Post on 02-Mar-2016
description
]. -].
Abrahams
L'UO
MO
COL M
AGNETO
FONO
Da an
ni, da decenni, si ripete un
a sce
na
che orm
ai u
n rito: n
ello studio di un
o psicanalista, qualcuno
entra e
si sdraia. Un giorno co
stui entra e
no
n si
sdraia. Ha con
s un
registratore. Succede ... che
cosa? dialogo im
previsto e
cc fuori
co
ntratto ,,,
tragicomm
edia, irruzione del Terzo Escluso? Lo studio risuona delle grida d'aiuto dello psicanalista.
Questo breve, straordinario testo, pubblicato an
ni fa dalla rivista Les Tem
ps Modernes, n
on
viene citato n
ei volum
i di psicanalisi, viene an
zi attivam
ent
dimenticato. E
ppure queste poche pagine,
infinitamente pi eloquenti di qualritJo lia
critica teorica della psicanalisi
(R. Ca t l) \cgnalano u
na
lacerazione projon/1 i11t rtJ
'1tttl '1 11 l!
situazion a
nalitica. U
n a la
c razion
h
al t
t o (di
art re,
Pontali , 1 in'
'JU l affrontano
t ntano di
utu
r rt
edizioni L'ER
BA VOG
LIO
Lire 2.000 (1.886)
f.-]. Abrahams ~UOMO COL M
AGNETOFONO dramma
zn un atto con grida
azu di
uno ali
a
con
n
B. Pin
edizioni
o
h '
L: ERBA VOGLIO
J.-J. Abraham
s
L'UOM
O CO
L MAG
NETOFO
NO
dramm
a in un
atto
co
n grida
d'aiuto di un
o psicanalista
co
n n
ote di J.-P. Sartre, J.-B. Pontalis, B
. Pingaud e E. Fachinelli traduzione di Pinni G
alante e Mariolina B
ertini
edizioni L'ER
BA
VOGLIO
edizioni L'ERB
A V
OG
LIO
via Lanzone da Corte 7, 20123 Milano.
I testi di Abraham
s, Sartre, Pontalis e Pingaud so
no tratti da Les Tem
ps Modernes,
n. 274,
aprile 1969. G
rafica di Enzo Mari.
strumenti
per la produzione editoriale
Finito di stam
pare nel
mese di gennaio 1977.
Arti G
rafiche La Monzese
s.n.c.
Via T o
rino 3/5, Cologno Monzese (M
ilano).
,.
l
!' .... :' ' . ., l'' l'
Indice
Nota
Dialogo psicanalitico
Jean-Paul Sartre L
'uomo c
ol magnetofono
Jean-Baptiste Pontalis R
isposta a Sartre
Bernard Pingaud
Risposta a
Sartre E
lvio Fachinelli La parola c
ontam
inata
7 9
43
52
54
58
~'. i l
NO
TA
Il dialogo psicanalitico
di l.
-l. Abrahams
apparve co
me
testim
onianza, insieme agli
interventi di l. -P
. Sartre, l. -B
. Pontalis e B.
Pingaud, nel n
um
ero
di aprile 1969 della rivi-sta
Les Tem
ps Modernes. L'insiem
e era
prece-duto dalla seguente n
ota: Il testo
qui pubblicato, dopo gli articoli di
Sartre, Pontalis
e Pingaud, sta
to inviato a
u
no
dei mem
bri del co
mitato di direzione di
Les Tem
ps Modernes a
cco
mpagnato da questa
lettera: ((Caro C., ecco
mi
sca
mpato
al m
io o
spedale psichiatrico, evadendo da
un
terzo piano c
on
soltanto un
a m
an
o ro
tta -
e la po-lizia alle c
alcagna ... M
a n
on
tan
to rotta, la
ma
no
: v. il testo qui allegato che piuttosto
incisivo, pare -
c' e
videntemente u
na
perdi-ta abbastanza grossa rispetto ai r
um
ori di fon-
do della registrazione. E pubblicabile? Pu in-teressare Les T
emps M
odernes? E facile, di-verten
te da leggere e
svelto.
Se decidete di pubblicarlo, bisognerebbe fornire alcune pre-cisazioni: ho 33 a
nni,
son
o e
ntra
to in a
nalisi
col dottor X
all'et di 14 an
ni. Ci so
no
state
diverse interruzioni, ma
ho preso la decisione di so
spendere definitivamente, co
ntro
il pare-re
del dottor X,
soltanto all'et di 28
an
ni. N
el no
vem
bre 19
67
-tre a
nni d
op
o-
ho pro-7
posto al dottor X l'incontro di cui qui ripro-
dotta la fine. Credevo di dovergli far parte del
risltato delle mie riflessioni, fatte
nell'inter-
vallo,
sullo sc
acco
di ci
che era
stata 'que-
sta interm
inabile relazione
an
alitica... Com
e titolo propo11:go: ((Dialogo psicanalitico". Ve-drai
che termino il
colloquio
co
n u
n ((conti-
nu
a", perch spero in questo m
odo di far scat-
tare la co
ntinuazione, indispensabile visto che ci so
no
molte altre c
ose
da rivelare. Ma finora
per va
ri tentativi per ottenere un
nu
ovo
in-co
ntro
so
no
stati lasciati
sen
za
risposta da parte del dottor X. Tienm
i al co
rrente. Ti ab-
braccio A.
Nel 1976 il
dialogo sta
to ristam
pato in volum
e, insiem
e ad
altri testi precedenti
e su
ccessivi (Jean-Jacques Abraham
s, L'hom
me
au
magntophone, Editions Le Sagittaire, Pa-
rigi). N ella ristampa v
engono dati i n
om
i degli interlocutori,
precedentemente indicati
co
n
D
r X
e A
. Li abbiam
o riportati a
nche
nella presente traduzione.
8
DIA
LOG
O PSIC
AN
ALITIC
O
per O.
l l
Abraham
s V
oglio che qualche c
osa
sia m
esso
final-m
ente a punto. H
o seguito le sue regole fin
qui, bisogner adesso
che lei tenti. .. d'altra
parte no
n v
edo perch ...
Dr V
an Nypelseer
Adesso se
lei vu
ole ... Siam
o d'accordo; ec-co; ci ferm
eremo qui, peccato per lei.
Abraham
s M
a lei ha dunque paura di questo regi-
stratore?
Dr V
an Nypelseer
Non lo desidero;
no
n m
i va.
Abraham
s M
a perch? Alm
eno me lo spieghi; ha pau-
ra di questo registratore?
Dr V
an Nypelseer
Tagliam
o co
rto!
Abraham
s Lei taglia? O
h guarda, interessante, lei riprende il
taglio
; poco fa parlava del ta-glio del pene; dunque lei che v
uole tagliare
di colpo.
Dr V
an Nypelseer
Ascolti! Facciam
ola finita co
n questo regi-
stratore!
Abraham
s M
a che co
sa finito?
11
Dr V
an Nypelseer
O lo m
ette fuori dalla stanza, oppure l'in-co
ntro
finito l Siamo d'accordof Sono a
nco
ra
disposto a spiegarle quello che volevo spiegar-
le; m
a per adesso, o
questo registratore sta
fuori o
io no
n dir pi n
ulla; m
i dispiacer m
olto, ma n
on
lo far.
Abraham
s Io c
redo che lei abbia pauraf Credo che ab-
bia paura e che abbia torto
perch quello che sto
facendo nel su
o interesse; facendo finta
di niente,
mi
assu
mo
un
grosso rischio e lo
faccio per lei e per molta altra gente, m
a v
o-
glio andare fino in fondo
a questa mistifica-
zione e ho intenzione di proseguire.
Dr V
an Nypelseer
Bene, allora .
..
Abraham
s N
o l Rim
anga l, dottore l Rim
anga l e no
n
vada a toccare il su
o apparecchio, rim
anga l e n
on
tenti s
oprattutto di farmi lo scherzo del
ricovero.
D
r Van N
ypelseer N
on le far lo scherzo del ricovero se la-
scia questa stanza.
Abraham
s N
on lascio questa stanzaf Lei ha dei co
nti da re
ndermi, dei c
onti im
portanti e lei mi ri-
sponder. Non glieli dom
ando solam
ente a
mio n
om
e, m
a a n
om
e di. .
. V
ia, sia gentile e si sieda;
no
n se
la prendaf Vedr .
.. questo n
on
le far
male;
no
n si tratta di incularlaf A
n-
12
,
,
\~
diamo, si c
almi f Si sieda .
.. n
on
si vu
ole sedere? V
a bene, restiam
o in piedi. Benef A
llora dun-que, il
taglio del pene
. E
h, no
n questo?
Mio padre m
i voleva .
.. n
o? Di c
osa
si trattava
an
co
ra?
Dr V
an Nypelseer
Ascoltif Per il m
om
ento lei n
on
in grado di discutere.
Abraham
s M
a s. lei che no
n v
uole discutere. lei
che no
n in grado.
Dr V
an Nypelseer
Le ho chiesto di mettere via quel registra-
tore.
Abraham
s M
a il mio registratore n
on
mica u
n caz-
zo
, sa. u
n a
scoltatore che ci a
scolta c
on
mol-
ta benevolenza.
Dr V
an Nypelseer
Stavo per spiegarle un
a c
osa
...
Abraham
s A
h s, bene, c
ontinui.
Dr V
an Nypelseer
E in quel mo
mento, lei, invece di ten
tare di c
apire, ha ...
Abraham
s Perch ha v
oluto lasciar perdere un
a c
osa
che e
ra fondam
entale e che lei m
i ha ficcato n
ella testa per an
ni, adesso io vo
rrei proprio che n
on
tentasse di cav
arsela schivando il pro-13
blema, cio, a
nco
ra u
na v
olta, il problema del-
la su
a re
sponsabilit.
Dr V
an Nypelseer
Della su
a!
Ahraham
s C
osa?
Dr V
an Nypelseer
Per adesso, lei vu
ole renderm
i responsabi-
le di ci di cui lei re
sponsabile.
Ahraham
s N
ient'affatto! In questo m
om
ento
sto fa-cendo u
n lavoro, u
n lavoro scientifico!
Dr V
an Nypelseer
possibile.
Abraham
s B
ene, allora co
ntinuiamo; lei
sa che i la-
vo
ri scientifici van
no
molto m
eglio quando li si
registra, co
s siam
o liberi, n
on
dobbiamo
prendere appunti. Andiam
o av
anti!
Dr V
an Nypelseer
Qui no
n si tratta di lavori scientifici!
Ahraham
s S!
Io credevo di e
ssere
da un
uo
mo
di scienza! In ogni c
aso
mi so
no
affidato a un
uo
-m
o di scienza e v
orrei sapere in definitiva di
che si tratta, perch n
on
son
o pi del tu
tto
co
nvinto che questa
scienza n
on
sia roba da ciarla t a
ni.
14
r. l~
Dr V
an Nypelseer
Ma io, io ho il diritto di n
on
parlare davan-ti a
un
registratore.
Ahraham
s C
erto, lei ha il diritto e no
n rinuncia a dir-
lo; la ringrazio ... lei si se
nte accu
sato e parla co
me u
n a
mericano che parler soltanto da-
vanti al su
o a
vv
ocato .
.. Si sieda!
Dr V
an Nypelseer
Sono pronto a parlare co
n lei e a spiegarle.
Ahraham
s B
ene, co
ntinuiamo!
Dr V
an Nypelseer
Ma n
on
son
o pronto a parlare davanti a u
n
registratore.
Ahraham
s M
a perch stava andando a telefonare?
Dr V
an Nypelseer
Perch le av
ev
o chiesto di u
scire nel c
aso
av
esse
tenu
to il registratore.
Ahraham
s E allora? M
a perch? Perch voleva a
nda-re
a telefonare?
Dr V
an Nypelseer
Perch le av
ev
o chiesto di u
scire se lei te-
nev
a il registratore;
no
n v
oglio farla interna-re
, ma ...
Ahraham
s M
a perch lei ha ... lei n
on
potrebbe farmi
15
internare, lo sa! Perch se
c' qualcuno che
deve farsi internare, quello sa
rebbe proprio lei, n
el caso
si dovesse stabilire chi lo squi-librato.
Dr V
an Nypelseer
Io ... io .
.. ad ogni m
odo ...
Abraham
s M
a asc
olti, io le voglio bene, n
on
le voglio
fare alcun male;
al co
ntrario .
..
Dr V
an Nypelseer
Va bene, siam
o d'accordo; metta gi quel-
l'apparecchio.
Abraham
s A
desso ci stiamo divertendo m
olto; tutta-via v
orrei che lei sm
ettesse di av
er paura .
..
Dr V
an Nypelseer
Io, io no
n m
i diverto.
Abraham
s M
a lei ha paura. E la libido, co
sa n
e fa
della libido? Crede che le v
oglia tagliare il p i-sellino?
Ma
no! V
engo a dargliene
un
o ve-
. ro; u
no
vero
... form
idabile! Finalmente! Lei
ha atteso
tan
to
tempo
questa festicciola!
Ascolti, c
onfessi che se
la cav
a m
olto elegan-tem
ente. Dottore!!! D
ottore io le voglio bene,
ma lei, lei n
on
vu
oi bene a se stesso.
Dr V
an Nypelseer
Lei per il mo
mento .
..
Abraham
s Io le v
oglio bene, ma, m
a ... m
i sem
bra che
16 '/
lei abusi! S, lei abusa, lei ha abusato molto di
me; le dir a
nche che m
i ha un
po' truffato, se
si dovessero mettere le c
ose
sul piano giuri-dico, perch lei n
on
ha mantenuto i su
oi obbli-ghi, lei n
on
mi ha affatto guarito; lei d'altra
parte n
on
pronto ad
assolvere i
suoi
ob-blighi perch n
on
sa guarire la gente; lei n
on
sa che re
nderla un
poco pi pazza. Lei sa ... N
on c' che da interrogare gli altri su
oi malati, i
suoi
m
alati
, insomm
a, quelli che lei chia-m
a i m
alati, quelli che vengono a c
erc
are
un
po' d'aiuto e che n
on
ne ricevono, che ricevono
solo attesa .
..
allora si
sieda! Stiamo
calm
i! Stiam
o calm
i! Andiam
o! un
uo
mo
o u
na pap-
pamolla?
un
uo
mo?
Dr V
an Nypelseer
Ancora u
na v
oi ta glielo dico, un
a v
oi ta per tu
tte, lei ha l u
n
registratore, n
on
m
i v
a
questo su
o atteggiam
ento.
Abraham
s M
i dispiace, le ripeto che se ho tirato fuori
questo registratore, per usare
la sua e
spressio-n
e tirar fuori
, che n
on
apprezzo affatto il m
odo co
n c
ui mi ha chiesto d'un tratto
di la-sciar perdere il problem
a della castrazione .
Dr V
an Nypelseer
Sono disposto a parlarle del problema del-
la castrazione, se
questo il vero
problema,
ma n
on
desidero parlare davanti a
un
regi-
stratore.
Abraham
s B
ene, bene, no
n se
ne parler, a
spetteremo
che abbia cam
biato idea; in trappola.
17
Dr V
an Nypelseer
Cosa ci guadagna a intrappolarm
i?
Ahraham
s Per m
e, io n
on
ho niente da perdere!
Dr V
an Nypelseer
possibile.
Abraham
s Lei ha paura!
...
Suvvia, minchione!
Non
stringere il culo! C
osa? No? N
on vu
oi?
Dr V
an Nypelseer
Non le pare che sia u
na situazione se
ria?
Abraham
s T
erribilmente se
ria! per questo che sa-
rebbe molto m
eglio che tu facessi u
n'altra fac-
cia al posto di quella che fai ... B
isogna che io abbia u
na bella faccia to
sta per permetterm
i u
na c
osa
simile! C
erto, bisogna che io mi s
en
ta v
era
men
te sicuro ...
Dr V
an Nypelseer
Ma n
o! Non bisogna che lei sia sicuro. Se
lei fosse sicuro no
n agirebbe c
os! A
desso mi
'lasci uscire, u
na situazione m
olto pericolosa!
Ahraham
s Pericolosa?
Dr V
an Nypelseer
S, lei pericoloso.
Abraham
s M
a niente affatto, lo dice lei! Lei n
on
la sm
ette di tentare di farm
i credere che io sia
18
pericoloso, ma io n
on
son
o per niente perico-
loso!
Dr V
an Nypelseer
Lei pericolo perch misconosce la re
alt!
Ahraham
s Per niente!
Dr V
an Nypelseer
Lei misconosce la re
alt.
Ahraham
s Sono u
n agnellino! Sono se
mpre stato
un
agnellino!
Dr V
an Nypelseer
Lei misconosce la re
alt!
Ahraham
s lei che pericoloso! quello che lo dice
che lo .
Dr V
an Nypelseer
Lei misconosce la re
alt!
Abraham
s L
a realt, che c
os'?
Dr V
an Nypelseer
Per il mo
men
to lei pericoloso perch m
i-sc
on
osc
e la re
alt.
Abraham
s M
a che co
s' la re
alt? Bisognerebbe che
prima c
'intendessimo. Io so
un
a c
osa
, dal pun-to
di vista della sua re
alt, lei molto in colle-
ra, fa.una fatica pazzesca a dom
inarsi e sta si-19
cu
ram
en
te per esplodere; sta per sc
oppiare, so
tto pressione, si sta sn
erv
ando, e questo n
on
se
rve a niente: n
on
le voglio del m
ale, no
n c
' alcuna ragione, n
on
son
o m
ica suo
padre!
Dr V
an Nypelseer
Lei ha l il registratore!
Abraham
s N
on son
o su
o padre!
Dr V
an Nypelseer
Lei ha il registratore.
Abraham
s E
allora?
Dr V
an Nypelseer
Smettiam
ola!
Abraham
s M
a insomm
a, no
n le fa m
ica del male, il
registratore! Le fa paura? Non u
na rivoltella.
Dr V
an Nypelseer
Smettiam
ola!
Abraham
s H
a paura?
Dr V
an Nypelseer
Smettiam
ola.
Abraham
s C
osa v
uoi dire
smettiam
o la? Smettiam
o co
sa?
20
J,l;
i/11" ~'i' l''. l ~:tl;.: l, lf' ~ .. '11'[1, i' t ' l l 't" . . . ! ' f
Dr V
an Nypelseer
Non desidero u
ri colloquio di questo ge-
nere
.
Abraham
s M
i dica, vu
ole un
a sc
ulacciata?
Dr V
an Nypelseer
Vede che pericoloso!
Abraham
s V
uole un
a sc
ulacciata?
Dr V
an Nyp.elseer
Vede che pericoloso!
Abraham
s M
a no
, faccio un
a dom
anda : la vu
ole smet-
tere di fare il ragazzino?
Dr V
an Nypelseer
Le dico che pericoloso.
Abraham
s M
a io le dico che lei fa il bambino!
Dr V
an Nypelseer
E me lo v
orr dim
ostrare, temo.
Abraham
s N
o, no
n glielo dim
ostrer.
Dr V
an Nypelseer
Smettiam
o la.
Abraham
s M
a che co
sa v
uoi dire:
Sm
ettiamola ? 21
Dr V
an Nypelseer
Non ho n
ulla da dirle; lei pericoloso.
Ahraham
s C
ome, n
on
ha niente da dirmi? M
a lei mi
deve rendere dei c
on
ti.
Dr V
an Nypelseer
La invito ad u
scire.
Ahraham
s M
i scu
si. Si sbaglia!
Dr V
an Nypelseer
Lo v
ede che lei pericoloso!
Ahraham
s Lei ha dei c
on
ti da renderm
i.
Dr V
an Nypelseer
Vede che pericoloso !
Abraham
s N
on son
o pericoloso; alzo s
olamente lavo-
ce, m
a lei n
on
lo sopporta; se
grido ha paura, n
on
vero? Se se
nte gridare, no
n c
apisce pi quello che s
uccede; spaventoso, o
rribile; il pap che grida (da alcuni istanti, i due in-terlocutori so
no
a 20 c
m u
no
dall'altro), ma io,
minchione, grido solo per m
ostrarti che que-
sta volta n
on
grave; lo vedi, adesso hai gi
supera t o
la paura ; ecco
! ci siamo ! Superi la
paura! Ci siam
o, co
s v
a m
eglio, ti stai
abi-tu
ando, ecco
, perfetto. Cos v
a m
eglio. Lo ve-
di, no
n poi c
os grave; n
on
son
o tu
o padre;
e io posso gridare an
co
ra, m
a n
o! Ecco, basta!
22
Dr V
an Nypelseer
Sta imitando su
o padre in questo m
om
en
-to?
Abraham
s M
a no
, via, il suo! Quello che v
edo nei su
oi o
cchi.
Dr V
an Nypelseer
Sta tentando di a
ssu
mere
il ruolo .
..
Abraham
s N
on voglio prendere n
essu
n ru
olo nei su
oi co
nfronti; voglio se
mplicem
ente liberarmi del-
le sue a
ngosce! lei che se la fa s
otto
per il m
om
ento! C
erto! Guardi, perch incrocia le
braccia co
s? lei che si difende! Crede v
era
-m
en
te che la voglia picchiare? M
a dove ha pe-sc
ato l'idea che la voglia picchiare! Sono trop-
po saggio! Mi trattengo, n
on
voglio fare quello
che lei v
orrebbe facessi :
sarebbe
molto pi
sem
plice: la picchierei, sa
rei in torto, av
rei co
mm
esso
un
atto che le darebbe il potere di .
..
no
n sq io .
.. d'essere il dottore, di giocare al
dottore, eh .
..
allo psichiatra. Se
so
no
pericoloso, n
on
so
no
pericoloso per il piccolo m
inchione, son
o pericoloso per
il dottore, per il dottore sadico, no
n per il pic-
colo m
inchione; an
che lui ha sofferto; no
n ho
nessu
na v
oglia di picchiarlo ... m
a il dottore, lo
psichiatra, colui che ha preso il posto del pa-
dre, questo tnerita dei calci in c
ulo. A
desso mi lasci spiegare; si sieda; n
o? no
n
vu
ole?
Dr V
an Nypelseer
Lei pu parlare. Io n
on
parler, gliel'ho detto che io n
on
parler ...
23
Abraham
s D
'accordo, parler io, alla fine! Tanto m
e-
glio! D'altra parte stav
o per dirglielo quando
ho tirato fuori il registratore, no
n l'ho tirato
fuori che per parlare, perch io stesso
stavo
per parlare. Evidentem
ente, an
che lei se v
uole
pu venir registrato; d'altra parte le far u
na
copia se
lo desidera; questo dovrebbe interes-sarla e
ccezionalm
ente ... infine pu e
ssere
... lo
spero per lei ... bene .
.. e
cco! N
on si pu guarire l s
opra (con u
n c
en
no
del capo indica il di-
va
no
professionale). impossibile! E lei stes-
so, lei n
on
guarito perch ha passato troppi an
ni l sopra. Lei n
on
osa guardare la gente in
faccia. Poco fa av
ev
a co
minciato
a dirmi di
guardare in faccia i
miei
fantasmi
.
Non
av
rei mai potuto guardare in faccia n
ulla! Lei m
i ha obbligato a voltar le le spalle e n
on
co
s che si pu guarire la gente. im
possibile per-. ch di fatto,
vivere co
n gli altri
significa sa-
perii guardare in faccia. Cosa v
uole che im
pari l s
opra? Al c
on
trario! Lei m
i ha fatto disim-
parare perfino il gusto di cerc
are
di vivere
co
n gli altri o
di affrontare la gente faccia a faccia, e questo il su
o problem
a ! per questo che lei m
ette la gente co
s, perch no
n la pu
guardare in faccia, e no
n la pu guarire, n
on
pu che
rifilarle i su
oi problemi di padre da
cui lei n
on
esc
e; e di seduta in s
eduta trascina delle vittim
e co
s, co
n il problem
a del padre ...
Hm
! Capisce c
osa
voglio dire? H
o fatto molta
fatica a
capirlo
e u
scirne
e v
oltarmi. C
erto lei
mi ha fatto fare
della ginnastica m
en
-tale,
almeno
un
pachino, m
a bisogna
rico-n
oscere
che se si tratta di questo, e
ra u
n po'
caro! M
a c' di peggio: m
i ha fatto disimparare
a guardare in faccia facendomi
sperare, e io m
i son
o affidato a lei, solo che, dato che n
on
24
l.
potevo vederla, n
on
potevo imm
aginare quan-do m
i av
rebbe dato quello che venivo a c
erc
a-
re ... A
spettavo l'autorizzazione. S, si tratta di questo! Sarebbe stato
proprio stupido a dar-m
ela eh l'autorizzazione di v
oltarmi, di libe-
' '
rarm
i, dal mo
men
to che io la n
utrivo, lei vi-v
ev
a
alle m
ie spalle,
mi
pompava, io
ero
. il
m ala t o
, lei
era
il dottore ;
lei ha
alla fine c
apovolto il suo
problema infantile, e
ssere
il bam
bino faccia a faccia co
n il padre. lei
che av
ev
a tu
tti i diritti, s, il diritto di far in-tern
are ev
entualm
ente, per
ese
mpio,
forse n
on
rne,
ma insom
ma ha il diritto di far in-
ternare altre persone .
..
Dr V
an Nypelseer
Telefonavo al609 per farla u
scire di qui, al 609, alla polizia, per farla e
spellere.
Ahraham
s A
lla polizia? questo il pap? Suo pap u
n agente di polizia! E lei stav
a per telefona-re
a su
o pap per farm
i venire a prendere.
.Dr V
an Nypelseer
Perch a m
io parere ...
Ahraham
s M
a sen
ta, la co
sa diventa interessante; per-
ch voleva chiam
are la polizia? Avrebbe perso
tutto
questo, riconosca quanto men
o ...
Dr V
an Nypelseer
Lei dottore in legge ...
Ahraham
s che ho fatto bene a im
pedirle ...
25
Dr V
an Nypelseer
Quando qualcuno no
n v
uole lasciare la ca-
sa degli altri alla polizia che ci si rivolge.
Ahraham
s A
h s! Ecco la v
erit! lei m
i ha portato qui lei m
i ha attirato nella s
ua c
asetta, n
ella su~ cav
ern
a ...
Dr V
an Nypelseer
Le a
vev
o chiesto di a
ndarsene.
Ahraham
s A
sco l ti ! se lei prende la parola per dire co
-se
simili, allora tan
to v
ale che mi lasci
co
n-
tinuare perch se n
o ci innervosiam
o, perdia-m
o del tem
po, eh, d'accordo? s.e lei ha v
era
mente delle c
ose
importanti
da dire, allora bisogna che le dica d'accordo bisogna che le tiri fuori, certame~te;
vero;
lei pieno di rimozioni. .
. m
a se
per dirmi che
chiama la polizia o
che a
vrebbe v
oluto chia-m
arla, e
cco
qualche co
sa che bisogner che lei
an
alizzi. B
ene, allora ... c
os v
a m
eglio? (tono estre-
ma
men
te dolce e calm
o) co
s va m
eglio?
Dr V
an Nypelseer
Ma n
o (si alza) o
ra lei a
ndr ad ascoltare
il su
o registratore.
Ahraham
s N
o, no
, no
, no
, questo per adesso no
n m
i interessa, guardi u
n po' c
om
e ha re
agito, che sto
ria da pazzi! Lei si innervosito, eccitato,
solo perch tiro fuori u
n apparecchietto
che ci perm
etter di capire
co
sa
accade qui.
assu
rdo, via, d'altra parte lei no
n ha potuto
26
l .
spiegarmi alla fine perch n
on
voleva la regi-
strazione. Vuole alm
eno dirmi perch
co
s arrabbiato? Perch d'un tratto
prendevo il co-
mando di qualche c
osa! Fino ad oggi lei avev~
l'abitudine di co
ntrollare c
om
pletamente la SI-
tuazione e bruscamente, e
cco
l'estraneit che si introduce e
si installa qui da lei.
Dr V
an Nypelseer
Non ho l'abitudine alla violenza fisica.
Ahraham
s C
osa, la violenza fisica ?
Dr V
an Nypelseer
u
na violenza tirar fuori questo registra-
tore adesso.
Ahraham
s U
na violenza fisica? (grande stupore)
Dr V
an Nypelseer
E d'altra parte, lei lo ha ben intuito ... n
on
c' che da guardare dov' il telefono per v
ede-re
che si tratta di violenza fisica (il telefono in
effetti per terra dopo l'incidente ini~iale: N
on vada a
toccare il su
o apparecchto .
.. )
Ahraham
s M
a asc
olti: parla sul serio? Le fa piacere
dire ci che sta dicendo? co
nten
to per il m
o-
mento? V
orrei assicurarm
i del su
o benesse~
re! in forma? Si s
en
te bene? Uh, uh .
.. (tono
am
ichevole co
n c
ui ci si rivolge a u
n bam
bino) D
ottore! (molto basso e dolce) Cuc .
.. V
ia, l~i n
on
mi v
uole rispondere, n
on
me lo v
uole di-
re? Suvvia! Guardi
un
po' la situazione!
ridicolo! Cerchiam
o di esse
re all'altezza.
27
Dr V
an Nypelseer
Guardi u
n po': quello che adesso m
i sta di-cendo, ci che m
i sta spiegando ...
Abraham
s S? C
osa?
Dr V
an Nypelseer
Le sarebbe utile riascoltarlo.
Abraham
s C
ertamente, e a
nche per lei a
scoltare il su
o
silenzio ... lei che represso, visto che n
on
pu parlare. V
ien fuori un
registratore e ad un
tratto
lei taglia co
rto; proprio quello che lei ha detto :
io taglio
. M
a lei si taglia t o da
solo, v
ero
, co
me l'assassino
che d
un
ta-glio
e si
autodenuncia. Io
no
n ho tagliato
niente, an
zi voglio c
on
tinuare e voglio che si
proceda an
co
ra di pi v
erso
la verit .
..
Dr V
an Nypelseer
Il tempo che le ho riservato trascorso, bi-
sogna smettere.
Abraham
s M
a no! Il tem
po no
n e
siste.
Dr V
an Nypelseer
S, esiste!
Abraham
s N
o, no
n e
siste ... A
desso incominciano tem
-pi m
igliori, glielo assicuro.
Dr V
an Nypelseer
Ma lei ha
spiegato qualche co
sa,
ebbene,
28
~
no
n ha che da trarn
e la lezione: lei ha spiegato qualche c
osa
...
Abraham
s S'?
l.
Dr V
an Nypelseer
... che a
vrebbe dovuto c
om
prendere da mol-
to tem
po.
Abraham
s C
osa?
Dr V
an Nypelseer
Il suo
atteggiamento.
Abraham
s C
ome il m
io atteggiamento?
Dr V
an Nypelseer
Ma s, quello che lei ha spiegato .
..
Ahraham
s lei che a
vev
a l'atteggiam
ento ... (rumore
di un
ca
mpanello d'ingresso)
... di tagliar c
orto.
Dr V
an Nypelseer
Quello che sta spiegando adesso il suo
at-teggiam
ento. Ascolti, o
ra c
' qualcun altro che m
'aspetta.
Abraham
s M
e ne frego! L
a prossima vi t t im
a no
n ha
fretta.
Dr V
an Nypelseer
Io no
n m
e n
e frego.
29
Abraham
s (tono
categorico e
ma
rtellante) Non u
sci-re
mo
da questa stanza chiusa fino a che le c
ose
n
on
sara
nn
o chiarite s
u ci che a
ccaduto, e
sul problem
a dei su
oi impegni e s
ul loro no
n
adempim
ento. Soprattutto
no
n parliam
o di violenza fisica, perch lei che obbligandom
i a v
oltarmi s
ul divano ha incominciato c
on
la vio-lenza fisica, lei m
i ha reso
storto
, mi ha m
es-
so la
testa al
co
ntrario.
lei che ha fal-
sato
le co
ndizioni, n
on
si
rende
co
nto
di
questo? Non si re
nde co
nto
tutt'a
un
tratto di
essere
ridicolo? C
' qualche co
sa che s
upera il
mo
men
to presente! C
' qualcosa di v
ergo-
gnoso e di infantile nel s
uo
attuale c
om
porta-m
en
to!
Dr V
an Nypelseer
Lei lo v
ede che pericoloso, glielo av
ev
o
detto che era
pericoloso.
Ahraham
s D
ottor V a
n N
ypelseer lei un
buffone !. .. u
n
bieco buffone! Lei s
can
ton
a ... Sono v
en
uto
da lei per m
olti an
ni due o tre v
olte alla settim
a-n
a, e c
osa n
e ho ricavato? Se io s
on
o pazzo e
pericoloso co
me
dice adesso,
lei n
on
sta
che ra
ccogliendo ci che ha s
em
ina t o, ci che
ha investito co
n la s
ua ingannevole teo
ria. Si re
nda co
nto
di questo. E in fondo se la c
av
e-
rebbe a buon merc
ato c
on
quel po' di fifa che ha in questo m
om
en
to e la piccola riflessione
che le chiedo di fare, un
piccolo dovere che le si im
pone, un
dovere piccolo piccolo, no
n
co
s grave! no
n fa poi c
os m
ale! Via, s
orrida,
no
n faccia quel viso im
bronciato ! m
olto im-
portante, sa, o
ccuparsi di guarire la gente, e
s-sere
dottore; e la Psicoanalisi, si scrivono m
ol-
30
ti libri sulla Psicoanalisi; questo
merita che
ci si
rifletta e che ten
tiarno di spiegare e d i
co
mprendere francam
ente ci che accaduto
tra di n
oi, perch forse possiam
o ricavarne
qualcosa per delle altre persone e io no
n s
on
o
pericoloso, dunque no
n m
i dica questo tutto
il tem
po, lei tenta di s
viarci! Lei ha intascato il beneficio di u
na situazione a
mbientale, lei u
n
privilegiato: lei ven
uto
dopo Freud, le hanno
pagato gli studi, ed riuscito a m
ettere un
a
targa sulla porta ! E adesso ro
mpe le palle a u
n
sacco
di persone co
n il diritto di farlo e
co
s crede di c
av
ars
ela. Lei un
fallito e no
n far
altro nella s
ua vi t a che rifilare i su
oi problemi
ad al tre persone ...
Bene .
.. B
eh, adesso finito tutto
, capisce!
Lei s
ar m
olto co
nten
to di quello che le faccio
subire per il
mo
men
to, perch in fa t ti
no
n le
faccio subire niente, proprio niente.
Dr V
an Nypelseer
S, lei mi fa s
ubire la su
a presenza.
Abraham
s Io
no
n le faccio
subire la
mia presenza,
vo
rrei che lei rimanesse
seduto.
Dr V
an Nypelseer
Violenza fisica!
Ahraham
s V
orrei che si sedesse.
Dr V
an Nypelseer
Violenza fisica! V
iolenza fisica!
Ahraham
s N
ient'affatto; v
orrei che c
on
tinuasse a ri-
man
ere
seduto.
31
Dr V
an Nypelseer
Violenza fisica!
Ahraham
s Si sieda, via!
Dr V
an Nypelseer
Violenza fisica!
Ahraham
s M
a no
(tono paterno e ra
ssicurante) D
r Van N
ypelseer V
iolenza fisica!
Ahraham
s M
a no
, si tratta di teatro.
Dr V
an Nypelseer
Lei m
i fa subire delle violenze fisiche.
Ahraham
s N
ient'affatto, io no
n le faccio s
ubire alcuna violenza fisica.
Dr V
an Nypelseer
Le ho dato l'occasione di spiegarsi.
Abraham
s Io v
orrei che adesso lei si spiegasse.
Dr V
an Nypelseer
Le ho dato l'occasione di spiegarsi e le ho
proposto di. ..
Ahraham
s N
ient'affatto, lei mi ha fatto tagliar c
orto
, m
i ha interrotto la spiegazione che volevo c
o-
minciare a darle.
32
Dr V
an Nypelseer
Nella m
isura in cui n
on
volevo parlare di
fronte a u
n registratore.
Ahraham
s M
a all'inizio no
n le a
vev
o chiesto di parla-
re, le a
vev
o chiesto di !asciarm
i parlare.
Dr V
an Nypelseer
No, lei m
i ha chiesto di parlare.
Ahraham
s Lei m
i ha interrotto, co
s che succes-
so; ad un
tratto lei m
i ha parlato della polizia.
Dr V
an Nypelseer
Adesso il c
olloquio terminato.
Ahraham
s Scherziam
o! M
iserabile! Io
dico di
no!
E adesso? C
hi far il primo passo
verso
la violenza fisica?
Dr V
an Nypelseer
lei che lo sta facendo.
Abraham
s N
ient'affatto, sto benissimo qui! Sono co
-m
e u
n s
en
atore s
udista che no
n lascia il su
o
banco.
Dr V
an Nypelseer
Lei vera
men
te pericolosissimo, s, lei si-
cu
ram
en
te molto .
.. (il dottore v
a v
erso
la fine-stra
, l'ufficio a u
n piano terra sopraelevato;
ru
mo
re m
olto forte di imposte che si aprono)
Abraham
s Si sta buttando dalla finestra?
straordi-33
nario! Lo sta facendo v
era
men
te? (nuovo ru-
mo
re di im
poste che Abrahams v
a a
richiudere ridendo)
Vede che si tratta v
era
mente di teatro.
Dr V
an Nypelseer
Qui va a finir m
ale.
Abraham
s Qui v
a a finire in u
n dram
ma! U
n dran1ma
di' sangue! Qui ci si sc
an
na!
Dr V
an Nypelseer
S, ci si scan
na.
Abraham
s C
hi scan
na?
Dr V
an Nypelseer
Qui ci si scan
na.
Abraham
s M
a no
, no
n ci si sta sc
an
nando, n
on
va a fi-
nire co
s! La c
osa
finisce m
olto dolcemente!
Ci si diverte m
olto.
. D
r Van N
ypelseer S finir
co
n delle violenze.
Abraham
s M
a no
, no
n si finir c
on
delle violenze, in n
essu
n c
aso
.
Dr V
an Nypelseer
Mi lasci aprire la porta e u
scire ...
Abraham
s M
a lei ha paura? Ricom
incia? Uuh!
34
Dr V
an Nypelseer
Lo vede che pericoloso.
Abraham
s M
a no
, ho bisogno di rilassarmi.
Dr V
an Nypelseer
Che stran
a maniera di
rilassarsi, lei ha paura.
Abraham
s Lei v
uole farm
i paura.
Dr V
an Nypelseer
Lei pericoloso perch ha paura.
Abraham
s Pericoloso? C
osa vu
oi dire pericoloso?
Dr V
an Nypelseer
Lei agisce fisicamente re
stando qui.
Abraham
s E questo che pericoloso?
Dr V
an Nypelseer
questo .
Abraham
s E la to
rtura m
orale ! C
ome la m
ette, co
n
la tortu
ra mo
rale?
Dr V
an Nypelseer
Lei agisce sul piano fisico.
Abraham
s A
scolti, gli
schiavi quando
si rivoltano
spargono evidentem
ente qualche volta u
n po'
35
di sangue e tu
ttavia, lo vede, adesso n
on
san
-guina a
nco
ra n
essu
no
.
Dr V
an Nypelseer
Lei agisce sul piano fisico.
(bisogna precisare che Abraham
s o
ccupa
un
a posizione
strategica, addossato alla sola
porta della stanza) A
hrahams
Lei s
e la fa sotto.
Dr V
an Nypelseer
Lei v
orrebbe che io m
e la facessi sotto.
Abraham
s N
ient'affatto, solamente c
on
stato che lei se
la fa s
otto
.
Dr V
an Nypelseer
Lei ha l'im
pressione di av
ere
il bandolo ...
lei crede di ro
mperm
i le scatole.
Ahraham
s Io n
on
le rom
po le scatole; n
on
ho nessu
na
intenzione di ro
mperle le
scatole, v
orrei che
lei co
minciasse a parlare s
eriam
ente.
Dr V
an Nypelseer
Ah bene, io le parlo s
eriam
ente: ora
.
Ahraham
s C
osa?
Dr V
an Nypelseer
o
ra e ho al tre persone da ricevere.
Ahraham
s
ora? M
a co
sa? l'ora dei co
nti! Certa-
36
1 , . . ~,, ~ ,.
mente! L
'ora arrivata.
Dr V
an Nypelseer
Mi dispiace m
olto.
Ahraham
s C
osa, le dispiace molto? M
a scu
si! a m
e
che dispiace molto, lei n
on
si rende v
era
men
-te
co
nto! Lei
mi ha fatto
diventar m
atto,
lei mi ha re
so pazzo per degli a
nni! degli a
n-
ni! e ora
no
n v
uole fare u
n passo in a
vanti!
Dr V
an Nypelseer
Aiuto!
... A
iuto! (a partire da adesso, il dottore grida aiuto
un
a decina di v
olte, sem
pre pi forte, co
n u
na
vo
ce sem
pre m
eglio m
odulata da porco sod-
disfatto che viene sgozzato)
All'assassino! A
iuto! Aiuuto! A
iuuuto! Aiu-
uu
uto!
Ahraham
s T
accia e si sieda.
Dr V
an Nypelseer
Aiuuuto! A
iuuuto!
Ahraham
s Taccia! la im
bavaglio!
Dr V
an Nypelseer
Aiuuuuto! (urlo lungo)
Ahraham
s Povero c
oglione! Povero idiota! Si sieda!
Dr V
an Nypelseer
Aiuuto! (borbottio
molto debole)
37
Ahraham
s D
i che co
sa ha paura?
Dr V
an Nypelseer
Aiuuuuto! (riprendono gli ululati) Lo v
ede che pericoloso.
Ahraham
s M
a no
, n
on
son
o pericoloso.
Dr V
an Nypelseer
Aiuuuuto!
Ahraham
s H
a paura che le tagli il pisello?
Dr V
an Nypelseer
Aiuuuuuuto! (questo grido il pi bello di
tutti)
Ahraham
s C
he registrazione divertente!
Dr V
an Nypelseer
Sar m
olto divertente! A
iuuuto! Aiuto!
(questa volta il grido lugubre finale quello di
un
a v
escica che si sgonfia, c
om
e u
na
bestia am
-. m
azza
t a -
seguito da un
lungo silenzio) A
hrahams
Andiam
o brav'uom
o, prenda i
suoi
oc-
chiali.
Dr V
an Nypelseer
Rotti (cosa n
on
vera) (nuova pausa)
Ahraham
s A
h bene! Non m
i aspettavo che si s
arebbe
co
mporta t o
co
me u
n coglione
simile !
V e
ra-
38
.
l t
mente n
o! v
era
mente u
n bam
bino! stato
proprio lei che ha incom
inciato la zuffa. Si sie-
da. E lei un
uo
mo
di scienza! Ah bene! bel-
la la sua scienza! B
ella roba, sarebbe c
ontento
Freud! A lui n
on
mai c
apitato di arrivare ad
un
a situazione da pazzo furioso c
om
e questa.
Dr V
an Nypelseer
Adesso, per
co
rtesia, sm
ettiamola. Fuori
son
o a
vv
ertiti, s
ar m
eglio che se n
e v
ada.
Ahraham
s Io, invece, sa
rei co
ntento che lei andasse
fino in fondo.
Dr V
an Nypelseer
Lei rischia l'internamento m
a questo n
on
sar c
olpa mia.
Abraham
s B
enissimo, n
e so
no
felice, aspetto a pi fer-
mo
questo internamento, so
no
cu
rioso di sa-pere se
arriver fino a questo, per il m
om
en
-to
stiamo sc
rivendo un
eccellente c
apitolo del-la psicoanalisi.
Dr V
an Nypelseer
Che v
uole che le dica d'altro?
Ahraham
s M
a allora sediamoci e a
spettiamo la poli-
zia, l'arrivo di suo
padre. Si sieda, si calm
i, terribilm
ente innervosito,
dottor Jeckyll .
..
Eh .
.. Il signor H
yde no
n m
ai troppo lontano. H
mm
m ... e dire che le v
olevo bene ... (pausa)
no
n so
no
pericoloso, son
o m
olto gentile.
Dr V
an Nypelseer
S, certam
ente, lo creda pure.
.39
Abraham
s N
o, n
o ... co
mincerem
o adesso il processo agli psicanalisti e v
edremo u
n po' quello che
su
ccede e quello che fanno n
ei loro studi e a
che punto so
no
co
n i loro
clienti, v
edremo;
credo che s
ar appassionante, c
om
e sc
operta, sapere chi ha la z
ucca sto
rta. Cosa, lei v
uole
andarsene?
vu
ole squagliarsela di. c
ors
a? Fi-fone!
(si sen
te da lontano il dottore rivolgersi a su
a
moglie:
Lul, per favore, telefona al 609
)
Abraham
s (imitando la v
oce e il to
no
del dottore) Di
grazia fai presto ... B
ene, me n
e v
ado ...
Non ha pi niente da dire, dottore, prim
a che m
e n
e v
ada ...
Dr V
an Nypelseer
La prossim
a volta .
..
Abraham
s S'?
l.
Dr V
an Nypelseer
Oggi, n
on
parler pi, voglio a
nco
ra parla-
. re
co
n lei, m
a la prossim
a voi ta parler solo
di fronte
a delle
persone che
sara
nn
o
ca-
paci di limitare le s
ue violenze.
Abraham
s B
enissimo!
Dr V
an Nypelseer
Ma s
on
o pronto a
spiegarmi c
on
lei sen
za
registratore e davanti a persone capace di trat-
tenerla.
40
Abraham
s B
enissimo! N
on ha pi niente da dire? finito allora? Sm
ettiamo allora? Interrom
pia-m
o la s
eduta?
Dr V
an Nypelseer
S'l l.
Abraham
s B
enissimo, interrom
piamo la s
eduta allo-ra
, la prima s
eduta, alla prossima allora. A
r-rivederci, dottore. (continua)
41
,,
JEAN-PAUL SAR
TRE
L'uom
o col
magnetofono
Il testo di A
brahams ci ha profondam
ente divisi. In
seguito ci
siamo
rappacificati sul-
la base di u
n
co
mprom
esso che
spero dure-r:
io dir
perch, fin
dal prim
o giorno,
son
o stato
dell'idea che bisognava pubblicar-lo; Pontalis e Pingaud, che so
no
dell'idea con
-traria, diranno i
motivi della loro opposizio-
ne. L
a testimonianza di A
brahams sta in m
ez-zo
ai due no
stri articoli.
Prima di tu
tto alcune parole per e
vitare un
probabile m
alinteso: no
n so
no
un
falso am
i-co
della psicoanalisi,
ma u
n
co
mpagno di
strada critico e
no
n ho
nessu
na v
oglia -
e d'altra parte n
essu
n m
ezzo
-per ridicolizzar-
la. Questo dialogo far so
rridere: a tutti pia-
ce v
edere il burattino che picchia il carabinie-
re. Personalm
ente no
n lo trovo divertente, n
per l'analista, n per l'ex an
alizzato. E
videntemente c
ostui ha la parte pi bella e
dir dopo perch la trovo
eccezionale;
l'a-n
alista, dopo tutto
, se la c
av
a se
nza gloria (chi
riuscirebbe a far di m
eglio se
nza s
aper fare judo ?)
ma n
eppure disastrosamente:
no
n ha
parlato. Inoltre am
metto
v
olentieri che l'in-
co
ntro
av
viene nell'am
bito di
un
a relazione
an
alitica: ci che in gioco, in prim
o luogo, sem
bra esse
re u
na c
erta interpretazione che,
seco
ndo Abraham
s, il dottor V an
Nypelseer
av
rebbe imposto per a
nni al su
o paziente e rin-
negato poi bruscam
ente (va da s che no
n ci
pronunceremo n sull'interpretazione, n sul-
la palinodia, poich il magnetofono n
on
ha re-gistrato l'inizio della
co
nv
ersa
zione). D'altra
parte Abraham
s il primo a riconoscerlo inti-43
tolando questa testimonianza: D
ialogo psica-n
alitico. Titolo ironico:
esso
ci
vu
ole far in-tendere che
spesso, c
om
e dice M
erlino, chi crede di a
nalizzare gli altri a
nalizza se
stesso. Il dottor V
an
Nypelseer a
vrebbe proiettato s
u
Abraham
s i propri problemi d'infanzia. Que-
sta co
ncezione im
pegna soltanto A
b:rahams
e d'altra parte no
n ci che ci interessa: se
la so
ttolineo perch essa m
ostra l'aspetto pro-
blematico del dialogo. A
brahams si riferisce a
Freud due v
olte co
n sincero rispetto;
egli la-scia indeciso se
la pratica an
alitica in quanto tale ha fallito,
o
se u
n an
alista m
igliore lo av
rebbe guarito. In ogni caso
, per noi questo
no
n il problem
a: an
che se u
n e
rrore
stato
co
mm
esso
capiam
o bene che Abraham
s, che n
e ha sofferto, possa indignarsi, m
a ai n
ostri
occhi la psicoanalisi n
on
pu essere
rimessa in
cau
sa da u
n c
aso
isolato, co
s co
me il c
rimine di
Uruffe n
on
mette la C
hiesa in pericolo di fron-te
agli o
cchi di
un
credente : l'analisi
un
a
disciplina che mira al
rigore e il cui sc
opo di guarire; per il re
sto n
on
un
co
rpo unico,
ma m
olteplice. Quando si sollevano delle obie-zioni
-che d'al tra parte n
on
verto
no
sui prin-cipi, m
a s
u c
erti a
spetti della pratica -
biso-gnerebbe e
ssere
t an
t o rigorosi n
ella discussio-. n
e quanto i m
edici che la rivendicano lo son
o
nella pratica clinica e terapeutica.
Perch allora questo dialogo m
i ha affascina-to? Perch m
ette in luce, co
n abbagliante e
vi-denza, l'irruzione del
soggetto n
ello studio
dell'analista, o
m
eglio il capovolgim
ento del rapporto u
nivoco che lega il soggetto all'ogget-to. E per soggetto qui n
on
intendo l'Io o l'E
go, questo quasi-oggetto della riflessione, m
a l'a-
gente: in questa breve av
ven
tura A
brahams
soggetto nel s
en
so
in cui M
arx dice del proleta-
44
~i a t o che ~,soggetto_ ,della stori~: In tendiam
o- ci: A
brahams
riconosce-che
av
ev
a
bisogno
d'aiuto ,
e rim
provera al dottor Van N
ypel-seer di
no
n a
verlo guarito
, di av
erlo tenu-
to in
stato di dipendenza
prom
ettendogli
di dargli un
giorno l'autorizzazione a ritor-
nare
san
o. A
brahams parla dei clienti del dot-
tor V
an
Nypelseer c
om
e di
m
alati
, tra vir-golette, intendendo in questo m
odo coloro ch
gli an
alisti ritengono
malati,
ma n
on
coloro
che essi hanno
resi tali. A
brahams dice : lei
ha aggravato il
. m
io aso.
Dunque
no
n
si presenta
co
me
un
soggetto
perfettamente
libero e . sa
no
-
e chi lo ?
-oppure
co-
me quellf cheJones chiam
a gli adulti ,paro-
la terribile se si pensa che la signora F
reud ai su
oi occhi
era
un
'adulta e che F
reud no
n lo
era
, ma c
om
e u
n soggetto ferito, o
se si prefe-
risce co
me il soggetto delf. propria ferita, co
-m
e l'unit to
rmen
tata di gravi problemi inaf-
ferrabili di cui chiede agli altri di aiutarlo a
'
trov
are la soluzione. D
etto questo, che
co
sa;,; rim
provera Abraham
s al dottor V
an Nypel-
seer? L
asciamo lo parlare:
N
on si pu guarire l sopra (indicando il di-va
no
dell'analista) ... Lei
no
n o
sa guardare la
gente in faccia. Poco fa av
ev
a c
om
inciato a dir-m
i di "guardare in faccia i
miei fantasm
i". N
on av
rei mai potuto guardare in faccia n
ulla! Lei m
i ha obbliga t o a v
oltar le le spalle, e no
n
co
s che si pu guarire la gente. impossibi-
le perch ... vivere c
on
gli altri significa saperli guardare in faccia
. Si c
on
testa il metodo, il
divano, il mu
tismo diligente dei grandi a
scol-
tatori professionisti? S e n
o: per a
nni A
brahams ha m
esso
tutto
il
su
o
zelo
ad esprim
ersi, ad
esporsi,
sen
za
ignorare che i su
oi discorsi, apparentemente
45
liberi e casu
ali, rimandavano ad u
n testo
osc
u-
ro e
nasco
sto che a
ndava co
struito piuttosto che s
coperto e che e
ra c
on
tenu
to n
ella parola detta, n
el sen
so
in cui E
luard dice: V
i un
altro mo
ndo ed co
nten
uto
in questo. C
i che c
olpisce in questo breve framm
ento: "guar-
dare in faccia ... v
oltare le spalle", ci co
nfida la su
a
esperienza profonda:
attraverso
la sola
presenza, l'invisibile e silenzioso testimone del
su
o discorso
-v
ale a dire, di ci che egli dice e di ci che si fa dire attrav
erso l'indispensa-
bile mediazione di
un
soggetto
-trasform
a n
ella bocca stessa del paziente la parola in og-getto per la se
mplice ragione che n
on
ci pu essere
, tra le
spalle voltate e l'uom
o seduto,
invisibile, inafferrabile, alcuna reciprocit .
. Lo
so: il
malato
deve e
man
ciparsi da solo, de-v
e s
coprirsi poco a poco. L
a noia, ci dice A
bra-ham
s, che chiaro sin dall'inizio che egli si scoprir c
om
e u
na passivit, attrav
erso quello
sguardo che no
n pu c
aptare e
che lo v
alu-ta. L
'uomo c
on
il magnetofono c
on
vinto che la strada che porta all'indipendenza (guarda-re
in faccia i su
oi fan t asm
i, gli uo
mini)
no
n
pu passare attraverso
la dipendenza assoluta
( transfert e frustrazione, prom
essa tacita -
io vi guarir
-a t tesa di
un
permesso ).
' Abraham
s deluso, v
ero
, risentito n
ei co
n-
fronti del medico e alcuni parleranno di tran
-sfert m
al liquidato, ma che c
osa rispondergli
se ci dice che la guarigione del
m
alato
deve incom
inciare dal guardarsi in faccia e divenire u
na im
presa co
mu
ne dove ciascuno a
ccetta i
propri rischi e si a
ssu
me le proprie re
sponsa-bilit? L
o si castrato? Sia pure, m
a v
uole che
glielo si dica guardandolo negli o
cchi. C
he si proponga a lui, A
brahams, questa interpreta-
zione, nel c
ors
o di u
na lunga a
vv
en
tura a due,
46 ' ~,. r!. ).:..-;
nell'interiorit, e n
on
che gli accada
, a
no
ni-m
a, im
personale, co
me u
na parola di pietra.
Questo soggetto
desidera co
mprendersi
in quanto soggetto ferito, deviato; in a
ssen
za di ~na c
ollaborazione intersoggettiva, passa al-
l atto
, per parlare co
me gli a
nalisti: questo
significa capovolgere la prassi
e n
ello stesso
tem
po la situazione. Nel D
ialogo psicanalitico i
ruoli
si capovolgono
e l'analista divent~
oggetto. Per la s
eco
nda volta l'appuntam
ento dell'uom
o co
n l'uom
o m
an
cato
. Questa sto-ria che alcuni giudicheranno buffa la trage-dia dell'im
possibile re
ciprocit. V
i violenza, dice il dottor V a
n N
ypelseer, e
ci fuori dubbio. Ma n
on
piuttosto un
a
co
ntro
violenza? Abraham
s pone am
mirevol-
men
te il problema: questa
interm
inabile re-
lazione psicoanalitica
,
questa dipendenza,
questo transfert
sco
ntato
, provocato, questa feudalit, questo lungo parto dell'uom
o pro-strato
sul divano, rim
andato ai balbettamenti
infantili, sen
za c
alzoni, no
n forse questa la
prima form
a di violenza. So quello che il dot-to
r Van N
ypelseer gli risponderebbe
-gli
av
rebbe risposto sen
za la presenza del m
agne-tofono : N
on facciamo m
ai uso
della co
strizio-n
e,
ognuno viene
e se
n
e
va quando
vu
ole; quando u
n paziente v
uole !asciarci ci c
apita di dissuaderlo, s
appiamo che questa ro
ttura gli
dannosa, ma se
insiste ci inchiniamo; la pro-
va che io vi ho lasciato a
ndare a malincuore
tre an
ni fa
. v
ero
e
seco
ndo m
e gli ana~
listi no
n s
on
o in c
au
sa. M
a Abraham
s no
n si
riterrebbe battuto; ce lo dice:
se si s
cartan
o
gli uo
mini e n
on
si co
nsidera che la situazione
l'abdicazione settim
anale o bisettim
anale del~ l'analizzato a favore dell'analista diviene u
n bi-47
sogno s
em
pre pi imperioso; questo significa
che la co
ndizione d'oggetto ha i su
oi vantag-
gi; la violenza o
vu
nque latente, insinuante: essere
soggetto c
os faticoso e s
ul divano tut-to
invita a
so
stituire l'angosciante re
sponsa-bilit di e
ssere
un
o solo c
on
la so
ciet an
oni-
ma delle pulsioni. Il
capovolgim
ento della prassi dimostra
chiaramente che la relazione a
nalitica di per
s .stessa violenta, qualunque sia la c
oppia me-
dico-paziente che co
nsideriam
o. Di fatto, quan-
do la violenza capovolge la situazione, l'anali-
sta diviene imm
ediatamente a
nalizzato o
piut-to
sto a
nalizabile: in questa situazione il c
olpo di m
an
o e la s
ua im
potenza lo metto
no
artifi-
cialmente in u
na situazione di n
ev
rosi. A
bra-ham
s av
ev
a c
alcolato giusto durante i tre an
ni in c
ui rin1uginava il colpo. A
scoltatelo:
Fino ad
oggi lei av
ev
a l'abitudine di
co
ntrollare
co
mpletam
ente la situazione
e bruscamente,
ecco
l'estraneit che si introduce e si installa
qui da lei ...
E la risposta dell'analista prova che divenuto d'un tratto
paziente. Il suo
di-sco
rso
val la pena di
essere
decifrato: N
on so
no
ab i tua t o
alla violenza fisica. C
he frase stran
a, perch no
n dire s
em
plicemente, allora:
no
n s
on
o abituato alla violenza. A
lla violenza
mo
rale ha dunque l' abHudine? E
co
me m
ai per dare u
n e
sem
pio di violenza fisica ci t a il
fatto di
tirar fuori adesso questo registrato-re
? N
on v
oglio fare u
n processo
a qualche parola pronuncia t a in
un
m
om
en
to di tu
rba-m
en
to, del tu
tto legittim
o : voglio solo far c
a-
pire che la violenza
spezza il discorso e
che ogni parola diventa
oltremodo
significante a
questo punto, perch significa troppo o troppo
poco. La trasform
azione brusca del dottor V a
n
Nypelseer,
soggetto dell'analisi,
agente della
48
terapia, in.oggetto gli cre
a u
na c
risi d'identifi-cazione: c
om
e riconoscersi?
il m
otivo dell'estraneit
- e
strange-m
en
t direbbe L
acan, traducendo il termine
freudiano U
nheimlichkeit
-
provata di colpo e della re
sistenza disperata che oppone ad A
brahams il dottor V
an Nypelseer:
no
n
parler davanti
al registratore.
Il m
otivo bisogna
cerc
arlo prim
a di tutto
n
ella deon-tologia professionale. M
a basta questa a dare l'idea dell'orrore
che prova davanti al
regi-:-strato
re? Non s
copre forse, c
om
e l'oggetto di
un
a a
nalisi, che le s
ue parole, di c
ui era
co
s av
aro
e che si perdevano talvolta co
s legger-m
en
te nel silenzio dello studio
-u
n m
ala-to
n
on
un
testim
on
e-v
an
no
ad imprim
er-si, ad e
ssere
inscritte per sem
pre: n
on
era
no
che l'allegro
mo
rmo
rio del su
o pensiero
so-
vra
no
, ora
rischiano di diventarne la pietrifica-zione. Inerti, porteranno testim
onianza. Que-sto
registratore fa a
rrabbiare le persone pi dolci poich c
orrisponde all'avvertim
ento del-la giustizia inglese v
ers
o gli a
ccu
sati: a partire da questo m
om
en
to, tu
tto ci che v
oi dite pu essere
usato
co
ntro
di voi. Il dottor V
an Ny-
pelseer tenta
un
'ultima
volta
di intim
idire A
brahams trattandolo c
om
e u
n oggetto, ricor-
dandogli la su
a dipendenza :
Siete pericoloso
perch misconoscete la
realt
. Ma si attira
questa risposta geniale: L
a "re
alt", che co-
s'?. S: che c
os' la re
alt quando an
alista e paziente si tro
van
o a guardarsi in faccia, quan-
do, co
n l'aiuto della
violenza, l'analista n
on
pu pi decidere solo e
so
vra
nam
en
te di ci che il re
ale, e cio privilegiare un
a c
erta c
on
-cezione del m
ondo? C
he co
s' la realt quando
orm
ai il paziente rifiuta di andarsene? Quando
in un
co
mico m
ovim
ento di re
ciprocit anta-49
gonistica ognuno dei due fa la psicoanalisi del-l'altro o
meglio quando si applicano u
no
sul--l'altro gli stessi schem
i: lei imita su
o padre;
no
, il suo; lei fa il bam
bino; no
, lei. Quando il linguaggio a
nalitico, sdoppiato, riecheggia-
to, an
onim
o, sem
bra impazzito?
Questa situazione-limite-in c
ui altri an
a-
listi si son
o trovati e che c
ostituisce u
n rischio
professionale -
permette di porre il v
ero
pro-blem
a: si deve sc
egliere tra l'essere-soggetto del
m
alato
e la
psicoanalisi? G
uardate l'uom
o on il magnetofono.
Guardate c
om
e ha riflettuto in quei tre a
n-
ni-
che si sia sbagliato o n
o ha poca im
por-ta
nza-
guardate co
me gli m
aturato
in testa il su
o piano, c
om
e ha c
om
binato il colpo, c
om
e
l'ha eseguito, a
scoltatelo parlare, se
ntite la su
a
ironia e an
che la su
a a
ngoscia ( B
isogna che abbia u
na bella faccia to
sta per permetterm
i u
na c
osa
simile .
.. )
e la disinvoltura co
n c
ui gioca c
on
co
ncetti
'usati
su
di lui per lungo tem
po. Adesso vi dom
ando chi co
stui? Chi
questo Abraham
s che parla? Un cieco proces-
so o
il superam
ento di questo processo m
e-
diante un
gesto? Non m
etto in dubbio che ogni
su
a parola e c
om
portamento possa e
ssere
in-terpretato a
naliticam
ente, a patto di ricondur-. lo al su
o statu
to di oggetto a
nalitico. Ci che
sco
mparir c
on
il soggetto la qualit inimita-
bile e singolare della scen
a: la s
ua o
rganizza-zione
sintetica, detto altrim
enti l'azione
in quanto tale. E n
on
mi si v
enga a dire che u
n
m
alato che l'organizza: n
e c
on
vengo, c
on
-. v
engo
che l'organizza co
me m
alato. Ci n
on
im
pedisce che l'organizzi. Gli a
nalisti possono
dare le motivazioni del
passaggio all'atto
,
ma l'atto, che interiorizza, s
upera e co
nse
rva
le motivazioni m
orbose n
ell'unit di un
a tat-
50
tica, l'atto che d un
sen
so al se
nso
che a noi
giunto, gli an
alisti no
n si so
no
preoccupati fino ad o
ra di re
ndercene co
nto. B
isognerebbe infatti reintrodurre la no
zio-n
e di soggetto. Iri Inghilterra, in Italia, A
bra-ham
s, soggetto incontestabile di questa breve storia, troverebbe dei v
alidi interlocutori : un
a
nu
ov
a generazione di psichiatri c
erc
a di stabi-
lire co
n le persone che c
ura
un
legame di re-
ciprocit. Senza rinunciare
all'imm
enso ap-
porto psicoanalitico, questi psichiatri rispet-
tano
prima di tu
tto in ogni m
al a t o l'agente, il
soggetto, la libert deviata di agire. 1 Non m
i sem
bra impossibile che u
n giorno gli psicoana-
listi di
stretta o
sserv
an
za li
raggiungano. A
spettando, presento qui questo Dialogo
a titolo di sc
andalo benefico e benigno.
l Non vogl1io
misconoscere le difficolt che incontre-
ran
no
: la psicologia del profondo,
co
me dice Laga-
che, neo
essita il rilassam
ento, l'abbandono, un
a c
erta ab-
dicazione, quindi il divano; il guavdarsi in faccia esige,
al co
ntr:ario, ,la vigilanza, la ~sovranit, u
na c
erta tensio-
ne. M
a no
n si a
ndr av
anti s
e n
on
si prende la catena
dalle due estrem
it.
51
JEAN-BAPTISTE PON
TALIS
Risposta a Sartre
Tutti
co
mprenderanno,
spero, che
no
n
mia intenzione c
om
mentare il
docum
ento
che Sartre ha preso la responsabilit di pub-
blicare. Aggiunger solo due parole alla pre-
sentazione che a
vete appena letta.
Il fatto che m
i interessa, che Sartre ci
dica di esser stato
affascinato
dal re
soco
n-
to dell'exploit co
ntestatorio di Abraham
s er-
gentesi a far fronte al suo
oppressore feudale. Sartre si pu riconoscere in questo specchio, bench deform
ante. Vi v
ede proiettate le sue
coppie di opposti preferite e le ritrova c
on
par-ticolare facilit in quanto A
brahams pare c
on
-form
arvisi. Ma dedurre da questo fram
mento
tragicomico
che per gli an
alizzati sia giunta
l'ora di seguire la parola d'ordine letta a Cen-sier
Analyss, levez-vous!
-a
men
o che
no
n e
migrino in Ita
lia-
e, per gli psicoana-
listi, quella di an
nu
nciare ai loro pazienti la
buona n
ov
ella:
Siete stati
castrati
, guar-
dandoli nei loro o
cchi di soggetti, m
i pare un
a
risposta un
po' av
ventata. Sottoscriverla equi-
, v
arrebbe, in ogni c
aso
, a mio a
vviso, a c
onfes-
sare
di misconoscere tu
tto della psicoanalisi.
Com
e se n
e potrebbe riconoscere l'im
menso
apporto
e,
nello
stesso tempo,
rifiutare la relazione analiti~a
nel
suo
stesso principio?
Non
si tratta forse, qui co
me altrove, della
prassi che rende possibile l'em
ergere dell' og-getto teorico? U
n giorno bisogner scrivere la
storia del rapporto a
mbiguo, fatto di u
n'attra-
zione e di un
a reticenza ugualm
ente profonde, che Sartre m
antiene da tren
t'anni c
on
la psi-
52
co
an
alisi, e m
agari rileggere la s
ua opera in
questa prospettiva. o
.uanto alle virt salvifiche del dialogo, c
re-
do d1 no
n a
verle m
ai viste celebrare da Sartre
-ed u
na fortuna! A
ltrimenti, n
on
av
rebbe saputo dar testim
onianza, co
me ha fatto, dello
scacco
di ogni reciprocit n c
onferire a quelle
che ha definito situazioni lim
ite
-
tra le altre, la follia
-il loro v
alore ese
mplare. Ri-
co
rdiamoci di H
uis Clos, di La Cham
bre e so-
prattutto, in questa occasione, del protagoni-
sta di Les Squestrs d'Altana dramm
a mira-
bile nel quale, s
u di u
n altro te~tro, u
n m
agne-tofono gi se
rviva a fissare le tracce di un
dia-logo interiore
.
53
BE
RN
AR
D PIN
GA
UD
R
isposta a Sartre
Non e
ssendo n psicoanalista n psicoana-
lizzato no
n m
i sento obbligato alla stessa riser-
vatezza di Pontalis. C
ercher quindi di dire perch questo testo
ci ha profondamente di-
visi
. Chi si lim
itasse a leggere il prologo di Sartre se
ne potrebbe stupire. M
a se si legge
parallelamente il testo
di Abraham
s, gi si mi-
su
ra la distanza che li separa. del tu
tto evi-
den
te-
almeno per m
e, che rivendico qui la
mia piena libert di
soggetto
-che quello
che Sartre vede n
el dialogo parzialmente tra-
seri tto
da Abraham
s no
n vi c
om
pare, o vi c
om
-pare solo in filigrana.
altrettanto evidente
che Sartre no
n v
ede quello che vi co
mpare o
m
eglio fa co
me se
no
n lo v
edesse. Si tratta in-fatti di tin c
olloquio che si svolge
n
el qua-dro
del rapporto
an
ali tic o
e
del quale
noi
co
no
sciamo
soltanto la fine,
dato
che il
magnetofono
no
n
ha registrato
l'inizio della
co
nv
ersa
zione .
Non
c'
bisogno di
esse
re
grandi esperti
di psicoanalisi
per capire
che questo
passaggio
all'atto fa
parte di quella stessa cu
ra che si s
uppone co
n-
. testi radicalm
ente, e che pubblicandolo qui in-terveniam
o co
n m
olta leggerezza in u
n
rap-porto tra
m
edico e
m
alato di c
ui no
n
sappiam
o n
ulla o quasi. L
a prima dom
anda che ci dovevam
o porre era
dunque questa: A
chi e
a che
co
sa servir la pubblicazione di
questo colloquio?
L
a risposta mi pare, a dir
poco, incerta. V
ediamo o
ra il c
ontenuto. A
mm
ettiamo pu-
re che Sartre n
on
abbia nulla c
on
tro la psico-
an
alisi. Ma che c
os'altro fa, dopo a
ver affer-
54
mato
le sue buone intenzioni, se
no
n denun-
ciare no
n soltanto la pratica psicoanalitica, m
a
an
che la teoria sulla quale questa si fonda? Sostenere che il rifiuto del faccia-a-faccia equi-v
ale a trasformare il paziente in oggetto u
n
argom
ento troppo grossolano e troppo logoro perch Sartre stesso n
on
vi risponda subito: Lo so
: il malato deve e
man
ciparsi da s, spet-ta a lui sc
oprirsi poco_ a poco. M
a leggiamo
quel che segue: La n
oia, ci dice Abraham
s, che chiaro sin dall'inizio che egli si sc
oprir co
me u
na passivit, attraverso quello sguardo
che no
n pu c
aptare e che lo valuta
. A
mm
i-ro
quel ci dice A
brahams
e m
i piacerebbe proprio sapere se
bisogna intenderlo co
me u
n
ci dice Sartre
. Perch ci so
no
due possibi-lit: o
Sartre fa propria la tesi di Abraham
s, e ci propone quindi u
n'altra psicoanalisi, fon--
data su
di un
'altra co
ncezione dell'uom
o, che im
pieghi altri
metodi terapeutici, quelli,
ad : ese
mpio, di quegli psichiatri italiani o
inglesi : che
c
erc
an
o di instaurare
co
n le persone
~he cu
ran
o u
n rapporto di re
ciprocit. Op-
pure Sartre lascia ad A
brahams la
respon-
sabilit della su
a interpretazione,
ed il pro-blem
a quello di
sapere che
co
sa
signifi-chi,
in u
na
cu
ra,
questo tipo
di interpre-
tazione, perch
nasc
a,
se
perch la
cu
ra
era
co
ntroindicata o
perch stata mal diretta
-o se
il rov
esciam
ento del rapporto no
n fac-
cia sem
pre parte, in un
mo
mento o
nell'altro,
della cu
ra stessa. Parlo qui da profano e quindi
eviter di dare risposte decisive. M
a leggendo il testo di Sartre, v
edendo in quali termini de-
scrive quella
abdicazione
settimanale o
bi-settim
anale che paragona ad u
na droga, n
on
posso fare a m
en
o di pensare che egli chiam
i in
cau
sa l'intera psicoanalisi, in
no
me della
5.5
su
a
personale co
ncezione
del soggetto.
:E n
orm
ale, d'altronde, che il dibattito verta s
u
questo punto, dato che la scoperta e
ssen
ziale di F
reud no
n
stata, co
me alcuni afferm
ano u
n po' frettolosam
ente, quella di negare l'esi-
stenza del soggetto, m
a quella di spostarlo, di
decentrarlo, facendo apparire il no
n .sogget-
to a partire dal quale esso
si co
stituisce in un
a
posizione sem
pre derivata. Il problema sol-
tanto
quello di sapere se
il colloquio trascrit-
to da A
brahams si presti ad u
n sim
ile dibat-tito. Per parte m
ia no
n lo c
redo. Anche suppo-
nendo che se
ne possa trarre la lezione che n
e
trae Sartre (come se si trattasse effettivam
ente di u
na m
essa in c
au
sa della psicoanalisi, e n
on
di u
na m
essa in c
au
sa dell'analista), u
na se
m-
plificazione abusiva delle co
se il decretare che,
nella c
ura
, il paziente ridotto ad un
a passivi-
t totale e che l'analista decide, da solo e so
-v
ran
am
en
te, di quel che il reale
. Non sa
-rebbe infatti difficile far
co
mparire qui
un
a
quantit di testimoni che potrebbero afferm
a-re
il co
ntrario, e dire in che m
odo questa alie-n
azione iniziale li abbia precisam
ente aiutati a diventare, in m
isura maggiore, soggetti. M
i sem
bra che
la n
on
-reciprocit
criticata da
S
artre -
e che l'analista
stesso ha subto a
su
o te
mp
o-
sia la co
ndizione stessa della sco
-perta o
della ricostituzione di un
esse
re-sog-
getto c
om
promesso, o
scu
rato,
alienato da quel che chiam
iamo m
alattia. E che il rappor-to
no
n possa m
ai esse
re paritario, re
ciproco, se
no
n n
el mo
men
to in c
ui cessa
-
quel mo
-m
en
to ideale che chiam
iamo, invece,
guari-
gione
. Questo no
n privilegia affatto lo psico-
an
alista in quanto individuo. Questo privilegia l'A
ltro per m
ezzo
del quale si
effettua quel
56
riassestam~n.to che, incerto modo, viene se
m-pre~lroppotardi, o
, co
me diceva Freud, n
ach-
traglich
, a
-posteriori. Non c
' dunque co
n-
traddizione n necessit di sc
egliere tra l'es-
sere
soggetto del malato
e la psicoanalisi: in u
n c
erto
sen
so, il soggetto s
em
pre presente, in u
n altro s
em
pre da co
nquistare. L'uom
o pi
m
alato , v
ero
, o
rganizza la propria m
alattia. La psicoanalisi quindi n
on
gli forni-sc
e il m
odo di organizzarsi. M
a neppure glielo
toglie. Essa pu soltanto, quando ha su
cces-
so, aiutarlo a m
odificare un
a situazione in c
ui egli si aliena. E
d proprio il soggetto stesso a m
odificarla s
coprendo se
stesso attrav
erso
il rapporto an
alitico. facile per Sartre c
riticare la co
ncezione
di Freud in n
om
e di u
n'altra, ed opporre u
na rt~rapeutica.della re
ciprocit ad un
a terapeuti-
j\ca della violenza
. Ma a questo punto biso-~gnerebbe im
pegnarsi in un
dibattito a fondo. Il principale
merito del
c
om
promesso
a
cui siam
o pervenuti, in questa faccenda, sar
stato quello di a
verci c
ondotti a porre il pro-
blema. Io c
on
tinuo tuttavia a pensare che il te-
sto di A
brahams, proprio perch n
on
va oltre il
passaggio all'atto
,sia stato, a questo scopo,
il pi mal sc
elto dei pretesti.
57
EL
VIO
FAC
HIN
ELLI L
a parola co
ntam
inata
Leggendo i
co
mm
en
ti preposti (nell'edi-zione
originale di
L
es Tem
ps Modernes
,
1969), al testo di A
brahams, si ha o
ra il se
nso
di
un
a cu
riosa imm
obilit. Sartre pone u
na
domanda, parziale se
si vu
ole, ma pungente:
quella della violenza (o del poter~)
che sta
dentro la relazione psicanalitica; Pontalis
e Pingaud rispondono in m
odo generale e co
me
di lato: sc
acco
della reciprocit, testim
oniato n
ell'opera stessa di Sartre (Pontalis); recipro-
cit co
me esito finale,
co
me co
nquista (Pin-gaud). L
e spade si so
no
incrociate, sen
za dub-
bio, m
a i duellanti
no
n so
no
andati
oltre la prim
a mo
ssa. E il testo
di Abraham
s risulte-rebbe
co
s u
n exploit
solitario, fermo
co
me
un
sasso
n
ello sto
maco
della psicanalisi -
che ne ha digeriti ben altri. Senonch alcuni
mesi fa u
scita u
na ra
ccolta di v
ari s
critti di
Abraham
s (L'homme a
u
magntophone, L
e Sagi ttaire, Paris, 197 6)
che a m
io parere ria-pre il problem
a e permette, forse, di far m
uo
-v
ere
quel sa
sso.
I re
so
co
nti
clinici di Freud, co
m'
noto,
furono paragonati a ro
man
zi. Non c
' dubbio che, a u
na lettura im
mediata e