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19/10/2016 Rosalia Gambatesa - Cidi di Bari 1
Il laboratorio linguistico
A SCUOLA DI COMPETENZECorso di formazione organizzato dalla Scuola Statale di 1°
grado
Vittorio Emanuele III - Dante Alighieri
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La didattica trasmissivaLa didattica trasmissiva
Stabilisce a priori
• la lezione frontale come modello spazio
temporale del sapere
• modelli e ruoli ‘stereotipati’ per l’allievo e per
l’insegnante, chi non sa e chi e sa
• un sapere da trasmettere
• il ‘valore’ di modello per questo sapere
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La narrazione
Il processo formativo prende vita perché sta in
una dimensione narrativa e ognuno dei
partecipanti si percepisce e si racconta come
protagonista di una storia comune
Il processo formativo è intrinsecamente
relazionale e nella relazionalità la
negoziazione del proprio sé con quello altrui è
elemento di vitale importanza.
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La narrazione formativa
Ma oltre al ruolo di strumento formativo si può supporre alla narrazione una valenza di soggetto
del processo formativo
La narrazione formativa è la costruzione condivisa di significati, la costruzione di realtà possibili,
non soltanto confinate nel mondo dell’immaginario, ma anche del futuribile.
Il punto di vista narrativo risulta infatti connesso alla modalità esperite dai soggetti di
attribuzione di senso agli eventi e alla realtà
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La didattica delle competenze …
Mobilita nelle diverse situazioni di apprendimento
conoscenze, abilità e risorse
personali
• per risolvere problemi
• per gestire situazioni
• per assumere e portare a termine compiti in
‘contesti’ professionali, sociali, di studio, di
lavoro, di sviluppo personale
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Il suo modello spazio temporale è
quello della pratica laboratoriale
• esperienza attiva dell’allievo, impegnato in “compiti significativi”
• apprendimento induttivo, dall’esperienza alla rappresentazione, alla generalizzazione, fino al conseguimento del modello teorico;
• apprendimento sociale, cooperativo e tra pari;
• riflessione continua e ricostruzione dei propri percorsi attraverso comunicazioni scritte ed orali;
• assunzione costante di responsabilità di fronte ai compiti da gestire in autonomia, individualmente ed in gruppo;
• centratura del processo di apprendimento-insegnamento sull’azionedegli allievi, piuttosto che su quella dei docenti, che assumono invece il ruolo di facilitatori, registi, tutor.
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In vista dello sviluppo di competenze negli
allievi
Le Indicazioni Nazionali sono il quadro di
riferimento che esplicita i traguardi di
competenze
Le scuole danno vita alla progettazione di un
curricolo in grado di sostenere gli allievi nel
raggiungimento di tali traguardi
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Il curricolo linguistico
E’ caratterizzato da
• l’approccio psicopedagogico costruttivo e processuale
• la scelta di un ‘cosa’ disciplinare significativo
• la trasversalità delle educazioni alla cittadinanza
• alcuni caratteri imprescindibili della didattica curricolare: essenzialità, gradualità, ricorsività, problematicità, sostenibilità
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L’approccio costruttivo
Una didattica costruttivista non dovrebbe mai
venire meno all’assunto di base:
• la nostra conoscenza della realtà è una
costruzione individuale e sociale
Senza di esso una pratica costruttivista perde di
incisività e di fatto si avvicina molto a
metodologie già ampiamente sperimentate.
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Alcune importanti implicazioni
dell’approccio ‘costruttivo’al sapere
• Legittima e dà dignità ai modelli di spiegazione degli allievi che non è possibile interpretare semplicisticamente come errore e dei quali è necessario tenere conto per impostare qualsiasi azione didattica;
• Mette al centro dell’apprendimento la costante negoziazione di significati e l’inutilità di un nozionismo che, nel migliore dei casi, semplicemente si sovrappone alle strutture concettuali soggettive, senza minimamente intaccarle;
• Sviluppa un’attitudine metacognitiva e riflessiva che fonda l’abitudine a un apprendimento costante durante tutta la vita
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L’approccio processuale
Una didattica processuale non dovrebbe mai venir meno al principio che
• l’allievo partecipa esplicitamente come attore
a un processo che lui stesso, in forma ideale e concreta, concorre a progettare, realizzare e condurre a termine
• l’insegnante immagina e progetta, dietro le quinte e il più rigorosamente possibile, come regista
il contesto di apprendimento più adatto alla realizzazione di tale processo
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Il ‘cosa’: varietà degli usi della lingua
a. Dimensione di variazione linguistica:
• Tempo
• Spazio
• Registri
• Generi
• Sottocodici
• Istruzione
• Età,genere, classe sociale, mezzo di comunicazione …
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Il ‘cosa’: pluralità dei testi
.
Dimensione della pluralità in testi autentici e non
autentici
• vincolanti, mediamente vincolanti ed elastici
• di natura letteraria e non letteraria
• espressi in linguaggi monomediali e
multimediali
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Abilità linguistiche esercitate tutte insieme contestualmente
Oralità
• Ascolto, produzione e interazione orale (comprendere
all'ascolto testi di vario tipo, produrre testi anche pianificati,
partecipare a uno scambio comunicativo orale in vari
contesti)
Scrittura
• Lettura ad alta e bassa voce e produzione scritta
(comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo e relativi a
diversi contesti e produrre testi di vario tipo in relazione ai
differenti scopi comunicativi).
Trasversalità delle principali
educazioni alla cittadinanza
• Imparare a imparare
• Consapevolezza ed espressione culturale
• Spirito di iniziativa e imprenditorialità
• Competenze sociali e civiche
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Il criterio della significatività per
l’alunno
Per l’alunno un percorso è significativo se
presenta
• contenuti motivanti e adeguati al suo sviluppo
emotivo e cognitivo
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Il criterio della significatività per la
disciplina
Per la disciplina un percorso è significativo se:
• ne affronta i contenuti fondamentali
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Il criterio della significatività per la
progettazione curricolare
Un percorso è significativo se ha i caratteri della:
• Essenzialità
• Gradualità
• Ricorsività
• Problematicità
• Sostenibilità
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L’esplorazione del sé in una
prospettiva narrativa e descrittiva
Un percorso curricolare di Maria Piscitelli da
sviluppare a secondo dei gradi di scuola per la
• terza classe della primaria
• prima della secondaria di primo
• prima della secondaria di secondo grado
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Testualità proposte
a. AUTOBIOGRAFIA : la narrazione non letteraria
• Itinerario 1 Ieri: io nel passato
• Itinerario 2 Oggi: io nel presente 14 h, due fasi
b. FIABA/ EPOS: verso la narrazione letteraria
• Itinerario 3 Narrare fiabe
• Itinerario 4 Rappresentare fiabe
Si propone di curare la conoscenza di se stessi in un’ottica di ricordo, riflessione e prospettiva
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Il focus principale
L'intervista
Struttura dell'intervista. La formulazione della domanda e la previsione della risposta. La scrittura in breve. L'informazione. La processualità della lettura
e della scrittura (operazioni cognitive e procedurali).
Ripresa dei requisiti del testo ( il contesto comunicativo, la coerenza, la coesione, l'equilibrio fra le parti, la completezza, l'unità).
La narrazione
Elementi narratologici, le parole della narrazione (denotazione, connotazione), il dialogo nella narrazione (caratteristiche e funzione), la struttura testuale.
Il genere autobiografico e biografico, storie personali, (racconti, diari, epistolari, ecc.).
La temporalizzazione. Concetto di permanenza ed evoluzione.
Il tempo nella storia e nel racconto. Il punto di vista.
Il racconto alla prima persona e la pronominalizzazione.
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Le forme verbali del passato, presente, futuro. Il valore aspettuale dei tempi del verbo. L’indicativo
La descrizione
Caratteristiche testuali e funzioni. Il punto di vista descrittivo.
Differenze tra descrizione e narrazione.
Il nome e l’aggettivo
Abilità linguistiche
Scansione prevista dalle indicazioni nazionali (In particolare la dizione, elementi prosodici, varietà di parlati - funzionale, narrativo, ecc.-). Ascolto globale e selettivo. (Varietà di letture e di scritture, ecc.).
Pratiche riflessive.
Educazione letteraria
La fiaba/ l’epos
Temi e problemi scaturiti dai bisogni degli alunni e dai lavori di classe.
Varietà di testi di appoggio a dominanza informativa, regolativa. Testi poetici, ecc..
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Educazione alla cittadinanza
• Educazione all'affettività
• Educazione all’esplorazione del sé e dell’altro
• Educazione interculturale
• Imparare ad imparare
• Educazione alla consapevolezza ed espressione culturale
• Educazione allo spirito di iniziativa
• Educazione alle competenze sociali e civiche
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I fase: pragmatica e analitica
Ci si concentra sulla ricostruzione descrittiva e narrativa del passato dei bambini
utilizzando testimonianze iconiche e interviste ai genitori
Si passa alla descrizione di oggetti presenti e del passato
Si gioca con i punti di vista delle descrizioni
Si scrive una storia
La descrizione oggettiva e soggettiva
L’apertura al futuro
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II fase: apertura all’immaginario
Si scrive e si analizza una fiaba / un mito/ una
racconto/poema epico
Si rappresenta la fiaba/poema epico scritta dagli
allievi/ si rappresenta e/o si costruisce un
Gazzettino (Blog/Cartaceo) della guerra o
delle avventure narrate in un poema
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L’AUTORITRATTO …
Un piccolo segmento di lavoro inserito come focus di riflessione sulla lingua nella prima sezione ‘Autobiografia’ del percorso curricolare
di Maria Piscitelli
Parte da un tema vicinissimo agli allievi e realizza un ‘Annuario della IA’, fatto di due parti: quella degli ‘autoritratti’ di tutti gli allievi e
quella dell’ ‘appendice critica’
Indaga e pratica le varie testualità presenti nell’Annuario che sono a dominanza espressiva, referenziale e metalinguistica
Sostiene la coerenza e la coesione
Guida alla scoperta della diversa natura del nome e dell’aggettivo, fino ad arrivare a definire e illustrare queste parti del discorso
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Pensavo al nome e all’aggettivo: ecco lo spunto
per l’avventura dell’Annuario
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Per cominciare … un ritratto
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I ruoli
• I ragazzi intervengono ordinatamente e propongono una ‘parola’ alla volta tutte quelle
che vanno a costruire il mio ritratto, in maiuscolo o in minuscolo, e mescolano nomi e
aggettivi
• Io scrivo /disegno alla lavagna
• Tutti ricopiano sul quaderno il ritratto come va formandosi sulla lavagna durante il lavoro
comune
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Riflessione e negoziazione
Avvio una fase del lavoro a cui i ragazzi chiedono ordinatamente di partecipare per dibattere e scoprire
cosa abbiamo fatto
Al termine i ragazzi scoprono di
• aver realizzato una sorta di calligramma
• aver rappresentato il mio ritratto esprimendosi con il significato e la posizione delle parole
L’attività termina con la lettura di alcuni calligrammi, l’osservazione delle loro caratteristiche testuali e la
scrittura individuale e la negoziazione della definizione e illustrazione condivisa di ‘calligramma’
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La centralità della negoziazione
In tutte le fasi delle attività che portano alla realizzazione di un’ ‘opera’ della classe :
ipotesi, progettazione, verbalizzazione, dibattito, realizzazione, verifica e aggiustamento della progettazione, riflessione sulle attività svolte,
correzione dei materiali preparati dagli studenti, scrittura comune e altre attività di
gruppo e piccoli gruppi
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Negoziazione versus spiegazione
Lungo il dipanarsi verticale del curricolo la negoziazione sostiene lo sviluppo e il consolidamento
• delle competenze linguistiche del parlato e dell’ascolto
• delle competenze di osservazione, problematizzazione, sperimentazione, verifica (metodologiche)
• delle competenze riflessive (processi intuitivi di generalizzazione e astrazione) e della metacognizione
(processi di definizione e illustrazione delle conoscenze)
• delle competenze civiche relative alla costituzione (identità) e alla vita (regole) della comunità
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Un esempio: il resoconto
Tempo e memoria della comunità
• Ogni pomeriggio, un alunno a turno scrive una paginetta di quanto fatto in classe la mattina e la legge ai compagni all’inizio del giorno seguente. L’insegnante ascolta come gli altri e non interviene mai su questo lavoro. Solo i compagni possono proporre di aggiungere qualcosa che sembra mancare.
• Ogni resoconto viene raccolto in un quaderno che giorno per giorno diventa la memoria tangibile del tempo trascorso nella comunità
• Molto interessanti gli effetti che si possono osservare…
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Riprendiamo il ritratto
Scelgo alcune parole /tratti e chiedo agli studenti
di compilare a coppie una tabella che spieghi
quale possa essere secondo loro il nesso tra la
parola, il carattere e il tratto della fisionomia
che rappresenta
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Tratto
somatico
parola carattere PERCHE’?
occhio simpatica min. cors.
mento sensibilità min. cors.
Il selfie
Invito gli allievi a mettere in modalità selfie il
telefono e a farsi l’autoritratto.
Quello che ne viene fuori è qualcosa di molto
diverso dai selfie a cui sono abituati …
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L’analisi
Ci accorgiamo che tutto significa!
Individuiamo alcuni segni e appuntiamo osservazioni:
Forme
Grandezza
Inquadratura
Segni
Grafia
Carattere( maiuscola, minuscola ...)
Eccetera …
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Propongo questo lavoro
• Ho scelto questa parola perché ….
• Ho scritto questa parola in questo modo perché
…
• Ho messo questa parola in questa posizione
perché …
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19/10/2016 Rosalia Gambatesa - Cidi di Bari 45
Ne leggiamo tre o quattro al giorno
Via via che leggiamo i lavori, ragazzi
intervengono per integrare mancanze o
segnalare incoerenze dei vari perché
Alla fine
prepariamo un tabellone con le mancanze e le
incoerenze più frequenti
distinguiamo tra incoerenza e soggettività
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Da dove riparto
Autoritratto
Capel bruno; alta fronte; occhio loquace;naso non grande e non soverchio umile;tonda la gota e di color vivace;stretto labbro e vermiglio; e bocca esile;
lingua or spedita or tarda, e non mai vile,che il cor favella apertamente, o tace,giovin d'anni e di senno; non audace;duro di modi, ma di cor gentile.
La gloria amo e le selve e il biondo iddio;spregio, non odio mai; m'attristo spesso;buono al buon, buono al tristo, a me sol rio.
A l'ira presto, e più presto al perdono;poco noto ad altrui, poco a me stesso:gli uomini e gli anni mi diran chi sono.
Alessandro Manzoni
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L’autoritratto a parole
Detto agli studenti tutti i sostantivi del sonetto manzoniano
Assegno il compito di utilizzare prescrittivamente tutte le parole dettate per scrivere un componimento dalla
forma di
14 versi di undici sillabe, divisi in quattro strofe,
le prime due di 4 versi e le seconde due di tre versi
con le rime ABAB nelle prime due strofe e CDC EDE nelle ultime due strofe
19/10/2016 Rosalia Gambatesa - Cidi di Bari 48
Tentativi
Leggendo ad alta voce i componimenti le sillabe non tornano ….
Il flusso della lingua ha una musicalità
è una composizione fatta di pensieri
che sono fatti di parole
che sono fatte di sillabe accentate e non.
Contiamo le sillabe scoprendo nei versi i dittonghi e gli iati, le dinalefe e le sinalefe, le dieresi e le sineresi.
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Autoritratti, ma tutti diversi …
I componimenti degli studenti, pur tutti diversi
sono tutti autoritratti e ovviamente identici per
forma e per un certo numero di parole
Si scopre che nella lingua ci sono delle cose che
aggiungono senso : per esempio le parole che
ciascuno degli studenti ha aggiunto a quelle
che erano uguali per tutti
19/10/2016 Rosalia Gambatesa - Cidi di Bari 52
Tutti autoritratti, ma tutti diversi
Chiedo agli allievi di compilare una tabella a due
colonne, una per i sostantivi assegnati, una per
le parole che hanno collegato a quei sostantivi
In classe prepariamo un tabellone per raccogliere
tutti i risultati e osservare
19/10/2016 Rosalia Gambatesa - Cidi di Bari 53
Un pezzo del tabellone …
CAPEL Castani(5) nocciola mosso e
moro
marrone castano
chiaro
lungo
castano
FRONTE piccola aggrottata non alta
(2)
corrugata bassina tenera
LABBRO rosa
chiaro
scarlatto spaccato carnoso roseo sorridente
COR pieno di
gloria
gentile forte timido sincero generoso
19/10/2016 Rosalia Gambatesa - Cidi di Bari 54
La governante ‘Furia Dei Testi’
La signora governante Furia Dei Testi non sopporta tutto quel disordine che fanno le parole sulle pagine e oggi ha deciso di dare una ripulita
nientedimeno che all’ ‘autoritratto’ che Giacomo Leopardi aveva allegato alla richiesta del
passaporto, presentata nel 1819.
Presa dal suo furore ha fatto un bel po’ di pasticci. Cerca per favore di fare il possibile per rimettere tu a posto l’autoritratto maltrattato di Giacomo
‘21 piccola neri nere cerulei ordinario regolare simile pallida possidente’
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Parole simili e molto diverse, in effetti…
Mettiamo al centro le ipotesi di ‘ricostruzione’e cominciamo a leggere … riflettiamo sul perché delle associazioni tra le parole …
I ragazzi si accorgono che i loro testi sono abbastanza diversi tra loro, per alcuni è piccola la bocca, per altri la testa, per altri fronte …
Leggiamo l’ ‘autoritratto’ di Leopardi…
Età 21 anni. Statura piccola. Capelli neri. Sopracciglia nere. Occhi cerulei. Naso ordinario. Bocca regolare. Mento simile. Carnagione pallida. Professione possidente.
Ma cosa hanno di speciale le parole che Furia Dei Testi ha spazzato via?
Ritorniamo a riflettere sulla tabella compilata prima e facciamo un confronto tra le parole della colonna rossa e quelle spazzate via da Furia.
19/10/2016 Rosalia Gambatesa - Cidi di Bari 56
Calligramma e Scrittura
Perché nei calligrammi non abbiamo fatto
attenzione alla differenza tra la qualità delle
parole?
A partire dall’osservazione sul ruolo svolto nei
testi dalle parole nome e aggettivo si arriva
infine a definirne la natura e le caratteristiche
fondamentali …
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Classifichiamo per illustrare le
definizioni…
Classifichiamo i nomi in
I gruppo -a
II gruppo -o
III gruppo -e
Classifichiamo gli aggettivi in
I classe -o|-a
II classe -e
19/10/2016 Rosalia Gambatesa - Cidi di Bari 58
Il lavoro continua…
A questo punto bisogna lavorare sulla redazione dell’annuario e ci trasformiamo in una redazione:
Introduzione all’annuario
Impaginazione e scelte grafiche per le due parti dell’annuario, quella personale, caratterizzata dalla funzione espressiva e quella comunitaria, da quella referenziale e metaliguistica
Copertina
Costi di pubblicazione
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