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CORPO E MENTE in ARMONIAIl mio viaggio tra il corpo e la mente
MARIARICCI6 23 APRILE 2021 07:18
I GRUPPOYOGA (ORIGINI,SIGNIFICATO PATANJALI,YOGASUTRA,8 VIE EMANTRA)
PON_ YOGAPresentazione in Powerpoint
PADLET DRIVE
II GRUPPONama, Niyama e Asana.
Copia di Documento senza titoloDocumento Word
PADLET DRIVE
III GRUPPO
PON-gruppo 3Presentazione in Powerpoint
PADLET DRIVE
IV GRUPPO
Presentazione yogaDocumento PDF
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V gruppo
※※※※※※
pawer pointDocumento PDF
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La Felicità(non violenza, l'amore, gliostacoli...) Musica( mantra, musicaclassica), Arte (armonia, mandala..)
Presentazione senza titoloPresentazione in Powerpoint
PADLET DRIVE
Immagini pon corpo e menteDocumento Word
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IL SIGNIFICATO DELLO YOGA
YOGA=UNIONE, ARMONIA
...Tra mente e corpo...
PATANJALI
Lo Yoga è nato prima di lui, ma in qualche
maniera ne è stato il fondatore.
Patanjali era un uomo realmente esistito,
nato nell’attuale Sri Lanka.
Era un danzatore noto per la sua flessibilità
del corpo.
PATA caduta dall’alto
ANJALI offerta, benedizone
LE SUE ORIGINI
Di origine mitologica e storica, lo yoga,
nasce in India 5000 anni a.C. e
si ispira alla religione Induista (Shiva).
La pratica dello yoga la si deve al primo
yogin Matsyendra
matsya=pesce
e indra = signore
YOGA SUTRA
E’ un trattato filosofico indiano scritto da Patanjali,
esso contiene 196 aforismi ed è considerato il punto
di riferimento dello yoga
MANTRA
I mantra sono sillabe o strofe che ci permettono di meditare su qualcosa
Albanese Rebecca,
Cervino Chiara,
Conforti Siria,
Liuzzi Giusy e
Lotfi Miriam
YOGA
Nama e niyama, ci danno consigli per lo stile di vita e per il comportamento. gli yama
rappresentano la qualità di relazione che intratteniamo con gli altri. Niyama rappresenta la
qualità della relazione che intratteniamo con noi stessi. gli yama sono 5 regole regole etiche
e morali universali che limitano i comportamenti dannosi per le relazioni con gli altri. Mentre
Niyama sono 5 comportamenti positivi legati allo stile di vita del singolo individuo.
COMMENTI PERSONALI:
Anastasia Laera: “Yama e Niyama sono stati molto interessanti per me perché grazie ad
essi ho potuto confrontarmi di più con i miei compagni e ho trovato la pace in me stessa”.
Andrei Marica: “Yama e Niyama mi hanno aiutato a capirmi di più e a rapportarmi con gli
altri e a rilassarmi”.
Lucrezia Consoli: “Grazie a Yama e agli Niyama ho capito quali comportamenti devo seguire
per vivere in modo tranquillo e sereno”.
Andri Voka: “Grazie ad essi ho trovato la pace interiore e riesco a relazionarmi con gli altri in
modo adeguato”:
Carmelo Scotto: “Grazie a questo corso, ho appreso vari tipi di stadi dello yoga. Quelli che
mi hanno trasmesso più interesse sono il Niyama e lo Yama, poiché
essendo una persona molto energica, hanno contribuito ad un maggior autocontrollo della
mia persona, un'analisi dell’introspezione sullo studio di me stesso, e un’osservazione
positiva della realtà attraverso uno stile di vita sano e pulito”.
ASANA
Asana sono posizioni o posture utilizzate in alcune forme di yoga. La funzione degli asana è
direttamente collegata alla fisiologia indiana. Secondo tale sistema, attraverso l'assunzione di
diverse posizioni del corpo, il praticante diviene in grado di purificare i canali energetici (Nadi),
incanalare l'energia verso specifici punti del corpo ed ottenere così un notevole beneficio
psicofisico.
Gli asana conosciuti sono alcune migliaia; ciascuno di essi porta un nome derivato dalla natura
(soprattutto animali), o dalla mitologia induista. Gli asana vengono spesso integrati con mudra
(gesti simbolici delle mani), prāṇāyāma (tecniche respiratorie) e mantra (suoni).
COMMENTI PERSONALI:
Andri voka: “Gli asana mi hanno permesso di trovare tranquillità e fluidità nei movimenti
stimolando positivamente la circolazione.”
Carmelo Scotto: “Gli asana mi hanno trasmesso un benessere psico-fisico, attraverso
l’apprendimento di nuove tecniche respiratorie accompagnate dall’ascolto di una musica
orientale rilassante”.
Lucrezia Consoli: “Gli asana per me sono forme vive e pulsanti. Praticare asana è ogni volta un
nuovo viaggio con tutto il nostro essere (corpo, mente e respiro) dove portiamo alla luce, goccia
dopo goccia, il nostro mare interiore”.
Anastasia Laera:”Gli asana mi hanno aiutato a trovare la pace in me stessa grazie a varie
posizioni”:
Andrei Marica: “Gli asana mi hanno aiutato a stare più tranquillo”.
E’ il controllo ritmico del respiro, quarto stadio dello Yoga.
La parola Pranayama è formata da Prana (fiato, respiro, vita, energia, forza) e da Ayama (lunghezza, controllo, espansione). Il suo significato è il controllo ed estensione del respiro.
Tale controllo si attua durante le classiche quattro fasi:
•inspirazione (puraka)
•pausa respiratoria dopo l'inspirazione (antara kumbhaka)
•espirazione (rechaka)
•pausa respiratoria dopo l'espirazione (bahya kumbhaka)
Pratyahara è il quinto stadio. Il termine significa “controllo dei sensi”.
Può insegnarci a liberare la mente da tutto ciò che la occupa in
maniera negativa, per poterci concentrare esclusivamente sulla nostra
interiorità. La mente risulterà più sana e purificata e ne beneficerà
anche il corpo.
Dharana è la sesta tappa. La pratica del dharana non è solo
concentrazione mentale, ma potrebbe essere definita come il
totale assorbimento delle energie mentali in un singolo punto.
L'obiettivo del Dharana è concentrare la mente focalizzando
la propria attenzione su una qualche entità stabile.
Questo "posto" dove trattenere la coscienza
può essere:
• fisico, come un oggetto esterno;
• energetico, come un Chakra o una Nadi.
Benefici
PENSIERI PERSONALI-»Questo progetto mi è servito a concentrarmi di più su me stessa, mi ha donato tanta serenità interiore e
mi ha fatto riscoprire dei valori importanti che spesso tendevo a trascurare». SONIA CALELLA
-»Questo corso mi ha affascinato fin da subito..Mi ha insegnato nuove nozioni che non conoscevo.. Ha
arricchito il mio bagaglio di vita.. Insegnandomi tanto a conoscermi di più.. Dandomi pace e serenità».
IMMA CASTELLANA
-»Questo corso mi ha permesso di scoprire una forma di libertà della quale non ero a conoscenza, mi ha
permesso di andare oltre la mente, mi ha donato tanta serenità interiore, mi ha dato l’opportunità di
scoprire lo yoga: una luce, che una volta accesa non si spegne mai. Lo yoga permette di modificare ciò
che non si accetta, di unire ciò che si è disgregato, lo yoga è un modo di essere e sentirsi, un divenire in
quello stato man mano che si pratica nel tempo». MARTINA RUBERTI
-»Grazie a questo corso ho capito quanto sia importante tenere la mente concentrata e reagire con
tranquillità senza agitarsi. Ad oggi, per qualsiasi cosa accade, reagiamo sempre con agitazione e senza
pensare, spesso facendoci problemi che non esistono. Il controllo di noi stessi è importante e grazie a
questo corso ho capito la sua efficacia». LUCA BASTA
DHYANA MEDITAZIONE
SAMADHI:SAGGEZZA
Dhyana
E’ il settimo membro dell’Ashtanga yoga di Patanjali. E’ ciò che comunemente definiamo “meditazione” e che introduce allo stato di estasi o Samadhi.
Durante il Dhyana(meditazione) noi ci mettiamo a “nudo” con noi stessi, senza pregiudizi o commenti, con la mente aperta, senza condizionamenti.
● Livello mentale: elimina lo stress.
● Livello emotivo: pulisce e rinnova l'energia emotiva, curando le ferite del passato.
● Livello spirituale: Mette in contatto con la propria divinità. Introduce nel tutto e risvegliando la coscienza e la saggezza all'interno di esperienze spirituali.
Benefici del Dhyana
Samadhi:Saggezza
La saggezza è una particolare capacità di chi è in grado di valutare in modo corretto,prudente ed equilibrato le varie scelte e opportunità della vita.
Samadhi è il più alto stadio della saggezza, esso può essere raggiunto tramite la meditazione e può sorgere solo da uno stato di calma interiore.
Non ho più paura di soffrire,di desiderare quello che non ho.Non ho più paura di invecchiare,di morire.
RIESCO AD AMARE solo se prima amo me stesso.
[Samadhi]
I CHAKRA
COSA SONO I CHAKRA?
La parola chakra in sanscrito significa ruota. Un chakra può essere descrittocome un punto energico, un vortice di energia che si trova nel nostro corpoenergetico. Se i chakra vibrano alla frequenza ottimale ci sentiamo positivi,pieni di vita e allineati al nostro sé autentico. Ma se i chakra vibrano ad unafrequenza maggiore o minore rispetto a quella ideale, si manifestanoproblemi che possono essere di tipo fisico, mentale, emotivo o spirituale.
I CHAKRA PRINCIPALI…I chakra principali sono 7 e vengonocollocati lungo la colonna vertebrale.Partendo dall’area del perineo fino araggiungere la corona sopra la testa, inordine troviamo: Muladhara(primochakra), Svadhisthana(secondochakra), Manipura(terzo chalkra),Anahata(quarto chakra),Vishuddha(quinto chakra), Ajna(sestochakra), Sahasrara(settimo chakra). Ichakra si dividono ulteriormente in trecategorie principali.
LE 3 CATEGORIE PRINCIPALI
- Triangolo inferiore (Muladhara,Svadhisthana e Manipura):simboleggia la connessione conl’aspetto materiale e tangibile dellacreazione.
- Triangolo superiore (Vishuddha, Ajna eSahasrara): rispecchia la connessionecon la dimensione spirituale ed etericadella creazione.
- Ponte (Anahata): il centro del cuoreunisce i due triangoli e le duedimensioni e permette di ritrovare unequilibrio.
ATTRAZIONE ENERGICA
Conoscere i chakra può aiutare a capire dove è il problema e comerisolverlo. I chakra infatti sono centri di coscienza che hanno un effetto direttoe significativo sulle nostre vite; influisce anche sul comportamento e leinclinazioni della persona. La relazione che c’è tra il comportamento e ilchakra dominante è essenziale, perché l’energia agisce come un magnete eattraiamo costantemente le vibrazioni che sono sulla stessa lunghezzad’onda dei chakra di cui operiamo.
CONOSCERE SE STESSI
Conoscere se stessi non significa sapere qual è il nostro colore preferito ogusto di gelato preferito, ma vuol dire conoscere la nostra essenza, entrare incontatto con la parte di noi che è unica, e che può arricchire il mondo diqualcosa di prezioso e irripetibile. I chakra sono la mappa che ci conduconoalla scoperta del nostro potenziale creativo e alla nostra essenza piùautentica. Entrare in connessione con noi stessi, vuol dire fare di questaesperienza sulla terra, qualcosa che rimarrà anche dopo che ce ne saremoandati.
COSA VORREMMO LASCIARE NOISULLA TERRA…
Maria Antonietta: io personalmente non vorrei lasciare nulla sulla terra proprioperché vorrei dare spazio alle cose innovative, tecnologie avanzate, nuovi studi (ingenerale), ecc…, Lo so che magari lasciare qualcosa ai prossimi potrebbe risultareutile e perché no anche storico ma voglio dare spazio alle novità.Pia: vorrei donare i miei organi dopo la morte affinché possa salvare la vita diqualcun altro lasciando un pezzo di me ancora in vita.Rosanna: io vorrei semplicemente lasciare un bel ricordo, vorrei che le persone miricordassero come una brava e simpatica ragazza, crescendo vorrei lasciareancora di più il segno magari nel mio lavoro o chissàStefania: il mio modo di essereGiada: vorrei essere importante per qualcuno e vorrei che qualcuno si ricordasse dime anche dopo la morte.
La felicità
La musica
Il mantra è un veicolo o uno strumento del pensiero o del pensare e corrisponde a un verso del Veda (raccolta di testi sacri). Questo “strumento del pensiero” può essere la musica classica che ci fa pensare o riflettere
L’arte:Armonia
Mandala
Link del Padlet
https://it.padlet.com/mariaricci6/t1w4a9tci43e
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