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Quale Russell ?AUTOBIOGRAFIA INTELLETTUALE
a cura della prof. Mantelli Maria Rosa
Quale Russell ?
1872 - 1970Nell'autobiografia , non senza un certo compiacimento,
Bertrand Russell presenta la sua lunga vita scandita dai più grandi eventi di fine Ottocento e
la prima metà del Novecento.
Dalla Regina Vittoria a Lenin(1872-1914)
Dall'imperialismo alla I Guerra mondiale
da Freud ad Einstein(1918-1944)
Il periodo tra le due guerre e la II guerra mondiale
Da Churchill a Mao (1944-62)
Ovvero gli anni della guerra fredda
Anche noi abbiamo cercato di seguire la stessa
periodizzazione proposta da Russell, integrandola
con altre biografie forse meno celebrative
Bertrand Russell nacque a Ravenscroft (Galles) il 18 maggio 1872 in un'antica famigliaaristoratica di tradizione liberale.Era figlio del visconte di Amberley e nipote di Lord John Russell, che fu due volte Primo Ministro wigh fra il1846 e 1866. La nonna paterna era Lady Russell, figlia del conte di Minto.Si trovò orfano a tre anni e insieme al fratello venne accolto dai nonnipaterni a Pembroke Lodge
L'infanzia
Fu educato nella tenuta di Pembroke Lodge, concessa dalla regina Vittoria a lord Russell quando divenne primo ministro secondo le regole dei “rampolli” aristocratici dell'età vittoriana, seguì studi privati per approdare alTrinity College di Cambridge
Tra gli ospiti della tenuta...
...oltre alla stessa regina Vittoria, Palmerston, Gladstone, Garibaldi, Thackeray, Dickens, Tennyson, Lewis Carroll e il filosofoJohn Stuart Mill, uno tra i massimi esponenti
del liberalismo e dell'utilitarismo.
Tuttavia l'ospite più inquietante del piccolo Russell, stando al biografo R. Monk
e' sicuramente...la paura!!
Stando a Monk, fin da piccolo Russell ebbe timore
della solitudine e della follia che sembrava incombere
sulla sua famiglia: zio Willy, zia Agata e lo stesso
fratello “Frank” soffrivano di problemi psichici piuttosto
severi.
Monk giunge a sostenere che lo studio della logica e
della filosofia costituirebbe per il giovane Russell una
sorta di baluardo contro la paura della solitudine e
della follia.
Bertie aveva paura del buio e dei rumori della notte.Temeva lady Russell, nonna di vedute liberali maprofondamente religiosa e autoritaria
Si sentiva solo e fantasticava spesso sui sui genitori.
Da alcune parole della nonna aveva intuito disapprovazione nei confronti del padre, ma non riusciva a capirne il motivo.
Avvertiva che la sua famiglia aveva dei segreti, dei “non detti” e questo gli pesava.Il visconte di Amberley
“Mi liberai dalla paura con la conoscenza...”
Crescendo, imparò che i rumori della notte avevano spiegazioni fisiche, erano provocati dal vento e daicigolii della vecchia casa...
Non esisteva alcun mistero nella sua famiglia:Il padre aveva assunto posizioni poco ortodosse in merito alla religione e alla morale sessuale,pagando le sue idee con l'estromissione dalla vita politica e con la condanna della buona societàvittoriana.
I nonni, comprensibilmente, non ne parlavanovolentieri come non parlavano volentieri dell'altrofiglio, lo zio George William (1848–1933)afflitto da una grave malattia mentale e rinchiuso in un ospedale psichiatrico.
“Mi liberai dalla paura con la conoscenza...”
Anche il famoso graphic -novel Logicomics. An Epic
Search for Truth di A. Doxiadis,c C. Papadimitriou e
A. Papadatos (2008) interpreta
in questa chiave il percorso
intellettuale di Russell
In ogni caso, le osservazioni di Monk e Logicomix sulla vita del giovane Russell paiono confermate dalla stessa Autobiografia e da alcune riflessioni sparse in molte opere del filosofo.
Io non sono nato felice. Da bambino il mio salmo preferito
era: "Stanco della terra e carico dei miei peccati".
A cinque anni, mi dissi che, se dovevo vivere fino ai
settanta, avevo sopportato soltanto, fino a quel momento,
la quattordicesima parte di tutta la mia vita, e, intravedendo
davanti a me il tedio che mi attendeva su di un cammino
così lungo, lo giudicai insopportabile.
Durante l'adolescenza, la vita mi era odiosa e pensavo al
suicidio; ma questo mio proposito era tenuto a freno dal
desiderio di approfondire la conoscenza della matematica.
Conquista della felicità 1930
Decise di iscriversi al Trinity di Cambridge dove studiò matematica e filosofia .Completati gli studi nel '94, a ventidue anni, passò a lavorare presso l'ambasciata inglese a Parigi.Qui ebbe occasione di sposarsi con la prima dellesue 4 mogli
Il giovane logico pacifista
Sempre di questi anni è la critica a Frege attraverso l'antinomia che da Russell prende il nome e che fece fallire il programma logicista e gli sforzi decennali di Frege v. le opere Principi (1903) e Principia Mathema-tica (1910-13) scritti insieme a Whitehead.
E' la fase della carriera accademica, in cui l'interesseper il sapere scientifico e per la matematica sonodominanti v. Saggio sui fondamenti della geometria (1897)
Gli anni che precedono la guerra scandiscono la
collaborazione e l'amicizia con il giovane Ludwig
Wittgenstein: nel '21 lo aiutò a trovare un editore per la
pubblicazione del Tractatus logico-philosophicus e
gli procurò un incarico all'Università di Cambridge.
La grande guerra el'obiezione di coscienza
1901
si oppone alla guerra promossa dagli inglesi contro i BoeriIn Sudafrica e all'imperialismo
Ma è con lo scoppio della Grande guerra,che assume una decisa e irremovibilePosizione in favoredell’obiezione di coscienzae di aperta opposizione alla guerra
Aderisce sin dal 1914 al NCF(No Coscription Fellowship)
1916
Per i numerosi articoli contro la guerra e in favore della obiezione diCoscienza, viene multato e sospeso da Cambridge dove insegna dal '95.
Subisce anche limitazioni alla libertà di movimento sul suolo inglese e ildivieto di espatrio. Deve rinunciare ad un incarico ad Harvard.
1918
Viene arrestato per i suoi interventi contro l'ingresso in guerradegli Stati Uniti e accusato di attività anti-inglese
In realtà Russell aveva scritto diversi articoli diretti al presidente Wilson , confidando non solo sulla neutralità degli USA ,maindivduando in essi la nazione in grado di mediare trale parti in guerra (v.Selected Letters vol.II)
Nonostante la reclusione non si stanca di scrivere a Wilson invi-tandolo a promuovere un organismo internazionale in grado di ga-rantire la pace,una volta conclusa la guerra, anticipando così la Società delle Nazioni
In questi anni è quindi già presente quell'utopia che Russell ri-prenderà e svilupperà nell' ultima parte della sua vita : l'esigenza di un organismo internazionale in grado di prevenire i conflitti e assicurare la realizzazione dei diritti umani in tutto il globo.
E' a questo propositoche ci siamo chiesti
“ Quale Russell? ”
Oltre al Russell logico,scettico, convive sindalla giovinezza, unRussell idealista checrede e prospetta la pace universale
Negli scritti pubblicati durante l'esperienza totalitaria nonché
negli anni della guerra fredda, Russell propone l'utopia della
pace per combattere una possibilità che vede pericolosa-
mente vicina e minacciosa: l'avvento di una società
tecnocratica e autoritaria
UTOPIA / DISTOPIA
In questi anni compaiono infatti opere che oscurano gli
orizzonti dell'utopia prospettando una futura società
tecnocratica , prefigurazione distopica su cui spesso si
sofferma a partire dagli anni Trenta agli anni Sessanta.
UTOPIA / DISTOPIA
UTOPIA / DISTOPIA
Si vedano le previsioni contenute in La visione scientifica
del mondo del 1931. Nella seconda edizione del 1949
traspare una certa freddezza nei confronti de Il mondo
nuovo di Huxley, definita mera estensione dei due capitoli
finali di Scientific Outlook (v. Lettere a S. Unwin)
In più opere si dichiara invece soddisfatto e onorato delle
analogie tra la propria opera e 1984 di Orwell, lavoro a
suo avviso autonomo e assolutamente originale
Dall'idealismo all'analisi del linguaggio
Dopo una breve parentesi idealistica Russell deve a Moore il passaggio al realismo con il conseguente recupero delle certezze del “senso comune” ovvero:
- l'esistenza del mondo- l'esistenza di se stessi- l'esistenza di contenuti mentali (idee)
Distinguendo la conoscenza immediata dei “sense data” (knowledge by acquaintance) da quella mediata, proposizionale e indiretta ( Knowledge by description)il giovane Russell condivide con Moore la funzione della filosofia come analisi logica e chiarimento concettuale.
La filosofia rinuncia così a pronunciarsi sulla struttura
ontologica della realtà, limitandosi a chiarire e ad
analizzare, esplicitandole, le assunzioni del senso comune
e del suo linguaggio, il linguaggio naturale.
Russell tuttavia, oltre Moore, proseguirà la propria indagine
logica e linguistica delle proposizioni matematiche,
pervenendo da un lato (contro Meinong) alla teoria delle
descrizioni definite e, dall'altro, all'elaborazione del
logicismo, inserendosi attivamente nel dibattito
sui fondamenti della matematica
Dall'idealismo all'analisi del linguaggio
Da Leibniz a Frege. La svolta logicista (1900-1903)
L'interesse per la mathesis e la characteristica universalis prospettate da Leibniz ,è già presente in Russell sin dalla pubblicazine di- Esposizione critica della filosofia di Leibniz nel 1900
Nello stesso anno incontrò al Congresso Internazio- nale di filosofia di Parigi il matematico Giuseppe Peano e , come ricorda nell'Autobiografia ,si trattò di un incontro folgorante
Problema dei fondamenti
"Il Congresso fu il punto di svolta della mia vita intellettua-
le, perché vi incontrai Peano. Lo conoscevo già di nome
e avevo visto qualche suo lavoro, ma non mi ero preso la
briga di imparare il suo formalismo. Al Congresso notai
che era sempre il più preciso di tutti, e che sistematica-
mente aveva la meglio in ogni discussione in cui si im-
barcava. Col passare dei giorni, decisi che questo era l'
effetto della sua logica matematica. Capii che il suo for-
malismo era lo strumento di analisi logica che avevo cer-
cato per anni"
'
Peano aveva attuato l'assiomatizzazione dell'intera matematica riducendo la stessa aritmetica a cinque assiomi fondamentali, tutti esprimibili mediante i concetti elementari di "zero", "numero" e "immediatamente successivo"
Nei due anni successivi all'incontro con Peano, Russell
ne studia i lavori, concentrando i propri sforzi nella
fondazione logica della matematica .
I suoi studi si svolgono indipendentemente da Frege, di
cui ignora le opere, e ne ripercorre la proposta logicista
Il ritorno da Parigi 1900-1902
La logica è il fondamento dell'aritmetica poiché è possibiledefinirne logicamente i concetti fondamentali(zero,numero naturale e successore)assiomatizzati da Dedekind e Peano.
Le leggi aritmetiche sono derivate da un sistema di assiomimediante un calcolo logico che si avvale di un linguaggio formale
(Russell, seguendo Peano, proporrà una notazione meno
“ingombrante” dell'ideografia di Frege)
La logica è il fondamento dell'aritmetica poiché è possibiledefinirne logicamente i concetti fondamentali(zero,numero naturale e successore)assiomatizzati da Dedekind e Peano.
Le leggi aritmetiche sono derivate da un sistema di assiomimediante un calcolo logico che si avvale di un linguaggio formale
(Russell, seguendo Peano, proporrà una notazione meno
“ingombrante” dell'ideografia di Frege)
Frege (1848-25)Ideografia (1879)
Fondamenti dell'aritmetica I (1884)
Principi dell'aritmetica vol. I (1893)
Nel 1902 Russell scopre l'antinomia
che porta il il suo nome
(antinomia Zermelo-Russell)
Ne mette al corrente Frege proprio mentre
questi stava per Pubblicare il secondo volu-
me dei suoi Grundgesetze der Arithmetik
(Principi dell'aritmetica II )
Caro collega,
da un anno e mezzo sono venuto a conoscenza dei suoi
Grundgesetze der Arithmetik, ma solo ora mi è stato possibile
trovare il tempo per uno studio completo dell’opera come
avevo intenzione di fare..
Mi trovo completamente d’accordo con lei su tutti i punti
essenziali, in modo particolare col suo rifiuto di ogni elemento
psicologico nella logica e col fatto di attribuire un gran valore
per quel che riguarda i fondamenti della matematica e della
logica formale, che, per inciso, si distinguono difficilmente
tra loro. C’è solo un punto in cui ho trovato una difficoltà.
Lei afferma (p. 17) che anche una funzione può comportarsi
come l’elemento indeterminato...ora tale opinione mi pare
dubbia a causa della seguente contraddizione.
Sia w il predicato "essere un predicato che non può
predicarsi di se stesso". w può essere predicato di se
stesso? Da ciascuna risposta segue l’opposto
Quindi dobbiamo concludere che w non è un predicato.
Analogamente non esiste alcuna classe (concepita
come totalità) formata da quelle classi che, pensate
.
Molto rispettosamente suo
Bertrand Russell
(Ho scritto a Peano di questo fatto, ma non ho ancora ricevuto risposta)
.
ognuna come totalità, non appartengono a se stesse.
Concludo da questo che in certe situazioni una colle-
zione definibile non costituisce una totalità.
Frege accusò il colpo e riconobbe la validità dell'argomento di
Russell: se ogni concetto è definito per ogni oggetto, allora il suo
V assioma che garantiva ad ogni concetto un'estensione, non era
più valido: data una proprietà non era possibile derivarne una
classe
Dopo aver tentato una soluzione del paradosso nel 1893,
in appendice al secondo volume dei Grundgesetze der Arithmetik,
Frege non solo abbandonò il logicismo...
...ma recuperò un programma che anni prima aveva
categoricamente escluso poiché implicava il ricorso alle
kantiane forme pure dell'intuizione:
la fondazione geometrica
della matematica.
Purtroppo anche
quest'ultimo tentativo
si rivelò un insuccesso.
Ma in cosa consiste il paradosso e sopratutto perchècostituì il colpo di grazia al programma di Frege?
Semplificando notevolmente.... La contraddizione era dovuta al
paradosso dell’autoreferenzialità, riguarda precisamente:
la classe di tutte le classi che non contengono sé stesse
Dobbiamo considerare i seguenti concetti e presupposti:
- esistono entità logiche denominate ‘classi’ o ‘insiemi’ che
raccolgono tutti gli oggetti aventi una certa proprietà
(che sono, dunque, suoi ‘membri’ o ‘elementi’) ad es la classe
degli uomini U
- Definendo una classe si crea anche la classe di tutti gli og-
getti residui, che non appartengono a quella classe ovvero la
classe dei “non uomini” ovvero - U (non U)
- Per ogni proposizione si deve poter dire se è vera o falsa.
L'universo’( o sistema di riferimento ) deve essere completo e
coerente :
completo significa che per ogni oggetto logico si deve poter
dire se appartiene o meno ad una data classe
coerente, o non contraddittorio, significa che un oggetto non
può contemporaneamente appartenere ad una classe e alla
classe residua
...tornando al nostro esempio
La classe U contiene tutti gli uomini;
Tutti gli oggetti che non sono uomini appartengono alla classe
- U (non uomini)
Ogni oggetto appartiene a U o a non U
La classe U non contiene sé stessa ,infatti non è un uomo ; ma consi-
deriamo, ad esempio, la classe C di tutti i concetti ; essendo essa stes-
sa un concetto, contiene se stessa ; analogo è il caso della classe di
tutte le classi ; chiamiamole autoreferenziali o auto-estensive
Ogni classe dell’universo o è ad "autoreferenziale” oppure no;
creiamo così la classe M che contiene tutte le classi "autoreferenziali",
cioè che contengono sé stesse.
Il paradosso si manifesta quando cerchiamo di collocare
- M : contiene se stessa o no ?
Se tale classe non è membro di se stessa allora è membro
di se stessa ; se tale classe è membro di se stessa allora
non è membro di se stessa ; essa è quindi autoreferenziale,
se e solo se non è autoreferenziale!.
La deduzione logica porta ad un risultato paradossale ed
alla violazione delle premesse.
La questione è perciò indecidibile.
Versione semplificatadi K. Grelling (1908)
Corto ---> autologico (è una parola corta)
Il termine “lungo” è eterologico, si riferisce alle cose corte ma non a se stesso: è eterologico, dato che è una parola corta, non lunga
Lungo ---> eterologico ( non è una parola lunga !)
Lo stesso Russell ricorre a modi più intuitivi per esprimere questa antinomia, ricorrendo al paradosso di Epimenide odel mentitore
Russell, individuando l'antinomia nel V assioma di Frege, aveva aperto la “crisi dei fondamenti”, ma non abbandonòIl programma logicista.Nei Principia mathematica (1910-13) scritti insieme aWhitehead, propone una soluzione per il tipo di paradosso che aveva affondato l'opera di Frege: la teoria dei tipi Più che una soluzione, tuttavia, ricorda una sorta diimperativo logico - pragmatico:una classe non può (non deve!) appartenere a se stessa, ma solo ad un'altra classe superiore ad essa per estensione.
Viene così instaurata una gerarchia tra “tipi logici” che non deve essere infrantaAffermare qualcosa di una supposta “classe delle classi” sa-rebbe un non senso poiché una classe non appartiene a se stessa, ma ad un'altra classe “superiore” ad essa per estensio-ne (metaclasse)
Nè si deve affermare che l’insieme di tutti i concetti è esso stesso un concetto: sarebbe privo di significato poiché ci si rife-rirebbe al ‘concetto’ di un tipo logico superiore (metaconcetto)Si veda in proposito l'introduzione di Russell al Tractatus logico- philosophicus di Wittgestein
Russell scettico e polemista:la maturità
Russell, come già detto, oscilla tra razionalismo e idealismo, tra scetticismo e utopismo.Amava porsi come scettico e i suoi “saggi scettici” sono dedicati a Voltaire.
Il suo non è uno scetticismo radicale, ma di metodo : esercizio della scepsi come ragion criti-ca ed “epochè”:
“Dobbiamo essere scettici persino nei confronti del nostro scetticismo..”
Nonostante le numerose analogie
con l'illuminismo, promosse dallo
stesso Russell, a noi è piaciuto
accostarlo alle grandi scuole
ellenistiche ed ellenistico-romane.
Ecco alcuni punti di contatto
Ecco alcuni punti di contatto...
Russell, la “ricerca della felicità”e le Filosofie Ellenistiche
Crisi: è stato interprete della crisi delle certezze della scienza e testimone della catastrofe seguita ai due conflitti mondialiMa, con straordinario anticipo sui tempi, ha vissuto la crisi delle ideologie, denunciando il fanatismo politico e religioso
Ha promosso l'identificazione Virtù = Felicità = Filosofia
“Considerando la conoscenza un ingrediente della vita retta, non mi riferisco
alla conoscenza etica, bensì a quella scientifica e dei fatti concreti
Se desideriamo raggiungere un dato fine, la conoscenza ce ne può indicare i
mezzi, e tale conoscenza viene impropriamente considerata etica. Ma credo
che non si possa decidere quale condotta sia giusta o sbagliata,senza riferirsi
alle sue eventuali conseguenze sulle persone.”
Non sono in grado di dimostrare che il mio punto di vista sulla vita retta sia giusto; posso soltanto formulare la mia opinione, sperando che sia condivisa da molti. Il mio pensiero è questo:
«la vita retta è quella ispirata dall'amore e guidata dalla conoscenza »
Perché non sono cristiano ( Il mio credo,1925)
Il quadrifarmaco ovvero la conoscenza come antidoto all'infelicità.In particolare emerge la necessità di combattere:
- La paura degli dei- agnosticismo di metodo- antimetafisica di programma
Il mio concetto di religione è simile a quello di Lucrezio:la considero una specie di malattia, frutto della paura e fonte di indicibile sofferenza per l’umanità…Il cristiano moderno è divenuto certamente più tollerante, ma non per merito del cristianesimo.Questo addolcimento del costume è dovuto a generazioni di liberi pensatori
Rinascimento ad oggi hanno provocato, nei cristiani, un
senso di sana vergogna per molti dei loro tradizionali pre-
giudizi…
E’ divertente udire il cristiano odierno esaltare la dolcezza e
la ragionevolezza della sua religione,ignorando che questa
dolcezza e questa ragionevolezza sono dovute all’inse-
gnamento di uomini, un tempo perseguitati dai cristiani…”
Perchè non sono cristiano (saggio del 1927)
La paura del dolore e della morte attraverso il progresso delle
scienze bio-mediche e politico-economiche. Secondo Russell,
nell'era postindustriale, il soddisfacimento dei bisogni primari è subor-
dinato al bisogno di autoconservazione e di sicurezza, di qui la pre-
venzione e l'abolizione delle guerre in ogni parte del globo
Quanto ai bisogni secondari ( tutela dei diritti umani e politico-sociali )
dovrebbero essere promossi universalmente e globalizzati mediante
l'istituzione di un organismo sovranazionale e democratico che funga
da controllo...
Cosmopolitismo “Avendo previsto un'autorità centrale che controlla
il mondo intero, la democrazia che da essa sortirà dovrà essere una
democrazia internazionale, comprendente le razze bianche, africane
ed asiatiche. L'Asia si sta sviluppando con una tale straordinaria
rapidità, che saprà certo prender parte al governo del mondo il
giorno in cui sarà creato” ( Saggi scettici, 1928 )
Diritto naturale, razionale (centralità dei diritti civili) a cui Russell
affianca i diritti di natura politico-economica, derivanti dal suo
“socialismo liberale e democratico”
Elogio dell'ozio ovvero critica del “culto del lavoro” promosso dalle economie capitaliste . Russell propone la riduzione del tempo lavorativo
“Se il salariato lavorasse quattro ore al giorno, ci sarebbe
una produzione sufficiente per tutti e la disoccupazione fini-
rebbe, sempre che si ricorra a un minimo di organizzazione.
Questa idea scandalizza la gente perbene, convinta che i
poveri non sappiano che farsene di tanto tempo libero”
Elogio dell'ozio, 1935
Dalla condanna alla riabilitazione
1940 Incarico alla City Center di New York
« Che cosa si deve dire dei college e delle università che af-fidano l'istruzione filosofica della gioventù... ad un uomo che è noto come propagandista antireligioso e antimorale e che, in particolar modo, difende l'adulterio?... Possono coloro, cui sta a cuore il benessere del nostro paese, essere disposti a
vedere tali insegnamenti diffusi con l'appoggio dei nostricollege e delle nostre università? »
Vescovo Manning
Nel 1940, dopo una breve ma intensa campagna denigrato-ria inaugurata dal vescovo protestate W. Manning, Russell
perde l'incarico al College City of New York.Il giudizio è emesso dalla corte suprema, le principali accu-
se: corruzione dei giovani e ateismo.“Proprio come Socrate”, ebbe modo di osservare Russell
intervengono in sua difesa numerose personalità dell'epoca, tra cui Dewey ed Einstein, che così si espressero:
“I grandi spiriti hanno sempre trovato la violenta opposizione dei
mediocri, i quali non sanno capire l'uomo che non accetta
stupidamente i pregiudizi ereditari, ma con onestà
e coraggio usa la propria intelligenza”
Dalla critica alla religione alla critica delle ideologie
All'indomani del secondo dopoguerra Russell sembra aggiustare il tiro, spostando la carica polemica dalle religioni positive alle ideologie
Lotta alla religione ---->Lotta al fanatismo politico
“Il mondo è pieno di nuovi dogmi.
Forse quelli vecchi sono in declino, ma ne sono sorti di
nuovi, e ritengo che ogni dogma sia tanto più
nocivo quanto più è nuovo. Infatti quelli nuovi sono
molto peggiori di quelli vecchi.”
Denuncia Stalin , l'espansionismo sovietico e l'intervento nei paesi- satelliti
ma attacca gli Stati Uniti per l'anticomunismo
fanatico di Mac Carty, per l'esecuzione dei
Rosemberg e per gli esperimenti a Bikini nonostante
la devastazione di Hiroshima.
Il primo risultato della sua instancabile attività è il Mani-festo Russell-Einstein del 9 luglio 1955, sottoscritto
anche da Einstein prima di morire.
Nella tragica situazione che l'umanità si trova a dover affrontare,
riteniamo che gli scienziati dovrebbero riunirsi a congresso per
valutare i pericoli nati dallo sviluppo di armi di distruzione di massa, e
per discutere una iniziativa nello spirito della mozione
di cui si riporta sotto una bozza.
Non parliamo, in questa occasione, come membri di questa o quella
nazione, continente o fede, ma come esseri umani, membri della
specie Uomo, la cui stessa sopravvivenza è oggi a rischio.
II mondo è pieno di conflitti; al di sopra di tutti gli altri, la titanica lotta
fra comunismo ed anticomunismo (…)
Si apre di fronte a noi, se lo vogliamo,
un continuo progresso in felicità, conoscenza e saggezza.
Sceglieremo invece la morte, perché non sappiamo dimenticare le no-
stre contese?
Ci appelliamo, come esseri umani, ad altri esseri umani:
ricordate la vostra umanità, e dimenticate il resto.
Se vi riuscirete, si apre la via verso un nuovo paradiso;
se no, avete di fronte il rischio di morte universale
.
Manifesto Russell-Einstein 1955
'
Intento del “Manifesto” era quello di riuscire a scalfire la
“cortina di ferro”, da entrambi i versanti.
In occidente si era rivelato un successo mediatico, ma occorre-
va raccogliere il sostegno degli scienziati sovietici e del fronte
comunista.
Nell'agosto dello stesso anno , Russell accoglie una delegazio-
ne sovietica di scienziati presso il County Hall di Londra, ma è
solo nel 1957 che avrà luogo la prima Pugwash Conference, in
Canada, grazie al sostegno del filantropo miliardario
Cyrus Eaton.
Pugwash Conference (1957) : vi erano riuniti sette Americani, tre Sovietici, tre Giapponesi, due Britannici, due Canadesi e un solo rappresentante per Australia, Austria, Cina, Francia e Polo-nia.
Insieme a Russell, il più giovane firmatario del manifesto, lo scienziato Józef Rotblat . Nel 1995 ritirerà , quale rappresentante e fondatore, il premio Nobel per la pace a Pugwash Conferences. Ritirando il premio, citò le famose parole del Manifesto
“Remember your humanity, and forget the rest”
1962, C100.Tra gli interventi, oltre a Russell,anche Vanessa Redgrave
Negli anni successivi, ormai prossimo ai no-vant'anni, sostiene la campagna contro il disarmo ed il il Committee of 100 (C100), un gruppo di di-sobbedienza civile
Dal Febbraio all'agosto 1961 – Russell insieme all'ultima moglie Edith, sfila con i pacifisti e tiene conferenze pubbliche
Nell'agosto del '61 si rifiuta di alzarsi e sgomberare la strada durante un sit in. Verrà condannato a una settimana di carcere insieme alla moglie.
Da sinistra Russell, Edith e Vanessa Redgrave (in piedi)
Bertrand Russell Peace Foundation
(foto del 1961)
1963 PEACE FOUNDATION
Bertrand Russell Peace Foundation
Welcome to the website of the Bertrand Russell Peace Foundation. Launched in 1963, the Foundation was
established to carry forward Russell's work for peace, human rights and social justice. Forty years later, it
continues to do so.
http://www.russfound.org/
http://en.wikipedia.org/wiki/Bertrand_Russell_Peace_Foundation
Tribunale Russell War crimes in Vietnam (1966)
Russell contribuisce alla costituzione della Bertrand Russell Peace Foundation nel 1963.
Condanna l'intervento americano in Vietnam.
Nel 1966 è tra i fondatori del Tribunale internazionaleper i crimini di guerra che porta il suo nome. Ormai alla fine della sua vita, Russell diventa l'icona dei movimenti pacifisti e per i diritti civili nelle università americane ed europee.
Muore il 2 febbraio del 1970