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INTERVENTI PER I DISTURBI DI MEMORIA (OVVERO LA LOTTA PER NON RETROCEDERE):COSA ABBIAMO DAVVERO IN MANO?

Simona Gardini 1 & Samantha Pradelli 2

1 Dipartimento di Medicina, Università di ParmaAmbulatorio Terapie Non Farmacologiche Centro Ammonis, Salsomaggiore Terme, ParmaGruppo Sostegno Alzheimer Fidenza2 Syneos Health

9° CONVEGNO NAZIONALE SUI CENTRI DIURNI ALZHEIMER

Montecatini Terme 18 Maggio 2018

• Della persona che vive con demenza

• Del caregiver che fornisce le cure

• Ambiente fisico e socio-relazionale

• Stile di vita

Approccio Globale e Multi-dimensionale che tenga conto

Intervenire Efficacemente nella demenza

▪ Lo stadio di malattia

▪ Il profilo clinico: abilità compromesse e conservate

▪ Le caratteristiche della persona: preferenze individuali, storia di vita, personalità

Approccio Personalizzato

Intervenire Efficacemente nella demenza

Approccio di Cura Centrato sulla Personae sui suoi Bisogni

Kitwood 1997 (ITA 2015)Pradelli 2005

Faggian et al 2013

CONFORTO IDENTITA’

ATTACCAMENTO

OCCUPAZIONE

AMORE

INCLUSIONE

Copyright University of Bradford UK 2005

Insieme unico dei bisogni emotivi, sociali, spirituali,occupazionali e fisici.

▪ Protezione, Appartenenza▪ Amicizia, Affermazione, Amore▪ Rispetto, Stima, Approvazione, Dignità, Rispetto

di sé▪ Libertà di sviluppare talenti e capacità,

realizzazione del sé.

Kitwood, 1997 (Edizione Italiana 2015); Pradelli, 2005

Obiettivo primario

Mantenimento della “personhood” (“essere persona”),nonostante il declino delle abilità cognitive.

CONFERITO DAGLI ALTRI, NEL CONTESTO DI UNA RELAZIONE

RICONOSCIMENTO - RISPETTO – FIDUCIA

Cura Centrata sulla Persona

V (Valorizzare)I (Individualizzare)P (Prospettiva)S (Ambiente sociale)

Ambiente sociale POSITIVO in cui la persona possasperimentare BENESSERE

IL FOCUS DELLA CURA CENTRATA SULLA PERSONA

RELAZIONI

INCLUSIONE

SIGNIFICATOAUTONOMIA

PRESERVARE LA PERSONA BENESSERE

RIPRENDERE A VIVERE

Una buona Assistenza permette una parziale remissione(rementing).

ESPERIENZA DEMENZA

DANNO NEUROLOGICO

SALUTE FISICA

BIOGRAFIAPERSONALITÀ

PSICOLOGIA SOCIALE

MODELLO ARRICCHITO DELLA DEMENZA

Modello dialettico(Kitwood, 1993)

Modello Arricchito di Cura della Demenza

Kitwood, 1997; May, Edwards, Brooker, 2009

AZIONI

▪ Fattori Neurologici▪ Stimolazione Mentale▪ Psicologia Sociale▪ Personalità▪ Stimolazione Sensoriale▪ Ambiente▪ Salute▪ Eventi della Vita▪ Umore

Psicologia Sociale

Le relazioni che la persona instaura

influiscono sul suo modo di sentirsi e quindi di

comportarsi….

VALE ANCHE PER LA PERSONA CON

DEMENZA!

Un ambiente socio-psicologico “maligno” potrebbe aggravare i sintomi psicologici e comportamentali

Elementi di Psicologia Sociale “Maligna”

Kitwood, 1997

• Slealtà • Esautorare

• Infantilizzare• Intimidire

• Etichettare• Stigmatizzare

• Non assecondare i ritmi del malato

• Denigrare

• Escludere• Oggettivare

• Ignorare• Imporre• Rifiutare• Accusare

• Intrusione, interferire• Prendere in giro

Approcciarsi alla Persona con Demenza

Lavoro?

Riconoscere e Riaffermare la PersonaLa Storia di Vita

Hobby?

Direttore Prof. Francesca Pazzaglia

➢ La Stimolazione Cognitiva di Gruppomigliora le funzioni cognitive,l’interazione sociale e la qualità di vita.

La Stimolazione Mentale

La Stimolazione Cognitiva

Coinvolgimento in una serie di attività e discussioni, solitamente in gruppo, per il miglioramento generale

del funzionamento cognitivo e socio-relazionale.

(Clare and Woods, 2004; Huntley et al., 2015)

Focus: benessere della persona e qualità di vita

Terapia di Stimolazione Cognitiva (CST)

Protocollo di stimolazione cognitiva strutturato in sessioni a tema sviluppato in Inghilterra

(Spector et al., 2003; 2006; 2010; Woods et al., 2012)

Evidence-based (Spector et al., 2003; 2006)

Centrato sulla Persona e Non Prestazionale

www.cstdementia.com

Protocollo CST

▪ Stimolazione cognitiva globale

▪ Socializzazione

▪ Orientamento alla realtà

▪ Stimolazione multi-sensoriale

▪ Reminiscenza

Obiettivi

Miglioramento delle funzioni cognitiveSwaab, 1991

Qualità di vita e benessere psicologico Faggian et al., 2013

Ridurre i momenti di inattività ed apatia Spector et al., 2003

Promuovere la «personhood» ossia promuove «l’essere persona»

Edvardsson et al., 2008

()

Protocollo CST

Obiettivi

Ambiente Arricchito: relazioni sociali, stimolazione cognitiva e

multi-sensoriale (Sale et al., 2014)

Contrastare la demenza incrementando la riserva cognitiva e

favorendo meccanismi di neuroplasticità(Mora, 2013)

Vivere bene nonostante la malattiariducendo lo stigma e l’eccessiva disabilità, sostenendo l’autostima ed i bisogni della

persona (Clare et al., 2014)

Protocollo CST

Temi - Attività principale delle Sessioni di CST

1 - giochi fisici

2 - suoni

3 - infanzia

4 - cibo

5 - notizie di attualità

6 - volti/luoghi

7 - associazione di parole

8 - creatività

9 - categorizzazione

10 - orientamento

11 - utilizzo del denaro

12 - giochi con i numeri

13 - giochi con le parole

14 - quiz a squadre

1) Stimolazione mentale GLOBALE. 2) Sviluppare nuove idee, pensieri e ASSOCIAZIONI. 3) Orientamento alla realtà con delicatezza. 4) OPINIONI piuttosto che sui fatti. 5) Usare la “reminiscenza” come aiuto al “qui e ora”. 6) Fornire STIMOLI (IMMAGINI) per aiutare e supportare la memoria. 7) Stimolare il linguaggio e la comunicazione. 8) Stimolare le capacità di pianificazione della vita quotidiana. 9) Approccio “centrato sulla persona”. 10) SCELTA tra diverse attività. 11) PIACERE E DIVERTIMENTO. 12) Massimizzare il potenziale. 13) RAFFORZARE LA RELAZIONE TRASCORRENDO TEMPO INSIEME PIACEVOLMENTE.

PRINCIPI DI BASE

CSTTempo e Luogo

▪ 14 sessioni▪ 2 sessioni a settimana▪ 45-60 minuti ciascuna▪ Una stanza comoda, separata e

tranquilla ▪ Attrezzatura per le sessioni

Struttura delle sessioni

1. Introduzione• Benvenuto Personalizzato• Gioco con Palla• Nome e canzone • Orientamento alla realtà• Notizie di attualità• Spuntino

2. Attività Principale a Tema (es. Giochi Fisici, Creatività)

3. Parte Finale

• Confronto

• Canzone

• Saluti finali

200 Persone con demenza

CST vs TAU (treatment as usual)

➢ MMSE e ADAS-COG➢ Qualità di vita

CST-Efficacia

Meccanismi di cambiamento

Memoria Linguaggio Orientamento

Riduzione dello stigma e dell’eccessiva disabilità associati alla demenza

Spector et al. 2011

- Esperienza vantaggiosa dell’essere in gruppo (supporto/condivisione)

- Cambiamenti generalizzati nella vita quotidiana

Miglioramento umore

Maggiore concentrazione

* Soddisfazione e efficacia degli operatori e caregiver

Ricerche Qualitative

➢Vantaggiosa a livello di costi-benefici.

Costi-Benefici

D’Amico et al., 2015

Benefici per la PwD

Qualità della relazione con il

caregiver

Benefici per il caregiver

Qualità di vita

L’efficacia della CST Individuale (iCST)

▪ Ampie evidenze di efficacia (Spector et al, 2003; Woods et al.,

2012; Toh et al., 2016)

▪ Disponibilità dei protocolli (Spector et al., 2006; Aguirre et al.,

2011; Yates et al., 2014)

▪ Formazione per gli operatori (UCL, UK)▪ Disponibilità di linee guida per l’adattamento (Aguirre

et al, 2014)

▪ Indicazioni circa “Cosa fare” e “Come fare” (principiguida e sessioni a tema)

▪ Protocollo flessibile: adattabile al contesto(tradizioni), favorendo la creatività individuale

▪ Basato su attività della vita quotidiana▪ Semplice e accessibile

Adattamento Culturale della CST Fattori Positivi

http://www.ucl.ac.uk/international-cognitive-stimulation-therapy

AustraliaBrazilCanadaChileChinaGermanyGreeceHong Kong

ItalyIrelandIndonesia (Jakarta)Japan

NepalNew ZealandNigeriaPhilippinesPortugalSingaporeSouth AfricaSouth KoreaTanzaniaTurkeyThe NetherlandsUnited States

2014: International CST Centre at University College London - Director A. Spector

Condividere informazioni eincoraggiare la collaborazione

http://www.ucl.ac.uk/international-cognitive-stimulation-therapy

http://www.cstdementia.com/

International CST Centre at University College London

Int J Geriatr Psychiatry. 2018 Jun;33(6):841-848. Cultural adaptation of cognitive stimulation therapy (CST) for Chinese

people with dementia: multicentre pilot study.Wong GHY1,2,3, Yek OPL1,2, Zhang AY1, Lum TYS1,2, Spector A4.

▪ Il protocollo ha rispettato quello inglese (struttura,principi guida e sessioni a tema).

▪ Adattamento Culturale degli stimoli, qualipersonaggi e luoghi famosi, canzoni, cibi,tradizioni, proverbi.

CST-IT: Adattamento Italiano

Laboratorio di Psicologia dell’Invecchiamento, Università di Padova

http://labi.psy.unipd.it/cst-it-terapia-di-stimolazione-cognitiva-italia

Principi guida e Protocollo di intervento di base e dimantenimento con le sessioni a tema

Adattamento Italiano CST di GRUPPO

CST e MCSThttp://www.cst-it.com http://labi.psy.unipd.it/cst-it-terapia-di-

stimolazione-cognitiva-italia

http://www.cst-it.com http://labi.psy.unipd.it/cst-it-terapia-di-stimolazione-cognitiva-italia

Principi guida e Protocollo di intervento con le sessioni atema

CST INDIVIDUALE Con il caregiver: famigliari o operatori

Sessione 6 – Volti e Luoghi

Sessione 7 -Associazione di

parole

Sessione 7 - Associazione di parole

Sessione 10 - Orientamento

Sessioni 12 - Giochi con i numeri

MCST: Sessioni 12-Carte Creative

▪ Adattamento delle “Thinking Cards” (Engleman et al.,2005): carte a tema per stimolare la discussione.

Protocollo MCST: Sessioni a temaSessione 1 La storia della mia vitaSessione 2 Notizie di attualitàSessione 3 Cibo Sessione 4 CreativitàSessione 5 Giochi con i numeriSessione 6 Giochi e quiz di gruppoSessione 7 SuoniSessione 8 Giochi fisiciSessione 9 Categorizzazione Sessione 10 Antichità domesticheSessione 11 Rimedi della nonnaSessione 12 Carte creative

Sessione 13 Slogan pubblicitariSessione 14 ArteSessione 15 Volti e luoghiSessione 16 Giochi di paroleSessione 17 Slogan del ciboSessione 18 Associazioni di paroleSessione 19 OrientamentoSessione 20 Utilizzo del denaroSessione 21 Giochi di paroleSessione 22 Antichità domesticheSessione 23 La mia vita lavorativa Sessione 24 Consigli per una vita sana

Tema della sessione

Sessione 1 – 2 Storia della mia vita

Sessione 3 – 4 – 57 – 58 Notizie di attualità

Sessione 5 – 6 – 55 – 56 Cibo

Sessione 7 – 8 – 63 – 64 Creatività

Sessione 9 – 10 – 71 – 72 Giochi con i numeri

Sessione 11 – 12 – 75 Giochi e quiz di gruppo

Sessione 13 – 14 – 51 – 52 Suoni

Sessione 15 – 16 – 49 – 50 Giochi fisici

Sessione 17 – 18 – 65 – 66 Categorizzazione di oggetti

Sessione 19 – 20 Antichità domestiche

Sessione 21 – 22 – 47 – 48 Rimedi della nonna

Sessione 23 – 24 Carte creative

Sessione 25 – 26 – 33 – 34 Slogan pubblicitari

Sessione 27 – 28 – 43 – 44 Arte

Sessione 29 – 30 – 59 – 60 Volti e luoghi

Sessione 31 – 23 – 41 – 42 Giochi di parole

Sessione 35 – 36 – 61 – 62 Associazioni di parole

Sessione 37 – 38 – 67 – 38 Orientamento

Sessione 39 – 40 – 69 – 70 Utilizzo del denaro

Sessione 73 – 74 Giochi di parole

Sessione 45 – 46 La mia vita lavorativa

Sessione 53 – 54 Infanzia

1 | La storia della mia vita (I)

Livello A

Materiale necessario• Fotografie di famiglia del passato e recenti.

Guardate le fotografie di familiari o amici del passato e recenti e cercate di stimolare la discussione riguardo ai soggetti delle foto, organizzandoli secondo una sequenza temporale o ad albero genealogico (vedi esempio).

Argomenti su cui discutere • Caratteristiche o tratti condivisi.• Storie interessanti relative alla vita dei vostri familiari o dei vostri amici.• Familiari e amici preferiti da bambino.• Consigli su come mantenere buone relazioni.

I Centri hanno deciso di partecipare volontariamentea questo studio no-profit.

Studio Multi-Centrico

• Verificare l’efficacia della CST nel contestoItaliano

• Promuovere la diffusione dell’approccio e la possibilità di lavorare in rete.

Obiettivi:

• 9 Centri Italiani:Struttura Referente

1 - Centro Servizi Anni Sereni Scorzè (VE) Silvia Faggian e Elisa Salvalaio

2 - Istituto Gris Mogliano Veneto (VE) Alberta de Mattia

3 - Casa di riposo Tomitano e Boccasin di Motta di Livenza (TV)

Roberto Vettori, Martina SegatoAlessandro Prezzamà

4 - Centro Servizi Don Allegri Salzano (VE) Eleonora Zecchinato

5 - Neurologia, Università di Parma Francesca Ferrari Pellegrini

6 - RSA dell’ASLNA2Nord «VILLA MERCEDE» Serrara Fontana ISCHIA -NA-

Nadia Gamboz

7 - Residenza Protetta «Familia Nova» di Fano Emanuela Capotosto

8 - Centro Servizi per Anziani «Anna Moretti Bonora»

Rossana Primavera

9 - Centro Residenziale per anziani «DomenicoSartor» Castefranco Veneto

Giovanna Cipriani

Studio Multi-centricoValidazione Italiana della CST

▪ Tutti I Centri hanno condiviso:

- Protocollo d’intervento (Manuale Gardiniet al., 2015)

- Formazione degli operatori- Materiali per le sessioni

- Protocollo Neuropsicologico- Una piattaforma per l’inserimento dati- Supervisione scientifica e metodologica

Protocollo Studio Multi-centrico

▪ Gruppo CST vs Gruppo di Controllo

▪ Mantenimento MMSE▪ Peggioramento nel gruppo di controllo.

▪ Miglioramento Gruppo CST▪ Misure Cognitive: ADAS-COG e linguaggio

narrativo▪ Scale dell’umore: Cornell depression scale e scala

della solitudine sociale ed emotiva▪ Incremento della qualità di vita percepita.

Alessandra Lobbia, Elena Carbone, Silvia Faggian, Simona Gardini, Federica PirasAimee Spector, Erika Borella

Moderato livello di evidenza di efficacia della CST nella persona con demenza:

- Funzionamento cognitivo generale

- Qualità di vita

- Linguaggio

▪ Corsi di CST, iCST per professionisti, volontarie caregiver presso il Laboratorio di Psicologiadell’Invecchiamento, Università degli studi diPadova

▪ Formazione e supervisione studio multicentrico

Gruppo CST-IT

CST: Formazione

Obiettivo 2: RETE INTEGRATARendere omogenea l'assistenza

Obiettivo 3: APPROPRIATEZZA DELLE CURE- Appropriatezza delle prestazioni erogate;

- Appropriatezza degli interventi psico-sociali.

Conclusioni

▪ Rete di collaborazione e condivisione

▪ Ambiente/Stanza CST?

▪ CST + attività fisica (International CST Congress

2017)

Sviluppi Futuri

INTERVENTI PER I DISTURBI DI MEMORIA (OVVERO LA LOTTA PER NON RETROCEDERE):

COSA ABBIAMO DAVVERO IN MANO?

Un protocollo di intervento validato con ampieevidenze di efficacia

(CST Spector)

➢ Facilmente applicabile perchè incorporaattività consigliate per le persone con

demenza

➢ UN aiuto concreto per l’operatore

“E’ malato di Alzheimer, c’è moltissimo da fare”

Dr. Antonio Guaita

Direttore Fondazione Golgi Cenci Abbiategrasso (MI)

“Non arrecate ulteriore stress allepersone con demenza che vivono

quotidianamente una condizione di per séstressante nell’affrontare faticosamente

la propria malattia”

Luc Pieter De Vreese

Prof.ssa Aimee Spector, UCL

Gruppo CST – IT

Erika Borella, Alessandra Lobbia, Valentina Verzari

Dipartimento di Psicologia Generale, Università di PadovaSilvia Faggian, Elisa Salvalaio Centro Servizi Anni Sereni, Scorzè, Venezia

Federica Piras, Fondazione Santa Lucia, Roma

Gruppo Sostegno Alzheimer Fidenza

Grazie

simona.gardini@gmail.com

INSIEME POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA

CST: Meccanismi neurobiologici

Neurobiology of cognitive stimulation in dementia

Ernest H Friedman Case Western Reserve University

▪ Coinvolgimento delle vie dopaminergiche (Friedmanet al., 2003)

▪ Stimolazione dei circuiti neurali coinvoltinell’elaborazione linguistica (Spector et al., 2013)

Sviluppi Futuri

Sviluppi Futuri

ImplicazioniTerapeutiche?- Attività fisica- RelazioniSociali- Gratificazione- Aspettativa- Emozioni

Positive

Se MI SORRIDI con ALLEGRIA

Se MI STRINGI LA MANO con DOLCEZZA

Se MI GUARDI e MI PARLI delle COSE BELLE che faremo INSIEME

Allora SENTIRO’ CHE MI VUOI BENE e CHE

IO SONO IMPORTANTE PER TE

CS improves scores on MMSE and ADAS-Cog in dementia

Therapies with the strongest support include: cognitive training/stimulation

physical exercise and music therapies.

These therapies offer treatments designed to improve cognitive functioning, have very low risks and adverse effects.

“Mechanism of Action for Non-Pharmacological Therapies for Persons with Dementia:

Implications for Practice and Research”

Burgener et al., 2015

Trattamento Psico-Sociale nelle Demenze: Alcune necessità?

▪ Rigore Metodologico▪ Evidenza di efficacia: in quali domini specifici▪ Meccanismi d’Azione▪ Personalizzato: differenze individuali ▪ Quando e Come nell’evoluzione di malattia (gravità e

variante)▪ Intervento riproducibile: protocolli condivisi▪ Formazione degli operatori▪ Condivisione materiali e metodi▪ Rete per condividere informazioni e migliorare i servizi▪ Substrato Neuro-Biologico

CST: Alcune possibili risposte

▪ Rigore Metodologico TRIAL RANDOMIZZATI CONTROLLATI-AMPI CAMPIONI-GRUPPO CONTROLLO

▪ Evidenza di efficacia: in quali domini specifici MEMORIA, LINGUAGGIO, ORIENTAMENTO, QUALITA’ DI VITA

▪ Meccanismi d’Azione LINGUAGGIO, RIDUZIONE STIGMA▪ Personalizzato: differenze individuali BASATO SULLA SCELTA,

APPROCCIO PERSON-CENTRED▪ Quando nell’evoluzione di malattia (gravità di demenza) DEMENZA

LIEVE-MODERATA▪ Intervento riproducibile: protocolli condivisi PROTOCOLLO

ORIGINALE PUBBLICATO, ADATTAMENTO ITALIANO DISPONIBILE

▪ Formazione degli operatori TRAINING ALLA UCL E LABORATORIO PSICOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTO UNIPD

▪ Condivisione materiali e metodi STUDIO MULTICENTRICO▪ Fare Rete per condividere informazioni e migliorare i servizi

INTERNATIONAL CST CENTRE (UCL) - GRUPPO CST-IT▪ Substrato Neurobiologico IMPLICAZIONI DOPAMINERGICHE

Changes in brain structure and function are the result ofneuroplastic effects.

CS might attenuate the pathophysiological burden of AD:lower Beta Amyloid burden in a large set of brain areas.

Network based cognitive stimulation targetingneurofunctional pathway progressively affected by thedisease (default mode network; De Marco et al., 2016).

CST: possibili meccanismi di cambiamento

▪ Linguaggio: CST ampiamente basata sulla stimolazionelinguistica (discussione e relazioni in gruppo)

▪ Ambiente di apprendimento ottimale, centrato sullamemoria implicita, sulla reminiscenza, sui “cue”

▪ Sviluppo delle potenzialità

▪ Intervento contro “l’eccessiva disabilità” associata allademenza (Kitwood, 1997)

▪ Positività delle relazioni sociali tra I membri e gli operatori

▪ Rinforzo positivo della discussione e dell’interazione

▪ Terapia di Stimolazione Cognitiva (Spector et al., 2003, 2010;Capotosto et al., 2016)

▪ Orientamento alla realtà (ROT; Onder et al., 2005)▪ Terapia di reminiscenza (Spector et al., 2000)▪ Terapia Occupazionale (Graff et al., 2016)▪ Approcci comportamentali e ambientali: musicoterapia,

aromaterapia e fototerapia, stimolazione multi-sensoriale(snoezelen) (Kim et al., 2015)

▪ Attività fisica psico-motoria (Brett et al., 2015)▪ Stimolazione Multidimensionale (Baglio et al., 2015)▪ Stimolazione di network neuronali (De Marco et al., 2016).▪ Clubs per le persone con demenza “Cogs Club” (Tuppen,

2012; Bevilacqua et al., 2016).

Rispettare i tempi della persona

Mantenere un atteggiamento rassicurante

Se appare contrariata o aggressiva comprenderne le cause, non è un attacco personale (bisogno che non riesce ad esprimere ad es. avere caldo/freddo, andare al bagno)

Flessibili nel proporre le attività

Offrire scelte semplici

Creare se possibile una routine delle sessioni

Mantenere un equilibrio tra dare aiuto e lasciar fare

Mettersi nei panni dell’altro, (forse ti senti stanco, proviamo a fare qualcosa che ti piace? )

Mostrare interesse

È possibile coinvolgere anche altre persone (nipoti, amici, ecc)

• Interventi Personalizzati di stimolazione cognitiva individuale e di gruppo

• Formazione e supporto psicologico al caregiver

• Un modello di cura che risponde ai diversi bisogni in un “Ambiente Arricchito”

Approccio Globale e Personalizzato

Terapie Non FarmacologicheCentro Ammonis

• Per la Persona con demenza: trattamenti mirati in un ambiente terapeutico

• Per la famiglia: assistenza, accoglienza e supporto

• Condivisione globale del progetto di cura

Un Soggiorno Assistito in collaborazione con gli Hotel

Terapie Non Farmacologiche Centro Ammonis

Terapie Non FarmacologicheCentro Ammonis

GENERAL COGNITIVE FUNCTIONING

17

18

19

20

21

22

23

24

25

Pre-test Post-test

Mea

n s

core

Mini Mental State Examination

CST-IT Control Group

***

10

15

20

25

30

35

40

Pre-test Post-test

Mea

n s

core

ADAS-Cog

CST-IT Control Group

***

RESULTS

Improvements were maintained at follow-up

LANGUAGE

7

9

11

13

15

17

19

21

Pre-test Post-test

Mea

n s

core

Narrative Language: communicative abilities

CST-IT Control Group

***

BEHAVIORAL and PSYCHOLOGICAL SYMPTOMS

0

5

10

15

20

25

30

35

Pre-test Post-test

Mea

n s

core

Neuropsychiatric Inventory

CST-IT Control Group

***

0

2

4

6

8

10

12

14

Pre-test Post-testM

ean

sco

re

Neuropsychiatric Inventory: Distress

CST-IT Control Group

***

Improvements were maintained at follow-up

PSYCHOLOGICAL SYMPTOMS

MOOD: DEPRESSION

0

2

4

6

8

10

12

Pre-test Post-test

Mea

n s

core

Cornell Scale for Depression in Dementia

CST-IT Control Group

***

EVERYDAY LIFE FUNCTIONAL ABILITIES

20

30

40

50

60

70

80

90

Pre-test Post-test

Mea

n s

core

Disability Assessment for Dementia

CST-IT Control Group

***

Results were maintained at follow-up

CST

• 192 People with mild to moderate dementia

• 105 CST-IT

• 87 Control Group

Follow Up

• 132 People with mild to moderate dementia

• 72 CST-IT

• 60 Control Group

Campione allargato

Mean SD p

AgeCST-IT 79,286 10,7325

.109Control Group 81,552 8,2628

Education(years)

CST-IT 7,560 3,9602.401Control Group 7,061 4,1910

GenderCST-IT M 31; F 74 .77

Control Group M 24; F 63

CDRCST-IT 1,256 0,4971

.979Control Group 1,254 0,5201

Campione

AREA TEST

GENERAL COGNITIVE FUNCTIONING

MMSE - Mini Mental State Examination

ADAS-Cog - Alzheimer’s Disease AssessmentScale – Cognitive

LANGUAGE Narrative Language Test

MEMORY DIGIT SPAN BACKWARD

QUALITY OF LIFE QoL-AD - Quality of life, Alzheimer diseasescale

MOOD: DEPRESSION Cornell scale for depression in dementia

MOOD: SOCIAL-EMOTIONAL LONELINESS

Social and Emotional Loneliness Scale

EVERYDAY LIFE FUNCTIONING DAD - Disability Assessment for Dementia

BEHAVIORALFUNCTIONING

NPI - Neuro Psychiatric Inventory

Outcome measures TO, T1 & FU (3 Months)

Confirmed the benefits of CST in

✓ Global cognitive functions and narrativelanguage

✓ Behavioral and Psychological symptoms✓ Depression symptoms✓ Functional abilities

o No changes in Quality of Live

Preliminary Multi Center Results

Tratta ogni persona condemenza come se fosse

un tuo famigliare.

Mostra compassione, cura e dai speranza

positiva.

Testimonianza di un figlio di una personacon demenza e raccomandazione dal WorldHealth Organization (WHO 2015)

CST: Modalità di svolgimento

▪ Supportare i bisogni psicologici (inclusione,

identità).

▪ Atmosfera di sicurezza (Cheston e Bender, 1999)

▪ Approccio Validation (Feil, 2002) focalizzandosi non

solo sul cognitivo, ma anche su affettivo ed emotivo

▪ Minimizzare la possibilità di errore

▪ Ripetizione

▪ Sostenere la motivazione e l’interesse: materiale

“significativo”

▪ Prevedere momenti per “ricompensare”.

▪ Divertimento

Le persone coinvolte

▪ Piccolo gruppo: 5 o 6 membri per gruppo

▪ 2 facilitatori Membri del personale o volontari

▪ Identificate i potenziali membri: persone condemenza lieve-moderata con capacità dicomunicare.

▪ Assenza di gravi impedimenti uditivi/visivi(anche con protesi), sintomi comportamentaligravi (eccessiva agitazione), gravi problemifisici.

Una relazione da persona a persona

CST

Programma base(Spector et al., 2003)

Programma di mantenimento

(Orrell et al., 2005; Orrell et al., 2014)

Programma individuale

(Yates et al., 2014; Orgeta et al., 2015).

• 14 sessioni

• 2 v. la settimana

• 45 minuti

• Sessioni in gruppo

• 2 facilitatori

• Chiusura standard

• Timing fisso

• 24 sessioni

• 1 v. la settimana

• 45 minuti

• Sessioni in gruppo

• 2 facilitatori

• Chiusura standard

• Timing fisso

• 75 sessioni

• 3 v. la settimana

• 20-30 minuti

• Sessioni

individuali

• Caregiver

• Chiusura libera

• Timing flessibile

• Scegliere il momento giusto per svolgere le attività

• Evitare di correggere e di sottolineare gli errori

• Evitare di porre domande dirette come “ti ricordi…?” o domande che coinvolgano esplicitamente la memoria, come “dove sei stato/a in vacanza l’anno scorso? Preferendo domande sulle opinioni come “ti piace …?”

• Adattare le sessioni includendo gli interessi del proprio caro, le usanze e ricorrenze locali

• Focalizzarsi sui punti di forza

• Offrire differenti alternative

Formazione sulla modalità

V (valorizzare): la persona indipendentementedall’età o dalle capacità cognitiveI (individualizzare): riconoscere l’unicità dellapersonaP (prospettiva): comprensione del mondo dallaprospettiva dell’utente (empatia)S (ambiente sociale) offrire un ambiente socialePOSITIVO in cui la persona con demenza possasperimentare BENESSERE

Cura Centrata sulla Persona

V + I + P + S (persone molto

importanti!)

CCP(CURA CENTRATA SULLA PERSONA)

=