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Economie agricole e paesaggi rurali
Prof. Rossano PazzagliUniversità degli Studi del Molise
Istituto di Ricerca sul Territorio e l’Ambiente ‘Leonardo’
Pisa
Scuola Superiore Sant’Anna
16 settembre 2010
Economie rurali e Economie rurali e paesaggio agrario.paesaggio agrario.Il processo storico di costruzione Il processo storico di costruzione della campagna toscanadella campagna toscana
• Le tante Italie agricole• Sistemi agricoli e paesaggio• La mezzadria• Il paesaggio della Toscana (e non il paesaggio toscano)• Il caso della Maremma
Il paesaggiodefinizioni
• Il paesaggio è elemento costitutivo dell’ambiente, cioè l’insieme di elementi naturali e interventi umani che conferisce ai luoghi una particolare identità o immagine
• "Paesaggio" designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni[Convenzione europea del paesaggio, 2000]
• “il farsi di una certa società in un certo territorio” [Sereni]
AGRICOLTURA
Organizzazione del territorio
Caratteri della società
Formazione del paesaggio
• Colture adottate (seminativi, arborati…)• Morfologia agraria (trama dei campi)• Sistemazioni dei terreni• Tecniche di lavorazione• Allevamento• Forme dell’insediamento• Fabbricati rurali• Infrastrutture rurali• ….• ….
1. prime forme di domesticazione di piante e animali (10.000 anni) e sostituzione di caccia e raccolta.
2. Europa medievale: trasformazioni al sistema dei campi, aratro, bue/aratro
3. Rivoluzione agraria XVII-XVIII sec.: passaggio ad agricoltura commerciale, recinzioni, rotazioni, agricoltura mista, ecc.
4. Industrializzazione agricola XIX-XX sec.; meccanizzazione, chimica, ecc
L’agricoltura sul lungo periodo
L‘età moderna è contrassegnata dall'affermazione del particolarismo agrario, cioè dal passaggio dalla gestione collettiva alla privatizzazione della terra, o almeno delle parti incolte di essa
…Verso il capitalismo agrario…
Recinzioni (enclosures)PiantagioniInsediamento sparsoIntensificazione produttiva e tecnica
Le strutture insediative in Italia
Due tendenze:
• Centro‐nord: disseminarsi della presenza umana nelle campagne (regionalizzazione del potere)
• Sud: latifondi e transumanze legati alle ragioni fiscali dello Stato (lontananza del potere)
Tre macro‐ambienti
Boschi
• Campi lavorati, pascoli, boschi: complementari e in conflitto tra loro
• Foraggi pianura irrigua bestiame stabulato• Pascoli appenninici e costieri e latifondo sistema della transumanza
• Seminativi e bosco: una frontiera mobile• Fabbisogno alimentare e fabbisogno energetico minaccia patrimonio boschivo
Paludi, laghi, fiumi…
• Spazio agrario e spazio dell’acqua• Nord e Centro: iniziativa governi comunali o signorili e istituzioni monastiche
• Tecniche di bonificaColmata
ProsciugamentoDrenaggio naturale
Drenaggio mecanico
Le bonifiche in Italia
Una “patria artificiale”
Una lunga “guerra delle acque”
Le Italie agricole / I sistemi agrari
• Podere‐fattoria
• Cascina
• Latifondo
Tipologie delle case contadine
in Italia
• Sistema agricolo piùdinamico
• Insieme di elementi insediativi• Monocoltura, mercato, alta energia• Affittuario imprenditore che sostituisce piccola e proprietà e grande propr. ecclesiast. e nob.
• Più migliorie (irrigazioni, dissodamenti, costruzioni…macchine, chimica)
Cascina
• Struttura fortificata di varie tipologie• Collegata all’economia del latifondo• Abitata talvolta da proprietari ma piùspesso da contadini stagionali
• Ricovero di bestiame, attrezzi, foraggi, ecc.
Masseria
La mezzadria: una
campagna a misura d’uomo
Sistema insediativo dominante nell’Italia centrale
Famiglia e podere
policoltura
Basso grado di energia impiegato
Forma stabile ma reversibile di organizzazione del territorio
Podere
Paesaggio agrario Paesaggio della mezzadria
Il paesaggiotestimonianze
• “Intorno a Firenze le colline son tutte piantate a olivi ed a viti, mentre gl’intervalli di terreno sono sfruttati per il grano. Da Arezzo in giù lasciano i campi un po’ piùliberi…” [W. Goethe, Viaggio in Italia, 1786-1788)
• il contado pratese è “assai fertile e industriosamente coltivato, con tanti fabbricati di borgate, ville, chiese, case rurali e fabbriche idrauliche che se riunite fossero formerebbero un’altra città.” [Rapporto catastale, inizio XIX sec.]
• "… passeggiavo tra quella doppia fila di colline, seminate di case e di oliveti... Dalla parte stessa di Montecatini elevano pittorescamente di mezzo agli olivi le loro case e i bianchi campanili Massa, Cozzile, Buggiano e vari altri piccoli paeselli, che ravvivano a destra la valle ubertosa... Nell'avvicinarsi a Pescia i poggi a destra vengono crescendo in altezza; il verde bigio degli olivi cede verso la sommità il posto alle piante boschive ed ai fecondi castagneti." [Fatichi, Gite pedestri, 1886…]
Le Toscane
La lunga storia della mezzadria
Spazi e paesaggi
“e le convalli popolate di case e d’oliveti…” (Foscolo, I sepolcri)
• L’importanza degli alberi• La coltura promiscua: “…il sistema generale praticato in Toscana, cioè di frammischiare le viti e gli olivi in filari orizzontali nei campi a sementa” (L. De Ricci, 1834)
• Vite e olivo: un matrimonio spezzato• Le case coloniche e il disegno della campagna
La Toscana della mezzadria
• “Una immensa città rurale…”(C. Ridolfi)
• Vigne, alberi, seminativi e case poderali• Densità dell’insediamento
Toscana senza mezzadria
• la Maremma• L’800 è il secolo della trasformazione• Le testimonianze:• 1770, colline "piene di macchia folta, bassa e maltenuta, con una grandissima quantitàd'ulivi salvatici“ (Pietro Leopoldo)
• 1832 “coperta di viti, e più d’olivi di non ordinario vigore”
Gita nella Maremma senese, 1836
“Rattrista in sì vasta estensione il vedere cosìrari castelli, le borgate impercettibili, nullo il numero delle case sparse per la campagna così differentemente da tutte le altre provincie della Toscana… nel piano di Paganico i pochi abitatori fanno mostra miserabile di sé.”
(Giornale agrario toscano, X, pp. 259‐260)
Uso prevalente del suolo nei comuni della
Toscana occidentale (province di Pisa,
Grosseto e Livorno)
1830 circa
Quota dei seminativi sulla superficie agraria
1830 circa
Quota del seminativo nudo sul seminativo totale
1830 circa
Quota del seminativo arborato sul
seminativo totale
1830 circa
L’Alta Maremma nel 1868
“Alla macchia è subentrata una immensa distesa di verzura che a prima vista potrebbe sembrare tutto un prato gremito di villette, ma che di fatto è formata da tanti bei poderi seminati a grano e forniti delle respettive case coloniche.”
(E. RUBIERI, Cenno storico sull’agraria, economica e sociale trasformazione della Maremma pisana dal 1833 al 1868, “Atti dell’Accademia dei Georgofili”, n.s., XV, 1868, pp. 144‐145)
1830‐1929l’aumento del seminativo
Esiste UN paesaggio toscano?
Nota
• Il paesaggio della Toscana tra storia e tutela, a cura di R. Pazzagli, Pisa, ETS, 2008.
• Agricoltura e paesaggio nella storia d’Italia, in “I Georgofili – Atti della Accademia dei Georgofili, serie VIII, vol. 4, t. II, Firenze, 2009, pp. 705-715.
• Il paesaggio rurale: una sintesi fra natura e pratiche agricole, in Un’agricoltura per le aree protette. Da problema a risorsa, a cura di M. Borin, M. Salvato, N. Silvestri, Pisa, ETS, 2007, pp. 15-26.
• Crisi di un matrimonio: ulivo e vite nell’Alta Maremma, “Toscanaparchi”, n.s., a. VI, 2005, n. 12, pp. 15-17.
• Le dimensioni del paesaggio agrario: i seminativi e gli alberi nella Toscana occidentale, in Per un atlante dell’agricoltura italiana. Il seminativo nel primo ottocento, a cura di S. Russo, Bari, Edipuglia, 2006, pp. 7-10.
FINE
Grazie per l’attenzione