, Società Editrice Universo, Roma
Parlebas, P. (1997) Giochi e Sport Edizioni il Capitello, Torino
Rosa Anna Rosa and Dario Colella, "L'attività fisica adattata nella scuola e nel tempo libero", Difficoltà di apprendimento, 10(1), 2004, pp. 107�122
Scienza Attiva ® Cazzoli S., 2015
Schmidt R.A.,Craig A. Wrisberg (2008) Motor Learning and Performance: A Situation�based Learning Approach, ® Human Kinetics 1991, 2000, 4° edition 2008
Schmidt R. A. e Wrisberg C.A, Apprendimento motorio e prestazione, Società Stampa Sportiva, Roma, 2000
Vertecchi B. (1999)La didattica: parole e idee. Dizionario di didattica, Paravia, Torino
www.ocse.inclusion (2006)
www.eacea.eu European Agency Education
www.enable/The Convention in Brief (1st March 2010)
www.istruzione.it
www.scienzattiva.org ® Cazzoli S., 2015
.