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8/14/2019 2007 - L'uso di Moodle per il progetto SLOOP (Moodlemoot)
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© Oxford University Press 2005 1
Condivisione di learning object
L'uso di Moodle per il progetto SLOOP
Pierfranco Ravotto*, Monica Terenghi*
ITSOS "Marie Curie", via Masaccio 4, 20063 Cernusco sul Naviglio - www.tes.mi.it
ABSTRACT
Motivation: Gli autori presentano l'uso che è stato fatto di Moodle
nel progetto SLOOP, sia per la realizzazione di un sito orientato alla
discussione all'interno delle Comunità di pratica, sia - e soprattutto -
per quanto riguarda l'erogazione di corsi di formazione.
La forte interazione che si è sviluppata nel corso, che viene
presentato in dettaglio, per "produttori/utilizzatori di free learning
object" ha messo in evidenza l'opportunità di introdurre in Moodle
alcune funzionalità che vengono proposte alla comunità e, in
particolare, agli sviluppatori.
1 INTRODUZIONE
Oggi non riusciremmo a pensare il nostro progetto senza
Moodle. Ma all'atto della presentazione del progetto SLOOP - in
risposta al bando 2005 del programma europeo Leonardo da Vinci
– Moodle non era nel nostro orizzonte.
Fig. 1. Lo Sloop è un vascello corsaro.
L'incontro con la Comunità Moodle è avvenuto, in modo
abbastanza casuale, all' Expo eLearning 2005 di Ferrara che
ospitava il primo MoodleMoot Italia. Era la prima pubblica
presentazione di SLOOP, un vascello che aveva appena preso il
mare [Masseroni, Ravotto 2006]. Tommaso Minerva, chairman
della sessione, ci invitò a ripresentare il progetto nell'ambito del
MoodleMoot: fu l'incontro non tanto con una "piattaforma" quanto
con una comunità di cui ci siamo subito sentiti parte e a cui ci
rivolgiamo in modo privilegiato nel promuovere la nostra idea di
condivisione e costruzione collaborativa di Learning Object.
2 SLOOP IN SINTESI
Il progetto SLOOP parte dai seguenti assunti:
(1) Internet permette la realizzazione di ambienti di
apprendimento in rete in cui chi apprende possa interagire
* Indirizzare a pierfranco.ravotto@tes.mi.it e monica.terenghi@tes.mi.it
non solo con "materiali" didattici ma anche con persone,
docenti e gruppo dei pari.
(2) Il ricorso alla formazione in rete ad integrazione di quella
in presenza aumenta l’efficacia dell’intervento formativo.
(3) Esistono le condizioni tecnologiche e culturali per un
ampio ricorso alla formazione in rete.
(4) Il punto critico è la disponibilità di materiali di
apprendimento in rete di qualità (uso della multimedialità,
interattività, strategie pedagogiche non semplicementeespositive, …).
Come superare tale criticità? SLOOP assume l'idea di Learning
Object con caratteristiche di granularità, adattabilità, accessibilità,
interoperabilità, ri-usabilità, durabilità, quale quella del modello
SCORM nella convinzione che essi possano essere realizzati non
solo in una logica "trasmissiva" della conoscenza ma anche in una
logica costruttivista [Wiley 2000, Dougiamas 2003, Alvino e Sarti
2005]. Ma pone al centro - secondo il modello del free &
opensource software - due questioni:
• la libertà d'uso, di modifica e di distribuzione dei LO;
• il processo collaborativo di realizzazione di un archivio di
Learning Object.
Il progetto, Sharing Learning Objects in an Open Perspective, si
propone la realizzazione di un ambiente di produzione e scambio
di Learning Object in una logica Open Content: ambiente "fisico"
in cui trovare, inserire, modificare free/open LO – il freeLOms – e
ambiente di persone che cercano e mettono a disposizione risorse,
che collaborano per migliorarle.
Fig. 2. Il modello di condivisione di LO nel progetto SLOOP.
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Incontrando la comunità Moodle siamo entrati in contatto con
persone che condividono il nostro stesso interesse per l'eLearning e
che sono mosse dalla stessa filosofia "open".
3 L'USO DI MOODLE PER IL SITO DELPROGETTO
Quando abbiamo incontrato la comunità Moodle stavamo
iniziando a porci il problema del software con cui realizzare il sito
del progetto, la intranet del partenariato e, in una fase successiva, i
corsi per "produttori/utilizzatori di free/open LO". Che ci
rivolgessimo a prodotti Open Source era scontato, vista la filosofia
del progetto; meno scontato era che usassimo lo stesso software
per quelle diverse funzioni. Moodle si è dimostrato adatto a
realizzare, in modo integrato, i diversi ambienti che avevamo in
mente.
Fig. 3. La home page del sito SLOOP, all'indirizzo www.sloopproject.eu.
3.1 La "vetrina" del progetto
Una delle nostre esigenze era
quella di realizzare una "vetrina",
attraverso la quale dare visibilità al
progetto, ai suoi obiettivi, al suo
sviluppo, al partenariato.
Abbiamo, a questo fine, utilizzato
quello che si presenta generalmente
come "Menù principale".
Ci è stata molto utile la funzione
che permette di selezionare lalingua: gli utenti dei 5 paesi partner
visualizzano la home page - e le
pagine successive - ognuno nella
propria lingua.
Molto conveniente è stato per noi
anche il trovare già pronta la
funzione NEWS.Fig. 4. La home page
del sito SLOOP
3.2 La registrazione degli utenti
SLOOP deve essere accessibile a chiunque. Ma è pensato
soprattutto come sito di comunità di pratiche, dunque di utenti
registrati che comunicano fra di loro, che discutono, che
collaborano. Ecco che la funzione "registrazione" di Moodle ci è
risultata molto utile, così come la possibilità di dare a ciascun
utente permessi diversi nei diversi "corsi".
3.3 Corsi, forum e Intranet
Come abbiamo verificato Moodle rende molto agevole la
creazione di corsi. Noi abbiamo sfruttato la possibilità di aprire
corsi "relazionali" per realizzare i diversi forum per le comunità di
pratica: in questo momento ne sono attive due: una "generale" in
inglese e una "italiana", molto ricca quest'ultima con 40 discussioni
avviate e con un totale di 310 post.
Anche la Intranet - per la discussione fra i partner, per la
circolazione interna dei prodotti in elaborazione e per il continuo
monitoraggio dell'andamento del progetto - l'abbiamo realizzata in
forma di corso "per argomenti".
Fig. 5. Un'immagine della Intranet, ambiente riservato ai partner del
progetto.
3.4 L'amministrazione del sito
Un ulteriore aspetto che abbiamo estremamente apprezzato è la
semplicità di amministrazione sia della parte contenutistica del
sito, grazie anche ai vari tipi di box, sia degli utenti.
4 UN SITO DI COMUNITA'
Attualmente ci sono 418 utenti registrati su SLOOP, provenienti
in maggior parte dall'Italia e, in quantità inferiore, dagli altri paesi
partner ma in qualche misura un po' da tutto il mondo:
• 288 dall'Italia,
• 44 dalla Spagna,
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• 25 dalla Romania,
• 16 dall'Irlanda,
• 5 dalla Slovenia (qui i partner hanno messo in piedi una
propria versione del sito SLOOP, www.kii2.ntf.uni-
lj.si/sloop/),
• 3 dalla Polonia, da Singapore e dal Venezuela,
• 2 da Argentina, Brasile, Colombia, Germania, Svizzera,
Messico, Porto Rico e USA,
• 1 da Austria, Belgio, Canada, Cile, Estonia, Indonesia,
Islanda, Regno Unito, Lituania, Lussemburgo,
Portogallo, Qatar, Sultanato del Brunei, Svezia, Nuova
Zelanda.
Non si tratta certo di cifre enormi ma segnalano comunque un
buon interesse per il tema del progetto, interesse che dovremo nei
prossimi mesi trasformare in reale attività di condivisione di
risorse didattiche. Quello che qui ci preme sottolineare sono due
aspetti:
• il fatto che Moodle si è dimostrato estremamente adatto per la
gestione di un sito di comunità;
• alcuni "limiti" di Moodle che abbiamo rilevato quando la
discussione nei forum raggiunge livelli di grande intensità,
come si è verificato in alcuni dei corsi che abbiamo erogato.
Uno degli scopi di questo intervento è proprio quello di
rivolgere, a chi nella comunità Moodle si occupa dello sviluppo
software, alcuni suggerimenti che permettano di rispondere ancor
meglio alle esigenze di gestione di comunità di pratiche o di corsi
fortemente centrati sull'interazione fra i partecipanti.
5 I CORSI EROGATI IN SLOOPDurante il progetto SLOOP lo staff dell'ITSOS ha prodotto 8
LO in formato SCORM, i cosiddetti metaLO (learning object sui
learning object):
(1) I Learning Objects
(2) Aspetti pedagogici
(3) Lo standard SCORM
(4) I Metadati
(5) Come rendere un LO SCORM compatibile
(6) Pacchettizzare un LO
(7) Comunicazione tra LO SCORM compatibile e Moodle
(8) Condividere free Learning Objects
Tali metaLO sono stati i materiali didattici utilizzati per erogare:
• un primo corso, interno al partenariato (PE1), in duplice
versione italiana e inglese;
• un gruppo di corsi a cascata nelle cinque lingue del
partenariato:
- 2 in Italia con un totale di 50 iscritti,
- 1 in Spagna con 28 iscritti,
- 1 in Romania con 15 iscritti,
- 1 in Slovenia con 21 iscritti,
- 2 in Irlanda con un totale di 35 iscritti.
Tutti i corsi - tranne quello del DEIS, uno dei due partner
irlandesi - sono stati erogati su piattaforma Moodle, in 6 casi
all'interno del sito SLOOP, in altri due su siti del secondo partner
irlandese e di quello sloveno.Le modalità sono state diverse: integrazione di rete e presenza o
corso solo in rete, corsi più centrati sullo studio dei materiali e su
contatti per e-mail con il tutor, altri basati sulla collaborazione in
rete.
5.1 Il corso a cascata erogato dall'ITSOS
Il corso Produrre e scambiare Free Learning Objects, erogato
interamente on line nel periodo ottobre-dicembre 2006, ha visto la
partecipazione di due tutor (gli autori di questo intervento) e 39
corsisti: 9 provenienti dall’ITSOS stesso, 9 da due scuole supporter
del progetto (l’IIS Kandinsky di Milano e l’ITCS Pagano di
Napoli) e i restanti (tutti professionisti nell’ambito della
formazione) giunti autonomamente al sito SLOOP evidentemente
perché interessati alle tematiche dell’open content.La versatilità di Moodle, aggiunta a ottime condizioni al
contorno, quali l’entusiasmo e la disponibilità nel condividere le
proprie competenze – anche molto diverse tra loro – delle persone
coinvolte in questa esperienza, hanno determinato il successo
dell’iniziativa: 21 corsisti hanno concluso il percorso e prodotto 29
learning object, ma soprattutto lo hanno fatto dando vita a una vera
comunità apprendimento.
Fig. 6. I learning object prodotti dai corsisti
5.2 Un vero apprendimento collaborativo
Moodle offre una gamma di strumenti, risorse e ambienti che ci
hanno permesso di comporre un corso ricco e flessibile, l’humus
adatto ad accogliere e favorire lo sviluppo di una vera e propria
esperienza di apprendimento collaborativo.
Gli oggetti SCORM - nella veste degli otto metaLO - hanno
costituito il piatto forte dei materiali didattici, integrati da
resources in diversi formati.
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Abbiamo utilizzato la funzione corsi, oltre che per creare
Produrre e scambiare Free Learning Objects, anche per realizzare
uno “spazio di prova”, un ambiente in cui a ogni corsista è stato
attribuito il permesso di teacher in modo da poter inserire e testare
i propri LO, oltre a visionare quelli prodotti dagli altri.
Per quanto riguarda il corso principale abbiamo optato per il
formato "per argomenti" anche se poi li abbiamo disposti in ordine
temporale rendendo visibili i diversi blocchi man mano chetrascorrevano le settimane, in modo da sincronizzare i tempi in cui
i corsisti andavano affrontando le diverse tematiche proposte dai
metaLO e venivano invitati a discuterne nel forum.
Al fine di promuovere la discussione e lo scambio di idee, per
ognuno dei metaLO abbiamo promosso una nuova discussione ed
abbiamo stimolato i partecipanti ad aprire nuovi thread .
Fig. 7. La prima settimana del corso
Accanto al forum generale abbiamo utilizzato altri due forum di
supporto alle fasi di progettazione e realizzazione dei LO: il primo,
Spedisci qui il titolo del LO che intendi sviluppare, ha avuto la
funzione di semplice bacheca; il secondo era dedicato alla
discussione sulla produzione dei LO man mano che i corsisti
procedevano nel loro lavoro (dapprima semplici pagine web, poi
l’inserimento degli script necessari al dialogo con la piattaforma e
infine il vero e proprio content package SCORM).
Ed è proprio qui, nei forum, che la comunità ha preso vita con
un ricchissimo scambio di messaggi, in un bellissimo clima di
collaborazione e condivisione: 839 messaggi in 9 settimane,
mediamente più di 13 messaggi al giorno (weekend e ponti di
Ognissanti e dell’Immacolata compresi!).
6 QUALCHE PROPOSTA DI MIGLIORAMENTOPER I FORUM DI MOODLE
L’intenso scambio di messaggi avvenuto nel forum principale
(41 thread per un totale di 693 post) e in uno dei forum di supporto
(un unico thread con 117 post) ci ha messo in difficoltà e ci ha
fatto desiderare che in Moodle vengano implementate nuove
funzionalità.
6.1 Consultazione e fruizione dei forum
Quando in un forum pervengono numerosi post al giorno, come
nel nostro caso, risulta decisamente utile riuscire a individuare
velocemente i messaggi non letti all’interno del contesto cui
appartengono. Un conto sono due nuovi messaggi in un thread che
ne ha 8, un conto diverso sono dieci nuovi messaggi in una
discussione che ne contiene 98!
Fig. 8. Alcuni dei thread di discussione nel forum principale (si noti una
punta di 98 risposte)
Moodle si limita a segnalare i nuovi post, a ogni apertura del
thread di discussione, evidenziandoli con una cornice colorata;
purtroppo, una volta chiusa la pagina, tutti i messaggi assumono lo
stato “già letto”, indipendentemente dal fatto che l’utente li abbia
effettivamente letti oppure no. Si può ovviare, in parte, listando i
messaggi per ordine cronologico, ma in questo modo si perde la
nidificazione dettata dal contesto.
Abituati ad usare, prima di Moodle, il software First Class,
abbiamo sentito fortemente la mancanza di un indicatore
equivalente alla “bandierina rossa” utilizzata da questa piattaforma.
Fig. 9. Segnalazione dei messaggi non letti in una conference di First Class
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Inoltre, nel momento in cui le discussioni divengono articolate,
risulta molto utile poter quotare i messaggi cui di volta in volta si
risponde. Poiché Moodle non offre questa possibilità abbiamo
dovuto “citare” i messaggi in modo artificioso, operando dei
taglia/incolla e utilizzando poi l’evidenziatore.
Fig. 10. Messaggio quotato manualmente da una partecipante.
Un’altra opzione, presente in First Class e che potrebbe
arricchire le potenzialità di Moodle, è la possibilità di consultare la
“storia” di un messaggio con le indicazioni, oltre che del mittente,
di coloro che lo hanno letto, o che hanno scaricato eventuali
allegati, o che hanno risposto.
Anche in un contesto di grande interazione c'è sempre chi non si
espone nelle discussioni: ma per il docente è importante sapere se
qualcuno si limita a leggere, o se proprio trascura i forum.
Fig. 11. La storia di un messaggio in First Class
In ultimo, per chi non dispone di una connessione veloce a
internet (e in Italia sono ancora molte le zone non raggiunte da
questo servizio, come ci hanno segnalato anche alcuni corsisti)
spesso risulta impossibile riuscire ad aprire thread di discussione
particolarmente affollati di messaggi; per aggirare il problema,
sarebbe sufficiente che Moodle prevedesse la possibilità di
suddividere tali thread in più pagine.
6.2 Monitoraggio dei forum
Durante le 9 settimane in cui si è svolto il corso, noi tutor
abbiamo avuto la necessità di monitorarne l’andamento sia per
ottenere elementi utili alla compilazione dei report richiesti per la
valutazione del progetto, inserito nel programma Leonardo, sia per
acquisire indicazioni più ricche rispetto alle interazioni che si
stavano sviluppando in modo così fertile all’interno dei forum.
Per quanto riguarda la fruizione dei metaLO da parte dei corsisti,
è stato sufficiente consultare la tabella delle valutazioni (grades)
per avere un quadro sintetico dei tracciamenti degli oggetti
SCORM. A questo proposito segnaliamo che, nel caso siano
presenti degli asset (che quindi non vengono tracciati), i grades
non assegnano punteggio pieno anche nel caso siano stati visionati
tutti gli SCO.
Più complicato è stato ottenere risposte a domande di questo
tipo:
• Qual è il numero totale dei messaggi nel forum? Moodle
segnala solo il numero di discussioni aperte e il numero di
risposte per ognuna di esse; per rispondere alla domanda ènecessario calcolare manualmente la somma di questi numeri.
• Quanti, tra i corsisti, sono intervenuti attivamente nelle
singole discussioni? Sono presenti tanti messaggi perché
pochi corsisti scrivono moltissimo o perché in molti stanno
partecipando? Quali sono le discussioni che hanno coinvolto
il maggior numero di corsisti? Moodle non fornisce
indicazioni di questo tipo. Per i due forum costituiti da
un’unica discussione abbiamo ovviato al problema
attribuendo delle valutazioni fittizie (nascoste, quindi, ai
corsisti) ai singoli messaggi, in modo da averne traccia nella
tabella dei grades; esportandola poi in formato excel è bastato
utilizzare la funzione CONTA.SE nella colonna relativa alle
valutazioni di quel forum per ottenere il numero di coloro che
avevano effettuato almeno un intervento. Purtroppo nelforum generale questo “trucco” non funziona: i grades,
infatti, vengono registrati per forum e non per singolo thread.
Avremmo potuto dedicare dei forum costituiti di un unico
thread agli argomenti di discussione che più ci interessava
monitorare (come quelli relativi ai singoli metaLO), ma
abbiamo preferito non disperderli, mantenerli raggruppati in
un unico ambiente per favorire e incentivare il più possibile lo
scambio collaborativo tra corsisti; di conseguenza è stato
necessario contare manualmente il numero dei partecipanti
attivi nelle singole discussioni.
• Tra i corsisti che fruiscono dei materiali didattici ma che non
intervengono nei forum, quanti sono coloro che comunque ne
seguono le discussioni? Per rispondere, almeno parzialmente,
a questa domanda bisognerebbe conoscere il numero dei
lettori dei singoli messaggi o il numero di accessi, da parte di
corsisti diversi, ai singoli thread.
7 CONCLUSIONI
Come rendere quindi ancora più “eccezionale” la già splendida e
versatile Moodle?
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Rendere un po’ più elastica la fruizione dei forum e agevolare il
lavoro di monitoraggio dei tutor mediante:
• indicazione dei messaggi non letti (e non semplicemente di
quelli “nuovi”);
• possibilità di quotare i messaggi;
• consultazione della storia di un messaggio (con sintesi del
numero: dei lettori, delle risposte, dei download);• suddivisione in più pagine dei thread particolarmente lunghi;
• numero di messaggi presenti in un forum;
• numero dei partecipanti intervenuti in un forum, ma anche
nella singola discussione;
• possibilità di distinguere le valutazioni per thread e non solo
per forum.
Molte di queste informazioni, tra l’altro, sono già in possesso di
Moodle, ma rimangono “nascoste” nelle lunghissime pagine dei
logs.
Si tratterebbe di raffinare la maschera di lettura di queste pagine
e di trarne indicatori sintetici.
Fig. 12. Parte di una pagina di logs
REFERENCES
Masseroni M. e Ravotto P. (2005), SLOOP: un progetto europeo per un archivio
condiviso di Free Learning Object , Atti EXPO eLearning 2005 Ferrara
(accessibile all'indirizzo
www.sloopproject.eu/file.php/1/SloopDownload/Articles/Sloop_ExpoFerrara_IT.
pdf, verificato il 15 luglio 2007).
Wiley D. (2000), When Worlds Collide. The intersection of constructivism, learning
objects, and peer-to-peer networking technologies, v1.3,http://reusability.org/collision.pdf (verificato il 29 aprile 2007)
Dougiamas M., Intervista a cura di Caburlotto F. per www.comunicareinrete.it (2003),
http://2004.webb.it/html/padova04/q02/Wc742b7d4557d.htm (verificato il 16-7-
2007)
Alvino S. e Sarti L. (2004), Learning object e costruttivismo, in Didamatica 2004,
Atti a cura di A. Andronico, T. Frignani, G. Poletti, Ferrara 10-12 maggio 2004,
Omniacom editore, p 761