Post on 16-Feb-2019
INDICE
1. ALLA VIGILIA DELLA GRANDE POESIA
2. LA PRIMA GRANDE STAGIONE POETICA
a. LE CANZONI PATRIOTTICHE
b. LE CANZONI FILOSOFICHE
c. GLI IDILLI (PICCOLI)
3. LA SVOLTA MATERIALISTA: LE Operette morali
4. LO Zibaldone di pensieri
5. LA NUOVA STAGIONE POETICA
a. I CANTI PISANO-RECANATESI O GRANDI IDILLI
6. L’ULTIMO LEOPARDI
ALLA VIGILIA DELLA GRANDE POESIA
Un INTERROGATIVO DRAMMATICO:
può sopravvivere la poesia in un mondo dominato dalla fredda razionalità,
dal progresso scientifico-tecnologico e dall’economia? e quale ruolo
assume la letteratura nel contesto della società moderna?
La RISPOSTA di Leopardi:
Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica
ambivalenza
rifiuto
elaborazione e approfondimento di alcuni concetti
dell’estetica romantica:
o mitizzazione dell’antica Grecia (autori inglesi)
o distinzione tra “poeisa ingenua” e “poesia
sentimentale” (Schiller)
LA POETICA DELL’ANTICO
Presupposto: necessaria inimicizia tra fantasia e civiltà
progressiva affermazione di una poesia “metafisica, ragionevole e
spirituale”, mediata dalla ragione, a scapito della poesia “corporale e
ingenua” degli antichi, dettata dall’immaginazione data dal rapporto
immediato con il mondo, come nell’infanzia
necessità di recuperare lo stato primitivo per imitare la natura generando
“illusioni” e quindi dilettare, dare piacere (scopo della poesia)
verità e contemporaneità non possono essere oggetto della poesia (come
chiedono i Romantici) perché non toccano i sentimenti e il cuore umano
imitare gli antichi significa riprodurre il loro ingenuo rapporto con la
natura e ricercare la naturalezza che ne caratterizza lo stile
IL ROMANTICISMO LEOPARDIANO
Centralità della dimensione estetica:
BELLEZZA= valore in grado di salvare l’umanità, suscitare
passioni e veicolare nobili illusioni
condivisione di alcune istanze del Romanticismo europeo
poesia che parli al sentimento e alla fantasia
critica alle regole retoriche e alla mitologia
rifiuto di altri principi del Romanticismo europeo
patetismo sforzato e ostentato
prevalenza della componente psicologica a scapito
dell’emotività e della contemplazione
privilegio di argomenti cittadineschi e della modernità
GLI ESERCIZI DELL’ADOLESCENZA
IL CLASSICISMO LEOPARDIANO
dipende dalla sua formazione personale e di una educazione provinciale
favole antiche= sogni e fantasie della fanciullezza
difesa degli autori classici= rivendicazione della tradizione italiana
deriva da una profondità speculativa senza eguali: sulla scia di ROUsSEAU e VICO
rimpiange l’innocenza e la felicità degli antichi, ormai perdute
percepisce la corruzione e l’inautenticità della vita nella società moderna e
urbana, che si è allontanata dalla natura
PERCORSO SCOLASTICO DI IMPOSTAZIONE GESUITA:
COMPOSIZIONI E SAGGI DI VARIO GENERE
da leggere e discutere pubblicamente
da donare al padre in particolari occasioni
TRADUZIONI, IMITAZIONI, RICERCHE ERUDITE, ORAZIONI
DUE PERIODI:
1. anni 1809-1810: Puerilia
2. anni 1810-1815: Storia dell’astronomia (1813)
Saggio sopra gli errori popolari degli antichi (1815)
LA PRIMA GRANDE STAGIONE POETICA
1818-1823
LE CANZONI PATRIOTTICHE TEMI AFFRONTATI:
1. decadenza politica e culturale italiana
2. meschinità del mondo moderno dominato dalla cieca fiducia nel progresso economico e
industriale
3. esaltazione dell’età antica eroica e virtuosa
4. aspirazione a scuotere ed educare gli italiani con le forze dell’arte
5. le illusioni come legame positivo tra l’uomo, la natura e la vita civile
LA VOCE DELL’ENTUSIASMO GIOVANILE:
LE PRIME CINQUE CANZONI POLITICHE
1818
All’Italia
- rievocazione del glorioso passato
greco nell’episodio delle Termopili
Denuncia della condizione di degrado dell’Italia:
- debole e asservita allo straniero
- priva di uomini di valore capaci di
riscattarla 1818
Sopra il monumento di Dante
La memoria dei grandi del passato possa
- risvegliare gli italiani dal
torpore
- riscattarli dalla vergogna per cui i giovani muoiono
combattendo per servire i
dominatori stranieri
1820
Ad Angelo Mai
I valori positivi (natura, energia vitale
alimentata dalle illusioni)
appartengono al passato non più rinnovabile; il tempo moderno è
caratterizzato dl dominio della ragione
sulle emozioni, dall’inerzia e dalla
noia, dal sentimento della vanità di ogni cosa, conseguenze dell’amara
scoperta della VERITA’
Il filologo ANGELO MAI, che ha ritrovato i libri
perduti del De Republica di CICERONE, inaugura
forse un nuovo risorgimento, con cui l’età
presente può ritornare alle glorie di un passato segnato dai luminosi esempi di DANTE,
PETRARCA, COLOMBO, TASSO, ALFIERI.
Prevalgono però nel testo il dolore e l’amarezza
per la sconfitta dell’immaginazione da parte del VERO, che porta al dominio del TEDIO
1821 Nelle nozze della sorella Paolina L’educazione della gioventù italiana:
- condanna per coloro che crescono figli
infelici e vigliacchi
- valore del gioco e del rischio come antidoti alla noia e al male di vivere
1821 A un vincitore nel pallone
CANZONI
MOTIVI COMUNI
dolore dell’esistenza
percezione pessimistica della modernità
meditazione sulla storia
enfatizzazione della natura immaginaria e fantastica della felicità
IDILLI
NATURA E RAGIONE: LA “CONVERSIONE FILOSOFICA”
E
IL “PESSIMISMO STORICO”
CONTRAPPOSIZIONE
DUE COMPONENTI
INCIVILIMENTO E PROGRESSO
INFELICITA’ UMANA
CAUSA: allontanamento dell’uomo dalla NATURA, benefica generatrice
di ILLUSIONI e instaurazione del dominio della RAGIONE
CONSEGUENZE: perdita di senso della vita e impossibilità di sfuggire
alla verità del DOLORE e alla NOIA, il più terribile dei mali
NATURA ANTICA
STORICO-ESISTENZIALE
profonda avversione di Leopardi per il
tempo presente, dovuta a una
personale condizione di tedio e
all’insofferenza per il clima soffocante
dell’età della Restaurazione, tanto più
percepibile nella chiusa Recanati
FILOSOFICA
idea illuministica dei tempi moderni
come ETA’ della RAGIONE
MA…
rifiuto della fiducia nelle possibilità
umane di comprendere e dare un ordine
all’universo
RAGIONE MODERNA
LE CANZONI FILOSOFICHE:
“IL PASSAGGIO DAL BELLO AL VERO”
1820-1822
la FILOSOFIA come strumenti privilegiato della letteratura contemporanea, fondata sul VERO
1821 Bruto minore
1822 Alla primavera, o delle favole antiche rimpianto della beatitudine dei
primitivi
1822 Ultimo canto di Saffo
1822 Inno ai Patriarchi, o de’ principii del genere
umano
patriarchi dell’Antico Testamento,
stirpe primitiva vigorosa nel fisico e
ignara degli affani prodotti dalla civiltà, quindi più felice
Vicende di due illustri suicidi dell’antichità:
TITANISMO
SAFFO
addio alla vita della poetessa greca SAFFO,
respinta dall’amato FAONE:
- inaccettabile cecità del destino
- tragedia del dolore che assume
dimensioni universali
- dubbi angosciosi
BRUTO MINORE
Sdegno verso il mondo e sfida eroica al FATO
del cesaricida che dopo la battaglia di Filippi
(42 a.C.) si uccide per non sopravvivere al
tramonto della repubblica, della libertà politica
e della virtù
idea di un’esistenza di per sé dolorosa e
ingiusta
PROTESTA DELL’EROE contro i MARMOREI NUMI
di fronte a un paesaggio freddo e silenzioso,
indifferente al suo tormento
GLI IDILLI E LA POETICA DELL’«INDEFINITO»
1819 - 1821
1819 L’infinito
1819 Alla luna
1819 Lo spavento notturno
1820 La sera del dì di festa
1820-21
Il sogno
1821 La vita solitaria
PREVALENZA DEI MOTIVI AUTOBIOGRAFICI E DELLE SENSAZIONI INTIME
DALLA POETICA DELL’ANTICO ALLA POETICA DEL “VAGO”
L’IMMAGINAZIONE, propria della condizione degli antichi, può essere restituita alla poesia da
VAGO e INDEFINITO
con il loro potere evocativo e magico, affine a quello della memoria
LO STILE DELL’INDETERMINATEZZA
profonda assimilazione dei classici e della grande tradizione lirica petrarchesca
unità tonale del lessico: sintesi di termini aulici e quotidiani, ma non realistici, nella
linea poetica del vago e dell’indefinito (lontano, antico, peregrino, raro)
testi brevi in endecasillabi sciolti con frequenti enjambements
sintassi semplice e lineare
IDILLI
titolo dei componimenti di ambiente pastorale del poeta greco
MOSCO, tradotti da Leopardi nel 1815:
ispirazione: incanto del paesaggio naturale
contenuto: tematiche esistenziali
o dolcezza dell’abbandono alla memoria e alla fantasia
o fine dei sogni giovanili e scoperta del dolore
o contrasto tra il tempo umano e l’eternità
inappagabile tensione umana a un PIACERE
SENSIBILE INFINITO
percezione che le delusioni storiche possono essere
compensate nell’immaginazione:
o la realtà viene allontanata
o la psiche si appaga di RICORDI
(“rimembranze”) e ILLUSIONI
poesia modernamente sentimentale:
forza dell’IMMAGINAZIONE FANTASTICA + consapevolezza razionale della VERITA’
per il poeta tedesco FRIEDRICH SCHILLER l’idillio ha il compito di
“rappresentare l’uomo in una condizione di innocenza, vale a dire in una condizione di
armonia e pace con se stesso e con il mondo esterno”
LA SVOLTA MATERIALISTA: DOPO IL 1820
DISILLUSIONE E SENSO DI VUOTO
confermati dal soggiorno romano del
1823
La NATURA con il suo perpetuo ciclo di produzione e
distruzione
di VITA e di MORTE
NON HA ALCUN RIGUARDO
per la sorte individuale e la sofferenza degli uomini
l’UNIVERSO NON E’ FATTO PER L’UOMO
perché
in esso dominano DOLORE e IRRAZIONALITA’
mentre l’uomo aspira
alla FELICITA’ e al governo della RAGIONE
DAL FANCIULLO ANTICO…
dotato di IMMAGINAZIONE,
SENTIMENTO e ILLUSIONE
FANTASTICA con il loro valore
consolatorio e di stimolo a nobili ideali
IL “PESSIMISMO COSMICO”
Adesione a una concezione meccanicistica della natura:
- produttrice di leggi inesorabili
- non più forza ordinatrice e pacificante, come nel materialismo
illuminista
Scoperta dell’infelicità degli antichi attraverso gli autori greci:
TEOFRASTO e PLUTARCO
INFELICITA’ NECESSARIA E COSTITUZIONALE
dell’uomo e di tutte le creature dell’universo
LA TEORIA DEL PIACERE
E
L’IMPOSSIBILITA’ DELLA FELICITA’
FELICITA’= piacere INFINITO e assoluto
MA….
i singoli piaceri sono necessariamente LIMITATI e TEMPORANEI
NULLITA’ DI TUTTE LE COSE
VANITA’ DELLA GLORIA E DELLA VITA STESSA
priva di scopo e destinata a concludersi nel NULLA della MORTE
(orizzonte materialistico che esclude ogni prospettiva religiosa e provvidenzialsitica)
… ALL’UOMO MODERNO
dominato dalla RAGIONE,
responsabile della scoperta della
fredda e arida VERITA’, nonché della
vuota vanità di ogni vita umana
I TEMI
INFELICITA’ Storia del genere umano
ESSERE PER LA MORTE
Dialogo della Natura e di un Islandese
Cantico del gallo silvestre
NOIA Dialogo di Torquato Tasso e del suo genio familiare
VITALISMO Elogio degli uccelli
EROISMO E SOLIDARIETA’
Dialogo di Plotino e di Porfirio
Dialogo di un venditore di almanacchi e di un
passeggere
FALSI MITI DEL PROGRESSO Dialogo di Tristano e di un amico
dal gennaio al novembre del 1824, a RECANATI
la composizione delle Operette morali
- antico progetto del 1820, come da una lettera a PIETRO GIORDANI in
cui scrive di aver “immaginato e abbozzato certe PROSETTE SATIRICHE”
- a quest’opera affida l’esposizione delle sue meditazioni sull’esistenza:
o infelicità umana e universale
o egoismo e vanità degli uomini
o critica all’antropocentrismo e alla mitologia del progresso
NATURA «MATRIGNA» INDIFFERENTE E CRUDELE
e non più madre pietosa e pronta a soccorrere con le illusioni gli uomini
infelici per volere degli dei e del fato (= destino e indefinito ordine
superiore)
- instilla negli uomini il desiderio di una felicità indefinita, ma
impedisce la realizzazione di qualsiasi vero piacere
- affligge tutti con le malattie e la vecchiaia, fino alla morte
IL SILENZIO DELLA POESIA
ANNI DAL 1823 AL 1827 LEOPARDI abbandona la poesia a vantaggio della speculazione filosofica
Al conte Carlo Pepoli (1826)
epistola in versi (endecasillabi sciolti) di argomento morale sul
modello di ORAZIO:
il poeta ricapitola e ribadisce i lineamenti fondamentali della sua
visione dell’esistenza e delle sue conseguenti scelte di scrittore:
interessi e attività umane= cose vane e indifferenti
proposito di dedicarsi solo alla filosofia, allo studio
dell’«acerbo vero»
Coro dei morti
in Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie
stanza di endecasillabi e settenari in cui si dà voce al “coro dei morti” che parlano di
silenzio e assenza di vita
vuoto di ogni sensazione e ricordo
ribaltamento del consueto punto di vista sul senso della vita e della morte:
le mummie dello scienziato olandese RUYSCH, in virtù di una misteriosa legge ciclica,
riprendono per breve tempo il dono della parola
conferma della assoluta mancanza di finalità dell’esistenza:
Che fummo?
Che fu quel punto acerbo
che di vita ebbe nome?
Cosa arcana e stupenda
oggi è la vita al pensier nostro, e tale
qual de’ vivi al pensiero
l’ignota morte appar.
Federico Ruysch (l638-l73l), medico e anatomista olandese, scoprí un metodo per preservare dalla
putrefazione i cadaveri. La canzone che segue costituisce l’inizio del Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie: lo scienziato, sentendo i propri morti cantare, entra nello studio e comincia a
interrogarli. Il canto si apre con l’affermazione della certezza e della naturalità della morte e con la
descrizione della condizione degli uomini dopo la morte. Il discorso è in forma impersonale e
potrebbe essere pronunciato da qualunque mortale. Poi, improvvisa, la rivelazione: sono i morti a parlare (“Vivemmo”). Quella di “far parlare i morti” non è certo una invenzione di Leopardi (si pensi
solamente a Dante), ma qui è originale il rapporto che è proposto fra morte e vita: non c’è rimpianto
per la vita che non è piú e di essa non si ha che un pallidissimo ricordo; la vita è per i morti ciò che
la morte è per i vivi: “cosa arcana e stupenda”. In questo rovesciamento i morti “rifuggono” la vita come i vivi la morte. Non si tratta di un rovesciamento simmetrico, come quello delle immagini
speculari, ma piuttosto come quello fra negativo e stampa nella fotografia: il nero al posto del
bianco, il pieno al posto del vuoto. La vita e la morte sono entrambe reali, ma inconciliabili. Il
realismo leopardiano attribuisce un vantaggio alla morte: rispetto alla vita essa è “certa”. Ma non si pensi – conclude Leopardi per bocca delle mummie – che la morte sia il raggiungimento di qualche
felicità: l’“esser beato” è negato, in ugual misura, ai vivi e ai morti.
LA NUOVA STAGIONE POETICA
I CANTI PISANO-RECANATESI
O
GRANDI IDILLI (CARDUCCI) – NUOVI IDILLI (DE SANCTIS)
ANNI DAL 1828 AL 1830
trasferimento a PISA nella primavera del 1828:
rinascita del sentimento e desiderio della poesia
Il risorgimento
lirica che ripercorre le fasi fondamentali della storia interiore leopardiana:
dolore per la caduta delle illusioni giovanili
inaridimento del cuore in una fredda indifferenza
rinascita quasi miracolosa dei sentimenti e delle illusioni,
nonostante la certezza dell’infelicità svelata dalla ragione
valore programmatico del testo: il nuovo bisogno di seguire
il flusso delle EMOZIONI e delle SENSAZIONI, parte ineliminabile della condizione umana
creazione di una nuova forma lirica, la CANZONE LIBERA
viene sciolto il vincolo di rime e numero di versi prestabiliti delle
stanze di endecasillabi e settenari della canzone antica
sonorità e durata sono adattati al libero fluire del discorso poetico
COLLEGAMENTO CON I PICCOLI IDILLI
ispirazione sentimentale e tono
ampia presenza di immagini
paesaggistiche della natura recanatese
valore poetico del ricordo
sintassi e lessico semplificati rispetto alle
prime canzoni
SEGNI DI MATURAZIONE ARTISTICA
materia sentimentale e riflessiva più
complessa
componente filosofica più marcata
dettagli paesaggistici e sentimenti
presentati come simboli di una
condizione umana universale e
immutabile
scrittura più articolata: versi musicali e
leggeri, termini aulici e quotidiani
elegantemente accostati
immagini filtrate attraverso la
memoria e le tante letture poetiche
LA POETICA DELLE “RICORDANZE”
Zibaldone 1827-1828
valore della rimembranza
i RICORDI trasfigurano il PASSATO e ricreano
nell’animo umano un istante di gioiosa pienezza,
cui si lega la percezione dolorosa dello scorrere
del TEMPO che distrugge ogni cosa
riflessioni sulla MEMORIA e l’IMMAGINAZIONE:
elaborazione della teoria della DOPPIA VISTA,
fulcro della poetica delle “ricordanze”, nucleo
ispiratore di queste liriche
MA…
SILVIA E NERINA
disperata attesa della MORTE e della TOMBA
LA SOFFERENZA UNIVERSALE E L’ILLUSIONE DELLA FELICITA’
il destino dell’io lirico è parte integrante della sofferenza universale:
la compassione e l’accettazione rassegnata dell’infelicità
(non più la protesta tragica e individualistica delle prime canzoni)
RICORDARE
è sempre dolce, al di là dell’oggetto rievocato
PERCHE’
il PASSATO è una parte della nostra vita che ritorna
la MEMORIA attiva anche un doloroso
pensiero di RIMPIANTO e il
riconoscimento dell’irrevocabile scorrere
della vita verso la MORTE
A Silvia
Dal passato riaffiora l’immagine radiosa di
SILVIA, una ragazza del paese
precocemente uccisa dalla malattia, nel
cui destino il poeta riconosce la fine delle
sue speranze nell’amaro disinganno
dell’età adulta
Le ricordanze
Il poeta ritorna al paese e rivede i luoghi a lui
familiari dell’infanzia e prima giovinezza:
la MEMORIA rievoca fantasie e
turbamenti, speranze e illusioni,
simboleggiate dall’immagine di NERINA,
che incede fiduciosa, danzando, verso la
vita
la CONSAPEVOLEZZA che tutto è per
sempre passato porta al sentimento
desolato della vana inutilità della vita
Il bisogno d’AMORE e di COMUNIONE espresso
nell’ultima strofa resta senza risposta
La quiete dopo la tempesta
- la vita del borgo natale con
valore metaforico: la ripresa
dell’attività dopo il
temporale
- la felicità è possibile e
l’amore per la vita si
risveglia solo nei brevi
istanti successivi a qualche
sofferenza o minaccia: la
vita riprende con allegria al
ritorno del bel tempo poiché
la gioia è una momentanea
interruzione del dolore
Canto notturno di un pastore
- la LUNA con il suo muto e
ciclico vagare sembra
riflettere il corso ripetitivo e
senza scopo della vita delle
creature terrestri
- il poeta dissolve a sua voce in
quella di un semplice pastore
nomade che si interroga
sull’origine e sul senso del
nostro esistere
ricordo della fanciulla morta
=
simbolo della bellezza e caducità delle
speranze dell’adolescenza
protesta contro la Natura e
l’azione distruttrice del Tempo
Il sabato del villaggio
- descrizione del villaggio che si
anima nell’attesa del giorno
festivo
- invito a godere dello stato
soave di attesa in cui il
giovane si trova, senza
desiderare impaziente l’arrivo
della “festa della vita”, che
inevitabilmente deluderà ogni
aspettativa
- il momento dell’attesa è
quello che sfiora più da vicino
l’irraggungibile felicità sperata
- il mistero dell’esistenza universale
- il cammino affannoso e breve
della vita umana verso il nulla
- il male connaturato con la vita la vera gioia è negata agli uomini: carattere “negativo” del
PIACERE
“apologhi-idilli”: valore gnomico
LA SOLITUDINE
Il passero solitario
- completata dopo il 1831
- il poeta paragona la propria vita solitaria a quella del passero,
che in cima al campanile del paese trascorre il giorno cantando e
non condivide i voli festosi degli altri uccelli
- tale comportamento è
o per l’animale, dettato dalla natura
o per Leopardi, frutto di una scelta consapevole
Una volta sfumata la giovinezza, si traduce in
- amaro rimpianto
- dolorosa assuefazione
- timore della futura vecchiaia
AUTORITRATTO PSICOLOGICO
e per questo la lirica è collocata davanti alla serie degli idilli,
un’idonea introduzione al proprio mondo interiore
L’ULTIMO LEOPARDI
DOPO IL 1830
AMORE
- innalza l’uomo verso una condizione di felicità, ma gli svela anche il “mortal deserto”
dell’esistenza
- riscatta la vita e la rende degna di essere vissuta
PIANO STILISTICO
- abbandono del vago e indefinito
- andamento del discorso teso e drammatico, a tratti
aspro e antimelodico
- sintassi spezzata, ardua e complessa
- lessico sostenuto e aulico, spoglio e astratto, anche se
sempre letterario
- espressione scarna e asciutta, quasi priva di immagini,
sostituita da metafore
GLI ANNI DELL«EROICA PERSUASIONE»
- intensificazione del dialogo con i contemporanei e consapevolezza del
proprio antagonismo nei confronti del suo secolo
- nuova disposizione energica e combattiva, stimolata da
o esperienze fiorentine
o confronto polemico con gli ambienti cattolico-liberali moderati,
di cui rifiuta linclinazione spiritualistica e la visione ottimistica
del progresso
LEOPARDI è disperato e fermo nelle proprie convinzioni:
superiore serenità di chi ha accettato la sofferenza fino in fondo
e sente ormai vicina e amica la propria fine
NUOVA POETICA
fondata su una precisa scelta MORALE e INTELLETTUALE:
- lucida considerazione del NULLA - RIFIUTO di ogni MITO CONSOLATORIO
- DISPREZZO del MONDO
- FINE del RIMPIANTO per la giovinezza e le illusioni
perdute
complessi e profondi
contenuti ideali:
testimonianza del
pensiero leopardiano
IL CICLO DI ASPASIA 1831-1835
1. L’esperienza dell’AMORE non corrisposto per FANNY TARGIONI TOZZETTI: l’io del
poeta ritorna al centro dell’attenzione e il tutto è vissuto come estremo e potentissimo
inganno
2. ASPASIA: etèra (prostituta ma colta e raffinata) amata da PERICLE (il grande politico
ateniese del V sec. a.C.), è il nome sotto cui si nasconde l’identità della donna invano
desiderata
Il pensiero dominante
appassionata celebrazione
dell’amore, condizione sublime che
si accompagna a un risoluto e
definitivo distacco dal mondo
Amore e morte
l’amore diventa desiderio e
attesa della fine della vita,
unico reale superamento dei
limiti della condizione
umana, contro cui ribellarsi
Consalvo
novella romantica in versi: il
protagonista in punto di
morte dichiara i propri
sentimenti all’amata ELVIRA e
ne ottiene il conforto di un
bacio
scacco finale di ogni aspirazione a riempire di senso la vita e conferma del pensiero filosofico
del poeta
A se stesso
- il movimento della passione verso una
donna concreta viene negato
- il poeta si rivolge al proprio cuore, stanco
e deluso per la caduta dell’inganno
estremo e lo esorta
o a non palpitare più
o ad abbandonare ogni speranza
nell’attesa della morte
o a disprezzare l’infinita vanità
del tutto
Aspasia
- poesia che dà il titolo alla raccolta:
ultimo e amaro congedo dalla donna
- confronto tra la donna idealizzata
dalla passione e la donna reale,
indifferente, estranea e incapace di
comprendere la forza e la grazia del
pensiero amoroso
- negazione e rifiuto intellettuale
dell’amore e della idealizzazione
platonica della donna amata
- cruda e fermissima accettazione della
realtà
LE CANZONI SEPOLCRALI
due meditazioni ispirate dalla vista di antichi monumenti sepolcrali.
- riflessione sula morte di giovani donne
- contrasto tra la visione materialistica (la morte è necessaria e inevitabile) e il
dolore della morte
LA POESIA SATIRICA E POLITICA
- scrittura fantastica, sferzante e ironica per denunciare le imposture che dominano nella
vita sociale
- il RISO come potenza vitale capace di opporsi alle menzogne con cui gli uomini
mascherano la cruda realtà
RISO come arma satirica, strumento critico e aggressivo
Palinodia al marchese Gino Capponi
NAPOLI, 1834-1835
- satira in endecasillabi sciolti di sapore pariniano
- con l’espediente della finta ritrattazione indirizzata all’amico fiornetino,
autorevole esponente dell’ideologia liberale e moderata, vengono attaccati i
miti dell’epoca:
o scienza e tecnica, statistica
o cultura di massa e riformismo politico
o felicità dei popoli
o fiducia nella perfettibilità illimitata del genere umano
- infelicità e morte inflitte dalla natura: cancellazione di ogni ideologia
progressista
- società=sistema dell’egoismo in cui sono i peggiori a prevalere e gli individui
vengono schiacciati dal numero
Paralipomeni della Batracomiomachia
FIRENZE 1831 – NAPOLI 1837
ideale continuazione di un’operetta pseudomerica tradotta da Leopardi
paralipomeni= appendice
batracomiomachia= guerra dei topi e delle rane
edito dall’amico Ranieri a PARIGI nel 1842
ispirandosi ai moti del 1820-21 e del 1831, Leopardi rappresenta in modo satirico la
sconfitta dei topi a opera dei granchi intervenuti a sostegno delle rane:
o topi: liberali
o granchi: austriaci
o rane: reazionari cattolici
polemica contro i topi, cioè i liberali con i loro proclami inconcludenti e le loro
fallimentari congiure, nella totale avversione per le rane restauratrici sostenute dai
granchi, capaci solo di andare all’indietro
vengono prese di mira
o la fiducia nel progresso
o il destino privilegiato del genere umano
o l’immortalità
scelta di adottare il travestimento animalesco è dovuta sia al modello letterario sia
alle caratteristiche del genere satirico
tragica rappresentazione del Risorgimento italiano
Pensieri
NAPOLI 1831-1835
raccolta di 111 brevi riflessioni o aforismi a cui il poeta lavora con l’aiuto di Ranieri
un’opera sulla «natura degli uomini e la loro condotta nella vita sociale»
aspra visione della società
disincantata considerazione degli uomini e del loro agire
mondo = “una lega di birbanti contro gli uomini da bene, e di vili contro i generosi”
nella guerra di tutti contro tutti,
ciascuno ricorre all’inganno e all’impostura, alla menzogna e alla simulazione
L’ULTIMO ATTO DELLA POESIA
primavera 1836
Il tramonto della luna
paragone tra il TRAMONTO della
LUNA GIOVINEZZA
irreversibilità del declino umano rispetto al
percorso ciclico degli astri:
- al tramonto della luna segue una nuova alba
- la vita umana scivola fatalmente lungo la
vecchiaia, il peggiore di tutti i mali, e verso la
morte
La ginestra
testamento morale e poetico
sintesi di tutti i motivi e registri del
repertorio lirico leopardiano
GINESTRA
simbolo di eroica tenacia e di pietà,
ma anche di una poesia capace di conforto
sereno e affettuoso di fronte al male
assoluto EQUILIBRIO tra
ELEMENTI IDILLICI MISERA SORTE DELL’UOMO