Post on 02-May-2015
A cura di: Dott.ssa Grazia Sassi In collaborazione con: Claudia Novellani
Ci sono pochissime cose che, si imparano solo attraverso l’ascolto di qualcuno che ce le insegna. Forse la teologia, la meccanica quantistica e la filosofia teoretica ma, per tutto il resto il processo di apprendimento avviene mediante la pratica.
Non esiste insegnante al mondo che non sia a conoscenza di questa asserzione di base ed è sostanzialmente per questo motivo che gli educatori spingono il soggetto a provare, a mettere in pratica quanto udito in classe.
EDUCARE = termine che deriva dal latino educere
cioè estrapolare, tirare fuori.
L ’importanza dell’autorità dell’insegnanteFino a non molto tempo fa, la figura dell’insegnante
era riconosciuta come una autorità, e come tale, era
intrisada un profondo rispetto: tutto ciò che veniva asserito
era degno di fiducia e conseguentemente messo in pratica,senza molte obiezioni.Nell’hic et nuc invece la situazione basilare ènotevolmente cambiata: le modificazioni introdotte dalla società moderna hanno generato un enorme caosnell’attribuzione dei ruoli.
La famiglia e gli insegnanti infatti, non rivestono più un
ruolo di fondamentale importanza ma, sono stati sostituiti da nuovi strumenti come ad esempio
internet,la televisione e i videogiochi, in cui spesso
prevalgono comportamenti aggressivi, violenti e arroganti.
Questi ultimi vengono assunti dai ragazzi come modello di comportamento, sia socialmente accettabile che di appartenenza al gruppo dei coetanei.
In alcuni casi, i ragazzi si comportano in maniera
trasgressiva rispetto alle aspettative della figura di
riferimento per comprendere, fino a che punto possono
spingersi con lui, instaurando un gioco simile alla sfida.
Un punto fondamentaleMoltissimi dei comportamenti problematici
relativi all’infanzia e all’adolescenza, non sono dovuti all’apprendimento di comportamenti
indesiderabili ma sono il risultato di un fallimento
nell’acquisizione di comportamenti accettabili.
Presupposti alla valutazione funzionalePresupposti alla valutazione funzionale
Il comportamento problema svolge una funzione
specifica; Il comportamento problema ha un intento
comunicativo; Il comportamento problema si correla agli eventi
che
lo precedono e lo seguono e , non si manifesta
casualmente, ma può avere uno scopo di controllo; Un solo comportamento problema può avere
molteplici funzioni;
Il comportamento problema costituisce un eccellente
modo per ottenere maggiore contatto sociale con gli
adulti (attenzione); Il comportamento problema ha una funzione di allontanamento di richieste o compiti
sgraditi; Il comportamento problema può essere
appreso e mantenuto per raggiungere obiettivi diversi;
L’alleanza psico educativa
L’alleanza psico educativa è una condizione necessaria per la prevenzione e la gestione dei comportamenti problematici. L’alleanza deve essere costruita tra: Insegnanti;
Insegnanti - bambino;
Insegnanti - familiari.
L’alleanza curativa
Tutte le persone che condividono la responsabilità della cura, dello sviluppo e del benessere psicofisico della persona disabile devono costruire un percorso di condivisione inerente:gli obiettivi e le priorità da raggiungere;
le strategie e tecniche utili nei diversi contesti.
I comportamenti problematici logorano i rapporti interpersonali,
riducono aspettative e generano timore e demotivazione. Può
essere necessaria la gestione di comportamenti problematici perché procurano “danno” al soggetto che lo esplicita, ma l’intervento “gestionale” non propone una soluzione
costruttiva del problema.
Nell’intervento psico educativo si cerca dicomprendere il perché dei
comportamenti problematici.
L’OBIETTIVO DELL’INTERVENTO E’
COME SI PUO’ AIUTARE LA PERSONA A SOSTITUIRE I COMPORTAMENTI
PROBLEMA CON STRATEGIE COMUNICATIVE PIU’ EVOLUTE.
I comportamenti problema
Ecco alcuni dei più comuni comportamenti problema:
Disturbare ;Comportamenti aggressivi auto-diretti o etero-
diretti;Offendere i compagni;Non rispettare le proprietà altrui;Non rispettare il timing;Offendere gli insegnanti;Litigare;Minacce;
Non spetta a nessuno di noi insegnare ad altri come
svolgere il proprio lavoro, ma alle volte, tutti veniamo
inglobati all’interno di un vortice pericoloso fatto da
scadenze, programmazioni da rispettare, gestione delle
relazioni, rapporti con i genitori e alla fine perdiamo
momentaneamente di vista alcune regole di fondamentale importanza.
Comportamenti da evitare
Prestare eccessiva attenzione ai comportamenti indesiderabili, trascurando così la valorizzazione di quelli ammissibili;
Focalizzare l’attenzione sulle azioni sbagliate senza specificare ciò è importante fare; Punire in modo non immediato; Reagire in maniera incoerente ai vari
comportamenti; Punire il soggetto anziché penalizzare il
comportamento;
Tecniche di variazione del comportamentoPer i comportamentisti la quasi totalità dei
nostri comportamenti è appresa. Da questo si evince
che si puòinsegnare ai bambini che la modificazione dei
loro comportamenti è altamente possibile.
Programma di modificazione Definizione dell’obiettivo; Misurazioni di base; Analisi dei dati; Scelta della strategia; Realizzazione; Verifica;
Definizione dell’obiettivoComportamento problema = riduzione
Situazione
Comportamento positivo = incremento
La valutazione dei comportamenti problema
Valutazione quantitativa Rilevazione della frequenza, durata ed intensità del comportamento.
Valutazione qualitativa Analisi funzionale.
La valutazione quantitativa Aiuta a comprendere la rilevanza del problema (Quante volte si manifesta il comportamento durante il giorno, settimana o mese?);
Aiuta a comprendere se esistono momenti, orari o situazioni maggiormente problematiche nella giornata (Si manifesta sempre durante l’intervallo?);
Aiuta a comprendere se il comportamento problema si manifesta solo in alcuni contesti (Si manifesta sia a scuola che a casa?);
Consente di verificare la riduzione del comportamento grazie all’intervento mettendo in relazione il “prima” e il “dopo”.
Osservazione SistematicaE’ un tipo di osservazione, relativa al
comportamento che viene effettuata prima dell’intervento educativo.E’ basata su tre caratteristiche fondamentali:FREQUENZA: numero di volte con cui il comportamento si manifesta;DURATA: quanto tempo perdura il comportamento;INTENSITA’ : grado di forza di emissione del comportamento;
Come si svolge l’osservazione quantitativa del comportamento problema?
Comportamento problema in esame: ____________________
1. Chi ha effettuato l’osservazione?
2. Dove è stata effettuata l’osservazione (descrizione del contesto)?
3. Quando è stata effettuata l’osservazione (periodi temporali, orari, ecc.)?
4. Quali tipi di misurazione sono stati presi in esame (frequenza, durata, ecc.)?
5. Quali strumenti sono stati impiegati (schede, griglie di osservazione, ecc)?
Analisi funzionaleOgni comportamento è influenzato da ciò che immediatamente lo precede (antecedente) e da ciò
che immediatamente lo segue (conseguenza).
A = Antecedents Antecedenti (stimoli)
B = Behaviour Comportamento (risposta)
C = Consequents Conseguenze (rinforzi)
Analisi funzionale: Comprendere ed interpretare
AB C
Carr: “… il comportamento umano, persino il più grave comportamento problematico manifestato da chi presenta disabilità dello sviluppo, non è il risultato di qualche processo accidentale.Il comportamento si verifica in quanto tipicamente serve ad uno scopo per l’individuo che lo manifesta;questo è il motivo per cui i problemi di comportamento si verificano così frequentemente, e per il quale è spesso tanto difficile trattarli”.
Funzioni comportamenti problemaFunzione di fuga: il comportamento problema viene messo in atto per interrompere un attività spiacevoleed è mantenuto dal rinforzo negativo.
ESEMPIO: A = L’insegnante dice “ facciamo un problema”.B = Il soggetto prende il quaderno e lo lancia dalla finestra.C = L’insegnante sfrutta l’occasione per spiegare l’importanza del rispetto verso il materiale.
Funzioni comportamenti problema
Funzione di ricerca di attenzione: il comportamento problema viene emesso allo scopo di ricevere attenzione o vicinanza fisica.
ESEMPIO:A = Sara ed Elisa stanno disegnando. L’insegnante aiuta Sara allontanandosi da Elisa.B = Elisa batte violentemente la testa contro il muro.C = L’insegnante corre da Elisa e cerca di calmarla.
Funzioni comportamenti problemaFunzione di ricerca tangibile di oggetti: il comportamento problema viene emesso allo
scopo di ottenere oggetti graditi. ESEMPIO:A = Laura vuole la biro a forma di rana.B = Si mette a strillare si butta per terra.C = L’insegnante le regala la biro a forma di
rana.
Funzioni comportamenti problemaFunzione sensoriale: il comportamento problema
viene emesso per ottenere una soddisfazione sensoriale ed è
di tipo auto-rinforzante.
ESEMPIO:A = Siamo in mensa.B = Chiara si colpisce ripetutamente gli occhi.C = Questo gesto le provoca un effetto visivo per lei gradevole (fosfeni).
Proposte di interventoMODIFICARE GLI ANTECEDENTI (STIMOLI):
APPRENDIMENTO SENZA ERRORI; FADING; MODELING; PROMPT;
APPRENDIMENTO SENZA ERRORI
Insegnare obiettivi comportamentali eliminando le
possibilità di errore
FADINGFading è un termine inglese che letteralmente
tradotto significa dissolvenza e infatti è costituito da
una attenuazione dell’aiuto.
MODELINGModeling è un termine che tradotto significa
imitazione ed è rappresentato dal favorire l’acquisizione di
risposte attraverso l’imitazione di modelli competenti.
PROMPTIl prompt può essere rappresentato da una
indicazione gestuale, un aiuto verbale, una semplificazione
della situazione stimolo, uso di materiali facilitanti
adatti allo scopo di favorire l’emissione della risposta desiderata.
Azioni sul comportamentoLe principali tecniche comportamentali per la
gestione della risposta sono:
Chaining;
Shaping;
Task Analysis,
CHANING Il termine chaining stà fondamentalmente ad
indicare una tecnica in cui avviene la concatenazione di
tutte le risposte seguite da un rinforzatore.
SHAPINGLa parola shaping tradotta letteralmente
dall’inglese significa modellare. La tecnica dello shaping è
costituita da un rinforzamento di risposte
comportamentali che più si avvicinano a quella effettivamente
desiderata.
TASK ANALYSISLa task analysis viene definita anche analisi del
compitoed è caratterizzata dalla descrizione dettagliata
di ogni comportamento che normalmente viene emesso
nella esecuzione dell’obiettivo comportamentale.
Gestione delle conseguenzeLe tecniche comportamentali fondamentali per
la gestione delle conseguenze sono:
• Estinzione;• Punizione;• Rinforzo;
ESTINZIONECon il termine di estinzione si intende la morte
di un comportamento che non funziona e cioè che
non produce mai una conseguenza positiva per
l’individuo.
Rinforzamento differenzialeProcedura che consiste nel rinforzare non un comportamento necessariamente conforme
all’obiettivo, ma qualsiasi comportamento che renda meno
probabile l’emissione di una risposta inadeguata.Esistono tre tipi di rinforzamenti differenziali:DRA = Differential reinforcement of adeguate behaviour;DRO = Differential reinforcement of other behaviour;DRI = Differential reinforcement of incompatible behaviour;
DRA : Si rinforza il soggetto quando emette
comportamenti adeguati.
DRO : Si rinforza il soggetto quando non emette
comportamenti negativi.
DRI : Si rinforza il soggetto quando emette
comportamenti che gli impediscono di
comportarsi male.
PUNIZIONE
Come deve essere la punizione? Immediata; Forte; Continua;
Dalla spiegazione di questi tre item, possiamo capire che la punizione solitamente, sarà molto meno efficace di ciò che si pensa.
Cosa produce la punizione?o Comportamenti di evitamento;o Ansia;o Comportamenti aggressivi;o Disagio;o Disturbi emozionali;o Danni alla relazione di aiuto;
Effetto Rebound
LA PUNIZIONE PUO’ TRASFORMARSI IN RINFORZO DEL COMPORTAMENTO
PROBLEMA
PunizioneInterrogare se stessi sulla:
Efficacia; Validità etica; Costi ; Disturbi emozionali; Danni nella relazione di aiuto;
Intervento positivo punitivoForme di punizione:
Timeout;Costo della risposta;Ipercorrezione;Blocco fisico;
TimeoutTogliere al soggetto ogni possibilità di rinforzo.
Generalmente ciò comporta l’isolamento della persona per un certo periodo di tempo fino a che, ad esempio la crisi, non sia passata.
Utilizzabile in caso di:• Aggressività diretta verso altri;• Comportamenti interferenti con
l’apprendimento;
Costo della rispostaContrapporre al comportamento problema uncomportamento riparatore.
IpercorrezioneGuidare il soggetto nell’esecuzione di unaesagerata correzione del comportamento problema dopo che esso è stato emesso.
Blocco fisicoRicorrere a controlli di natura fisica, quali ad esempio bloccare le mani, o altre parti del corpo, quando il soggetto presenta comportamenti particolarmente pericolosi
come l’autolesionismo.
RINFORZOPer rinforzo si intende la conseguenza positiva
di una risposta che ha come effetto, di rendere la
risposta stessa, più probabile in futuro.
Classificazione dei rinforziI rinforzatori sono virtualmente infiniti.
Vengono generalmente suddivisi in:Primari e secondari;Estrinseci ed intrinseci;Simbolici;Sociali;Tangibili;Dinamici;Continui ed intermittenti;Positivi e negativi;
Rinforzi primari e secondariRINFORZO PRIMARIO: Sono intimamente
legati alla sopravvivenza.
RINFORZATORO SECONDARIO: sono appresi nel corso
della vita.
Rinforzi estrinseci ed intrinseciRINFORZO ESTRINSECO: Qualunque tipo di rinforzatore
che non è in alcun modo
connesso con il
comportamento rinforzato,
ma proviene dall’esterno.
RINFORZO INTRINSECO: Rinforzatore interno al
comportamento da rinforzare.
Esempio: fare i compiti per il
piacere di scrivere un bel tema
Rinforzi simbolici e socialiRINFORZO SIMBOLICO: Rinforzatore che trae il suo
potere rinforzante dal fatto di
essere il simbolo di qualcosa
d’altro e che può essere
scambiato con un rinforzatore
gradito.
RINFORZO SOCIALE: Rinforzatore che trae il suo potere
rinforzante da un aspetto
gratificante nella relazione con un
altro individuo.
Rinforzi continui ed intermittentiRINFORZO CONTINUO: Si hanno quando ad ogni risposta esatta viene
data una gratificazione.
RINFORZO INTERMITTENTE: Solo in seguito ad una serie di risposte
esatte viene data la
gratificazione.
Rinforzi tangibili e dinamiciRINFORZO TANGIBILE: Rinforzatore che trae il suo potere rinforzante da un oggetto fisico ben evidente.
RINFORZO DINAMICO: Rinforzatore che trae il suo potere rinforzante dalla possibilità di svolgere
l’attività desiderata.
Rinforzi positivi e negativiRINFORZO POSITIVO: Creano la produzione di una conseguenza positiva.
RINFORZO NEGATIVO: Non è una punizione. Viene chiamato così poiché la conseguenza negativa
avviene mediante la sottrazione
di un elemento negativo.
Token economySistema di rinforzamento che permette il passaggio
da rinforzatori più concreti a rinforzatori di tipo meno concreto. Il sistema prevede l’utilizzo di token che possono essere rappresentati da gettoni, figurine,
punti o simili, che vengono accumulati per poi essere
scambiati in un secondo momento con rinforzatori di
sostegno, ovvero attività o premi di vario tipo, particolarmente graditi dal soggetto.
Errori nell’utilizzo dei rinforzi Offrire enormi ricompense in cambio di un
grande miglioramento; Rinforzare un comportamento prima che esso
venga effettivamente emesso; Promettere una ricompensa la soggetto per
far cessare il suo comportamento oppositivo;
I contratti comportamentaliStesura effettuata mediante cooperazione tra
insegnantied allievi di un contratto vero e proprio, riportante specifici accordi, decisi insieme, dalle varie parti.Come in un reale contratto, ognuna delle parti in gioco, si assume le proprie responsabilità e chiarisce diritti e doveri. Il contratto di tipo standard stabilisce, ad esempio, che il soggetto si impegna a stare attento per un certo periodo di tempo; l’insegnante a sua volta si impegna a registrare i tempi attentivi e se essi,raggiungeranno la durata stabilita nel contratto, si Premierà il soggetto con una ricreazione più lunga di 5minuti.
Esempio di contratto comportamentaleIo sottoscrittomi impegno a mantenere questi accordi presi con i
miei insegnanti:A.Chiedere di andare in bagno solo una volta all’ora;B.Stare seduto al banco per almeno 20 minuti;C.Non litigare e offendere nessuno per almeno due
ore;Per ogni giorno in cui riuscirò a rispettare questi tre punti potrò scegliere tra:1.Una ricreazione prolungata di 5 minuti;2.10 minuti di gioco al computer dopo il pasto;
Dott.ssa Emilia Maria Dott.ssa Emilia Maria Graziella SassiGraziella Sassi
Diploma di laurea in scienze dell’educazione e in pedagogia,
attualmente lavora per la NEUROPSICHIATRIA INFANTILE,
collabora con centro per l’AUTISMO e il centro servizi adulti dell’ASL di
Reggio Emilia.
Claudia NovellaniClaudia Novellani
Studentessa V° anno psicologia clinica
Università di Parma