Post on 20-May-2022
ELEMENTI DI SOCIOLOGIA DELLE MIGRAZIONI
Dott.ssa Donatella GrecoEmail: dgreco@units.it
Master Organizzazione e gestione delle istituzioni scolastiche in contesti multiculturali – Programma nazionale FAMI
MIGRAZIONI: IMMIGRAZIONE+ EMIGRAZIONE
Immigrazione
Øhttps://www.youtube.com/watch?v=834BqSkTy_c
Emigrazione
Øhttps://www.youtube.com/watch?v=FiVUpK3SdHk
MIGRAZIONI E MIGRANTI: QUANTI NEL MONDO?
ØSecondo il Dipartimento ONU Affari economici e sociali (UnDesa):
ØIl n. dei migranti internazionali ha continuato a crescere negli ultimi 17 anni:
Ø2000: 173 milioni di persone (circa il 2,9% della popolazione mondiale)
Ø2017 (stima Idos): 253 milioni di persone nel mondo che vivono in un paese diverso da quello di origine
Ø48,2% : componente femminile à sostanziale equilibrio di genere nelle migrazioni internazionali (dagli anni Novanta in poi)
Ø60% dei migranti internazionali vive in Asia (80 milioni) e in Europa (78 milioni)
ØL’Italia è all’UNDICESIMO posto (dietro a Emirati, Francia, Canada e Spagna) con 5,9 milioni di migranti (erano poco più di 2 milioni nel 2000).
ØDipartimento ONU Affari economici e sociali (UnDesa):
ØN. di rifugiati e richiedenti protezione internazionale al 2016: 26 milioni
ØBuona parte ospitati in Turchia (circa 3 milioni), Giordania, Palestina, Libano e Pakistan
ØNessuno stato UE o USA figura nei primi posti di questa classifica
ØMigranti irregolari: 10-15% sul totale dei flussi internazionali (stima OIM)Fonte: ONU, Dipartimento per gli Affari economici e sociali
DEFINIZIONE DI MIGRANTE:
«Una persona che si è spostata in un paese diverso da quello di residenza abituale e che vive in quel paese da più di un anno»
ONU, in Ambrosini 2011, 17
ØTre elementi principali:
§ Attraversamento di un confine nazionale e lo spostamento da Paese A aPaese B
§ Il Paese B è diverso da quello in cui il soggetto è nato e/o ha abitualmente vissuto
§ Permanenza prolungata nel Paese B (convenzionalmente almeno 1 anno)
MIGRAZIONI:
Migrazioni
ImmigrazioneEmigrazione
MIGRAZIONI: SISTEMI DI RELAZIONI
Società di origine
Le società riceventi
Migranti attuali e potenziali
DIVERSI TIPI DI IMMIGRATIØImmigrati per lavoro: in passato in prevalenza maschi, poco istruiti e con poche esperienze professionali, ricoprono le occupazioni meno ambite
ØImmigrati stagionali/lavoratori a contratto: agricoltura, industria alberghiera. Migrazione progetto temporaneo
ØImmigrati qualificati e imprenditori: quota crescente su scala nazionale. Sconosciuti in Italia à internazionalizzazione delle professioni
ØFamiliari a seguito
ØRifugiati e richiedenti asilo àmigrazioni forzate
ØMigranti di ritorno: chi rientra nel paese di origine (Paese A) dopo un periodo trascorso all’estero
ØMigranti di seconda generazione: concetto ampio comprendente i figli di immigrati nati nel Paese B (ricevente) ma anche quelli nati nel paese di origine (Paese A) e poi ricongiunti à minori migranti
IRREGOLARE VS CLANDESTINO:
ØColui che è entrato in maniera regolare e poi rimasto nel Paese B oltre la scadenza del titolo che gli consentiva l’ingresso (overstayers)
ØColui che entra nel Paese B in maniera fraudolenta, attraversando la frontiera senza documenti, con documenti falsi
ØVittima di tratta: straniero che viene coinvolto nell’attraversamento della frontiera con la forza o l’inganno e poi costretta a svolgere attività per finanziare l’organizzazione che l’ha portata nel Paese B (donne e prostituzione
«IL MONDO È ROTONDO: CHI PARTE PERDE TEMPO» (I. SILONE, UNA MANCIATA DI MORE)
ØChi studia le migrazioni?
ØApproccio multidisciplinare (demografia, storia, statistica, sociologia, economia, ecc.)
ØCosa studia la sociologia delle migrazioni?
«Più che il cosa, è l’approccio allo studio delle migrazioni, intese come un complesso di relazioni sociali che coinvolgono migranti, non migranti e coloro che migranti non sono ma che potrebbero diventarlo» (Zanfrini
2007, 4-5)
SOCIOLOGIA DELLE MIGRAZIONI:ØConcentrandosi sulle labour migration (migrazioni per lavoro) àmigrazioni volontarie l’obiettivo della sociologia delle migrazioni è:
ØCapire perché alcune persone migrano e altre no: TEORIE SULL’ORIGINE DEI FLUSSI
ØCapire perché le persone continuano a migrare nel corso dei secoli: TEORIE SUL PERCHE’ LE MIGRAZIONI SI PROTRAGGONO NEL TEMPO
ØSi tratta di teorie non in antitesi tra loro ma complementari: ognuna ci aiuta a spiegare un pezzo della complessa realtà migratoria internazionale
ØPush factors: afferenti all’area di origine
ØPull factors: afferenti all’area di destinazione
SOCIOLOGIA DELLE MIGRAZIONI:TEORIE SULL’ORIGINE DEI FLUSSI
1. PARADIGMA NEOCLASSICO DELL’ECONOMIA
2. LA NUOVA ECONOMIA DELLE MIGRAZIONI
3. TEORIA DEL MERCATO DUALE DEL LAVORO
4. TEORIA DEL SISTEMA MONDO
TEORIE SULLE PERPETUAZIONI DELLE MIGRAZIONI
1. TEORIA DEI NETWORKS
2. TEORIA ISTITUZIONALISTA
3. TEORIA DELLA CAUSAZIONE CUMULATIVA
4. IL SISTEMA MIGRATORIO
Massey et. Al, 1998: World in Motion: Understanding International Migration at the End of the Millennium, Oxford University Press, NY- Citato in Zanfrini 2007, 81-112.
PARADIGMA NEOCLASSICO DELL’ECONOMIAØMigrazioni (interne e internazionali) determinate dalle DOMANDA/OFFERTA DI LAVORO àDIFFERENZE SALARIALI E OCCUPAZIONALI
ØI lavoratori si sposteranno sia per trovare un impiego sia per avere un maggiore guadagno (ES. POLITICHE DI RECLUTAMENTO ATTIVO)
ØViene messo a frutto il c.d CAPITALE UMANO (adeguato livello d’istruzione, esperienza professionale, buone competenze linguistiche, ecc.)dei soggetti che scelgono destinazioni più vantaggiose
ØBorjas (1990): MERCATO MIGRATORIO GLOBALE
ØTeoria micro sociologica: l’unità pertinente per la spiegazione è il singolo individuo che decide di migrare
LIMITI DELLA TEORIA NEOCLASSICA
Ø Modello a-storico: vengono trascurate le componenti intervenienti nella decisione di migrare
Ø Non si tiene in considerazione la natura embedded delle decisioni dell’individuo
Ø Perché emigrano non i più poveri?Ø Perché non si muovono tutti i poveri?
LA NUOVA ECONOMIA DELLE MIGRAZIONIØConsiderati, oltre il mercato del lavoro, anche altri mercati che influenzano gli orientamenti dell’offerta di lavoro
ØUnità di analisi: la famiglia (e non più il singolo) àmicro sociologica
Øla decisione di migrare non è quasi mai individuale (anche se a migrare, poi, è il singolo)
ØEsiste un PROGETTO FAMILIARE finalizzato a minimizzare i rischi da affrontare: STRATEGIA DI DIVERSIFICAZIONE DEGLI IMPIEGI DEL LAVORO FAMILIARE
ØSpesso tale strategia sostituisce la mancanza di APPARATI DI WELFARE che sostengono i soggetti nelle difficoltà à LA MIGRAZIONE DIVIENE UNA STRATEGIA PER ASSICURARSI DAI RISCHI
Ø frequenti le RIMESSE in patria per sostenere la famiglia (cure mediche,spese per l’istruzione dei più piccoli, ecc.)
LA NUOVA ECONOMIA DELLE MIGRAZIONIØCiò che spinge ad emigrare: c.d. DEPRIVAZIONE RELATIVA (Merton, kitt 1950):
«convinzione di essere in condizioni peggiori degli individui e delle famiglie che compongono il proprio gruppo di riferimento, ossia il gruppo scelto
come base per l’autovalutazione»
ØIl paragone con le condizioni di vita e benessere degli altri (non sempre il gruppo di appartenenza) induce il desiderio di migliorare il proprio status àmigliorare anche il proprio status sociale (non solo economico)
LO SVILUPPO ALIMENTA I FLUSSI MIGRATORI
LA NUOVA ECONOMIA DELLE MIGRAZIONIØNB: la decisione di migrare non implica NECESSARIAMENTE una condizione di disoccupazione
ØAnche chi ha un lavoro può ritenere RAZIONALE lasciarlo per cercare nuove condizioni lavorative e occupazionali all’estero
ØIl benchmark, ovvero il gruppo con il quale ci si confronta, può non esser quello di riferimento ma quello a cui si aspira, verso cui si tende:
SOCIALIZZAZIONE ANTICIPATORIA (Alberoni,Baglioni 1965): «insieme di meccanismi eprocessi attraverso i quali il potenziale migranteè indotto ai modelli di comportamento a agli stilidi consumo delle società di futuro approdo
MITO DELL’ELDORADO: LEITMOTIV NELLA STORIA DELLE MIGRAZIONI
TEORIA DEL MERCATO DUALE DEL LAVORO
ØIdea di fondo: migrazioni causate da una domanda permanente di manodopera d’importazione intrinseca alla struttura economica delle nazioni sviluppate che diventa un fattore di attrazione (pull factor) à Piore (1979): Bird of passage
ØSono le economie dei Paesi sviluppati che necessitano e richiedono MANODOPERA IMMIGRATA per quei lavori che «i locali non vogliono più fare» (fattori pull-di attrazione)
ØProspettiva MACRO-SOCIOLOGICA perché si prendono in considerazione forze e fattori ad un livello più generale
TEORIA DEL MERCATO DUALE DEL LAVOROØPrimi arrivi: politiche di reclutamento attivo (es. Germania post II GM, Belgio, ecc.)
ØI flussi tendono a perdurare nel tempo continuando a fornire manodopera alle economie ricche
ØLa manodopera immigrata è a basso costo perché non necessita, almeno in un primo momento, di un riconoscimento salariale del proprio lavoro
ØGli immigrati sono consci delle proprie limitate opportunità occupazionali à accettano lavori a condizioni che gli autoctoni rifiutano (cd. Bad jobs)
ØNasce così un MERCATO DUALE DEL LAVORO
LAVORATORI AUTOCTONI
LAVORATORI IMMIGRATI
TEORIA DEL SISTEMA MONDOØTeoria macro-sociologica
ØPenetrazione delle relazioni capitalistiche nelle aree periferiche del mondo che è responsabile dei flussi di persone verso i paesi più ricche
ØLe migrazioni internazionali impoverirebbero ulteriormente i paesi periferici (specie quando si tratta dei cosiddetti cervelli che emigrano)
ØMigrazioni: frutto della logica perversa del capitalismo àrelazioni tra Paesi dominanti e Paesi dominati
ØQuesto modello riprende la logica espressa da Marx circa l’esodo causato dallo sviluppo capitalistico, che espelleva una quantità di manodopera durante i processi di industrializzazione e urbanizzazione
TEORIA DEI NETWORKSØLe persone sono attori che partecipano a sistemi sociali dove sono coinvolti attori che, in diversi modi, condizionano le loro scelte
ØPer i migranti (o potenziali): i networks di parentela, amicali, etnici ecc. connettono i migranti con altri migranti che li hanno preceduti o con non migranti che si trovano nelle aree di origine/destinazione
ØNetworks: luoghi dove si genera e si riproduce il capitale sociale: l’appartenenza ad un network consente al migrante di accedere a
§Risorse cognitive: informazioni su opportunità di lavoro disponibili
§Risorse normative: possibilità di emulare i vari comportamenti rispetto alle situazioni nuove
ØMigrazioni: contemporaneamente sono dei processi di network creating e net-dependent
TEORIA DEI NETWORKSØI networks alimentano le migrazioni (es. la catena migratoria)
ØFungono da intermediari
ØRiducono i costi delle migrazioni: offrono assistenza, supporto materiale ed emotivo
ØRiducono i rischi: ogni migrante espande il network riducendo l’aleatorietà della migrazione
ØAd emigrare non sono le persone ma i networks àle unità di analisi sono i network stessi (livello meso )
ØPiù il network si espande, più diventa eterogeneo nella sua composizione, ovvero MENO SELETTIVO
TEORIA ISTITUZIONALISTAØLe migrazioni si alimentano anche grazie al contributo delle istituzioni, legali o illegali (che nascono e/o si trasformano) che facilitano l’adattamento e l’accesso nel contesto di ricezione
ØI flussi diventano sempre più indipendenti dai motivi che li hanno originati àsempre più ISTITUZIONALIZZATI
ØLe relazioni sociali tendono a stabilizzarsi nel tempo, anche in assenza di un riconoscimento giuridico
ØGli individui creano (più o meno consapevolmente) delle istituzioni che condizioneranno i loro comportamenti anche VINCOLANDO LA LORO LIBERTA’ DI AZIONE
TEORIA ISTITUZIONALISTA: DUE CONSEGUENZE
Il quadro istituzionale dei paesi di arrivo e di origine
ØLa decisione di migrare è condizionata dal QUADRO ISTITUZIONALE DEI PAESI DI ORIGINE E DESTINAZIONE ànatura embedded dell’agire individuale
La nascita delle organizzazioni (Teoria istituzionalista)
ØLo squilibrio tra n. ingressi/n. migranti genera due tipi di organizzazioni
§Clandestine/irregolari: es. attraversamento delle frontiere, passeur, documenti falsi, ecc.
§Enti/associazioni senza fini lucro: supporto ai migranti. Es. assistenza sanitaria anche agli irregolari (TUI 1998) dovuta alla lobby di un gruppo di associazioni
ISTITUZIONI FACILITATRICI (Ambrosini, 2001)
http://www.litaliasonoanchio.it/
TEORIA DELLA CAUSAZIONE CUMULATIVAØL’attenzione è sulle TRASFORMAZIONI PER EFFETTO DELLE MIGRAZIONI NEI PAESI DI ORIGINE E DI ARRIVO
ØHa il pregio di considerare numerosi elementi presi in esame dalle precedenti teorie
ØPresupposto: MIGRAZIONE COME AZIONE COLLETTIVA, nasce in situazioni di mutamento sociale e coinvolge tanto la società di partenza quanto quella di arrivo
ØCULTURA DELLE MIGRAZIONI: quando nelle società di origine il n. di famiglie con almeno 1 componente emigrato cresce si genera una diffusione della cultura delle migrazioni
ØMigrazione: RITO DI PASSAGGIO, specie per i giovani, che consente l’acquisizione di una propria autonomia
ØChi si sottrae a questo passaggio viene considerato pigro e privo di iniziativa
Esempio di ISTITUZIONALIZZAZIONE DEI COMPORTAMENTI E DI NATURA EMBEDDED DELL’AGIRE
ECONOMICO CHE E’ ANCHE UN AGIRE SOCIALE
IL SISTEMA MIGRATORIOØCon il tempo le migrazioni diventano sei sistemi stabili composti da:
§Regione di destinazione stabile centrale (paese o gruppi di paesi)
§Gruppo di aree di origine legate da flussi consistenti
SISTEMI: ESITO DI RELAZIONI POLITICHE,ECONOMICHE, CULTURALI, INTERPERSONALICREATE E RIELABORATE NEL CORSO DELTEMPO TRA I PAESI
METTERE IN LUCE LA VARIETA’ DEI LEGAMI CHE CONCORRONO AL FENOMENO DELLA MOBILITA’ UMANA
SISTEMA MIGRATORIOØAmbisce a tenere conto dei fattori push e pull delle migrazioni
ØGuarda simultaneamente alle due rive della migrazione (paese di partenza, paese di arrivo)
ØVisione relazionale delle migrazioni
ØComplessità di cause che generano e alimentano il fenomeno migratorio
ØScambio parallelo tra paesi di beni, persone, legami, idee, informazioni che si stabilizza nel tempo
ØEffetto retroattivo delle migrazioni: modificano sia i paesi di arrivo che quelli di origine