Post on 18-Feb-2019
NUOVI ORIZZONTI
NELLA DIDATTICA
DELL’INCLUSIONE
Piano Annuale per
l’Inclusività previsto
dalla C.M. n.8/2013
Simona Monzio Compagnoni
1. Dalla Normativa ai
nuovi orientamenti
attuativi.
2. Osservazione dei Piani
di Progettazione annuali
con particolare
attenzione ai percorsi
formativi e didattici dei
bambini con Bisogni
Educativi Speciali.
3. Aspetti generali del
rapporto scuola-famiglia
4. Protocolli d’intervento
e modelli per la
documentazione
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
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➢ DISABILITA’
- 1977 LEX 517 con sentenza Corte Costituzionale n° 215 dell’ 8 / 6 /1987
- 1990 Lex 104 D.L. 297/94 capo IV art. 312 – 318
➢ INTEGRAZIONE SCOLASTICA
- 1994 D.L. 297 Art. 314 - Diritto all'educazione ed all'istruzione
Art. 315 - Integrazione scolastica.
Art. 316 - Modalità di attuazione dell'integrazione scolastica
➢ AUTONOMIA SCOLASTICA
- D.P.R. 8 / 3/ 1999 n°275 Decentramento della verticalizzazione ministeriale
➢ PROCESSI INNOVATIVI
- 2003 LEX 53 Indicazioni Nazionali e Piani di Studio
- 2009 D.L. 59 Indicazioni metodologico – didattiche e curricoli
➢ DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO
- 2010 LEX 170 8/10/2010 Nuove norme applicative
- D.L. n° 5669 del 12/ 7/ 2011 Linee guida per il diritto allo studio dei D.S.A.
➢ INCLUSIONE SCOLASTICA
- D.M. del 27 / 12 /2012 Strumenti d’intervento Bisogni Educativi Speciali
- C.M. 8 del 6 / 3 /2013 Indicazioni operative per la direttiva
- O.M. 13 del 24 / 4 /2013 Indicazioni operative per gli Esami di Stato.
Piano annuale per l’ INCLUSIVITA’
DIRETTIVA MINISTERIALE del 27 dicembre 2012
«Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale
per l’inclusione scolastica»
CIRCOLARE MINISTERIALE n.8 del 6 marzo 2013
Gli istituti sono invitati ad ottemperare alle indicazioni della circolare, che prevede l'elaborazione del Piano
che "è lo strumento per una progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sul quale
sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno
nel realizzare gli obiettivi comuni".
La ICD-10 – 1990 - è la decima revisione della classificazione
internazionale delle malattie e dei problemi correlati, proposta
dall'OMS. Classificate oltre 2000 malattie.
La I ed. lista di cause di morte, adottata
dall'Istituto Statistico Internazionale 1893.
Nel 1948 incluse le cause di morbosità.
2017 XI edizione
B.E.S.
tre grandi sottocategorie:
- DISABILITA’
- DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI :
DSA , DISTURBI D’ATTENZIONE, DEFICIT DEL LINGUAGGIO,
IPERATTIVITA’, RITARDO MENTALE LIEVE E/O MATURATIVO,
SINDROME DI ASPERGER NON ALTRIMENTI CERTIFICATE,
ECC…
- SVANTAGGIO SOCIO – ECONOMICO,
LINGUISTICO E CULTURALE.
In ogni classe ci sono alunni
che presentano una richiesta di speciale
attenzione per una varietà di ragioni.
L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di
quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit.
B.E.S.
LA SFIDA DELL’EQUITA’
Il Bisogno Educativo Speciale,
nel rispetto di ogni persona,
segna il superamento delle categorie diagnostiche
tradizionali nella fase del riconoscimento di una situazione in cui
l’alunno ha diritto a un intervento individualizzato e inclusivo.
•FATTORI CONTESTUALI PERSONALI
•DIFFICOLTA’ NELLE ATTIVITA’ PERSONALI
•FATTORI CONTESTUALI AMBIENTALI
•PARTECIPAZIONE SOCIALE
« Le trasmissioni standardizzate e normative delle
conoscenze, che comunicano contenuti invarianti
pensati per individui medi, non sono più adeguate.
Al contrario,
la scuola è chiamata a realizzare percorsi formativi
sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli
studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti
peculiari
della personalità di ognuno.»
Da Indicazioni nazionali per il curricolo-Cultura scuola persona
L’ICF fornisce l’analisi dello stato di salute degli
individui ponendo la correlazione fra salute e
ambiente, arrivando alla definizione di
disabilità, intesa come una condizione di
salute in un ambiente sfavorevole.
L’analisi delle varie dimensioni esistenziali
dell’individuo porta a evidenziare non solo come
le persone convivono con la loro patologia, ma
anche cosa è possibile fare per migliorare la
qualità della loro vita.
PROCEDURE E PROCEDIMENTI
Il COLLEGIO dei DOCENTI delibera una prima rilevazione della casistica di Alunni con Bisogni Speciali del proprio istituto, per gli opportuni adempimenti territoriali.
Il Consiglio di classe o il Team docente delibera l’attivazione del percorso individualizzato e personalizzato, dando luogo al PDP.
Ove non vi sia certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di Classe o il Team docente motiverà opportunamente, verbalizzandole,
le decisione assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche,
ciò al fine di evitare contenzioso.
Strategie d’intervento
• Elaborare un percorso attraverso la redazione di un
Piano Didattico Personalizzato/Individualizzato/Educativo,
come strumento di lavoro in itinere per documentare
alle famiglie le strategie d’intervento programmate;
• Le scuole – con determinazioni assunte dai Consigli di
Classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica
presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di
carattere pedagogico-didattico – possono avvalersi per
tutti gli alunni con BES degli strumenti compensativi e
delle misure dispensative previste dalle disposizioni
attuative della Legge 170/2010, meglio descritte nelle
Linee guida allegate.
COSA VA RIVISTO…
CORRESPONSABILIZZAZIONE CURRICOLARI
VS DELEGA AL SOSTEGNO
• «…è l’impostazione stessa del sostegno, così
com’è venuta consolidandosi nella prospettiva
integrativa, a favorire la possibilità di un utilizzo
scorretto delle risorse»
• L’aula di sostegno intesa come micro-esclusione
• Contesto non adeguato per mancanza di
collegialità.
• COMPLESSITA’ DEI MATERIALI, organizzati e
fruibili per diversi livelli di difficoltà e complessità
• APPRENDIMENTO COOPERATIVO (superamento
della modalità orizzontale/frontale, attribuendo la
personalizzazione del percorso)
• DIDATTICA LABORATORIALE PER PROBLEMI
REALI (ipotesi/progettazione di un viaggio, fare
un’esperienza quotidiana)
L'unico patto educativo previsto esplicitamente dalla normativa è quello, già citato (Linee Guida 6.5): "La famiglia chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda l’autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe - nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso - ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative ritenute idonee".
In alcuni modelli di PDP (ad esempio quelli dell'AID) è prevista una sezione chiamata "PATTO CON LA FAMIGLIA" che descrive gli impegni educativi che la famiglia si assume. Si osserva che sarebbe forse più corretto chiamare questa sezione "IMPEGNI DELLA FAMIGLIA" mentre le altre sezioni andrebbero considerate come "IMPEGNI DELLA SCUOLA" e tutto il PDP, nel suo insieme, rappresenta il patto educativo.
COSA SUCCEDE SE I GENITORI SI RIFIUTANO DI FIRMARE IL PDP? Si può eventualmente provare a ridurre la valenza della firma. In caso di disaccordo persistente, la scuola procede comunque alla stesura del Piano specificando come si è raccordata con la famiglia e come ha considerato le osservazione da essa formulate.
ADATTAMENTO
FLESSIBILITA’
PERSONALIZZAZIONE
INDIVIDUALIZZAZIONE
La pratica didattica personalizzata è difficile da attuare
perché richiede una cultura ed una sensibilità che si
costruisce riconoscendo
i diversi livelli di azione coinvolti
le diverse strategie possibili:
osservative motivanti relazionali didattiche
responsabilizzanti metacognitive
etico - esistenziali
DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA
E PERSONALIZZATA
Nelle linee guida della legge 170/2010 viene data una chiara
definizione ai concetti di didattica individualizzata e di didattica
personalizzata.
"La didattica individualizzata consiste nelle attività di
recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare
determinate abilità o per acquisire specifiche competenze,
anche nell’ambito delle strategie compensative e del metodo
di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate
nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse
dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro
scolastico consentite dalla normativa vigente."
"La didattica personalizzata, invece, anche sulla base di
quanto indicato nella Legge 53/2003 e nel Decreto legislativo
59/2004, calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali,
sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni
educativi che caratterizzano gli alunni della classe,
considerando le differenze individuali soprattutto sotto il
profilo qualitativo; si può favorire, così, l’accrescimento dei
punti di forza di ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle
sue ‘preferenze’ e del suo talento.
Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di
apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia
attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie
didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo
formativo in ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi,
mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di
apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei
livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento
significativo.«
RILEVAZIONE,
MONITORAGGIO E
VALUTAZIONE INCLUSIVITA’
- INDEX PER L’INCLUSIONE STRUMENTO INTERNAZIONALE DEL 2008 PUBBLICATO DA ERIKSON
- QUADIS STRUMENTO DI VALUTAZIONE COSTRUITO IN LOMBARDIA
- INTELLIGENZA TERRRITORIALE CTSPRESA IN CARICO GLOBALE INTESA STATO REGIONI 2008.
DIDATTICA INCLUSIVA
QUANDO DIVENTANO SPECIALI
I BISOGNI EDUCATIVI NORMALI?
«TUTTI HANNO BISOGNI NORMALI
MA SE IL LORO FUNZIONAMENTO
DIVENTA PROBLEMATICO,
è perché DIVENTA DIFFICILE AVERE UN
SODDISFACIMENTO ADEGUATO AI LORO BISOGNI»
DARIO IANES
Documenti sito MIUR
“ICARE” - Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa
Dario Ianes, Vanessa Macchia “La didattica per i Bisogni Educativi Speciali Strategie e buone
prassi di sostegno inclusivo” - Erickson, 2008
http://www.agiad.it/newsite/index.php?option=com_content&view=article&id=25&Itemid=162