La natura dà spettacolo.

Post on 15-Apr-2017

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La natura dà spettacolo

Diorami liberamente

tratti dall’ambiente

Nella prima parte vi mostriamo i cartelloni sugli ambienti della terra.

Li abbiamo realizzati in classe, lavorando in gruppo, nelle ore di scienze delle proff. Moriggi e Pariani.

Abbiamo progettato l’impostazione, poi scelto gli elementi da mettere in evidenza, la tecnica da utilizzare, le didascalie da inserire.

Abbiamo portato noi da casa il materiale utile.

LA MACCHIA MEDITERRANEA - Moretti Mattia, Provasoli Luca, Rizzi Filippo

LA SAVANA - Aspesi Giorgia, Frison Sveva, Kemkam Sara

LA TAIGA - Frate Gianluca, Ciccarelli Tommaso, Cioffi Francesco

LA TUNDRA E L’AMBIENTE POLARE - Auteri Alessia, Vignati Sofia, Viviani Martina

IL DESERTO - Constantin Marina, Ferrario Luca, Terzi Matteo

IL BIOMA MARINO - Costantini Simone, Esposito Erika, Pozzi Michelle

LA FORESTA PLUVIALE - Barbierato Fabiola, Morganti Silvia, Zaupa Edoardo, Zhu Mario

LA FORESTA DECIDUA

Catania Efrem,Iljazi Tlaada,Pariani Alice

IL DESERTO - Giudici Noah, Chierichetti Alice, Federico Nicolò, Grassi Sabrina

LA PRATERIA

Ciervo AlessiaButtaci VincenzoCardella GiovanniBlanco MattiaScaburri RiccardoPonzetto Ilaria

LA TUNDRA - Aspesi Moemi, Getti Nicolò, Noris Nicole, Scicolone Rachele

L’AMBIENTE MARINO Abouelaoud Fadi, Macchi Beatrice, Sinigaglia Gaia, Mattiazzi Benedetta, Riccardo Allieri

L’AMBIENTE POLARE Ahmad Moiz, Baroffio Martina, Listorto Claudio, Hannachi Fedi, Mensah Samuel

Nella seconda parte vi facciamo vedere un lavoro fatto in laboratorio con la prof. Macchi. Qui abbiamo messo alla prova la nostra manualità.

Abbiamo provato a ricostruire i diorami di tre ambienti utilizzando quasi esclusivamente materiali di recupero portati dalla prof.

Abbiamo realizzato, quando era possibile, elementi tridimensionali come si fa nel modellismo; diversamente, ci siamo serviti di immagini o sagome ritagliate.

I fondali, molto belli, sono stati realizzati da alcune ragazze della classe terza B, seguite dalla prof. Azzarello.

Ricostruiamo una palude

Iniziamo raccogliendo il materiale: rami, radici, bambù, samare, segatura, filtri già usati di tè e tisane, rafia naturale, sassi leggeri di pomice, un levaragnatele di plastica verde.

Ripuliamo le cime di bambù dalle foglie e le utilizziamo per il canneto.

Diventano CANNUCCE PALUSTRI incollando una samara di acero privata del seme.

Con l’aggiunta della spiga in Das colorata di marrone otteniamo invece delle TIFE.

Prepariamo una base di polistirene estruso e, con una biglia in metallo, premiamo forte per abbassare il livello della zona dello stagno .

Modelliamo anche un rialzo del terreno.

Coloriamo la segatura di verde e selezioniamo tè, camomille, tisane in base ai colori.

Per realizzare gli ALBERI abbiamo utilizzato radici molto ramificate.

Abbiamo ingrossato la base per rendere realistico il tronco e inserito una punta per fissarla alla base del plastico.

Questo è l’unico materiale da modellismo utilizzato: la rete sintetica, che si aggroviglia ai rami o alle radici per fare le chiome degli alberi piccoli.

Prepariamo anche delle ERBE BASSE con:

• un filo di carta ritorta che si può aprire;• della rafia verde;• i ciuffi accorciati di un levaragnatele.

Per l’ALBERO GRANDE serve un ramo su cui si incollano pazientemente i ciuffetti di teloxis, un vegetale del nord Europa.

La chioma così ottenuta viene spruzzata di colla e cosparsa con la segatura verde.

Ripetiamo questa operazione più volte, variando le tonalità di verde, così la nostra chioma prende forma.

Finalmente si comincia a montare il diorama partendo dal canneto:

• piantiamo le cannucce e le tife;• creiamo un fondo adeguato con l’erba mate sudamericana pressata su colla vinilica.

Vicino allo stagno piantiamo anche le erbe ottenute dal levaragnatele e dal filo verde.

Sul resto del prato, ben coperto di colla, si spandono tè, tisane e segatura di vari colori.

Adesso si possono collocare gli alberi e scavare lo spazio in cui affondare il tronco di un albero caduto.

Ritagliamo con precisione le immagini di ANIMALI e NINFEE da collocare nel diorama.

Le compagne di terza intanto ci stanno preparando un bellissimo fondale.

Il colore dello stagno è stato sfumato ed ora si possono disegnare i riflessi del canneto e degli animali sull’acqua.

Stendiamo del silicone trasparente per creare l’effetto dell’acqua nel nostro stagno.

È il momento di inserire gli animali, i sassi e di scavare la tana del furetto.

Vicino metteremo i ciuffetti di erba realizzati con la rafia.

Tra le canne si nasconde un TARABUSO. Nell’acqua nuotano una coppia di GERMANI REALI, una FOLAGA e uno SVASSO.

Sull’altro lato dello stagno un AIRONE BIANCO si ciba con un GAMBERO.

Sull’albero morto è appostato un MARTIN PESCATORE.

Nella zona a prato il FURETTO è nei pressi della sua tana.

Il fondale viene incollato a un pannello rigido di poliuretano alveolare.Un angolare in PVC fa da sostegno.

Ricostruiamo un paesaggio artico.

Prepariamo alcuni rilievi fatti con corteccia di pino, leggerissima, e altri con tre strati di polistirene.

Iniziamo creando la base del diorama.

Modelliamo pazientemente i rilievi più grandi in polistirene.

Ritagliamo gli animali da inserire. Sono l’ORSO, una femmina di TRICHECO con il suo piccolo, un cucciolo di FOCA, la piccolissima VOLPE artica e tre uccelli: il GUFO polare, la PERNICE e la STERNA.

Incolliamo sul retro delle foto gli stuzzicadenti per tenerle in verticale.

Copriamo con una sagoma di crepla bianco per nascondere il supporto.

Ritagliamo anche delle sagome in cartoncino che riproducono tutte le basi degli animali:

serviranno per segnare nel finto ghiaccio le posizioni esatte prima che si indurisca.

Il fondale intanto è già stato preparato.

Coloriamo la base del diorama con acrilico bianco e pochissimo azzurro.

Quando il colore è asciutto prepariamo il ghiaccio.

Il ghiaccio è un insieme di bicarbonato, vinavil , poca acqua e un accenno di azzurro per rendere freddo il colore.

Si stende e si liscia con una spatola piccola.

Abbiamo steso uno strato molto sottile perché appesantisce la base: per coprirla sono serviti circa 200 gr. di bicarbonato.

Mentre il nostro ghiaccio è ancora molle abbiamo posizionato le sagome di cartone. Queste poi sono state buttate perché si sono presto imbevute d’acqua, ma hanno lasciato libere le zone in cui saranno collocati gli animali.

Il ghiaccio infatti, una volta seccato, non permetterebbe più di infilare gli stuzzicadenti.

A distanza di due giorni la base è pronta e finalmente possiamo completare il lavoro.

Gli specialisti del montaggio sono in azione!

Ricostruiamo una foresta equatoriale

Questo sarà un paesaggio a rilievo. La mancanza di tempo e la complessità del lavoro non ci permettono infatti di realizzare un modellino tridimensionale come abbiamo fatto con l’ambiente della palude.

La nostra base di conseguenza sarà stretta.

Da un foglio di crepla ricaviamo la sagoma dell’albero grande.

Le nostre compagne di terza intanto sono già al lavoro per prepararci il fondale.

Ritagliamo l’immagine di un albero con il GIAGUARO e completiamo la zona mancante con corteccia vera, quella sottile che si stacca dal tronco del caprifoglio.

Per popolare la foresta ritagliamo immagini di animali e di piante.

Abbiamo anche del muschio, rametti lianosi di caprifoglio, radici di edera e una vera epifita.

Questa volta incolliamo subito il fondale e la base all’angolare.

Cominciamo a inserire di elementi a rilievo partendo dall’albero grande.

Incolliamo i primi animali, un BRADIPO e un serpente BOA. Posizioniamo anche dei rametti intrecciati di caprifoglio, una pianta a portamento lianoso che cresce da noi.

Copriamo la base con vinavil e vegetali scuri ricavati dalle tisane.

Sul tronco, sfumato con un po’ di tempera, incolliamo il muschio, le epifite ritagliate e anche quella vera, che è sproporzionata ma crea un bell’effetto.

Con un doppio strato di carta creiamo delle foglie con inserito un filo di ferro sottile.Forbici tagliaprezzemolo ci permettono di trasformarle in felci in un attimo.

Con la carta crespa invece modelliamo un altro tipo di foglie.

Sui rami della nostra foresta abbiamo messo un TUCANO, un pappagallo ARA, due CEBI, che sono scimmie a coda lunga.

A terra invece c’è un TAPIRO.

Scuola secondaria di primo grado

SAN MACARIO

Classi 1ª A - 1ª B

Classe 3ª B:

Anno sc. 2015/16

Canziani ElisaLayouss JaneGaravaglia GaiaGuiotto Laura