Post on 24-Sep-2020
KAWAI KENJI, LA RICERCA DI UNA NUOVA VIA MUSICALE TRA PASSATO E FUTURO
Kawai Kenji rappresenta nella cultura giapponese ed in parFcolare nel mondodell’animazione, un nome quasi leggendario per le numerose parFture prodoKein oltre venF anni di carriera ma sopraKuKo per i grandi Ftoli cinematograficiche l’hanno visto coinvolto. Compositore la cui carriera composiFva sin dalleorigini è soKo il segno della poliedricità e dell’insofferenza alle regoleprestabilite, dopo solo alcuni mesi alla Shobi College of Music di Tokyo infaWdecide di staccarsi dal mondo accademico ufficiale per intraprendere unacarriera di chitarrista fondando una sua bandancora oggi aWva AGG. Il suo primo lavoro per
l’animazione risale al 1986 in collaborazione con i regisF Kazuo Yamazaki eTakashi Annō per la stesura della colonna sonora della nota serie in 96 episodi,Maison Ikkoku, diventata serie di culto in quasi tuKo il mondo. Lo sFle perònon è ancora perfeKamente definito e sarà sopraKuKo dall’incontro con il
regista Mamoru Oshii per il film “Gli Occhiali Rossi” [AkaiMegane], con cui stabilirà un sodalizio streKo, che glipermeKerà di esprimersi al meglio dando inizio ad unaricerca che sempre maggiormente farà emergere uno sFlericonoscibile ed autonomo. La collaborazione proseguiràanche con la serie Mobile Police Patlabor sempre direKa daOshii. Gli anni ’80 lo vedono anche coinvolto in alcuneserie di successo come Ranma ½ e gli OVA di Davilman,serie animata traKa dal manga di Go Nagai.
L’anno della svolta è però il 1995quando ancora una volta il regista Mamoru Oshii lo chiama perla stesura della parFtura di Ghost in the Shell. Il film,ambientato in un futuro in cui l’uomo e la macchina vivono instreKa convivenza ai limiF del riconoscibile, permeKe a Kawai discrivere brani di intenso lirismo caraKerizzaF da una fortecomponente sperimentalista,quale ad esempio il branod’apertura, un canto matrimonialema ripensato con una sonorità
Fpica dei canF bulgari ed un sapiente uso della propria tradizione musicale. Ilfilm, riscuotendo un successo in tuKo il mondo e visto come primo manifestodi una nuova cinematografia che sarà in seguito fondamentale per opere qualiMatrix del 1999, permeKe all’autore di essere conosciuto e apprezzato ancheal di fuori dei confini nazionali. Nel 1997 Nakata Hideo lo chiama quindi perscrivere le musiche alla serie cinematografica horror Ring, collaborazione chesi confermerà anche nei film dello stesso regista, Sleeping Bride e Chaosdel2000, nonché in Dark Water del 2002.
Nel 2001 è però ancora Oshii a richiamarlo per un’altra opera cinematografica che prosegue idealmentel’esteFca ed il percorso iniziato in Ghost in the Shell, Avalon. Faranno seguito nel 2004 Innocence, seguito diGhost in the Shell, l’interessante esperimento musicale Open your mind [Mezame no hakobune] del 2005
entrembi direW ancora da Oshii ed il kolossal cinese Seven SwordsdireKo dal regista Tsui Hark.
Gli anni 2000 lo vedono quindi impegnato su più fronF inprogeW diversi ma tuW accomunaF da un’esteFca comunerivolta sopraKuKo ad una fusione tra passato e futuro.Nonostante lui stesso non sappia definire se il suo sFlecomposiFvo sia parFcolarmente adaKo a questo parFcolaregenere, la sua influenza sulla cinematografia fantasy diambientazione futurista è oltremodo indubbia. Tra i progeW piùinteressanF che ancora una volta lo vedono coinvolto sono laserie di successo Fate/Stay Night del 2006, Seirei no Moribito
del 2007, serie direKa dal regista Kamiyama Kenji, concui collaborerà anche nell’inconsuetoHigashi no Edendel 2009. Unamenzione speciale va però ancora adun film direKo da Mamoru Oshii, Thesky Crawlers del 2008, in cui alle giàsperimentate sonorità eleKroniche, lamelodia centrale, affidata ad un arpa,riesce a resFtuire con rara efficacia lamalinconia del tema centrale del film ancheaKraverso una sapiente orchestrazionecreata completamente in studio. Tra lerecenF opere segnaliamo infinel’interessante documentario Apocalypse, la2e Guerre mondiale del 2009 di
produzione francese e la serie animate Towa noQuon del 2011 la nuova collaborazione.
Incontriamo quindi oggi il maestro Kawai a cui prima di tuKo rivolgiamo unsincero ringraziamento per la genFlezza e la cortesia di quest’intervista.
E.F.: Da circa 25 anni lei è uno dei più importan8 compositori giapponesi a;visia nell’animazione che nella cinematografia tradizionale nonché recentemente
anche nel documentario.
Kawai Kenji: Non ho mai pensato a me stesso in quesF termini relaFvamente ad un simile commento, ma seè vero ne sono molto onorato.
E.F.: Mi risulta che Maison Ikkoku sia stata la sua prima collaborazione con il mondo dell’animazione, puòconfermarcelo?
K.K.: Si, è stata proprio la prima.
E.F.: Quali sono sta8 gli autori, siano essi compositori o scriKori, che hanno maggiormente influenzato ilsuo s8le?
K.K.: Tra tuW direi sicuramente Burt Bacharach
E.F.: La musica tradizionale giapponese è spesso presente nelle sue opera, come vede questo peculiares8le musicale all’interno del mondo contemporaneo?
K.K: Veramente non penso ad una reale separazione tra la musica tradizionale giapponese e la musicacontemporanea, quindi dal mondo contemporaneo stesso.
E.F.: Può descriverci il suo approccio come compositore all’animazione e alla cinematografia tradizionalee se ci sono differenze, secondo lei, alla scriKura per queste due forme d’arte?
K.K.: Sicuramente ci sono differenze tra un film ed un programma diviso in più puntate. Nel caso di un filmsolitamente inizio a comporre la musica dopo che l’intera opera è stata filmata, mentre nel caso di un’operaseriale non posso vedere le immagini per sto scrivendo poiché la produzione musicale e quellacinematografica (animazione e non) procede simultaneamente con le riprese stesse.
E.F.: In Europa e negli Sta8 uni8 è molto famoso sopraKuKo per la collaborazione con il regista MamoruOshii, collaborazioni che l’hanno vista coinvolta in opere come Patlabor, Ghost in the Shell e The SkyCrawlers. Questa collaborazione ricorda molto il sodalizio ar8s8co che in passato ed ancora oggi hannovisto coppie quali Sergio Leone-‐Ennio Morricone o Steven Spielberg-‐John Williams, possiamo dire chequesta suo rapport con il regista Oshii sia simile a quanto appena citato?
K.K.: Non ne sono mai stato veramente cosciente, comunque sia ho sicuramente alcune caraKerisFche incomune con Mr.Oshii con cui sono perfeKamente in sintonia.
E.F.: In Ghost in the shell, il suo seguito Innoncence e Sky Crawlers ha usato sempre un approcciodifferente alle immagini, questo è stata una scelta drammaturgica personale o vi sono sta8 altri elemen8che sono intervenu8?
K.K.: Oshii mi ha sempre dato delle chiare direWve di ciò che voleva oKenere, come ho deKo è moltocomodo lavore con lui.
E.F.: Riguardo invece alla sua produzione più recente, ho ascoltato quanto ha scriKo per Higashi no Eden,Seirei no Moribito e Fate/Stay Night, produzioni drammaturgicamente molto eterogenee tra loro.
K.K.: Be, si, di solito in questo caso tento sempre di esprimere in musica quanto le immagini che mi vengonomostrate mi ispirano.
E.F.: A parte la collaborazione con Tsui Hark per Seven Sword, tuKe le sue produzione sono all’internodella produzione giapponese. Ci sono regis8 con i quali vorrebbe lavorare fuori dai confini asia8ci?
K.K.: Direi che se potessi scegliere, sicuramente Ridley ScoK.
E.F. Può dirci qualcosa rispeKo ai suoi prossimi proge;
K.K. Sto scrivendo la parFtura per una collaborazione Cinese, Sud Coreana e Giapponese per il film “An Endof Killing” direKo da Wan Bing e sto ulFmando anche la colonna sonora per un film di Hong Kong dal Ftolo“Saving General Yang” direKo da Ronny Yu.
E.F.: La ringrazio ancora per l’estrema cortesia e genFlezza di quest’intervista, spero veramente di poterascoltare presto sue nuove composizioni.
K.K.: Grazie a lei.
ArFcolo, Intervista e TraduzioneEdmondo Filippini