Presentazione di PowerPoint - TIM e Telecom in un unico ... - Inquinamento... · diretto o...

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IGIENE DELL’ARIA

INQUINAMENTO ATMOSFERICO(definizione secondo la legislazione italiana: DPCM n. 145 del 28/5/1983)

“Ogni modificazione della composizione o stato fisico

dell’aria atmosferica dovuta alla presenza di una o più

sostanze in quantità e con caratteristiche tali da

alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità

dell’aria, da costituire pericolo, ovvero pregiudizio

diretto o indiretto per la salute dell’uomo, da

compromettere le attività ricreative e gli altri usi

legittimi dell’ambiente, da alterare le risorse

biologiche e gli ecosistemi ed i beni materiali pubblici

e privati”.

Tipi di inquinanti atmosferici:

Fisici

Chimici

Biologici

Gli inquinanti chimici sono oggi i più

importanti per l’impatto esercitato sulla

salute dell’uomo.

I processi di combustione

(produzione di energia)

rappresentano la fonte principale.

DEFINIZIONI

EMISSIONE: quantità di inquinante che in

un dato periodo di tempo viene eliminata

da una sorgente di inquinamento.

IMMISSIONE: quantità di inquinante che

raggiunge il suolo in un determinato ambito

territoriale.

Aria ambiente : l´aria esterna presente nella

troposfera, ad esclusione di quella presente

nei luoghi di lavoro.

Inquinante : qualsiasi sostanza immessa

direttamente o indirettamente dall´uomo nell´aria

ambiente che può avere effetti

dannosi sulla salute umana o sull´ambiente

nel suo complesso.

Concentrazione : concentrazione nell´aria

ambiente di un inquinante o deposito di questo su

una superficie in un dato periodo di tempo.

Valore limite : livello fissato in base alle conoscenze scientifiche al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi sulla salute umana o per l´ambiente nel suo complesso. Tale livello deve essere raggiunto entro un dato termine e in seguito non superato.

Livello di allarme : livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata e raggiunto il quale si deve immediatamente intervenire.

SORGENTI DI INQUINAMENTO

ATMOSFERICO

Processi di combustione: autoveicoli,

impianti di riscaldamento domestici, impianti

industriali, inceneritori, ecc.

Lavorazioni industriali

Traffico motorizzato: usura e dispersioni di

materiali dal manto stradale, pneumatici, ecc

Immissione:

fattori predisponenti

Velocità di uscita dell’inquinante

Temperatura dell’inquinante

Altezza del camino di emissione

Velocità del vento

Condizioni meteorologiche

INVERSIONI DI TEMPERATIRA

NESSUNA INVERSIONE

INVERSIONE

DI TEMPERATURA

Valori dei livelli di attenzione e di allarme.

(DM 15/4/94 e 25/11/94)

Inquinante

(tempo di mediazione) Livello di attenzione Livello di

allarme

SO2 (media 24 ore) 125 µg/m3 250 µg/m3

PTS (media 24 ore) 150 µg/m3 300 µg/m3

(Polveri Totali Sospese)

NO2 (media 1 ora) 200 µg/m3 400 µg/m3

CO (media 1 ora) 15 mg/ m3 30 mg/m3

O3 (media 1 ora) 180 µg/m3 360 µg/m3

Limiti di accettabilità(DM del 12.11.1994 e DM n° 60 del 2.4.2002)

Stabiliscono valori guida per:

PM10: 40 mg/m3 (20 mg/m3 dal 2010)(PM: Materiale Particellato)

Benzene: 10 mg/m3 (5 mg/m3 dal 2010)

Benzopirene: 1 ng/m3

SO2: 125 mg/m3

NO2: 200 mg/m3

CO: 15 mg /m3

O3: 180 mg/m3

Pb: 0,5 mg/m3

EFFETTI SULL’UOMO

SO2: irritante, odore pungente,

acidificazione ambiente.

NO2: irritante, odore pungente,

effetti sugli asmatici.

O3: irritante, riduzione funzione polmonare

(tosse, dispnea, attacchi d’asma).

Benzene: agente cancerogeno.

Benzopirene: componente degli IPA,

probabili cancerogeni.

Piombo: effetti sul SNC (in particolare

dei bambini), funzionalità renale, sist. immunit.

composti inorganici forse cancerogeni

EFFETTI INQUINAMENTO ATMOSFERICO

ACUTI (a breve termine): disagio per odori sgradevoli,

effetti irritativi per occhi, mucosa delle vie respiratorie

(naso e gola), incremento dei casi di bronchite ed asma,

con ricoveri ospedalieri e aumento della mortalità in

soggetti portatori di malattie croniche.

Sono particolarmente esposti i bambini con disturbi

quali tosse e catarro (bronchite), attacchi asmatici.

Responsabili: ossidi di N e S; Particolato.

DEPOSIZIONE DEI PM

NELL’ALBERO RESPIRATORIO

Fino a 10 m: deposizione alte vie respiratorie

(naso, bocca, gola)

Tra 2,5 e 10 m: bronchi

<2,5m: bronchioli e alveoli polmonari

Nelle aree urbane:

PM10: 50% delle PTS

PM 2,5: 45-65% dei PM10

IMPATTO SULLA SALUTE

DEL PARTICOLATO ATMOSFERICO

Gli effetti sull’uomo dipendono dalla natura delle particelle

e dal luogo di deposizione nell’albero respiratorio.

Gli studi epidemiologici più recenti hanno preso

in considerazione l’effetto delle particelle con diametro

< 10 m (PM10) e < 2,5 m (PM 2,5).

Determinano un incremento della mortalità e dei ricoveri

ospedalieri per malattie cardiache e respiratorie, in particolare

negli anziani, bambini, portatori di patologie cardiopolmonari,

asma e malattie infettive respiratorie. Gli effetti acuti sono

causati da super-infezioni respiratorie e da alterazioni del ritmo

cardiaco.

PM10 : in Austria, Francia, Svizzera si stima che queste

particelle siano responsabili del 6% della mortalità generale.

La metà di questo particolato è di derivazione autoveicolare.

A livello mondiale si stima che il particolato

aerodisperso sia causa di circa il:

5 % della mortalità per tumori della trachea, bronchi e

polmone.

2 % della mortalità cardiorespiratoria.

1 % della mortalità per infezioni respiratorie.

EMISSIONI AUTOVEICOLARI

Lo IARC classifica:

emissioni diesel: probabile cancerogeno umano.

emissioni auto a benzina: possibile cancerogeno umano.

I diesel sono le principali sorgenti di particelle “fini”

(0.1-2.5 mm) e “ultrafini” (<0.1mm) nelle aree urbane.

Il particolato autoveicolare è di matrice carboniosa

sulla quale vengono adsorbiti centinaia di composti

tossici mutageni e/o cancerogeni (es. IPA, benzene,

formaldeide).

Tra i combustibili per autotrazione il metano

non genera particelle ultrafini, mentre gasolio

e biodisel (miscela di gasolio e olio vegetale)

producono il 20% del particolato totale.

EFFETTI INQUINAMENTO ATMOSFERICO

CRONICI (a medio e lungo termine):

difficili da valutare in quanto gli effetti si hanno

dopo molti anni a causa delle basse dosi assunte.

Si ipotizzano tumore del polmone e

broncopneumopatie croniche (enfisema

polmonare ostruttivo).