Post on 02-May-2015
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BaroccoEnciclopedia dei ragazzi (2005) di Stella Bottai, Raffaele Pozzi
Quando si sviluppa?
• nel 17° secolo– scoperte astronomiche– dei sovrani assoluti– della Controriforma.
Dove?
• Roma è la città più rappresentativa di questo stile, di cui conserva testimonianze grandiose, – colonnato di piazza San Pietro– Fontana dei fiumi a piazza Navona
grandi dimensioni e coinvolgimento
in tutta Italia e in varie regioni d'Europa, e, grazie alle conquiste coloniali, anche in alcune città dell'America Latina
Come nasce il Barocco
• sviluppo del manierismo– I pittori si sforzavano di dipingere “alla maniera” di
Michelangelo e Raffaello, si esprimevano con un linguaggio di difficile comprensione
– Gli artisti barocchi tornano invece a parlare alla gente e a comunicare, attraverso le opere, l'illusione della realtà.
– Il carattere illusionista del Barocco ha come fine la meraviglia, il desiderio di stupire.
Un clima di incertezza
• Con le scoperte astronomiche, l'uomo perde la posizione di privilegio al centro del creato, e questi sentimenti si riflettono– nell'arte– nella letteratura– nella filosofia– nella musica.
• Nasce così uno stile artistico che guarda con nuova curiosità alla natura ed è consapevole degli inganni in cui possono cadere i sensi.
la cappella Cornaro
• chiesa di S. Maria della Vittoria a Roma
• Gian Lorenzo Bernini mette in scena l'estasi di santa Teresa come fosse uno spettacolo teatrale, con nuvole di marmo, un angelo con la freccia e le immagini scolpite degli spettatori che osservano quanto accade.
colonnata di Palazzo Spada
Francesco Borromini inganna i visitatori costruendo una galleria in stucco che sembra a prima vista molto profonda, ma che in realtà è solo di pochi metri.
La Controriforma
• La Chiesa cattolica, all'epoca il principale committente per gli artisti, vive nel Seicento un periodo di trasformazioni durante il quale recupera le proprie tradizioni in risposta alle accuse della Riforma protestante: è la Controriforma.
• Chiede agli artisti di esprimersi in modo coinvolgente e comprensibile a tutti e trova nel Barocco, con i suoi artifici e le sue tecniche persuasive, un linguaggio adatto.
I colori scuri del Caravaggio
• Le opere del Caravaggio hanno toni drammatici. Davanti a un suo quadro ispirato a episodi della vita di Cristo si ha proprio l'impressione di assistere all'evento rappresentato. La realtà non è abbellita, ma rappresentata nella sua crudezza.
• Con i colori scuri crea zone d'ombra e con quelli chiari illumina alcuni punti sulla tela; in questo modo, come un regista, fa spostare lo sguardo dove l'azione è più significativa; i personaggi emergono dal fondo scuro come attori di teatro, evidenziando la tensione della scena.
La parola BAROCCO
• Una perla di fiume dà il nome al Barocco• La parola portoghese barroco e quella spagnola barrueco
indicavano una perla irregolare, non perfettamente tonda, che in italiano si chiama scaramazza, o perla di fiume.
• Quando gli storici del 18° secolo cercarono un nome per definire lo stile artistico che aveva dominato il secolo precedente scelsero il nome della perla, perché nel Barocco sono usate più volentieri linee curve e irregolari piuttosto che semplici e diritte. Queste caratteristiche possono avere anche una sfumatura negativa: a volte si usa il termine barocco per definire qualcosa di pesante, eccessivo, troppo carico.
I trucchi del Barocco• Una delle caratteristiche principali del Barocco è l'illusionismo,
ossia la capacità di confondere, con l'arte, realtà e rappresentazione.
• Uno degli esempi più riusciti si trova nella chiesa di Sant'Ignazio a Roma, decorata dal padre gesuita Andrea Pozzo alla fine del Seicento.
• A un primo sguardo, all'interno la chiesa sembra dotata di una cupola, ma in realtà questa non esiste. Quello che vediamo è soltanto un dipinto su una tela di 17 m di diametro che, osservata da una certa posizione, dà l'illusione di essere una cupola, mentre spostandosi rivela la sua natura piatta. L'inganno dell'occhio, in francese trompe-l'oeil, è un campo sterminato di invenzioni per gli artisti del Barocco.
La finta cupola