Post on 19-Feb-2019
Il presente materiale didattico e ciascuna sua componente sono protetti dalle leggi sul copyright, sono qui proposti in forma aggregata per soli fini di studio e per uso personale.
Supporto: sostenendo i tessuti molli e fornendo punti di inserzione per la maggior parte dei muscoli scheletrici
Assistenza meccanica al movimento
Protezione: lo scheletro protegge parte degli organi interni dalle lesioni
Omeostasi minerale
Ematopoiesi (midollo osseo rosso)
Accumulo di trigliceridi (midollo osseo giallo)
Le ossa sono organi di varia forma e volume, di colore bianco-giallastro, di solida consistenza, dotate di grande resistenza meccanica.
Le ossa non rispondono soltanto a necessità di statica e locomozione; esse rappresentano anche un deposito di sali minerali e sono la sede dell’emopoiesi.
Tratto da: Anatomia Umana, Balboni C.G et al. Volume 1, EdiErmes, III Edizione 2000
Tutte le ossa sono avvolte in superficie da una membrana fibrosa, densa e scollabile, il periostio.
Le ossa viste in sezione presentano cavità interne rivestite di una sottile membrana detta endostio, che contengono una sostanza molle, il midollo osseo di tipo giallo a costituzione fibroadiposa e di tipo rosso a funzione ematopoietica.
Tratto da: Anatomia Umana, Balboni C.G et al. Volume 1, EdiErmes, III Edizione 2000
PeriostioIl periostio riveste esternamente tutta la superficie delle ossa ad eccezione delle facce articolari.
E’ costituito da uno strato fibroso e uno strato osteogenico e contiene numerosi vasi sanguigni e nervi.
Nello strato interno si differenziano gli osteoblasti, capaci di produrre tessuto osseo. Dopo una frattura infatti, la neoformazione ossea inizia dal periostio.
Tratto da: Anatomia Umana-Atlante tascabile-Apparato locomotore, Kahle, Leonhardt, Platzer, Casa Editrice Ambrosiana, II Edizione
Ossa lunghe Ossa piatte
Ossa brevi Ossa sesamoidi
Classificazione delle ossa
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2003
Apofisi o processiTuberositàTubercoliSpine
sporgenze dell’osso
SolchiFosseDocce
depressioni dell’osso
Terminologia
Vascolarizzazione delle ossaLe ossa sono vascolarizzate con modalità differente a seconda del tipo di osso (lungo, piatto o breve).
Nelle ossa lunghe si distingue una arteria nutritizia, arterie periostee diafisarie e periostee epifisarie.
L’arteria nutritizia entra attraverso un foro nutritizio e raggiunge il canale midollare e si divide in 2 branche divergenti.
Le arterie periostee diafisarie nascono dalla rete periostea e si approfondano nel tessuto osseo.
Le arterie periostee epifisarie nascono dalla rete periostea e penetrano profondamente fino a vascolarizzare le trabecole che compongono il tessuto osseo spugnoso e il midollo.
Lo scheletro si può suddividere in una parte assiale ed
una appendicolare.
La parte assiale comprende lo scheletro della testa e del
tronco, lo scheletro appendicolare lo scheletro degli arti
superiori e inferiori.
Lo scheletro della testa è il cranio.
Lo scheletro del tronco è dato dalla colonna vertebrale,
al cui tratto toracico sono annesse le coste con le
cartilagini costali e lo sterno.
Lo scheletro degli arti superiori e inferiori si connette al
tronco mediante le cinture (o cingoli) toracica e
pelvica, rispettivamente.
Le articolazioni sono dispositivi giunzionali che riuniscono le ossa in quel complesso architettonico che è lo scheletro.
Le articolazioni
Tratto da: Anatomia Umana, Balboni C.G et al. Volume 1, EdiErmes, III Edizione 2000
Le sinartrosi sono giunzioni che
si effettuano tra capi scheletrici
a mezzo di tessuti connettivi
interposti a riempire lo spazio
tra le estremità articolari, quasi a
farle continuare l’una nell’altra.
Sinartrosi
Tratto da: Anatomia Umana, Balboni C.G et al. Volume 1, EdiErmes, III Edizione 2000
Tipi di sinartrosi
Sindesmosi (tessuto connettivo denso)
Sincondrosi (tessuto cartilagineo ialino)
Sinfisi (tessuto fibrocartilagineo)
Sutura armonica Sutura dentata
Sutura squamosa Sutura a incastro
Suture (sindesmosi)
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Gonfosi (sindesmosi)
Sincondrosi
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Le diartrosi sono giunzioni
caratterizzate dalla
discontinuità e dal contatto tra
le cartilagini di incrostazione
dei capi articolari; questo
contatto è mantenuto da
complessi legamentosi non
interposti ma avvolgenti a
manicotto le estremità ossee.
Diartrosi
Tratto da: Anatomia Umana, Balboni C.G et al. Volume 1, EdiErmes, III Edizione 2000
Tratto da: Anatomia Umana, Martini, Timmons, Tallitsch, EdiSes, II Edizione 2003
Capsula articolare fibrosaMemebrana sinoviale
Cartilagini articolari
Cavità articolare
Capsula articolare
Tipi di diartrosi
Artrodie
Ginglimi
Ellissartrosi (condilartrosi)
Sellartrosi
Sferartrosi (enartrosi)
Artrodie
Martini, Timmons – Anatomia Umana, IV Ed.
Tratto da: Anatomia Umana, Martini, Timmons, Tallitsch, EdiSes, IV Edizione 2010
Ginglimo angolare o trocleaMartini, Timmons – Anatomia Umana, IV Ed.
Tratto da: Anatomia Umana, Martini, Timmons, Tallitsch, EdiSes, IV Edizione 2010
Martini, Timmons – Anatomia Umana, IV Ed.
Tratto da: Anatomia Umana, Martini, Timmons, Tallitsch, EdiSes, IV Edizione 2010
Ginglimo angolare o trocoide
Ellissartrosi o condilartrosi
Martini, Timmons – Anatomia Umana, IV Ed.
Tratto da: Anatomia Umana, Martini, Timmons, Tallitsch, EdiSes, IV Edizione 2010
Sellartrosi
Martini, Timmons – Anatomia Umana, IV Ed.
Tratto da: Anatomia Umana, Martini, Timmons, Tallitsch, EdiSes, IV Edizione 2010
Sferartrosi o enartrosi
Martini, Timmons – Anatomia Umana, IV Ed.
Tratto da: Anatomia Umana, Martini, Timmons, Tallitsch, EdiSes, IV Edizione 2010
Artrodie Ginglimiangolare assiale
Ellissartrosi Sellartrosi Sferartrosi
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(troclea) (trocoide)
enartrosicondilartrosi
Sinartrosi
Sindesmosi Tessuto connettivo denso
Sinartrosi Sincondrosi Tessuto cartilagineo ialinoSinartrosi
Sinfisi Tessuto firocartilagineo
Diartrosi
Artrodie
Diartrosi
Ginglimi
Diartrosi EllissartrosiDiartrosi
Sellartrosi
Diartrosi
Sferartrosi
I muscoli, in rapporto alla loro posizione, formano
due grandi classi:
i muscoli superficiali o pellicciai e
i muscoli profondi o sottofasciali.
Nei muscoli scheletrici si distinguono
parti carnose (ventri, formati da tessuto
muscolare scheletrico) e parti tendinee di
colore bianco splendente che prende
rapporti con l’osso (tendini e aponeurosi).
Ventre
Tendine
Martini, Timmons – Anatomia Umana, IV Ed. I muscoli generano movimento contraendosi
Immagine tratta da: Anatomia Umana, Martini, Timmons, Tallitsch, EdiSes, IV Edizione 2012
Martini, Timmons – Anatomia Umana, IV Ed.
I rapporti che il tendine contrae con l’osso generano 2 capi muscolari: un capo di origine e un capo terminale o di inserzione.
Nei muscoli scheletrici si distinguono quindi due estremità: l’origine e l’inserzione. L’origine è quella situata sulla parte ossea che non viene mossa dal muscolo, l’inserzione sulla parte che viene spostata.
Tratto da: Anatomia Umana, Balboni C.G et al. Volume 1, EdiErmes, III Edizione 2000
Tratto da: Anatomia Umana-Atlante tascabile-Apparato locomotore, Kahle, Leonhardt, Platzer, Casa Editrice Ambrosiana, II Edizione
Capo d’origine
Capo d’inserzione
Classificazione dei muscoli
In base ai rapporti muscolo-tendinei
In base al numero e alla disposizione dei
ventri
In base alla forma
Fibre paralleleFibre oblique
BicipiteDigastricoPoligastrico
LungoLargoOrbicolare
PennatiSemipennati
In base ai rapporti muscolo-tendinei
Fibre parallele
Pennato
Semipennato
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In base al numero e alla disposizione di ventri
Bicipite
DigastricoPoligastrico
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