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LA CONTABILITA’
ECONOMICO-
PATRIMONIALE
L’avvio della contabilità
economico patrimoniale
17/11/2016
Nicola Rebecchi
Il principio di competenza economico finanziaria
• Il piano integrato dei conti
• Il principio contabile 4/3 e le finalità della c.e.p.
• La matrice di transizione e la soluzione integrata
• I nuovi schemi di stato patrimoniale e conto economico
L’avvio della contabilità economico-patrimoniale:
• La riclassificazione del conto del patrimonio
• La riclassificazione dell’inventario
• La rivalutazione del patrimonio
Il rendiconto economico patrimoniale
• La relazione sulla gestione
• Il prospetto dei costi per missione
Indice
Il principio di competenza
economico-patrimoniale
LA TEMPISTICA
Gli enti locali, non sperimentatori, con popolazione
superiore a 5.000 abitanti, che hanno esercitato la
facoltà di rinvio nel 2015, applicano dal 2016 i principi
applicati della competenza economico-patrimoniale e
del bilancio consolidato.
Entro il 30/4/2017 si approva, con il rendiconto di
gestione, il conto economico e lo stato patrimoniale
secondo la disciplina del principio contabile.
Gli enti locali con popolazione inferiore a 5.000
abitanti possono rinviare di un altro anno (al 2017) la
contabilità economico-patrimoniale (e il bilancio
consolidato).
FINALITÀ DELLA CONTABILITÀ ECONOMICA
Qual è la reale necessità della contabilità economico-
patrimoniale?
• rappresentare le “utilità economiche” acquisite ed
impiegate nel corso dell’esercizio, anche se non
direttamente misurate dai relativi movimenti
finanziari;
• rilevare le variazioni del patrimonio dell’ente che
costituiscono un indicatore dei risultati della
gestione;
• permettere l’elaborazione del bilancio consolidato
con i propri enti e organismi strumentali, aziende e
società.
IL PIANO DEI CONTI INTEGRATO
Induce un sistema di rilevazione concomitante CO.FI
– CO.ECO sfruttando le potenzialità del piano dei
conti integrato. La rilevazione in CO.FI resta in partita
semplice con l’introduzione della gestione del FPV, la
rilevazione in CO.ECO avviene mediante la partita
doppia.
La corretta applicazione del principio generale della
competenza finanziaria è il presupposto
indispensabile per una corretta rilevazione e
misurazione delle variazioni economico-patrimoniali
occorse durante l’esercizio e per consentire
l’integrazione dei due sistemi contabili.
IL PIANO DEI CONTI INTEGRATO
L’integrazione dei sistemi di contabilità finanziaria ed
economico-patrimoniale è favorita dall’adozione del
piano dei conti integrato di cui all’articolo 4 del decreto
legislativo 23 giugno 2011 n. 118, costituito dall’elenco
delle articolazioni delle unità elementari del bilancio
finanziario gestionale e dei conti economico-
patrimoniali.
Il piano dei conti integrato consente di implementare
degli automatismi tali per cui la maggior parte delle
scritture continuative sono rilevate in automatico
senza alcun aggravio per l’operatore.
Il documento è costituito dall’elenco delle unità elementari del
bilancio finanziario gestionale e dei conti economico-patrimoniali al
fine di garantire la rilevazione unitaria dei fatti gestionali in termini di
impatto finanziario ed economico nonché in termini di contabilità
patrimoniale registrando le variazioni patrimoniali e il raccordo con i
flussi finanziari che le hanno prodotte.
Il piano dei conti integrato è uno strumento nuovo e rilevante ai fini
dell’armonizzazione dei bilancio degli enti territoriali, la cui funzione
principale è quella di consentire il consolidamento dei conti pubblici
attraverso comuni regole contabili e comuni rappresentazioni.
Il livello minimo di articolazione del piano dei conti finanziario a livello
previsionale, ai fini del raccordo con i capitoli e gli articoli è costituito
almeno dal quarto livello.
A livello gestionale, è necessario spingersi al quinto livello del piano
dei conti finanziario
IL PIANO DEI CONTI INTEGRATO
L’articolo 2 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 prevede, per gli enti in contabilità
finanziaria, l’adozione di un sistema contabile integrato che garantisca la rilevazione unitaria dei
fatti gestionali sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economico-patrimoniale.
Nell’ambito di tale sistema integrato la contabilità economico patrimoniale affianca la contabilità
finanziaria, per rilevare i costi/oneri e i ricavi/proventi derivanti dalle transazioni poste in essere da
una amministrazione pubblica (come definite nell’ambito del principio applicato della contabilità
finanziaria) al fine di:
• rappresentare le “utilità economiche” acquisite ed utilizzate nel corso di un esercizio;
• partecipare alla costruzione del conto del patrimonio, e rilevare, in particolare, le variazioni del
patrimonio dell’ente che costituiscono un indicatore dei risultati della gestione;
• permettere l’elaborazione del conto consolidato di ciascun’amministrazione pubblica con i
propri enti e organismi strumentali, aziende, società e altri organismi controllati.
Gli strumenti che consentono di alimentare la contabilità economico – patrimoniale sono:
il piano dei conti economico
il piano dei conti patrimoniale
L’elenco dei conti economico-patrimoniali comprende anche i conti necessari per le operazioni di
integrazione, rettifica e ammortamento.
PIANO DEI CONTI ECONOMICO-PATRIMONIALE
PIANO DEI CONTI ECONOMICO - PROVENTI
Codice I
Livello
CE
Codice II
Livello CE
Codice III
Livello CE
Codice IV Livello CE descrizione IV Livello CE
1.1.1 Proventi da tributi
1.1.1.01 Proventi da tributi diretti
1.1.1.01.03 Cedolare secca
1.1.1.01.03.001
Cedolare secca riscossa in via ordinaria e attraverso altre
forme
1.1.1.01.03.002 Cedolare secca riscossa a mezzo ruoli
1.1.1.01.09 Altre imposte sostitutive n.a.c.
1.1.1.01.09.001
Altre imposte sostitutive n.a.c. riscosse in via ordinaria e
attraverso altre forme
1.1.1.01.09.002 Altre imposte sostitutive n.a.c. riscosse a mezzo ruoli
1.1.1.01.14 Imposte municipale propria (dal 2014)
1.1.1.01.14.001
Imposta municipale propria riscossa in via ordinaria e
attraverso altre forme
1.1.1.01.14.002 Imposte municipale propria riscosse a mezzo ruoli
1.1.1.01.15 Imposta comunale sugli immobili (ICI)
1.1.1.01.15.001
Imposta comunale sugli immobili (ICI) riscossa in via
ordinaria e attraverso altre forme
1.1.1.01.15.002
Imposta comunale sugli immobili (ICI) riscossa a mezzo
ruoli
PIANO DEI CONTI ECONOMICO - COSTI
Codice I
Livello
CE
Codice II
Livello CE
Codice III
Livello CE
Codice IV Livello CE descrizione IV Livello CE
2.1.1 Acquisto di materie prime e/o beni di consumo
2.1.1.01 Acquisto di materie prime e/o beni di consumo non sanitari
2.1.1.01.01 Giornali, riviste e pubblicazioni
2.1.1.01.01.001 Giornali e riviste
2.1.1.01.01.002 Pubblicazioni
2.1.1.01.02 Altri beni di consumo
2.1.1.01.02.001 Carta, cancelleria e stampati
2.1.1.01.02.002 Carburanti, combustibili e lubrificanti
2.1.1.01.02.003 Equipaggiamento
2.1.1.01.02.004 Vestiario
2.1.1.01.02.005 Accessori per uffici e alloggi
2.1.1.01.02.006 Materiale informatico
2.1.1.01.02.007 Altri materiali tecnico-specialistici non sanitari
2.1.1.01.02.008 Strumenti tecnico-specialistici non sanitari
2.1.1.01.02.009 Beni per spese di rappresentanza
2.1.1.01.02.010 Acquisto di beni per consultazioni elettorali
2.1.1.01.02.011 Generi alimentari
2.1.1.01.02.012 Accessori per attività sportive e ricreative
RACCORDO PIANO FINANZIARIO ED ECONOMICO
Piano Finanziario
MACRO Livelli Voce Codice finale
U I Spese correnti U.1.00.00.00.000
U II Acquisto di beni e servizi U.1.03.00.00.000
U III Acquisto di beni non sanitari U.1.03.01.00.000
U IV Giornali, riviste e pubblicazioni U.1.03.01.01.000
U V Giornali e riviste U.1.03.01.01.001
U V Pubblicazioni U.1.03.01.01.002
Piano Economico
Codice III Livello CE Codice IV
Livello
CE
Codice IV Livello CE Codice V Livello CE descrizio
ne V
Livello
CE
2.1.1 Acquisto di materie prime e/o beni di consumo
2.1.1.01 Acquisto di materie prime e/o beni di consumo non sanitari
2.1.1.01.01 Giornali, riviste e pubblicazioni
2.1.1.01.01.001
Giornali e
riviste
2.1.1.01.01.002
Pubblicaz
ioni
PIANO DEI CONTI PATRIMONIALE
I Livello
SP
Codice II
SP
II Livello SP Codice III III Livello SP Codice
IV
SP
IV Livello
SP
Codice V
SP
V Livello SP
Attivo 1.2 Immobilizzazioni 1.2.2
Immobilizzazioni
materiali 1.2.2.2
Altre
immo
bilizza
zioni
materi
ali 1.2.2.2.01
Mezzi di trasporto ad uso
civile, di sicurezza e
ordine pubblico
1.2.2.2.02
Mezzi di trasporto ad uso
militare
1.2.2.2.03 Mobili e arredi
1.2.2.2.04 Macchine per ufficio
1.2.2.2.05 Impianti e macchinari
1.2.2.2.06
Attrezzature scientifiche e
sanitarie e apparati
per le
telecomunicazioni
1.2.2.2.07 Hardware
1.2.2.2.08 Armi
1.2.2.2.09 Fabbricati
1.2.2.2.10 Altri beni immobili
1.2.2.2.11 Altri beni materiali
1.2.2.2.12 Terreni
RACCORDO FINANZIARIO - PATRIMONIALE
Piano Patrimoniale I Livello SP
Codice II SP
II Livello SP Codice III
III Livello SP Codice IV SP
IV Livello SP Codice V SP V Livello SP
Attivo 1.2 Immobilizzazioni 1.2.2
Immobilizzazioni materiali 1.2.2.2 Altre immobilizzazioni materiali 1.2.2.2.03 Mobili e arredi
Piano Finanziario
MACRO
Livelli Voce Codice finale
U I Spese in conto capitale
U.2.00.00.00.000
U II Investimenti fissi lordi U.2.02.00.00.000
U III Beni materiali U.2.02.01.00.000
U IV Mobili e arredi U.2.02.01.03.000
U V Mobili e arredi per ufficio U.2.02.01.03.001
U V Mobili e arredi per alloggi e pertinenze
U.2.02.01.03.002
U V Spese di investimento per mobili e arredi n.a.c.
U.2.02.01.03.999
LA MATRICE DI TRANSIZIONE
Piano finanziario MACR
O Livel
li Voce Codice finale
E I Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa
E.1.00.00.00.000
E II Tributi E.1.01.00.00.000 E III Imposte, tasse e proventi assimilati E.1.01.01.00.000 E IV Imposta sostitutiva dell'IRPEF e dell'imposta di registro
e di bollo sulle locazioni di immobili per finalità abitative (cedolare secca)
E.1.01.01.03.000
E V Imposta sostitutiva dell'IRPEF e dell'imposta di registro e di bollo sulle locazioni di immobili per finalità abitative (cedolare secca) riscossa a seguito dell'attività ordinaria di gestione
E.1.01.01.03.001
Dare
(COSTI)
Avere
(RICAVI)Codice voce Voce Codice voce Voce
1.1.1.01.03.001 Imposta sostitutiva dell'IRPEF e
dell'imposta di registro e di bollo sulle
locazioni di immobili per finalità
abitative (cedolare secca) riscossa a
seguito dell'attività ordinaria di
gestione
Conto economico
LA MATRICE DI TRANSIZIONE
Dare
(ATTIVO)
Avere
(PASSIVO)
Dare
(ATTIVO)
Avere
(PASSIVO)Codice voce SP -
DARE
Voce SP - DARE Codice voce SP -
AVERE
Voce SP - AVERE Codice voce SP Liq -
DARE
Voce SP Liq - DARE Codice voce SP Liq -
AVERE
Voce SP Liq - AVERE
1.3.2.01.01.01.003 Crediti da riscossione Imposta
sostitutiva dell'IRPEF e dell'imposta
di registro e di bollo sulle locazioni
di immobili per finalità abitative
(cedolare secca)
1.3.4 Disponibilità liquide 1.3.2.01.01.01.003 Crediti da riscossione Imposta
sostitutiva dell'IRPEF e dell'imposta di
registro e di bollo sulle locazioni di
immobili per finalità abitative (cedolare
secca)
Stato patrimoniale Stato patrimoniale (variazione della liquidità)
IL RACCORDO TRA IL PIANO INTEGRATO E I NUOVI SCHEMI DELLA C.E.P.
1.1.1.01.06 Imposta municipale propria
1.1.1.01.06.001 Imposta municipale propria riscossa a seguito dell'attività ordinaria di gestione A 1
1.1.1.01.06.002 Imposte municipale propria riscosse a seguito di attività di verifica e controllo A 1
1.1.1.01.08 Imposta comunale sugli immobili (ICI)
1.1.1.01.08.001 Imposta comunale sugli immobili (ICI) riscossa a seguito dell'attività ordinaria di gestione A 1
1.1.1.01.08.002 Imposta comunale sugli immobili (ICI) riscossa a seguito di attività di verifica e controllo A 1
1.1.1.01.16 Addizionale comunale IRPEF
riferimento
art.2425 cc
A) COMPONENTI POSITIVI DELLA GESTIONE
1 Proventi da tributi
2 Proventi da fondi perequativi
3 Proventi da trasferimenti e contributi
a Proventi da trasferimenti correnti
b Quota annuale di contributi agli investimenti
c Contributi agli investimenti
4 Ricavi delle vendite e prestazioni e proventi da servizi pubblici A1
CONTO ECONOMICO Anno Anno - 1
IL RACCORDO TRA IL PIANO INTEGRATO E I NUOVI SCHEMI DELLA C.E.P.
1.2 Immobilizzazioni
1.2.1 Immobilizzazioni immateriali
1.2.1.01 Costi di impianto e di ampliamento
1.2.1.01.01 Costi di impianto e di ampliamento
1.2.1.01.01.01 Costi di impianto e di ampliamento
1.2.1.01.01.01.001 Costi di impianto e di ampliamento A B I 1
TOTALE CREDITI vs PARTECIPANTI (A)
B) IMMOBILIZZAZIONI
I Immobilizzazioni immateriali BI BI
1 Costi di impianto e di ampliamento BI1 BI1
2 Costi di ricerca sviluppo e pubblicità BI2 BI2
3 Diritti di brevetto ed utilizzazione opere dell'ingegno BI3 BI3
4 Concessioni, licenze, marchi e diritti simile BI4 BI4
5 Avviamento BI5 BI5
6 Immobilizzazioni in corso ed acconti BI6 BI6
9 Altre BI7 BI7
Totale immobilizzazioni immateriali
Competenza economica
Per il principio della competenza economica l'effetto delle operazioni,
delle attività amministrative svolte durante l’esercizio e degli altri
eventi deve essere rilevato contabilmente ed attribuito all'esercizio al
quale tali operazioni ed eventi si riferiscono e non a quello in cui si
concretizzano i relativi movimenti finanziari.
In particolare, si ricorda che i componenti economici negativi (costi e
oneri) devono essere correlati con i ricavi dell’esercizio o con altre
risorse resesi disponibili per lo svolgimento dell’attività istituzionale
(ricavi e proventi). Questa correlazione costituisce il corollario
fondamentale del principio di competenza economica ed intende
esprimere la necessità di contrapporre ai componenti economici
positivi dell’esercizio i relativi componenti economici negativi ed
oneri, siano essi certi o presunti.
IL PRINCIPIO DI COMPETENZA ECONOMICA
LA PARTITA DOPPIA
La contabilità economico-patrimoniale, un sistema
contabile che rileva il duplice aspetto, finanziario ed
economico, i fatti di gestione allo scopo di determinare il
reddito d’esercizio e il patrimonio di funzionamento.
Con il metodo della p.d., occorre registrare ogni quantità
due volte, contemporaneamente, in diversi conti e in
sezioni opposte, senza quantità negative.
Le due sezioni sono chiamate Dare e Avere. Il totale
delle registrazioni in Dare è sempre uguale al totale
delle registrazioni in Avere.
LE REGISTRAZIONI IN DARE
Nella colonna di sinistra (Dare) si registrano gli
incrementi finanziari attivi e le diminuzione dei passivi: Riscossioni
Maggiori crediti
Acquisto di immobilizzazioni
e i costi/oneri dei conti economici:
Acquisti di beni e servizi
Stipendi
Affitti e noleggi
LE REGISTRAZIONI IN AVERE
Nella colonna di destra (Avere) si registrano i
decrementi finanziari (aumento passivo e dimin.attivo):
Pagamenti
Maggiori debiti
Cessione di immobilizzazioni
e i ricavi/proventi del c/economico:
Vendita di beni
Proventi per servizi
COME SI REGISTRANO LE OPERAZIONI
Nella contabilità economico-patrimoniale degli enti locali, la registrazione
avviene in modo «integrato» attraverso la matrice di transizione che
alimenta le scritture in partita doppia.
Affinché queste scritture avvengano automaticamente è necessario che il
gestionale software applichi correttamente la matrice ed alimenti le scritture
sul piano dei conti economico e patrimoniale.
La matrice di transizione consente la registrazione della maggior parte
delle operazioni gestionali:
-Acquisti di fattori produttivi e beni strumentali, erogazione di contributi,
pagamento dei debiti, ecc.
-Vendite di beni e servizi, proventi istituzionali, alienazioni e riscossione di
crediti, ecc.
-Sopravvenienze e insussistenze da stralcio di crediti e debiti
-Gestione dell’Iva (anche dello split payment e del reverse charge) e della
sua liquidazione attraverso il conto Erario c/iva
-Ottenimento di prestiti e rimborso
LA COMPETENZA ECONOMICA
Consente di imputare a ciascun esercizio costi/oneri e
ricavi/proventi.
La competenza economica dei costi e dei ricavi
direttamente conseguenti a operazioni di scambio sul
mercato (acquisizione e vendita) stabilisce che l’effetto
delle operazioni e degli altri eventi deve essere rilevato
contabilmente ed attribuito all’esercizio al quale tali
operazioni si riferiscono e non a quello in cui si
concretizzano i relativi movimenti di numerario (incassi e
pagamenti).
I componenti economici positivi devono essere correlati
ai componenti economici negativi dell’esercizio.
L’IMPUTAZIONE ECONOMICO-PATRIMONIALE
Anche se non rilevati dalla contabilità finanziaria, ai fini della
determinazione del risultato economico dell’esercizio, si
considerano i seguenti componenti positivi e negativi:
• le quote di ammortamento relative alle immobilizzazioni
materiali ed immateriali utilizzate;
• le eventuali quote di accantonamento ai fondi rischi ed oneri
futuri.
• le perdite di competenza economica dell’esercizio;
• le perdite su crediti e gli accantonamenti al fondo svalutazione
crediti;
• le rimanenze iniziali e finali;
• ratei e risconti attivi e passivi di competenza economica
dell’esercizio;
• le variazioni patrimoniali relative agli esercizi pregressi:
sopravvenienze e insussistenze
L’IMPUTAZIONE ECONOMICO-PATRIMONIALE
I ricavi/proventi conseguiti sono rilevati in corrispondenza con la
fase dell’accertamento delle entrate.
I costi/oneri sostenuti sono rilevati in corrispondenza con la fase
della liquidazione delle spese.
Costituiscono eccezione a tale principio:
• i proventi derivanti dai trasferimenti e contributi (correnti, agli
investimenti e in c/capitale) che sono rilevati in corrispondenza
dell’impegno della spesa;
• le entrate dei titoli 5 “Entrate da riduzione di attività finanziaria”, 6
“Accensione di prestiti”, 7 “Anticipazioni da istituto
tesoriere/cassiere” e 9 “Entrate per conto terzi e partite di giro”, il
cui accertamento determina solo la rilevazione di crediti e non di
ricavi.
L’IMPUTAZIONE ECONOMICO-PATRIMONIALE
• le spese del titolo 3 “Spese per incremento attività finanziarie”, 4
“Rimborso Prestiti”, 5 “Chiusura Anticipazioni ricevute da istituto
tesoriere/cassiere” e 7 “Uscite per conto terzi e partite di giro”, il
cui impegno determina solo la rilevazione di debiti e non di costi
• le entrate e le spese relative al credito IVA e debito IVA, il cui
accertamento e impegno/liquidazione determinano la rilevazione
di crediti e debiti;
• la riduzione di depositi bancari che è rilevata in corrispondenza
agli incassi per Prelievi da depositi bancari;
• l’incremento dei depositi bancari che è rilevata in corrispondenza
ai pagamenti per Versamenti da depositi bancari
In particolare, con riferimento ai titoli delle entrate 5, 6 e 7, e delle
spese 3, 4 e 5, la registrazione dei crediti e dei debiti in contabilità
economico-patrimoniale è effettuata anche con riferimento agli
accertamenti e agli impegni registrati nell’esercizio con imputazione
agli esercizi successivi
LE REGISTRAZIONI PIU’ COMPLESSE
Ricavi e proventi
Trasferimenti in c/capitale e contributi agli investimenti
Concessioni pluriennali
Riscossioni anticipate (mensa, trasporto, ecc.)
I permessi di costruire
Costi ed oneri
Le immobilizzazioni interne
La rilevazione dell’Iva
Le partite di giro
Le rimanenze
Le fatture da ricevere
Contributi agli investimenti
Il salario accessorio e l’Irap
Accantonamenti e svalutazioni
Sopravvenienze e insussistenze
Il fondo pluriennale vincolato
RIUNIONE ARCONET 22/7/16: ONERI DI URBANIZZAZIONE
Quesito Commercialisti
I proventi degli oneri di urbanizzazione vengono (nella contabilità E/P) contabilizzati come ricavi quando vanno a
finanziare la spesa corrente mentre vengono contabilizzati come riserve di patrimonio netto quando vanno a
finanziare la spesa di investimento. Anche in questo secondo caso sono ricavi a tutti gli effetti e pertanto
andrebbero registrati come tali e riscontati per la vita utile del bene al quale si riferiscono (in sostanza stornano in
parte o tutto l'ammortamento). Anche perchè se non vengono trattati in questo modo, c'è a fine anno un
incremento del patrimonio netto la cui variazione non coincide con il risultato del conto economico che poi deve
essere riconciliato con la variazione del patrimonio netto.
Risposta della Commissione Arconet:
La scelta di contabilizzare la quota degli oneri di urbanizzazione come riserve di capitale e non come contributi è
stata oggetto in numerose occasioni di approfondimento nel corso della sperimentazione. Si sarebbe potuto
prevedere la registrazione degli oneri di urbanizzazione destinati agli investimenti con le modalità previste per i
contributi agli investimenti, con la sterilizzazione degli ammortamenti nel corso della vita utile dell’investimento. Al
termine della vita utile dell’investimento, il bene “esce” dal patrimonio dell’ente. La scelta di contabilizzare gli oneri
di urbanizzazione come riserve di capitale impone agli enti di utilizzare i proventi degli oneri di urbanizzazione alla
realizzazione di investimenti destinati a permanere nel patrimonio dell’ente.
La Commissione Arconet, pur osservando che le scelte già effettuate e i principi contabili possono essere oggetto
di revisione, ritiene opportuno intervenire tenendo conto del grande valore della stabilità dei principi ai fini del
successo della riforma, pertanto preferisce variare i principi solo per colmare lacune o per ovviare a errori
materiali. Ritiene però necessario integrare la nota integrativa per precisare che è necessario riconciliare la
variazione patrimoniale con quella del conto economico, per tenere conto delle modalità di registrazione in
contabilità economico patrimoniale degli oneri di urbanizzazione.
INVENTARIO E SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
Al fine di determinare il reddito d’esercizio e il patrimonio al 31.12.n, sono
necessarie operazioni e valutazione che si realizzano attraverso la
redazione:
-dell’inventario d’esercizio
-delle scritture di assestamento dei conti
Le scritture di assestamento si suddividono in operazioni di:
Completamento che rilevano le operazioni che competono temporalmente
all’esercizio (rilevazione interessi attivi, fatture da ricevere, liquidazioni Iva
finali, ecc.)
Scritture di integrazione che rilevano le quote di competenza che si
vogliono attribuire all’esercizio in precedenza non rilevati (svalutazione
crediti, fondi rischi ed oneri futuri, ratei attivi e passivi)
Scritture di rettifica che stornano componenti di reddito già rilevati che, non
essendo di competenza dell’esercizio, devono essere rinviati al futuro
(rimanenze, risconti attivi e passivi)
Ammortamenti che ripartiscono i costi pluriennali su più esercizi,
attribuendo all’esercizio la quota di competenza
L’AVVIO DELLA
CONTABILITÀ ECONOMICO-
PATRIMONIALE DA PARTE
DEGLI ENTI LOCALI
LA RICLASSIFICAZIONE DELLO S.P.
La prima attività richiesta per l’adozione della nuova
contabilità è la riclassificazione delle voci dello stato
patrimoniale chiuso il 31 dicembre dell’anno precedente
nel rispetto del DPR 194/1996, secondo l’articolazione
prevista dallo stato patrimoniale allegato al decreto
legislativo n.118 del 2011.
E’ necessaria anche la riclassificazione dell’inventario
alla luce del piano dei conti patrimoniale.
Eventuali componenti del patrimonio non rilevate nel
primo stato patrimoniale di apertura, in quanto in corso
di ricognizione o in attesa di perizia, possono essere
registrate nel corso della gestione
LE RETTIFICHE «FORMALI»: IMMOBILIZZAZIONI
IMMOBILIZZAZIONI B) IMMOBILIZZAZIONI
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Immobilizzazioni immateriali
1) Costi pluriennali capitalizzati 1) Costi di impianto e di ampliamento
2) Costi di ricerca sviluppo e pubblicità
3) Diritti di brevetto ed utilizzazione opere dell'ingegno
4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simile
5) Avviamento
6) Immobilizzazioni in corso ed acconti
7) Altre
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Immobilizzazioni materiali
1) Beni demaniali 1) Beni demaniali
2) Terreni (patrimonio indisponibile) a Terreni
3) Terreni (patrimonio disponibile) b Fabbricati
4) Fabbricati (patrimonio indisponibile) c Infrastrutture
5) Fabbricati (patrimonio disponibile) d Altri beni demaniali
6) Macchinari, attrezzature e impianti Altre immobilizzazioni materiali
7) Attrezzature e sistemi informatici 2) Terreni
8) Automezzi e motomezzi di cui in leasing finanziario
9) Mobili e macchine d'uffico 3) Fabbricati
10) Universalità di beni (patr. Indisp.) di cui in leasing finanziario
11) Universalità di beni (patr. disp.) 4) Impianti e macchinari
12) Diritti reali su beni di terzi di cui in leasing finanziario
13) Immobilizzazioni in corso 5) Attrezzature industriali e commerciali
6) Mezzi di trasporto
7) Macchine per ufficio e hardware
8) Mobili e arredi
9) Infrastrutture
10) Diritti reali di godimento
11) Altri beni materiali
12) Immobilizzazioni in corso ed acconti
LE RETTIFICHE «FORMALI»: L’ATTIVO
IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE Immobilizzazioni Finanziarie
1) Partecipazioni in: 1) Partecipazioni in
a) imprese controllate a imprese controllate
b) imprese collegate b imprese partecipate
c) altre imprese c altri soggetti
2) Crediti verso: 2) Crediti verso
a) imprese controllate a altre amministrazioni pubbliche
b) imprese collegate b imprese controllate
c) altre imprese c imprese partecipate
3) Titoli (inv. a medio e lungo termine) d altri soggetti
4) Crediti di dubbia esigibilità 3 Altri titoli
5) Crediti per depositi cauzionali
ATTIVO CIRCOLANTE ATTIVO CIRCOLANTE
RIMANENZE RIMANENZE
1) Verso contribuenti CREDITI
2) Verso enti del sett pubblico allargato 1) Crediti di natura tributaria
a) Stato - correnti a Crediti da tributi destinati al finanziamento della sanità
- capitale b Altri crediti da tributi
b) Regione - correnti c Crediti da Fondi perequativi
- capitale 2) Crediti per trasferimenti e contributi
c) Altri - corrente a verso amministrazioni pubbliche
- capitale b imprese controllate
3) Verso debitori diversi: c imprese partecipate
a) verso utenti di servizi pubblici d verso altri soggetti
b) verso utenti di beni patrimoniali 3) Verso clienti ed utenti
c) verso altri - correnti 4) Altri Crediti
- capitale a verso l'erario
d) da alienazioni patrimoniali b per attività svolta per c/terzi
e) per somme corrisposte c/terzi c altri
4) Crediti per IVA
5) Per depositi a) banche b) Cassa Depositi e prestiti
LE RETTIFICHE «FORMALI»: L’ATTIVO PATRIMONIALE
ATTIVITA' FINANZIARIE CHE NON COSTITUISCONO IMMOBILIZZI ATTIVITÀ FINANZIARIE CHE NON COSTITUISCONO IMMOBILIZZI
1) Titoli Partecipazioni
Altri titoli
DISPONIBILITA' LIQUIDE DISPONIBILITA' LIQUIDE
1) Fondo di cassa 1 Conto di tesoreria
2) Depositi bancari a Istituto tesoriere
b presso Banca d'Italia
2 Altri depositi bancari e postali
3 Denaro e valori in cassa
4 Altri conti presso la tesoreria statale intestati all'ente
RATEI E RISCONTI RATEI E RISCONTI
Ratei attivi Ratei attivi
Risconti attivi Risconti attivi
CONTI D'ORDINE
OPERE DA REALIZZARE
BENI CONFERITI IN AZIENDE SPECIALI
BENI DI TERZI
TOTALE CONTI D'ORDINE
LE RETTIFICHE «FORMALI»: IL PASSIVO
PATRIMONIO NETTO PATRIMONIO NETTO
Netto Patrimoniale 1) Fondo di dotazione
Netto da beni demaniali 2) Riserve
CONFERIMENTI a da risultato economico di esercizi precedenti
Conferimenti da trasferimenti in c/capitale b da capitale
Conferimenti da concessioni di edificare c da permessi di costruire
3) Risultato economico dell'esercizio
FONDI PER RISCHI ED ONERI
1) Per trattamento di quiescenza
2) Per imposte
3) Altri
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
DEBITI DEBITI
Debiti di finanziamento 1) Debiti da finanziamento
1) per finanziamento a breve termine a prestiti obbligazionari
2) per mutui e prestiti b v/ altre amministrazioni pubbliche
3) per prestiti obbligazionari c verso banche e tesoriere
4) per debiti pluriennali d verso altri finanziatori
Debiti di funzionamento 2) Debiti verso fornitori
Debiti per IVA 3) Acconti
Debiti per anticipazioni di cassa 4) Debiti per trasferimenti e contributi
Debiti per somme anticipate da terzi a enti finanziati dal servizio sanitario nazionale
Debiti verso b altre amministrazioni pubbliche
1) imprese controllate c imprese controllate
2) imprese collegate d imprese partecipate
3) altri (aziende speciali, consorzi, ist.) e altri soggetti
Altri debiti 5) Altri debiti
a tributari
b verso istituti di previdenza e sicurezza sociale
c per attività svolta per c/terzi
LE RETTIFICHE «FORMALI»: IL PASSIVO
RATEI E RISCONTI RATEI E RISCONTI E CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI
Ratei passivi 1) Ratei passivi
Risconti passivi 2) Risconti passivi
a Contributi agli investimenti
1 da altre amministrazioni pubbliche
2 da altri soggetti
b Concessioni pluriennali
c Altri risconti passivi
CONTI D'ORDINE CONTI D'ORDINE
IMPEGNI PER OPERE DA REALIZZARE 1) Impegni su esercizi futuri
BENI CONFERITI IN AZIENDE SPECIALI 2) beni di terzi in uso
BENI DI TERZI 3) beni dati in uso a terzi
TOTALE CONTI D'ORDINE 4) garanzie prestate a amministrazioni pubbliche
5) garanzie prestate a imprese controllate
6) garanzie prestate a imprese partecipate
7) garanzie prestate a altre imprese
L’AVVIO DELLA CONTABILITÀ ECONOMICO-
PATRIMONIALE DA PARTE DEGLI ENTI LOCALI
La seconda attività richiesta per l’adozione della nuova contabilità è
l’applicazione dei criteri di valutazione dell’attivo e del passivo previsti dal
principio applicato della c.e.p. all’inventario e alle voci dello stato
patrimoniale riclassificato.
Si predispone una tabella che, per ciascuna delle voci dell’inventario e
dello stato patrimoniale riclassificato, affianca gli importi di chiusura del
precedente esercizio, gli importi attribuiti a seguito del processo di
rivalutazione e le differenze di valutazione, negative e positive.
Esempio di tabella:
Descrizione Voce SP Valore attuale Nuovo valore Differenza da rivalutazione
a) b) b)-a)
… Terreni 100 150 50
… Fabbricati 500 480 -20
… Imprese partecipate 300 320 20
LE RIVALUTAZIONI: I DEBITI PER LA SPESA PER INVESTIMENTI
Una delle principali scritture di rettifica riguardante i
cespiti deriva dal fatto che la valorizzazione delle
immobilizzazioni immateriali e materiali passa da un
criterio di cassa ad un criterio a fattura (la
liquidazione/liquidabilità delle fatture). Pertanto sarà
necessario adeguare almeno la voce delle
immobilizzazioni in corso non determinate più dai
pagamenti effettuati ma dai SAL fatturati o in corso di
fatturazione ed ancora da pagare. Va inoltre considerato
che, in passato, si iscriveva tra i conti d’ordine negli
“impegni per opere da realizzare” gli importi relativi a
residui passivi del titolo II che, oggi, costituiscono dei
debiti v/s fornitori o trasferimenti/contributi.
LA VALUTAZIONE DEGLI IMMOBILI
Ai fini della valutazione del patrimonio immobiliare si richiama il
principio applicato dalla contabilità economico–patrimoniale n. 4.15
“ai fini dell’ammortamento i terreni e gli edifici soprastanti sono
contabilizzati separatamente anche se acquisiti congiuntamente” in
quanto i terreni non sono oggetto di ammortamento.
Nei casi in cui negli atti di provenienza degli edifici (Rogiti o atti di
trasferimento con indicazione del valore peritale) il valore dei terreni
non risulti indicato in modo separato e distinto da quello dell’edificio
soprastante, si applica il parametro forfettario del 20% al valore
indiviso di acquisizione.
Nei casi in cui non è disponibile il costo storico, il valore catastale è
costituito da quello ottenuto applicando all’ammontare delle rendite
risultanti in catasto.
COMMISSIONE ARCONET: CLASSIFICAZIONE
IMMOBILI
Quesito Anci:
Il principio 6.1.2 Prevede: “ Le immobilizzazioni materiali sono distinte in beni
demaniali e beni patrimoniali disponibili e indisponibili.” Considerato che, né nel
nuovo Stato Patrimoniale né nel nuovo Piano dei conti patrimoniale è prevista una
divisione tra beni patrimoniali disponibili e beni patrimoniali indisponibili; è necessario
che questa diversa classificazione venga mantenuta nel corso dell’attività di
riclassificazione delle voci dello stato patrimoniale prevista dal principio 9 e relativo
inventario o no?
Risposta:
la classificazione dei beni in demaniali, indisponibili e disponibili è prevista dal codice
civile art. 822 e seguenti. Sulla base della predetta classificazione i regimi giuridici
dei beni ivi indicati sono diversi e pertanto si ritiene necessario mantenere con
un’ulteriore articolazione la predetta suddivisione e che i conti di stato patrimoniale
attivo siano lo strumento contabile adatto per contenere questo tipo di informazione.
Tale previsione è in linea con quanto richiesto dal principio contabile 6.1.2.
RIUNIONE ARCONET 22/7/16 : VALUTAZIONI E STIME
Quesito Anci:
Per i beni per i quali non vi è né costo di acquisto né valore catastale (a titolo di
esempio non esaustivo: aree urbane cat. F/1, terreni classificati come relitti stradali o
parco pubblico, cimiteri, ecc. ecc.) quale criterio si utilizza? Vanno valorizzati a zero?
Risposta della Commissione Arconet:
in analogia con quanto previsto dal principio 6.1.2, per gli immobili acquisiti dall’ente
a titolo gratuito, se non è disponibile né costo di acquisto né valore catastale è
necessario far ricorso a una relazione di stima a cura dell’Ufficio Tecnico dell’ente,
salva la facoltà dell’ente di ricorrere ad una valutazione peritale di un esperto
indipendente designato dal Presidente del Tribunale nel cui circondario ha sede
l’ente, su istanza del presidente/sindaco dell’ente medesimo. Non si concorda con la
proposta di conservare la valutazione fatta in ossequio del DL 77/95 che, nei casi in
cui non esisteva il costo o il valore catastale, ha consentito di valutare i beni
demaniali e i terreni acquisiti alla data di entrata in vigore del decreto legislativo in
misura pari all'ammontare del residuo debito dei mutui ancora in estinzione per lo
stesso titolo. Invece, possono essere conservate le valutazioni ex DLgs n. 77/95
corrispondenti ai criteri di valutazione previsti dal DLgs 118/2011 (se effettuati a
costo o, in caso di indisponibilità del costo, a rendita).
RIUNIONE ARCONET 22/7/16 : ANCORA SU IMMOBILI E STIME
Quesito Anci:
Sempre riguardo al principio 9.3; per i terreni concessi in diritto di superficie a terzi, per i quali
non vi è costo di acquisto, ed esiste una valore catastale ma è relativo all’immobile costruito su di
essi (non di proprietà Comunale) quale criterio di valutazione si adotta?
Risposta della Commissione Arconet:
il quesito chiede come valutare un terreno di proprietà dell’ente concesso a terzi in diritto di
superfice, nel caso in cui il valore catastale sia riferito solo all’immobile e non al terreno. In tal
caso si applica il criterio previsto nei casi in cui non esiste né un costo storico, né valore
catastale, e quindi il valore di stima. Il valore del terreno non è influenzato direttamente dal valore
della concessione, registrata nel rispetto del principio contabile applicata della conabilità
finanziaria n. 3.10
Quesito ANCI
Per i beni “gia' acquisiti all'ente alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 25 febbraio
1995, n. 77” e a suo tempo valutati ai sensi dell’art. 229 del D.lgs 267/2000 si mantengono i
valori iscritti in bilancio?
Risposta della Commissione Arconet:
Si conferma che le valutazioni ex DLgs n. 77/95 possono essere conservate solo se
corrispondevano ai criteri di valutazione previsti dal DLgs 118/2011 (se effettuati a costo o, in
caso di indisponibilità del costo, a rendita).
I BENI CULTURALI
Quesito ANCI
Il nuovo Piano dei conti patrimoniale non prevede tra i beni demaniali (voce
1.2.2.01), i beni immobili di valore culturale, storico ed artistico, che sono
invece classificati a parte (voce 1.2.2.02.10) in contrasto con l’art. 822 del
Cod. civile che cita espressamente tra i beni demaniali: “gli immobili
riconosciuti d’interesse storico, archeologico e artistico a norma delle leggi in
materia” ; è corretto?
Nel corso della riunione del 20 luglio u.s., la Commissione ha rappresentato
che, salvo i beni del demanio naturale, per i beni demaniali il piano dei conti
prevede la seguente classificazione, più sintetica di quella prevista per i beni
non demaniali.
Pertanto, i beni demaniali di valore cultuale storico ed artistico sono
classificati tra una di queste quattro voci.
LE ALTRE RIVALUTAZIONI E RETTIFICHE
Inventariazione straordinaria dei cespiti (Per gli immobili acquisiti
dall’ente a titolo gratuito, è necessario far ricorso a una relazione di stima a cura
dell’Ufficio Tecnico dell’ente), nuovi ammortamenti (non per il
pregresso)
Verifica della voce conferimenti
Analisi dei crediti / residui attivi – consistenza del fondo
svalutazione crediti rispetto al fondo crediti di dubbia
esigibilità (i crediti sono esposti al netto del fondo)
Verifica consistenza dei Debiti / Rettifica dei conti
d’ordine
LE ALTRE RIVALUTAZIONI E RETTIFICHE
Inventariazione straordinaria dei cespiti (Per gli immobili
acquisiti dall’ente a titolo gratuito, è necessario far
ricorso a una relazione di stima a cura dell’Ufficio
Tecnico dell’ente.
Rivalutazione/svalutazione partecipate con il metodo del
«patrimonio netto»
Analisi dei crediti / residui attivi – consistenza del fondo
svalutazione crediti rispetto al fondo crediti di dubbia
esigibilità (i crediti sono esposti al netto del fondo)
Verifica consistenza dei Debiti / Rettifica dei conti
d’ordine
I NUOVI COEFFICIENTI DI AMMORTAMENTO
Con decorrenza 2016 si applicano i nuovi coefficienti di ammortamento (non si
applicano al pregresso):
Tipologia beni Coefficiente
annuo
Tipologia beni Coefficiente
annuo
Mezzi di trasporto stradali
leggeri
20% Equipaggiamento e vestiario 20%
Mezzi di trasporto stradali
pesanti
10%
Automezzi ad uso specifico 10% Materiale bibliografico 5%
Mezzi di trasporto aerei 5% Mobili e arredi per ufficio 10%
Mezzi di trasporto marittimi 5% Mobili e arredi per alloggi e
pertinenze
10%
Macchinari per ufficio 20% Mobili e arredi per locali ad
uso specifico
10%
Impianti e attrezzature 5% Strumenti musicali 20%
Hardware 25% Opere dell’ingegno –
Software prodotto
20%
Fabbricati civili ad uso
abitativo commerciale
istituzionale
2%
LA VALUTAZIONE DELL’ATTIVO
I contributi in conto capitale ricevuti per il finanziamento delle
immobilizzazioni, assoggettate ad ammortamento, vanno inseriti
nella voce “Ratei e risconti passivi e contributi agli investimenti” di
SP (solo per la parte a copertura del residuo valore da
ammortizzare del cespite).
Le immobilizzazioni finanziarie sono iscritte al valore di
acquisizione, corretto di eventuali perdite durevoli di valore. Le
partecipazioni di controllo sono valutate con il metodo del
«patrimonio netto», se disponibile o, in alternativa, al costo.
Occorre rilevare gli importi giacenti sui conti bancari, di tesoreria
statale e postale dell’ente, nonché di assegni, denaro e valori
bollati.
I crediti sono valutati al netto del fondo svalutazione crediti e
corrispondono all’importo dei residui attivi e a quello degli eventuali
crediti stralciati dalle scritture finanziarie e registrati solo nelle
scritture patrimoniali.
LA VALUTAZIONE DEL PASSIVO
I debiti verso fornitori corrispondono all’importo dei residui passivi per
transazioni commerciali.
I debiti da finanziamento, alla voce “Debiti verso banche e tesoriere”
comprendono anche le anticipazioni di tesoreria in essere al 1°gennaio
dell’anno successivo.
Tra i fondo sono iscritti i Il fondo per rischi ed oneri (trattamento di
quiescenza, perdita partecipate, passività potenziali, manutenzione ciclica).
Separatamente si indica l’eventuale TFR maturato nei confronti del
personale per il quale l’ente è tenuto a provvedere direttamente al
pagamento del trattamento di fine rapporto.
Nella voce Altri debiti, vanno considerati:
i debiti tributari (compresa l’iva a debito e le ritenute erariali dei servizi
c/terzi);
i debiti di natura previdenziale e le altre partite di giro;
I debiti per le spese di personale
i debiti rilevati sulla base degli impegni assunti per i titoli 3 e 7 delle spese
compresi quelle imputate agli esercizi successivi.
LE RETTIFICHE DA RIVALUTAZIONE
Le scritture per minore valutazione:
Rettifiche da rivalutazione a Diversi 10.000
Fondo sval.cred. 2.000
Terreni 5.000
Mobili e arredi 3.000
e quelle per maggiore valutazione
Diversi a Rettifiche da rivalutazione 7.000
Imm.ni immateriali Euro 3.000
Partecipazioni Euro 4.000
L’ultima scrittura rileva l’incremento o la costituzione delle riserve di
capitale, nel caso in cui le rettifiche positive siano di importo superiore a
quello delle rettifiche negative. In caso di maggiori rettifiche negative, la
differenza è portata a riduzione delle eventuali riserve preesistenti.
Rettifiche di valutazione a Riserve di capitale 3.000,00
LA DELIBERAZIONE SULLE DIFFERENZE DI RIVALUTAZIONE
I prospetti riguardanti l’inventario e lo stato patrimoniale
al 1°gennaio dell’esercizio di avvio della nuova
contabilità, riclassificati e rivalutati, nel rispetto del
decreto legislativo n. 118 del 2011, con l’indicazione
delle differenze di rivalutazione, sono oggetto di
approvazione della Giunta o del Consiglio,
unitariamente ad un prospetto che evidenzia il raccordo
tra la vecchia e la nuova classificazione.
Considerato che ridetermina il patrimonio netto dell’ente,
è opportuna l’approvazione da parte del Consiglio.
IL RENDICONTO
ECONOMICO-
PATRIMONIALE
LA RELAZIONE SULLA GESTIONE
L’attività di ricognizione straordinaria del patrimonio, e la
conseguente rideterminazione del valore del patrimonio, deve in
ogni caso concludersi entro il secondo esercizio dall’entrata in
vigore della contabilità economico-patrimoniale
Nella Relazione sulla gestione allegata al primo rendiconto
riguardante il primo esercizio di adozione della contabilità
economico patrimoniale, si dà conto:
• delle principali differenze tra il primo Stato Patrimoniale di
apertura e l’ultimo Conto del Patrimonio;
• delle modalità di valutazione delle singole poste attive e passive
dello stato patrimoniale iniziale e finali.
• delle componenti del patrimonio in corso di ricognizione o in
attesa di perizia
IL «CRONOPROGRAMMA» DELLA CEP
Un possibile percorso:
Riclassificazione del conto del patrimonio al 31.12.2015 nell’articolazione prevista per lo stato patrimoniale armonizzato
Verifica dell’effettivo funzionamento della matrice di correlazione nella contabilità integrata
Riclassificazione dell’inventario
Applicazione dei nuovi coefficienti di ammortamento
Revisione dell’inventario in base ai nuovi criteri di valutazione (entro 31.12.2017)
Scritture di rettifica e assestamento
Elaborazione della CEP dopo la chiusura del riaccertamento ordinario
Redazione del modello relativo ai costi per missione
Redazione della relazione sulla gestione relativa alla CEP
I COSTI PER MISSIONE
Lo schema di rendiconto contiene il prospetto dei costi per
missione che costituisce un conto economico di dettaglio per
ciascuna missione. E’ necessario che per la redazione di questo
prospetto ci si avvalga delle funzionalità della matrice di transizione.
Missioni
COMPONENTI NEGATIVI DELLA GESTIONE ONERI FINANZIARI RETTIFICHE DI VALORE ATTIVITA' FINANZIARIE
COMPONENTI ED ONERI STRAORDINARI IMPOSTE
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Consumi materie prime Prestazioni di servizi e Trasferimenti e contributi Utilizzo di
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MISSIONE 01
Servizi istituzionali, generali e di gestione
0
0
0
0
0 0
MISSIONE 02 Giustizia
0
0
0
0
0 0
MISSIONE 03 Ordine pubblico e sicurezza
0
0
0
0
0 0
MISSIONE 04
Istruzione e diritto allo studio
0
0
0
0
0 0
MISSIONE 05
Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali
0
0
0
0
0 0
MISSIONE 06
Politiche giovanili, sport e tempo libero
0
0
0
0
0 0
MISSIONE 07 Turismo
0
0
0
0
0 0
MISSIONE 08
Assetto del territorio ed edilizia abitativa
0
0
0
0
0 0
MISSIONE 09
Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente
0
0
0
0
0 0
MISSIONE 10
Trasporti e diritto alla mobilità
0
0
0
0
0 0
MISSIONE 11 Soccorso Civile
0
0
0
0
0 0
Grazie per l’attenzione
Nicola Rebecchi
nicola.rebecchi@gmail.com
I materiali saranno disponibili su: www.fondazioneifel.it/formazione
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