Guerra in Somalia

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Uno scacco per l’Occidente

Lo Stato Somalo nasce nel 1960 9 anni dopo

l’esercito prende il potere con il

generale MohammedSiyad Barre

Siyad Barre è accusatodi accentuare l’identità etnica

e le divisioni tra i vari clanper imporre un governo autoritario nel

paese

nel 1991 viene spodestato

Mogadiscio diventaterreno di battaglia tra due principali

contendenti:

Ali Mahdi

e il generale Aidid

Da questo momentola Somalia andrà sotto il controllo

di decine di signori della guerra (Warlords).

Con questo termine si indicano i capi fazione

che attraverso le loro miliziecontrollano un determinato territorio.

I signori della guerra finanziano le proprie

milizie attraverso

saccheggi, rapimenti,

mercato nero, traffico illegale di

armi e droga

La Somalia è l’esempio più tragicodei conflitti in Africa dopo la Guerra

Fredda.

Nasce dall’erosione dell’autonomia dello Stato

e dall’ uso illegittimo ed esclusivo della violenza da parte dello Stato stesso

Gli USA finanziano e armanoil Negus Hailé Selassié, Re Etiope,

ottenendo in cambio la base militare segretain Asmara, da cui è possibile controllare

il Corno d'Africa, i Paesi Arabie i traffici sullo strategico Mar RossoGli USA regalano l'Eritrea all'Etiopia provocando così un’atroce guerra di

liberazione durata 30 anni.

Dopo il colpo di Stato di Siyad Barree la scelta socialista del nuovo regime,

la Somalia ha due partner:

1. L’Italia, fornitore di aiuti economici2. L’URSS, partner di assistenza militare

i soldati etiopicisi ribellano

al Negus feudale alleato

all'America

l'emergente Menghistù si rivolge all'URSS,

che riarma l'Etiopia (in strategica ritorsione

alle aggressionidella Corea e del Vietnam),

… e la guerra continua.

La rivoluzione Etiopica provoca un mutamento delle alleanze internazionali nella zona.

L’URSS passada una posizione di sostegno alla Somalia,

a quella di posizione di equilibrio tra i due Stati;alla fine sceglie di sostenere l’Etiopia

ritenuta paese chiave degli equilibri geopolitici.

Una guerriglia feroce e bande armatesi sostituiscono alla lotta contro la dittatura, trascinando il Paese nella

miseria e nella fame.

Di fronte all’agonia di un intero popolo l’ONU autorizza un intervento,

affidando il comandoagli Stati Uniti

1992

Le prime truppe statunitensi della

Unified Task Force (UNITAF)

sbarcano a Mogadiscio all'inizio del dicembre

1992 nel quadro dell'operazione Restore Hope

L'amministrazione americana è intenzionatasolo a proteggere la distribuzione

degli aiuti umanitari. Invece, per l’ONU,

l'UNITAF avrebbe dovuto ancheristabilire la sicurezza in Somalia,

con il disarmo generalizzato delle varie milizie.

Nel febbraio del 1993,il governo americano annuncia il ritiro

di gran parte delle proprie truppe,sostituite da una forza internazionale di

pace sotto il diretto comando delle Nazioni Unite.

Si verificano numerosi scontricon centinaia di vittime

Dopo la partenza dei soldati americani e italiani, gli uomini di Aidid e di 'Ali Mahdi

si affrontanoper il controllo dell'aeroporto di

Mogadiscio.

È ancora caos e guerra civile

A Mogadiscioun commando somalo

uccide Ilaria Alpi, inviata del Tg3 Rai e l'operatore Miran Hrovatin

tra la fine del 1999 e l'inizio del 2000le difficoltà politiche del lento processo di

pace sono aggravate dalla devastante siccità,

che colpisce più di 12 milioni di personenel Corno d'Africa,

rendendo interamentedipendenti dagli aiuti internazionali

le popolazioni somale, etiopi, di Gibuti, dell'Eritrea e del Kenya settentrionale.

Oggi la Somalia deve inventare completamenteuna nuova economia

in un’ era in cui le disponibilità finanziaredella Guerra Fredda non sono più a disposizione.

La comunità internazionale resta a guardare,

disinteressata, il lento genocidio somalo. La stampa internazionale lo ha dimenticato

e quella italiana lo ha completamente cancellato, nonostante i nostri passati legami politici.