Post on 15-Apr-2017
Non esiste la frontiera efficiente dei fondi, ma solo quella dei portafogli! La frontiera efficiente, comunemente intesa, è un’invenzione fine a sé stessa che nel tempo mostra spesso “nuove maschere” che servono solo a farci
capire non la loro efficienza, bensì la dinamicità del contesto in cui operiamo. Molti si affannano a cercare Isin a destra e a sinistra,
continuando ad ignorare allegramente che la bontà di un protocollo non può mai identificarsi nel nav di un solo fondo, ma di un portafoglio reale…
in cui il cliente, ad onor di logica, non avrà mai un solo fondo! È così difficile capire che la qualità di un protocollo si può riscontrare
unicamente dal track record di un portafoglio?
LA MACCHINA DELLA VERITA’ DEL RENDIMENTO
Con lo studio che vi presentiamo oggi, abbiamo dimostriamo che la frontiera efficiente, non è un risultato ottenibile se parliamo della necessità di diversificare. Il processo di diversificazione utile dal proteggersi dalle cattive performance, porta come conseguenza
necessaria ad ottenere rendimenti sempre più vicini al rendimento medio ( massima diversificazione). A questo “danno”, aggiungiamo la “beffa” che i portafogli statici contemplano un cliente che subisce i mercati in modo atavico (e già siamo al limite del surreale…), ma
siccome così non è, abbiamo anche l’ulteriore certezza che i rendimenti attesi verranno dimezzati in caso di turnover al 100%
annuo (switch annuale del portafoglio). Questo studio, mostra i dati quinquennali ( dal 20-09-2011 al 20-09-2016) dei fondi azionari-
internazionali, monetari, obbligazionario (euro medio lungo termine, gov internazionale, globale, globale HY, euro HY): la scelta è
riconducibile al principio secondo cui non spetta al consulente buy/hold decidere quali mercati azionari soppesare… Per ulteriori
dettagli riguardo questo studio, contattateci privatamente e vi risponderemo.
Con l’aiuto dei grafici vi renderete conto che una cosa è verificare ex post i rendimenti alti, altra cosa è invece il verificare
nell’immediato quali sono i portafogli costruiti secondo parametri veritieri o millantati… ad esempio, con una deviazione standard di
6,95 si potevano ottenere rendimenti compresi tra 4,53 e 8,22. Questo accade combinando un portafoglio con un fondo per ogni
categoria di quelli citati e dove l’azionario pesa per il 40%. Ovviamente ribadiamo che il tutto è basato sui canoni del compra e tieni, dove il cliente si presuppone rimanga investito staticamente
per cinque anni almeno (ribadiamo allo stesso modo quanto il turnover possa incidere sui rendimenti attesi). Con questa funzione,
è facile appurare quali performance dei portafogli statici sono attendibili e quali no… così com’è facile appurare il lecito uso di
strumenti alternativi a riguardo, senza obbligo di buy/hold. A riguardo, secondo i nostri studi, si presenta in un grafico
un’anomalia che smentisce ad un certo punto il loro principio di “più rischio, più rendimento”… Ecco perché amiamo tanto la
matematica, perché stranezze non ne riserva!
…Abbiamo inoltre realizzato quest'altro grafico che va dal 27-05-2008 al 23-09-2016,dove le bande estreme rappresentano portafogli irrealizzabili
per chi usa il compra e tieni. Le performance buy/hold si sarebbero dovute posizionare necessariamente entro queste bande. Tali limiti sono
stati costruiti ex post selezionando i migliori/peggiori fondi per ogni categoria (questa è la plausibile impossibilità!), mentre la linea centrale
corrisponde al rendimento medio atteso. L'asse delle ascisse è la deviazione standard annuale e l'asse delle ordinate la performance
annualizzata. I rombi più piccoli sono fondi, mentre quelli più grandi sono portafogli o migliori/peggiori fondi per categoria.