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Anno scolastico 2016/17
LINEE GUIDA IN MATERIA DI INCLUSIONE
Il nostro Istituto ricerca, nella concretezza della vita quotidiana a scuola , una didattica sensibile
alle differenze,tutte,per scoprirle ,comprenderle,valorizzarle,utilizzarle e dare loro spazio non solo
in attività diversificate.
Una didattica inclusiva è organizzata su pluralità di materiali,differenti attività,diversi
ruoli,obiettivi e verifiche/valutazioni individualizzate e personalizzate. Ricerchiamo un’idea /un
percorso di didattica, aperta,flessibile e cooperativa….in cui ognuno (alunno ,insegnante,scuola)
possa realizzare il massimo delle sue potenzialità e delle sue risorse personali.
Il concetto di inclusione attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto.
Il concetto di inclusione,rispetto a quello di integrazione,segna un importante cambiamento di
prospettiva . L’integrazione focalizza l’azione soprattutto sul singolo soggetto,cui si imputano
deficit o limiti di vario genere e su cui si impostano interventi didattici e strumentali per
compensare le singole “limitazioni.”
L’intento inclusivo ricerca e persegue un processo centrato e agito sul contesto educante in tutta
la sua complessità .Non si ricerca la singola risposta specialistica ma si costruisce un “sistema “
educante complesso ,coinvolgendo una pluralità di attori e riguardanti tutti gli alunni ,in difficoltà
e no,come parte di quello stesso sistema educante.
E’ compito delle comunità educanti individuare per ogni persona ,in ciascun
specifico momento delle vita e nelle condizioni in cui oggettivamente essa si
trova,quali siano i diritti educativi essenziali,elaborando le più efficaci
strategie per raggiungerli.
L’educazione inclusiva è un processo continuo che ha come obiettivo primo
quello di offrire educazione di qualità per tutti rispettando diversità e
differenti bisogni e abilità,caratteristiche e aspettative educative degli
studenti e delle comunità,eliminando ogni forma di discriminazione.
...al centro...
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Questo intento prevede il ricercare una piena partecipazione alla vita scolastica e anche il
migliore sviluppo possibile delle competenze individuali: questi i due alti obiettivi che l’inclusione
si pone per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali. E la sfida si fa ancora più ambiziosa ,se
estendiamo questo traguardo a tutti gli alunni e le alunne indipendentemente dalle loro
abilità,dalla loro provenienza,dalle differenze individuali che portano con sé.
Questo è il senso che intendiamo darci dell’inclusione.
Dario Janes scrive,nell’edizione italiana dell’ Index : ” La progettazione inclusiva investe infatti,
profondamente tutta la scuola,e non può essere semplicemente messa a margine come una
piccola attività aggiuntiva (accanto alla commissione gite,quella per gli acquisti,..). E’ necessario
piuttosto che il lavoro sull’inclusione venga assunto come l’avvio di un periodo di
sperimentazione che coinvolge tutto l’istituto,e che può portare nel corso dell’anno a una
discussione e modificazione del PTOF,con l’obiettivo di giungere a una graduale armonizzazione
dei due strumenti.
Il PAI è infatti in stretta correlazione con l’elaborazione del PTOF d’istituto.
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RIFERIMENTI NORMATIVI
“Strumenti di interventi per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica. “
Direttiva Miur 27/12/2012, C.M. n° 8/13,prot 561) che prevede come strumento programmatorio
la formulazione del PAI che deve essere predisposto dal GLI e deve essere approvato dal Collegio
dei docenti.
Legge 170/2010. Alunni con disturbi specifici di apprendimento
Legge 104/1992 .Alunni con disabilità certificate
Le modalità operative saranno necessariamente diverse nei casi di:
-Alunni con disabilità certificate
-Alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento
Alunni con Bes
Svantaggio
-Alunni stranieri con difficoltà linguistiche
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COS’E’ IL PAI
(Piano Annuale per l’Inclusività)
E’ un documento – proposta,elaborato dopo un’attenta lettura dei bisogni della scuola (vedi RAV)
che deve annualmente individuare gli aspetti di forza e di debolezza delle azioni di inclusione
svolte dalla scuola e realizzate nel corso dell’anno scolastico .L’attenzione è posta sui bisogni
educativi di ogni alunno,sugli interventi pedagogici- didattici effettuati nelle sezioni/classi
nell’anno scolastico corrente e sugli obiettivi programmati per l’anno successivo.
Il Piano Annuale per l’inclusività si propone di indagare e definire un quadro organico degli
interventi intrapresi per affrontare le problematiche relative all’inclusività degli alunni con
differenti abilità,difficoltà di apprendimento,disturbi specifici dell’apprendimento,disagio
comportamentale.
Il Pai si ripropone annualmente nella sua redazione per procedere alla verifica della sua ricaduta e
alla modifica dei bisogni presenti.
“Il Pai,infatti,non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico,bensì come uno
strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante
sulla centralità e la trasversalità dei progetti inclusivi in relazione alla qualità dei risultati
educativi,per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola “per tutti e
per ciascuno”. ( Nota prot n° 1551 del 27 giugno 2013 )
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CHI LO PREDISPONE
Il Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) è predisposto dal Gruppo di lavoro e di studio d’Istituto che
assume la denominazione di Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI).
La sua azione comprende tutti gli alunni che presentano bisogni educativi speciali,
indipendentemente dalla causa, dalla gravità o dall’impatto che questi bisogni hanno
sull’apprendimento
.
Il GLI, nominato dal Dirigente scolastico, è composto dai rappresentanti di tutti i soggetti coinvolti
nel processo educativo: insegnanti di sostegno e curricolari, assistenti educatori per l’autonomia e
la comunicazione, collaboratori scolastici impegnati nell’assistenza igienica, genitori,
rappresentanti delle Aziende Sanitarie locali, degli Enti locali, delle Associazioni che collaborano
con la scuola e, per la scuola secondaria di secondo grado, dai rappresentanti degli studenti.
Il Pai è quindi elaborato dal gruppo di lavoro per l’inclusione ( GLI) deliberato ed approvato in
seguito dal Collegio dei docenti unitario.
QUALI SONO I TEMPI DI STESURA DEL PAI
La Circolare n. 8/2013 indica due momenti fondamentali per la stesura del Piano Annuale per
l’Inclusività: la fine dell’anno scolastico in corso e l’inizio di quello successivo.
Entro la fine di giugno il Piano Annuale deve essere approvato dal Collegio dei docenti, in modo
tale che le risorse possano essere attivate — compatibilmente con le disponibilità finanziarie degli
Uffici scolastici e degli Enti territoriali — già a partire da settembre, prima dell’inizio delle lezioni.
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CHI PROCEDE ALLA VERIFICA DEI RISULTATI RAGGIUNTI .CHE COSA SI VALUTA
È compito del Collegio dei docenti procedere alla verifica dei risultati raggiunti e dell’efficacia delle
risorse impiegate nelle singole scuole.
Il GLI raccoglie le valutazioni espresse dal Collegio dei docenti, le condivide tra i suoi componenti,
le integra e formula così la proposta di Piano Annuale per l’anno successivo.
Vengono valutati:
• la ricaduta delle iniziative formative e informative proposte a genitori, insegnanti, studenti e personale non docente
• l’efficacia delle risorse umane assegnate alle classi • il livello di partecipazione della famiglia nella costruzione di un clima inclusivo • le azioni che si progettano per facilitare la continuità tra diversi gradi scolastici/mondo del
lavoro • la collaborazione con le agenzie esterne alla scuola
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QUALI INFORMAZIONI VANNO INSERITE NEL PAI
Il Piano Annuale per l’Inclusività raccoglie dati di tipo quantitativo e di tipo qualitativo che
sintetizzano i punti di forza e di criticità della scuola,gli obiettivi che si intende attuare e la
proposta di assegnazione delle risorse funzionali alla realizzazione degli obiettivi presentati.
Dati di tipo quantitativo
I dati di tipo quantitativo si riferiscono alla rilevazione degli alunni tutelati dalla Legge 104/1992,
che presentano una disabilità certificata di tipo visivo, uditivo o psicofisico, e degli alunni con
disturbi specifici di apprendimento tutelati dalla Legge 170/2010.
La Circolare n. 8 fa riferimento anche ad altri alunni la cui situazione personale sia tale da rendere
molto difficoltoso il processo di apprendimento: ad esempio, gli alunni con disturbi evolutivi
specifici (ADHD, disturbo oppositivo- provocatorio, borderline cognitivo), o con un disagio
comportamentale che impedisca la costruzione di una relazione nel contesto scolastico, oppure
che provengono da una situazione socioculturale molto svantaggiata che ostacola il percorso
formativo o, ancora, che non conoscono la lingua italiana in modo sufficiente da comprendere ciò
di cui si parla a scuola.
Affinché tale rilevazione non si riduca a una classificazione fine a se stessa, è necessario
accompagnarla a un’analisi dei piani educativi individualizzati (PEI) e dei piani didattici
personalizzati (PDP), verificando quanti sono e come incidono sulla didattica nelle singole classi.
Elementi qualitativi
Gli elementi qualitativi che permettono una valutazione dell’inclusività che la scuola vuole
realizzare riguardano:
• l’organizzazione della gestione degli spazi (aule, laboratori, palestra, spazi esterni alla scuola e sul territorio),
• dei tempi (orari di frequenza degli alunni, flessibilità nella strutturazione degli orari degli insegnanti, ore di compresenza e loro distribuzione nell’arco della settimana),
• delle modalità di lavoro adottate in classe da ogni docente per costruire competenze conoscitive, metodologiche, relazionali e comunicative tra gli alunni.
• le risorse (personale, strumenti, formazione, partnership, rapporti con il territorio) da attivare in base alla lettura dei bisogni degli alunni e del contesto, alla valutazione degli interventi svolti durante l’anno scolastico e alla verifica finale dei risultati ottenuti.
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AZIONI
Quadro di sintesi dei bisogni educativi speciali
dell’Istituto Comprensivo “A. Ligabue”
Rilevazione numero alunni con bisogni educativi speciali
Categoria BES Scuola Numero Subtotale
1. disabilità (Legge 104/1992)
Infanzia 1
57
Primaria 41
Secondaria 15
2. disturbi specifici dell’apprendimento (Legge 170/2010)
Primaria 24 61
Secondaria 37
4. Stranieri di prima alfabetizzazione
Infanzia
1
Primaria
Secondaria 1
3. altri BES* (Circolare Ministeriale 8/2013)
Primaria 8 26
Secondaria 18
Totale 145
Percentuale su popolazione scolastica
Rilevazione numero documenti didattici prodotti
n° PEI redatti dai Gruppi Operativi
n° PDP -DSA redatti dai Team docenti/Consigli di classe
n° PDP - stranieri di prima alfabetizzazione redatti dai Team docenti/Consigli di classe
n° PDP - altri BES redatti dai Team docenti/Consigli di classe e firmati dalle famiglie
Totale
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* Condizioni fisiche particolari; borderline cognitivo; sindromi, disturbi psichiatrici, disturbi evolutivi specifici non
certificabili secondo la Legge 104/1992 oppure ai sensi della Legge 170/2010; situazioni di disagio psicologico,
affettivo, relazionale, comportamentale; svantaggio linguistico-culturale, economico, sociale, ecc.
Risorse Professionali Specifiche
(Componente Tecnico-professionale del GLI)
Figure Attività svolte
Insegnanti di sostegno • Attività di sostegno in sezione/aula
• Attività individualizzate e di piccolo gruppo
• Attività laboratoriali integrate
Educatori
• Attività di supporto in aula
• Attività individualizzate e di piccolo gruppo
• Attività laboratoriali integrate
Referente d’Area Disabili
Scuola Infanzia
• Mantenimento ed aggiornamento modelli PEI
• Coordinamento e supporto alla stesura ed alla realizzazione dei PEI
• Supporto alla direzione amministrativa per l’aggiornamento ed la completezza della documentazione (Diagnosi, PDF, PEI…)
• Coordinamento attività didattiche
• Predisposizione ed aggiornamento Protocolli d’Istituto
• Supporto ai contatti con altri soggetti (famiglie, AUSL, scuole …)
• Partecipazione al Gruppo Scolastico sull’Inclusività
•
Referente d’Area Disabili
Scuola Primaria
Referente d’Area Disabili
Scuola Secondaria
Referente d’Area alunni con DSA
Scuola Infanzia
• Mantenimento ed aggiornamento modelli PDP
• Coordinamento e supporto alla stesura ed alla realizzazione dei PDP
• Supporto alla direzione amministrativa per l’aggiornamento ed la completezza della documentazione (Diagnosi, PDF, PEI…)
• Coordinamento attività didattiche e amministrative • Predisposizione ed aggiornamento Protocolli d’Istituto
• Supporto ai contatti con altri soggetti (famiglie, AUSL, scuole …)
• Partecipazione al gruppo scolastico sull’Inclusività
Referente d’Area alunni con DSA
Scuola Primaria
Referente d’Area alunni con DSA
Scuola Secondaria
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Referente d’Area alunni BES
Scuola Infanzia
• Mantenimento ed aggiornamento modelli PDP
• Coordinamento e supporto alla stesura ed alla realizzazione dei PDP
• Supporto alla direzione amministrativa per l’aggiornamento ed la completezza della documentazione (Diagnosi, PDF, PEI…)
• Coordinamento attività didattiche e amministrative • Predisposizione ed aggiornamento Protocolli d’Istituto
• Supporto ai contatti con altri soggetti (famiglie, AUSL, scuole …)
• Partecipazione al gruppo scolastico sull’Inclusività
Referente d’Area alunni BES
Scuola Primaria
Referente d’Area alunni BES
Scuola Secondaria
Referente d’Area alunni Stranieri
• Mantenimento ed aggiornamento modelli PDP
• Coordinamento e supporto alla stesura ed alla realizzazione dei PDP
• Supporto alla direzione amministrativa all’aggiornamento ed alla completezza della documentazione (documentazione corsi Italiano L2, PDP…)
• Coordinamento attività didattiche
• Predisposizione ed aggiornamento Protocolli d’Istituto
• Supporto ai contatti con altri soggetti (famiglie, scuole …)
• Partecipazione al gruppo scolastico sull’Inclusività
Facilitatori linguistici interni
• Supporto alla predisposizione, all’interno dei PDP, di percorsi di apprendimento della lingua italiana e dei relativi criteri di valutazione
• Coordinamento delle attività di classe rivolte agli alunni stranieri
• Realizzazione di specifici laboratori di italiano L2
• Consulenza a richiesta
Mediatori linguistico-culturali esterni
• Sostegno all’atto del primo inserimento ed ai relativi rapporti scuola-famiglia
• Collaborazione al processo di inclusività attraverso laboratori,
• Attività di mediazione linguistica durante la fase di alfabetizzazione
Esperti e formatori interni ed esterni
sui temi riguardanti alunni BES
• Formazione specifica rivolta al personale
• Consulenza a richiesta
• Collaborazione alla stesura dei piani didattici
Collaboratori scolastici • Sorveglianza
• Assistenza alla persona per alunni disabili
Dirigente scolastico
• Responsabile dell’integrazione e dell’inclusione
• Garante della riservatezza e della completezza delle informazioni
• Garante dell’attuazione del POF e dei Piani Didattico-Educativi
• Presidente dei gruppi di lavoro sui BES
• Garante della legittimità degli atti
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Coinvolgimento docenti curricolari
Figure Forme di partecipazione
Coordinatori di classe e di sezione • Partecipazione a GLI
• Contributo alla predisposizione dei piano individualizzati
e personalizzati
• Rapporti con famiglie
• Tutoraggio alunni
• Partecipazione a progetti specifici
• Corresponsabilità nei Rapporti con gli specialisti
Docenti con specifica formazione
Altri docenti
Funzione strumentale Inclusione
• Dotare l’Istituto della documentazione necessaria in materia di inclusione,nel rispetto delle Linee Guida definite dal Collegio Docenti e ratificate dal Consiglio di Istituto.
• Valorizzare ,attraverso un’attività di raccolta,monitoraggio e coordinamento all’interno dell’Istituto,tutte le attività e le unità didattiche identificabili come buone pratiche inclusive ,nel rispetto della specificità di ogni ordine di scuola.
• Diffondere all’interno dell’ Istituto iniziative di aggiornamento presenti sul territorio e promuovere attività di formazione per i docenti.
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Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati
Valutazione*
Debolezza (0) Forza (4)
0 1 2 3 4
Aspetti politici,decisionali e organizzativi coinvolti nel cambiamento inclusivo
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli
insegnanti
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in
rapporto ai diversi servizi esistenti
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle
decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi
Valorizzazione delle risorse esistenti
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione
dei progetti di inclusione
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel
sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo
inserimento lavorativo
Altro:
Altro:
*Adattata dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
0:per niente; 1: poco; 2: abbastanza; 3 : molto; 4: moltissimo.
Confronto con gli indicatori degli anni precedenti
… analisi di cosa è migliorato e cosa è peggiorato …
(Il confronto si può fare solo se la rilevazione è stata fatta precedentemente con indicatori omogenei).
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Obiettivi proposti di incremento dell’inclusività
Aspetti decisionali e organizzativi coinvolti nel cambiamento inclusivo
La Scuola
→ Elabora e inserisce nel POF azioni e percorsi per aumentare il livello di inclusività e li condivide con tutte le componenti
→ Definisce una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) indicando ruoli interni ed esterni alla scuola
→ Individua procedure interne e condivise per la lettura del disagio basata su una prima osservazione dei docenti e sull’intervento di figure di riferimento interne ed esterne (funzione strumentale, docenti di riferimento, Dirigente, psicologa, operatori dei servizi sociali…) avvalendosi anche di strumenti per l’identificazione degli alunni con bisogni educativi speciali
→ Sensibilizza la famiglia a farsi carico del problema, elaborando un progetto educativo condiviso anche attraverso l’accesso a servizi esterni (ASL e/o servizi sociali)
Il Dirigente
→ Informa il Collegio sulle normative
→ Convoca e presiede il GLI
→ Viene informato dai Docenti su problematiche degli alunni con BES
→ Coordina con la Funzione Strumentale ed i docenti di riferimento le azioni e le strategie attuate per rispondere ai bisogni educativi di tutti gli alunni
I Consigli di Classe/equipe docenti
→ osservano la classe nelle sua dinamiche di funzionamento
→ effettuano l’analisi della situazione e la definizione dei bisogni educativi degli studenti
→ definiscono una programmazione educativa e didattica che tenga conto di tutti gli studenti
→ individuano gli studenti con BES utilizzando strumenti condivisi e approvati dal Collegio dei Docenti
→ per gli alunni con BES predispongono un Piano Didattico Personalizzato in cui definire, monitorare e valutare le strategie di intervento più idonee concordate con le famiglie ed eventuali figure professionali esterne di riferimento.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
La formazione si svolgerà:
→ attraverso appositi incontri organizzati dall’Istituto o da Enti esterni anche in rete con altre scuole e/o Enti
I temi saranno:
→ Metodologie didattiche inclusive
→ Strumenti compensativi e dispensativi per l’inclusione
→ nuove tecnologie per l’inclusione
→ norme a favore dell’inclusione
→ strumenti di osservazione per l’individuazione del bisogni
→ Lo scopo è quello di indagare temi di inclusione e integrazione rilevati dalla Commissione Ptof,per rendere effettiva e realmente operativa la formazione.
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Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Nella valutazione i docenti tengono conto dei risultati raggiunti in relazione al punto di partenza e al
percorso personalizzato. Le strategie di valutazione formativa adottate evidenzieranno le potenzialità
dell’alunno, valutando i punti di forza e le specificità dell’apprendimento in continuità fra i vari segmenti
del percorso scolastico. I Docenti verificano inoltre quanto gli obiettivi siano riconducibili ai livelli
essenziali degli apprendimenti previsti dal grado di scuola che lo studente frequenta. Per le attività che lo
studente svolge in modo differenziato i docenti concordano le modalità di raccordo con le discipline in
termini di contenuti e competenze.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Diverse figure professionali collaborano all’interno dell’Istituto: contitolarità dei docenti di sostegno con
gli insegnanti di classe, educatori, assistenti alla comunicazione.
→ Gli insegnanti di sostegno promuovono attività individualizzate, attività con gruppi eterogenei di alunni, attività laboratoriali individualizzate e a gruppi.
→ Gli educatori svolgono in classe o fuori dalla classe, interventi educativi in favore degli alunni con disabilità volti al miglioramento dell’autonomia e della integrazione.
→ Gli assistenti alla comunicazione favoriscono interventi educativi in favore degli alunni con disabilità sensoriale, volti al miglioramento della comunicazione, dell’autonomia e della integrazione.
→ Tutte le attività promosse sono inserite nei percorsi personalizzati e individualizzati elaborati dal consiglio di classe/equipe docenti e sottoscritti dalle famiglie.
L'Istituto attua progetti di Istruzione Domiciliare per gli alunni che a causa di ricovero ospedaliero e/o alte
patologie debitamente certificate, non possono frequentare regolarmente le attività didattiche.
L'Istituto risponde alle esigenze di alunni con fabbisogno di somministrazione di farmaci in orario
scolastico, attuando quando previsto dal relativo Protocollo Provinciale.
.
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Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi
esistenti
→ Rapporti con ASL per incontri periodici di confronto
→ Rapporti con i Servizi Sociali per una collaborazione anche per la realizzazione di percorsi extra-curricolari per gli alunni con BES
→ Collaborazione con diverse associazioni e cooperative presenti nel territorio, per l'elaborazione di una progettazione integrata per gli alunni con BES
→ Collaborazione specifica con soggetti interessati agli alunni BES nella fase di orientamento e ri-motivazione
→ Utilizzo di risorse professionali e materiali degli Enti Locali per la realizzazione di percorsi di doposcuola, corsi di alfabetizzazione di primo e secondo livello.
→ Presenza di madiatori culturali nella fase di accolgienza e accompagnamento delle famiglie neo-arrivate
→ Efficace raccordo con CTS/CTI per l'utilizzo di ausili
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano
l’organizzazione delle attività educative
La famiglia è corresponsabile del percorso da attuare e viene coinvolta attivamente. Le modalità di
contatto e di presentazione dei bisogni educativi rilevati alla famiglia è determinante ai fini di una
collaborazione condivisa. Senza un parere positivo della famiglia i percorsi personalizzati non possono
essere attivati. E' richiesta una lettura condivisa delle difficoltà, l'individuazione di modalità e strategie
specifiche adeguate alle effettive capacità dell'alunno per favorire il pieno sviluppo delle sue potenzialità.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi
Nella pratica in classe i docenti costruiscono percorsi di lavoro individualizzato e personalizzato per
promuovere il successo formativo di ogni alunno.
In tale ottica, sono da incentivare modalità di lavoro cooperativo, per gruppi omogenei ed eterogenei,
percorsi laboratoriali, utilizzo di diversi codici per rispondere meglio ai diversi stili di apprendimento degli
alunni, modulazione dei carichi di lavoro, valutazione incoraggiante.
Valorizzazione delle risorse esistenti
L'Istituto si propone di valorizzare le risorse umane, professionali e le competenze specifiche aggiuntive
dei docenti ai fini dell'attivazione di percorsi per l'integrazione degli alunni con BES.
Nel PTOF sono inseriti numerosi progetti volti all'integrazione degli alunni e al miglioramento delle
dinamiche relazionali nell'istituto.
Nell'organizzazione delle attività di inclusione si utilizzano, anche in rete con altre scuole, risorse materiali
e professionali esterne messe a disposizione dal territorio, dagli Enti locali, dalle Associazioni.
Si ritiene di norma necessaria l'assegnazione di risorse aggiuntive del Ministero all'Istituto per sostenere
gli alunni con bisogni educativi speciali
→ per la realizzazione di progetti di inclusione e personalizzazione degli apprendimenti
→ percorsi di alfabetizzazione per alunni stranieri
→ corsi di formazione sulla didattica inclusiva
→ incremento delle risorse tecnologiche (computer, LIM)
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Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di
inclusione
Il Collegio dei Docenti ha individuato quattro docenti col ruolo di funzione strumentale per le tematiche
dell'integrazione e dell'inclusività della scuola.
Il presente “Piano Annuale per l'Inclusione” elaborato dalla Commissione viene sottoposto
all'approvazione del Collegio dei Docenti e allegato al PTOF.
Nel mese di giugno 2015 è prevista la verifica dell'attuazione del Piano alla luce delle criticità emerse.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Sono previsti diversi momenti di raccordo per facilitare il passaggio degli alunni con BES nei diversi ordini
di scuola e costruire un percorso di continuità educativa e didattica nei passaggi da un grado all'altro.
Sono previsti sia alle scuole primarie che alla secondaria, incontri fra i docenti dei due ordini di scuole e
una mattinata di accoglienza con la visita ai plessi dei bambini. Per i bambini in ingresso e in uscita viene
compilata una scheda personale di presentazione.
Per alcuni alunni diversamente abili viene valutata l'opportunità di effettuare attività ponte.
Per gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado sono organizzate specifiche attività
di orientamento all'interno e all'esterno della scuola anche in collaborazione con enti e associazioni.
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data _________
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data _________
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PROTOCOLLO BES:
COME OPERARE NEL CAMPO DEI
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
(Gruppo di lavoro “Inclusione” a.s. 2014-2015)
ISTITUTO COMPRENSIVO “ANTONIO LIGABUE”
Via Rivoluzione d’Ottobre, 27 - 42123 REGGIO EMILIA Tel. 0522/284387 – Fax 0522/283346 – C.F.: 80016430359
e-mail: reic834005@pec.istruzione.it – reic834005@istruzione.it - istitutoligabue.re@libero.it
sito internet: www.icligabue-re.gov.it
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PREMESSA
“Il Bisogno Educativo Speciale (Special Educational Need) è qualsiasi
difficoltà evolutiva, in ambito educativo e apprenditivo, espressa in
un funzionamento (nei vari ambiti della salute secondo il modello
ICF dell'Organizzazione Mondiale della Sanità) problematico anche
per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale,
indipendentemente dall'eziologia, e che necessita di educazione
speciale individualizzata”.
(Dario Ianes, Bisogni Educativi Speciali e inclusione, Erickson, Trento, 2005)
La lettura della complessa realtà scolastica attuale non può più fondarsi sulla differenza tra “normalità” e “disabilità”, bensì ogni soggetto è da considerare secondo una prospettiva bio-psico-sociale: dall'interazione fra più fattori (fisici, biologici, fisiologici, psicologici, sociali e culturali) scaturisce la persona nella sua complessità, con i suoi punti di forza e le sue debolezze.
Includere gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, significa fare in modo che essi siano parte integrante del contesto scolastico, sociale, culturale, alla pari degli altri alunni, insieme agli altri alunni, senza alcuna discriminazione; significa assicurare a tutti il diritto allo studio e al successo scolastico e formativo.
In tale prospettiva, è necessario da parte della scuola non solo un impegno forte di conoscenza e di valorizzazione della realtà personale, umana, sociale e familiare degli alunni con Bisogni Educativi Speciali ma anche e soprattutto un impegno di sviluppo della loro formazione attraverso la realizzazione di un’organizzazione educativa e didattica personalizzata, sia negli obiettivi sia nei percorsi formativi che nelle strategie didattiche.
Al fine dell’inclusione scolastica e sociale degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, è necessario:
→ definire pratiche condivise;
→ favorire l’accoglienza, l’integrazione e l’inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali;
→ progettare percorsi comuni di individualizzazione o personalizzazione che fanno coesistere socializzazione ed apprendimento;
→ incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari, durante il percorso di istruzione e di formazione;
→ adottare forme di verifica e valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti;
→ accompagnare adeguatamente nel percorso scolastico gli studenti con Bisogni Educativi Speciali;
→ fornire materiali e strumenti comuni di indagine, osservazione, rilevazione e progettazione del percorso formativo;
→ trovare forme di verifica e valutazione collegiali.
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Per individuare gli alunni che presentano bisogni di personalizzazione delle attività educativo-didattiche, il Team/Consiglio di classe ha facoltà di avvalersi del contributo informativo della famiglia e, dove necessiti, degli operatori sociali (in grado di segnalare condizioni a rischio) o di altre agenzie sul territorio che hanno il polso della situazione. Attraverso la scheda di rilevazione dei bisogni si intende fornire uno strumento utile a focalizzare le difficoltà, anche temporanee, che ostacolano in misura rilevante l'apprendimento e lo sviluppo.
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CRITERI DI INDIVIDUAZIONE ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI
(Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e Circolare n°8 del 06/03/2013)
CATEGORIE DI BES
• Disabilità (L. 104/92)
La Documentazione comprende:
1. Diagnosi Funzionale
2. Piano Educativo Individualizzato (PEI)
• Disturbi Evolutivi Specifici
o Disturbi Specifici dell’Apprendimento (L. 170/2010 con presenza di certificazione sanitaria o in attesa di approfondimento diagnostico).
La Documentazione comprende:
1. Relazione clinica (Si fa riferimento alla Circolare n.8/2012-regione Emilia Romagna)
2. Piano Didattico Personalizzato per DSA
o Altri disturbi evolutivi: ADHD, Disturbo Oppositivo Provocatorio DOP, Borderline cognitivo (Funzionamento Cognitivo limite), Disturbo del Linguaggio DL, Deficit delle abilità non verbali, Deficit della coordinazione motoria (Disprassia), Disturbo della condotta in adolescenza.
La Documentazione comprende:
1. Diagnosi o segnalazione
2. Verbale con la delibera del Team docenti/ Consiglio di classe
3. Dichiarazione di Adesione Famiglia
4. Piano Didattico Personalizzato BES
• Svantaggio socio-economico-culturale: alunni seguiti dal servizio famiglia-minori, situazioni segnalate dalla famiglia, rilevazioni del Team docenti/ Consiglio di classe attraverso osservazione diretta.
La Documentazione comprende:
1. Eventuale segnalazione Servizio Famiglia-Minori
2. Verbale con la delibera del Team docenti/ Consiglio di classe
3. Dichiarazione di Adesione Famiglia
4. Piano Didattico Personalizzato Bes
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• Svantaggio linguistico e culturale: alunni stranieri neo-arrivati in Italia o che non hanno
ancora acquisito le adeguate competenze linguistiche.
La Documentazione comprende:
1. Verbale con la delibera del Team docenti/Consiglio di classe
2. Dichiarazione di Adesione Famiglia
3. Piano Educativo Personalizzato per alunni stranieri
• Disagio comportamentale/relazionale: alunni con funzionamento problematico, definito in base al danno vissuto effettivamente dall’alunno, prodotto su altri e sull’ambiente (senza certificazione sanitaria)
La Documentazione comprende:
1. Verbale con la delibera del Team docenti/Consiglio di classe
2. Dichiarazione di Adesione Famiglia
3. Piano Didattico Personalizzato Bes
Le situazioni di svantaggio socio-economico e culturale, vengono considerate nella misura in
cui costituiscono un ostacolo per lo sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale, sociale dell’alunno e
generano scarso funzionamento adattivo, con conseguente peggioramento della sua immagine
sociale.
La mancata adesione della Famiglia alla stesura del PDP, non solleva gli insegnanti
dall’attuazione del diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, in quanto, la Direttiva
Ministeriale, richiama espressamente i principi di personalizzazione dei percorsi di studio enunciati
nella legge 53/2003.
ATTORI
Il Team dei Docenti/Consiglio di Classe
Il Team dei docenti/Consiglio di classe, definisce gli interventi didattico/educativi ed individua
le strategie e le metodologie più utili, per realizzare la piena partecipazione degli studenti con BES
al normale contesto di apprendimento.
E’ compito del Team docenti/Consiglio di classe individuare gli studenti con Bisogni Educativi
Speciali per i quali è “opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed
eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico
globale ed inclusiva di tutti gli alunni”. Ove non sia presente certificazione clinica, segnalazione o
diagnosi, il Team dei docenti /Consiglio di Classe motiverà opportunamente, verbalizzandole, le
decisioni assunte, sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche. Si evidenzia che
l’attuazione dei percorsi personalizzati per tutti i BES è competenza e responsabilità di tutti gli
insegnanti del Team/Consiglio di classe.
23
lo La Famiglia
Per quanto riguarda il coinvolgimento della famiglia si sottolinea la necessità che essa sia
informata dei bisogni rilevati dagli insegnanti, del proprio ruolo di corresponsabilità e della
necessaria condivisione e collaborazione. La modalità di contatto e di presentazione della
situazione alla famiglia è determinante ai fini di una condivisione del percorso. In accordo con la
famiglia verranno individuate le modalità e le strategie specifiche, adeguate alle effettive capacità
dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità, nel rispetto degli obiettivi
formativi previsti dal POF.
DOCUMENTAZIONE
PEI per alunni disabili e PDP per alunni con DSA
Per gli alunni con certificazione di disabilità o segnalazione di disturbi specifici
dell’apprendimento la progettazione educativo-didattica verrà elaborata sulla base della
documentazione clinica e delle osservazioni dei docenti, deve essere condivisa dalle varie
componenti e monitorata nel corso dell’anno scolastico.
PDP per altri alunni con BES
Il Progetto Didattico Personalizzato per alunni con altri bisogni educativi speciali è elaborato
sulla base della situazione di disagio e sulle effettive capacità dello studente. Il PDP ha carattere di
temporaneità configurandosi come progetto d’intervento limitato al periodo necessario per il
raggiungimento degli obiettivi in esso previsti. Durante l’anno scolastico ogni verifica ed eventuale
aggiustamento dovrà essere condiviso e coerente con quanto riportato nel PDP.
PROCEDURE
Delibera del Team/Consiglio Di Classe (Allegato 2)
All’inizio dell’anno scolastico, dopo i primi due mesi di scuola, il team/consiglio di classe
individua gli alunni con bisogni educativi speciali che necessitano di un percorso personalizzato
formalizzato, verbalizza la delibera e indica il docente referente (coordinatore o altro docente
individuato dal C.d.C.
Dichiarazione di adesione da parte della Famiglia (Allegati 3 e 4)
Il docente referente convoca la famiglia e propone la realizzazione del PDP, facendo firmare il
modello predisposto. Come già sottolineato, la mancata adesione della Famiglia alla stesura del
PDP, non solleva gli insegnanti dall’attuazione del diritto alla personalizzazione
dell’apprendimento.
Passaggio di informazioni, osservazione e rilevazione dei bisogni
In accordo con la famiglia, si procede ad una più dettagliata analisi dei bisogni, anche
attraverso eventuali diagnosi o segnalazioni. Il docente referente trascrive le informazioni e
24
compila la scheda di rilevazione dei bisogni che verrà condivisa e perfezionata con il
Team/consiglio di classe.
STESURA DEL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO e SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI BISOGNI
(Allegato 1)
Sulla base della rilevazione dei bisogni e dei punti di forza dell’alunno e del gruppo classe, il
Team/consiglio di classe procede alla stesura del PDP. Per le discipline che richiedono si procede
alla progettazione di azioni mirate, utilizzando le risorse e le competenze disponibili all’interno o
all’esterno della scuola, agendo sull’alunno individualmente, in piccolo gruppo o sull’intero gruppo
classe a seconda delle necessità, attraverso il coinvolgimento del Team/Consiglio di classe, della
Famiglia, della Funzione Strumentale o del Referente BES.
25
STRUMENTI (Modelli)
• PDP BES e scheda di rilevazione dei BES (Allegato 1)
• Indicazioni per la delibera (Allegato 2)
• Dichiarazione della famiglia (Allegato 3 e 4)
• Scheda di classe riassuntiva alunni BES (Allegato 5)
• PDP DSA primaria/secondaria (Allegato 6)
• Modello PEI (allegato 7)
• Modello PDF (allegato 8)
26
Allegato 1
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Alunni con Bisogni Educativi Speciali (*)
(Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e Circolare n°8 del 06/03/2013)
(*) Altri da disabilità (l.104) e Dsa (L.170)
ISTITUTO COMPRENSIVO
“ANTONIO LIGABUE”
Via Rivoluzione d’Ottobre, 27 - 42123 REGGIO EMILIA
Tel. 0522/284387 – Fax 0522/283346 – C.F.: 80016430359
e-mail: reic834005@pec.istruzione.it – reic834005@istruzione.it - istitutoligabue.re@libero.it
sito internet: www.icligabue-re.gov.it
27
Sezione 1. Anagrafica - dati sensibili S.
Alunno/a: ………………………………………………………………………………………
Classe: …………………………………………………………………………………………….
Anno scolastico: …………………………………………………………………………………
Coordinatore di classe/Team: …………………………………………………………………………
Referenti BES d’Istituto : ……………………………………………………………………
Luogo di nascita dell’alunno/a: ………………………………………………………………….
Data di nascita: …………………………………………………………………………………..
Lingua madre: …………………………………………………………………………………….
Eventuale bilinguismo: ……………………………………………………………………………
28
SCHEDA DI INDIVIDUAZIONE DELLA SITUAZIONE DI BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE
CON DELIBERA DEL CONSIGLIO DI CLASSE (C.M. n°8 6/3/2013).
Consiglio di classe/team docenti – verbale redatto da: ………………………………………...
in data: ………/………/…………..
Sezione 2. Analisi del bisogno e delle risorse (personali e ambientali) - dati sensibili (S).
Diagnosi o relazioni cliniche: …………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………
Redatta da: ……………………………………………………in data ….…../……../…………. .
Aggiornamenti diagnostici: ………………………………………………………………………..
Interventi riabilitativi: ……………………………………………………………………………….
Altra documentazione presentata alla scuola da: ………………………………………………
in data: ……/……../……… .
Informazioni generali desunte da colloqui con la famiglia o enti affidatari: …………………………………….
……………………………………………………………………………………………………….
29
AREA FUNZIONALE CORPOREA E COGNITIVA
Deficit motori (anche temporanei) (*):
Deficit sensoriali (anche temporanei) (*)
Condizioni fisiche problematiche (ospedalizzazioni, malattie acute o croniche, lesioni, fragilità, ecc…)
Difficoltà nell’uso di oggetti personali e di materiale scolastici
Mancanza di autonomia negli spazi scolastici ed extrascolastici
Difficoltà di gestione del tempo
Difficoltà nella pianificazione delle azioni
Difficoltà di attenzione
Difficoltà di memorizzazione (specificare…
Difficoltà di comprensione di informazioni verbali
Difficoltà di espressione verbale
Difficoltà di comprensione di informazioni scritte
Difficoltà di espressione scritta
Difficoltà di comprensione di codici non verbali
30
Difficoltà logico-matematiche
Difficoltà nell’applicare conoscenze
Difficoltà nella partecipazione alle attività relative alla disciplina (*)
Altro…
(*) – Specificare quali
AREA RELAZIONALE
Difficoltà di autoregolazione, autocontrollo
Problemi comportamentali
Problemi emozionali (aggressività, timidezza, ansia, ostilità, tristezza, ritiro…)
Difficoltà nella relazione con i compagni
Difficoltà nella relazione con gli adulti
STILE DI APPRENDIMENTO (*)
Globale (quadro d’insieme) / Analitico (singoli particolari)
-------
Sistematico (una variabile per volta) / Intuitivo (ipotesi risolutiva)
-------
31
Verbale (riassunti, schemi) /Visuale (immagini, mappe)
-------
Impulsivo (elaborazione veloce) /Riflessivo (lento e accurato)
-------
Convergente (procede secondo logica) / Divergente (creativo)
-------
(*) = approccio prevalente
CONTESTO FAMILIARE
Difficoltà culturali e linguistiche derivanti dall'appartenenza a una diversa cultura di origine
Svantaggio economico
Deprivazione culturale (analfabetismo, basso livello di istruzione o mancata scolarizzazione delle figure adulte di riferimento)
Difficoltà recenti di varia natura
Altro: …………
PUNTI DI FORZA DELL’ALUNNO/A
Discipline preferite:
32
Discipline in cui riesce:
Attività preferite:
Attività in cui riesce:
Desideri e/o bisogni espressi:
Hobbies, passioni, competenze extrascolastiche:
Amicizie:
PUNTI DI FORZA (FACILITATORI) E CRITICITA’(BARRIERE) DEL GRUPPO CLASSE
Spazi (dimensione,rigidità/flessibilità, espansibilità, comfort…):
Compagni (numero, apertura/chiusura, disomogeneità sociale, culturale, etnica come causa di
conflittualità o come risorsa, reti di amicizia, contatti extrascuola…):
Adulti (possibilità di considerare come risorse non solo gli insegnanti, ma anche gli educatori,
collaboratori scolastici, figure esterne…):
Territorio (agenzie educative esterne, reti sociali formali o informali, modelli prevalenti
positivi/negativi…):
Altro…
33
Sezione 3. Programmazione degli interventi didattico-educativi – Interventi di personalizzazione
(P)
INTERVENTI PER POTENZIARE L’AUTONOMIA DI STUDIO E I PROCESSI DI METACOGNIZIONE
.
Aiutare a individuare i concetti chiave
Insegnare a sintetizzare i testi di studio
Anticipare le conoscenze precedenti, promuovere inferenze
Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale
Rendere consapevole l’alunno/a delle strategie utilizzate spontaneamente
Favorire l’analisi costruttiva dell’errore
Altro: …
INTERVENTI PER MIGLIORARE LE COMPETENZE DI ACCESSO AL TESTO
Promuovere diverse strategie di lettura (anche quella silente)
Insegnare a sfruttare i dispositivi paratestuali del libro di testo
Promuovere la comprensione dei concetti chiave
Potenziare la consapevolezza fonologica e fonetica
Potenziare la consapevolezza lessicale
Fornire materiale semi-lavorato/strutturato per facilitare la comprensione del testo
Altro: …
34
PERSONALIZZARE GLI INTERVENTI CON STRATEGIE DI FACILITAZIONE
Valorizzare linguaggi alternativi al codice scritto
Utilizzo (ed eventuale adattamento) di testi ad alta leggibilità sia dal punto di vista linguistico che grafico
Eventuale utilizzo dello stampato maiuscolo e minuscolo in lettura e scrittura
Altro: …
AZIONI DI POTENZIAMENTO DELL’INCLUSIVITA’ (anche riduzione di criticità) DELLA CLASSE
Attivazione della risorsa compagni (didattica cooperativa a piccolo gruppo, organizzazione di forme di tutoraggio tra pari,…)
Favorire in classe un clima positivo, promuovere rapporti amicali e reti di solidarietà.
Prevenire e gestire i conflitti, moderare l’eccessiva competitività.
Altro: …
35
Sezione 4.
Strumenti compensativi (P)
STRUMENTI COMPENSATIVI (Stimare l’effettiva convenienza ed efficacia in riferimento all’uso
nelle prove di valutazione e alle competenze d’uso del soggetto) (*)
Tecnologie informatiche compensative:
Supporti per il calcolo:
Supporti mnemonici (schemi, mappe, tabelle…)
Altro…
(* ) Nella stima di convenienza va considerato anche il loro uso nelle prove di valutazione,
ricordando che la normativa sugli esami consente l’uso di strumenti compensativi solo se
espressamente previsti nel PDP.7
Misure dispensative (P)
MISURE DISPENSATIVE (Verificare che le misure dispensative non abbiano ricadute negative
sugli apprendimenti)
Dispensa(*) da attività di lettura a voce alta nelle seguenti materie:
Dispensa (*) da specifiche attività di scrittura nelle seguenti materie
Dispensa(*) dall’esecuzione di alcuni compiti nelle seguenti materie:
Dispensa (*) da attività ad alta componente mnemonica nelle seguenti materie:
(*) Specificare se la dispensa è totale, parziale, occasionale …o altro.
36
Sezione 6. Criteri e forme di valutazione (P)
CRITERI E FORME DI VALUTAZIONE (Esplicitare la personalizzazione delle modalità di
valutazione) (*)
Attenzione più al contenuto che alla forma
Prove scritte: (tempi aggiuntivi, riduzioni quantitative, strutturazione delle prove, forme di semplificazione o facilitazione, uso di mediatori…)
Prove orali: (valorizzazione del contenuto, uso di mediatori, organizzazione di verifiche informali, di gruppo, strutturate o destrutturate…)
Pianificazione delle verifiche sia scritte che orali
Compensazione dello scritto con l’orale e viceversa
(*) Si ricorda che non tutte le personalizzazioni consentite nella valutazione intermedia sono
proponibili anche al momento dell’esame, per cui se il PDP è redatto nell’anno finale è necessario
prevedere un percorso di autonomia che progressivamente porti al loro superamento.
37
Sezione 7. Pagina finale per le firme degli insegnanti del Consiglio di classe, del Dirigente
scolastico e dei genitori – dati sensibili (S)
DOCENTI DISCIPLINA/AMBITO FIRME
COGNOME E NOME
IL/LA DIRIGENTE SCOLASTICO/A FIRMA
COGNOME E NOME
I GENITORI FIRME
COGNOME E NOME
Si autorizza la scuola al trattamento di dati sensibili.
I GENITORI FIRME
Luogo: ……………………………….. .
Data: ……../………/……………….. .
38
Suggerimenti per la compilazione:
• Diversamente dalla disabilità e dai DSA, la normativa non definisce il contenuto del PDP per
i BES non certificati e si può quindi supporre che la scuola possa strutturare
autonomamente questo documento in base alle necessità di pianificazione. Le voci di
questo modello, pertanto, possono essere modificate dai Consigli di classe in base alle
opportune esigenze di personalizzazione.
• La compilazione su supporto informatico offre vantaggi in termini di tempo e onerosità
(possibilità di recupero del documento dell’anno precedente per apportarvi solo le
modifiche necessarie), oltre ad una maggiore personalizzazione del documento (possibilità
di trasformare le proposizioni aggiungendo aggettivi, avverbio e altre veloci modifiche del
testo…). Lavorare su documento digitale permette anche di eliminare le voci non necessarie
eliminandole dal testo.
• Non è necessario ricopiare tutta la diagnosi clinica in quanto è conservata nel fascicolo
personale e può essere consultata in originale.
• Completare il PDP digitando le necessarie informazioni e/o aggiungendo la x nella colonna
di destra.
• Il PDP non è da ritenersi concluso al momento della sua approvazione, ma inizia proprio
allora a svolgere in pieno la sua funzione di supporto alla programmazione, divenendo uno
strumento di lavoro da consultare e anche da ridiscutere in caso di difficoltà.
• Poiché il PDP contiene dati sensibili, si consiglia di conservare le pagine contrassegnate con
(S ) contenenti dati sensibili( dati anagrafici, diagnosi e analisi del bisogno…) in luogo
protetto e di estrarre solo le pagine(P) relative alle strategie di personalizzazione per la
consultazione.
39
Allegato 2
INDICAZIONI PER LA DELIBERA DEL TEAM DOCENTI/CONSIGLIO DI CLASSE
Per l’individuazione dei Bisogni Educativi Speciali riferiti a studenti non certificati (l. 104/92) né
segnalati (l. 170/2010) il verbale dovrà contenere:
- il nominativo dell’alunno;
- l’identificazione del problema (alunno straniero neo-arrivato o che non ha ancora acquisito le
competenze linguistiche adeguate; alunno in situazione di svantaggio socio-economico e culturale;
alunno con disagio comportamentale/ relazionale);
- gli ambiti in cui si manifestano le difficoltà più rilevanti (area funzionale corporea/cognitiva; area
relazionale; area del contesto familiare, scolastico ed extrascolastico);
- la delibera a maggioranza della necessità di un percorso personalizzato formalizzato.
40
Allegato 3
DICHIARAZIONE DELLA FAMIGLIA
Il/I sottoscritto/i…………………………………………………… ………………………………………..………
in accordo con le indicazioni del Team docenti/Consiglio di classe della
classe....……………, esprime/ono parere favorevole alla stesura del Piano Didattico
Personalizzato (PDP) per il proprio figlio…………………………..………………………. per l’anno
scolastico …………/……., come previsto dalla Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e
successiva Circolare n° 8 del 06/03/2013.
Data………………………..
Firma del/i genitore/i
………………………………..
………………………………..
41
Allegato 4
DICHIARAZIONE DELLA FAMIGLIA
Il/I sottoscritto/i…………………………………………………… ………………………………………..………
in disaccordo con le indicazioni del Team docenti/Consiglio di classe della classe
....……………, esprime/ono parere contrario alla stesura del PDP BES per il proprio
figlio…………………………..………………………. per l’anno scolastico …………/……., come
previsto dalla Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e successiva Circolare n° 8 del
06/03/2013.
Data………………………..
Firma del/i genitore/i
………………………………..
………………………………..
42
Allegato 5
SCHEDA RIASSUNTIVA ALUNNI BES
A.S. _______/_______ Classe ____ Sezione ____
Scuola Primaria Secondaria di I Grado
plesso di ___________________________________________
ELENCO ALUNNI Categoria BES
COGNOME E NOME Anno di nascita Disabili
L.104/92 DSA
L.170/2010 Stranieri da
alfabetizzare Altri BES
TOTALE
Luogo e data ………………………………… Team/Consiglio di classe........
43
Allegato 6
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
ALUNNI DSA (L.170)*
ISTITUTO COMPRENSIVO
“ANTONIO LIGABUE”
Via Rivoluzione d’Ottobre, 27 - 42123 REGGIO EMILIA
Tel. 0522/284387 – Fax 0522/283346 – C.F.: 80016430359
e-mail: reic834005@pec.istruzione.it – reic834005@istruzione.it - istitutoligabue.re@libero.it
sito internet: www.icligabue-re.gov.it
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1. Dati dell’alunno
Anno scolastico: ............../...............
Nome e Cognome:.............................................................................
nato/a il ....../……/...... a...............................................................
Residente a:……………………………… in Via………………………………………… n …….. .prov.........
Tel: ................................ e-mail........................................................
Classe:……………… Sezione:………… sede ……………………………………………
*Il PDP viene redatto collegialmente dal Consiglio di Classe e concordato con la famiglia.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04 “Iniziative relative alla dislessia”
- Legge 8 ottobre 2010, n 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in
ambito scolastico”
- Nota Ufficio Scolastico Regionale Emilia Romagna n 12792 del 25/10/2010 “Legge n 170 –
Sostegno e promozione del successo scolastico degli studenti con DSA in Emilia Romagna – il
rapporto genitori e scuola per il successo scolastico”.
- Decreto n 5669 MIUR del 12 luglio 2011 e Allegato al Decreto Ministeriale 12 luglio 2011, “Linee
guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento”.
2. Diagnosi
Segnalazione diagnostica alla scuola redatta da: □ AUSL □ privato
Il ……/……/…… dal dott. : …………………………………………………… □ neuropsichiatra □
psicologo
45
3. Tipologia del disturbo (dalla diagnosi )
□ Dislessia di grado □ lieve □ medio □ severo
□ Disgrafia di grado □ lieve □ medio □ severo
□ Disortografia di grado □ lieve □ medio □ severo
□ Discalculia di grado □ lieve □ medio □ severo
Diagnosi e relativi Codici ICD10 riportati (dalla diagnosi o dalla segnalazione specialistica):
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………
4. Interventi educativo-riabilitativi extrascolastici
□ Logopedia Tempi: …………………………
□ Tutor Tempi:…………………………. Modalità di lavoro:
………………………………..
5. Osservazioni delle abilità strumentali e informazioni utili
Eventualmente desumibili dalla diagnosi o da un’osservazione sistematica dell’alunno.
Lettura:
□ stentata
□ lenta
□ con sostituzioni (legge una parola per un’altra)
□ con scambio di grafemi (b-p, b-d, f-v, r-l, q-p, a-e)
Scrittura
□ lenta
□ normale
□ veloce
46
□ solo in stampato maiuscolo
Difficoltà ortografiche:
□ errori fonologici (omissioni, sostituzioni, omissioni/aggiunte, inversioni, scambio grafemi b-p, b-
d, f-v, r-l, q-p, a-e)
□ errori non fonologici (fusioni illegali, raddoppiamenti, accenti, scambio di grafema omofono, non
omografo)
□ errori fonetici (scambio di suoni, inversioni, migrazioni, omissioni, inserzioni…)
□ difficoltà a comporre testi (personali, descrittivi, narrativi, argomentativi,…)
□ difficoltà nel seguire la dettatura
□ difficoltà nella copia (lavagna/testo o testo/testo…)
□ difficoltà grammaticali e sintattiche
□ problemi di lentezza nello scrivere
□ problemi di realizzazione e regolarità del tratto grafico
Calcolo
□ difficoltà nel ragionamento logico
□ errori di processamento numerico (difficoltà nel leggere e scrivere i numeri, negli aspetti
cardinali e ordinali e nella corrispondenza tra numero e quantità)
□ difficoltà di uso degli algoritmi di base del calcolo (scritto e a mente)
□ scarsa comprensione del testo in un problema
Proprietà linguistica
□ difficoltà di esposizione orale e di organizzazione del discorso (difficoltà nel riassumere dati ed
argomenti)
□ difficoltà o confusione nel ricordare nomi e date
6. Caratteristiche del processo di apprendimento
Eventualmente desumibili dalla diagnosi o da un’osservazione sistematica dell’alunno
47
□ lentezza ed errori nella lettura cui può conseguire difficoltà nella comprensione del testo;
□ difficoltà nei processi di automatizzazione della letto-scrittura che rende difficile o impossibile
eseguire
contemporaneamente due procedimenti (ascoltare e scrivere, ascoltare e seguire sul testo);
□ difficoltà nell’espressione della lingua scritta. Disortografia e disgrafia.
□ difficoltà nel recuperare rapidamente dalla memoria nozioni già acquisite e comprese, cui
consegue difficoltà e lentezza nell’esposizione durante le interrogazioni.
□ difficoltà nella lingua straniera (comprensione, lettura e scrittura).
□ scarse capacità di concentrazione prolungata
□ facile stancabilità e lentezza nei tempi di recupero.
Difficoltà nel memorizzare:
□ tabelline, formule, algoritmi, forme grammaticali
□ sequenze e procedure,
□ categorizzazioni, nomi dei tempi verbali, nomi delle strutture grammaticali italiane e straniere...
Nello svolgimento di un compito assegnato a scuola:
Grado di autonomia: □ insufficiente □ scarso □ buono □ ottimo
□ ricorre all’aiuto dell’insegnante per ulteriori spiegazioni
□ ricorre all’aiuto di un compagno
□ utilizza strumenti compensativi
Punti di forza dell’alunno/a:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________
48
Strategie didattiche da mettere in atto:
□ consolidamento didattico individuale
□ recupero didattico individuale
□ lavoro di gruppo in laboratorio
□ lavoro in piccoli gruppi (cooperative learning)
□ lavoro sulla conoscenza dei disturbi specifici dell’apprendimento (in classe)
49
7. Patto di corresponsabilità educativa previsto dal D.P.R. 21 novembre 2007, n. 235
In base alla programmazione di classe ogni docente disciplinare avrà cura di specificare, facendo
riferimento alle tabelle A e B, le misure dispensative, gli strumenti compensativi, le modalità di
verifica e i criteri di valutazione adottati per l’anno scolastico in corso.
Disciplina Misure dispensative
concordate
Strumenti
compensativi
Modalità di verifica e
criteri di valutazione
*Esempio.
Area Logico-
Matematica (scuola
primaria)
A5-A6-A8-A9-A10-
A14-A22
B3-B6-B7-B9-B11-
B14-B15
A17-A19-A23-A24
*Esempio.
Italiano (scuola
secondaria di I grado)
A2-A4-A6-A7-A8-
A9-A10-A12-A13-
A14-A15-
B1-B2-B3-B4-B12-
B13-B14
A16-A17- A18-A19-A21-
A22-A24-A25
50
* Cancellare per la compilazione uficiale
A integrazione ogni docente può allegare la propria programmazione di materia con esplicitati i
nuclei essenziali di competenze da raggiungere.
51
A
MISURE DISPENSATIVE (legge 170/10 e linee guida 12/07/11)
E INTERVENTI DI INDIVIDUALIZZAZIONE
4. Dispensa dalla presentazione dei quattro caratteri di scrittura nelle prime fasi dell’apprendimento (corsivo maiuscolo e minuscolo, stampato maiuscolo e minuscolo)
5. Dispensa dall’uso del corsivo
6. Dispensa dall’uso dello stampato minuscolo
7. Dispensa dalla scrittura sotto dettatura di testi e/o appunti
8. Dispensa dal ricopiare testi o espressioni matematiche dalla lavagna
9. Dispensa dallo studio mnemonico delle tabelline, delle forme verbali, delle poesie (in quanto vi è una notevole difficoltà nel ricordare nomi, termini tecnici e definizioni)
10. Dispensa dalla lettura ad alta voce in classe
11. Dispensa dai tempi standard (prevedendo, ove necessario, una riduzione delle consegne senza modificare gli obiettivi)
12. Dispensa da un eccessivo carico di compiti con riadattamento e riduzione delle pagine da studiare, senza modificare gli obiettivi
13. Dispensa dalla sovrapposizione di compiti e interrogazioni delle varie materie evitando possibilmente di richiedere prestazioni nelle ultime ore
14. Dispensa parziale dallo studio della lingua straniera in forma scritta, che verrà valutata in percentuale minore rispetto all’orale non considerando errori ortografici e di spelling
15. Integrazione dei libri di testo con appunti su supporto registrato, digitalizzato o cartaceo stampato (font “senza grazie”: Arial, Trebuchet, Verdana carattere 12-14 interlinea 1,5/2) ortografico, sintesi vocale, mappe, schemi, formulari
16. Nella videoscrittura rispetto e utilizzo dei criteri di accessibilità: Font (Arial, Trebuchet, Verdana), carattere 14-16, interlinea 1,5/2, spaziatura espansa, testo non giustificato.
17. Elasticità nella richiesta di esecuzione dei compiti a casa, per i quali si cercherà di istituire un produttivo rapporto scuola-famiglia (tutor)
18. Accordo sulle modalità e i tempi delle verifiche scritte con possibilità di utilizzare più supporti (videoscrittura, correttore ortografico, sintesi vocale)
19. Accordo sui tempi e sui modi delle interrogazioni su parti limitate e concordate del programma, evitando di spostare le date fissate
20. Nelle verifiche, riduzione e adattamento del numero degli esercizi senza modificare gli obiettivi non considerando errori ortografici
21. Nelle verifiche scritte, utilizzo di domande a risposta multipla e (con possibilità di completamento e/o arricchimento con una discussione orale) riduzione al minimo delle domande a risposte aperte
22. Lettura delle consegne degli esercizi e/o fornitura, durante le verifiche, di prove su supporto digitalizzato leggibili dalla sintesi vocale
23. Parziale sostituzione o completamento delle verifiche scritte con prove orali consentendo l’uso di schemi riadattati e/o mappe durante l’interrogazione
24. Valorizzazione dei successi sugli insuccessi al fine di elevare l’autostima e le motivazioni di studio
25. Favorire situazioni di apprendimento cooperativo tra compagni (anche con diversi ruoli)
26. Controllo, da parte dei docenti, della gestione del diario (corretta trascrizione di compiti/avvisi)
27. Valutazione dei procedimenti e non dei calcoli nella risoluzione dei problemi
28. Valutazione del contenuto e non degli errori ortografici
29. Altro___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
52
B
STRUMENTI COMPENSATIVI
(legge 170/10 e linee guida 12/07/11)
1. Utilizzo di programmi di video-scrittura con correttore ortografico (possibilmente vocale) per
l’italiano e le lingue straniere, con tecnologie di sintesi vocale (in scrittura e lettura)
2. Utilizzo del computer fornito di stampante e scanner con OCR per digitalizzare i testi cartacei
3. Utilizzo della sintesi vocale in scrittura e lettura (se disponibile, anche per le lingue straniere)
4. Utilizzo di risorse audio (file audio digitali, audiolibri…).
5. Utilizzo del registratore digitale per uso autonomo
6. Utilizzo di libri e documenti digitali per lo studio o di testi digitalizzati con OCR
7. Utilizzo, nella misura necessaria, di calcolatrice con foglio di calcolo (possibilmente calcolatrice
vocale) o ausili per il calcolo (linee dei numeri cartacee e non)
8. Utilizzo di schemi e tabelle, elaborate dal docente e/o dall’alunno, di grammatica (es. tabelle
delle coniugazioni verbali…) come supporto durante compiti e verifiche
9. Utilizzo di tavole, elaborate dal docente e/o dall’alunno, di matematica (es. formulari…) e di
schemi e/o mappe delle varie discipline scientifiche come supporto durante compiti e verifiche
10. Utilizzo di mappe e schemi (elaborate dal docente e/o dallo studente per sintetizzare e
strutturare le informazioni) durante l’interrogazione, eventualmente anche su supporto
digitalizzato (video presentazione), per facilitare il recupero delle informazioni e migliorare
l’espressione verbale
11. Utilizzo di diagrammi di flusso delle procedure didattiche
12. Utilizzo di altri linguaggi e tecniche (ad esempio il linguaggio iconico e i video…) come veicoli che
possono sostenere la comprensione dei testi e l’espressione
13. Utilizzo di dizionari digitali su computer (cd rom, risorse on line)
14. Utilizzo di software didattici e compensativi (free e/o commerciali) specificati nella tabella degli
obiettivi
15. Utilizzo di quaderni con righe e/o quadretti speciali
16. Utilizzo di impugnatori facili per la corretta impugnatura delle penne
17. Altro_____________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________
53
Parte da compilare con la collaborazione dei genitori ai fini di una conoscenza più approfondita e
completa della situazione dell’alunno.
Autostima dell’alunno/a
□ nulla o scarsa □ sufficiente □ buona □ esagerata
Nello svolgimento dei compiti a casa:
Strategie utilizzate nello studio:
□ sottolinea, identifica parole-chiave, fa schemi e/o mappe autonomamente…
□ utilizza schemi e/o mappe fatte da altri (insegnanti, tutor, genitori…)
□ elabora il testo scritto al computer, utilizzando il correttore ortografico e/o la sintesi vocale….
Grado di autonomia dell’alunno/a:
□ insufficiente □ scarso □ buono □ ottimo
Eventuali aiuti:
□ ricorre all’aiuto di un tutor
□ ricorre all’aiuto di un genitore
□ ricorre all’aiuto di un compagno
□ utilizza strumenti compensativi
54
Strumenti da utilizzare a casa:
□ strumenti informatici (pc, videoscrittura con correttore ortografico)
□ tecnologia di sintesi vocale
□ testi semplificati e/o ridotti
□ fotocopie
□ schemi e mappe
□ appunti scritti al pc
□ registrazioni digitali
□ materiali multimediali (video, simulazioni…)
□ testi con immagini strettamente attinenti al testo
□ testi adattati con ampie spaziature e interlinee
Il presente Piano Didattico Personalizzato è stato concordato e redatto in
data________________
55
8. Pagina finale per le firme degli insegnanti del Consiglio di classe, del Dirigente scolastico
e dei genitori – dati sensibili (S)
La famiglia si impegna a sostenere la motivazione e l’impegno nel lavoro scolastico e domestico ed
una quotidiana attività di controllo e supervisione dei compiti, vigilando affinchè porti
regolarmente a scuola i materiali di studio e di lavoro necessari in base all’orario e alle attività
previste.
Il presente Piano Didattico Individualizzato è stato concordato dagli insegnanti di classe e dai
genitori dell'alunno/a .
DOCENTI DISCIPLINA/AMBITO FIRME
COGNOME E NOME
56
IL/LA DIRIGENTE SCOLASTICO/A FIRMA
COGNOME E NOME
I GENITORI FIRME
COGNOME E NOME
Si autorizza la scuola al trattamento di dati sensibili.
I GENITORI FIRME
Luogo: ……………………………. Data:………/………/…………… .
57
Allegato 7
Per gli alunni certificati ai sensi della Legge 104/92 i docenti di sostegno faranno riferimento al
modello P.E.I. pubblicato al seguente link:
http://www.istruzionereggioemilia.it/old/Integrazione/Integrazione.html
58
Allegato 8
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (P.D.F.)
(Ai sensi dell’art. 12, comma 5, della legge n. 104 del 1992)
Anno Scolastico …………….
ISTITUTO COMPRENSIVO
“ANTONIO LIGABUE”
Via Rivoluzione d’Ottobre, 27 - 42123 REGGIO EMILIA
Tel. 0522/284387 – Fax 0522/283346 – C.F.: 80016430359
e-mail: reic834005@pec.istruzione.it – reic834005@istruzione.it - istitutoligabue.re@libero.it
sito internet: www.icligabue-re.gov.it
59
Alunno:…………………………………………………………………..
1. Descrizione generale dell’alunno
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………
2. Punti di forza dell’alunno
• Area degli apprendimenti: …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………
• Area affettivo-relazionale: …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………
3. Principali difficoltà (deficit) evidenziate dall’alunno ed emerse dalla D. F.
• Area cognitiva: ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
60
Funzioni mentali (memoria, attenzione, …)
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………
• Area degli apprendimenti:
Lettura/scrittura/calcolo
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………
• Area linguistico/comunicativa …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
• Area motoria e sensoriale
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………
Relazioni di influenza e di mediazione ( interazione con gli insegnanti, accettazione degli aiuti,
metodologia inclusiva prevista…)
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………
61
* = le voci utilizzate sono solo da esempio
5. OBIETTIVI A LUNGO/MEDIO E BREVE TERMINE
Area degli
apprendimenti
Obiettivi a
lungo
termine
Obiettivi a medio
termine Obiettivi a breve
termine
* Lettura e comprensione del testo
* Produzione scritta
* Produzione verbale
.
*Rappresentazione del sistema numerico .
* Calcolo a mente
.
* Calcolo scritto
Area della
comunicazione
Obiettivi a lungo
termine
Obiettivi a medio
termine
Obiettivi a breve termine
* Comprensione di consegne verbali
* Gestione delle discussioni
.
Funzioni mentali Obiettivi a lungo
termine
Obiettivi a medio
termine
Obiettivi a breve termine
* Memoria
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* Attenzione
* Applicazione delle conoscenze
6.Fattori contestuali sociali (famiglia, extra-scuola,…)
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………
Luogo e data
…………………………………………………………
L’insegnante di sostegno
………………………………………………………..
Il referente Asl
…………………………………………………………..
Il genitore/i genitori dell’alunno
……………………………………………………………..